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TWF - Tex Willer Forum

[770/771] Il soldato fuggiasco


MacParland

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SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER SPOILER

SPOILER

 

Per quanto mi riguarda, questa è una storia da bocciare. Il secondo albo è peggiore del primo (sufficiente), finalmente compare il soldato fuggiasco, ma non si può certo dire che sia un personaggio di un qualche interesse. Tutto sembra un copia e incolla di scene già viste mille volte appiccicate insieme, snodi narrativi scontati, coincidenze forzate, soluzioni sciatte, dialoghi stereotipati, nessuna sorpresa (se non comica, l'indianina che appare dal nulla nel finale). Un collage di cliché, come per esempio la storia d’amore accennata nel primo albo, che non ha alcun senso visto che si risolve in due pagine e una sola battuta di Shirley Temple che abbraccia il soldato fuggiasco con un “Oh, sono stata tanto in pena per te”. O come le ultime quaranta pagine con la manfrina di Tex che accusa il capitano fingendo che il suo complice Tracy sia morto (non si capisce poi perché non tiri fuori subito il testimone).

Alla fine della lettura non ti resta proprio niente.

 

Peggio di questa negli ultimi tempi c’è stata solo “La collera di Falco Giallo”.

Se prendiamo la recente “La pattuglia scomparsa”, pur non essendo nulla di eccezionale almeno lì Ruju ha cercato di dare un minimo di credibilità alla vicenda (riuscendoci solo in parte), un carattere al protagonista (il tenente Louis Lagarde), un po’ di drammaticità (assente in questa) e un bel finale in cui è Tex a salvare il soldato in pericolo (e non il contrario): niente di straordinario, una storia minore, ma almeno una storia con un perché.

 

Nizzi è da vent’anni come minimo che non ha più nulla da dire su Tex, e non fa che ripetere all’infinito gli stessi copioni, senza variazioni e senza convinzione. La Bonelli avrebbe dovuto da tempo affidargli una serie mensile propria, possibilmente comica, parodistica, come “Leo pulp” (che secondo me avrebbe avuto anche un certo successo), come ha fatto con Chiaverotti quando l’ha tolto da Dylan Dog, dove a un certo punto non faceva che riscrivere sempre la stessa storia: qualunque altro sceneggiatore era meglio di lui.

Edited by Poe
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Allora...Se Bruzzo non se la cava male con i disegni e resta un disegnatore accattivante, di Nizzi c'è ben poco di accattivante. La storia è una storia di mestiere, lineare e poco incisiva secondo me.

I personaggi non colpiscono più di tanto (Negrito è "fatto" proprio male, Tracy idem), Tex e Carson a parte i siparietti (meno comici e brillanti ma più posticci e ridondanti), non fanno chissà cosa di valido. 

La recita finale mi è sembrata un modo per tirare l'albo per le lunghe, l'epilogo finale abbastanza telefonato.

Sul disertore (poco presente nel primo albo Nizzi si concentra sul secondo), sui militari corrotti  e su gli indiani si è scritto tanto (e Nizzi ne ha anche abusato) ma questo non vuol dire che non possano essere sviluppate pietanze più gustose.

 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER SPOILER

SPOILER

 

Per quanto mi riguarda, questa è una storia da bocciare. Il secondo albo è peggiore del primo (sufficiente), finalmente compare il soldato fuggiasco, ma non si può certo dire che sia un personaggio di un qualche interesse. Tutto sembra un copia e incolla di scene già viste mille volte appiccicate insieme, snodi narrativi scontati, coincidenze forzate, soluzioni sciatte, dialoghi stereotipati, nessuna sorpresa (se non comica, l'indianina che appare dal nulla nel finale). Un collage di cliché, come per esempio la storia d’amore accennata nel primo albo, che non ha alcun senso visto che si risolve in due pagine e una sola battuta di Shirley Temple che abbraccia il soldato fuggiasco con un “Oh, sono stata tanto in pena per te”. O come le ultime quaranta pagine con la manfrina di Tex che accusa il capitano fingendo che il suo complice Tracy sia morto (non si capisce poi perché non tiri fuori subito il testimone).

