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TWF - Tex Willer Forum

[770/771] Il soldato fuggiasco


MacParland

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, Dee Brown dice:

 

Uhm, particolari come i dialoghi tra il soldato e l'indiana o del comandante con la figlia sono cose che solo il lettore può conoscere, e che non ha neanche troppo senso che il padre si metta a ricostruire a favore di Tex e Carson.

 

È chiaro che c'è anche una componente di flashback che si fonde col racconto, certo

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Oh, finalmente!

Un Nizzi senza piccionate, torte e patatine!

Finalmente un Tex vero!

Spoiler

Vediamo.

A me il minestrone piace, ma quello della nonna, con le verdurine fresche e magari un po' di lardo di Colonnata.

È possibile fare una copia di una copia?

Beh, sì.

Ecco appunto.

Soldato Comanche.

Ma la cosa non finisce qui.

Il massacro di Fort Apache.

Soldato Blu e naturalmente Sand Creek.

Chissà se c'è lo zampino di una AI: gli ingredienti ci sono, basta scrivere una riga di script ... et voilà.

Ma non facciamo i maligni, diciamo che, invece di scrivere una riga di script, ne ha scritte due di soggetto.

Ma poi, lampo di genio, ha avuto due idee brillanti e soprattutto inedite: il trafficante di armi per gli indiani e la caccia all'uomo da parte di un killer spietato.

Ma il minestrone si arricchisce sempre più.

Il gran burattinaio è un ufficiale, il vicecomandante del forte.

Devo aver già visto Tex alle prese con un personaggio identico.

Ma sicuramente mi sbaglio.

Nizzi non può aver copiato pure questo.

E così Tex, incaricato dal sergente O'Rourke di salvare suo figlio e riportarlo dalla sua fidanzata miss Turner, si mette alla ricerca del killer spietato, trafficante di armi.

Certo.

Infatti il tenentino è al sicuro, perché la bella Naomi lo protegge sia dai guerrieri Aravaipa incazzati perché i suoi soldati blu gli hanno massacrato donne, vecchi e bambini, sia dagli Apache ribelli di Negrito.

Tex infatti pensa che, per salvare il tenente O'Rourke, deve eliminare il pericolo maggiore: Ben Tracy.

E poi, anche se non lo sapeva, Tex aveva sicuramente intuito che Tracy era l'unico che poteva rifornire di armi Negrito e, se si trovava nei paraggi, avrebbe potuto salvare eventuali soldati da eventuali attacchi subiti durante un eventuale trasporto di armi.

E i fatti gli danno ragione (infatti Carson non scommette mai contro di lui).

Infine Tex intuisce anche che gli amici di Tracy, che stanno beatamente giocando a carte nel saloon, sono gli stessi con cui ha avuto un vivace scambio di revolverate un paio d'ore prima e li sbatacchia un po'.

E naturalmente uno dei due confessa: sì, sono stato io, impiccatemi pure basta che la smetti di menarmi.

E così Tex smette e si mette sulle tracce di Tracy, con il triplice scopo di agguantare il trafficante d'armi killer, sconfiggere Negrito e i suoi Apache e salvare il tenentino che ritornerà riabilitato da Shirley Temple.

O resterà con la bella indianina?

Lo saprete il mese prossimo se quando comprerete l'entusiasmante seguito di questa avvincente e avvenente avventura.

 

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Il 8/12/2024 at 11:52, Poe dice:

- ma soprattutto: come fa il padre del disertore, che racconta a Tex la vicenda, a conoscerne i particolari (per esempio che il figlio è scappato con l’indiana), visto che non era presente ai fatti che racconta?

E' fuori dalla stanza degli ufficiali e può sentire tutto (seconda vignetta di pagina 35.

 

In quanto alla storia mi sembra da metà classifica per quel che riguarda la sceneggiatura, del resto è chiaro che se per anni hai usato gli stessi ingredienti per fare il minestrone o il brodetto di pesce, quelli usi riusi e non credo proprio che Nizzi abbia voglia di cambiare quegli elementi che ormai conosce benissimo per pratica andando alla ricerca di soluzioni o spunti nuovi.  La qualità del disegno non è omogenea e a volta una certa caricaturalità mi riporta  a Gamba (do you remember?), ma nel complesso non mi è dispiaciuta.
 

Edited by San Antonio Spurs
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A mio avviso la storia è sin qui discreta. La scena dell'interrogatorio di Mandy nel saloon godibile. Bruzzo si rifà chiaramente a Ticci. Come moltissimi, del resto. Per me si tratta di disegni più che buoni.

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La precedente storia (lo so è una parola forte) di Nizzi l'avevo interrotta dopo circa venti pagine.

Qui a dieci ero già in debito d'ossigeno e non so se avrò il coraggio di riprendere.

 

Vignette sprecate a spiegare perché Kit e Tiger sono - come sempre - fuori dalle scatole, che il Degno Erede, non s'era accorto nessuno, se potesse li avrebbe fatti ammazzare al tempo del ritorno del Carniceiro...

 

E quale incredibile escamotage avrà ideato? Sono impegnati in missione per conto di Dio? (cit.)

Stanno sedando una rivolta apaches? Sono a caccia di bisonti nel Wyoming?

