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TWF - Tex Willer Forum

[774/775/776] Rick Master, Detective


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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Una storia di @borden con sei-sette fili narrativi? Da leccarsi i baffi ! Chi la disegnera'?

Sarà che apprezzo la linearità delle storie, ma una vicenda che si dipana su così tanti fili narrativi, personalmente, la trovo tutt'altro che allettante. Ovviamente sono scelte di sceneggiatura più che legittime (ci mancherebbe), ma, come lettore, certe storie dense di sottotrame e personaggi mi sembrano più che altro un esercizio intellettuale: se una storia è veramente valida di suo, a mio avviso, non ne ha bisogno.

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Posted (edited)

Personalmente apprezzo molto questo snodarsi delle storie su più fili narrativi e con @borden questa non è mai una cosa gratuita.  Sicuramente ci sono lettori che sono inclini a narrazioni più lineari e non si può dire che abbiano ragione gli uni o gli altri. Penso che alla fine, una testata come Tex riesca ad accontentare un po' tutti i gusti. I problemi, se così si possono chiamare,  possono caso mai sorgere quando in una narrazione ci sono _ e non è certo il caso qui! _ elementi poco funzionali o non risolti come nel caso di finali affrettati di grandi saghe per farceli stare entro la chiusura dell'albo. Primo esempio che mi viene in mente "alla ricerca delle navi perdute": respiro maestoso e splendido contrappunto di trame e personaggi per quasi quattro albi e alla fine si perde quasi tutto i personaggi escono di scena senza nemmeno avere il tempo di ... congedarsi da loro e fra loro. 

So che l'attuale saga di Rick Master non correrà questo rischio chiudendosi a terzo albo in corso.

Edited by Tracce358
  • +1 1
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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

vicenda che si dipana su così tanti fili narrativi, personalmente, la trovo tutt'altro che allettante

I molti fili narrativi potrebbero essere tutt'altra cosa che sottotrame, magari slegate tra di loro.

Potrebbero essere sviluppi introspettivi che hanno l'unico scopo di descrivere i personaggi e il loro mondo emotivo (visto come sono brava e ricca nell'esprimermi?)

Non bisognerebbe mai esprimere pareri basandosi solo sul sentito dire o su affermazioni che utilizzano frasi che necessitano approfondimenti o addirittura spiegazioni.

Cosa significa "filo narrativo" di preciso?

Io così su due piedi (sono bipede, come le oche) ho già trovato due significati.

Con un po' di impegno, sono sicura di trovarne altri due o tre.

Motivo per cui mi astengo, per ora, da esprimere consenso o disapprovazione.

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Posted (edited)
50 minuti fa, Letizia dice:

I molti fili narrativi potrebbero essere tutt'altra cosa che sottotrame, magari slegate tra di loro.

Potrebbero essere sviluppi introspettivi che hanno l'unico scopo di descrivere i personaggi e il loro mondo emotivo (visto come sono brava e ricca nell'esprimermi?)

Non bisognerebbe mai esprimere pareri basandosi solo sul sentito dire o su affermazioni che utilizzano frasi che necessitano approfondimenti o addirittura spiegazioni.

Cosa significa "filo narrativo" di preciso?

Io così su due piedi (sono bipede, come le oche) ho già trovato due significati.

Con un po' di impegno, sono sicura di trovarne altri due o tre.

Motivo per cui mi astengo, per ora, da esprimere consenso o disapprovazione.

Non giudico, ovviamente, la storia in sé, non avendola letta. Dico però che le storie con varie sottotrame (per me di quello si tratterà, con ogni probabilità e al di là delle elucubrazioni) e, di conseguenza, molti personaggi, non mi attirano.

Edited by Jim Brandon
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I fili non sono “sottotrame”, ma fanno tutti parte dell’intreccio principale o trama e concorrono a imbastirla. Per questo si chiamano fili.  La Mano del Morto è un buon esempio di questa tecnica. 