Alla fine della lettura non ti resta proprio niente.

 

Peggio di questa negli ultimi tempi c’è stata solo “La collera di Falco Giallo”.

Se prendiamo la recente “La pattuglia scomparsa”, pur non essendo nulla di eccezionale almeno lì Ruju ha cercato di dare un minimo di credibilità alla vicenda (riuscendoci solo in parte), un carattere al protagonista (il tenente Louis Lagarde), un po’ di drammaticità (assente in questa) e un bel finale in cui è Tex a salvare il soldato in pericolo (e non il contrario): niente di straordinario, una storia minore, ma almeno una storia con un perché.

 

Nizzi è da vent’anni come minimo che non ha più nulla da dire su Tex, e non fa che ripetere all’infinito gli stessi copioni, senza variazioni e senza convinzione. La Bonelli avrebbe dovuto da tempo affidargli una serie mensile propria, possibilmente comica, parodistica, come “Leo pulp” (che secondo me avrebbe avuto anche un certo successo), come ha fatto con Chiaverotti quando l’ha tolto da Dylan Dog, dove a un certo punto non faceva che riscrivere sempre la stessa storia: qualunque altro sceneggiatore era meglio di lui.

Molto meglio il tentativo (più o meno riuscito) di Ruju rispetto a questa pietanza da mensa di basso livello by Nizzi.

Il 12/01/2025 at 17:44, ymalpas dice:

Letto. Tutto sommato un qualcosa di leggibile, pensavo peggio, ma sono d'accordo con quelli che dicono che è un brodino riscaldato, ciò che non può andare bene peri nostri palati anche solo a considerare come era imbandita la tavola di Tex un tempo.

 

La sequenza finale sinceramente non l'ho capita molto, molto teatrale ma anche perché ritardare l'entrata del ''testimone'' solo per dare la possibilità al colpevole di dichiarare prima la sua innocenza?

 

Bella e toccante invece l'ultima vignetta di pagina 114, con l'indianina che se ne va dopo essersi vendicata. Con la bellissima copertina di Villa, quasi quasi da sola vale la spesa per l'albo.

 

Su Tex abbiamo letto molto di peggio e quello che ci aspetta per questo 2025 non mi fa ben sperare, a cominciare dalla storia del mese successivo, con dei disegni (del nostro vecchio pard Ginosatis, tra i fondatori di questo forum nel 2006) che non mi entusiasmano troppo e un nemico escogitato da Ruju, el escorpion, che mi ispira anche di meno. Speriamo invece che con la primavera piova un po' più di luce e calore sulle storie del nostro Tex, se ne sente tanto il bisogno.

Anche io non ho capito la manfrina finale del testimone, meglio anche se un po' posticcia la scena finale.

Non è da buttare questa doppia ma è veramente un brodino con un dado vegetale di sottomarca.

Ti scaldi un po' ma mangi per sopravvivere non per gustare.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

sopravvivere

"Tex" dei Primitives

 

Se devo vivere per leggerti così,

non è più vivere soffrendo ogni dì.

Lo so ch'è inutile ancora sperar,

dal primo all'ultimo ti devo sfogliar.

 

lo so che mai

io finirò

un solo attimo

leggere te.

 

Se tu lo sai

e non mi accontenterai,

tu non tornerai

un giorno da me.

 

