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Integralismo E Avanguardismo Dei Lettori Di Tex


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Mi dispiace, ma penso che hai assolutamente, totalmente e completamente torto.

 

Parli di "brand", di "IP", di "mercato globale"... sono i soliti discorsi-fuffa che lanciano i pubblicitari quando vogliono far sborsare un sacco di soldi ad un committente, promettendogli mare e monti con la sola forza della pubblicità.

 

Di solito, gli unici a guadagnarci sono i suddetti pubblicitari, mentre il committente si ritrova con un pugno di mosche. Non sono più i tempi in cui la gente guardava i primi programmi TV come si guardava una diavoleria mai vista, e in cui a fare la pubblicità c'erano solo 2-3 marche di qualcosa: oggi la pubblicità è troppa, e per fare effetto con quella devi spendere un sacco di soldi (mentre invece le tariffe pubblicitarie crollano perchè appunto ormai non rende più, e in RAI trovi le pubblicità di prodotti che una volta al massimo facevano qualche spot su telegorgonzola...

 

Non puoi pensare di prendere un "prodotto" PENSATO PER I RAGAZZI DI 60 ANNI FA come il "fumetto" Bonelli e pensare che, con due spot e qualche influencer, di colpo la generazione degli smarphone corra in edicola a far man bassa di Tex, andiamo!

 

Videogiochi? Hai la minima idea di quanto COSTI oggigiorno produrre un videogioco di successo? Probabilmente il Film di Dampyr costa meno.  E credi che possa avere successo un videogioco... su Tex?

 

Rimane una strada per "farsi notare", se non hai un prodotto adatto, e non hai i soldi della Disney: puntare sul "clamore mediatico"... se vuoi seguire questa strada, come minimo nel prossimo numero Tex deve dichiararsi gay e sposarsi, con rito Navajo, con Kit Carson. Sfruttando il clamore e magari qualche denuncia del codacons, quel numero di Tex potrebbe vendere un milione di copie. Quello dopo (e tutti i successivi) però venderebbe un decimo di adesso...

 

No, il tuo mi sembra il solito "discorso fata turchina" che fanno di solito quando parlano di queste cose: con l'idea che un fantomatico film (con che soldi? Pensando soprattutto che sarebbe un flop senza speranza, un western italiano oggi?) sarebbe una bacchetta magica, oppure un videogioco, un pupazzo, un giocattolo, una bicicletta, un peluche, un pingopongo qualsiasi facciano venire voglia di leggere a milioni di persone.

 

Torniamo con i piedi per terra e guardiamo la realtà. il parco lettori ATTUALE di Tex È GIÀ ABNORME!

 

NESSUN ALTRO FUMETTO NON SOLO HA TANTI LETTORI, MA NON PUÒ NEMMENO AVVICINARSI.

 

Tex NON HA POCHI LETTORI, Tex ha UN NUMERO ASSURDO E IRRIPETIBILE DI LETTORI.

 

Cioè... può solo CALARE!

 

La Bonelli di lettori nuovi non ne prende più. Tutte le "nuove idee" si stanno rivelando flop clamorosi. un nuovo fumetto italiano è molto se vende un ventesimo di quello che vende Tex.

 

Uno scellerato "sfruttamento" di questo fantomatico IP che non vale nulla (per capire perchè, informati sulla storia del film "Cowboy contro Alieni", era nato come film di Tex, i produttori ci hanno messo cinque minuti a capire che potevano farlo uguale senza pagare i diritti all'editore di Tex), avrebbe un solo risultato: allontanare quel pubblico INSOSTITUIBILE, e far precipitare, in maniera irreversibile, le vendite, fino al crollo finale e alla scomparsa della testata (e probabilmente a quel punto della Bonelli come editore di novità)

 

Già lo schemino che hai fatto all'inizio mostra il perchè ormai il personaggio sia TROPPO sfruttato, avvicinando la fine della sua vista editoriale, per "spremerlo" di più subito...

 

P.S.

 

50 minutes ago, JohnnyColt said:

Qualcuno davvero crede che gli Avangers potrebbero vivere senza film ogni anno?  

 

È una delle tristi verità del fumetto americano, che i film degli Avengers NON HANNO PORTATO AUMENTI DI VENDITE DEI FUMETTI.

 

Controlla pure se non ci credi. Prima dei film degli Avengers, i fumetti Marvel vendevano più di adesso. l'uscita di ciascuno dei film non ha fatto avvenire aumenti percepibili delle vendite, anzi man mano sono calate.

 

La gente va al cinema perchè gli piacciono i film. Comprare i fumetti????? Piuttosto si comprano il blu-ray o i giocattoli, ma perchè qualcuno a cui piace un film dovrebbe comprare un fumetto da leggere? Non su ccede mai, e ormai c'è uno "storico" di dati impressionante che lo prova.

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3 ore fa, Diablero dice:

Mi dispiace, ma penso che hai assolutamente, totalmente e completamente torto.

Ho semplicemente espresso la mio opinione. E' comprensibile che esista chi non concorda con me...

3 ore fa, Diablero dice:

Parli di "brand", di "IP", di "mercato globale"... sono i soliti discorsi-fuffa che lanciano i pubblicitari quando vogliono far sborsare un sacco di soldi ad un committente, promettendogli mare e monti con la sola forza della pubblicità.

Di solito, gli unici a guadagnarci sono i suddetti pubblicitari, mentre il committente si ritrova con un pugno di mosche. Non sono più i tempi in cui la gente guardava i primi programmi TV come si guardava una diavoleria mai vista, e in cui a fare la pubblicità c'erano solo 2-3 marche di qualcosa: oggi la pubblicità è troppa, e per fare effetto con quella devi spendere un sacco di soldi (mentre invece le tariffe pubblicitarie crollano perchè appunto ormai non rende più, e in RAI trovi le pubblicità di prodotti che una volta al massimo facevano qualche spot su telegorgonzola...

Proprio perchè oggi la pubblicità trova il tempo che trova, o almeno il marketing tradizionale da spot tv e stampa, vi è l'esigenza che il prodotto sia esso stesso marketing. Qualsiasi azienda che non vuole limitarsi a vendere entro il proprio centro abitato deve obbligatoriamente puntare sul brand (che non è una parola a caso ma è veramente l'attuale cardine che smuove le persone ad acquistare qualsiasi cosa), sulle proprie "esclusive" e in maniera graduale sul mercato per lo meno europeo. Se semplicisticamente ti limitassi a dire "più ristampe più vendite a costo 0" potresti a grandi linee trovarmi d'accordo ma il mio discorso è assolutamente più ampio e  ben più concreto. Quelli che tu definisci discorsi fuffa sono proprio quei meccanismi, con studi non certo casuali, che permettono di vendere e valorizzare un prodotto. E se trovi Tex in edicola e anche grazie a buone scelte di marketing aziendale, sai quante aziende e marchi storici sono morti solo perchè non sono riusciti a far valere il proprio prodotto di qualità tramite il marketing? Siccome tra poco tratteremo il tema videogiochi ti dico solo che il Sega Saturn e il Sega Dreamcast sono stati uccisi dal proprio marketing, tutte le Playstation hanno sbancato al botteghino grazie alle proprie esclusive e al marketing. Di cosa stiamo parlando? Il marketing è, era e sarà sempre fondamentale per vendere qualsiasi cosa e rimane ancora oggi uno degli elementi cardine dell'arte "popolare". Ti informo poi che i "suddetti pubblicitari" oggigiorno ricevono compensi ridicoli, il boom delle compagnie pubblicitarie che abbiamo avuto negli anni '80 è morto e sepolto da decenni!

