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  1. Ennesima notizia ferale in quello che, dopo meno di un mese, si prospetta sotto tutti gli aspetti come un Annus Horribilis dal punto di vista politico, sociale, culturale. Nonostante fossi a conoscenza della sua malattia la cosa mi coglie di sorpresa, dato che l'ultimo numero della sua newsletter è arrivato nella mia casella di posta il 6 gennaio. Mi mancherà la sua prospettiva radicale e orgogliosamente "fuori tempo", il rifiuto di arrendersi alle logiche di un mondo governato solo dal Dio Denaro e dall'interesse personale, che ha dimenticato il significato di termini come "collettività" e "socializzazione". Mi rimarranno invece per sempre i suoi fumetti e i suoi libri, ho già ripreso in mano l'ultima trilogia di Magico Vento, sempre ben documentati e mai banali, e le sue canzoni che continueranno a riportarmi ad un periodo in cui si poteva ancora sperare in un futuro migliore, senza bisogno di andare su Marte inseguendo le follie di un oligarca demente. Grazie Gianfranco e ovunque tu sia Mitakuye Oyasin.
    9 points
  2. Innanzitutto va considerato il fatto che anche prima della famigerata crisi Nizzi aveva richiesto a Sergio Bonelli di essere alleggerito del lavoro, anche perché lavorava a tempo pieno anche su Nick Raider (la sua serie). Giunsero quindi da parte sua diverse richieste e questo anche per una serie di altri motivi: a ) all'inizio era sorretto anche dal lavoro dello stesso Nolitta su Tex (che poi si è dileguato come autore), ciò probabilmente lo aiutava psicologicamente. b ) l'introduzione del Texone e il suo successo che in redazione davano tutt'altro che certo. In quel momento l'Editore matura l'idea di una collana speciale che significa nell'ottica di Nizzi lavoro aggiunto per lui che è l'unico che allora scrive per la testata: la storia di Giolitti è dirottata sul Texone, poi c'è Magnus, poi Zaniboni e De la Fuente, praticamente cinque nuove storie compreso anche il texone di Galep solo nel 1989! Nizzi si lamenta, difatti si vede accreditato finalmente il suo lavoro. Credo che nell'ottica di Sergio non fosse una concessione da poco (lo stesso Boselli ha accennato recentemente che Sergio aveva occhi solo per i disegnatori). Sergio ha da decenni l'idea di questa serie con guest star nazionali e internazionali, ci tiene e si mette alla ricerca di disegnatori e intanto commissiona una storia anche a Berardi per Letteri con cui Nizzi non vuole collaborare. Inizia a fare le bizze, insomma, forse si è un po' montato la testa. Sappiamo come è andata. Berardi doveva essere nei piani della casa editrice la spalla di Nizzi: ma Oklahoma delude le attese dell'editore. Nel frattempo Sergio riprende lui stesso la penna in mano e lavora su una storia di cinque e più albi con Letteri non appena si libera del primo Maxi (nel 1990), il tanto di tenerlo impegnato per qualche anno (poi chiedetevi delle cause delle lungaggini presenti in quel polpettone e del taglio finale di una trentina di tavole). Poi Sergio lavora con Giolitti (nel 1991) per il quale da tempo desidera scrivere una storia nordica (lo dice lui stesso nella posta di Tutto Tex). Quando Galep finisce il 400, siamo tra la fine del 1992 e l'inverno del 1993, gli affida la sua storia su Pat (Galep ne disegna all'incirca 60 pagine fino all'estate fino all'operazione che va male e che mette fine alla sua carriera nell'estate del 1993). Quindi IMO c'è un tentativo serio da parte dell'editore di aiutare Nizzi già prima del 1992: direi a partire dalla primavera del 1989, è frutto delle contingenze o del fatto che Nizzi non volesse più lavorare con Letteri, non posso onestamente dirlo. Chiaramente a Nizzi non basta. Nizzi nel 1991 è però ancora in salute, anche se brontola: finisce le belle storie per Villa e Ticci, ne inizia di molto promettenti per Fusco e Marcello (i primi albi sullo Yukon e lo Yucatan sono in ogni caso frizzanti e vivaci), poi ha la crisi nel primo semestre 1992 e quando i disegnatori devono essere riforniti di altre pagine di sceneggiatura lui non riesce più a scrivere una riga. IL DRAMMA. Sergio corre ai ripari e chiama eccezionalmente al lavoro un terzetto improvvisato: il fidato Canzio (che cade dalle nuvole e non sa più che pesci pigliare, tanto che per la seconda storia si rivolge allo stesso Nizzi per lo spunto), tenta la carta del sardo Medda e poi c'è quel ragazzo di bottega che sta scrivendo storie per quella serie che non legge nessuno e che è da chiudere: l'unico in realtà che sa quello che deve fare, che da anni aspetta quel momento e che ha in saccoccia UNA STORIA EPOCALE. Ma Sergio dubita ancora di Boselli, inizi tardi gli dice. Boselliha raccontato più volte di come lui, pur lavorando da anni in redazione, facesse comunque parte del clan di GLB di cui Sergio in un certo senso diffidava. Ci vorrà il giudizio positivo dello stesso Nizzi, al quale ha fatto forse leggere già nel 1992, parlo della prima parte della storia, che come si sa allora è rimasta interrotta a pagina 100. Credo che qui servirebbe Boselli per dirci quando ciò avvenne. Boselli passa intanto con successo su Zagor accompagnato da Marcello. Non consideriamo mai cosa debba aver comportato in termini di credibilità e di affidamento il fatto che Boselli, pur partendo con un bellissimo primo albo, abbia mollato l'osso dopo appena qualche mese non sapendo come andare avanti. E questo mentre Sergio ha assoluto bisogno di nuove storie. Sergio ritorna quindi alla carica con Nizzi che dopo qualche mese di riposo si è un po' rimesso e che difatti si mette a scrivere nuove storie. Medda e Canzio, dal canto loro, fanno altrettanto. Ma il primo è bocciato (troppo in fretta) o forse non è troppo interessato a continuare sui Tex, su Canzio l'editore non può contare, resta quindi il solo Boselli che intanto nel primo semestre 1994 ha ripreso e finito la storia addirittura di tre albi! ma a ridosso della pubblicazione! Ed è un successo, proprio quello che serviva a Boselli per continuare su Tex e quello che serviva a Sergio, che gli rifila anche, nel 1997, persino la continuazione della sua storia ambientata nel Colorado che Galep aveva lasciato interrotta. Boselli ha tutti i disegnatori con i quali Nizzi non vuole lavorare: c'è il pericolo di un nuovo rigetto. E' una fortuna per Boselli che può continuare a lavorare per Marcello, per Letteri, per Capitanio e per una storia anche con Ortiz. Abbassando tutti quanti noi i toni, a volte troppo polemici, forse un giorno si deciderà al ritorno. Per ora è molto difficile, ma sperare non costa niente.
    8 points
  3. Concordo con MV….sintetizzando, Stella d’argento è una buonissima storia, uno Speciale davvero speciale, contrariamente ad altri che non meritano tale titolo. Carson si avvicina ad una donna ed il tema è, innanzitutto, funzionale alla trama, oltre ad essere narrato con estrema delicatezza. Quindi, piccolo consiglio a chi ha gradito il lavoro di Giusfredi: saltare senza indugio i pipponi lunghissimi😎
    8 points
  4. Sono d'accordo. L'atmosfera del Forum è nettamente peggiorata nell'ultimo anno. Ma la responsabilità è anche dei moderatori che hanno lasciato troppo correre qualsiasi offesa o atteggiamento scomposto o aggressivo. Tanto che ormai anche quando intervengono non se li fila più nessuno. Mister P dice di interrompere l'off topic e tutti continuano come se niente fosse. Dice di non insultarsi più e i forumisti continuano a battibeccare tranquillamente. Esiste un regolamento nel Forum (come in qualunque contesto civile): bisogna portare rispetto sia nei confronti degli altri utenti, che nei confronti degli autori. Non è una questione di censura, tutti possono criticare tutto, è una questione di LINGUAGGIO e di TONI. Ed è da un pezzo che qui ognuno fa quel che gli pare. E magari non se rende nemmeno più conto (tempo fa venivano richiamati e poi eventualmente sanzionati). Non invidio i moderatori, visto il clima. Se Rauch e Boselli, per esempio, qua non mettono più piede non è perché sono troppo permalosi, ma perché gli hanno parecchio rotto le scatole e spesso anche con toni maleducati. Questo vale anche per molti utenti che non intervengono più o se ne sono andati perché stufi. Ripeto: nessuno si deve autocensurare o essere censurato, ma esiste un regolamento che tutti abbiamo accettato. Ma mi sa che qua ormai tutti passano col rosso. Molti poi dicono che sono obiettivi nelle "analisi", ma non è vero (ed è da qui che nascono molte liti). L’obiettività (e la verità) non ce l’ha nessuno. Al massimo ci sono quelli che SI SFORZANO di essere oggettivi (pochi), quelli che FANNO FINTA di esserlo e quelli che CREDONO davvero di esserlo. Alcuni, poi, si sono rotti le scatole di Tex, è evidentissimo, ma continuano a comprarlo lo stesso (vai a capire perché: leggetevi qualcos'altro) e a parlare male di qualunque storia a prescindere, così finisce che la leggono già con l’intenzione di criticarla il più possibile. Anzi se la storia è bella secondo me ci restano persino male. Per cui cercano a tutti i costi di trovare degli errori o di ingrandire delle minuzie. Naturalmente non lo ammetteranno mai neanche sotto tortura. Ma è talmente palese a chiunque... E comunque ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale. Se continua così il Forum diventerà una specie di Comix Archive, quel “simpatico” sito dove non conta neanche più parlare di fumetti e di storie, basta lamentarsi noiosamente di qualcosa, qualsiasi cosa. Mi sa che se Tex è peggiorato, sono peggiorati anche i suoi lettori... Ok, sono andato off topic anch'io, quindi i moderatori è giusto che mi ammoniscano!
    8 points
  5. Ha perfettamente ragione @Letizia, non mi riferivo nello specifico ad un tuo commento, dato fra l'altro che non hai offeso nessuno. La mia era una riflessione "ad alta voce" su come sia ormai diventato un hobby sterile e soprattutto crudele stroncare qualsiasi storia che non provenga dalla penna di GL Bonelli, ammettendo che queste storie siano state realmente lette tutte e si ricordino perfettamente. E non voglio tirarmi fuori dal novero di coloro che talvolta abbiano storto il naso e criticato aspramente certe scelte, ma credo che adesso si stia proprio esagerando. Il lavoro che @borden e @PRuju svolgono da anni è soltanto encomiabile. Qualche storia, ma soprattutto qualche scena, non incontra il nostro favore? Nella maggior parte dei casi si tratta soltanto di punti di vista diversi dal nostro, raramente possono comparire discordanze con scene ormai consolidate nella nostra memoria, altre infine dovrebbero farci capire che oggi Tex mostra tutto nei dettagli, senza eludere o sorvolare come accadeva all'epoca di Bonelli senjor. Vogliamo sostituirci agli sceneggiatori ufficiali e scrivere da noi le storie di Tex che più ci interesserebbe leggere? Qualcuno come @Letizia hai il piacere di affiancare alle storie edite anche le proprie. In un altro caso recente, da un soggetto di un componente del forum è stata tratta una sceneggiatura scritta da @PRuju. Sarebbe dovuta diventare un capolavoro, dato che soltanto noi del forum abbiamo la Verità infusa. E invece? Credo di poter affermare che proprio quella sia stata una delle più brutte storie di Tex. Vogliamo dare la colpa a @PRuju ? Sarebbe un'ingiustizia, come da un bel pò di tempo accade con le sue storie, nella quasi totalità ben scritte, sempre accattivanti, con snodi geografici e temporali intriganti, un pizzico di apprendimento psicologico e anche del mistero che non guasta mai. Cosa vogliamo di più? Abbiamo rotto le scatole a tal punto @borden che ha preferito tirarsi fuori da certe atmosfere asfittiche e negative. Forse qualcuno sfoga qui le proprie frustrazioni o spera che le testate chiudano per un piacere soltanto sadico. Anche perché chi critica maggiormente si scopre poi non comprare gli albi regolarmente o ha sospeso l'acquisto anche da parecchi anni, oppure ha una visione così ristretta del personaggio che non si avvicina neppure ad una serie più innovativa come Tex Willer o agli album cartonati alla francese. Che pazienza devono avere questi nostri autori ... ma fortunatamente noi rappresentiamo una esigua parte dei lettori.
    8 points
  6. Ho letto questa mattina questo speciale (avevo e ho un po' di letture arretrate). Giusfredi, uhm, finora non mi aveva mai troppo appassionato, però questa storia è davvero bella e merita più di nove, forse anche il termine ''capolavoro''. Sono contento per lui perché ha dimostrato due cose: saper scrivere grandi storie e avere il coraggio di osare e di andare oltre l'ordinario, la banalità. La storia offre un sacco di spunti, ma é soprattutto articolata in modo tale da confrontare padri e figli e non ti aspetti che sia il capo comanche a soprassedere sulla sia gloria quando c'è da salvare la sua prole, giungendo al sacrificio personale quando la figlia cade nelle mani di Shepard. Questo individuo invece avrebbe voluto il maschio e si trova una volitiva figlia, ma avete già scritto di come la tratta e l'abbandona a se stessa quando è malata. Sulla lapide leggiamo beloved daughter, amata figlia e non moglie. La giovane è stata lasciata anche dall'ufficiolotto, ma si capisce da lontano ormai che il suo cuore era stato conquistato interamente da Carson, anche senza leggere l'epilogo che resta tra i migliori che siano mai stati scritti. Abbiamo due coppie in questa storia, alla fine restano una ''vedova'' comanche che in dieci anni non ha mai dimenticato il suo uomo, e un Carson donnaiolo, ma non superficiale, con le sue ferite profonde, scritte direttamente nel cuore. Ed è qui, nell'esitazione che gli impedisce di varcare la soglia della camera, che ne capiamo la grandezza d'animo, nel tenersi stretto quel fucile che nasconde quella che per lui era più di una simpatia e di un'amicizia, che Tex non è ancora in grado di capire fino in fondo, fino a che non incontrerà sulla sua strada Lilith. Come scrive Boselli nell'introduzione, tra questo Carson e quello macchiettistico che si lamenta, c'è un solco. Storia questa, dunque, molto importante, cinematografica come ha ben detto Monni, non solo per il riferimento alla lanterna magica che ispirò i fratelli Lumière, ma per averci mostrato una guerra con i comanche prima della grande invasione, per aver dato a Carson un'avventura sentimentale che non è raccontata ma solo suggerita, emozionante e durissima nella sua conclusione 'romanzesca' e 'fiabesca'. Immaginarne una di questa portata prima di Lena era difficile, lo stesso Mauro Boselli si era limitato recentemente solo a rapporti occasionali (Maria Pilar), sulla stessa linea di un Tex che conosce solo delle donne con cui non si lega. Nello scrivere una storia come questa, quella pagina 100 che spunta a sorpresa durante la lettura è invece quanto di più scontato che ci si potesse aspettare, la ragazza non poteva ''vivere'', ma è il modo in cui Giusfredi l'ha raccontata a meritare i nostri applausi, è una pagina che gli permette di costruire tutti quello che è raccontato dopo, un turning point, una chiave di volta, che negli albi di Tex si contano sulle dita di una mano. Per tutto questo e per altro, questa storia merita 10, perché dopo averla letta ti viene subito la voglia di rileggerla, come solo per i classici.