Se devo vivere per leggerti così,

non è più vivere soffrendo ogni dì.

~~~~~

Lo so ch'è inutile ancora sperar,

dal primo all'ultimo ti devo leggiucchiar.

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Il 12/01/2025 at 09:56, Leo dice:

Poiché da Nizzi ormai non mi aspetto più nulla, le mie basse aspettative mi hanno fatto apprezzare questo suo congedo dalla regolare (se così sarà), anche se indubbiamente ad incrementare la mia soglia di gradimento hanno contribuito dei disegni che mi sono piaciuti tantissimo, richiamando questi l'ariosita' e il dinamismo del primo e secondo Ticci. 

Buoni dialoghi, scoppiettanti battute, sceneggiatura tutto sommato incalzante, anche se un po' diluita soprattutto nel secondo albo, hanno adempiuto al minimo sindacale che si chiede ad un albo di Tex: intrattenere senza annoiare. Lo so che non è questo che si dovrebbe chiedere a un fumetto: la lettura di un albo dovrebbe appagarci, farci sentire soddisfatti, oppure esaltarci, emozionarci. Ma dopo mesi in cui Tex è stato calato in vicende poco western e con dialoghi poco brillanti, questo ritorno a atmosfere d'antan e alle punzecchiature tra i due pards in cui Nizzi è un maestro mi ha dato un po' di ossigeno, e mi ci sono pure divertito. 

 

Poi, certo, Carson che arriva al forte giusto in tempo per finalizzare la recita texiana davanti al comandante o Nahomi che attende Stanley fuori dal forte per illuminazione divina fanno sorridere, tanto è evidente il totale disimpegno con cui queste scelte narrative sono state fatte. Ma tant'è, questo ha passato il convento: ci ho passato una buona ventina di minuti (troppo pochi, lo so)? Me li faccio andar bene, anche e soprattutto grazie a Bruzzo. Ho ritrovato, qua e là, scampoli del Nizzi che ho amato negli anni ottanta, di quell'autore che mi fece avvicinare alla testata da bambino, con quelle sue battute e quei suoi momenti coloriti tra i due pards. L'avessi letta negli anni duemila, avrei chiuso l'albo infastidito, come mi succedeva quando leggevo il nome di Nizzi dopo un capolavoro boselliano. Oggi, dopo le tante prove non di mio gusto per temi e ambientazione, assaporo le vignette e i dialoghi come rigustando un sapore antico, una madeleine texiana. E scusate se è poco. 

Eh ti capisco Leo...Qualche battuta, qualche siparietto, un po' di classicità però poi poca roba. Anche io non mi aspettavo molto e con questo parametro un 6- , un 5,5 glielo concedo. Detto questo ho rivalutato in positivo un paio di prove di Ruju (già positive secondo me) tipo la Pattuglia.

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Buona storia, nella sua semplicità. Immagino che conti il fatto di non aver letto 75 anni di storie di Tex come altri qui dentro, ma solo una ottantina di albi in tutto, così il fattore "già visto" non ha inciso troppo.

Trama dal sapore classico, pochi dilungamenti. Nulla di clamoroso, ma mi ha divertito.

 

Complici i disegni di Bruzzo che ho adorato, a questa doppietta do un solido 7.

 

Ora vorrei più storie disegnate da Bruzzo!

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Questo potrebbe essere il commento di un lettore occasionale che si è approcciato alla lettura dell'ultima fatica nizziana sulla regolare: "storia simpatica, dal forte gusto classico, con una sceneggiatura ben ritmata e idonea, dialoghi efficaci e frizzanti, trama tutto sommato scorrevole e senza grandi sbavature. Un'oretta spesa bene in compagnia del vecchio caro Tex"

 

Qualcuno dopo aver letto la premessa potrebbe credere che al sottoscritto l'episodio sia piaciuto, ma la risposta non è così scontata.

Cerco di spiegarmi meglio: indubbiamente rispetto alle sue ultime prove, Nizzi almeno qui ci fornisce una trama che in qualche modo sta in piedi e non annoia eccessivamente, grazie anche ai nostri che sono più sul pezzo senza commettere quelle assurde piccionate a cui spesso l'autore ci ha abituato negli ultimi anni di carriera, tuttavia un lettore "forte" della saga (e mi inserisco modestamente in questa categoria visto che ormai da più di trent'anni leggo e amo Tex con assoluta continuità) non può ritenersi del tutto soddisfatto di questo compitino che sa di minestrina riscaldata.

 

