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TWF - Tex Willer Forum

Le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di GLB?


ymalpas
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Meglio quello che ho fatto io nella terza riga...

E allora usala, la AI.

Ho cronometrato il tempo impiegato a leggere il tuo commento.

È lo stesso impiegato per leggere 93 pagine di Tex e rileggerne 157.

Ovviamente, se l'albo l'ho già letto, la rilettura è più veloce; se invece devo osservare meglio per fare un'attenta analisi, le pagine si riducono a 46.:P

 

Ti insegno:

1. Scrivi un commento con un editor qualsiasi.

2. Seleziona il testo chilometrico e copialo (CTRL+C) 

3. Apri una ChatGpt

4. Domanda alla chat: "Scrivimi, per favore, un riassunto del testo che segue.

5. Incolla il testo copiato in precedenza (CTRL+V) e inoltra la richiesta

6. Attendi qualche minuto (il testo da tradurre è chilometrico).

7. Seleziona il riassunto e copialo (CTRL+C) 

8. Incolla il riassunto (CTRL+V) in un post di questo forum e premi il pulsante blu "Invia risposta".

Così fai risparmiare un sacco di tempo ai tuoi fedeli seguaci che anticipatamente ringraziano.:lol2:

 

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

I testi di Diablero riassunti in un "Bignami", sono un'ottima idea editoriale. :P:D

 

 

Si tratta quasi esclusivamente di una conversione in terza persona anche abbastanza noiosa. Quindi nessun bignamino. E allora tanto vale sorbirsi la versione originale o non leggere proprio.

  • +1 1
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<span style="color:red">20 ore fa</span>, KitWiller dice:

Suppongo fossi ironica :).

Ecco il riassunto di @Diablero elaborato da GPT3.5 .

 

In questo lungo messaggio, l'autore esprime una serie di opinioni e considerazioni riguardo alla qualità degli autori di fumetti, in particolare concentrandosi su Gianluigi Bonelli (GLB) e Mauro Boselli, e sulle sfide dell'atto creativo nella scrittura di storie a fumetti. Ecco un riassunto delle principali idee espresse nel messaggio:

L'autore inizia affermando che la domanda se un autore sia migliore di un altro in generale ha una risposta solo se c'è una differenza enorme tra i due autori. Questo perché scrivere fumetti è un atto creativo in cui l'ispirazione gioca un ruolo fondamentale, e la qualità delle storie può variare notevolmente.

L'autore sottolinea che il confronto tra autori dovrebbe avvenire a livello di singola storia, poiché gli autori possono essere ispirati in modi diversi in momenti diversi e su personaggi diversi.

Vengono fatti confronti tra autori noti come Alan Moore, Bill Mantlo, Tiziano Sclavi, Chiaverotti, GL Bonelli e Mauro Boselli su diverse serie di fumetti.

L'autore afferma che la produzione di GL Bonelli per Tex Willer rappresenta un "periodo d'oro" e che Boselli non ha raggiunto lo stesso livello di eccellenza.

Si discute della complessità delle storie e del modo in cui gli autori moderni tendono a mostrare subito molti personaggi e trame, mentre GL Bonelli preferiva introdurre elementi gradualmente.

L'autore fa notare che GL Bonelli aveva la capacità di scrivere storie apparentemente semplici ma ricche di dettagli e sottotesti, mentre gli autori moderni spiegano troppo esplicitamente.

Si solleva la questione di come GL Bonelli avrebbe scritto oggi, considerando il cambio di gusto dei lettori e la necessità di dialoghi esplicativi.

L'autore riflette sulla differenza nei dialoghi tra GL Bonelli e Mauro Boselli, sostenendo che GL Bonelli avesse dialoghi più evocativi e complessi.

In generale, l'autore sembra sostenere che GL Bonelli sia superiore a Boselli nell'arte della scrittura di fumetti, sottolineando la sua capacità di creare storie ricche di dettagli e sottotesti, ma riconoscendo anche il contributo di Boselli alla serie Tex Willer.

 

 

Riassunto parzialmente inesatto. Il testo di Diablero ha ben altre sfumature. Il che dimostra che la IA è una stronzata!:lol:

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1 ora fa, borden dice:

 

 

Riassunto parzialmente inesatto. Il testo di Diablero ha ben altre sfumature. Il che dimostra che la IA è una stronzata!:lol:

Ma va?

Bos, promettimi di non ridere.

Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

  •  
Il segreto di Carson

Tex e Kit Carson si trovavano a Tucson, in Arizona, quando furono raggiunti da un messaggio urgente da parte di Carson. Il vecchio esploratore aveva bisogno dell'aiuto del suo amico per risolvere un mistero che lo tormentava da anni.

Carson raccontava a Tex che, quando era ancora un giovane soldato, era stato inviato in una missione di ricognizione in un territorio inesplorato del New Mexico. Durante la missione, Carson aveva incontrato una tribù di indiani Navajo che gli avevano raccontato di un'antica maledizione che gravava sul loro popolo.

Secondo la leggenda, un tempo un gruppo di Navajo aveva ucciso un guerriero Apache ingiustamente. Il guerriero, prima di morire, aveva maledetto il popolo Navajo, condannandolo a un destino di sofferenza e miseria.

Carson era rimasto affascinato dalla storia e aveva cercato di scoprire di più sulla maledizione, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani. Ora, dopo tanti anni, aveva deciso di chiedere aiuto a Tex.

Tex era disposto ad aiutare il suo amico, ma era anche scettico sulla storia della maledizione. Tuttavia, Carson era un uomo che non aveva mai mentito e Tex gli aveva sempre dato fiducia.

I due pards partirono quindi per il New Mexico, alla ricerca della tribù Navajo. Dopo un lungo viaggio, finalmente raggiunsero il villaggio indiano.

I Navajo furono felici di vedere Carson e lo accolsero con grande rispetto. Carson raccontò loro della sua missione e chiese loro di raccontargli di nuovo la storia della maledizione.

Gli indiani confermarono la storia che Carson aveva già sentito, ma aggiunsero un dettaglio importante: la maledizione poteva essere spezzata solo da un uomo che fosse puro di cuore e che fosse disposto a sacrificare la propria vita per il popolo Navajo.

Tex era determinato a spezzare la maledizione, anche se ciò significava sacrificare la sua vita. Si offrì quindi di aiutare gli indiani e fu condotto in un luogo sacro, dove si trovava un antico altare.

Sull'altare era posto un teschio umano, che secondo la leggenda era quello del guerriero Apache che aveva lanciato la maledizione. Tex prese il teschio e lo gettò nel fuoco sacro.

In quel momento, il cielo si oscurò e un potente temporale si abbatté sul villaggio. Il tuono rimbombava e i fulmini illuminavano il cielo.

Dopo un lungo momento di tensione, il temporale si placò e il sole tornò a splendere. Gli indiani Navajo erano increduli: la maledizione era stata spezzata.

Carson era felice di aver finalmente risolto il mistero che lo tormentava da anni. Tex era orgoglioso di aver potuto aiutare il suo amico e il popolo Navajo.

I due pards salutarono gli indiani e ripartirono per Tucson. Era stata un'avventura pericolosa, ma anche molto gratificante.

Fine

Note

  • Questa storia è ambientata nel 1875, all'epoca in cui Tex e Kit Carson erano ancora giovani.
  • Il tema principale della storia è quello del sacrificio. Tex è disposto a sacrificare la propria vita per aiutare gli indiani Navajo e spezzare la maledizione.
  • La storia è ricca di suspense e di colpi di scena. Il lettore è tenuto incollato alla pagina fino all'ultima pagina.

Stile

  • La storia è scritta in un linguaggio semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo ricco di dettagli e di descrizioni.
  • Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

Personaggi

  • Tex Willer è il protagonista della storia. È un uomo coraggioso e altruista, che è sempre pronto ad aiutare gli altri.
  • Kit Carson è il fidato amico di Tex. È un uomo saggio e avveduto, che è sempre pronto a dare consigli al suo amico.
  • Gli indiani Navajo sono i personaggi secondari della storia. Sono un popolo sfortunato, che è stato vittima di una maledizione.

Conclusione

Questa storia è un esempio di come Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

Modificato da Letizia
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20 minuti fa, Letizia dice:

Ma va?

Bos, promettimi di non ridere.

Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

  •  
Il segreto di Carson

Tex e Kit Carson si trovavano a Tucson, in Arizona, quando furono raggiunti da un messaggio urgente da parte di Carson. Il vecchio esploratore aveva bisogno dell'aiuto del suo amico per risolvere un mistero che lo tormentava da anni.

Carson raccontava a Tex che, quando era ancora un giovane soldato, era stato inviato in una missione di ricognizione in un territorio inesplorato del New Mexico. Durante la missione, Carson aveva incontrato una tribù di indiani Navajo che gli avevano raccontato di un'antica maledizione che gravava sul loro popolo.