    7 points
  7. Mi è stato approvato un nuovo soggetto, che sto ampliando (l'originale era appena una traccia base di mezza pagina!), che questo episodio sia anche la mia prima sceneggiatura per Tex? Si tratterebbe comunque di una storia da due albi. Se ingrano qualcuno mi dovrà aprire il thread nella sezione dedicata agli autori . Burattini è stato un buon maestro e ora spero che certe mie incertezze presenti nella mia prima sceneggiatura per Zagor rimangano ricordi del passato.
    7 points
  8. Ticci unico autore ad essere presente dalla prima storica fascia (1-100). Rispetto per un maestro assoluto!
    7 points
  9. Nota bene Diablero, ti stimo da tempo e sono sempre il primo a sostenere che l'allontanamento di Borden non sia dovuto alle tue motivate critiche, (figuriamoci Mauro ti teneva giustamente in considerazione per la tua indiscutibile competenza e acume) ma permettimi di dire che, ogni volta che alludi alla mancata capacità di capire un testo scritto degli altri utenti mi fai cascare le braccia. Il post di Jeff, oltre a esprimere un suo opinabile pensiero sulla faccenda, elogia pure il lavoro di Borden e Ruju sulla saga e magari qualcuno ha messo il suo like pure per questo, o sbaglio? Uno dei like è il mio, sebbene ti abbia sempre difeso da quella accusa, pensa te! Continuare a dare del lettore superficiale o poco sveglio con questa leggerezza è quel tipo di critica arbitraria e a senso unico che non accetto. Denota una forma di attezzosità che rischia di surriscaldare gli animi. Senza rancore...
    7 points
  10. Un mio piccolo aneddoto sull'autore che ci ha lasciati. Eravamo nel 2009, credo, e Manfredi era appena passato alla serie regolare con la storia dell'acqua disegnata da Civitelli e ricordata poco sopra da Monni. Era l'epoca in cui il forum cercava di emergere dalla mediocrità e tra gli utenti che si davano da fare vi era un indiavolato Anthony Steffen, che davvero si prodigava in tutte le maniere. Fu lui ad avere l'idea del Tex Magazine del forum e sempre lui a fare una piccola intervista a Manfredi che aveva contattato in privato. Ricordo che mentre ne parlavamo gli dissi: Carmelo, che ne dici di mettere l'intervista direttamente sul magazine? (Era inizialmente prevista infatti la sua pubblicazione sulle pagine del forum). Fu così che decidemmo di fare qualche altra domanda a Manfredi e alla fine ne venne fuori un'intervista carina e simpatica di diverse pagine. Lui fu gentilissimo e rispose a tutto senza mai tirarsi indietro. Quando il magazine fu online, attraverso Mauro Boselli giunse nelle mani di Sergio, immagino in una versione cartacea stampata negli uffici della casa editrice. Il Sergione ci fece sapere che reputava la nostra davvero una bella iniziativa, aveva sempre un occhio di riguardo e qualche buona parola per i piccoli fanzinari da incoraggiare, e venne fuori che una delle cose che maggiormente lo sorprese fu proprio la disponibilità che Manfredi ci aveva concesso (visto che eravamo proprio alle prime armi e nessuno ci conosceva). Non riusciva proprio a capacitarsene. Con l'autore ebbi anche il modo di fare una gaffe ponendogli la domanda se dovessimo considerare quella storia in edicola come una storia a tesi, idea che lo rivoltava proprio, che ne potevo sapere, decisi lo stesso di conservare quella domanda nell'intervista del magazine e la relativa risposta un po' piccata in cui il buon Manfredi mi tirava le orecchie! Lo ricordo con molta simpatia anche se le storie pubblicate su Tex le ho sempre giudicate atipiche.
    6 points
  11. Cioè fatemi capire: @borden ci ha nuovamente mostrato il suo attaccamento tornando sul Forum (poteva tranquillamente non farlo visto la sua rispettabile scelta del passato) e gli si contesta di difendere il suo punto di vista? Cioè un utente può criticarlo (anche a volte non leggendo la storia oggetto della critica, o storpiando titoli a suo piacimento non avendo il minimo rispetto per il suo lavoro, perchè una storia può piacere o meno ma il rispetto non deve mai mancare) e lui non può far valere la sua perchè è un autore? Mi par di capire che si vuol far passare Mauro come una grande minaccia al diritto di critica, ma stiamo scherzando spero! Anzi son felice che sia tornato, poichè da tempo si notava una deriva di critiche non sempre costruttive, che senza contraddittorio avrebbero portato a esiti poco felici. Per informazione a chi vorrebbe nuovamente far passare il falso punto che qui siamo tutti succubi di Mauro, sono tanti anni che frequento il Forum e di sue storie ne sono state criticate tante, anche dal sottoscritto, eppure mica ogni volta l'autore ha perso le staffe o non ha accettato le critiche. Se fossi in qualcuno, qualche domanda me la porrei prima di "chiedere la testa dell'autore". Ha detto bene @Carlo Monni, rispettare le opinioni altrui è il miglior modo per guadagnarsi il rispetto e ultimamente non sempre accade. Poi se si vuole un Forum monopolizzato da dogmi e toni sprezzanti, fate pure, ma non stupitevi se ci sarà "Resistenza".
    6 points
  12. Ma sarebbe una bugia! Io sono prolisso perchè... lo sono! Tornando a Nizzi, mi sono fatto un idea sul perchè fosse andato così avanti sul lavoro. Sono solo illazioni, non ho nessuna prova e manco nessun indizio, quindi non le metterò nel riassunto finale, le butto qui al livello di "chiacchiera da bar" Nizzi inizia ad essere pubblicato su Tex nel 1983, e all'inizio il compito non è gravoso: di Tex vengono pubblicate 1320 pagine annue (12 albi mensili da 110pp e basta) e a scriverle sono ancora in tre, con Nolitta e GL Bonelli. Nolitta si eclissa subito appena può sbolognare la patata bollente a Nizzi, ma di GL Bonelli ci sono ancora diverse storie, e il disegnatore più veloce, letteri, con cui non si trova bene, viene "preso in carico" da Berardi, in prospettiva di far sceneggiate dei Tex anche all'autore di Ken Parker. Le tabelle di Dime Press hanno il difetto di contare le tavole nell'anno in cui sono PUBBLICATE, non quando sono scritte, e questo porta a "spostamenti" di tavole in casi come il primo Texone (pubblicato nel 1988, ma era chiuso in un cassetto da anni)., ma possono comunque dare indicazioni: ecco le pagine pubblicate di Nizzi su Tex: 1983: 158pp 1984: 500pp 1985: 744pp 1986: 1012pp 1987: 1052pp Vediamo che anche "a regime" siamo sulle mille pagine all'anno, molto meno di quanto può sceneggiare Nizzi. Vero che le storie di GL Bonelli stanno esaurendosi e Nolitta si è eclissato, ma alla Bonelli stanno appunto pensando a Berardi come autore aggiuntivo (e intanto le quasi 300 pagine all'anno di Letteri le scrive lui. È in questo periodo di calma e con un sacco di tempo libero che Nizzi propone il progetto "Nick Raider". Di Nick Raider si è parlato per UN SACCO di tempo prima della pubblicazione. Ricordo che avrebbe dovuto avere un altro nome (Nick Falcon forse? Vattelo a ricordare, dopo tanti anni...) e fu cambiato perchè c'era un altro personaggio troppo simile (e andarono a beccare il nome di uno snack... ), quindi probabilmente si è preparata l'uscita con largo anticipo (il numero 8 è di Capitanio, l'avrà iniziato non oltre il 1987, e c'erano sette numeri precedenti. Nizzi scrive tutti i primi 12 numeri (altro indizio sul fatto che sarà partito con largo anticipo per preparare un tot di albi prima dell'uscita), poi entrano nello staff man mano D'Antonio, Medda, Vigna e Berardi: insomma, i nomi sono di prim'ordine (meno i disegnatori, presi in gran parte dalle riviste della universo anche se fra loro oltre a Capitanio c'è all'inizio anche Milazzo (molto svogliato e "schizzato", ma sempre Milazzo) Con questi nomi, e magari Berardi a scrivere anche Tex, potrebbe seguire entrambe le serie senza grandi difficoltà. Solo che... 1) il Texone di Buzzelli nel 1988 sbanca, lanciando l'idea di una pubblicazione annuale. E si aggiungono altre 224 pagine al totale. 2) La storia di Berardi non viene considerata "adatta" e viene spostata su uno speciale (creando un "buco" da riempire di oltre 300 pagine nella serie regolare, e quel che è peggio, Berardi viene "bocciato" e non andrà ad aiutare Nizzi. 3) Forse per compensare l'invecchiamento di molti disegnatori di Tex (con rischi legati alla loro salute, anche giustificati pensando a quanti ne moriranno in breve tempo) in quel periodo molti disegnatori vengono spostati su Tex, creando una certa "sovrapproduzione" che ho descritto nei post precedenti. Ecco le pagine pubblicate dal 1988 (ricordando sempre che probabilmente i primi Nick Raider e sicuramente il Texone di Buzzelli sono stati scritti anni prima) 1988: 2202 pagine totali (1544 di Tex - compreso il texone scritto anni prima - e 658 per i 7 numeri di Nick Raider pubblicati, tutti scritti da Nizzi) 1989: 2269 pagine totali (1389 di Tex - compreso il texone di Giolitti che era previsto per la serie regolare - e 880 pp per 8 albi + 1 speciale di Nick Raider) 1990: 2142 pagine totali (1544 di Tex - il secondo anno in cui tutti i Tex pubblicati sono di Nizzi - e 598 pp di Nick Raider) A quel punto, viste le difficoltà del seguire due serie per Nizzi, Sergio Bonelli torna a dargli una mano, accollandosi due disegnatori (il solito Letteri e Giolitti) e fa tirare fuori dal cassetto le ultime tavole sceneggiate da GL Bonelli e giudicate impubblicabili e dà l'incarico a Sclavi di tirarne fuori qualcosa di pubblicabile (ne uscirà fuori il Medaglione spagnolo, pubblicato due anni dopo l'ultimo "recupero Bonelliano", segno che in un primo tempo era stata giudicata davvero impubblicabile) Dover seguire due disegnatori in meno sicuramente aiuta (sono circa una quarantina di tavole il meno al mese) ma non si "vede" ancora nelle storie pubblicate, dove l'unico calo è dovuto al medaglione spagnolo... e soprattutto al calo delle storie per Nick Raider.: 1991: 1750 pagine totali (1434 di Tex e 316 di Nick Raider, cioè solo 2 albi più lo speciale) 1992: 1860 pagine totali (1544 di Tex e 316 di Nick Raider". Facciamo alcune considerazioni. Non tutto quello che avviene si può vedere da queste cifre. Nizzi si sta PORTANDO AVANTI con i disegnatori di Tex, che quando avverrà la crisi (fine 1991-inizio 1992, fino a metà 1992 avanzato) avranno in gran parte oltre cento pagine (a volte duecento) da disegnare. Perchè lo sta facendo? Io mio sospetto (non suffragato da nulla se non dalle ipotesi che faccio guardando queste cifre) è che volesse tornare a scrivere più Nick Raider, Lo dice nelle dichiarazioni che la sua crisi è dovuta anche al fatto di non poter seguire tanto la sua "creatura" Nick Raider... Non poteva sceneggiare dei Nick Raider invece di andare così avanti con le tavole per i disegnatori di Tex? Beh, dal famoso fogliettino che ha originato questo thread, stava scrivendo già per tredici disegnatori (i quindici della lista meno i due seguiti da Nolitta), più quelli per ci stava scrivendo su Nick Raider (tre nel 1992). C'è un limite al numero di trame "in corso" che si può seguire contemporaneamente. Per me è anche per quello che ha tirato a "finire" tante storie (abbastanza che sono andati avanti a pubblicare le cose che aveva già finito fino al 1994). Quindi, ipotesi mia: Nolitta gli corre in aiuto, Nizzi ce la farebbe a seguire Tex e "qualche Nick Raider" (Tex a quel punto sarebbero circa 1200 pagine annue in media togliendo quelle di Letteri e Giolitti, magari un po' di più perchè i disegnatori sono un po' troppi e producono più di quanto si pubblica ma stanno già rimandando Della Monica su Zagor e fra poco purtroppo Galep, Giolitti e Quinto moriranno), ma per non seguire troppe storie contemporaneamente punta a finire prima le storie lunghe su Tex, con l'idea che poi "avrà il tempo (e il respiro) per scrivere con calma altri Nick Raider". Solo che Bonelli continua a dargli altri Texoni da fare. Secondo Nizzi (dal libro di Guarino) la goccia che fa traboccare il vaso è quello di Quinto: Nizzi non crede che sarà mai pubblicato e non vuole farlo. Perchè, se comunque quelle tavole a Nizzi saranno pagate normalmente? Perchè è un altra scocciatura che toglie tempo a Nick Raider. Spiegherebbe, per me, sia il fatto che in un momento in cui si lamentava del troppo carico di lavoro, si sia messo addirittura in largo anticipo con le sceneggiature di Tex, sia il fastidio che mostra parlando del dover scrivere il Texone di Quinto (e un po' anche le storie di Capitanio e Marcello, nuove aggiunte allo staff di Tex) Per me è una spiegazione, ma alla fine è solo una spiegazione che mi dò io, per dargli un senso a questo Nizzi che prima della crisi va in anticipo di 200 pagine con certi disegnatori: magari la reale spiegazione è completamente diversa, ma io mi sono dato comunque una spiegazione e sto meglio quando le cose hanno un senso... Negli anni successivo, probabilmente anche per farlo uscire dalla crisi, fa più Nick Raider, ma per poco: 1993: 1306 pagine totali (958 su Tex, sono poche perchè viene finalmente pubblicata "Gli Uomini Giaguaro" di Nolitta, e 348 su Nick Raider) 1994 1172 pagine totali (636 su Tex - il numero è ingannevole e mostra ancora la rozzezza dei conti di Dime Web, a Nizzi viene accreditata metà delle tavole di una storia di Canzio tratta da una vecchia storia di Larry Yuma, scelta e impostata da Nizzi, che ne sceneggia solo poche tavole. in realtà di Nizzi quell'anno vengono pubblicate solo le tavole di 2 albi + un texone - e 536pp di Nick Raider) 1995: 1299 tavole totali (1031 su Tex e solo 236 di Nick Raider) 1996: 1811 tavole totali (1463 su Tex e 348 su Nick Raider) il 1996 è l'ultimo anno in cui vengono pubblicati suoi Nick Raider fino all'ultimo numero nel 2005. Notare che a questo punto AVREBBE POTUTO SCRIVERE I NICK RAIDER CHE VOLEVA, Boselli scalpitava ed era più prolifico di lui, avrebbe potuto dividersi più equamente fra Tex e Nick Raider senza problemi. Ma decide invece di mollare Nick Raider del tutto e "occupare" più possibile Tex per sbarrare la strada a Boselli, arrivando a superare ogni suo record di pagine sceneggiate su Tex. Possibili motivi? Possiamo fare solo ipotesi 1) Gelosia professionale? Da subito le storie di Boselli furono più apprezzate e lodate. Si sentiva minacciato dal collega più giovane e voleva "bloccarlo"? Notare che da quest'epoca inizia a parlarne male nelle interviste... 2) Motivi economici? Per farlo tornare su Tex Sergio Bonelli gli ha alzato la tariffa a pagina su Tex a cifre fuori mercato, a fare Tex guadagna molto di più che non su Nick Raider, e più Tex fa (anche se sfornati di malavoglia a macchinetta), più guadagna... 3) Un misto delle due cose? In ogni caso, dall'arrivo di Boselli in poi (1994 come "ufficializzazione" dopo il successo del passato di Carson) Nizzi potrebbe tranquillamente scrivere tutti i Nick Raider che vuole. È solo lui che SCEGLIE di non farlo.
