Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[297/299] Fuga Da Anderville


ymalpas
 Share

Voto alla storia  

103 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Non è una dialettica elegante da usare, a onor del vero.

Mi sbaglierò, ma ultimamente noto un clima un po' troppo sopra le righe sul forum. Concordo di fatto col commento del pard @Poe

 

In prima linea deve esserci sempre il rispetto e la tolleranza del pensiero altrui; concetti, pareri e spiegazioni vengono sempre dopo.

 

Lungiate da me l'intenzione di fare un patetico predicozzo, ma oltre alla competenza e lo spirito critico, vanno controllati pure i bollenti spiriti e i toni.

 

P.s. Non se ne abbia Diablero, ma la definizione reiterata di coglione affibiata a Tex è davvero brutta, non occorre rincarare così i propri concetti, o usare similitudini che sfiorino la blasfemia, quando si possiede comunque un'ottima propensione all'esposizione delle proprie teorie.  

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Il 11/1/2024 at 19:48, Diablero dice:

Cheppalle, lo sapevo che finiva così...   :rolleyes:

 

(dovrei cominciare a fatturare il tempo che perdo per postare immagini e link per smentire Grande Tex...)

 

Dovrò fare in più post perchè il forum non accetta più di 5 immagini ogni volta...

 

Iniziamo dalla locanda.

 

E partiamo subito con Tex che IN MISSIONE SEGRETA invece di stare tranquillo e non fare casino... si mette a fare il gradasso!

 

Tom non vuole. Più intelligente di Tex, si rende conto che Tex sta facendo una stronzata. Ma Tex non vuole sentire ragioni, tronfio e ottuso qual è. E alla fine il povero Tom per colpa di queste "sborate da poveretto" di Tex si becca anche un cazzotto in faccia.

 

(poi gli andrà peggio: è proprio a causa di queste contiene alzate d'ingegno di Tex che la missione va subito a catafascio e Tom sarà costretto a sacrificare la sua vita per non farla fallire. L'ennesima vittima di Tex nelle storie di Nizzi...)

 

30.jpg

(notare quel "Dici sul serio"? Tex è NATO E CRESCIUTO nel Texas, in uno stato SCHIAVISTA, ma per Nizzi non ne sa nulla, non se ne è mai accorto...  :laughing: )

 

E qui, dopo aver visto quanto è ottuso e stupido questo Tex che fa un numero simile in missione segreta (mettendo a rischio non solo Tom ma pure la missione), vediamo che Tex è prontissimo a riempire di botte il locandiere se protesta.

 

Ma quella era la LEGGE, in pratica Tex vuole solo picchiare qualcuno (tranquilli, poi ci penserà Nizzi a far vedere che il locandiere le botte le meritava, dopotutto è nato nel sut e quelli del sud sono tutti mostri)

 

31.jpg

 

Hai ragione su una cosa: è vero che Tex è entrato nella locanda pronto a menare tutti quanti e quindi minacciando, e questo lo ricordavo (così come ricordavo che era una megera), ma non ricordavo che la locandiera non è SOLO razzista: essendo del sud è anche avida è bugiarda, le ha tutte! :laugh:

 

Ed essendo avida e bugiarda, prende i soldi di Tex, ma con l'intenzione di farlo comunque sbattere fuori dal marito appena arriva.

 

(e comunque, se cercava di sbatterli fuori lei... come faceva? Sono due uomini grandi e grossi, uno qualsiasi dei due la fa volare per la stanza... o le spara visto come tiene le armi Tex)

 

32.jpg

 

Poi, Tex non contento di stare facendo correre rischi INUTILI a Tom, e stare mettendo a rischio la missione (e la vita del prigioniero che deve liberare che sarebbe pure un suo amico - ma se ne sbatte), si DILUNGA.

 

Tom è preoccupato (lui ce l'ha un cervello) ma Tex VUOLE PROPRIO FARE A BOTTE, e non sarà la salvezza di Tom o di John a fargli cambiare idea! Fanculo gli amici, se si tratta di fare a botte questo Tex non sa resistere!


33.jpg

 

E ovviamente... TOMBOLA!


34.jpg

 

(il resto dopocena che ho già perso troppo tempo e si sta raffreddando...)

 

 

 

 

Ringrazio Diablero per aver postato l'intera scena del ristorante. Che scena, ragazzi! Fondamentale, come ben hanno spiegato Poe e Magic Wind, i cui post sono stati per me una boccata di aria fresca nel calore infernale della discussione che Grande Tex sta tenendo da solo contro tutti con stoicismo e spirito eroico. 

Comunque, dicevo, che scena! Grazie per avermela fatta rileggere, mi hai fatto tornare la voglia di riprendere la storia :D  

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

P.S. chiedo: è normale ripetere continuamente IN OGNI DISCUSSIONE che Tex è "un imbecille", "un coglione", la storia è "una cagata", lo sceneggiatore è "un inetto". Chi non la pensa come te "non capisce niente", se qualcuno dice qualcosa di non condivisibile "è un problema suo", o addirittura insegnare agli altri come si scrive, e tutto questo spesso con tono supponente? (Non parlo di una persona specifica, ma come tendenza generale). Qualche volta potrà anche sfuggire, e vabbè ci può stare, ma IN OGNI DISCUSSIONE?

 

Ma non in ogni discussione, Poe, solo in quelle dove c'è un fondamento, perbacco, lo dice anche Pape Satan!. Solo in queste puoi dire a Tex (e implicitamente al lettore che apprezza questa storia e non la vede come una cagata) che è un coglione, che lo sceneggiatore è un inetto, che la storia è una cagata pazzesca, che Tex è un citrullo, che certi lettori non sanno leggere e scrivere.