Ci troviamo al cospetto di una sorta di "opera omnia" di Nizzi; di fatto nei due albi troviamo condensati tutta una serie di topoi e trovate dell'autore, che a tratti mi hanno dato davvero l'impressione di un collage fatto a tavolino o la stoffa di Arlecchino.

 

L'ufficiale corrotto, il giovane da discolpare, l'amico di Tex che chiede il suo aiuto, l'origliata, il salto dalla rupe per lasciare con un palmo di naso gli indiani codardi che non ripetono lo stesso gesto, la trappola del testimone per incastrare il villain corrotto e tanto altro ancora che sa di già visto (fortunatamente manca lo slaccio del cinturone, ma magari sotto questo aspetto il buon Claudio è stato opportunamente catechizzato).

 

Mi ci si può obiettare che dopo tantissime storie è quasi impossibile trovare strade del tutto nuove senza rinnegare gli stilemi della saga e ci può stare, ma se si usano sempre e solo le stesse combinazioni, senza verve e brio, l'esito non può che essere questo brodino riscaldato, che rinfranca magari il palato di un lettore in erba o poco esigente, ma annoia e delude un vecchio appassionato che negli anni ha finanziato l'editore sborsando cifre considerevoli per non mancare a nessun appuntamento in edicola.

 

Anche le battute, che caratterizzano i simpatici siparietti fra i due pards, sembrano essere riprese con un copia e incolla, magari osare un po'sui dialoghi per modificare la pietanza non sarebbe un delitto, ma l'autore non ci pensa nemmeno e sembra proseguire col pilota automatico.

 

Già nel mio precedente commento dopo la lettura del primo albo, avevo grosso modo evidenziato quei punti che reputavo deboli del soggetto. La lettura del volume finale non li scioglie del tutto, ma ripeto, l'esito complessivo risulta più decoroso rispetto alla storia precedente dell'autore di Fiumalbo.

 

Anche le citazioni si sprecano: dopo aver ripreso "Il Soldato comanche", Nizzi nell'epilogo rievoca (più o meno volutamente) quel gran capolavoro di "Vendetta Indiana". Comunque, per quanto le vignette finali siano a effetto, la scena non può minimamente essere equiparata alla celebre bonelliana, anzi a voler essere pignoli, la presenza dell'indianina fuori dal forte in attesa di infilzare come un tordo l'ufficiale corrotto responsabile dell'eccidio della sua gente, suona come una forzatura. Quanto tempo è rimasta lì appostata senza che nessuno notasse la sua presenza? Sapeva forse l'ora precisa in cui il nemico sarebbe passato? Aveva avuto una visione o sperava in un assoluto corpo di fortuna? Ecco, per quanto la scena appare emozionante a un'occhiata distratta, dimostra di essere costruita un po' male e piazzata lì per fare effetto.

 

Anche lo stratagemma dell'arrivo differito di Carson col testimone, usato tante volte dall'autore, in questo caso funziona meno bene rispetto ad altre occasioni. Se alle volte Tex usava questo trucchetto per far tradire il colpevole, stavolta non si capisce benissimo il motivo per cui farlo. Idea copia e incolla? A me pare di sì.

 

Per ciò che riguarda la caratterizzazione dei personaggi, mi aspettavo poco a dire il vero, visto l'andazzo dell'ultimo Nizzi, che in questo aspetto mostra una sciatteria al limite del passabile.

L'indianina si difende sotto questo aspetto e mostra una buona personalità che le darà un po' di lustro fra le pagine, di contraltare il soldato disertore si appiattisce molto nel proseguo della trama.

 

Invece di spendere vignette in flashback che mostrano al lettore come procacciavano la selvaggina, con tanto di incursione nel forte per accaparrarsi di un arco, l'autore avrebbe potuto dosare meglio il rapporto fra il soldato e la donna. Il rapporto che emerge dalle sequenze in cui sono insieme, non parrebbe solo di semplice amicizia e la scena stucchevole di quell'abbraccio alla CandyCandy lo avrei evitato. Visto le forme e il decoltè con cui Bruzzo la rappresenta, mi chiedo come abbia fatto il disertore a non cedere, ma questa è tutt'altra storia. :lol:

 