3 ore fa, Diablero dice:

Videogiochi? Hai la minima idea di quanto COSTI oggigiorno produrre un videogioco di successo? Probabilmente il Film di Dampyr costa meno.  E credi che possa avere successo un videogioco... su Tex?

Mi sa che chi non ha molto chiaro i reali costi e i meccanismi di licensing sia tu. Io ho mica parlato di videogiochi tripla A? Sei consapevole che oggi il mercato è formato da grandi brand tripla A third party (GTA, AC, TES per esempio), grandi eclusive (God of War) e un'immensità di giochi indie? Quest'ultimi spesso vengono sviluppati da pochi programmatori con buone idee e con major importanti alle spalle. In questo ambito la Bonelli potrebbe in futuro licenziare un prodotto finanziato da altri. Non ho mai detto di pretendere un DRD con protagonista Tex, anche se la cosa mi piacerebbe alquanto, ma con l'attuale tecnologia e gli ottimi sviluppatori che abbiamo in Italia (Ubisoft Milano ne è l'esempio perfetto) è assolutamente fattibile realizzare giochi, magari in grafica 8-bit o 16-bit tanto di moda oggi, contenendo al meglio i costi. Comunque sia i videogiochi sono un media che arriverebbe solamente a rilancio ultimato! Batman, in periodi non sospetti, ha fatto il boom di vendite grazie al telefilm. Con l'avvento dei film e alla fine con Batman: Arkham Knight il brand DC è riuscito a sopravvivere, rinnovarsi e spostare il core target dai sessantenni ai ventenni. Ripeto, con le dovute proporzioni Tex dovrebbe seguire l'esempio.

3 ore fa, Diablero dice:

Non puoi pensare di prendere un "prodotto" PENSATO PER I RAGAZZI DI 60 ANNI FA come il "fumetto" Bonelli e pensare che, con due spot e qualche influencer, di colpo la generazione degli smarphone corra in edicola a far man bassa di Tex, andiamo! 

La pubblicità, gli spot e gli influencer li hai nominati tu, io ho parlato di differenziazione! E comunque anche qui devo smentirti: se è vero che i fumetti di 70 anni fa possono benissimo essere letti da un 20enne e anche vero che il fumetto si è evoluto a livello grafico e contenutistico. Ogni albo è figlio della propria epoca e se nel dopoguerra avevano senso le strisce oggi ha senso proporre più prodotti con lo stesso brand! Siccome per te tutto ciò che è "pubblicità" è fuffa converrai con me che le mitiche copertine di Galep non sono figlie dei loro tempi. Supertex non ha lo stile classico che i lettori ventennali di Tex avevano? Tex 200 non ha uno stile anni '70 con colori caldi e linee precise? Tex 300 non ha lo stile anni '80 con colori sgargianti? Tex 400 non ha il classico stile anni '90 con colori sgargianti ma più tenui rispetto al decennio precedente? Secondo te queste scelte sono casuali? Nella maggior parte dei fumetti la copertina è la locandina pubblicitaria dell'albo stesso, è un caso che dal 700 in poi stiamo vedendo tante copertine su sfondo bianco? Negli anni '10/'20 il bianco è un colore con un grande appeal (Instagram, Apple, Google, Volkswagen ecc ecc). La moda detta lo stile pubblicitario e lo stile pubblicitario detta la moda, è sempre stato così...

3 ore fa, Diablero dice:

Rimane una strada per "farsi notare", se non hai un prodotto adatto, e non hai i soldi della Disney: puntare sul "clamore mediatico"... se vuoi seguire questa strada, come minimo nel prossimo numero Tex deve dichiararsi gay e sposarsi, con rito Navajo, con Kit Carson. Sfruttando il clamore e magari qualche denuncia del codacons, quel numero di Tex potrebbe vendere un milione di copie. Quello dopo (e tutti i successivi) però venderebbe un decimo di adesso...

Tesi alquanto bizzarra che si fonda sul nulla. Non la commento neppure perchè se la Bonelli dovesse decidere di intraprenderla andrebbe a snaturare il prodotto intaccandone irrimediabilmente le vendite.

3 ore fa, Diablero dice:

No, il tuo mi sembra il solito "discorso fata turchina" che fanno di solito quando parlano di queste cose: con l'idea che un fantomatico film (con che soldi? Pensando soprattutto che sarebbe un flop senza speranza, un western italiano oggi?) sarebbe una bacchetta magica, oppure un videogioco, un pupazzo, un giocattolo, una bicicletta, un peluche, un pingopongo qualsiasi facciano venire voglia di leggere a milioni di persone.

Non so quanti anni tu abbia ma è evidente che non hai ben chiara la situazione e i meccanismi che muovono un brand di intrattenimento. Ho 22 anni, 23 a gennaio. Fino a poco tempo fa facevo economia, ho studiato gli andamenti di mercato, le regole del marketing, le targettizzazioni e i modi per estendere un prodotto al target voluto. 

Avendo 22 anni, ma comunque lo dico dal 2012, ti posso dire che la massa dei giovani non conoscono Tex e se lo conoscono è solamente perchè il nonno o il padre lo ha nominato qualche volta. I giovani però conoscono gli Avengers, Wonder Woman, One Piece, Dragonball, Batman o Rat-Man. A livello nazionale sai quanto ha contato il cartone animato di Rat-Man? Lo sai che i ventenni che leggono ancora Rat-Man lo seguono perchè da piccoli vedevano il cartone animato? Lo sai che i fumetti di Asterix e Obelix oggi sono famosi grazie ai film con il mitico Gerard Depardieu? Non ti so dire se tutto ciò ha aumentato le vendite degli albi di Rat-Man e Asterix ma ti confermo all 100% che la loro reputazione si è elevata!

3 ore fa, Diablero dice:

Torniamo con i piedi per terra e guardiamo la realtà. il parco lettori ATTUALE di Tex È GIÀ ABNORME!