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  13. Torno ad intervenire nel forum dopo una pausa di riflessione visto che l'andamento generale delle discussioni mi aveva stancato. Non sono l'unico a quanto pare. Ahimè poco è cambiato purtroppo e quindi ad oggi trovo ancora preferibile tenermene lontano. Ma quello che non capisco è: perchè se uno non apprezza piu il personaggio, nella forma attuale, sente l'esigenza di dirlo in continuazione sul forum del personaggio tramortendo gli zebedei a chi con alti e bassi trova ancora un senso nel personaggio stesso alle attuali condizioni e vorrebbe discuterne con serenità nell'apposito forum? Perche c'è questa esigenza di fare una cricca di 4 gatti super polemici con qualsiasi nuova proposta arrivi in edicola?... perchè ormai questo è diventato il forum, tenendo conto che il 95% dei messaggi li scrivono 4 gatti e sono sempre messaggi dello stesso tono, più o meno motivati. E' evidente che non c'è interesse in un utente "in pace con Dio" nell'ascolatare sempre e solo lo stesso disco rotto, per quanto soggettivamente motivato sia. Onestamente anche chi modera il forum sembra aver fatto una scelta a mio avviso deleteria per il forum stesso nel permettere tutto cio'. E' una mia opinione, non vogliatemene troppo. Ma io onestamente qui ormai ci vengo solo a cercare info... non sono piu coinvolto nelle discussioni sulle storie. Peccato perchè il forum dovrebbe servire anche a quello... altrimenti diventa un archivio e basta.
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  14. Concordo. Questa storia, ingiudicabile a se stante - sia perché parte di una serie sia perché si pone di suo quale, incomprensibile, seguito de Il Giuramento - è una delle peggiori storie mai apparse sulla serie. E, personalmente, non l'ho neanche troppo apprezzata come storia in sé. A voler essere retorici - e perché non esserlo? - si potrebbe affermare che Boselli qui abbia commesso il suo parricidio. Sì, perché è GLB, al termine della sua storia, che scrive in didascalia - dettaglio non indifferente perché non è Tex che parla ai pards, ma lo stesso sceneggiatore a parlare al lettore - "E nello stesso istante, nella lontana Arizona, una raffica di vento spezza la lancia rinsecchita dal tempo che molti anni prima Tex aveva piantato ai piedi della tomba di Lilyth, e... la vendetta è compiuta!". Ora, che GLB possa essere contraddetto - per quanto sia il creatore di Tex - lo si può anche ritenere accettabile - meglio evidentemente su episodi che non costituiscano il mito di Tex; che le sue storie possano essere raccontate nuovamente, diversamente, finanche con modifiche - preferibilmente in una serie collaterale e auspicabilmente senza autoassolutori editoriali - può essere anche apprezzato; ma che un cardine della serie possa essere così vilipeso mi ha amareggiato. Il solo fatto che una simile operazione sia stata pensata non può che gettare fosche ombre su chi l'ha pensata e portata avanti. Con La cavalcata del destino, paradossalmente, Boselli non si limita a contraddire GLB in una storia cardine della serie, cosa che trovo di dubbio gusto, ma nega l'elemento mitico e soprannaturale di Tex. Non è Tex, infatti - oltre a GLB - ad aver avallato l'idea che la vendetta fosse compiuta, bensì il vento che, nella lugubre scena finale de Il Giuramento, spezza la lancia della vendetta. Vento che, per quello che era l'universo narrativo di Tex prima de La cavalcata del destino, non poteva che essere considerato come figurazione concreta del sovrannaturale o del divino - chiamali dio/dei, spiriti, destino - che statuiva in modo irrevocabile la vendetta compiuta. In quella che finisce per essere una parodia della saga, La cavalcata del destino mette in discussione questo elemento riconducendolo inevitabilmente - qualcuno lo ha scritto in questa discussione - a mera coincidenza... dopo 20 anni esposta agli agenti atmosferici è normale che la lancia si sia spezzata per un colpo di vento. E in una parodia, non so quanto voluta, di sé stessa La cavalcata del destino disvela al lettore che le apparizioni della morte e degli spiriti degli indiani a Higgins sono solo il parto della mente scossa dell'antagonista, mentre l'apparizione di Lilith nient'altro che fan service. Altro che destino, La cavalcata degli eventi statisticamente probabili e scientificamente spiegabili avrebbero dovuto chiamarla - anche se avrebbe sicuramente avuto meno appeal. Come sempre, Boselli osa e arriva a vette di negazione dell'universo di Tex che probabilmente nessun altro sceneggiatore prima di lui ha raggiunto. Nel bene e nel male non conosce mezze misure.
    6 points
  15. Invece il forum è nato anche per avere dialogo con gli autori, che hanno il diritto di passare e dire la loro se qualcuno fa critiche alle loro storie. Altrimenti sarebbe un forum a senso unico e non avremmo neanche la possibilità di leggere molti aneddoti e retroscena che stanno dietro alle quinte della lavorazione delle storie.
    6 points
  16. Alcune critiche a questa storia le condivido, altre proprio no. Per esempio questa: Non c'è nessun dramma psicologico? La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano. E' un uomo fin dall'inizio sull'orlo del suicidio, che non ha più motivi per vivere, che vorrebbe ricongiungersi coi morti e che riesce alla fine a salvarsi solo grazie a Nadie prima, e a Tex poi, nella bellissima vignetta finale che da sola vale il prezzo dell'albo, quando Tex lo strappa dalle gelide acque, pensando: "Te la caverai Lagarde. E' tempo di ricominciare a vivere!" Un finale che - diciamo la verità - nessuno, neanche i più saputelli del forum avevano immaginato. Altra critica sbagliata, OBIETTIVAMENTE sbagliata: Non è proprio così: a p. 64 del secondo albo il capo dei Blackfoot dice a Jim Brandon, una volta capito che i colpevoli sono i trafficanti di whisky: "Voglio trovare quegli assassini più di quanto vogliate voi!"... "I miei guerrieri e io faremo la nostra parte", ecc. ecc. e per il resto della storia il capo Blackfoot accompagnerà Tex e gli altri combattendo nel finale e facendo fuori i trafficanti, persino quelli che si erano arresi, dicendo alla fine: "Giustizia è fatta!" Ragazzi, leggete meglio prima di fare critiche tranchant... Una critica che invece condivido è il finale affrettatissimo in cui Boucher e gli altri vengono fatti fuori piuttosto facilmente, soprattutto se paragonato alle lungaggini un po' noiosette in cui i Blackfoot si confrontano con le Giubbe Rosse e Tex, facendosi convincere da loro un po' troppo facilmente (considerando la rabbia che li aveva accecati fino a quel momento). Osservazione che invece mi sembra esagerata: Tex e Carson ogni tanto sbagliano, è sempre stato così. A volte si fanno infinocchiare, a volte valutano male la situazione, a volte gli avversari sono molto abili, a volte i nemici sfuggono momentaneamente alla loro caccia, fanno perdere le loro tracce, ecc. ecc. Ma se Tex e Carson sbagliano vuol forse dire che tutto ciò che combinano gli avversari dopo che i Nostri non sono riusciti a fermarli o se li sono lasciati sfuggire è colpa loro? Se questo fosse vero le soluzioni narrative per rendere Tex e Carson moralmente irreprensibili sono: 1) Tex e Carson non sbagliano mai, sono perfetti (sai che barba!) 2) Gli avversari vengono subito e definitivamente resi innocui non appena entrano in contatto con i Nostri (ma allora sì che le storie diventano davvero prevedibilissime!) Un paragone tratto dal n. 18 "Dodge City". Carson, che doveva affiancare il sospettato Sterling detto "Lupo grigio", si becca una botta in testa, con Sterling che nella vignetta gli dà pure dello "scemo". Sterling nel seguito della storia - bellissima, splendida avventura di GLB - darà del filo da torcere ai Nostri causando la morte di tanti coloni per mano degli indiani guidati da lui. Dovremmo dire che la morte dei coloni è imputabile tutta alla dabbenaggine di Carson? Nessuno credo l'abbia mai pensato. Comunque, tornando a Ruju, mentre nel primo albo secondo me riesce a rendere interessanti le due storie parallele (quella di Tex e Carson con Frank e quella di Lagarde coi suoi fantasmi), nel secondo albo no, visto che l'attenzione del lettore è tutta per Lagarde e Nadie, mentre la parte che riguarda Tex è piuttosto telefonata e noiosetta. Concludendo, primo albo da 7, secondo albo da 6. Voto complessivo: 6,5
    6 points
  17. Come sempre, quando non puoi imporre ad altri le tue critiche del "..." passi al turpiloquio becero, accusando gli altri di un tuo enorme problema: un Ego spaventoso a cui tutti dovrebbero inchinarsi. E' mai possibile? Una nuova tripla di Tex deve ancora uscire in edicola, avremo il piacere di leggere una storia di @borden e disegnata da Bocci che abbiamo visto non tantissimo in questa serie, ma che già in parecchi aspettano con impazienza e cosa sai dire? Le solite vecchie atrocità su tutti, autori e lettori !
    6 points
  18. Messaggio lasciato da sua figlia, poco fa: E’ con immenso dolore che annuncio la scomparsa di mio papà Gianfranco Manfredi. Un vero genio che sapeva sempre leggere ed interpretare il mondo e i suoi cambiamenti, una mente curiosa che non smetteva mai di studiare, scoprire e aggiornarsi. Negli ultimi due anni ha scritto ininterrottamente nonostante la sua malattia: saggi letterari e storici, fumetti, canzoni, volumi sul cinema, sceneggiature, la sua newsletter. Un cervello brillante e un artista mai stanco che ha dato tanto a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona o attraverso la sua musica, i suoi libri e i suoi fumetti. Gli artisti come lui in fondo non ci lasciano mai, Gianfranco vivrà sempre attraverso tutto quello che ci ha lasciato e questo allevia il nostro dolore. La cerimonia di saluto sarà in forma civile e privata, con la famiglia e i più cari amici, ma appena raccoglieremo le forze promettiamo uno o più eventi celebrativi pubblici in stile Gianfranco: con arte, musica e allegria. Oggi ricordatelo ascoltando una sua canzone, leggendo una delle migliaia di pagine da lui scritte, o ripensando a un momento passato insieme, lo farebbe sicuramente felice. Nei suoi ultimi momenti mi ha chiesto di cercare un’immagine di Magico Vento a colori, che salutava o che andava via a cavallo, e di scrivere in rosso il saluto Dakota. Ho fatto tutto il più velocemente possibile per riuscire a fargliela vedere e approvare. Mi ha detto “ok, va bene, mandala alla Bonelli”. Fino alla fine il suo pensiero è stato per i suoi lettori e i suoi personaggi. Ci mancherai infinitamente papà. Grazie di tutto, ti vogliamo tanto bene.
    5 points
  19. Un piccolo omaggio a Gianfranco Manfredi, fatto rapidamente con la biro durante il lavoro. Mitakuye Oyasin
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  20. Siccome sembro un fenomeno da baraccone, che ricordo i primi numeri, spiego perché: Non appena uscì Magico Vento andai all'Università. I fumetti e i libri restarono a casa dei miei, e io avevo solo le uscite del mese da leggere (a parte qualche libro che mi portavo avanti e indietro). Ricordo molto bene quel periodo di Tex, Zagor, MV, Napoleone, i primi 15 di Julia (che non poteva essere così noioso se era scritto dall'autore di KP), e Dampyr. Non avevo la TV a casa, il mio coinquilino comprava solo Metal Shock e io conoscevo pochissime persone. Quindi il Magico Vento, il Napoleone, il Dampyr venivano consumati dalle riletture. E peccato che Ristampa Dago arrivò alcuni anni dopo, altrimenti ricorderei benissimo anche quelli. Un'unica correzione @Diablero, Frisenda arriva subito a disegnare MV, suoi sono il numero 4 e il numero 8. E Parlov arriva appena finisce il texone (numeri 11 e 16) e Mastantuono disegna il 5. E Barbati e Ramella che sono il cuore pulsante della serie ne disegnano una 10ina tra i primi 30. Sul finale di Magico Vento (che ho finito di leggere e che ho apprezzato molto poco) io credo che sia un insieme di fattori. Il passaggio alle 132 pagine non giova secondo me alla serie. Manfredi non si abitua subito alla nuova dimensione e ci mette qualche numero per ingranare, ma secondo me le pagine restano troppe per il singolo episodio di MV e con la bimestralità le storie doppie vengono più difficili (ci sono, sì, ma è l'autore a renderle meno doppie- nel senso che spesso hanno una conclusione interna che lascia più o meno soddisfatti e alcune vicende riprendono nel numero successivo). Inoltre restano Barbati, Ramella e Perovic, ma tutti gli altri lasciano. Frisenda, Mastantuono e Milano passano a Tex (come poi farà Biglia), Parlov se ne va in America, Milazzo va per la sua strada, e di nuovi arriva solo Siniscalchi. Credo che Manfredi fosse deluso dalla cosa e anche per questa ragione decide di chiudere sperando che Shanghai Devil possa andare bene come Volto Nascosto e invece delude molto (anche noi lettori). Sul resto della produzione di Manfredi mi sono già espresso. Aggiungo solo alcune cose che mi sono tornate alla mente. Da Shanghai Devil in poi manca la supervisione di Queirolo sulle serie di Manfredi (lo dice forse in una intervista che ha riportato @Poe sul topic di MV in questo stesso forum che stava per andare in pensione) Per Adam Wild Manfredi stesso fece lo scouting dei disegnatori, trovando Lucchi, Laci e altri. Adam Wild è una serie che ci mette un sacco a ingranare. Le copertine erano le più respingenti della Bonelli, i personaggi, solo negli ultimi 5-6 numeri sembra che si fossero amalgamati e Amina è il personaggio più antipatico di Manfredi e della storia del fumetto. Le storie sembrano dei western ambientati in Africa. E Adam Wild vuole essere simpatico, ma ogni battuta che fa ride solo lui. Io credo che la mancata supervisione di Queirolo che, a conti fatti, metteva un freno a Manfredi (vedi la storia disegnata da Marcello -annunciato nel giornale SBE-, Il ragno e il coyote, che fu scartata al momento dell'uscita e recuperata per lo speciale, per non lasciarla in giacenza) si sia fatta sentire in una serie di scelte che non hanno premiato la serie. Però se fosse continuato per un'altra decina di numeri secondo me avrebbe ingranato. Certo la crisi e tutto, ma Dragonero, uscito solo due anni prima, macina ancora un sacco di pagine al mese. Mujiko e Coney Island non so come commentarle, così come anche l'Inquisitore, tutte storie acquistate per fiducia in Manfredi ma di dubbio gusto. L'inquisitore contiene anche una incongruenza storica bella grossa, i templari nel sedicesimo secolo, ad esempio. Cani sciolti è un memoir che parte in maniera interessante e si blocca al numero 3, quando i sessantottini vanno in vacanza. Anche qui credo che ci siano stati due problemi: il primo era la mancanza di un supervisore con cui discutere i soggetti e una foliazione ancora differente. Ho come l'impressione che Manfredi avesse bisogno di tempo per abituarsi ai propri personaggi per capire cosa avessero da dire (MV parte come un western Horror ma diventa altro e AW parte come un liberatore degli schiavi, ma sarebbe diventato altro) e al numero giusto di pagine per poter raccontare le storie dei suoi protagonisti. L'unica volta in cui non ho avuto quest'impressione è stata su Volto Nascosto, ma secondo me per una ragione diversa. Non era una serie infinita, come MV e AW, ma una storia in 14 capitoli che proseguiva di albo in albo e che quindi doveva portare subito al dunque. I personaggi respingenti o meno, restavano uguali a sé stessi e li si accettava all'interno della narrazione. Shanghai Devil aveva invece un numero di capitoli iniziali lentissimo, arriva in Cina, impara il cinese, va a salvare la ragazza sensibile... Tanto che la rivolta dei boxer comincia intorno al numero 8 o 9, mentre prima apparecchia la tavola. Vabbè, smetto di tediarvi
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  21. Mi unisco al cordoglio dei vari pards che mi hanno preceduto per la scomparsa di Gianfranco Manfredi. Non ero un suo lettore. Ho cominciato e non finito Adam Wild, non ho mai cominciato Volto Nascosto e Shangay Devil, Magico Vento mi respingeva per i suoi tratti fantastici. Su Facebook ricevetti una non simpatica risposta da lui a un mio commento sulla Baraldini, alcuni suoi Tex li reputo particolarmente infelici, non solo per la cifra ideologica sempre presente ma anche per il modo eretico con cui il personaggio talvolta veniva trattato. Era tuttavia, per quello che traspariva da Facebook, un uomo appassionato e arguto, oltre ad essere un artista i cui campi di interesse svariavano dalla storia alla letteratura, dalla musica al fumetto. Soprattutto, il tanto affetto che vedo qui e altrove mi fa percepire l'importanza della sua figura e il grande peso che rappresenta la sua perdita. Era relativamente giovane, non aveva smesso di scrivere, di appassionarsi, di voler comunicare e trasmettere. Penso di avere un "debito" nei suoi confronti, in termini di letture mai fatte e di personaggi ignorati a torto, come tanti di voi mi hanno fatto capire. Quando l'ho apprezzato, l'ho fatto davvero, con intensità. Verso l'Oregon e I due fuggitivi sono tra le storie più belle che mi sia capitato di leggere, due sceneggiature preziose, poetiche e forti al contempo. Due tra i Tex più belli di sempre. Eccellente anche il suo cartonato alla francese, Sfida nel Montana, e alcune sue sceneggiature per la regolare, come La grande sete e la storia sulla vecchia strega messicana. Sono sufficienti questi pochi racconti per svelare la tempra del suo essere autore, sceneggiatore, artista. Del suo essere un appassionato e vigoroso intellettuale, di cui sentiremo la mancanza. Io colmerò alcune mie lacune, facendone rivivere la voce tramite la mia lettura. Perché se c'è una consolazione davanti a questi lutti, sta nel fatto che la voce di colui che non c'è più non finisce di parlare, di trasmettere, di donare. Non lo farà finché ci sarà qualcuno che leggerà quanto da lui scritto. E io auguro agli scritti di Manfredi, siano essi libri o fumetti o canzoni, di durare, di restare attuali, di essere apprezzati nel tempo. Gli auguro di parlare ancora, e ancora a lungo.