Solo un pretesto la futura moglie, che appare sciapa come una minestrina senza sale. Non volendo fare scomodi paragoni con autori che sono riusciti a maneggiare meglio la materia (esempio Borden con il triangolo Laredo-Liz e Parkman) qui Nizzi non riesce nemmeno a pareggiare il livello di alcune sue ottime storie come la Maschera dell'orrore o il texone affidato a Parlov.

 

Perchè inserire un coinvolgimento sentimentale se poi si lascia tutto così insoluto? L'ennesima citazione per arricchire la trama? Anche qui direi di sì.

 

Fortunatamente Tex e Carson non fanno stavolta grandi svarioni e figuracce, ma può bastare solo questo per soddisfare un lettore di lungo corso? Evidentemente storie come queste non sono rivolte a gente da Forum, piuttosto alla grande platea che ha meno pretese da una lettura di un albo e si ritrova a suo agio con le consolidate sequenze e schemi.

 

Buono il lavoro svolto da Bruzzo, che si conferma un artista dal grande potenziale e margini di miglioramento. Anche i suoi disegni danno spesso quel senso di già visto, d'altronde è più che palese che l'autore si ispiri allo stile del primo Ticci e forse proprio per questo acquistano quell'ariosità che rende di spessore il comparto grafico.

 

Certamente storie come quella boselliana ambientata nell'Artico, essendo ambiziose e complicate danno più visibilità alle qualità grafiche di un disegnatore, ma Bruzzo se la cava benissimo anche in sceneggiature più di routine come questa, anzi contribuisce col suo tratto a valorizzare la trama classica e far lievitare il mio giudizio complessivo oltre la sufficienza. Il mio voto finale è 6  

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Una cosa scusate mi confermate però che tutte queste storie di Nizzi circolate di recente erano in realtà state scritte tempo fa e sono state riesumate solo ora?

Ad ogni modo, anche dalle anteprime uscite ieri per il 2025 l'era Nizzi sembra definitivamente chiusa :indiano:

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Tracce358 dice:

Una cosa scusate mi confermate però che tutte queste storie di Nizzi circolate di recente erano in realtà state scritte tempo fa e sono state riesumate solo ora?

Ad ogni modo, anche dalle anteprime uscite ieri per il 2025 l'era Nizzi sembra definitivamente chiusa

Penso proprio di sì, almeno sulla regolare. A tal proposito, qui sul forum ho trovato un interessantissimo post di @ymalpascon la “cronologia non ufficiale” delle opere di Nizzi 

Eccolo qui

 

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3 hours ago, Tracce358 said:

Una cosa scusate mi confermate però che tutte queste storie di Nizzi circolate di recente erano in realtà state scritte tempo fa e sono state riesumate solo ora?

Ad ogni modo, anche dalle anteprime uscite ieri per il 2025 l'era Nizzi sembra definitivamente chiusa :indiano:

Dovrebbero esserci ancora alcune storie nel cassetto, ma spero saranno relegate a Maxi e a Color, senza più intasare la serie regolare di stà roba.

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Paradossalmente, la storia che ho apprezzato di più tra quelle dopo il rientro, è quella che da questo post si desume essere scritta per ultima:D

Anche se alcune, come La grande congiura, e il segreto della missione spagnola non mi sono del tutto dispiaciute. E mi scuso per l’off topic

<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Diablero dice:

Dovrebbero esserci ancora alcune storie nel cassetto, ma spero saranno relegate a Maxi e a Color, senza più intasare la serie regolare di stà roba.

Sarà sicuramente così 

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A novembre alla fiera dell'ANAFI Nizzi e Guarino mi dissero che c'erano ancora 4 storie da pubblicare, una era questa quindi ne rimarrebbero tre.

 

Quoto dal thread:

On 11/30/2024 at 6:23 PM, Magic Wind said:
On 11/30/2024 at 1:39 PM, Carlo Monni said:

Ah... cercherò di informarmi, ma a me di storie di Nizzi ancora da pubblicare ne risultavano solo altre tre compresa quella di Bruzzo. 

 

Anche a me ha detto che ce ne sono ancora quattro contando quella in uscita, tre da 2 albi e una più breve (probabilmente per un Color)

 

 

 

 

 