NESSUN ALTRO FUMETTO NON SOLO HA TANTI LETTORI, MA NON PUÒ NEMMENO AVVICINARSI.

La Bonelli di lettori nuovi non ne prende più. Tutte le "nuove idee" si stanno rivelando flop clamorosi. un nuovo fumetto italiano è molto se vende un ventesimo di quello che vende Tex.

Il pubblico è abnorme? Possibile. Nessun altro fumetto ha un pubblico così ampio? In Italia è vero. Le testate che non sono Tex sono maggiormente in crisi? E' vero anche questo. 

Rimanendo su Tex però ti dico che volente o nolente il core target di Tex è dai 30/35 anni in su. In un lasso di tempo ridotto come 10 anni ti rendi conto che si perde un decennio di lettori? Questa cosa la dicevo già 8 anni fa da semplice studente delle superiori che leggeva Tex da 1 anno. Tex è un fumetto storicamente vecchio non perchè il prodotto sia vetusto o anacronistico ma perchè si rivolge ad un pubblico e ad uno zoccolo duro che in futuro non potrà più soddisfare gli attuali requisiti. I pochissimi lettori ander 20, incluso anche il sottoscritto, hanno iniziato a leggere Tex semplicemente perchè i genitori lo leggevano. Secondo te i lettori ventenni hanno scoperto Tex perchè sono rimasti incuriositi in edicola? Chi vive nel mondo delle fate sei tu! Secondo me la Bonelli vuole cambiare questo trend ma non sempre ci sta riuscendo. Comunque sia le nuove iniziative del Bos, siano esse di successo o meno, aiutano a smuovere le acque e penso che il curatore meriti l'ennesimo applauso per come sta gestendo le storie e le pubblicazioni.

3 ore fa, Diablero dice:

Uno scellerato "sfruttamento" di questo fantomatico IP che non vale nulla (per capire perchè, informati sulla storia del film "Cowboy contro Alieni", era nato come film di Tex, i produttori ci hanno messo cinque minuti a capire che potevano farlo uguale senza pagare i diritti all'editore di Tex), avrebbe un solo risultato: allontanare quel pubblico INSOSTITUIBILE, e far precipitare, in maniera irreversibile, le vendite, fino al crollo finale e alla scomparsa della testata (e probabilmente a quel punto della Bonelli come editore di novità).

Che una casa di produzione decida di allontanarsi da un nome per non pagare i diritti può essere sia un pro sia un contro per entrambe le parti. Il film di Tex aveva alle spalle nomi importanti ma era concretamente una schifezza. Il film di Dylan Dog era talmente tanto poco fedele e ispirato che ha snaturato il personaggio, la Bonelli in questo caso ha sbagliato ad affidare il brand ad una major importante permettendo a quest'ultima di fare le scelte più scellerate. Si sa, l'aura di mito che dagli anni '50 hanno i verdoni americani in Europa è assolutamente sorprendente... Con il film su Dampyr la Bonelli ha deciso di controllare al massimo il progetto, a quanto ho capito, perciò avremo un prodotto per lo meno fedele. Anche soltanto questa apertura verso altri media conferma la mia tesi, una casa editrice di fumetti senza un qualcosa che la spinga muore.

3 ore fa, Diablero dice:

È una delle tristi verità del fumetto americano, che i film degli Avengers NON HANNO PORTATO AUMENTI DI VENDITE DEI FUMETTI.

Controlla pure se non ci credi. Prima dei film degli Avengers, i fumetti Marvel vendevano più di adesso. l'uscita di ciascuno dei film non ha fatto avvenire aumenti percepibili delle vendite, anzi man mano sono calate.

La gente va al cinema perchè gli piacciono i film. Comprare i fumetti????? Piuttosto si comprano il blu-ray o i giocattoli, ma perchè qualcuno a cui piace un film dovrebbe comprare un fumetto da leggere? Non su ccede mai, e ormai c'è uno "storico" di dati impressionante che lo prova.

Vedo che non hai afferrato il concetto. Non importa se siano i fumetti, i film o il merchandising a vendere. Quello che importa è che PS5 abbia come esclusiva al day one un videogioco di Spider-man, che ogni anno i film Marvel siano successi al botteghino e che le vendite non vadano a picco. Ti ho fatto l'esempio di Marvel perchè obiettivamente è l'editore che più ha lucrato ed insistito su questo tipo di diversificazione. Non vorrei uno sfruttamento del brand così esasperato, anche perchè la SBE non potrebbe sostenerlo, ma sono assolutamente conscio che la diversificazione sia oggi fondmentale in qualsiasi media di intrattenimento. 

Concludendo, mi spiace dirtelo ma hai una visione vetusta e anacronistica del mercato attuale.

Se avessi ragionato così alla ristampa di Tex nel '58 non solo non avremmo oggi la Mensile ma non avremmo neppure più Tex! Se avessi ragionato così all'uscita del primo Texone non ci sarebbero state magari collane speciali. Capisco che non sia facile interpretare un mercato ma fossilizzarsi su meccanismi vecchi di vendita rende il prodotto vecchio e tu rappresenti proprio il target a cui aspiravo con il precedente messaggio.

Se non ci fosse stato Ford a ribaltare la produzione automobilistica oggi saremmo a mirare una veloce Ferrari da un misero mulo... 

Le opzioni per sviluppare un prodotto che vende da 70 anni sono due: o lo attualizzi e non lo snaturi nei suoi cardini o decidi che qualsiasi cambiamento dalla formula originale è inaccettabile e continui con la stessa minestra rancida. Piuttosto che avanzare per inerzia come vorresti tu, io preferirei che Tex chiudesse e che lasciasse ai posteri tutte le perle che oggi possiamo leggere. I Pink Floyd e i Beatles si sono sciolti ma non per questo Help o The Dark Side of The Moon hanno perso la loro importanza e il loro fascino. 

P.S. Che è il pingopongo????????

Edited by JohnnyColt
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  • 1 month later...
On 9/5/2020 at 20:45, Carlo Monni dice:

 

Se questa fosse una gara di anzianità, io lo seguo da 54 anni e la vedo in maniera se non diametralmente opposta alla tua sicuramente molto diversa. Tex ha proprio bisogno di autori che a Tex diano qualcosa a Tex, autori come Boselli che la sua impronta su Tex l'ha lasciata eccome.

Se per te bastano bistecche e patatine per fare Tex, , beh io voglio di più 

Quanto ai motivi per cui Ken Parker hanno chiuso ci sarebbe da fare un discorso lungo ma la bravura dei loro autori non c'entra un accidente.