Nulla di così scontato. Stanno scortando una mandria di vacche!!!

Ma quanta carne mangiano i navajos? Dovrebbero integrare la dieta con fibre e vegetali, perché tutte ste proteine non fanno bene...

 

Però questa fondamentale informazione non è soddisfacente.

Scopriamo che Kit non solo è un buon mandriano che si prende cura del bestiame meglio di un maremmano-abbruzzese proteggendo i capi da animali feroci e dai criminali che si dedicano all'abigeato, ma da grande eroe qual è giunge in soccorso dei navajo in difficoltà, come ogni boy scout che si rispetti. 

Probabilmente aiuta anche le vecchiette ad attraversare agli incroci e porta fuori l'immondizia su richiesta delle squaw che incontra sul suo cammino.

 

Terminato il racconto dei due pard impegnati nella transumanza, si passa al nuovissimo scambio di battute tra Tex e Carson.

Argomenti originalissimi che fanno riferimento a capelli bianchi (o neri) per rompere il ghiaccio (e altro) in attesa che inizi l'azione.

 

E quale sarà mai la molla che darà il via? Un ultra originale militare che si presenta davanti ai nostri. Ancora!!!

 

Dopodiché ho ammainato bandiera bianca.

 

Mi domando se il curatore almeno un'occhiata a cosa viene pubblicato la dia ogni tanto. Mi sa di no.

 

Persino io riuscirei a inventarmi un inizio meno inflazionato (e palloso).

 

Bene così. Ottimo lavoro da parte di Nizzi e di tutta la redazione...

Edited by Exit
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Condivisibile, più o meno, il commento di Exit. Più che altro mi ha strappato qualche sorriso. Ma sebbene rispetti la sua opinione sicuramente simile a quella di altri di voi.. a me non è dispiaciuto questo inizio. Non ho trovato i tipici difetti nizziani che ormai mi aspetto di trovare ogni volta dietro l’angolo. Ho apprezzato che per una volta due dei pard si dedichino a faccende “base”, ma è la vera e normale vita del west, che per quanto mi riguarda rende tutto più credibile, senza che i nostri siano sempre e costantemente impegnati in gesta eroiche e rischiose. È vero che ormai non ci sono “sussulti” di sceneggiatura da ricordare, e che sembra scritta come già detto da alcuni “col pilota automatico”, ma al momento non presenta difetti ed è una storia “Classica” nel miglior senso possibile. Soggetti stra-abusati, è vero. Ma dopo ottant’anni.. 

Vedremo come andrà a finire, ma consiglio a tutti quelli che l’albo l’hanno comprato, di leggerlo fino alla fine. Perché solo così si avrà una visione più ampia e si potrà esprimere un parere in merito. Per demolire la storia. Per elogiarla. Ma almeno si sarà letta.

I disegni di Bruzzo promossi, e la copertina è la migliore da molto tempo a questa parte. Osceno il confronto con la prossima, onestamente molto brutta. Saludos amigos:cowboy:

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SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER SPOILER

SPOILER

18 ore fa, San Antonio Spurs dice:

E' fuori dalla stanza degli ufficiali e può sentire tutto (seconda vignetta di pagina 35.

Sì, certo, il padre viene a sapere i particolari della vicenda dalla voce dei soldati e degli ufficiali, ma ci sono alcuni dettagli che non poteva conoscere nessuno, per esempio le pag. 31-32 in cui la ragazza indiana, nascosta insieme a Kirby, dice di chiamarsi Na-ho-my e sembra preoccuparsi per il fatto che il disertore verrà punito (che anche questo... la ragazza ha appena assistito alla strage della sua tribù e si preoccupa del fatto che Kirby, un soldato mai visto prima, verrà punito?!?!?) .

 

Tornando al flash-back, è chiaro che quello che vediamo è per metà ciò che sa e racconta il padre di Kirby, e per metà è qualcosa di "oggettivo", che neanche lui può conoscere, ma così si crea un po' di confusione nel lettore: che senso ha infatti la frase del padre a p. 37 ?: "Non voglio che finisca davanti alla corte marziale. Prima voglio sentire la sua versione. Io lo conosco bene... è un bravo ragazzo."  Nel flash-back è chiaro che il figlio si è ribellato e ha disertato per non uccidere donne e bambini e che è un bravo ragazzo: quale versione ulteriore ha bisogno di ascoltare suo padre? Non è abbastanza chiaro che la sua diserzione è più che lodevole? A meno che, appunto, quello che noi lettori abbiamo visto nel flash-back non sia che la verità "oggettiva" che però il padre non conosce fino in fondo...

 

In ogni caso la cosa più grave è la NON-REAZIONE di Tex e Carson: per tutto questo albo i Nostri eroi non dicono una sola parola di indignazione e di condanna dell'operato dei militari per la  strage, nessun riferimento nemmeno alle possibili conseguenze del massacro di donne e bambini avvenuta al villaggio Aravaipa!