Secondo la leggenda, un tempo un gruppo di Navajo aveva ucciso un guerriero Apache ingiustamente. Il guerriero, prima di morire, aveva maledetto il popolo Navajo, condannandolo a un destino di sofferenza e miseria.

Carson era rimasto affascinato dalla storia e aveva cercato di scoprire di più sulla maledizione, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani. Ora, dopo tanti anni, aveva deciso di chiedere aiuto a Tex.

Tex era disposto ad aiutare il suo amico, ma era anche scettico sulla storia della maledizione. Tuttavia, Carson era un uomo che non aveva mai mentito e Tex gli aveva sempre dato fiducia.

I due pards partirono quindi per il New Mexico, alla ricerca della tribù Navajo. Dopo un lungo viaggio, finalmente raggiunsero il villaggio indiano.

I Navajo furono felici di vedere Carson e lo accolsero con grande rispetto. Carson raccontò loro della sua missione e chiese loro di raccontargli di nuovo la storia della maledizione.

Gli indiani confermarono la storia che Carson aveva già sentito, ma aggiunsero un dettaglio importante: la maledizione poteva essere spezzata solo da un uomo che fosse puro di cuore e che fosse disposto a sacrificare la propria vita per il popolo Navajo.

Tex era determinato a spezzare la maledizione, anche se ciò significava sacrificare la sua vita. Si offrì quindi di aiutare gli indiani e fu condotto in un luogo sacro, dove si trovava un antico altare.

Sull'altare era posto un teschio umano, che secondo la leggenda era quello del guerriero Apache che aveva lanciato la maledizione. Tex prese il teschio e lo gettò nel fuoco sacro.

In quel momento, il cielo si oscurò e un potente temporale si abbatté sul villaggio. Il tuono rimbombava e i fulmini illuminavano il cielo.

Dopo un lungo momento di tensione, il temporale si placò e il sole tornò a splendere. Gli indiani Navajo erano increduli: la maledizione era stata spezzata.

Carson era felice di aver finalmente risolto il mistero che lo tormentava da anni. Tex era orgoglioso di aver potuto aiutare il suo amico e il popolo Navajo.

I due pards salutarono gli indiani e ripartirono per Tucson. Era stata un'avventura pericolosa, ma anche molto gratificante.

Fine

Note

  • Questa storia è ambientata nel 1875, all'epoca in cui Tex e Kit Carson erano ancora giovani.
  • Il tema principale della storia è quello del sacrificio. Tex è disposto a sacrificare la propria vita per aiutare gli indiani Navajo e spezzare la maledizione.
  • La storia è ricca di suspense e di colpi di scena. Il lettore è tenuto incollato alla pagina fino all'ultima pagina.

Stile

  • La storia è scritta in un linguaggio semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo ricco di dettagli e di descrizioni.
  • Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

Personaggi

  • Tex Willer è il protagonista della storia. È un uomo coraggioso e altruista, che è sempre pronto ad aiutare gli altri.
  • Kit Carson è il fidato amico di Tex. È un uomo saggio e avveduto, che è sempre pronto a dare consigli al suo amico.
  • Gli indiani Navajo sono i personaggi secondari della storia. Sono un popolo sfortunato, che è stato vittima di una maledizione.

Conclusione

Questa storia è un esempio di come Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

 

 

Vabbè...Ma che INPUT hanno queste IA?

 

Non sarà che l'acronimo significa IDIOZIA ARTIFICIALE?

Modificato da borden
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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Vabbè...Ma che INPUT hanno queste IA?

 

Non sarà che l'acronimo significa IDIOZIA ARTIFICIALE?

Dai, Mauro, in fondo ha parlato molto bene di te:

- Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

 

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Vorrei esprimere un ringraziamento a @Diablero per aver spiegato quello che penso anch'io, in massima parte.

Non mi sognerei mai di dire che GLB ha scritto sempre meglio di Boselli e concordo, sul fatto che per un certo periodo è andato molto vicino al predecessore.

In merito a quest'ultimo. Solo per Gli invicibili penso di poter dire che è stato alla pari e nonostante sia una storia così distante dal classico Tex.

Poi certo c'è qualche altro capolavoro (Sulla pista di Fort Apache, Gli eroi del Texas, Patagonia) e qualche altra buona.

Il fatto è che nel suo momento migliore Boselli scriveva poco storie e forse è stata questa la formula del successo.

Purtroppo già dopo il 500 qualcosa ha cominciato a non tornarmi. A parte Colorado Belle e Omicidio in Bourbon Street tutto il resto non mi ha convinto. Anzi posso dire che proprio l'ultima citata è stata la fine del feeling con l'autore.