 

Concordo, in particolare sull'ultima affermazione. Ken Parker, ad esempio, proprio per le sue caratteristiche non poteva durare come Tex. Rappresentava un genere western impegnato, introspettivo (nonché  vagamente depressivo) e politicamente corretto ante litteram, molto anni '70 e molto ben realizzato, peraltro. Ma anche la sua aderenza al mondo reale, senza ad esempio le escursioni nel mondo "fantastico" di Tex, che in  70 anni si è incontrato con alieni, maghi demoniaci, città perdute dei conquistadores, vichinghi, bigfoot e finanche dinosauri, ne limitava a mio avviso il perimetro di azione, e quindi la durata. Una saga destinata quindi a una conclusione, quale quella mesta (e non poteva essere altrimenti) che ha trovato in "Fin dove arriva il mattino".

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I videogiochi di Tex sono usciti ormai 30 anni fa e li faceva Simulmondo che all’epoca era l’unica software house italiana. 

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  • 4 months later...
Il 22/11/2020 at 13:17, Claude dice:

I videogiochi di Tex sono usciti ormai 30 anni fa e li faceva Simulmondo che all’epoca era l’unica software house italiana. 

Va detto che la Simulmondo fece, non solo di Tex, delle avventura grafiche punta e clicca mediocri e visivamente molto brutte. Se si pensa che i pochi giochi di Tex sono coevi ai primi due titoli della serie Monkey Island è lampante l'abisso tecnico che c'era tra i titoli Simulmondo e quelli Lucas... Come già sottolineato un possibile videogioco sarebbe solo un tassello di una serie di strategie atte a sviluppare il brand. Come lo sviluppi un brand? I fatti e gli esempi dimostrano che l'unica via è la diversificazione, diversificazione significa distruibuire il successo tra i vari format. Il ragionamento del caro Diablero è purtroppo ancora troppo comune tra i lettori, sento spesso parlare di vendite degli albi ma in un'ottica di diversificazione le reali vendite dei fumetti perdono di importanza. Come ho già detto e come le testate americane insegnano, conta solamente la diffusione e la vendita del Brand! La Bonelli lo sta piano piano capendo, ha fatto e farà di certo scivoloni, ma inevitabilmente dovrà trovare la via più adeguata. Tra la serie TV di Julia, i film di Dampyr, i cartoni animati di Dragonero e le collaborazioni con DC finalmente la Bonelli ha capito di tapparsi ben bene l'orecchio a cui parlavano i vecchi cammelli e a costruirsi un'identità moderna e sensata. L'ho già detto, ma lo dicono soprattutto gli studi di settori, un media come il fumetto oggi è destinato a morire se non affiancato da altro. Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX allora si saranno raggiunti i competitors... 

Il discorso è molto semplice: a chi si rivolge oggi Tex, a chi vende? A persone che nella maggior parte dei casi non potranno essere futuri acquirenti. Chi invece potrebbe salvare Tex? Chi oggi non è lettore di Tex! Come può un'azienda puntare il tutto e per tutto su una clientela con la prospettiva di vita ferma a 25/30 anni? E' brutto da dire, lo so, ma l'attuale zoccolo duro morirà esattamente come è morta la primissima generazione di fan... Se in passato Tex ha venduto è perchè la Bonelli ha creato il lettore del domani, oggi si sta ricercando con il lanternino chi segue la testata da più tempo... Ovviamente la cosa fa piacere agli interessati ma per me è intrinsecamente un gravissimo male per il marchio!

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2 ore fa, JohnnyColt dice:

Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX allora si saranno raggiunti i competitors... 

Come in altri argomenti, non sono molto d'accordo con te...:lol:

Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX - ammesso che accada - il fumetto Tex non sarà più Tex e i lettori non lo leggeranno più, competitors o non competitors...:lol:

Nel senso che è ovvio che Tex, come qualunque altro fumetto, ha bisogno di un ricambio generazionale, altrimenti i vecchi lettori prima o poi finiscono... Ma Tex - secondo me - è per molti versi un fumetto ormai obsoleto, come tutto il genere western, che potrà attirare ancora qualche giovane nuovo lettore, ma non più di tanto. E' già un miracolo che dopo 72 anni esista ancora!... E quando finiranno i vecchi lettori? Eh be', prima o poi anche Tex finirà - speriamo il più tardi possibile - visto che nessuna serie a fumetti è infinita, ma non credo che puntare sul MARCHIO TEX sia il modo giusto per ritardarne il declino, anzi...

 

2 ore fa, JohnnyColt dice:

Se in passato Tex ha venduto è perchè la Bonelli ha creato il lettore del domani, oggi si sta ricercando con il lanternino chi segue la testata da più tempo...

In passato Tex ha venduto perché erano tempi totalmente diversi, ora Tex - ripeto - difficilmente riuscirà ad attirare nuovi giovani lettori, quindi è giusto che si tenga stretto almeno i vecchi, a cui non interessa molto - credo - il tuo discorso sul brand o sui videogiochi di Tex o quant'altro (o forse a qualcuno sì, chissà).

 

Il tuo ragionamento che la Bonelli deve diversificare e deve affiancare altro per sopravvivere probabilmente è giusto, ma è valido principalmente per altre testate della casa editrice, per altri "prodotti", per altre iniziative, non per Tex. D'altra parte mi sembra che lo stia già facendo, non so con quali risultati, ma da quel che leggo in giro non mi sembra siano eccelsi...

Certo, deve creare il lettore di domani, e per farlo - dico io - per prima cosa dovrebbe creare nuove serie di fumetti di qualità, poi anche questo forse non basterebbe, visto il periodo che stiamo attraversando, ma almeno dovrebbe provarci. Poi può affiancarci quello che vuole, trovare altre strategie, ma se non ci sono serie nuove, belle e moderne...

 

Per quanto riguarda Tex, la cosa migliore che può fare, a parer mio, è semplicemente continuare a pubblicare ottime storie (e tenersi stretto Boselli!), che piacciano sia ai vecchi lettori che a qualche giovane, come la serie "Tex Willer" sta dimostrando. E questo non è un discorso "passatista", è un discorso realista.

 

Edited by Poe
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La cosa migliore  sarebbe  far arrivare  nelle mani dei giovani  qualche  albo di Tex Willer. Sicuramente a qualcuno piacerebbe, e passerebbe parola.   A parole è facile, più difficile metterlo  in pratica. 

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Mmm...Discussione spinosa. Io da appassionato spero di trasmettere a mia figlia di quattro anni il gusto della lettura di fumetti e libri. Le nuove generazioni, a sensazione, leggono poco e non molti fumetti. E di questi fumetti il west e Tex non hanno un grande appeal. La serie Tex Willer con disegni meravigliosi e stile fresco e dinamico potrebbe fare breccia. Però dobbiamo far arrivare Tex Willer nelle mani dei nuovi lettori.