Le sottotrame si diramano dalla trama principale sono una cosa completamente diversa.  Un esempio possono essere le mie due storie col tenente Castillo. In Le Navi Perdute uso entrambi I metodi narrativi. 

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, borden dice:

I fili non sono “sottotrame”, ma fanno tutti parte dell’intreccio principale o trama e concorrono a imbastirla. Per questo si chiamano fili.  La Mano del Morto è un buon esempio di questa tecnica. 

Le sottotrame si diramano dalla trama principale sono una cosa completamente diversa.  Un esempio possono essere le mie due storie col tenente Castillo. In Le Navi Perdute uso entrambi I metodi narrativi. 

Grazie della spiegazione, andrò a rileggermi La mano del morto. Avevo pensato proprio alla storia delle navi perdute come presenza di sottotrame. Se non ricordo male, erano presenti anche in Netdahe.

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, borden dice:

I fili non sono “sottotrame”, ma fanno tutti parte dell’intreccio principale o trama e concorrono a imbastirla. Per questo si chiamano fili.  La Mano del Morto è un buon esempio di questa tecnica. 

Le sottotrame si diramano dalla trama principale sono una cosa completamente diversa.  Un esempio possono essere le mie due storie col tenente Castillo. In Le Navi Perdute uso entrambi I metodi narrativi. 

Nella Mano del morto ad esempio trovo davvero notevole come una vicenda che avrebbe potuto rimanere circoscritta attorno all'assassinio di Wild Bill Hickock si ampli come motivazioni e implicazioni inserendo il filone che riconduce addirittura a sviluppi successivi alla battaglia di Little Big Horn. 

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

Grazie della spiegazione, andrò a rileggermi La mano del morto. Avevo pensato proprio alla storia delle navi perdute come presenza di sottotrame. Se non ricordo male, erano presenti anche in Netdahe.

Appunto una delle storie con Castillo da me indicate

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Tracce358 dice:

Nella Mano del morto ad esempio trovo davvero notevole come una vicenda che avrebbe potuto rimanere circoscritta attorno all'assassinio di Wild Bill Hickock si ampli come motivazioni e implicazioni inserendo il filone che riconduce addirittura a sviluppi successivi alla battaglia di Little Big Horn. 

Ma i fili sono le  vicende con personaggi diversi che le conducono 

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, borden dice:

I fili non sono “sottotrame”, ma fanno tutti parte dell’intreccio principale o trama e concorrono a imbastirla. Per questo si chiamano fili.  La Mano del Morto è un buon esempio di questa tecnica. 

Le sottotrame si diramano dalla trama principale sono una cosa completamente diversa.  Un esempio possono essere le mie due storie col tenente Castillo. In Le Navi Perdute uso entrambi I metodi narrativi. 

Adesso che sei in pensione potresti scrivere un manuale di sceneggiatura, no?

  • +1 1
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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

Adesso che sei in pensione potresti scrivere un manuale di sceneggiatura, no?

L'ha scritto GLB in un volume dal titolo "Ombre di morte".

  • +1 1
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Posted (edited)
55 minuti fa, borden dice:

Ma i fili sono le  vicende con personaggi diversi che le conducono 

Vero! Fra l'altro sempre nella Mano del Morto questo fa sì che sia Carson specie all'inizio che Kit Willer nel corso della vicenda siano veramente funzionali agli eventi che si snodano. Forse è stata anche una delle presenze di Kit Willer più funzionali in assoluto. 

 

Nella serie Tex Willer invece i fili/personaggi addirittura collegano e alimentano fra loro i vari episodi di una saga che proprio anche per questo può essere considerata una unica grande storia a puntate. Lo vediamo con Juan Cortina e Milton Faver ad esempio. Quando Marshall promuove Tex a ranger scagionandolo da tutte le accuse si cita quel Carswell memorabile antagonista de l'agente federale. E la questione dei cavalieri del cerchio d'oro si estende da Pinkerton Lady attraverso l'episodio centrale di Juan Cortina fino a El Diablo e la regina del fiume e mi sa che è tutto fuori che una vicenda chiusa....   se ne accenna anche nello speciale su Mefisto proiettato nel futuro dove si rivede per un attimo il colonnello Ramirez... e Pedro Raza mi risulta ancora in circolazione...