 

Terminato il dovuto riconoscimento del lavoro dell'attuale sceneggiatore principale, GLB è stata tutta un'altra cosa.

E non perché c'è l'effetto nostalgia. Delle letture da bambino il Tex del periodo d'oro è un'eccezione.

Lo leggo oggi ed è ancora insuperabile.

È stata veramente un cucagna. Ogni mese. Nessuna anticipazione a parte tre vignette eppure eri certo che ti aspettava un altro albo da ricordare.

Non è neanche corretto dire che tutto si è consumato tra il 90 e il 200, perché tra i primi albi ce ne sono notevoli e anche dopo, per qualche tempo c'è stato davvero poco di cui lamentarsi.

 

Tutte le critiche che sento oggi fare dai "lettori moderni" non riesco proprio a capirle.

Ho letto tanti grandi del fumetto mondiale e accidenti se GLB non ha tutto quello che serve per far parte della categoria.

 

L'esempio del grande intrigo fatto da Diablero è perfetto per capire cos'è stato il miglior Tex.

Modificato da Exit
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, borden dice:

Riassunto parzialmente inesatto. Il testo di Diablero ha ben altre sfumature. Il che dimostra che la IA è una stronzata!:lol:

Sono d'accordo, oltre a riassumere semplifica e perde le vie di mezzo, l'IA è stata estremamente più severa nel confrontarti rispetto a @Diablero.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

Vabbè...Ma che INPUT hanno queste IA?

Sì, sarebbe ancora più interessante riportando il prompt esatto.

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

Non sarà che l'acronimo significa IDIOZIA ARTIFICIALE?

Considera anche che imho per un'IA (e forse anche per un umano, non so) sceneggiare un fumetto (o trovare un soggetto) è molto più complesso che provare a scrivere il soggetto di un libro, proprio perché le IA testuali spesso non sono allenate su "testi misti" come i fumetti o comunque su un numero limitato. Probabile che si sia basata su recensioni online, la frase di presentazione sul sito Bonelli, ecc...

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<span style="color:red">43 minuti fa</span>, KitWiller dice:

Sì, sarebbe ancora più interessante riportando il prompt esatto.

 

Mi pare di averlo citato, il prompt esatto.

 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

 

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Letizia dice:

Mi pare di averlo citato, il prompt esatto.

Mi riferivo anche al riassunto di @ymalpas e comunque secondo me non era chiarissimo che fosse "esattamente" il prompt, peraltro per essere completo dovresti anche citare quale IA hai scelto (cosa che a dire il vero hai fatto per il riassunto di @ymalpas ma non per il soggetto di @borden).

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5 minuti fa, KitWiller dice:

Mi riferivo anche al riassunto di @ymalpas e comunque secondo me non era chiarissimo che fosse "esattamente" il prompt, peraltro per essere completo dovresti anche citare quale IA hai scelto (cosa che a dire il vero hai fatto per il riassunto di @ymalpas ma non per il soggetto di @borden).

Sempre Bard.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

Dai, Mauro, in fondo ha parlato molto bene di te:

- Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

 

 

Certo, come no? Quel delirante soggetto ne è un fulgido esempio:lol:

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Letizia dice:

Ma va?

Bos, promettimi di non ridere.

Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

  •  
Il segreto di Carson

Tex e Kit Carson si trovavano a Tucson, in Arizona, quando furono raggiunti da un messaggio urgente da parte di Carson. Il vecchio esploratore aveva bisogno dell'aiuto del suo amico per risolvere un mistero che lo tormentava da anni.

Carson raccontava a Tex che, quando era ancora un giovane soldato, era stato inviato in una missione di ricognizione in un territorio inesplorato del New Mexico. Durante la missione, Carson aveva incontrato una tribù di indiani Navajo che gli avevano raccontato di un'antica maledizione che gravava sul loro popolo.

Secondo la leggenda, un tempo un gruppo di Navajo aveva ucciso un guerriero Apache ingiustamente. Il guerriero, prima di morire, aveva maledetto il popolo Navajo, condannandolo a un destino di sofferenza e miseria.

Carson era rimasto affascinato dalla storia e aveva cercato di scoprire di più sulla maledizione, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani. Ora, dopo tanti anni, aveva deciso di chiedere aiuto a Tex.

Tex era disposto ad aiutare il suo amico, ma era anche scettico sulla storia della maledizione. Tuttavia, Carson era un uomo che non aveva mai mentito e Tex gli aveva sempre dato fiducia.