Al termine del racconto di Kirby, p. 36-37-38 ci si aspetterebbe da Tex un commento rabbioso tipo: "Maledetti assassini! La pagheranno cara! La strage non resterà impunita! Quel macellaio del capitano Stanley lo faremo destituire per questo vile eccidio!" o cose così... Invece l'unica preoccupazione di Tex è quella di salvare il soldato Kirby. Anche l'unico commento di Carson è: "Vedrai, lo aiuteremo a uscirne pulito"... E cosa vuoi che sia se è stato sterminato un intero villaggio di donne e bambini, basta che il soldato Kirby non abbia la carriera rovinata!...

Anche nel seguito della storia, quando lo sceriffo chiede a Tex cosa ci fanno lì (p. 65) lui risponde semplicemente che la loro missione è quella di proteggere il disertore dal bieco Ben Tracy, perché "abbiamo motivo di credere che non abbia disertato di propria volontà, ma vi sia stato costretto dalle circostanze". Quindi, ancora una volta, nessun accenno alla strage del villaggio Aravaipa (né alle sue conseguenze: gli Aravaipa si saranno pure incavolati di brutto, o no?)...

 

Qualcuno obietterà che magari Nizzi affronterò l'argomento nel secondo albo. Ok, ma a parte il fatto che ho i miei dubbi (alla fine temo che il capitano Stanley verrà incriminato solo per il traffico di armi invece che per la strage compiuta), in ogni caso non si può iniziare - a mio parere - un albo con una scena scioccante come un massacro alla "Soldato blu" e poi per un intero albo infischiarsene, parlando solo di trafficanti di armi e di apache ribelli...

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<span style="color:red">35 minuti fa</span>, Poe dice:

flash-back

Vorrei fare solo una precisazione.

È uso comune in tutte le opere letterarie, film compresi, accettare che un flash-back, derivato da un racconto di persona che non era presente ai fatti, contenga elementi che non potevano essere raccontati.

Elementi che sono importanti e che altrimenti sarebbe quasi impossibile per l'autore da portare a conoscenza del lettore/spettatore.

Il flash-back è per noi e non per Tex al quale il sergente avrebbe potuto semplicemente dire: quella carogna del capitano ha ordinato un terribile e inutile massacro di donne, vecchi e bambini; mio figlio si è ribellato, ha colpito l'ufficiale ed è fuggito per evitare l'arresto.

Tutto il resto è pura narrazione.

 

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<span style="color:red">46 minuti fa</span>, Letizia dice:

È uso comune in tutte le opere letterarie, film compresi, accettare che un flash-back, derivato da un racconto di persona che non era presente ai fatti, contenga elementi che non potevano essere raccontati.

Non è proprio così: i flash-back NON sono tutti uguali, possono essere soggettivi (un narratore racconta solo quello che sa dal suo punto di vista limitato) o impersonali, ossia di un narratore onnisciente.

Copio da wikipedia che faccio prima:

Il corrispettivo dell'analessi letteraria è costituito al cinema dal flashback. Esso rappresenta un salto all'indietro, la visualizzazione di eventi già accaduti in precedenza. Il flashback può essere soggettivo o impersonale: nel primo caso, la rievocazione del passato si affida al ricordo o al racconto di uno dei personaggi, mentre nel secondo è l'istanza narrante che, intervenendo e manipolando la configurazione dell'intreccio, sceglie di tornare indietro per presentare alcuni fatti, interrompendo il flusso 'naturale' della storia.

 

Per restare a Tex, nei "Lupi rossi", ad esempio, Boselli utilizza ben 3 narratori diversi, cioè 3 flash-back diversi (di Tiger, di Cavallo Bianco e di Tex) per raccontare una storia da tre punti di vista diversi: Cavallo Bianco racconta avvenimenti che Tex e Tiger non potevano sapere, e Tex racconta il suo incontro con Cavallo Bianco in carcere che Tiger non avrebbe potuto narrare, non essendo presente.

 

Ora Nizzi può anche usare un flash-back impersonale/onnisciente ma - secondo il mio modesto parere - crea un po' di confusione perché non si capisce bene cosa il padre esattamente sappia (e quindi anche Tex) visto che - come dicevo sopra - a un certo punto il padre dice del figlio: "Prima voglio sentire la sua versione... è un bravo ragazzo" come se avesse dubbi sul motivo della sua diserzione (mentre nel flash-back invece è chiarissimo).

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<span style="color:red">26 minuti fa</span>, Poe dice:

non si capisce bene cosa il padre esattamente sappia

Si capisce benissimo, a mio parere.

Si capisce benissimo quali sono le cose che nessuno può sapere perché non presente.

Anche i soldati presenti (che poi spargeranno la voce) non possono essere testimoni di tutti i più piccoli particolari.

Quello è flash-back onnisciente e l'autore, se non ha altri mezzi per comunicare con il lettore, usa una miscela di flash-back e se ne infischia di definizioni limitative ferree.

Qualcosa come la licenza poetica.

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Per quanto la trama sia un po' prevedibile, ergo in linea con le più recenti storie di Nizzi, la prima parte di questa storia non mi è risultata poi così indigesta, anzi l'ho trovata più gradevole rispetto alle suddette precedenti fatiche dell'autore. Il canovaccio, quello dell'amico che chiede aiuto a Tex e Carson per aiutare il figlio in difficoltà a causa di un antagonista "brutto, cattivo e disonesto", è molto classico per non dire abusato, i personaggi di contorno non mi sembrano in grado di lasciare un segno particolare, tuttavia confido (o meglio, voglio confidare) che possa riuscire in tale impresa il buon tenente Kirby, inoltre ho intravisto un buon affiatamento tra i due pards, con Tex ovviamente nel ruolo di leader ma con Carson non più di tanto sacrificato nel ruolo di semplice spalla. Il tutto accompagnato dalla qualità più che buona dei disegni di Bruzzo.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

soggettivi

Scusa, @Poe, non voglio cercare di convincerti con la mia insistenza, ma c'è un particolare che mi era sfuggito e che è degno di nota.