 

Che COGLIONE l'editore che la pubblicò, Sergione nostro con il suo complice Decio. Che COGLIONE l'editore che continua a pubblicarla in formati di pregio tra le grandi storie (ma lo fa perché ci sono dei coglioni che la comprano, che non vedono i tremendi errori del ristorante, e mi si dimostri il contrario!!!). Che COGLIONI quelli che non capiscono quanto la scena del ristorante sia OGGETTIVAMENTE sbagliata. Che CAGATA IMMONDA, OGGETTIVA e SOGGETTIVA, sta ciofeca deprecabile che mai avrebbe dovuto apparire nelle edicole. Che COGLIONE quel LEO, che ci scrisse pure un articolo accorato sul Tex Willer Magazine, che cazzo di coglione, anzi! A scrivere e perdere tempo su una cagata del genere. Ma come si fa a non scrivere male di questa cagata! A non sputare addosso a quella casa editrice che la partorì. Perché qui la colpa non è di Nizzi, troppo comodo. E' Sergio Bonelli che l'ha mandata in edicola, sprezzante del giuramento fatto fare a Tex da GLB! GLB si rivolta nella tomba!!!

 

Come si chiama questo mio escamotage dialettico? E' una tecnica da forum per mandare in vacca una discussione? E sia, la mando in vacca, non l'ho mai fatto, concedetemela no?

Modificato da Leo
  • +1 4
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

42 minuti fa, Leo dice:

OGGETTIVA

A onor del vero,nessuno ha parlato di oggettività.

Ma anche quando le cose che si dicono sono oggettive,vanno dette con educazione e senza usare termimi forti.

 

Già ne sono pieni i social di parolacce,almeno qui distinguiamoci.Altrimenti questa é la conferma che i giovani come me sono più educati di voi "vecchietti".

Modificato da Grande Tex
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

@Leo, padronissimo di mandare tutto in vacca.

Padronissimo di apprezzare una storia che io non apprezzo.

Non mi sento tirata in causa perché mi sembra di aver usato sempre toni più che civili, ironici e un po' goliardici, ma mai forti e sempre nel rispetto delle opinioni altrui.

Non mi sento tirata in causa ma certi riferimenti più o meno velati (oggettivamente sbagliata, citrullo, mi si dimostri il contrario) mi solleticano un certo prurito.

 

Posso immaginare che tu non abbia voglia di replicare e che ti sia rotto i marroni, ma io ho sempre argomentato i miei interventi e credo di averlo fatto con logica ferrea.

Ok, stiamo parlando di un fumetto e non di un caso da FBI, CIA o NSA.

La logica può andare anche a farsi benedire, esiste la sospensione dell'incredulità, ammetto di essere troppo severa.

Tutto quello che vuoi.

Una storia che a me non piace (e dico perché) può piacere ad altri, ci mancherebbe altro.

Ma di qui a dire che sbaglio nel giudicare sbagliata una scena ce ne corre.

Dimmi che sono troppo severa e che potrei essere anche più tollerante, ma che la scena in questione sia perfetta così, perdonami, ma non lo posso sentire. 

Dimmi che per te non è così grave e che ci vedi un sano sentimento antirazziale da parte di Tex e io mi taccio.

Con affetto.

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

unnamed.jpg

 

Vignetta azzeccata, a mio avviso, per sintetizzare il concetto: spostando il punto di vista, cambia la visione delle cose.

 

Provate a spiegare al tizio alla sinistra che il numero che vede non è un 6 e alla tizia alla destra che non è un 9! Il numero è  uno solo, ma la percezione no. Ognuno dal suo punto di vista urlerà che ha ragione, ma sarà così?

 

 

   

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Letizia dice:

Posso immaginare che tu non abbia voglia di replicare e che ti sia rotto i marroni, ma io ho sempre argomentato i miei interventi e credo di averlo fatto con logica ferrea.

 

E' vero che non ho più voglia di replicare nel merito, perché l'ho fatto svariate volte nei precedenti flames (perchè più o meno sempre flames sono stati) e perché non ne ho più il piacere.

 

Tu e Diablero argomentate sempre i vostri interventi, con arguzia e intelligenza. Anche con logica, certo. Il problema è come li condite: dentro c'è una sicumera che personalmente mi indispettisce. C'è una protervia urticante, che io riscontro anche nei tuoi messaggi, magari non nelle parole, ma nel tono che credo di indovinare.

 

<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Letizia dice:

Ma di qui a dire che sbaglio nel giudicare sbagliata una scena ce ne corre.

Dimmi che sono troppo severa e che potrei essere anche più tollerante, ma che la scena in questione sia perfetta così, perdonami, ma non lo posso sentire.

 

Non dico che sia perfetta, le obiezioni tue, di Diablero e di Mister P sono sensate. Ma lo sono altrettanto le contro-obiezioni di Poe e Magic Wind, come anche alcune posizioni di Grande Tex. Mettendo sulla bilancia le varie OPINIONI, io do più peso a queste che a quelle: credo infatti che la scena non sia affatto sbagliata. Anzi, credo sia importante, oltre che bella. Credo sinceramente che siate voi a sbagliare, o perlomeno ad esagerare. Oltre a quanto detto da coloro che ho citato sopra, potrei aggiungere qualche altro elemento se non fosse che me ne è passata un po' la voglia e lo ritenga sostanzialmente inutile. Tanto la discussione al di là delle posizioni incrostatesi ormai non va. Incrostatesi non da oggi, a maggio avevamo detto più o meno le stesse cose, più o meno con le stesse parole. E allora come oggi, io ma anche altri siamo stati accusati di nizzismo, altra cosa che mi irrita: non si può difendere una storia, che ecco che partono le filippiche contro i nizziani inveterati e le loro subdole strategie, categoria non offensiva ma alla quale semplicemente non credo di appartenere.