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

La cosa migliore  sarebbe  far arrivare  nelle mani dei giovani  qualche  albo di Tex Willer. Sicuramente a qualcuno piacerebbe, e passerebbe parola.   A parole è facile, più difficile metterlo  in pratica. 

ma il punto è che quelli della mia età i fumetti non li leggono.Spesso ho chiesto a miei coetanei perchè non li leggessero e ci sono state due reazioni:

A: Quelli che mi hanno guardato strano,come dire"leggi ancora i fumetti ,alla tua età?" Insomma,per quanto possa sembrare strano,tra i giovani il fumetto non è considerato una cosa da vecchi,ma da bambini.

 

B: quelli un po' più seri,mi hanno detto che i fumetti non li leggono perchè trovano scomodo leggere e contemporaneamente guardare le imnagini,e inoltre che questo impedisce loro di "immaginarsi" la storia,come fanno quando leggono un normale libro.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

Tex è per molti versi un fumetto ormai obsoleto, come tutto il genere western

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

il west e Tex non hanno un grande appeal. 

In realtà è oggi sbagliato dire che il West non abbia appeal. Lo scarso appeal tra i giovani è terminato nel 2010 con l'uscita del primo Red Dead Redemption. Gli anni '10 sono stati segnati da diverse opere western di grande successo: dal seguito di RDR a Django Unchained, da Westworld a Cowboys And Aliens... Oggi il western è tornato ad essere un genere vivo e bisogna solamente ringraziare Rockstar Games!

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX - ammesso che accada - il fumetto Tex non sarà più Tex e i lettori non lo leggeranno più, competitors o non competitors...:lol:

Nel senso che è ovvio che Tex, come qualunque altro fumetto, ha bisogno di un ricambio generazionale, altrimenti i vecchi lettori prima o poi finiscono...

No... Non riesco a confermare ciò che hai appena detto... Il problema di tutte questi discorsi è proprio la mancanza di lettori. Non giriamoci attorno, Tex senza lo zoccolo duro ha un'aspettativa di vita inesistente. I 20enni non lo conoscono, i 30enni e i 40enni un pelo di più ma nulla di eccezionale. 

Tex è storicamente un fumetto popolare, di massa e di culto. In linea con la tradizione del fumetto, la diversificazione ricalcherebbe il suo aspetto di massa che da sempre ha...

Le ozioni oggi sono principalmente due, per me:

  1. Mantenere Tex come è oggi, assecondando dei lettori che tra 25/30 anni saranno morti o non leggeranno più e destinarlo ad una fine ingloriosa;
  2. Prendere il fumetto Tex e, con grande fedeltà e rispetto, riproporlo su altri media.

La prima possibilità obbligherebbe Tex, fumetto di massa, a doversi scontrare con fumetti d'autore che sono volutamente di nicchia, il confronto sarebbe impari e in un mondo in cui il fumetto è già nicchia non avrebbe affatto senso rendere Tex la nicchia di una nicchia.

La seconda possibilità invece non è campata in aria e anzi sarebbe una scelta obbligata per mantenere in vita il personaggio. I concorrenti, anch'essi fumetti di massa che hanno avuto un naturale calo di appeal, si sono accorti che la soluzione per vendere i fumetti non è vendere solo fumetti. Ho letto critiche riguardanti il fatto che il MCU non abbia aumentato le vendite dei comics e, visti i fatturati che i vari franchising fanno, ritengo scontato pensare che alla Marvel importasse incrementare le vendite dell'intero pacchetto. Senza andare oltre oceano, la Francia ha salvato TinTin (il film ha portato un aumento delle ristampe) e Asterix (film di successo e videogiochi a gogò) grazie alla diversificazione del prodotto, puntando nuovamente alla vendita del brand. Parliamo poi del mondo nipponico che da sempre spinge i fumetti tramite gli anime e spesso ques'ultimi sono proprio quelli che vengono esportati, visti e apprezzati da noi occidentali (Death Note, One Piece o Demon's Slayer).

Se oltrepassassimo il media fumetto, rimanendo sempre nel settore dell'intrattenimento, i videogiochi (guardate Assassin's Creed o The WItcher) hanno un'infinità di spin-off sotto forma di romanzi, fumetti e film. Le serie TV sono sempre più basate su romanzi preesistenti (GOT ne è l'esempio) che senza di essi sarebbero rimasti di nicchia.

Insomma, tanto nel mercato dell'intrattenimento quanto nel mondo intero, la diversificazione del prodotto è l'unico metodo per sopperire al calo di un settore e rendere maggiore la propria presenza al mondo. 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

Ma Tex - secondo me - è per molti versi un fumetto ormai obsoleto, come tutto il genere western, che potrà attirare ancora qualche giovane nuovo lettore, ma non più di tanto. E' già un miracolo che dopo 72 anni esista ancora!... E quando finiranno i vecchi lettori? Eh be', prima o poi anche Tex finirà - speriamo il più tardi possibile - visto che nessuna serie a fumetti è infinita, ma non credo che puntare sul MARCHIO TEX sia il modo giusto per ritardarne il declino, anzi...

Il tuo ragionamento che la Bonelli deve diversificare e deve affiancare altro per sopravvivere probabilmente è giusto, ma è valido principalmente per altre testate della casa editrice, per altri "prodotti", per altre iniziative, non per Tex. D'altra parte mi sembra che lo stia già facendo, non so con quali risultati, ma da quel che leggo in giro non mi sembra siano eccelsi...

Certo, deve creare il lettore di domani, e per farlo - dico io - per prima cosa dovrebbe creare nuove serie di fumetti di qualità, poi anche questo forse non basterebbe, visto il periodo che stiamo attraversando, ma almeno dovrebbe provarci. Poi può affiancarci quello che vuole, trovare altre strategie, ma se non ci sono serie nuove, belle e moderne...

Per quanto riguarda Tex, la cosa migliore che può fare, a parer mio, è semplicemente continuare a pubblicare ottime storie (e tenersi stretto Boselli!), che piacciano sia ai vecchi lettori che a qualche giovane, come la serie "Tex Willer" sta dimostrando. 

Sono d'accordo! Tex è obsoleto... La qualità è indiscussa ma purtroppo negli ultimi 30 anni è stato impostato con le strategie vincenti degli anni '60 e '70, con due occhi verso gli aficionados e nessun interesse a mantenere vivo l'interesse per il fumetto in questione. Con la morte di Sergio, una successiva gestione raffazzonata e la recente Paninizzazione i nodi sono oramai venuti al pettine e, Boselli o non Boselli, non riusciremo a sostituire lo zoccolo duro con nuovi lettori. Si deve per forza di correre ai ripari. La Bonelli, tra romanzi, film e serie tv, lentamente lo sta capendo. Spero che Tex perda agli occhi dei propri lettori quell'aura di intoccabilità che di fatto non è mai esisita!