Quando sono soli, il tenente e l'indiana, si presentano.

Noi quindi veniamo a sapere il nome dell'indiana.

E Tex, lo viene a sapere?

Si tratta di un flash-back soggettivo del sergente che racconta (e allora chi glielo ha detto il nome?) oppure è un flash-back onnisciente in cui Nizzi dice a noi, ma non a Tex, il nome della ragazza?

 

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1 ora fa, Letizia dice:

Scusa, @Poe, non voglio cercare di convincerti con la mia insistenza, ma c'è un particolare che mi era sfuggito e che è degno di nota.

Quando sono soli, il tenente e l'indiana, si presentano.

Noi quindi veniamo a sapere il nome dell'indiana.

E Tex, lo viene a sapere?

Si tratta di un flash-back soggettivo del sergente che racconta (e allora chi glielo ha detto il nome?) oppure è un flash-back onnisciente in cui Nizzi dice a noi, ma non a Tex, il nome della ragazza?

 

Ma è proprio il dubbio di cui parlavo!!... Infatti l'avevo notato anch'io e cosa ho scritto?

9 ore fa, Poe dice:

ci sono alcuni dettagli che non poteva conoscere nessuno, per esempio le pag. 31-32 in cui la ragazza indiana, nascosta insieme a Kirby, dice di chiamarsi Na-ho-my

 

Come fa il padre, che sta raccontando, a sapere il nome della ragazza indiana? Non può saperlo, per cui quella scena non fa parte del suo racconto a Tex. E infatti avevo scritto:

9 ore fa, Poe dice:

Tornando al flash-back, è chiaro che quello che vediamo è per metà ciò che sa e racconta il padre di Kirby, e per metà è qualcosa di "oggettivo", che neanche lui può conoscere, ma così si crea un po' di confusione nel lettore

 

O perlomeno, a me, nel leggere, aveva un po' "stonato" perché mi sembra più logico mantenere un punto di vista soggettivo rigoroso, quando qualcuno racconta qualcosa, ma magari è solo una mia pignoleria e hai ragione tu, va bene anche così. Non che sia una cosa importantissima, eh, giusto solo per notare la cosa. :laugh:

Piuttosto, mi  sembra più grave la scarsa considerazione che Tex e Carson mostrano verso la strage degli Aravaipa. Ma forse Nizzi ha solo deciso di rinviare l'argomento al secondo albo. Vedremo...

Resta il fatto che la storia non mi ha preso per niente, per cui sono più curioso di come sarà la successiva (spero in Rick Master) che del secondo albo di questa...

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Poe dice:

scarsa considerazione

Questa è la cosa più grave.

Non importa se Nizzi ne parlerà nel secondo albo, è un errore della sceneggiatura.

Noi lettori ormai ci abbiamo fatto il callo perché quella scena ce l'hanno propinata mille volte in tutte le salse ma, a pensarci bene, il massacro di Sand Creed fa accapponare la pelle e mi fa vergognare di appartenere al genere umano.

 

Per quanto riguarda la ragione, dai, non è una gara a chi ce ... beh, non lo dovrei dire, ma tanto si è capito. 

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L'inizio non è "ispirato" a Sand Creek e nemmeno a Soldato Blu, anche se vi si faceva riferimento nel titolo di lavorazione.

 

È semplicemente SCOPIAZZATO da "Vendetta indiana". Tex numero 91.

 

Persino i dialoghi sono simili, e a volte praticamente identici. (vedi pagina 22 vignetta 2 e confronta con pagina 16 vignetta 2 del numero 91)

 

Nizzi si riempie la bocca su quanto abbia "migliorato" Tex rispetto al Tex "ingenuo e semplice" di GL Bonelli, e intanto lo ha sempre allegramente scopiazzato (senza capirlo)

 

E no, questo non è "rispettare il personaggio" (che Nizzi non ne ha mai avuto il minimo rispetto), è proprio copiare.

 

Avrei dovuto pagarlo con la fotocopia dei soldi...

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<span style="color:red">25 minuti fa</span>, Diablero dice:

È semplicemente SCOPIAZZATO da "Vendetta indiana". Tex numero 91.

 

Persino i dialoghi sono simili, e a volte praticamente identici. (vedi pagina 22 vignetta 2 e confronta con pagina 16 vignetta 2 del numero 91)

 

Accidenti, questo è davvero grave. :huh:

 

Non ho preso il numero, ma a giudicare dai commenti, non mi sono perso molto. Però questa è stata davvero la mazzata finale...

 

È anche segno che nessuno controlla più le storie, visto che passano anche le scopiazzature.  È la conseguenza di tutta questa bulimia di pubblicazioni su Tex...