 

Ciò che non mi va è poi la sicumera di certe risposte. Non mi piace il lessico, in cui volutamente ho ecceduto anch'io all'ennesima potenza nel mio ultimo post, così lontano da quello che è il mio stile. Non mi piace il tono. E' che siamo appassionati di Tex ma qui non vedo più un confronto tra opinioni, assisto ogni giorno a una piccola guerra civile (beninteso, solo in certe discussioni, in quelle dalla 1 a 100 no eh), c'è l'assoluta volontà di prevaricare l'altro, di imporre il proprio modo di vedere sugli altri pretendendolo oggettivo. Si parla di immonde retcon, di "cagate soggettive" (perdonami, Letizia, non mi sono piaciute certe tue espressioni, te lo dico in tutta sincerità e anche dispiaciuto perché per il resto sei un utente che apprezzo molto, oltre che una brava soggettista ;) ). Toni da guerra santa che all'inizio mi facevano sorridere, ma dopo decine di pagine mi hanno indispettito. Da qui lo sbotto mio di prima, di cui mi scuso innanzitutto con i moderatori (penso anzi di meritarmi un bel provvedimento per essere contravvenuto alla netiquette nonché al regolamento del forum, perché nel tentativo dell'iperbole ho superato l'atteggiamento di coloro che nel mio intento volevo biasimare) e poi con il resto della banda. 

  • Mi piace (+1) 1
  • Grazie (+1) 1
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mi associo a @Letizia.

Si continua a far confusione tra analisi filologica di una sceneggiatura (pensiero critico) ed espressione di gradimento della stessa sceneggiatura (pensiero emotivo).

Giudicare sbagliata una scena o una sceneggiatura, oppure "pollo" Tex in una certa situazione, motivando e circostanziando secondo il proprio metodo di analisi critica, non implica che chi quella scena o sceneggiatura l'ha apprezzata sia anch'egli un "pollo".  Però la psicologia ci insegna che chi magari ha dato voto 10 a quella scena o sceneggiatura possa temere di essere giudicato un superficiale, un facilone, un incompetente, un incapace di giudicare. E quindi il contraddittorio "tecnico" tra il "6" e il "9" dell'esempio di @Condor senza meta  si trasferisce sul piano emotivo personale e si conclude nel solito modo: con l'insofferenza del "6" verso il "9".

Modificato da PapeSatan
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Condor senza meta dice:

unnamed.jpg

 

Vignetta azzeccata, a mio avviso, per sintetizzare il concetto: spostando il punto di vista, cambia la visione delle cose.

 

Provate a spiegare al tizio alla sinistra che il numero che vede non è un 6 e alla tizia alla destra che non è un 9! Il numero è  uno solo, ma la percezione no. Ognuno dal suo punto di vista urlerà che ha ragione, ma sarà così?

 

 

   

Tu pensa che la vignetta risale al III secolo AC e non era proprio così.

Era così: XI

  • Haha (0) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">17 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

motivando e circostanziando secondo il proprio metodo di analisi critica

 

Usando un lessico inappropriato o toni esasperati e sarcastici. Che poi di questo si stava parlando, non del timore di essere giudicati faciloni... pensavo di essere stato chiaro ma così non è. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Leo dice:

pensavo di essere stato chiaro ma così non è

 

Per quel che vale a mio avviso sei stato chiarissimo, il tuo intervento andava ben oltre la valutazione della storia "Anderville" (o della famosa scena del saloon in un thread "contemporaneo" che praticamente è una fotocopia di questo).

 

Ma temo che sia troppo tardi.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Usando un lessico inappropriato o toni esasperati e sarcastici. 

La soglia di sensibilità e tolleranza non è uguale per tutti, c'è chi ce l'ha bassa e chi alta.

Faccio un esempio: Angelo Duro per alcuni è fortemente comunicativo, per altri un volgare maleducato.

Ma senza estremizzare, a teatro ho visto gente ridere alle espressioni colorite di Giacomo (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) e madamine storcere la bocca...

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">2 minuti fa</span>, Augustus McCrae dice:

 

Per quel che vale a mio avviso sei stato chiarissimo, il tuo intervento andava ben oltre la valutazione della storia "Anderville" (o della famosa scena del saloon in un thread "contemporaneo" che praticamente è una fotocopia di questo).

 

Ma temo che sia troppo tardi.

 

Esattamente. La discussione sul ristorante l'ho trovata esagerata (e non concordavo neanche nei contenuti) ma il mio intervento riguardava non una discussione specifica ma un'atmosfera ormai diffusa (vedasi anche la recente discussione sulla Tigre Nera). Nell'intervento richiamavo toni e frasi estrapolate da più contesti, oltre che atteggiamenti, battutine e lessico che possono indisporre. 

 

A maggio scorso mi ero ripromesso di non intervenire più su questo topic perché quello che dovevo dire sulla storia sostanzialmente l'ho detto. Poi ci sono ricascato.

 

<span style="color:red">3 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

La soglia di sensibilità e tolleranza non è uguale per tutti, c'è chi ce l'ha bassa e chi alta.

Faccio un esempio: Angelo Duro per alcuni è fortemente comunicativo, per altri un volgare maleducato.

Ma senza estremizzare, a teatro ho visto gente ridere alle espressioni colorite di Giacomo (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) e madamine storcere la bocca...