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Il 14/1/2025 at 11:22, Poe dice:

Per quanto mi riguarda, questa è una storia da bocciare. Il secondo albo è peggiore del primo (sufficiente), finalmente compare il soldato fuggiasco, ma non si può certo dire che sia un personaggio di un qualche interesse. Tutto sembra un copia e incolla di scene già viste mille volte appiccicate insieme, snodi narrativi scontati, coincidenze forzate, soluzioni sciatte, dialoghi stereotipati, nessuna sorpresa (se non comica, l'indianina che appare dal nulla nel finale). Un collage di cliché, come per esempio la storia d’amore accennata nel primo albo, che non ha alcun senso visto che si risolve in due pagine e una sola battuta di Shirley Temple che abbraccia il soldato fuggiasco con un “Oh, sono stata tanto in pena per te”. O come le ultime quaranta pagine con la manfrina di Tex che accusa il capitano fingendo che il suo complice Tracy sia morto (non si capisce poi perché non tiri fuori subito il testimone).

Alla fine della lettura non ti resta proprio niente.

 

Concordo.

 

Secondo albo veramente mediocre, per non dire davvero scadente.

Non che ci siano particolari svarioni o erroracci da matita rossa, ma una sceneggiatura artificiosa e manierata, che procede per soluzioni semplicistiche e forzate e stratagemmi narrativi puerili e innaturali (la solita grotta nascosta dietro la cascata, l’indianina che tira con l’arco come Rambo, il piano assurdo per il rapimento dei cattivi, l’inutile teatralità della messinscena davanti al comandante del Forte…), il tutto condito da dialoghi bolsi e affettati, con i tempi dei verbi al passato remoto come nei film degli anni ‘50. Una lettura talmente stucchevole da risultare fastidiosa.

Meglio non pensare al fatto che abbiamo rischiato di trovarci una storia del genere sul Texone.

 

Non ho apprezzato particolarmente nemmeno i disegni di Bruzzo: lui si rifà dichiaratamente al primo Ticci (e questo è già un punto a sfavore, preferisco i disegnatori che conservano il loro stile peculiare), ma il suo segno varia pure parecchio da una tavola all’altra, quasi che stesse ancora cercando di trovare una propria interpretazione di Tex e del suo mondo. Però il suo è un tratto classico e leggibile, che mi pare a molti sia piaciuto, quindi probabilmente sono io che preferisco disegnatori dallo stile più personale.

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Il 11/1/2025 at 23:32, laredo dice:

Scusa Arthur, ma quali spunti sono tratti dal capolavoro boselliano? Io non riesco  vederli..

Ci sono degli omaggi al film di John Ford "Il massacro di Fort Apache" questo si.. il volto del Colonnello Wright è  quello di Henry Fonda, anche quello della figlia somiglia a Shirley Temple, poi alcuni cognomi fordiani come Kirby e O'Rourke..

 

Ci sono delle assonanze perchè anche Sulla pista di Fort Apache omaggiava Ford e i film della "Trilogia della Cavalleria"

 

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Il 10/01/2025 at 15:32, Letizia dice:

Poi, quando Stanley gli dà del bugiardo, ecco che arriva un unico cazzotto.

E perché Tex lo accarezza in quel modo?

Perché Stanley è un farabutto indegno di respirare?

Macché.

Lo scazzotta perché ha detto la verità: Tex è un bugiardo.

 

Io, francamente, non ho capito nemmeno perché Tex abbia mentito.

E' una tecnica che di solito usa per far cadere in contraddizione i cattivi; ma qui questo non succede.

O forse è successo... ma io mi ero già addormentato per via delle troppe pagine in cui è dilatato il finale...

Il 14/01/2025 at 22:42, Condor senza meta dice:

Anche lo stratagemma dell'arrivo differito di Carson col testimone, usato tante volte dall'autore, in questo caso funziona meno bene rispetto ad altre occasioni. Se alle volte Tex usava questo trucchetto per far tradire il colpevole, stavolta non si capisce benissimo il motivo per cui farlo. Idea copia e incolla? A me pare di sì.

 

Ho commentato prima di leggere @Condor senza meta

O si è addormentato anche lui, o l'escamotage non ha senso

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