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On 12/8/2024 at 2:34 PM, Dee Brown said:

 

In effetti tutto il prologo è un po' strambo. Di fatto è un classico flashback oggettivo, anche se ci viene presentato come un racconto soggettivo del padre, che però della vicenda può sapere solo quel poco raccontato dall'accusatore del figlio e dagli altri soldati, dai quali può aver saputo dell'indiana.

Da lì traggo la labile scusa del perché Tex e Carson non alzino mezzo sopracciglio per quanto riguarda la strage di innocenti e non sembrino minimamente intenzionati a punire i colpevoli. Naturalmente non penso affatto che Nizzi sia minimamente posto il problema. Tocca porselo e porci una scusante da lettori.

È semplicemente il solito Nizzi moralmente infantile e sconnesso di "Fuga da Anderville", solo che ai tempi lo sorreggeva ancora il "mestiere" mentre ora va avanti con il pilota automatico e senza benzina.

 

A Tex viene narrata una STRAGE di indiani innocenti da parte di un ufficiale criminale.

 

Cosa fa Tex in questi casi? Basta vedere cosa ha fatto in "sangue navajo" e proprio nella storia che Nizzi scopiazza, "Vendetta indiana".

 

Cosa fa invece il Tex di Nizzi?

 

"Va bene, proprio perchè me lo chiede un amico, alzo le chiappe per scagionare tuo figlio. Chissenefrega delle vittime innocenti che non sono tue parenti"

 

Mi chiedo come lo scagionerà alla fine. Dimostrerà che ha massacrato la sua doverosa quota di indiani come gli altri? :rolleyes:

 

Più facile che si dimentichino tutti della faccenda, Nizzi in genere tratta ogni aspetto morale delle sue storie con la leggerezza (e incoscienza) con cui parla di bistecche e patatine fritte...

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

È semplicemente SCOPIAZZATO da "Vendetta indiana". Tex numero 91.

Vendetta indiana, se si escludono il dialogo sui soldati senza onore e il massacro tipo Sand Creek, non ha nulla a che vedere con questa storia di Nizzi, che se ne frega altamente dell'unica vera cosa importante.

 

Ha attaccato senza motivo, e massacrato un intero villaggio, creando così tutte le premesse per una rivolta indiana che avrebbe in questo momento gravi ripercussione in tutto il paese!

[Parole che GLB mette in bocca a Carson]

 

Vendetta indiana è così diversa da questa storia che non l'avevo neanche presa in considerazione.

E devo dire che me la ricordo anche molto bene perché l'ho anche riletta di recente.

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1 hour ago, Letizia said:

Vendetta indiana, se si escludono il dialogo sui soldati senza onore e il massacro tipo Sand Creek, non ha nulla a che vedere con questa storia di Nizzi, che se ne frega altamente dell'unica vera cosa importante.

 

Ha attaccato senza motivo, e massacrato un intero villaggio, creando così tutte le premesse per una rivolta indiana che avrebbe in questo momento gravi ripercussione in tutto il paese!

[Parole che GLB mette in bocca a Carson]

 

Vendetta indiana è così diversa da questa storia che non l'avevo neanche presa in considerazione.

E devo dire che me la ricordo anche molto bene perché l'ho anche riletta di recente.

Sì, come dicevo Nizzi se ne frega, come sempre, di qualunque implicazione morale, sociale, etc. Scrive Tex come se fosse in un teatrino comico dove non muore veramente nessuno e tutto è al livello di scenette "buffe" con bistecche e patatine.

 

Però è anche vero che Nizzi non si riesce più ad inventare niente (per sua stessa ammissione) da più di 30 anni, quindi copia. Copia da sé stesso o da altri, ma copia e ricopia. Non sa fare altro.

 

Qui gli serviva un attacco della cavalleria ad un campo indiano, e cosa fa? Poteva copiare da Blueberry o da qualche altro fumetto, ma stavolta copia da GL Bonelli.

 

Non pensare a cose che per Nizzi non contano come le motivazioni, la logica, il senso, guarda a COSA HA SCRITTO IN SCENEGGIATURA.

 

In "vendetta indiana", ispirato ad una strage realmente avvenuta, un reparto di cavalleria sta dando la caccia ai ribelli della banda di "Juanito". Inseguendoli trovano il campo di Black Elk, e l'ufficiale al comando decide di attaccarli, anche se non sono gli indiani ribelli che stavano cercando. (In "vendetta indiana" la giustificazione è che il comandate presume abbiano dato ospitalità ai ribelli, senza prove. Nella versione di Nizzi, che non si degna di certe finezze, li attacca perchè sono indiani e basta, non sa nemmeno chi sono). L'ufficiale sottoposto protesta, così come si mostrano contrari diversi soldati.

 

Fino a qui è praticamente identica, anche se invece di cercare "Juanito" cerca "Negrito"  :lol:

 

Nizzi non resiste anche alla tentazione di rubare frasi ad un autore infinitamente migliore di lui, ed è per questo che ho letto l'albo (volevo riporlo senza manco leggerlo, poi lo sfoglio e becco subito la frase a pagina 22, perfettamente riconoscibile anche con le piccole modifiche da qualunque texiano, mi sono detto "eccheccaz..." e l'ho letto per vedere fino a che punto avesse scopiazzato)

 

In "Vendetta indiana" al massacro (e alla cattura dei superstiti) sopravvive solo un indiana: come? Cavalcando un cavallo troppo veloce per quelli dei soldati. E chi è che sopravvive di tutto il campo in questo albo di Nizzi? Un indiana a Cavallo.