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  22. Rientrare da lavoro e apprendere una simile notizia rattrista molto. E' difficile da spiegare, ma quando ci lascia un artista che ha accompagnato col suo lavoro il tuo percorso dell'esistenza, rimani disorientato. Non ho mai nascosto la mia stima per Gianfranco; un artista eclettico, originale, di personalità. Cantautore, scrittore, sceneggiatore, fumettista, attore, un talento davvero multimediale per un uomo colto e intellettuale, con ideali ben chiari e saldi. Davvero una gran perdita e col senno di poi, anche le sue sfuriate sui social (a volte un po' fuori dagli schemi a dire il vero) da oggi mancheranno tanto. Sebbene non del tutto a suo agio su Tex, ha fornito il suo onesto contributo alla saga, ma creature come Magico Vento, Volto Nascosto, Adam Wild denotano una preparazione storica e una capacità narrativa non indifferente. Ma ciò che non dimenticherò tanto facilmente è la sua umile disponibilità: svariati anni fa sottoposi un mio racconto alla sua attenzione, nutrendo pochi dubbi di ricevere risposta e invece Gianfranco mi stupì oltremodo. Non solo aveva letto attentamente il mio scritto, ma si premurò a rispondermi sinceramente e fornendomi tanti preziosi consigli e correzioni per migliorare l'opera e raffinare lo stile. Sembra poco ma per me non lo è. Quel messaggio rimarrà da oggi ancora più impresso nel mio cuore e lo considererò una sorta di testamento stilistico personale, donatomi da un grande autore che amava tanto il suo lavoro, a tal punto da non snobbare nemmeno carneadi come me, incitandoli a migliorare ma sempre tenendo un basso profilo. Grazie Gianfranco! Che la terra ti sia lieve.
    5 points
  23. Diablero ha spesso il vizio di trattare le proprie opinioni come se fossero dati oggettivi e non, appunto, opinioni.
    5 points
  24. Volevo aggiungere 2-3 cose sulla gestione DYD Recchioni e mi scuso se Off-Topic (ma qualcuno aveva detto che era interessante). Ovviamente queste sono solo mie riflessioni e potrebbero essere piene di errori e di fraintendimenti, non avendo dati certi. PREMESSA- Su un blog Zagoriano Burattini risponde alle domande dei lettori e ne ricordo una molto interessante: ci sarà un nuovo Super Nemico per Zagor, come Mortimer o Nat Murdo? Burattini risponde: Non si può creare un personaggio a tavolino, ma bisogna costruirlo all'interno di una storia e poi capire se il personaggio piace ai lettori. 1-RR su DYD non ha pensato di introdurre solo un Super Cattivo, ma ha inserito 3 personaggi dall'alto senza essersi preso la briga di scriverne nemmeno una riga. Se pensate a Magico Vento (ad esempio) i personaggi cominciano a prendere forma (anche i due principali) dopo la prima decina di storie. I nuovi personaggi (Carpenter, Rania e Ghost) erano sagome di cartone calate nel tessuto di Dylan Dog senza avere lo spessore di personaggi (forse il miglior sceneggiatore di John Ghost è stato proprio Boselli che lo ha maneggiato in pochissime pagine nel crossover DYD- Dampyr, credo). Quindi tutte le buone idee che RR predicava (ritorno al passato, DYD deve trasmettere insicurezze e blablabla) non trovavano terreno fertile, perché lui, invece di scrivere 10-15 storie anche per impostare questi personaggi, continuava a predicare sperando che quelle storie le scrivessero altri. 2- La meteora. Anche sul sito di Fumettologica (ci sono due recensioni) ci si lamentava che le storie della Meteora (con tanto di strillo in copertina) non avessero una reale continuity e che fossero debolucce e attaccate al ciclo con 2 paginette all'inizio e 2 paginette alla fine degli albi. 14 albi di storielle debolucce hanno scontentato i lettori, un sacco di lettori. Il 398 e il 399 sono albi orribili, si sfonda la quarta parete (cosa fatta da più autori sin dal lontano 1986- uno dei primi fu Morrison con Animal Man- lo so che sto leggendo un fumetto, perché me lo devi far dire dai personaggi?) e i vampiri Nazisti sono una cosa così trash che nemmeno su Demon Hunter (gusti personali, anche se vorrei conoscere qualcuno che dice che sono una grande invenzione). 2Bis- Che poi DYD non è un personaggio che deve salvare il mondo. Nella Bonelli forse solo Nathan Never (ma non ne sono sicuro) salva il mondo. Zagor lo salva solo da Hellingen (se sbaglio Zagoriani accorrete), gli altri non mi risultano. DYD risolve il caso del mese. Nemmeno Xabaras vuole conquistare il mondo (ma anche qui dovrei rileggere 1-25-43 e 100). 3- Il numero 400 in quadruplice copia vende uno sfracello. Ovviamente perché molti ne hanno comprate 4 copie, altri due, altri 3... La storia è brutta (ma davvero la testa di Sclavi?) Qui però sorge il primo problema: molti lettori Bonelli (e quanti ne conoscevo), mollano i personaggi al numero 00. Al 100, 200... Etc... Cosa che se la so io, la dovevano sapere anche in Bonelli (Boselli- Borden lo sa, perché su Dampyr scrive sempre saghe che non terminano al numero 00, ma proseguono altri 2 o 3 numeri). E credo che dopo i personaggi di cartone, la meteora (crisi sulle terre di Dylan), le storie brutte, un sacco di gente scende dal treno dopo aver acquistato almeno 1 copia del numero 400, senza aspettare di vedere il nuovo ciclo (dopotutto il curatore ha cercato lo scontro con i lettori). 4- I pochi rimasti si ritrovano un nuovo DYD, in cui Bloch (mandato in pensione nel 338) rientra come Sovrintendente a Scotland Yard (altra grossa novità cancellata- quindi non era tutto rose e fiori il nuovo corso e ci si contraddice dopo 5 anni), è il padre adottivo del nostro (papà?), DYD fa citazioni fesse e si cerca di ricollegare i primi DYD a Dellamorte Dellamore (che non so che senso abbia, visto che ho riletto il libro un annetto fa ed è un libro cupo, disperato, violentissimo, che non ha un briciolo dell'umorismo di Dylan) e questi sono gli ultimi a scendere dal treno. Il nuovo ciclo credo che duri nemmeno 10 albi, tanto che la dirigenza Bonelli firma l'accordo con Vasco Rossi per cercare di risollevare la nave (RR dichiarò che l'accordo era stato fatto dai capi e non da lui). Il 401 e il 402 vengono ristampati in un volume cartonato, credo, e il curatore dice che l'idea sarebbe quella di ristampare l'intero ciclo 666 in un bel brossuratone. Credo però che quando sia uscito il numero 405, le vendite erano crollate così tanto rispetto ai numeri precedenti il 400 che una serie di progetti siano stati accantonati (il brossuratone). Il curatore si è lamentato del Covid e del non aver potuto fare promozione, (ma se nel 2020 le vendite di libri e fumetti sono aumentate, perché quelle di DYD sono crollate?- anche questo è un dato che andrebbe verificato) 5- La toppa peggiore del buco. Invece di scrivere 3 albi in cui si cancellano i personaggi (altra soluzione Marvel- DC - Oddio qualcuno sta riscrivendo il tessuto della realtà! Cioè, ma davvero? Su DYD?), bastava semplicemente dimenticarseli. Che fine ha fatto Satan, il cane di Tex? E' rimasto alla riserva. E se qualcuno avesse avuto una buona idea, avrebbe potuto utilizzarli (almeno i due poliziotti) di tanto in tanto o dimenticarseli per sempre. Ultima considerazione sul Fandom. Se DYD vendeva nel 2013 intorno alle 100mila copie e tu attacchi il lettore storico (come diceva Diablero), dicendogli che il tuo DYD sarà meglio di quello che loro leggevano da giovani, o sei un influencer che ha più di 2milioni di follower e speri che i tuoi lettori sostituiscano i vecchi, oppure se con 20mila follower (e devi sperare che ognuno compri tutte le uscite) arrivi e speri che risollevino il secondo fumetto più venduto d'Italia, forse è meglio cercare di tenerti stretti i 100mila che lo leggono, provando a fare del tuo meglio. Peccato che RR abbia cancellato i suoi profili social (tipo FB) altrimenti facendo dell'archeologia telematica si sarebbe potuto ricostruire tutto il suo periodo come editor.
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  25. Io invece do loro il consiglio opposto. Per leggere gente che scrive come mangia ci sono le chat e i social. I fumetti, soprattutto quelli Bonelli, oltre a quello dell’intrattenimento, hanno sempre avuto anche un aspetto educativo, mai troppo evidenziato. Io, ad esempio, ho imparato molte più cose, anche su come si scrive, leggendo Tex e Zagor che sui libri di scuola. Comunque un bentornato a borden. Che poi sia tornato per bastonare Diablero è il non plus ultra.