I due pards partirono quindi per il New Mexico, alla ricerca della tribù Navajo. Dopo un lungo viaggio, finalmente raggiunsero il villaggio indiano.

I Navajo furono felici di vedere Carson e lo accolsero con grande rispetto. Carson raccontò loro della sua missione e chiese loro di raccontargli di nuovo la storia della maledizione.

Gli indiani confermarono la storia che Carson aveva già sentito, ma aggiunsero un dettaglio importante: la maledizione poteva essere spezzata solo da un uomo che fosse puro di cuore e che fosse disposto a sacrificare la propria vita per il popolo Navajo.

Tex era determinato a spezzare la maledizione, anche se ciò significava sacrificare la sua vita. Si offrì quindi di aiutare gli indiani e fu condotto in un luogo sacro, dove si trovava un antico altare.

Sull'altare era posto un teschio umano, che secondo la leggenda era quello del guerriero Apache che aveva lanciato la maledizione. Tex prese il teschio e lo gettò nel fuoco sacro.

In quel momento, il cielo si oscurò e un potente temporale si abbatté sul villaggio. Il tuono rimbombava e i fulmini illuminavano il cielo.

Dopo un lungo momento di tensione, il temporale si placò e il sole tornò a splendere. Gli indiani Navajo erano increduli: la maledizione era stata spezzata.

Carson era felice di aver finalmente risolto il mistero che lo tormentava da anni. Tex era orgoglioso di aver potuto aiutare il suo amico e il popolo Navajo.

I due pards salutarono gli indiani e ripartirono per Tucson. Era stata un'avventura pericolosa, ma anche molto gratificante.

Fine

Note

  • Questa storia è ambientata nel 1875, all'epoca in cui Tex e Kit Carson erano ancora giovani.
  • Il tema principale della storia è quello del sacrificio. Tex è disposto a sacrificare la propria vita per aiutare gli indiani Navajo e spezzare la maledizione.
  • La storia è ricca di suspense e di colpi di scena. Il lettore è tenuto incollato alla pagina fino all'ultima pagina.

Stile

  • La storia è scritta in un linguaggio semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo ricco di dettagli e di descrizioni.
  • Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

Personaggi

  • Tex Willer è il protagonista della storia. È un uomo coraggioso e altruista, che è sempre pronto ad aiutare gli altri.
  • Kit Carson è il fidato amico di Tex. È un uomo saggio e avveduto, che è sempre pronto a dare consigli al suo amico.
  • Gli indiani Navajo sono i personaggi secondari della storia. Sono un popolo sfortunato, che è stato vittima di una maledizione.

Conclusione

Questa storia è un esempio di come Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

Giuro che ho riso dall'inizio alla fine :lol:

Sarebbe stata una trama perfetta per un film di Franco e Ciccio nei panni di Tex e Carson rispettivamente.

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Il 24/9/2023 at 17:24, ymalpas dice:

 

Quot homines tot sententiae.

Forse è l'unico, assieme a Colorado Belle, che toglierei dal tuo elenco. E ci metterei Bourbon street e sull'alto missouri.

Di Zagor concordo...

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  • 2 settimane dopo...

Boselli migliore di GLB? Non saprei dirlo sinceramente...

Quello che posso dire è che se un lettore cresciuto magari con il Tex degli anni '90 mi venisse a dire che per lui Boselli è migliore di GLB non avrei nulla da eccepire, lo troverei sensato e accettabile perché da lettore più giovane non sarebbe tenuto a essere un tenace difensore della tradizione, anzi quella potrebbe anche essere la mia posizione se non fossi uno che ha frequentato i forum il che mi porta e essere più prudente nel fare certe affermazioni, ma fuori da questo contesto avrei anche potuto farlo (non so se è chiaro cosa intendo...)

 

Comunque quando leggevo Tex da piccolo l' inedito veleggiava già oltre il n.400 e dunque mi ritrovavo Boselli che si alternava a Nizzi, le storie di Boselli non mi dispiacevano (una che mi piaceva molto era "La miniera del fantasma", disegni di Ortiz) però trovavo che anche le sue storie migliori su Tex non valevano quanto certi capolavori che scriveva in quello stesso periodo su Zagor, come "Vendetta Vudu" o altre... Quindi mi ero fatto l' idea che fosse un autore più zagoriano che texiano, ma forse lui non l' ha mai creduto e questo nel tempo lo ha portato maggiormente sulle pagine del ranger fino a diventarne curatore... (io però interruppi la mia lettura di Tex poco prima del n.500 e dunque le sue storie successive le ho lette tempo dopo...)

 

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