 

(Notare che nel caso di Vendetta indiana, ci sono altri superstiti che vengono portati al forte e sono interrogabili, Nizzi se ne dimentica totalmente, o dà per scontato che i soldati abbiano sterminato tutti fino all'ultimo neonato).

 

Non ruba ovviamente SOLO da GL Bonelli, i dettagli dell'attacco della cavalleria e i soldati mostrati come feroci massacratori, sono presi da "Soldato Blu", il figlio accusato ingiustamente è uno dei cliché tipici di Nizzi, è tutto un mischione.

 

(Un mischione mal mescolato perchè i pezzi non si attaccano insieme, non puoi mettere uno di seguito all'altro i soldati massacratori e sadici di Soldato Blu e subito dopo i soldati che odiano gli ordini che hanno ricevuto di GL Bonelli: il problema è che GL Bonelli aveva fiducia nella natura umana, gli autori di Soldato Blu no, e Nizzi se gli chiedi della natura umana cadrebbe dalle nuvole esclamando "natura umana? Cosa vuol dire? Non sono solo pupazzi che servono a far ridere?")

 

 

 

 

 

Edited by Diablero
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Tex: "Complimenti, vecchio cammello!.. Poi dicono che la vecchiaia fa calare la vista!"

Carson: "A te ha fatto calare il cervello".

 

A me, invece, questa prima parte ha fin da subito fatto calare le palpebre e, ora della fine anche le... mi si perdoni l'allusione.

 

Quotidianamente ho modo di interagire - non per lavoro - con persone anziane... spesso con i difetti tipici dell'età... rallentate, ripetitive, bisognose di attenzione, un po' verbose , poco lucide...

 

Ecco, nel caso di Nizzi, chiudendo l'albo, è bene non far caso al fatto che si sia pagato 5 per leggere una storia tanto rallentata, ripetitiva, verbosa e poco lucida.

 

Si parla tanto, troppo, talvolta per il gusto di parlarsi addosso, talaltra forse per horror vacui o, ancora, nella convinzione che agli anziani lettori del Tex sia calato effettivamente il cervello. Di spunti, anche interessanti, seppur già visti ce ne sarebbero anche, a partire dalla strage che, di questi tempi, richiama tragicamente la cronaca. E, forse per restare in sintonia col periodo, Tex e Carson non fanno una piega nell'udire il racconto. Si noti, per contrasto, come nell'apprendere della rivalità in amore tra i due ufficiali Carson reagisca con un "Ahi!... Brutto guaio!", mentre per tutto l'albo né lui né Tex sprechino una sillaba sul massacro. La storia è tutta così, una giustapposizione di scene, formalmente corrette, ancorché di maniera e senza alcun guizzo, tenute insieme dalla colla dell'albo e da verbosi dialoghi.

 

Ah, Tex che si inerpica su un roccione con il fucile in mano e affronta l'indiano col dito sul grilletto, salvo poi pensare, dopo essere stato disarmato, che non può usare la pistola perché farebbe rumore è abbastanza emblematico di quanto l'osservazione di Carson sulla vecchiaia di Tex abbia colto nel segno.

 

Edited by Tex_Mat
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  • Collaboratori

Fresco di lettura, per quanto mi riguarda resta una storia finora discreta, priva di mordente, a tratti noiosa e con qualche scena che mi ha fatto storcere il naso, a cominciare dall'ottusità del comandante che ingoia tutto sul massacro di innocenti donne e bambini ( ma immagino che Nizzi potrebbe obiettare facilmente che siamo nell'Ottocento e la sensibilità in quegli ambienti di frontiera non può essere giudicata con i moderni parametri).

 

Incomprensibile anche il fatto che i due pards si disinteressino della ricerca del disertore per occuparsi di un gaglioffo a loro ben noto che dovrebbe portarli direttamente al fuggiasco.

 

Sono dettagli che denotano scarsa logica e frettolosità nella scelta di certi meccanismi narrativi che ben si prestano a sostegno della tesi per cui l'autore consideri ormai i lettori di Tex per dei rimbecilliti che si bevono tutto.

 

Mi dispiace dirlo, ma non abbiamo tutti l'anello al naso come pensa lui.  Anche la storia d'amore tra il tenentino e la figlia del generale ( per citare un bel film poco... citato... di fine anni Novanta) è proprio descritta in maniera dozzinale. Che differenza con la Liz Starret della boselliana Fort Apache o con lo speciale su Carson di Giusfredi che abbiamo letto quest'estate, malinconica e costruita abilmente sui sottintesi.

 

Insomma un'altra storia diuretica del Nizzi, priva di anima, che resta discreta per qualche momento felice, ma che non aggiunge niente al mito  ottantennale di Tex che avrebbe bisogno di ben altro per continuare a essere alimentato. Ma vabbé, consoliamoci con il fatto che il Nizzi è stato già messo alla porta alcuni anni fa, altrimenti ci sarebbe da essere seriamente preoccupati.