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  26. Per me la domanda è mal posta. Cosa vuol dire "accostare senza remore ai classici Bonelliani"? Da una parte dici che ogni autore fa il "suo" Tex, dall'altra che un "buon" Tex... va "accostato" a GL Bonelli. Mi pare una ovvia contraddizione. "Quale storia dell'Uomo Ragno dopo Ditko è così bella da essere messa fra le storie di Ditko"? Capisci la contraddizione? Ma purtroppo tutta la questione è falsata dal lavoro di "autosabotaggio" che si fanno i lettori. Come è credo ovvio semplicemente guardando cosa fanno tutti, raramente l'intelligenza viene usata per prendere decisioni: viene piuttosto usata per darsi SCUSE per GIUSTIFICARE comportamenti dettati invece da istinto, emotività, abitudine: l'intelligenza arriva DOPO, a decisione già presa. Normalmente funziona. Ma questo meccanismo può avere effetti deleteri (al punto che viene sistematicamente utilizzato per fare il "lavaggio del cervello" nelle sette, ma se siete interessati a come, cercatevi articoli al riguardo che qui è off-topic. George Orwell in 1984 ne fa una rappresentazione letteraria memorabile). In particolare, se l'intelligenza non riesce a trovare una giustificazione abbastanza logica, si rifugia nell'irrazionale e reagisce con rabbia a chiunque ponga la questione (la nascita del fanatismo religioso). Ma come ho detto, è off-topic. Mi serviva solo per introdurre il discorso successivo. Le affermazioni che vedo fare per "criticare chi critica" le storie successive a quelle di GL Bonelli (storie che molti lettori hanno comprato per anni autoconvincendosi che erano buone perchè erano su Tex e loro spendevano soldi per comprarle) sono di solito emotive e contraddittorie, come la domanda del thread: "ogni autore scrive un Tex diverso, quindi sono tutti come quello di GL Bonelli", "la cosa importante di Tex e che abbia la principale caratteristica di Tex, che sia buono. Ma se non ci mettere le patatine non mi piace" In questo thread mi si chiede quale storia "possa essere affiancata a quelle di GL Bonelli". Cioè, quale storie trovo TALMENTE SIMILE A QUELLE DI GL BONELLI DA METTERLE INSIEME, dopo aver detto che ogni autore è ovviamente diverso. Cioè, "quali storie diverse da x sono uguali a x"? Visto che l'affermazione è contraddittoria, non solo non esiste una storia simile, ma non potrà mai esistere. Più semplicemente: tutta la questione della successione di GL Bonelli è SPAVENTOSAMENTE complicata dai viaggi anti-logici che si fanno quelli che se la chiedono in maniera "interessata", cioè NON come domanda aperta, ma partendo dal presupposto "le storie di Nolitta (o di Nizzi) sono perfettamente texiane, come dato di fatto, ora cerchiamo di trovare qualche paramentro che lo dimostri, tipo che mangiano le stesse patatine o che sono buoni, una caratteristica, l'essere buono, che solo Tex ha nel mondo del fumetto" Per capire cosa è successo con Tex... basta semplicemente OSSERVARE la successione DI OGNI ALTRO PERSONAGGIO DEI FUMETTI DA SEMPRE. E applicare semplicemente quello che si vede, senza considerare sempre Tex un "caso unico e ineffabile per cui tutte le categorie di pensiero non contano, perchè patatine". Nel thread sulla ristampa è stato citato Barks. Pur con qualche differenza (Barks non ha creato i paperi, a parte Paperone e Gastone), è un buon esempio. Come con tanti personaggi seriali, tanti autori hanno seguito Barks (persino quando era ancora in attività, vista la mostruosa produzione di fumetti per la Disney), ciascuno con le sue caratteristiche particolari. Per limitarci agli italiani, i paperi di Guido Martina era totalmente diversi da quelli di Barks (ma davvero tanto!). Come erano diversi quelli delle storie di Bottaro scritte da Chendi, o quelli di tanti autori più scarsi che facevano storie meramente "alimentari" Una simile massa di autori rende difficili trovare "regole fisse", ma si fa presto a distinguere alcune categorie: 1) Quelli che non sono capaci di seguire le orme di barks, o che se ne fregano, e che fanno con quei personaggi robaccia indigeribile: nel caso della Disney, stranamente, non vengono giustificati dicendo che "è normale" e i fan li schifano. 2) Quelli che fanno opere belle se non capolavori, fregandosene però del modello originale, come ha fatto Guido Martina. in realtà sono casi rarissimi (non è paragonabile il caso del Devil di Miller che non ha trasformato Devil in un Villain come faceva Martina). Così raro che non me ne viene in mente nemmeno uno alla Bonelli. Forse la cosa che più gli si avvicina è il Tex Willer di Boselli, che però non si può certo dire che ignori tutto quello che è venuto prima come Martina. In ogni caso, Martina è concepibile pensando che scriveva in un altra testata, in un altro paese, in un altra LINGUA, e che è ancora totalmente sconosciuto ai lettori americani. È come una versione "locale" di Tex in Giappone fatta da autori giapponesi, ovvio che sarà diversa, ma non la pubblicavano mica su Uncle Scrooge.... 3) Quelli come Don Rosa: con il suo stile (diversissimo da quello di Barks!), con una complessità "storiografica" quasi ossessiva, ma anche FEDELISSIMO alle storie originarie, con la sua opera ha dimostrato al di là di ogni dubbio (come se ce ne fosse bisogno) che a parte tutte le chiacchiere in libertà di scalzacani, autori scarsi, effimere superstar del fumetto e fan acritici, è perfettamente possibile per un autore proseguire le opere di un personaggio RISPETTANDO LE STORIE PRECEDENTI, anche nella caratterizzazione dei personaggi. Per molto tempo, le storie di Boselli su Tex hanno compiuto un operazione di "storicizzazione" che lo faceva somigliare molto a Don Rosa (addirittura, c'è la singolare coincidenza del fatto che entrambi si sono ispirati moltissimo alla stessa storia di Barks, quella di Glittering Goldie, che ha ispirato pure il Passato di Carson). Poi non so che è successo, ma è come se Don Rosa... fosse impazzito, e si fosse messo a stravolgere le storie di Barks. Come se nello stress del superlavoro si fosse messo a scrivere storie in cui si vede in flashback che in realtà i tappi di bottiglia su Sangri-la non sono mai cascati ed era una illusione di Amelia, o che in realtà Goldie era innamorata di Rockerduck... Spero che questi esempi ipotetici facciano capire perchè è ridicolo parlare delle storie di Boselli in un unico calderone, cosa assurda fatta unicamente per poter dire "visto? Anche Boselli ha scritto qualche storia sbagliata. Uguale a Nizzi! Non c'è differenza" Come per (quasi) ogni autore, ci sono storie sbagliate e storie fatte bene. Ci sono autori considerati praticamente infallibili perchè non sbagliato una storia, alla Alan Moore 9ma anche se sono tutte almeno sufficienti, anche con lui c'è una bella differenza fra V for Vendetta e Violator), ma sono davvero rari. (è molto, molto più frequente, specialmente oggi la categoria degli autori che non hanno mai scritto nulla di valido né mai lo faranno). In generale invece anche gli autori migliori hanno storie di livello diverso, Nel caso di Boselli poi non c'è solo il livello delle storie, c'è anche l'intento: l'intento di modificare anche a stroposito le vecchie storie prima non c'era. Comunque, Don Rosa è il "golden standard", è l'esempio perfetto di cosa VORREMMO quando un autore abbandona una serie e viene sostituito da un altro: un autore bravo, che rispetta quello che è venuto prima e su di esso costruisce altre storie bellissime. E su Tex... a parte per un periodo Boselli, NON L'ABBIAMO MAI AVUTO. Ma manco di striscio, manco per sbaglio, manco con il binocolo. E io mi sgolo a dirlo, ma pare inutile... QUESTO NON È NORMALE! Anche se non arrivano al livello di fedeltà di un Don Rosa, la fedeltà alle storie precedenti è NORMALE! Lo Spider-Man di Romita rispetta quello di Ditko. Ci sono differenze ma sono minime. Blueberry non viene stravolto in quel modo quando non lo scrive più Charlier. È OVVIA PRATICA COMMERCIALE che se hai un personaggio che "tira", sai che i lettori vogliono quello, e non gli metterai un autore che ti cambia tutto, se non vuoi far incavolare i fan!! Alla Bonelli, per varie ragioni familiari, psicologiche, e chissà cos'altro, questa cosa non è successa: TUTTI gli autori fino a Boselli (con la piccola oasi di Berardi) hanno allegramente STRAVOLTO TUTTO LO STRAVOLGIBILE SU TEX. Cosa dicevo prima sul ruolo dell'intelligenza nel giustificare ad oltranza quello "dove ti porta il cuore"? Di fronte a questa cosa compiuta da un editore amatissimo come Sergio Bonelli, invece di reagire come hanno fatto i fan di Highlander, schifati dal seguito che negava le premesse del primo film (trovatemi un fan di Highlander a cui è piaciuto il secondo, pare "Highlander scritto da Nizzi!" ), hanno usato il cervello per INVENTARSI STRAMPALATISSIME TEORIE, sul fatto che "sia impossibile rispettare i vecchi personaggi", sul fatto che "un autore diverso farà cose diverse, è normale che Tex preferisca sbafare torte che catturare delinquenti, anche l'UR di Romita sono sicuro che ha mandato a donne di facili costumi il ricordo dello Zio Ben ed è diventato un rapinatore di banche" --------------- Ecco, io credo che ogni storia di Tex successiva a quelle di GL Bonelli possa essere semplicemente giudicata, come storie di Tex, nel suo thread. Parlando di pregi e difetti. Se nelle storie di Nolitta tocca sottolineare ogni volta che Tex è totalmente stravolto e la storia non sta in piedi ed è piena di assurdità,... lo si dice e basta. Senza inventarsi strane "leggi" per cui ogni autore dovrebbe sempre stravolgere il personaggio ("non avete visto l'Umo Ragno di Lee e Romita, si è messo subito a rapinare banche"), o strampalate definizioni di "fedeltà al personaggio" secondo cui "basta che spara contro i cattivi", è proprio lui, uguale". Senza cioè usare il cervello per inventarsi assurde giustificazioni per cui x non è x ("questa scena non può essere sbagliata, è di Nolitta!"), ma usandolo invece, semplicemente, per osservare l'evidenza. Ci sono centinaia di personaggi dei fumetti che sono proseguiti senza essere stravolti. Non solo è possibile, è NORMALE. Su Tex per decenni non c'è stata "la volontà politica": l'unico Tex accettabile, non poteva essere Tex. E i risultati si possono giudicare, pagina per pagina, in ogni singola storia. Se vuoi invece sapere quali Tex post-GL Bonelli sono i preferiti dai lettori... ma non c'è già un sondaggio in corso?
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  27. Lo si può fare nella home page questo. Così non si intasano le discussioni specifiche. La home page di un forum serve anche a questo. E intanto si lascia LIBERO chi entra in una discussione di discutere dell'argomento specifico di quella discussione. E' un pò come se vai a teatro a sentire l'opera e quello vicino a te ti parla di quello che ha cucinato a pranzo. Lui sarà pure contento di essere libero di parlare come magna di quello che ha magnato... ma te ti agiti...
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  28. Andiamo, cosa hai capito di quei personaggi? Sia Mister No che Zagor sanno benissimo qual è la "parte giusta" per cui schierarsi. La differenza tra GL Bonelli, dove le dicotomie sono nette e il bianco e il nero, il bene e il male, il buono e il cattivo sono nettamente separati e che nel "mondo" di Nolitta bianco e nero sono spesso mescolati e ci sono molte sfumature di grigio. Il buono non è sempre così buono e il cattivo non è sempre così cattivo. Non è una negazione dell'"eroe", che è sempre presente nelle storie di Nolitta, ma semplicemente una maniera diversa di narrarlo, più dubbiosa, più realistica, più "moderna" se vogliamo...
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  29. Innanzitutto, bellissimo intervento che si legge con estremo piacere. Pecca - forse - nella conclusione che è plausibile, anche troppo, ma potrebbe essere tacciata anche di anti-nizzismo. Vorrei aggiungere qualche elemento, per me decisivo, che hai ignorato nel tuo intervento. La volontà dell'editore. Negli anni novanta Sergio Bonelli vede nel lavoro di Nizzi tutto "oro" ed è probabilmente d'accordo con Nizzi nel ritenere Boselli "fuori dagli schemi" e pertanto "pericoloso" per il futuro della testata. Lo stesso Nizzi ha a che fare con i "niet" decisi di Sergio quando gli dice che alcuni suoi soggetti sono di Civitelli. Che sono anche profondamente modificati, un po' da Nizzi e molto da Sergio. Civitelli trova degli spunti bellissimi ma poi l'editore gli toglie ogni velleità, dicendogli di occuparsi di quello che sa fare. Per Sergio, Nizzi è canonico, scrive per Tex anche male ma è quello che la gente si aspetta di leggere comprando l'albo. Non lo pensa di Boselli, no. Roberto Guarino un giorno mi aveva raccontato di come Sergio avesse presentato Nizzi alla madre in termini estremamente pomposi, come se fosse stato il Noé della casa editrice. Boselli è apprezzatissimo da Canzio, che non ha però l'ottica dell'editore, vede quindi le storie senza le fette di salame agli occhi, per cui sono una più bella dell'altra. Boselli racconta invece che da Sergio ha avuto solo un complimento, lo ha raccontato recentemente anche in video, e non è un elogio del suo lavoro. Se gli affida la storia "Colorado" che aveva iniziato per Galep, lo fa perché non ha nessuna voglia di continuare a sceneggiarla lui, però gli scoccia che una sua storia (anche se in pubblico dice che non si considera uno scrittore, sono tutte balle belle e buone) resti in naftalina, ma non osa proporla a Nizzi, la rifila dunque al vice che non è una star ma solo un dipendente ossequioso della casa editrice. Nulla toglie che poi, con il tempo, e con le storie prima mediocri e poi sempre più insufficienti di Nizzi (anni duemila) l'editore cambi idea. Litigano per la il Texone di Seijas e le sue donnine. Solo l'intervento di Canzio trova una mediazione tra i due: 10 e più tavole censurate. Nizzi riprende a scrivere Tex nel settembre 1992. E le primissime storie che scrive non sembrano quelle di un autore uscito da una crisi creativa. Nel 1992 Il pueblo nascosto L'uomo senza passato L'uomo di Atlanta La ballata di Zeke Colter Queste storie sono IMO al livello di quelle che scriveva prima. Nel 1993 La carovana della paura (aw) e L'uccisore di indiani (aw) Delitto nel porto La lettera bruciata (per fusco) Sul sentiero della vendetta Anche queste sono storie valide. Ma dello stesso periodo è la seconda parte della storia che sceneggia per Fusco ambientata nello Yukon, primo vero segnale di svogliatezza. Nel 1994 Springfield calibro 58 Il cavaliere solitario (TX) SOLO due storie (tre con quella di Fusco di cui sopra, di cui porta a termine la terza parte). Beneficia del lavoro di Boselli, Medda e Canzio. Manfredi, che non abbiamo mai considerato, finisce intanto con il suo Maxi nello scantinato. Nel 1995 Oppio Il ritorno della Tigre Nera Gli uccisori L'ultima frontiera (TX) Vendetta navajo Cinque storie (a cui si aggiunge adesso quella di Marcello sullo Yucatan da finire) che alternano classici come il texone di Parlov e il ritorno della Tigre Nera. Le tre della regolare sono di un albo o poco più, invece. Della storia slla Tigre è solo l'ultimo albo che manda tutto in vacca. Nizzi ci tiene alla Tigre e lui stesso afferma che nel momento in cui scrisse la sequenza degli zombi (1996 o primo semestre 1997) era piuttosto svogliato e lo scrisse pensando sul momento di riscriverlo in un secondo tempo e poi non ne ebbe il tempo o la voglia (un po' come gli era successo con il finale di Zhenda, sempre per Civitelli, nel 1987). C'era anche il fatto che Sergio gli aveva bocciato la morte di Lohana e Civitelli fu costretto a ridisegnare diverse pagine. Comunque gli scricchiolii sono sempre più evidenti. Il Nizzi oberato di lavoro si ha nel momento in cui Boselli inizia a fargli da spalla ? Direi soprattutto che ciò avviene nel 2000, quando l'autore è andato completamente in vacca. 1996 6 storie (un Texone e il polpettone Mefistiano e che inizia a scrivere con un bellissimo primo albo, poi si perde) 1997 4 (una storia da tre albi un Texone e un AW) 1998 5 (un Texone, il primo Maxi che scrive per Repetto, un AW) 1999 1 (la storia di Custer) 2000 8 (due Texoni tra cui quello di Seijas, due AW, ma anche Il mercante francese, Le foreste dell'Oregon e Muddy creek) Ecco, dal 2000 inizia il disastro. Le storie di Nizzi si moltiplicano alla faccia della qualità: ormai umilia il personaggio in maniera sempre più aperta. Da qui abbiamo un autore senza più freni che crede di poter scrivere quello che vuole e l'editore ha ormai ceduto le sue velleità di controllo. Solo dopo il 2005 Sergio è cosciente della situazione ma ha ormai individuato in Boselli l'erede che potrà continuare l'opera del padre. Nizzi presenta allora una quantità "industriale" di soggetti e se li vede più o meno tutti respinti, tanto che nel 2007 decide di ritirarsi complice anche lo screzio di cui sappiamo con l'editore.
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  30. Stavate agitatissimi. Io non lo vissi in diretta. Il primo albo, Il Passato di Carson, lo trovai insopportabile, pesante, complicato. No no, 'sto Boselli proprio non va. Nel giugno '95, quasi un anno dopo, per far passare il tempo dal pranzo all'ora della partita di calcetto del sabato, non sapendo cosa leggere ripresi in mano l'albo, cercando di leggere la storia tutta insieme. Fu una folgorazione. Il senso del Tempo. L'amicizia tradita. L'amore tormentato. Il buon vecchio Ray. Pagherà chi ha più debiti Waco. Conosco a memoria le regole del gioco. A chi appartiene quel morello là fuori. Questo e altro, per un amico. Fate come vi dice, quello è Kit Carson! Il Carson più bello di tutti i tempi. La storia che mi ha commosso di più. Ancora adesso, quando la rileggo, sento un fremito di commozione. Dai tempi di Bannock, nella storia erano passati venticinque anni. Oggi ne sono passati cinque in più dall'esordio della storia in edicola. Il Passato non è più solo di Carson, ma è anche il nostro, con le sensazioni delle riletture fatte innumerevoli volte nel corso degli anni che si sono sedimentate nella nostra memoria, divenendo parte di quel patrimonio intangibile di ciascuno di noi, fatto di memoria, conoscenza, emozioni.