 

Su Rick Master mi esprimero' più avanti per ora accodandomi alle più che positive impressioni di pressoché tutti. 

Edited by Tracce358
  • +1 3
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Il sassaroli dice:

Adesso che sei in pensione potresti scrivere un manuale di sceneggiatura, no?

 

 

Non di sceneggiatura trattasi, ma di narrativa tout court. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Non di sceneggiatura trattasi, ma di narrativa tout court. 

 

Tema? Soltanto questo per incuriosirci, niente spoiler.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Tema? Soltanto questo per incuriosirci, niente spoiler.

 

 

Ma tema de che? Stiamo parlando di tecniche narrative.

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Ma tema de che? Stiamo parlando di tecniche narrative.

 

Dicendo tu "narrativa" pensavo ad un romanzo, non saggistica o tecniche di sceneggiatura. Per cui la mia curiosità riguardava il "tema" del romanzo. Storico, oppure specificatamente western, horror o specificatamente vampiresco, leggendario sul mito arturiano, ecc., tutti temi a te cari.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Non di sceneggiatura trattasi, ma di narrativa tout court. 

Muy bien :ok:

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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

Muy bien :ok:

Ma io mi riferivo al discorso precedente: intendevo dire che non stavamo facendo una discorso inerente SOLO alla sceneggiatura a fumetti, ma che intreccio ecc... pertengono alla narrativa in genere.

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Arrivato in edicola anche il secondo numero di questa storia. Per adesso posso verificare soltanto che i disegni già magnifici lo scorso numero, sono assolutamente stupendi nel presente albo. Benché io ami i dialoghi "corposi" di @borden, ho notato dei balloons molto contenuti in termini di testo. Spero che qualcuno se ne accorga e lo evidenzi anche attraverso i canali social e YouTube.

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Matite, chine e colori di Claudio Villa per la copertina del secondo albo "I rapitori". Curioso vedere come per il disegnatore buona parte del cielo dovesse essere molto scura, come se fosse portatore di tempesta, cosa peraltro sottolineata dalle foglie (o quello che sono) che qui e lì svolazzano portate dal vento. Per la versione finale si è optato per un cielo più sereno e... viola.

https://texwillerblog.com/o-esboco-inicial-para-a-capa-de-tex-775/

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, frank_one dice:

Matite, chine e colori di Claudio Villa per la copertina del secondo albo "I rapitori". Curioso vedere come per il disegnatore buona parte del cielo dovesse essere molto scura, come se fosse portatore di tempesta, cosa peraltro sottolineata dalle foglie (o quello che sono) che qui e lì svolazzano portate dal vento. Per la versione finale si è optato per un cielo più sereno e... viola.

https://texwillerblog.com/o-esboco-inicial-para-a-capa-de-tex-775/

 

 

In effetti quel cielo nero non mi piaceva e non aveva nessuna ragione di essere. Abbiamo volutamente alleggerito per dare più attenzione al tram rosso e ai due personaggi.

Le cover non sono solo illustrazioni d'artista, sono una carta d'identità del volume e le decisioni vanno dunque ripartite con coloro che si occupano di vendere il prodotto, perché di prodotto da vendere si tratta, ossia l'Editore e le persone proposte a rappresentarlo,  Direttori e redattori. Una cover deve dunque essere il risultato di uno sforzo collettivo e ha funzioni non solo artistiche ma anche commerciali e di comunicazione. Non è un quadro, ma un'opera su commissione, con finalità che non possono essere solo la soddisfazione e l'arte di chi la realizza, ma anche l'ottemperanza alle "regole d'ingaggio".

 

Spero una volta per tutte che questo faccia chiarezza.