Te lo dice un 23enne che ha studiato economia e che si ritiene tra i pochi 20enni a leggere Tex, il fumetto ha la potenzialità per prendere nuovi utenti ma purtroppo ha un tarlo oramai incontentabile e inutile! Spiace dirlo ma se tempo addietro Tex si fosse basato solo sulla allora vecchia leva, l'attuale zoccolo duro neppure esisterebbe!!!

Comunque sia, il discorso legato agli altri prodotto personalmente interessa ben poco e non sono neppure così competente in materia di Zagor, Julia, NN ecc.

Produrre nuove serie di qualità è inutile, se un nuovo lettore non legge la Tex Mensile non legge neppure una collana parallela. E' la mensile che traina ma nell'ottica di una diversificazione non esisterebbe più il cruccio di Mensile, Maxi ecc. Tex sarebbe un iconico e granitico marchio che è nato nel fumetto e risorto con il resto. Sono riuscite serie più sfigate, non capisco perchè non possa farlo Tex...

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Le nuove generazioni, a sensazione, leggono poco e non molti fumetti. 

Sensazione quanto più sbagliata! Dai 15 anni in poi i giovani leggono molto, se i libri veri e propri possono essere divisivi (una parte dei giovani non legge libri) i fumetti sono molto spesso un grande punto in comune. Dove sta l'inghippo? Si leggono manga e comics: manga trainati dagli Anime e dalla cultura Otaku, comics trainati dai cinecomics. E sta crescendo sempre di più il settore dei (li chiamo impropriamente così perchè non ne ricordo l'esatto nome) "manga cinesi". L'utenza c'è, bisogna indirizzarla nella maniera corretta. Hai presente i cosplayer nelle fiere? Sono praticamente tutti lettori di manga...

Il film e i videogiochi di Tex erano pattume, indegni di chiamarsi film o videogiochi!!!

<span style="color:red">37 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Insomma,per quanto possa sembrare strano,tra i giovani il fumetto non è considerato una cosa da vecchi,ma da bambini.

Non ricordo quanti anni tu abbia, sorry :P, ma in parte il problema che evidenzi c'è. Tra le mie conoscenze, nerd o no, non ho mai trovato nessuno che snobbasse manga e comics... Magari ho trovato gente scarsamente interessata ma poco altro!

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

B: quelli un po' più seri,mi hanno detto che i fumetti non li leggono perchè trovano scomodo leggere e contemporaneamente guardare le imnagini,e inoltre che questo impedisce loro di "immaginarsi" la storia,come fanno quando leggono un normale libro.

Lo snobbisco degli "altolocati snob" esiste... Purtroppo quelli snobberebbero pure Andrea Pazienza, non c'è peggior ignorante di chi crede di sapere!

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Non ricordo quanti anni tu abbia, sorry :P, ma in parte il problema che evidenzi c'è. Tra le mie conoscenze, nerd o no, non ho mai trovato nessuno che snobbasse manga e comics... Magari ho trovato gente scarsamente interessata ma poco altro

non hai capito...quello che intendevo è che i miei coetanei i fumetti quasi li disprezzano perchè li considerano una cosa da bambini piccoli

<span style="color:red">11 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

snobbisco degli "altolocati snob" esiste... Purtroppo quelli snobberebbero pure Andrea Pazienza, non c'è peggior ignorante di chi crede di sapere!

per gli altri che ho detto ,invece,non è questione di snobismo,ma proprio che non riescono ad apprezzare l'impostazione stilistica del fumetto

<span style="color:red">7 minuti fa</span>, borden dice:

la lettura

su questo sono meno d'accordo.I miei coetanei i libri li leggono.Nessuno legge i classici,questo sì.

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il remake del Grinta del 2010 è stato uno dei film più visti dell'anno...io ricordo che la sala del cinema multisala era gremita di ragazzini, e tutti lo hanno apprezzato...ma io scommetto che quasi nessuno dei teenagers sapeva nemmeno che era un remake del film di John Wayne...nè tamtomeno che anche il film di John Wayne si ispirasse al romanzo "True Grit"...resta il fatto che il Western ha un sacco i potenzialità ancora da dare...basta evitare lo splatter e il "tarantinesco": con o senza il vero Tarantino non importa!

il classico non è di per sè un problema, anzi...il punto è che i western classici, se fatti bene, hanno più appeal di quelli splatter...o degli Spaghetti western, se si escludono sette/otto titoli...o di quelli anni '70 di denuncia holliwoodiana...il genere sta tornando TIMIDAMENTE alla ribalta. 

 

Tex deve "rinnovarsi nella continuità"...evitamdo spero di fare la fine del PCI di Natta, dal momento che tale slogan al XVII congresso del 1985 non portò molto bene nè al partito nè al suo segretario :lol:;):lol2:

Edited by Barbanera
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Barbanera dice:

ma io scommetto che quasi nessuno dei teenagers sapeva nemmeno che era un remake del film di John Wayne

Scommessa che vinceresti a mani basse; magari erano gli stessi che si chiedevano perché i REM avessero copiato "A che ora è la fine del mondo" di Ligabue (sentito con le mie orecchie).

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Barbanera dice:

nè tamtomeno che anche il film di John Wayne si ispirasse al romanzo "True Grit"

Questa è una certezza... ma qui chiederesti troppo:D

 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Grande Tex dice:

su questo sono meno d'accordo.I miei coetanei i libri li leggono.Nessuno legge i classici,questo sì.

Io posso riportare l'esperienza di mio figlio sedicenne e di quello che mi racconta.

Lui legge tanto, la lettura lo appassiona molto sin da piccolo.

Probabilmente avendo scelto il liceo classico ha qualche inclinazione in questo senso, ma so che anche diversi suoi compagni e amici hanno la stessa passione.

Fumetti zero, questo sì.

E non è che in casa non ne trovi nessuno, anzi.....

  • +1 1
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, borden dice:

Il western è un falso problema. Sono i fumetti e la lettura a non avere appeal.

Condivido...

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Grande Tex dice:

non hai capito...quello che intendevo è che i miei coetanei i fumetti quasi li disprezzano perchè li considerano una cosa da bambini piccoli

per gli altri che ho detto ,invece,non è questione di snobismo,ma proprio che non riescono ad apprezzare l'impostazione stilistica del fumetto

su questo sono meno d'accordo.I miei coetanei i libri li leggono.Nessuno legge i classici,questo sì.

Mah... Io non ho mai trovato nessuno che disprezzano il media tutto, per me è più facile trovare lettori settoriali o occasionali...

Per i libri dipende sempre cosa e chi... Tanti miei coetanei proprio non sanno neppure come aprire un libro, saggio o pop-up che sia!