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  31. Ma vi rendete minimamente conto che state facendo deragliare l'ennesimo thread potenzialmente interessantissimo con le solite vaccate su Nolitta (e se non è Nolitta, è Nizzi)? Io e Mister P abbiamo risposto in topic, poi altri utenti che non avevano evidentemente nulla da dire in proposito non hanno trovato di meglio che far partire il solito flame su Nolitta. Leggetevi la prima parte di questo thread (fino ad agosto 2023) e poi la seconda e vedete se trovate qualche differenza nella discussione... La libertà di parola è sopravvalutata. Tu ne sei l'esempio vivente
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  32. In realtà proprio dal punto di vista sentimentale io non l'ho trovata stucchevole. Non sappiamo nemmeno se davvero ci sia stata una storia d'amore tra i due, e a che livello sia arrivata. Era un coinvolgimento, un'empatia, un'amicizia speciale. Quasi più "letteraria" (con i rimandi ai cavalieri e alle dame, alla lanterna magica, al finale che io credo sia ispirato al libro di Bufalino "Diceria dell'untore") che reale. È un sentimentale non dongiovannesco, ma intimo, profondo, doloroso. C'è solo Carson al capezzale della ragazza, una ragazza che è già malata quando i due si conoscono. Questo è un punto importante: è un rapporto già minato dalla malattia, un legame di fatto impossibile, o a tempo. Perché la ragazza sa che è questione di tempo, non ha la leggerezza delle fanciulle della sua età. Forse per questo il loro rapporto è più cerebrale, forse per questo Carson appare più un angelo custode che non un amante: vuole proteggerla, sente il desiderio di starle vicino, non vuole necessariamente portarsela a letto. Al capezzale c'è solo lui, non il padre di lei. Un padre carogna, che affoga nell'alcool il suo male di vivere. Quel male che non gli consente nemmeno di essere un padre. È una storia piena di sottotesti, poco manifesta, che chiede al lettore di immaginare i rapporti sotterranei tra personaggi. Chiede collaborazione, non spiattella tutto. Chiede empatia. Eccone la particolarità, almeno per come la vedo io.
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  33. Se sotto il cappello di “romantico” ci fai stare qualunque trama preveda una donna che interagisca con Carson, allora la cosa diventa incontestabile. Cionondimeno: 1) Parliamo di 4 o 5 storie (di cui solo 2 lunghe) quindi mi sembrano un po’ poche per definirlo cliché o parlare di “Carson-Harmony” 2) Ne Il passato di Carson e Stella d’argento i personaggi femminili e le loro relazioni con Carson sono completamente diversi tra di loro. Come si fa a dire che la seconda è una “storia-fotocopia”? E’come dire che Dinamite è una storia-fotocopia di Silver Star perché in entrambe la trama ruota attorno a un cavallo 3) In ogni modo finché i risultati sono quelli di Stella d’argento ben vengano anche i cliché
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  34. Eppure io sono convinto che questa non è l'ennesima storia simile. Non c'è amore fisico (almeno, non credo, da quello che ricordo), è una storia di dame e cavalieri, quasi medievale più che western. Anzi, senza tempo. C'è un amore platonico, un incontro tra anime gentili e coraggiose, diversi rimandi letterari. A mio parere è invece in questo senso una storia molto originale, declina il tema del fascino del vecchio Cammello in modo inedito, completamente nuovo. Non un fascino dongiovannesco, ma direi quasi cerebrale, intimo, nobile.
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  35. Avete notato quante vere e proprie BUFALE vengono dette su Tex, facilmente smentibili, ma che continuano a venire riproposte in continuazione? Non sto parlando di cose che per me sono sì totali "bufale", tipo il fatto che "Nizzi si sarebbe letto tutti gli albi", ma che non ho prove per dimostrare (a parte l'incredibile massa di errori e incongruenze nelle sue storie, collegate al prendere solo una piccolissima parte del materiale precedente di GL Bonelli), parlo di cose che "tutti dicono", anche molti "cosiddetti critici" (oggi, se non lo sapete, c'è una tale fame di "persone che scrivano gratis sul sito xxxx", che potete presentarvi tranquillamente come critico di qualunque cosa. Vi prendono. Però non vi pagano) e che sono chiaramente false. Una bufala simile è saltata fuori recentemente nel thread su Tex Willer 67-70, e riflettevo sul fatto che lì, la spiegazione non la leggerà mai nessuno... Allora mi è venuta l'idea: creare una serie di thread. Anche scritti da altri (anzi, più ne scrivete, meno devo faticare io...), un thread per ogni "cosa che sanno tutti" clamorosamente falsa. Questo thread in particolare è sulla seguente bufala: "GL Bonelli ha creato lilyth solo perchè gli serviva una madre per il figlio di Tex" È una bufala perchè 1) All'epoca Tex era attorniato molto spesso da donne, anche le altre sarebbero madri di figli di Tex? (subito prima della storia di lilyth c'è stato il ciclo di Lupe Velasco, dopo arriva come "cattiva" Eugenia Moore, nei primi anni di Tex sono più le storie con belle donne attorno a Tex - come alleate o nemiche - di quelle senza) 2) Alla morte di Lilyth non si fa alcun cenno ad un figlio: se era lo scopo, perchè non rivelarlo? Invece la prima citazione dell'esistenza di un figlio di Tex si ha solo sette albi dopo quello con la morte di lilyth, e il fatto che la cosa venga "buttata lì" in mezzo ad un avventura dove non compare per me fa capire che a GL Bonelli l'idea era venuta in quel momento, ma non poteva inserire un figlio dentro un avventura già iniziata) Da qui in poi in gran parte copio-incollo dal thread su Tex Willer: ------------------------------------------- [...] GL Bonelli per me voleva semplicemente scrivere storie avventurose. Senza pensare che Tex sarebbe durato anni. L'annuncio della esistenza di Kit viene dato MESI dopo quello della morte di Lilyth. (Per esattezza, la morte di Lilyth SENZA NOMINARE FIGLI viene data nella Collana del Tex II serie numero 56, pubblicato il 2 gennaio 1951, nell'ultima pagina dell'albo (interno del retro di copertina) come si vede da questi scan tratti dalla striscia: : Secondo la versione originale di GL Bonelli, Lilyth muore UN ANNO DOPO IL MATRIMONIO, COME SI LEGGE NELLO SCAN PRECEDENTE. (e muore nel 1889... ). Anche se materialmente il tempo ci sarebbe, è troppo poco per dargli un figlio già svezzato (e infatti quando GL Bonelli scrive "il giuramento", quasi 20 anni dopo, allunga molto il tempo in cui Tex e Lilyth stanno assieme, e indica che Kit ha già due anni) Se già all'epoca avesse avuto in mente di dare un figlio a Tex, l'avrebbe fatta campare un po' di più, almeno il tempo di svezzarlo... E infatti NON SI FA CENNO AD UN FIGLIO. Né nella nota, né nei dialoghi, e nemmeno quando incontra kit Carson: Quando Lilyth muore, GL BONELLI NON HA LA MINIMA INTENZIONE DI DARE UN FIGLIO A TEX. Figurarsi se ce l'aveva quando li ha fatti sposare, mesi prima... Lo so che "tutti dicono" che l'ha fatto sposare per quello. "Tutti dicono" sempre un sacco di cazzate, purtroppo, perchè le cazzate di solito sono seducenti e danno l'impressione di "sapere il perchè delle cose", e finisce che nessuno sta mai a verificarle... Perché GL Bonelli fa sposare Tex? Perché era una buona idea per una storia. Chiaro che poi la toglieva di mezzo per la storia successiva. Il Tex di quei tempi dopotutto aveva molto spesso avventure con "pards" donne (Lilith arriva subito dopo l'addio a Lupe, dopo diverse avventure, come prima le aveva avute con Tesah..._) che sparivano presto. Al massimo, il fatto di essersi imparentato con i Navajo serviva ad avere UN ALTRO PARD... Dalla striscia immediatamente successiva, la numero 57: e successivamente: (fa impressione pensare ad un epoca in cui bisognava spiegare chi era aquila della notte con note a piè pagina... ) In questo periodo, GL Bonelli ancora non ha un immagine "stabile" di Tex. È stato fuorilegge, poi è diventato ranger, poi rivoluzionario, poi di nuovo ranger, poi aquila della notte in costume tipo Kinowa con moglie e cane indiani. Adesso prova con il setup "lone ranger", cavaliere solitario con il fido indiano, Tonto Tiger. (persino un nome sempre di cinque lettere che inizia con T...) Ma non funziona, non si trova bene a fare Lone Ranger con l'indiano taciturno, o forse semplicemente, ad un certo punto gli viene l'idea di dare un figlio a Tex... Albo 63, datato 20 febbraio 1951, dopo DUE MESI dalla morte di Lilyth (2 gennaio), a GL Bonelli viene in mente l'idea di dare un figlio a Tex, e quando gli viene in mente... lo infila subito, nei dialoghi, anche se non può ancora farlo vedere. Cosa che non aveva MAI fatto negli albi precedenti: Pensa a quanto "cambiava" quel Tex in quel periodo... Tex prima serie numero 1: arriva Tex e Dinamite Tex prima serie numero 13 (tre mesi dopo): Tex diventa Ranger, prima apparizione di Kit Carson Tex prima serie numero 20: primo team-up con Kit Carson Tex prima serie numero 39: incastrato da Mefisto, Tex torna fuorilegge solitario Tex prima serie numero 43: Tex si unisce a Montales nella rivoluzione messicana Tex prima serie numero 51: Montales vince, Tex torna negli USA., Tex seconda serie numero 2 (corrisponde al 62), Tex torna nei Rangers e ritrova Kit Carson (che ancora fa solo apparizioni saltuarie) Tex seconda serie numero 28 (corrisponde al 88), Tex torna in Messico e come "spalla" ha Lupe la messicana Tex seconda serie numero 37 (corrisponde al 97), Tex torna negli USA, abbandona Lupe Tex seconda serie numero 38 (corrisponde al 98), Tex sposa Lilyth Tex seconda serie numero 43 (corrisponde al 103), Tex diventa Aquila della notte, con tanto di costume alla Phantom e un cane (come Phantom) Tex seconda serie numero 57 (corrisponde al 117), Lilyth muore, Tex inizia a fare il lone Ranger con il fido indiano Tiger. Tex seconda serie numero 63 (corrisponde al 123), Tex si ricorda che ha un figlio. Tex terza serie numero 1 (corrisponde al 136), finalmente si vede il figlio di Tex, il nuovo pard di Tex è Gros-Jean Questo nei primi due anni di pubblicazioni. Davvero questa ti sembra una serie "pianificata" e "studiata"? A me pare chiaro che GL Bonelli andava a braccio. Anche se era arrivato alla terza serie, Tex non era per nulla ancora una serie fuori pericolo, altre serie di GL Bonelli come Hondo erano durate molto di più, almeno un 2-3 serie le facevano quasi tutti...Bisognava continuamente reinventarsi per non annoiare i giovani (e quindi spietati) lettori. Tex non raggiunge un assetto davvero "stabile" fino alle storie della guerra civile (prima versione, ovvio) che finalmente riuniscono il quartetto in maniera meno estemporanea: parliamo di storie della metà circa degli anni 50... ------------------- Nota aggiuntiva sulle ristampe!!!! La nota nell'interno del retro di copertina di Tex 56, di cui ho postato lo scan, non è stata MAI ristampata dalla Bonelli, se non nelle ristampe anastatiche dell'albo (è presente sia nella Piacentini degli anni 90 che nell'attuale anastatica da edicola) Si capiscono i motivi: prima di tutto, NESSUNA delle tante note presenti in quelle pagine è mai stata ristampata (avrebbero oltretutto sballato l'impaginazione), e oltretutto quella è una delle (tante) note che vorrebbero far credere che il fumetto racconta la storia "vera" di un famoso Tex Willer di cui sono stati trovati i diari. E che le avventure sono ambientate nel 1889. Anche se si capisce come mai la nota non sia mai stata ristampata così com'è... il fatto di toglierla SENZA SOSTITUIRLA CON NIENTE manda in confusione il lettore delle ristampe. Il lettore originale, quello delle strisce, sapeva che Tex era rimasto vedovo, e che era passato un anno. Quindi vederlo riapparire accompagnato da Tiger non dà luogo a nessuna perplessità. Il lettore della serie "Tex Gigante" invece si trovò di fronte un Tex che agisce al fianco di Tiger, e non fa più cenno a Lilyth, per tutto l'albo! E solo nell'albo gigante successivo, il 9, "L'ultima battaglia", nel dialogo con Carson, c'è quel sibilino "sai di lilyth?", "sì", "OK, allora non parliamone!" Per sapere CHE CAVOLO ERA SUCCESSO A LILYTH (cioè, che era morta di malattia) il povero lettore delle ristampe dovette attendere fino al numero 104, cioè 96 NUMERI DOPO! (che a prima vista sembrano 8 anni, ma in realtà i primi albi non erano mensili, sono oltre 10 anni...)
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  36. Mi sia permesso uno sfogo OT: non sono così ottimista come te pard! Ormai sono sei anni che partecipo al Forum e di tensioni e litigi ne ho visti parecchi, tuttavia nel recente passato l'atmosfera era fervente e propositiva, le discussioni più varie e interessanti, seppur accese. I dibattiti coinvolgevano più appassionati e non di rado si assisteva a post davvero commoventi e d'integrazione (ricordo il topic per il compianto Ulzana). Personalmente noto che negli ultimi mesi assistiamo a un pericoloso ristagno del Forum. La tossicità a cui facevi riferimento. se vogliamo definirla così, ha portato all'allontanamento degli autori, Mauro in primis, ma soprattutto a un sempre maggior silenzio di una grossa fetta di utenti, alcuni pure storici e fondamentali per la crescita di questa comunità virtuale. Magari è solo una coincidenza dovuta a impegni personali o altro, ma non si può non notare di quanto sia scesa la percentuale di interventi. Faccio presente pure che si stanno perdendo del tutto quel briciolo di diplomazia e bon ton dialettico per affrontare le diatribe di argomenti: sarà il caldo come dici tu, ma reputo non siano accettabili alcuni insulti o toni sui generis che portano ormai a litigare quasi su ogni topic di confronto. Di recente mi ha fatto inalberare un utente che a un mio commento mi ha risposto "un par di palle!" ma scusate è corretto porsi così! E di risposte simili ultimamente se ne leggono in ogni dove, quindi non mi stupisce più se una grossa fetta di utenti decida di astenersi dall'intervenire. Mettiamo poi che ultimamente sono state pubblicate la maggior parte di storie di Nizzi e il dado è tratto. La strada che sta prendendo il forum ammetto che non mi piace tanto e mi dispiace enormemente. Dovrebbe essere una famiglia virtuale che accomuna appassionati, non un arena in cui ognuno deve gridare per dire di "avercelo più grosso". Perdonate lo sfogo, ma come consueto, non riesco a tenermi i rospi in gola.