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Visto che parecchi utenti aspetteranno il secondo albo per leggere per intero l'episodio, mi sembra corretto usare la funzione spoiler per esprimere le prime impressioni di questa fatica nizziana.

 

Spoiler

La platea di lettori di Tex è ancora ampia e ciò comporta che esistano varie tipologie di lettori.

Una storia così basilare e dal tocco classico, comprendo possa benissimo appagare quella fascia di lettori meno esigenti e superficiali.

Nizzi intelligentemente attinge dal suo classico repertorio narrativo, per confezionare questa doppia, che tutto sommato sta in piedi e si presenta meno strampalata di ultime uscite piuttozzo rappezzate.

 

Il militare amico che chiede l'aiuto di Tex, un giovane ragazzo d'onore che si vede osteggiato il suo amore con la figlia del colonnello e viene ingiustamente accusato di diserzione, dopo che assiste a un vomitevole eccidio di innocenti indiani. Il consueto traffico d'armi con il bene placido di ufficiali corrotti, Tex e Carson meno improvvisati (piccioni?) di altre volte. I soliti siparietti ironici triti e ritriti e la menzione di patatine e bistecche.

Non manca nulla; l'autore recupera varie stoffe per cucire l'abito di Arlecchino e lo fa con mestiere (e poca voglia di osare alcunchè ovviamente).

 

La similitudine con il texone "Il soldato Comanche" è palese e mal celata, ma lì tutto era ancora più amalgamato, qui il clone mostra alcune cose che a un occhio attento, stridono.

 

Il flashback iniziale per il lettore della sequenza dell'eccidio, mostra tanti dettagli che il padre del tenente non può sapere. Concordo con chi ha asserito che la tecnica del flashback oggettivo nella narrativa ci sta e non è in fondo un errore, ma in questo caso può creare un po' di confusione.

 

Nel Soldato Comanche il padre adottivo dell'accusato, aveva avuto già contatto col figlio, appena l'aiutò a fuggire, di conseguenza proprio dalla sua voce aveva potuto apprendere tutti i dettagli che poi riporta a Tex, qui è diverso visto che il tenente si è dileguato con l'indiana, quindi il racconto dovrebbe risultare monco.

Magari avrei optato per una sequenza in diretta per evitare questa probabile confusione, ma le scelte narrative non ci competono, e le commentiamo così come ci vengono mostrate.

 

Un altro aspetto che differisce (e non poco!) dal texone è che li si trattava "solo" di uno spregevole omicidio colposo da cui scagionare il giovane soldato rosso ingiustamente accusato e ci stava che Tex e Carson si muovevano solo in quella direzione; qui di mezzo c'è un sanguinoso eccidio di indiani inermi, e la caratterizzazione dell'eroe imporrebbe la dura replica per punire i colpevoli di questo spargimento di sangue IN PRIMIS! Invece quasi a Tex e Carson questo aspetto pare marginale, conta solo scagionare il tenentino per far favore all'amico. Io trovo sia un grave errore di valutazione di Nizzi. Se smuovi una grossa frana (l'odioso eccidio!) non puoi rimediare con un fazzoletto (l'indagine per non far punire il disertore). 

 

Aspetteremo il proseguo per valutare il tutto con più concezione, ma la trama sembra alquanto prevedibile e ciò non stupisce, visto che fa parte di un progetto ben definito di Nizzi quello di procedere sul solco della sua consolidata tradizione. Appunto sarei cauto a smuovere critiche eccessive a Borden su questo aspetto; è vero che in alcuni ultimi casi le sue trame si appesantiscono e si presentano meno fluide e coinvolgenti del passato, ma almeno i soggetti svariano e le storie rimangono alquanto ambiziose al netto degli esiti non sempre del tutto riusciti.

 

Qui mi riallaccio al discorso iniziale: per i lettori storici e appassionati come noi del Forum, è evidente che storie ripetitive come quelle di Nizzi provocano noia e fastidiosa impressione di già visto, come è successo per me leggendo questo albo. Ammetto che mi ha annoiato abbastanza.

Magari altri lettori meno esigenti che nell'albo trovano semplice diletto sporadico, vanno in brodo di giuggiole dinanzi soggetti cosi basici. Ogni cosa è soggettiva e solo i numeri non lo sono. 

 

Su Bruzzo, tornerò il mese prossimo, a storia ultimata nel commento definitivo.

 

 

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Visto che parecchi utenti aspetteranno il secondo albo per leggere per intero l'episodio, mi sembra corretto usare la funzione spoiler per esprimere le prime impressioni di questa fatica nizziana.

 

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La platea di lettori di Tex è ancora ampia e ciò comporta che esistano varie tipologie di lettori.

Una storia così basilare e dal tocco classico, comprendo possa benissimo appagare quella fascia di lettori meno esigenti e superficiali.

Nizzi intelligentemente attinge dal suo classico repertorio narrativo, per confezionare questa doppia, che tutto sommato sta in piedi e si presenta meno strampalata di ultime uscite piuttozzo rappezzate.