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

il remake del Grinta del 2010 è stato uno dei film più visti dell'anno...io ricordo che la sala del cinema multisala era gremita di ragazzini, e tutti lo hanno apprezzato...ma io scommetto che quasi nessuno dei teenagers sapeva nemmeno che era un remake del film di John Wayne...nè tamtomeno che anche il film di John Wayne si ispirasse al romanzo "True Grit"...resta il fatto che il Western ha un sacco i potenzialità ancora da dare...basta evitare lo splatter e il "tarantinesco": con o senza il vero Tarantino non importa!

E' vero, non mi era venuto in mente ma il Grinta fu un piccolo miracolo all'epoca, aggiungo inoltre The Lone Ranger e I magnifici 7...

Mah, il fatto che si sappia l'essenza da remake di un film è relativo. L'importante è che venga percepito come film nuovo! Per il commento circa lo "splatter" e Terantino è una questione di gusti, per me Tarantino è tra i pochi registi non classici che ha davvero innovato il cinema e ha saputo dargli una ventata di popolarità in più. Il mondo senza Tarantino, secondo me, sarebbe molto più triste!

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

il genere sta tornando TIMIDAMENTE alla ribalta. 

Difficilmente tornerà come alla sua epoca d'oro, ma mai dire mai visto che si parla di mode, però il genere è molto vivo e propositivo su molti media!

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

Tex deve "rinnovarsi nella continuità"...evitamdo spero di fare la fine del PCI di Natta, dal momento che tale slogan al XVII congresso del 1985 non portò molto bene nè al partito nè al suo segretario :lol:;):lol2:

Tristissima realtà purtroppo...

Riguardo Tex , direi un bel "ammodernarsi nella classicità"! ;)

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Juan Ortega dice:

Lui legge tanto, la lettura lo appassiona molto sin da piccolo.

Probabilmente avendo scelto il liceo classico ha qualche inclinazione in questo senso, ma so che anche diversi suoi compagni e amici hanno la stessa passione.

Fumetti zero, questo sì.

Guarda, per mia esperienza posso affermare che chi proviene da un liceo, indipendentemente dal tipo, legge. Non è per criticare gli altri ma obiettivamente il liceo fornisce una forma mentis che ti obbliga a leggere, a proposito del classico ancora di più (ho fatto il classico per un anno). 

I miei coetanei non leggono fumetti italiani e francesi, seguono invece tanti manga e qualche comics... Per me non è impossibile indirizzare questi lettori che comunque esistono!

  • +1 1
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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

Per il commento circa lo "splatter" e Terantino è una questione di gusti, per me Tarantino è tra i pochi registi non classici che ha davvero innovato il cinema e ha saputo dargli una ventata di popolarità in più. Il mondo senza Tarantino, secondo me, sarebbe molto più triste!

Per me è un genio.

Innovatore e ispiratore come pochi.

Secondo me ha veramente trasformato la concezione di cinema come l'abbiamo sempre conosciuta.

Mi fermo qua perché sono abbondantemente OT.

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Il 22/4/2021 at 09:21, borden dice:

Il western è un falso problema. Sono i fumetti e la lettura a non avere appeal.

Sì... Sicuramente è il problema principale. Però ad occhio se un rappresentante della nuova generazione sceglie di leggere un fumetto il boom lo farà Zerocalcare ad esempio.

Il 21/4/2021 at 22:16, JohnnyColt dice:

In realtà è oggi sbagliato dire che il West non abbia appeal. Lo scarso appeal tra i giovani è terminato nel 2010 con l'uscita del primo Red Dead Redemption. Gli anni '10 sono stati segnati da diverse opere western di grande successo: dal seguito di RDR a Django Unchained, da Westworld a Cowboys And Aliens... Oggi il western è tornato ad essere un genere vivo e bisogna solamente ringraziare Rockstar Games!

No... Non riesco a confermare ciò che hai appena detto... Il problema di tutte questi discorsi è proprio la mancanza di lettori. Non giriamoci attorno, Tex senza lo zoccolo duro ha un'aspettativa di vita inesistente. I 20enni non lo conoscono, i 30enni e i 40enni un pelo di più ma nulla di eccezionale. 

Tex è storicamente un fumetto popolare, di massa e di culto. In linea con la tradizione del fumetto, la diversificazione ricalcherebbe il suo aspetto di massa che da sempre ha...

Le ozioni oggi sono principalmente due, per me:

  1. Mantenere Tex come è oggi, assecondando dei lettori che tra 25/30 anni saranno morti o non leggeranno più e destinarlo ad una fine ingloriosa;
  2. Prendere il fumetto Tex e, con grande fedeltà e rispetto, riproporlo su altri media.

La prima possibilità obbligherebbe Tex, fumetto di massa, a doversi scontrare con fumetti d'autore che sono volutamente di nicchia, il confronto sarebbe impari e in un mondo in cui il fumetto è già nicchia non avrebbe affatto senso rendere Tex la nicchia di una nicchia.

La seconda possibilità invece non è campata in aria e anzi sarebbe una scelta obbligata per mantenere in vita il personaggio. I concorrenti, anch'essi fumetti di massa che hanno avuto un naturale calo di appeal, si sono accorti che la soluzione per vendere i fumetti non è vendere solo fumetti. Ho letto critiche riguardanti il fatto che il MCU non abbia aumentato le vendite dei comics e, visti i fatturati che i vari franchising fanno, ritengo scontato pensare che alla Marvel importasse incrementare le vendite dell'intero pacchetto. Senza andare oltre oceano, la Francia ha salvato TinTin (il film ha portato un aumento delle ristampe) e Asterix (film di successo e videogiochi a gogò) grazie alla diversificazione del prodotto, puntando nuovamente alla vendita del brand. Parliamo poi del mondo nipponico che da sempre spinge i fumetti tramite gli anime e spesso ques'ultimi sono proprio quelli che vengono esportati, visti e apprezzati da noi occidentali (Death Note, One Piece o Demon's Slayer).

Se oltrepassassimo il media fumetto, rimanendo sempre nel settore dell'intrattenimento, i videogiochi (guardate Assassin's Creed o The WItcher) hanno un'infinità di spin-off sotto forma di romanzi, fumetti e film. Le serie TV sono sempre più basate su romanzi preesistenti (GOT ne è l'esempio) che senza di essi sarebbero rimasti di nicchia.

Insomma, tanto nel mercato dell'intrattenimento quanto nel mondo intero, la diversificazione del prodotto è l'unico metodo per sopperire al calo di un settore e rendere maggiore la propria presenza al mondo. 

Sono d'accordo! Tex è obsoleto... La qualità è indiscussa ma purtroppo negli ultimi 30 anni è stato impostato con le strategie vincenti degli anni '60 e '70, con due occhi verso gli aficionados e nessun interesse a mantenere vivo l'interesse per il fumetto in questione. Con la morte di Sergio, una successiva gestione raffazzonata e la recente Paninizzazione i nodi sono oramai venuti al pettine e, Boselli o non Boselli, non riusciremo a sostituire lo zoccolo duro con nuovi lettori. Si deve per forza di correre ai ripari. La Bonelli, tra romanzi, film e serie tv, lentamente lo sta capendo. Spero che Tex perda agli occhi dei propri lettori quell'aura di intoccabilità che di fatto non è mai esisita!