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  37. È un insulto bello e buono. Forse Boselli come curatore e sceneggiatore, in mancanza di un supervisore esterno, si sta un po' allargando nei suoi ruoli e passa da uno all'altro in maniera un po' troppo fluida, come se i confini interni tra i ruoli si fossero un po' persi. È la mia opinione. Però pure noi lettori non ci dobbiamo allargare! Ho letto termini come "narcisismo" e ora "delirio di onnipotenza": non esageriamo. Possiamo criticare l'operato degli autori, ma più allontaniamo il focus delle nostre critiche dal loro operato per spostarlo sulla persona e più ci andiamo ad occupare di un campo che, nel nostro ruolo di lettori, non ci compete. Va a finire che quelli che hanno un delirio di onnipotenza siamo noi
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  38. Anche io come Virgin non intervengo più, anzi molto meno di lui, ma due righe vorrei scriverle. Questa storia è non solo brutta dal punto di vista della sceneggiatura, ma è la più sbagliata, credo, della storia di Tex. Anzi, sbagliata è poco. Appare come un affronto al personaggio, a GLB, alla storia di Tex. Dovessi dire la peggior storia di Tex, nel suo complesso, in tutta la sua storia, sceglierei questa senza esitare. E qui va fatto, ahimè, un discorso generale su Boselli e, in sostanza, sul momento complessivo di Tex e sul suo stato di salute. A Boselli dobbiamo molto, ovviamente, ma credo che chiunque non sia amico o fan sfegatato possa notare serenamente uno scadimento qualitativo preoccupante, almeno nella serie regolare. Sono ormai anni che il Bos ci propone solo ritorni di vecchi personaggi e sequel. Nessuna idea nuova, nessun nuovo personaggio, nessuna storia originale. Solo pesantissimi, interminabili, privi di idee polpettoni con personaggi del passato e sequel. Sappiamo bene che nel fumetto il ritorno dei vecchi nemici e personaggi è la regola, ma non tutti insieme uno dopo l'altro!!!! Questo denota solo mancanza di idee, e, temo, nel caso di Boselli, un eccesso di narcisismo che lo porta sempre più verso la sventata strada della catalogazione/storicizzazione/perfettizzazione di tutto ciò che è venuto prima di lui. Strada che è molto pericolosa, soprattutto visti i risultati. In poco tempo abbiamo avuto il peggior Mefisto (forse anche peggio di quello di Nizzi), una pesantissima Tigre Nera, e poi questa storia assurda, sbagliata, per quanto mi riguarda irritante. Arrivare ad accogliere con sollievo un Nizzi bollito o un Ruju routinario è abbastanza preoccupante. Amo Tex, detesto le cassandre che per partito preso in altri blog e siti continuano a snocciolare cali di vendite e morte imminente del personaggio, ma sono molto perplesso, anche perchè con Borden in queste condizioni non c'è molto altro a cui appigliarsi.
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  39. Un vecchio documentario su Tex con varie interviste a Sergio Bonelli, Galep, Canzio, Boselli, Nizzi, Fusco, Villa, Ticci e Civitelli! Io l'ho scoperto solo oggi e merita assolutamente di essere rivisto
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  40. Perché accusarmi gratuitamente di non aver letto il tuo messaggio? Troppo facile uscirsene con un "no, sei tu che non hai capito quello che ho detto" ogni volta che ci viene mossa una critica. Il tuo messaggio l'ho letto e non senza qualche difficoltà, sinceramente, avendolo trovato un po' ingarbugliato. L'obiezione te l'ho fatta: metti in campo tutta una serie di concetti che secondo me non hanno ne capo ne coda. Dici che la gente si lamenta della verbosità di Boselli. Può essere, ma a me sembra che la principale critica che gli viene fatta sia quella di essere narrativamente troppo lento, prolisso in termini di ritmo della storia: troppe pagine spese per poche azioni che potevano occupare meno vignette. Dici che il bagaglio lessicale della gente si sta riducendo. Di chi? Dei giovani? Degli anziani con l'Alzheimer? Di tutti in generale? Può essere, anche se mi sembra che la tua sia una generalizzazione. Poi chiedi se preferiremmo solo storie dove si spara e si insegue, facendo intendere che secondo te una sceneggiatura possa essere o estremamente prolissa o estremamente ridotta all'osso, senza sfumature intermedie. Sinceramente non concordo. Parli anche di Bennato, Piero Angela, Pino Insegno.. ma direi di fermiamoci qui. Secondo te la gente non apprezza Boselli per colpa del proprio impoverimento lessicale? Nel senso che i lettori vedono troppe parole che non conoscono e si sentono a disagio? In pratica se non lo apprezzano è colpa loro perché sono ignoranti? Forse controbatterai dicendo che in realtà non lo apprezzano anche perché sono troppo abituati al linguaggio stringato dei social o per colpa del calo della soglia dell'attenzione, quello torna sempre. Non credi che invece possano non apprezzarlo SEMPLICEMENTE per il suo modo di narrare un po' pesante e inconcludente e perché quando leggono le sue storie si annoiano? Mi fai venire in mente che negli anni '90 (ma forse era una ristampa) con Il Giornalino allegarono una riduzione a fumetti dei Promessi Sposi: da bambino lo adorai. Ovviamente i dialoghi erano scritti in modo da essere comprensibili per un ragazzino di 7 o 8 anni e sicuramente molte vicende furono tagliate. Comunque gran narratore Manzoni, chissà come sarebbe stato come sceneggiatore di Tex. Però, ecco, non credo che la bontà di un fumetto vada giudicata sulla base del bel linguaggio. Bellissime quelle tavole! Le conclusioni secondo me sono che pure Bonelli era verboso talvolta, eppure nessuno se ne è mai lamentato, anzi mi sembra che in tanti continuino ad apprezzare le sue storie, alcuni anche oggi per la prima volta. Perché della verbosità di Bonelli non si lamenta nessuno mentre di quella di Boselli sì? Perché forse il problema non è la verbosità
    5 points
  41. Se qualcuno si fa condizionare, o limitare nella sua libertà di espressione, dalla presenza di un autore è un problema suo. Nessuna persona intelligente scrive delle cose qui dentro "per offendere un autore", la critica quando espressa in maniera educata e costruttiva è sempre stata libera e tale deve restare verso chiunque, siano essi lettori o autori. Comunque sei molto gentile a permetterci di continuare a fare come abbiamo sempre fatto, grazie!
    5 points
  42. A parte che “lo diceva Sergio Bonelli in un sacco di interviste” è un modo un po’ facile di dire “ho ragione io”, linkami o segnalami qualche intervista, anche cartacea, in cui SB afferma che le sue storie hanno fatto perdere a Tex centinaia di migliaia di lettori. Quella che Nizzi abbia salvato Tex gliela ho sentita dire anch’io, ma va intesa col fatto che lui non aveva ne il tempo ne la voglia di occuparsene e serviva uno in pianta stabile che lo facesse. Questo persona fu trovata in Nizzi, e per lui fu la soluzione a molti problemi. Ma pure affermando questo, non ha mai detto che le sue storie facevano perdere lettori a Tex, tantomeno centinaia di migliaia, tant’è vero che le ha ripubblicate praticamente tutte in volume cartonati. Se sapeva che i lettori non le gradivano perché lo avrebbe fatto? E in ogni caso El Muerto piuttosto che I ribelli del Canada sono storie graditissime dai lettori, lo so per certo perché me lo hanno detto un sacco di lettori di Tex alle mostre mercato e in occasioni varie. Come ho già scritto in un altro topic, il calo di vendite di Tex negli anni 80 va inquadrato nel calo generale del fumetto italiano in quel periodo: I lettori di TUTTI i fumetti italiani ad inizio degli anni ‘80 crollarono. La Corno, che pubblicava i supereroi, la rivista Eureka, Alan Ford e le Sturmtruppen fece fallimento. Il Corriere dei ragazzi chiuse per sempre nello stesso periodo. La Edifumetto chiuse tutti i suoi pocket erotici (che al di là di ogni giudizio di merito erano comunque una palestra formativa per molti grandi disegnatori) e si rilanciò con roba come Il paninaro. L’Intrepido e Il Monello della Universo si trasformarono in una rivista per adolescenti e in una di calcio per poi chiudere definitivamente negli anni novanta. E la Bonelli non se la passava certo meglio visto che tutte le serie che mandò in edicola tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta chiuse per scarse vendite (Judas, Gil, Full, Bella & Bronco, Indiana Jones, TuttoWest…), tranne Martin Mystère, che comunque non si avvicinava minimamente al venduto delle testate della casa editrice del decennio precedente. Gli stessi Zagor e Mister No, oltre a Tex, persero centinaia di migliaia di lettori (Zagor negli anni settanta vendeva qualcosa come 600.000 copie, alla fine degli anni ottanta Sergio Bonelli affermava che entro pochi anni sarebbero stati costretto a chiuderlo), mentre Il piccolo Ranger chiuse i battenti. Quindi in questa situazione generale, in cui l’intero mercato del fumetto italiano entrò in una profonda crisi, dire che Tex perdeva migliaia di copie a causa di Nolitta che scriveva 1 albo su 3 mi pare decisamente fuorviante. Sarà stato l’arrivo dei cartoni animati giapponesi, dei videogiochi o delle videocassette, come soleva ripetere Sergio Bonelli, ma fatto sta che TUTTO il fumetto italiano in quel periodo perdeva copie su copie e gli adolescenti, che ne erano il target di riferimento, non sembravano più interessati ad esso. Poi, alla fine del decennio, arrivò il fenomeno Dylan Dog, che di fatto “salvò” il fumetto italiano. Ma chi è stato adolescente negli anni 80 queste cose le sa benissimo. Negli anni 70 sui banchi scuola si scambiavano i fumetti, negli anni 80 si parlava di cartoni animati e di videogiochi. Io nella mia classe ero l’unico a leggere Tex ed ero pure guardato strano per quello, perché i fumetti venivano già allora visti come una cosa superata e solo con Dylan Dog tornarono di moda tra gli adolescenti. Quindi già in quel periodo, secondo me, si perse una mezza generazione di lettori (nonostante i numeri fossero comunque ovviamente altissimi in proporzione a quelli di adesso).
    5 points
  43. Qui si stanno mischiando pere con mele con ferrari testarossa. E mischiando cose diverse, si fa confusione e si perde il punto. Esaminiamo una cosa per volta. -------------------------------------------------------------- 1) L'uso di didascalie descrittive COME METODO DI SINTESI PER RACCONTARE DI PIÙ IN MENO SPAZIO. Questo è il caso dell'esempio citato da Poe da "Diablero": l'osservazione di Poe secondo cui qui GL Bonelli sarebbe "prolisso" per me manca totalmente il bersaglio, anzi, per me è incomprensibile: questo che vediamo in quelle pagine è un esempio di mirabile SINTESI NARRATIVA. Inviterei Poe a fare semplicemente l'elenco delle cose che vengono narrate in quelle pagine. E poi pensare a quante DECINE DI PAGINE verrebbero impiegate, oggi, per raccontare le stesse cose senza usare didascalie. Ho visto per esempio in uno Zagor recente diverse pagine dedicate a Zagor che taglia i rami da un tronco di un albero per costruire un ponte di fortuna. Vignette su vignette con Zagor che taglia rami spiegando cosa sta facendo. Tutto spiegato nei minimi dettagli per un lettore non solo ritenuto "non capente" ma che pensa sarebbe mandato nel panico da un semplice montaggio della scena, senza fargli vedere per filo e per segno come fa Zagor a creare il ponte di fortuna. Vediamo le tre pagine postate da Poe. Guardate la PRIMISSIMA VIGNETTA. Quella vignetta sarebbe, oggigiorno, minimo 5-6 pagine. Si inizierebbe a far sentire i lupi, per spiegare al lettore che ci sono i lupi. Poi si mostrerebbero avvicinare. L'indiano spiegherebbe con "dialoghi descrittivi" (in cui spiega la situazione all'aria circostante) che ha paura che i lupi mangino il cavallo, per preparare il pubblico impressionabile allo shock della scena di violenza. A pagina due si vedrebbero i lupi. A pagina 3 inizierebbero l'attacco, che verrebbe mostrato nei dettagli per 2-3 pagine. A pagina 5 o 6 ci vedrebbe una vignetta simile a quella pubblicata all'epoca, poi seguirebbero 2-3 pagine di parole esplicative ad alta voce dell'indiano per spiegare come mai è nei guai e cosa teme, e arriviamo a pagina 9. Pagina 10 e 11 mostrerebbero, lentamente, l'arrivo del pipistrello. Probabilmente prima del vedere l'ombra del Diablero passerebbero più pagine, ma in ogni caso NESSUNO SCENEGGIATORE "MODERNO", nemmeno i migliori, liquiderebbe "la notte di terrore" in DUE STRISCE. "mungerebbero" la "scene fica" per almeno 20 pagine! Con versi, terrore, mantenere il fuoco, etc. E perchè non dovrebbero? In quella maniera invece di farsi pagare solo 2 pagine, se ne fanno pagare 30!!! Allungando semplicemente il brodo! (poi capisci come fanno a fare tante pagine senza uno straccio di idea...) Con la tormentata fuga del guerriero verso il campo poi fanno almeno altre 10-20 pagine, e così invece di farsi pagare 2 pagine se ne fanno pagare 40-50! (dico "farsi pagare" per far capire che risparmio sarebbe anche per la casa editrice fare albi più snelli e che si leggono più rapidamente, ma onestamente non credo che la motivazione principale oggi sia l'avidità: credo che sia invece il "panico da disegnatore!", hai 10-15 disegnatori che ti mandano avanti altrettante storie, qualcuno che ha finito le pagine e ti telefona ci sarà praticamente tutti i giorni, se hai una buona idea per il seguito e sta tutta in due pagine quello ti richiama il giorno dopo, se la allunghi fino a 20-30 pagine non lo risenti per almeno un mese...) Idem per la terza pagina con Mitla: una pagina qui è il tempo (anche di lettura) che ci vuole per mantenere il ritmo: non è un caso se certe storie erano (e sono ancora) APPASSIONANTI, mentre troppe pagine attuali, ammiri i disegni, dici "che dialoghi realistici", ma poi... alla fine, sotto sotto, ti sei annoiato e non hai voglia di rileggere. Oggi, quella pagina di Mitla con la lucertola sarebbe ovviamente descritta senza didascalia ("argh! Orrore! una didascalia!" Gli sceneggiatori italiani, evoluti e bravissimi, copiano la TV e le fiction Rai anche nel ritmo lento, vogliono "berardeggiare" mentre in realtà stanno facendo "Gli Occhi del Cuore". Non si abbasserebbero ad usare didascalie come fanno certi autorucoli come... Alan Moore, Frank Miller, Joe Sacco, Zerocalcare, Neil Gaiman, etc! Meglio imitare gli sceneggiatori di Boris!). Quindi, minimo 1-2 pagine per l'arrivo della lucertola, il testo della didascalie a le informazioni contenute sarebbero da mostrare azione per azione in vignette separate, quindi invece di una "antiquata" didascalia... una bella sequenza di 2-3 pagine! Poi capisci come mai oggi in un albo di 110 pagine (330 strisce) accadono meno cose di quelle che accadevano una volta in 80 strisce (26,66 pagine)... OK, ricapitolando... QUESTA È SINTESI! L'uso di didascalie per "tagliare" e dare RITMO alle scene, mostrando le cose in due strisce invece di dover usare 10 pagine. Dando così al lettore TANTE scene, tanta azione, tanto "fumetto", senza farlo annoiare a vedere il protagonista che taglia rami per pagine e pagine. Gli altri temi di cui si parla, lo "spiegazionismo" e i terrificanti "dialoghi esplicativi", sono il primo totalmente indipendente, e il secondo addirittura OPPOSTO: abbandonando il ritmo che poteva essere dato da un uso saggio delle didascalie, arrivi ai terrificanti dialoghi esplicativi attuali, innaturali, prolissi, e pallosissimi. La prova, come sempre, sta semplicemente nell'ASSAGGIARE la zuppa: quelle storie di GL Bonelli, narrate con RITMO e SINTESI grazia all'uso ben studiato delle didascalia, erano ZEPPE DI IDEE anche perchè, occupando poco spazio, ne servivano tante. E NON ANNOIAVANO. La stessa cosa non si può dire dei "brodi allungati" attuali, lentissimi, con "dialoghi esplicativi" pallosissimi, ma "moderni" perchè non usano le aborrite didascalie (che quello è l'importante, non usare didascalie, poi se si annoia il lettore non è importante, anzi, nel fumetto Bonelli "moderno" il lettore si DEVE annoiare mentre lo "istruisci", mica è lì per divertirsi...)