 

 

Mi sa che non vuoi capire, tu che parli di "gente con gli occhi foderati di prosciutto" per una scena che tu ritieni sbagliata.  Siamo in un forum, tempestato di flames negli ultimi mesi. È evidente che la soglia di sensibilità è diversa, ed è proprio per questo che bisognerebbe stare più attenti e non usare espressioni del tipo di cagata, coglione, occhi foderati di prosciutto, ecc.

 

Non parlo di contenuti, che anzi sono bene accetti. Sulla scena del ristorante, che io continuo a trovare giusta e bella, le obiezioni di Diablero e Letizia non mi sono sembrate campate in aria; esagerate forse sì, ma come sempre c'è uno spunto di riflessione. È che al di là dei contenuti c'è la protervia. C'è che bisogna commentare una scena dicendo che chi non vede certe cose ha gli occhi foderati di prosciutto o non si rende conto del sacrilegio del verbo di Tra due bandiere. Se ci si moderasse in queste uscite, si parlerebbe più volentieri. O no?

 

Comunque anch'io sono caduto nel torto con un intervento che voleva essere ironico ma poi mi sono lasciato prendere la mano. Un atteggiamento non corretto che ha sporcato il topic. Peccato. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Dylan Dog numero 74, "Il Lungo Addio". Per me una delle storie più belle dell'intera serie.

 

Inizia con una cosa straniante: Groucho non fa battute. Nemmeno una. E non ne farà nemmeno una per l'intero albo.

 

(Come un Tex che non si fa notare facendo risse in un saloon o che cerca di non farsi notare, giusto per fare un esempio a caso)

 

Torniamo a Dylan Dog. Chi ha letto quella storia (e per chi non l'ha letta: fatelo) sa perchè Groucho non fa battute. Perché nel contesto di quella storia NON DOVEVA FARLE. (e, dualmente, il fatto che non le faccia "avverte" immediatamente il lettore che quella storia ha un "contesto" diverso dal solito).

 

Quante volte l'abbiamo visto anche in Tex? GL Bonelli faceva sempre cambiare il comportamento dei pards in base al contesto! Il suo Tex non era ancora diventato una macchinetta mangia-patatine fra un "satanasso" e un "vecchio cammello". Il suo Tex a seconda del contesto ostacolava agenti della legge per proteggere rapinatori (In nome della legge), e nonostante fosse di solito molto restio a mostrare le emozioni, a volte, se giustificato dal contesto, lo faceva (la commozione quando deve lasciare Kit per essere imprigionato a Vicksburg, la rabbia per la morte di Lilth, etc.)

 

Non era una "stranezza" del grande vecchio: è il segno di uno sceneggiatore capace che vuole rendere "concreto" e credibile un personaggio. Quando uno sceneggiatore capace non lo fa, indica due casi e solo due: o vuole VOLONTARIAMENTE creare una macchietta, e il fatto che non cambi mai atteggiamento qualunque sia il contesto è una gag comica (perchè oggettivamente è una cosa che FA RIDERE) o anche se è capace, se ne sbatte le #alle perchè sta scrivendo di malavoglia fregandosene di quello che scrive (e poi ovviamente ci sono gli autori incapaci che lo fanno per incapacità, e ce ne sono tanti...)

 

Perché se il personaggio non reagisce al contesto, non lo rende "reale": il setting e la situazione diventano immateriali, interscambiabili, tutto è uguale a tutto senza differenze, e questo a sua volta rende "falsi", artificiali i protagonisti: come robot ripetono sempre le stesse azioni, sia che abbiano o non abbiano senso: non sono più "personaggi" a tutto tondo, diventano caricature monodimensionali, "macchiette".

 

E io troppo spesso negli ultimi anni (ormai, decenni...) ho visto personaggi Bonelli ridotti a macchiette in quella maniera. Ricordo una storia di Zagor (non di Burattini nè di Boselli, non ricordo lo sceneggiatore ma non era uno di loro due) in cui Cico, in mezzo ai cadaveri di una strage, si mette a fare battute sul cibo e su quanta fame ha. "Ma come, Cico DEVE fare battute sul cibo, SEMPRE". A parte che non è vero, Cico una volta non era così mangione e monodimensionale, ma in quel contesto Cico non fa ridere: diventa solo odioso e irritante. C'è contesto e contesto, c'è un momento per far ridere e uno in cui è inopportuno. Come quando Kit Carson agisce nella stessa maniera "mangiona" subito dopo aver trovato la tomba di Lilyth profanata: capisci che l'autore o non ha pensato al contesto e sta scrivendo a macchinetta, o se ne frega.

 

Io per anni ho attribuito questo dilagare di storie con "robottini a forma di personaggio" un po' allo scadere del livello degli autori, e un po' anche al "metodo Bonelli" di scrivere contemporaneamente un sacco di storie: cominci a notare che in alcune storie, chiaramente, lo sceneggiatore si è scordato quello che aveva scritto poche pagine prima. Magari per lui sono passate due settimane e fidandosi della sua memoria ha fatto usare a Zagor una scure che aveva lanciato lontano pochi attimi prima.  Errori così, di solito veniali, tipo appunto armi e scure che riappaiono. O errori per me molto più gravi, in cui il TONO della scena cambia completamente da una pagina all'altra, e i personaggi agiscono senza tenere in alcun conto il contesto.