<span style="color:red">52 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

Arrivato in edicola anche il secondo numero di questa storia. Per adesso posso verificare soltanto che i disegni già magnifici lo scorso numero, sono assolutamente stupendi nel presente albo. Benché io ami i dialoghi "corposi" di @borden, ho notato dei balloons molto contenuti in termini di testo. Spero che qualcuno se ne accorga e lo evidenzi anche attraverso i canali social e YouTube.

 

 

Temo che spererai invano.  Per costoro anche solo due frasi sono un'intollerabile logorrea, perché vorrebbero solo le figure.

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, borden dice:

In effetti quel cielo nero non mi piaceva e non aveva nessuna ragione di essere. Abbiamo volutamente alleggerito per dare più attenzione al tram rosso e ai due personaggi.

Le cover non sono solo illustrazioni d'artista, sono una carta d'identità del volume e le decisioni vanno dunque ripartite con coloro che si occupano di vendere il prodotto, perché di prodotto da vendere si tratta, ossia l'Editore e le persone proposte a rappresentarlo,  Direttori e redattori. Una cover deve dunque essere il risultato di uno sforzo collettivo e ha funzioni non solo artistiche ma anche commerciali e di comunicazione. Non è un quadro, ma un'opera su commissione, con finalità che non possono essere solo la soddisfazione e l'arte di chi la realizza, ma anche l'ottemperanza alle "regole d'ingaggio".

 

Spero una volta per tutte che questo faccia chiarezza.

Grazie, apprezzo sempre molto queste informazioni che ci permettono di "sbirciare" nel vostro lavoro e capire meglio i processi che portano al prodotto finito che troviamo in edicola!

  • +1 2
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A mio avviso, l'effetto scuro del cielo funziona molto, ma solo nel disegno in bianco e nero. Aggiungendo la colorazione, appesantisce la cover e si crea uno squilibrio fra chiari e scuri cromatici.

 

Reputo che la scelta di alleggerire l'effetto del cielo con l'aggiunta della tinta violacea sia stata corretta nel caso specifico. 

 

Ciò che purtroppo non si può avere per ovvi motivi economici-logistici è una colorazione finale più vicina alle sfumature manuali ottenute dalle ecoline di Villa, ma essendone consci dobbiamo farcene una ragione.

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On 5/5/2025 at 8:35 AM, borden said:

Mmm... Mi sa che la scommessa la vinco... E per non attaccare questa, critichi tute le mie storie degli anni passati (fino a quando a ritroso, mi chiedo?...:lol:)...

Ma non è una cosa che ho tirato fuori per questo albo, perchè "non potevo criticarlo, quindi critico gli altri" (e poi la settimana prossima con più tempo una osservazione comunque te la faccio...  :lol:)

 

È una cosa che ho già detto in diversi thread: che nella serie REGOLARE di Tex (esclusi quindi Bis, Tex Willer, Texoni, cartonati, etc.) non c'è stata una storia che io possa definire "bella!" dal 2019!.

 

Il che non significa che non ci siano state storie con un voto finale positivo: ma sono storie "meh", "sì, carina ma un po' deludente sul finale", "la sufficienza gliela diamo, vabbè", soprattutto nei primi anni (poi si è spalancato il precipizio e fra nizzate inqualificabili, tamarrate supereroistiche e innaturali dialoghi riepilogativi da tempo per me non si passa la sufficienza, in un calo continuo e progressivo).

 

Nulla di questo è nuovo, pensavo di aver già annoiato mezzo forum a ripeterlo, si vede che tu eri nell'altra metà!  :lol:

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Secondo albo buono come il primo.

E avvincente, specialmente la lunga sparatoria ai 4 Assi.

Avvincente ma (cosa ci vuoi fare Bos, sono fatta così) forse un tantinello esagerata.

È un'ecatombe: i morti non si contano, gli avversari sono una caterva, fischiano pallottole da tutte le parti... Come avranno fatto Tex e Carson a uscirne illesi?

Non vedo l'ora di leggere il terzo albo.

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