    5 points
  44. Arrivo a commentare la storia in netto ritardo, come da un bel po' mi accade. Di solito in passato mi astenevo dal leggere i commenti degli altri utenti, prima di scrivere il mio, per non esserne influenzato, ma ultimamente ho perso pure questa abitudine. Di carne al fuoco ne è stata messa tanta in queste quattro pagine di discussione e come ovvio, le opinioni non sono tutte uniformi. Certo che passare dal 2 al 9 di valutazione, ti fa capire di quanto sia bella la varietà di giudizio nella vita e guai se così non fosse. Soprattutto mi capita spesso che, leggendo le critiche di coloro a cui gli episodi non piacciono, le trovo pure plausibili e motivate e mi chiedo se realmente è il mio modo di leggere e approcciarmi a Tex a essere inadeguato e superficiale, se a primo impatto il mio giudizio è differente. Ma per quanto motivate possono essere alcune critiche, ciò non toglie che ognuno, a seconda della propria sensibilità, assimila un'opera d'arte in maniera differente e non vi è nulla di scandaloso se alla fredda razionalità di alcuni, si contrapponga la visione più "romantica" e più fallace di chi si tuffa in una trama per sognare ad occhi aperti, trascurando snodi anche un po' forzati, ma funzionali alla narrazione di fantasia. Se non si è già capito, la lunga premessa serve solo a dire che al sottoscritto, la storia è piaciuta e mi ha davvero incollato alle pagine, anche se non è perfetta come giustamente fatto notare da utenti più freddi e razionali di me. Ho da tempo coniato la cosiddetta "Zona Ruju", ovvero un limbo di qualità costante senza eccessivi picchi o capolavori" in cui si attestano quasi il 90% delle prove dell'autore, al netto di un lieve calo di qualche anno fa e alcune composizioni più corpose. Questa che sto commentando, a mio avviso, supera quel confine e la reputo davvero una delle migliori prove di Pasquale sulla testata. Oltretutto è l'ulteriore conferma che lo sceneggiatore sta risalendo la china dopo un periodo di appannamento e ciò è un buon segno per i lettori e per Mauro nei suoi panni di curatore. Magari la storia è stata sceneggiata al rovescio e si avvale di qualche clichè; il tradimento di Big Frank sarà scontato e Boucher incide poco come villain, gli indiani non sembrano essere caratterizzati in maniera encomiabile e il mio amato Carson fa una figuraccia, ma nel complesso non si può non notare che ha un buon ritmo, discreta l'azione e molto funzionali gli snodi e i passaggi di scena. Ma soprattutto è affascinante l'intreccio che si viene a creare fra realtà e visioni oniriche, trovata che permette a Pasquale di far spiccare la figura di Lagarde e la tenera empatia che si crea con la dolce Nadie (ennesima figura femminile interessante nata dalla penna di Ruju) sono il quid in più in una storia, non esente di imperfezioni, ma splendida anche per questo. Se una lettura mi coinvolge e stimola la mia fantasia, accarezzando le giuste corde dell'anima, non mi soffermo troppo sulle presunte illogicità razionali di alcuni passaggi. Sono un lettore che legge "ad occhi chiusi"? Forse sì, ma poco mi importa se questo serve a farmi sognare e questa storia ci è riuscita. Anche l'epilogo è poetico e romantico, con Lagarde che viene riportato alla vita da Tex col bene placido dello spirito della defunta fidanzata, un passo verso un futuro presumibilmente destinato fra le braccia della bella e coraggiosa Nadie. Font è sempre un disegnatore adattissimo per queste tematiche e latitudini, tuttavia si riscontra una certa fretta realizzativa soprattutto nel secondo albo, con alcune vignette tirate un po' via, ma l'effetto ottenuto non è male e la sua prova è soddisfacente. Unico neo, la poca grazia con cui il maestro iberico ha caratterizzato le due donne dell'episodio, soprattutto in alcune vignette la visione della fidanzata defunta è troppo caricaturale e poco accattivante. Una maggiore cura su questo aspetto non sarebbe guastata, ma sugli sfondi e i paesaggi, il lavoro è stato notevole. Il mio voto finale è 9
    5 points
  45. Letto! Per adesso tutto bene, testi e disegni, ma passiamo alle varie note... 1) L'albo racconta la trama del primissimo albo a striscia, cioè questo: e circa metà del secondo (con maggiori modifiche nella trama, salta per esempio la prima lista con un solo nome cancellato) Fa un po' ridere pensare che oggi ci vogliono 62 pagine per raccontare (quasi) quello che GL Bonelli raccontava in 48 strisce (16 pagine), praticamente in quello spazio GL Bonelli di storie ne metteva QUATTROI! Non è (solo) un discorso "quanto era meglio una volta": vedere COME E PERCHÈ si usano più pagine è istruttivo. Si vede come le azioni vengono raccontate più "cinematograficamente", come in un film (quindi bisogna muovere l'inquadratura, dare il tempo agli attori per le battute, inquadrare ogni punto separatamente,mettendoci più tempo) mentre GL Bonelli l'aveva scritta "letterariamente", descrivendo l'azione con una economia di battute che privilegia la sintesi (un libro dove si descrive ogni inquadratura di un film sarebbe una pizza da leggere. E infatti non a caso spesso i fumetti "cinematografici" sono una pizza uguale, gli autori dimenticano che in realtà il lettore LEGGE, non sta vedendo un film con la colonna sonora). L'assalto della Mano Rossa in originale prende 6 strisce (corrispondenti a DUE pagine) dall'inizio all'arrivo di Tex e la loro fuga, mentre adesso ne prende 10 di pagine, per esempio. Ma non è solo l'espansione da "letterario" a "cinematografico" che gonfia le pagine necessarie: c'è anche il bisogno di SPIEGARE OGNI PICCOLA COSA, perchè ovviamente ci sarà sempre "il lettore che non capisce" e si lamenta: quindi il motivo per cui Scott sta portando le paghe su quella pista viene spiegato DUE volte, e non più una sola. In originale Scott usa una sola nuvoletta (questa: ...e non stanno a rispiegare il trucco quando fanno il nome di Bannon Fra l'altro guardate la striscia che ho postato: è quella originale, proveniente dalle anastatiche. Se controllate con le edizioni successive su Tex Gigante, noterete un altra cosa (oltre agli strafalcioni del famigerato letterista dell'epoca ): il riassunto iniziale manca in tutte le ristampe successive (a parte i non censurati, ovvio) Poi, viene spiegato come fa Tex a sapere le varie cose, come fa a parlare con il capitano, etc. Meglio con le spiegazioni o senza? Penso che il giusto stia in mezzo. Al''epoca il ritmo DOVEVA essere indiavolato, per riuscire a dare abbastanza "avventura" ai lettori in 32 strisce, e quando ebbe più pagine a disposizione lo stesso GL Bonelli ridusse quella frenesia. Ma oggi si esagera dall'altro verso, le spiegazioni a volte rendono le storie davvero pesanti da leggere, specie se sono ripetute o superflue (come ne sto parlando qui perchè si può fare la comparazione diretta di una stessa trama raccontata in entrambe le maniere, non perchè Boselli in questa storia allunghi il brodo: tutto sommato le aggiunte che ha fatto ci stanno e non rendono pesante la lettura. Nella serie regolare invece ultimamente spesso ci cade...) 2) Guardate la mappa a pagina uno. Non vi sembra "strana"? Da quando in qua l'Arizona è A SUD del New Mexico? Si sono scordati la geografia alla Bonelli? No, è solo una "finezza storica": nel 1860 era così: Per la spiegazione, https://en.wikipedia.org/wiki/Territory_of_Arizona_(United_States) 3) Per adesso, a parte le spiegazioni e gli allungamenti e qualche modifica per rendere la trama più plausibile (in originale Tex conosce già tutti i componenti della Mano Rossa anche se loro non conoscono lui se non di nome, qui no, non sa che faccia hanno. in originale il messaggio viene gettato in un covo losco dove i membri della Mano Rossa sono tutti riuniti, qui Tex lo fa recapitare al solo Burke, etc.), la modifica principale avviene nell'ufficio del Colonnello: stavolta è Tex ad offrirsi di "catturare" i banditi e portarli dal colonnello. All'epoca invece era stato il colonnello a dirgli di portargli i veri colpevoli... e visto che si dimentica di specificare "vivi", questa è la reazione di Tex: Eh si, il Tex delle origini era un vero "giustiziere", quasi un "punitore" ante litteram, che puntava ad uccidere, non a "consegnare alla giustizia". Ne avevo già parlato diverse volte nel thread delle anastatiche, prima, su "il totem misterioso"... https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=173390 https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=173673 https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=174417 e poi, su "la mano rossa" (questo albo): https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=174419 ..e successivi: https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=175199 https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=175359 https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=175447 https://texwiller.ch/index.php?/topic/5277-strisce-anastatiche-di-tex/&do=findComment&comment=176035 Guardate come avevano "censurato" la cosa nelle ristampe... Tex Willer ha preso questa strada "buonista", con Tex che cerca di "prenderli vivi": lo temevo ma me l'aspettavo, purtroppo quel Tex che ride pregustando di uccidere ad uno ad uno i membri della Mano Rossa oggi non sarebbe più accettabile dai lettori... (anche perchè pochissimo hanno letto gli originali, quasi tutti hanno letto solo la versione censurata)
    5 points
  46. Solo una precisazione, nemmeno mia, ma da fonte sicura e a conoscenza dei fatti (indovinate chi): A) Fino ai primi anni 80 era GLB a correggere le prime storie del figlio, poi ha lasciato perdere; Sergio non ha mai messo mano a una sceneggiatura del padre. Se correzioni si ebbero in questa storia, ma ci sono in tutte le storie che vanno in edicola, furono di Canzio o, in seguito, di Sclavi. Mai di Sergio; C) Sergio intervenne invece nelle storie di Zagor e Mister No. Lì si. Spero di aver riportato bene tutto.
    4 points
  47. In un forum le storie possono criticarsi, anche aspramente, e l'autore che voglia frequentare questo posto lo sa e deve stare al gioco. Boselli è stato al gioco per 15 anni, poi si è stancato, avrà avuto anche problemi suoi, può starci. Dispiace, ma ci sta. Nello specifico di questa storia, il problema non sta nel fatto che Tex ne faccia fuori cinque. Sta nel fatto che Tex è dipinto come un imbecille. Che il suo piano consiste nel farsi circondare. Che piano assurdo è questo? Un piano simile può concepirlo solo uno che sa di non poter morire, uno che sa che è "condannato" a vincere. È come se Tex fosse talmente annoiato della sua immortalità che ormai non fa più nemmeno attenzione a imbastire qualcosa di più o meno credibile per il lettore. Come a dire: inutile far finta, ragazzi, tanto lo sapete che vinco sempre, non facciamola lunga. Così il personaggio di Tex cessa di essere un uomo; ne resta solo la caricatura.
    4 points
  48. Il mio messaggio però era ironico e si riferiva solo al titolo dell'albo in edicola, non mi auguro certo la perdita di lettori. C'è da dire che davanti al calo generalizzato delle vendite la SBE ha fatto poco per frenarlo, in taluni casi forse lo ha avvallato. Parlo dei prezzi in continua evoluzione, prossimamente a 5,40 €. Del marketing associato al fumetto che in passato era visto come premio alla fedeltà e oggi come ulteriore modo di lucrare sul marchio (tipo le carte regalate a metà se non acquisti anche le ristampe di storie che già avevi in casa, oppure il mazzo venduto in edicola a circa 10 euro!!!!). Della scarsa attenzione rivolta ai lettori tradizionali con l'invasione di bollini sulle copertine per 12 o 13 mesi di seguito, tutto visto in chiave esclusivamente pubblicitaria. Del proliferare di albi speciali, anche in edizioni speciali farlocche, che se di per se costituiscono un incremento dell'offerta che uno può rifiutare di comprare ( ma gli autori fanno rimandi, talvolta, alla serie regolare, anzi in un caso una storia del mensile è stata finita su un Maxi), è anche certo che abbassano la qualità della serie regolare costringendo gli autori a un superlavoro, in taluni casi si sono viste anche storie dalla qualità discutibile comparire sul mensile per emergenze dell'ultimo momento. Della qualità di certe storie a volte davvero scandalose, come questa di Nizzi senza andare troppo lontano, e anche di autori che visibilmente non sono portati oppure non rischiano, limitandosi a scrivere delle storielle, dimenticandosi però che la maggior parte dei lettori che le leggono sono cresciuti ai tempi di GLB e quindi non prendono per il naso nessuno. Della qualità degli albi che si presentano spesso fallati, con pagine sbiadite, sfuocate o al contrario ricoperte o chiazzate di inchiostri neri fortemente invasivi: me ne sono capitati diversi negli ultimi anni e denotano una cura della stampa preoccupante. Della pubblicità dei prodotti SBE, tipo nuove uscite o uscite in edicola, affiorante nelle pagine interne dell'albo e nelle copertine, che sono una delle cose più fastidiose per me (vedi all'opposto i redazionali di Boselli nella serie Tex Willer) e di cui mi importa un fico secco. La vera pubblicità, beninteso, quella che non si fa sulla pelle dei lettori che quell'albo te lo pagano, quella nei media o sulla televisione, che devi pagare tu editore interamente, l'unica che veramente va a centrare il bersaglio, non te la fanno mai o quasi.
    4 points
  49. Ti sorprenderà sapere, viceversa, che esistono luoghi dell'internet dove la discussione non diventa scontro. Questo perchè questi luoghi hanno delle regole chiare a tutti i partecipanti fin dall'inizio, e siccome inevitabilmente man mano che crescono i numeri entrano degli elementi 'tossici', le regole servono a definire i limiti (secondo la Costituzione italiana, il diritto ad esprimere un opinione è garantito ma non è "illimitato", ovvero non si può dire 'tutto' quello che si vuole) e ad estromettere, se e dove necessario, questi elementi 'tossici', per consentire alla discussione di continuare liberamente entro i limiti che lo stesso 'luogo dell'internet' si è dato. Quindi no, la definizione di 'discussione' = 'scontro' non vale sempre ed ovunque. Venendo allo specifico, un autore può benissimo ricevere del feedback dai suoi lettori (e, un tempo, questo feedback arrivava via posta ordinaria alla redazione, GLB incluso, come tutti sappiamo), purchè il feedback parta prima di tutto dal RISPETTO del lavoro dell'autore. "Questa storia mi è piaciuta perchè...." oppure "Questa storia non mi è piaciuta perchè..." ci sta. Sono opinioni, sono gusti, e sono rispettabili. Una storia può essere riuscita o meno, ad alcuni piace ad altri no, per carità, ci sta, se ne prende atto e si va avanti. Trattare apertamente invece la storia e gli autori che la scrivono senza la minima mancanza di rispetto - perchè questo e quello che succede da queste parti - e volere avere ragione per forza anche quando lo stesso autore viene qui a spiegare il perchè di certe scelte narrative e invece di un 'ok ho capito, grazie', continuare a dargli addosso dandogli più o meno dell'incapace perchè ha fatto così e non ha fatto cosà, perchè Tizio o Caio sì che scriveva bene o costruiva delle belle storie/sequenze (non come te), oppure 'io l'avrei scritta così e sarebbe stata una scena degna dell'oscar del fumetto mondiale universale galattico', oltretutto senza essere nemmeno professionisti del settore ma 'normali lettori' (e oltretutto una minoranza ristrettissimissima dei lettori di Tex, però 'pretendendo' di rappresentare e di parlare a nome di tutti i lettori di Tex e volendo persino imporre a tutti, inclusi gli stessi curatori ed autori di Tex, la propria personalissima 'visione' della texianità), vuol dire essere solamente dei gran maleducati, e uso un termine fin troppo moderato.
    4 points
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