 

Ma dopo aver visto questo problema diventare davvero endemico, e addirittura TEORIZZARE in giro che un personaggio DEVE comportarsi nella stessa maniera, sempre, indipendentemente dal contesto, inizio a temere che sia davvero cambiata radicalmente la maniera di leggere le storie, e oggi tanti leggano le storie senza tener minimo conto del contesto (e da questo bacino arrivano gli sceneggiatori che poi non ne terranno conto nelle loro storie)

 

Case in point:

14 hours ago, Magic Wind said:
14 hours ago, Mister P said:

Il ristorante andava evitato tout court.

 

E per qual motivo? Io l’ho sempre trovata una scena che richiama esplicitamente quelle che faceva GLB con Tiger Jack (“in questo saloon non serviamo gli indiani” e via con la scazzottata).

Probabilmente Nizzi riteneva che nel ritmo della storia a quel punto una scazzottata ci stesse bene e ha tentato di replicare quelle che faceva GLB. Non ci trovo niente di sbagliato. Se Tex avesse mangiato seduto al tavolo e avesse lasciato Tom a mangiare fuori quello si sarebbe stato sbagliato.

 

Sull'ultima parte hanno già risposto in tanti (Tex poteva semplicemente non incapponirsi, per una volta in vita sua, a mangiare di lusso e condividere la vita più modesta del suo amico, evitando di mettere a rischio la vita di Tomi). Io voglio concentrarmi sulla prima parte.

 

Perché, onestamente, ci sono rimasto di sasso. E non so come rispondere.

 

Nel primo caso abbiamo Tex Willer, celebrità nazionale, agente indiano, ranger, che si trova di fronte un esercente razzista che, di sua iniziativa e per razzismo PERSONALE, non fa entrare indiani. E a quanto mi risulta, non esistevano leggi al riguardo. (o se esistevano, non esistono nel mondo di Tex, dove normalmente Tiger può entrare dove vuole). Quindi abbiamo un caso di protervia PERSONALE, di un razzista che si trova di fronte... chi? Si trova di fronte un agente della legge, agente del governo , con l'autorità, se vuole, di chiudergli il locale. Il barista strapazzato potrebbe chiamare aiuto, ma cosa può dire? "amici, correte a farvi mettere in galera aggredendo un ranger, potrebbe persino spararvi per legittima difesa e passereste dalla parte del torto, ma vi fareste ammazzare per me, vero?"!

 

Nel secondo caso abbiamo un agente in incognito, una spia, che ha l'ordine preciso di non farsi notare. Ha una missione pericolosa e segretissima, da cui dipende la vita di un suo amico imprigionato. Ha documenti falsi, perchè è ricercato come traditore. Questi documenti dicono che Tom è suo schiavo, non è mai stato liberato (e comunque anche quelli liberati rischiavano), e dicono anche che è un commerciante razzista che collabora apertamente con il sud. In altre parole, la missione data a Tex è esplicitamente "per salvare la vita di un tuo amico, dovrai fingere di essere un razzista". Tex invece di chiedere l'aiuto di un bianco, che correrebbe meno rischi, chiede esplicitamente di portarsi dietro Tom (che rischia molto di più). Lo avvertono che, per potersi portare dietro Tom, dovrà figurare come suo schiavo e comportarsi come uno schiavo. E Tex accetta, tutto contento e giulivo.

 

E poi fa questa "sboronata" (e non è l'unica che fa in questa storia)

 

Qui non è la protervia personale di un razzista solitario. Gli schiavi non potevano entrare nei Saloon PER LEGGE. (E Tex dovrebbe saperlo, visto che è nato e cresciuto lì: non si è mai accorto che c'erano schiavi? Cos'è la ridicola sorpresa che mostra in questa scena?). Qui Tex sta PLATEALMENTE commettendo un reato, in pubblico, davanti a tutti. Altro che "incognito".

 

Qui non è un agente della legge. È una spia in incognito che dovrebbe fingersi razzista, per salvare un amico. Qui, se si fanno scoprire, non può tirar fuori la stella di ranger: li impiccano senza nemmeno un processo. Qui se chiamano aiuto arriva l'intero paese, e tutti hanno il diritto di ammazzarli.

 

"Non ci trovo niente di sbagliato"????????

 

Solo se leggi la storia senza tenere, in minimo conto, il contesto.

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Mi sa che non vuoi capire, tu che parli di "gente con gli occhi foderati di prosciutto" per una scena che tu ritieni sbagliata. 

Mi scuso e sostituisco "scagnozzi" con "uomini": 

"... ben vengano le zoomate di <omissis> sulle vignette per chi ha gli occhi foderati di prosciutto coloro a cui dovesse essere involontariamente sfuggito un particolare pur evidente".

 

Fuori di ironia, permettimi di concludere placidamente (e senza protervia) con:

 

"Qui si offendono tutti. Davvero non capisco.... In questo modo il forum chiuderà." 

 

Non è una risposta mia, ma la citazione testuale del più autorevole e stimato membro di questo forum, tratta da questo stesso thread poche pagine prima.

Per fare una battuta, il forum chiuderà quando non sarà rimasto più alcuno scagnozzo e ci saremo tutti trasformati in uomini. Compreso Angelo Duro.

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore

Ripeto: spostata in un altro contesto (Tex e Tom non sono in missione segreta) e con qualche modifica ai dialoghi (perché un uomo del sud non si può stupire che esista la segregazione razziale nei ristoranti della sua area geografica e culturale) la scena funziona ed è perfettamente texiana, col nostro che va a sfidare regole assurde e che insegna al sottomesso Tom ad avere un po' di amor proprio.

Peccato che stavolta non sia così. Non perché anche qui non sfidi regole assurde e faccia da mentore a Tom, ma perché è l'occasione sbagliata.