Te lo dice un 23enne che ha studiato economia e che si ritiene tra i pochi 20enni a leggere Tex, il fumetto ha la potenzialità per prendere nuovi utenti ma purtroppo ha un tarlo oramai incontentabile e inutile! Spiace dirlo ma se tempo addietro Tex si fosse basato solo sulla allora vecchia leva, l'attuale zoccolo duro neppure esisterebbe!!!

Comunque sia, il discorso legato agli altri prodotto personalmente interessa ben poco e non sono neppure così competente in materia di Zagor, Julia, NN ecc.

Produrre nuove serie di qualità è inutile, se un nuovo lettore non legge la Tex Mensile non legge neppure una collana parallela. E' la mensile che traina ma nell'ottica di una diversificazione non esisterebbe più il cruccio di Mensile, Maxi ecc. Tex sarebbe un iconico e granitico marchio che è nato nel fumetto e risorto con il resto. Sono riuscite serie più sfigate, non capisco perchè non possa farlo Tex...

Sensazione quanto più sbagliata! Dai 15 anni in poi i giovani leggono molto, se i libri veri e propri possono essere divisivi (una parte dei giovani non legge libri) i fumetti sono molto spesso un grande punto in comune. Dove sta l'inghippo? Si leggono manga e comics: manga trainati dagli Anime e dalla cultura Otaku, comics trainati dai cinecomics. E sta crescendo sempre di più il settore dei (li chiamo impropriamente così perchè non ne ricordo l'esatto nome) "manga cinesi". L'utenza c'è, bisogna indirizzarla nella maniera corretta. Hai presente i cosplayer nelle fiere? Sono praticamente tutti lettori di manga...

Il film e i videogiochi di Tex erano pattume, indegni di chiamarsi film o videogiochi!!!

Non ricordo quanti anni tu abbia, sorry :P, ma in parte il problema che evidenzi c'è. Tra le mie conoscenze, nerd o no, non ho mai trovato nessuno che snobbasse manga e comics... Magari ho trovato gente scarsamente interessata ma poco altro!

Lo snobbisco degli "altolocati snob" esiste... Purtroppo quelli snobberebbero pure Andrea Pazienza, non c'è peggior ignorante di chi crede di sapere!

Tra tutti i miei amici e conoscenti pochissimi leggono fumetti. E quelli che li leggono non leggono western ma manga, DC, Dylan Dog, Zerocalcare. Non è un grande campione ma sono solo su almeno 50. :-)

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  • 1 month later...

Purtroppo non c'è niente di significativo eccetto il fatto che sono tutti molto pessimisti sulla condizione del fumetto e probabilmente hanno ragione. Ma certi ragionamenti da questa parte fanno sorridere. (forse tex non interessa più perché vince sempre, perché non  è attuale, perché è western... okay okay :rolleyes:) Ci sono anche le solite cose dette superficialmente : non c'è più horror e mistero, non c'è Mefisto. Vabbè... come sapete c'è chi ci accusa del contrario e quando usciranno le sette parti di Mefisto-Yama e la storia di Bocci saremo accusati di irrealtà e magari di salto dello squalo...

Edited by borden
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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, borden dice:

Purtroppo non c'è niente di significativo eccetto il fatto che sono tutti molto pessimisti sulla condizione del fumetto e probabilmente hanno ragione. Ma certi ragionamenti da questa parte fanno sorridere. (forse tex non interessa più perché vince sempre, perché non  è attuale, perché è western... okay okay :rolleyes:) Ci sono anche le solite cose dette superficialmente : non c'è più horror e mistero, non c'è Mefisto. Vabbè... come sapete c'è chi ci accusa del contrario e quando usciranno le sette parti di Mefisto-Yama e la storia di Bocci saremo accusati di irrealtà e magari di salto dello squalo...

Sulla situazione del fumetto noi "vecchia guardia" possiamo fare poco tranne che essere sponsor di questa meravigliosa arte. Io ci proverò con mia figlia, ho provato con amici (non ha attecchito) e non sono tra gli ottimisti. Provo a godermi la mia passione e a tentare qualcosa di "nuovo" oltre Tex (negli ultimi due anni "Storia del west" e Ken Parker).

  • +1 1
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Confesso di avere abbandonato l'ascolto quasi subito, non appena ho sentito il racconto delle vecchie ristampe di Tex, le famose "due stelle" e poi "tre stelle" (seguite immagino dalla "quattro stelle" e a proseguire, fino a che non si è abbandonata la numerazione delle ristampe a stelle...)

 

(incredibilmente, non era la prima volta che sentivo cose simile, ricordo un vecchio commerciante di fumetti usati di Bologna che insisteva che c'erano state la una stella e la due stelle prima...  eppure era uno che li vendeva! Immagino con quanta passione e interesse...)

  • +1 1
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Il fatto è che Tex è un fumetto che oltre ad aver avuto un costante successo, ha fatto la fortuna della casa editrice, che non non ha potuto interrompere una volta raggiunta la sua fase massima (non me ne vogliate ma questo è successo alla fine degli anni settanta). Si è scelto di prolungare la sua corsa finché possibile, che con pur con qualche picco in alto è per forza di cose rivolta verso il basso. Molti collezionisti di Tex non sono molto diversi dai bottegai che ci propinano le loro allegre perle di saggezza alle fiere o nei loro oscuri antri. Io stesso non riesco più a conservare memoria delle storie di Tex, perchè gran parte delle storie le ho lette solo una volta (mentre dei primi albi probabilmente conosco a memoria interi dialoghi) e durante l'ultimo anno ho comprato e archiviato, controllando solo che le copie non fossero difettose. Quando mi sono avvicinato a Tex è stato con le storie del periodo d'oro, trovandole anni luce più accattivanti di quanto avevo letto prima e il fatto che erano uscite parecchio tempo prima era assolutamente irrilevante (e anche il fatto che i colori apparivano solo in copertina non era così importante).

Oggi non credo che sfogliando il Tex in edicola si venga folgorati dimenticandosi di tutto il resto. Pur riconoscendo che viene fatto con tutta la cura e qualità possibile, questo è vero anche per le altre testate. Il fatto che il genere sia western era un punto a favore più di mezzo secolo fa, ma questo vale anche per la fantascienza o il fantasy, ormai tutti i generi sono stati sfruttati fino all'osso!

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Immagino con quanta passione e interesse...)

la passione e l' interesse si possono avere anche senza essere esperti

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

questo è vero anche per le altre testate. 

Ci andrei piano,in realtà

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