 

Il militare amico che chiede l'aiuto di Tex, un giovane ragazzo d'onore che si vede osteggiato il suo amore con la figlia del colonnello e viene ingiustamente accusato di diserzione, dopo che assiste a un vomitevole eccidio di innocenti indiani. Il consueto traffico d'armi con il bene placido di ufficiali corrotti, Tex e Carson meno improvvisati (piccioni?) di altre volte. I soliti siparietti ironici triti e ritriti e la menzione di patatine e bistecche.

Non manca nulla; l'autore recupera varie stoffe per cucire l'abito di Arlecchino e lo fa con mestiere (e poca voglia di osare alcunchè ovviamente).

 

La similitudine con il texone "Il soldato Comanche" è palese e mal celata, ma lì tutto era ancora più amalgamato, qui il clone mostra alcune cose che a un occhio attento, stridono.

 

Il flashback iniziale per il lettore della sequenza dell'eccidio, mostra tanti dettagli che il padre del tenente non può sapere. Concordo con chi ha asserito che la tecnica del flashback oggettivo nella narrativa ci sta e non è in fondo un errore, ma in questo caso può creare un po' di confusione.

 

Nel Soldato Comanche il padre adottivo dell'accusato, aveva avuto già contatto col figlio, appena l'aiutò a fuggire, di conseguenza proprio dalla sua voce aveva potuto apprendere tutti i dettagli che poi riporta a Tex, qui è diverso visto che il tenente si è dileguato con l'indiana, quindi il racconto dovrebbe risultare monco.

Magari avrei optato per una sequenza in diretta per evitare questa probabile confusione, ma le scelte narrative non ci competono, e le commentiamo così come ci vengono mostrate.

 

Un altro aspetto che differisce (e non poco!) dal texone è che li si trattava "solo" di uno spregevole omicidio colposo da cui scagionare il giovane soldato rosso ingiustamente accusato e ci stava che Tex e Carson si muovevano solo in quella direzione; qui di mezzo c'è un sanguinoso eccidio di indiani inermi, e la caratterizzazione dell'eroe imporrebbe la dura replica per punire i colpevoli di questo spargimento di sangue IN PRIMIS! Invece quasi a Tex e Carson questo aspetto pare marginale, conta solo scagionare il tenentino per far favore all'amico. Io trovo sia un grave errore di valutazione di Nizzi. Se smuovi una grossa frana (l'odioso eccidio!) non puoi rimediare con un fazzoletto (l'indagine per non far punire il disertore). 

 

Aspetteremo il proseguo per valutare il tutto con più concezione, ma la trama sembra alquanto prevedibile e ciò non stupisce, visto che fa parte di un progetto ben definito di Nizzi quello di procedere sul solco della sua consolidata tradizione. Appunto sarei cauto a smuovere critiche eccessive a Borden su questo aspetto; è vero che in alcuni ultimi casi le sue trame si appesantiscono e si presentano meno fluide e coinvolgenti del passato, ma almeno i soggetti svariano e le storie rimangono alquanto ambiziose al netto degli esiti non sempre del tutto riusciti.

 

Qui mi riallaccio al discorso iniziale: per i lettori storici e appassionati come noi del Forum, è evidente che storie ripetitive come quelle di Nizzi provocano noia e fastidiosa impressione di già visto, come è successo per me leggendo questo albo. Ammetto che mi ha annoiato abbastanza.

Magari altri lettori meno esigenti che nell'albo trovano semplice diletto sporadico, vanno in brodo di giuggiole dinanzi soggetti cosi basici. Ogni cosa è soggettiva e solo i numeri non lo sono. 

 

Su Bruzzo, tornerò il mese prossimo, a storia ultimata nel commento definitivo.

 

 

Anche io lo leggerò tutto insieme alla fine, come sempre, e sono quasi certo che mi annoierà come tutte le ultime di Nizzi.

Ma riallacciandomi al discorso che si faceva dei social, vedo che c'è un plebiscito:D, evidentemente il classico con i soliti intrecci triti e ritriti ottiene sempre i suoi successi.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, valerio dice:

Ma riallacciandomi al discorso che si faceva dei social, vedo che c'è un plebiscito:D, evidentemente il classico con i soliti intrecci triti e ritriti ottiene sempre i suoi successi.

Una buona fetta di acquirenti, trova in questo "porto sicuro" quello che cerca in una lettura di Tex e autori come Nizzi, ormai l'hanno capito, e non si discostano dal compitino. Senza nemmeno dannarsi se non si rispetta in toto le caratteristiche del personaggio.

 

Noi "patiti" che amiamo Tex a tal punto da perdere tempo a scrivere recensioni su un Forum, analizzare le storie e confrontarci anche accesamente qui, ovviamente non possiamo rimanere soddisfatti di questo andazzo, ma i nostri soldini valgono quelli della massa (anzi di meno visto che siamo una netta minoranza) e finché i numeri daranno ragione a chi gestisce il marketing, hai voglia a sbraitare.

 

Inutile pure prendersela con un curatore che, sebbene legato al Tex delle origini e al creatore, si trova a dover avallare scelte che portano a questi numeri.

 

La testata perderà lettori ed è fisiologico visto i tempi, ma se ancora la regolare vende 150.000 copie nonostante ottant'anni di età e autori fuori dal canone bonelliano come Nizzi e Ruju, dovremmo  noi sedicenti "critici" a farci qualche domanda.

 

 

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