Modificato da Mister P
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Prendiamo una storia a caso: “Vendetta indiana”, capolavoro riconosciuto di GLB (storia che anch’io ho sempre apprezzato, chiariamo subito) e vediamo come si comporta Tex dopo la strage subita dai pacifici Ute di Black Elk. I Navajos e gli Utes sono in fermento, vorrebbero scatenare una guerra indiana per vendicarsi, ma Tex li frena: calma, vado a parlare con il colonnello Arlington responsabile della strage e trovo una soluzione pacifica.

 

Nel mondo reale e razionale cosa dovrebbe fare Tex? Mantenere un basso profilo, usare la diplomazia, magari andare a Washington o non so dove a denunciare l’operato criminale del colonnello ai suoi superiori, andarci piano, temporeggiare in attesa di una soluzione, gettare acqua sul fuoco, ecc. Invece cosa fa il nostro eroe? Va al forte e provoca verbalmente Arlington (qualcuno direbbe “fa lo sborone”) e si fa da lui mettere in carcere!

Proprio così Tex si fa sbattere in cella (e tra l’altro neanche protesta o cerca di scappare). Ma come? Non doveva risolvere lui la questione? Non aveva detto agli Utes arrabbiati che dovevano essere saggi? Non c’è in ballo una guerra indiana? Il rischio di centinaia se non migliaia di morti ute e navajo, una responsabilità enorme sulle proprie spalle, e cosa fa Tex? Si fa mettere in carcere stupidamente (qualcuno potrebbe dire “da coglione”) solo per sfogarsi.

(E tra l’altro un ufficiale glielo chiede proprio perché ha provocato il colonnello e Tex risponde che ha agito così perché Arlington se lo meritava e inoltre voleva sapere di che pasta era fatto.)

 

Poi però la storia volge a suo favore perché GLB non è stupido, quindi fa sì che ci siano degli ufficiali amici di Tex che lo liberano (ma Tex mica lo sapeva prima che l’avrebbero liberato), per cui lui riesce a scappare dal forte e alla fine di tutto riuscirà a vincere.

Tutti quelli che hanno letto questa storia, però, non hanno pensato al fatto che Tex avrebbe dovuto “tenere un basso profilo” mentre invece ha preferito seguire il suo istinto e sfogare la sua rabbia contro il colonnello. Anzi, tutti noi quando vediamo Tex incazzato che le canta ad Arlington applaudiamo entusiasti. Ed è giusto così, perché questo è un fumetto, non la vita reale né un libro di Storia, e nei fumetti l’eroe è sempre impulsivo, istintivo, e di fronte a un’ingiustizia e ai prepotenti non sempre si comporta in modo razionale, ma reagisce senza tanto pensare alle conseguenze, seguendo il suo innato senso di giustizia (tanto c'è lo sceneggiatore che fa andare le cose nel modo giusto per non far fare brutta figura all'eroe).

 

Un po’ come avviene nella scena di Tex e Tom nel ristorante razzista: doveva tenere un basso profilo? Ma chi se ne frega, quando ne va della dignità di un nero che in tutta la sua vita non ha subito che vessazioni! Era un rischio calcolato, secondo la mentalità di Tex, e infatti è andata a finire bene la scena.

È una caratteristica non solo di Tex ma di tantissimi eroi dei fumetti non seguire la logica comune e agire seguendo il proprio senso di giustizia, anche a rischio di mettersi nei guai.

Ho fatto l’esempio di “Vendetta indiana” ma se ne potrebbero fare decine di simili.

 

Comunque il punto non è questo: è che se si vuole a prescindere distruggere una storia, non è difficile, non c’è bisogno di essere dei geni, basta cercare vignetta per vignetta tutte le incongruenze, le imprecisioni, le esagerazioni, le lacune, gli errori del protagonista, le cose non fatte, tutti i difetti che di solito ci sono in qualunque storia a fumetti, poi ingigantirli in modo esagerato come fossero macchie di inchiostro che si allargano, e poi dire  che la storia intera è tutta sbagliata.

Volendo si può fare partendo dal numero 1: che scemo Tex a farsi sorprendere ingenuamente due volte da Coffin, che imbranato a non capire subito che Satania è Cora Grey (il lettore lo capisce dopo due pagine), che assurda scena quella di Gros-Jean inchiodato da un coltellaccio a un albero (e oltretutto poco dopo è come se niente fosse), che fesso Tex che scappa inseguito da uno scimmione con la scimitarra, che espediente comico quello di far vedere Tex continuamente ferito di striscio alla tempia, che giallo ridicolo “L’uomo dalle quattro dita” risolto con Tex che scopre il colpevole trovando fortunosamente un suo guanto, ecc.ecc.

(Naturalmente non lo penso, eh? Sto solo usando i criteri di giudizio dei detrattori di professione.)

 

Il punto è che se si vuole distruggere una storia con sarcasmo è facilissimo. Peccato che stiamo parlando di fumetti d’avventura, non della Divina Commedia (ma anche la Divina Commedia a ben vedere qualche incongruenza ce l’ha).:lol:

  • Grazie (+1) 1
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Poe dice:

Prendiamo una storia a caso: “Vendetta indiana”, capolavoro riconosciuto di GLB (storia che anch’io ho sempre apprezzato, chiariamo subito) e vediamo come si comporta Tex dopo la strage subita dai pacifici Ute di Black Elk. I Navajos e gli Utes sono in fermento, vorrebbero scatenare una guerra indiana per vendicarsi, ma Tex li frena: calma, vado a parlare con il colonnello Arlington responsabile della strage e trovo una soluzione pacifica.

 

Nel mondo reale e razionale cosa dovrebbe fare Tex? Mantenere un basso profilo, usare la diplomazia, magari andare a Washington o non so dove a denunciare l’operato criminale del colonnello ai suoi superiori, andarci piano, temporeggiare in attesa di una soluzione, gettare acqua sul fuoco, ecc. Invece cosa fa il nostro eroe? Va al forte e provoca verbalmente Arlington (qualcuno direbbe “fa lo sborone”) e si fa da lui mettere in carcere!

Proprio così Tex si fa sbattere in cella (e tra l’altro neanche protesta o cerca di scappare). Ma come? Non doveva risolvere lui la questione? Non aveva detto agli Utes arrabbiati che dovevano essere saggi? Non c’è in ballo una guerra indiana? Il rischio di centinaia se non migliaia di morti ute e navajo, una responsabilità enorme sulle proprie spalle, e cosa fa Tex? Si fa mettere in carcere stupidamente (qualcuno potrebbe dire “da coglione”) solo per sfogarsi.

(E tra l’altro un ufficiale glielo chiede proprio perché ha provocato il colonnello e Tex risponde che ha agito così perché Arlington se lo meritava e inoltre voleva sapere di che pasta era fatto.)

 

Poi però la storia volge a suo favore perché GLB non è stupido, quindi fa sì che ci siano degli ufficiali amici di Tex che lo liberano (ma Tex mica lo sapeva prima che l’avrebbero liberato), per cui lui riesce a scappare dal forte e alla fine di tutto riuscirà a vincere.

Tutti quelli che hanno letto questa storia, però, non hanno pensato al fatto che Tex avrebbe dovuto “tenere un basso profilo” mentre invece ha preferito seguire il suo istinto e sfogare la sua rabbia contro il colonnello. Anzi, tutti noi quando vediamo Tex incazzato che le canta ad Arlington applaudiamo entusiasti. Ed è giusto così, perché questo è un fumetto, non la vita reale né un libro di Storia, e nei fumetti l’eroe è sempre impulsivo, istintivo, e di fronte a un’ingiustizia e ai prepotenti non sempre si comporta in modo razionale, ma reagisce senza tanto pensare alle conseguenze, seguendo il suo innato senso di giustizia (tanto c'è lo sceneggiatore che fa andare le cose nel modo giusto per non far fare brutta figura all'eroe).

 

Un po’ come avviene nella scena di Tex e Tom nel ristorante razzista: doveva tenere un basso profilo? Ma chi se ne frega, quando ne va della dignità di un nero che in tutta la sua vita non ha subito che vessazioni! Era un rischio calcolato, secondo la mentalità di Tex, e infatti è andata a finire bene la scena.

È una caratteristica non solo di Tex ma di tantissimi eroi dei fumetti non seguire la logica comune e agire seguendo il proprio senso di giustizia, anche a rischio di mettersi nei guai.

Ho fatto l’esempio di “Vendetta indiana” ma se ne potrebbero fare decine di simili.

 

Comunque il punto non è questo: è che se si vuole a prescindere distruggere una storia, non è difficile, non c’è bisogno di essere dei geni, basta cercare vignetta per vignetta tutte le incongruenze, le imprecisioni, le esagerazioni, le lacune, gli errori del protagonista, le cose non fatte, tutti i difetti che di solito ci sono in qualunque storia a fumetti, poi ingigantirli in modo esagerato come fossero macchie di inchiostro che si allargano, e poi dire  che la storia intera è tutta sbagliata.

Volendo si può fare partendo dal numero 1: che scemo Tex a farsi sorprendere ingenuamente due volte da Coffin, che imbranato a non capire subito che Satania è Cora Grey (il lettore lo capisce dopo due pagine), che assurda scena quella di Gros-Jean inchiodato da un coltellaccio a un albero (e oltretutto poco dopo è come se niente fosse), che fesso Tex che scappa inseguito da uno scimmione con la scimitarra, che espediente comico quello di far vedere Tex continuamente ferito di striscio alla tempia, che giallo ridicolo “L’uomo dalle quattro dita” risolto con Tex che scopre il colpevole trovando fortunosamente un suo guanto, ecc.ecc.

(Naturalmente non lo penso, eh? Sto solo usando i criteri di giudizio dei detrattori di professione.)

 

Il punto è che se si vuole distruggere una storia con sarcasmo è facilissimo. Peccato che stiamo parlando di fumetti d’avventura, non della Divina Commedia (ma anche la Divina Commedia a ben vedere qualche incongruenza ce l’ha).:lol:

👏👏👏👏

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore

Io su Vendetta Indiana la ricordo un po' diversa: Tex dice ai Navajos e agli Utes che se non torna entro tre giorni saranno liberi di scatenare fuoco e fiamme. Lo fa presente al suo amico ufficiale e questi saggiamente libera Tex. Tex va al forte già sapendo che c'è qualcuno che lo appoggerà.

 

Personalmente (leggi quanto ho scritto sopra) non ho detto che la scena del ristorante non va, tolta qualche parte di dialogo un po meh è una bella scena. È il contesto che è sbagliato. Nel caso di Arlington no. Ecco.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:

Qui non è la protervia personale di un razzista solitario. Gli schiavi non potevano entrare nei Saloon PER LEGGE. (E Tex dovrebbe saperlo, visto che è nato e cresciuto lì: non si è mai accorto che c'erano schiavi? Cos'è la ridicola sorpresa che mostra in questa scena?). Qui Tex sta PLATEALMENTE commettendo un reato, in pubblico, davanti a tutti. Altro che "incognito".

 

Io non conosco la legislazione del Texas dell'epoca. Posso immaginare la condizione degli schiavi ma non conoscerla nel dettaglio. So che i neri all'epoca erano trattati alla stregua di oggetti, o cani. Forse, proprio come i cani, in alcuni saloon potevano entrarci, naturalmente al seguito del proprio padrone, al "guinzaglio" per così dire, non certo da soli. Io non lo so, non devo fare un esame universitario, la storia mi fa credere che qualche volta i neri potessero essere ammessi, se accompagnati ai padroni. In questo senso ho sempre interpretato le parole di Tex "lui è con me". Con me, intendendo un commerciante schiavista del Sud, un uomo cioè che dovrebbe essere ben accetto in quel villaggio.

 

Il padrone però è un facinoroso, accalorato proprio in quel frangente dalla scena della stazione cui ha appena assistito. In altre circostanze, magari mugugnando, avrebbe acconsentito al fatto che un ricco commerciante facesse entrare neri nel suo saloon; stavolta è euforico, eccitato, e la mosca gli va subito al naso.

 

Non che Tex non potesse immaginarlo. Infatti lo immagina e mette in conto, comportandosi in maniera non più irresponsabile che in centinaia di altre volte in storie di tutti gli autori, che potrebbe scapparci una scazzottata in un saloon. È una spia in territorio nemico? Certo, ma la scazzottata la farebbe un fumantino commerciante del Sud, una copertura che può reggere anche a una bella e classica rissa in un paese sperduto. 

 

Fino a quel momento, Tom era stato un agnellino impaurito. Qui vive un'esperienza inebriante, forse la più bella, la più catartica, la più liberatoria della sua purtroppo breve vita. 

 

Una scena bellissima, importante, significativa. 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Qui si offendono tutti. Davvero non capisco.... In questo modo il forum chiuderà." 

 

Disse uno che poi se ne è andato, rotto proprio dai toni iperaccesi e dall'estremismo di quanti sostengono che le nuove storie tradiscono il verbo di Glb. 

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

35 minuti fa, Poe dice:

punto è che se si vuole distruggere una storia con sarcasmo è facilissimo. Peccato che stiamo parlando di fumetti d’avventura, non della Divina Commedia (ma anche la Divina Commedia a ben vedere qualche incongruenza ce l’ha).:lol:

 

Ti devo applaudire nuovamente.

 

La scena del ristorante è sbagliata.

 

La scena di Tex che si fa scoprire da Leslie è sbagliata (perché fa lo sborone; fa un errore, direi io, ci può stare, ma la scena avrebbe funzionato anche se Leslie si fosse affacciato autonomamente alla finestra; il fatto che invece sia Tex a farsi scoprire, un errore umano e comprensibile, rende al massimo sbagliata una vignetta e non l'intera scena).

 

Sulla scena di Tex che, rubando due cavalli a due contadini faccia la stessa cosa degli assassini di suo padre glisso perché penso non ci sia bisogno di commenti. 

 

Ciò che molti secondo me non vedono è che c'è il preciso intento di distruggere l'intera storia, prendendo le singole sequenze e trovandole tutte marce. È una lettura filtrata da un sentiment che non ne consentirà mai una visione serena. Altre incongruenze simili, presenti in Glb e in Boselli, si tacciono o magari non si vedono proprio. C'è così il gusto della polemica per la polemica, spacciata per analisi puntuale e raffinata. 

 

Anche la scena del particolare della mano di Tex che si appiglia ad uno spuntone della trappola della Tigre Nera. Ma quante ne abbiamo viste così? A boselli ho visto fare di peggio. Sono convenzioni fumettistiche, è legittimo che possano non essere apprezzate da Diablero e Pape Satan, ma loro non dicono di non apprezzarle. Loro dicono: cazzo, sono sbagliate, ma perché non lo vedete? È questo atteggiamento che mi ha stancato, davvero. 

Modificato da Leo
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Quello che a me da fastidio sono proprio i toni ipreraccesi e volgari di alcuni, che guardacaso sono quasi tutti di quelli che bocciano questa storia.🙋‍♂️

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

25 minuti fa, Mister P dice:

Io su Vendetta Indiana la ricordo un po' diversa: Tex dice ai Navajos e agli Utes che se non torna entro tre giorni saranno liberi di scatenare fuoco e fiamme. Lo fa presente al suo amico ufficiale e questi saggiamente libera Tex. Tex va al forte già sapendo che c'è qualcuno che lo appoggerà.

E' vero che Tex sa di avere degli amici all'interno del forte, ma è comunque un azzardo assurdo lasciarsi mettere in carcere da Arlington solo per potersi sfogare e poi sperare che gli altri ti liberino.

E se gli amici ufficiali non avessero avuto il coraggio di andare contro Arlington? E se Arlington avesse fatto presidiare la cella di Tex da uomini di sua stretta fiducia?

Non dimentichiamo che c'è in ballo una guerra sanguinosissima e Tex gioca d'azzardo? Il suo comportamento dal punto di vista "razionale", se vogliamo fare i pignoli, non ha senso.

 

Sia chiaro, per me "Vendetta indiana" è un capolavoro e non voglio aprire una discussione su questo: era per fare un esempio di come Tex di fronte a un'ingiustizia e ai prepotenti non è certo il tipo che va per il sottile. Ma non sto a ripetere quello che ho scritto sopra.

Modificato da Poe
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red">17 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Disse uno che poi se ne è andato, rotto proprio dai toni iperaccesi e dall'estremismo di quanti sostengono che le nuove storie tradiscono il verbo di Glb. 

Trovo sempre insopportabilmente demagogico che si faccia di tutta un'erba un fascio.

La defezione ha un'origine ben precisa e circoscritta.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.