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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi A Fumetti 04] Sfida nel Montana


ymalpas

La storia, i disegni, i personaggi  

33 members have voted

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  • Collaboratori
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Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni e copertina: Giulio De Vita
Colori: Matteo Vattani
Periodicità semestrale: sabato 24 settembre 2016

Un amico della giovinezza di Tex, che lavorava con lui nel ranch del padre, è nei guai con i cacciatori dell’“American Fur Company”, tra le nevi del Montana. Il giovane Tex, fuorilegge vagabondo, non è tipo da abbandonare i compagni, e scende in campo in aiuto di Birdy, contro trappers pericolosi e indiani Blackfeet!


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© Sergio Bonelli Editore
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L'anteprima della copertina in bianco e nero di questo albo in uscita a settembre mi piaceva di piu' di ora che la vedo a colori.Il paesaggio mi da meno senso di profondità,eppure la figura di Tex e del cavallo che mi piacevano parecchio ora in colore mi sembra che abbia perso parecchio.
Per il resto aspetto ad esprimermi dopo aver sfogliato e letto dal vivo questa nuova storia.

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L'altro Tex prosegue con prove sempre più convincenti.
Bellissime le tavole di De Vita esaltate dai colori di Vattani.
Il giovane Tex poi mantiene sempre un certo fascino... non vedo l'ora di leggerlo!

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meraviglia! Questa collana al momento non mi ha emozionato piu` di tanto... questa anteprima invece, sara` la neve, sara` manfredi, sara` il giovane tex mi entusiasma e non poco...

Ps qualcuno posterebbe la versione BN della copertina? grazie

Edited by gualdo
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Bellissima grazie. Che Tex meraviglioso... mi piacerebbe la seconda di copertina con la versione in BN. Cmq colorati cosi` gli albi sono pura poesia...

  • +1 1
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Concordo,
molto belli i disegni dal tratto pulito e nitido avvalorati da una colorazione che definirei eccellente e atmosferica, proprio in stile comics e/o bédé.

Vedendo le due tavole in anteprima, graficamente penso potrebbe essere la prova più interessante tra quelle uscite sinora.

Dalle poche righe della trama scritte sopra, anche il soggetto offre dei buoi presupposti per una bella storia di stampo classico, spero che Manfredi possa proporci un Tex come quello delle sue prove migliori.

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Le anteprime della copertina e delle tavole sono veramente "succose.
Tra un mese lo sfoglieremo e tutto lascia pensare a un buon albo.

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  • 1 month later...

Vedo che non ci sono ancora recensioni a riguardo, aggiungo le mie due righe.

Albo nel complesso molto bello, il mio preferito tra gli ultimi tre pubblicati (il primissimo romanzo a fumetti lo reputo una cosa a parte, interessante ma particolare).

I disegni mi hanno impressionato moltissimo e lo stesso vale per i colori.

In alcuni tratti mi ricordano lo Spawn di McFarlane, che leggevo molti anni fa.

La storia è buona, certo va in fretta verso la conclusione considerando il numero di pagine, ma lascia soddisfatti.

In definitiva un ottimo albo.

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  • Rangers

Torniamo a commentare dopo il lungo blackout della settimana.

Dunque per quanto mi riguarda, questo lo considero il miglior cartonato finora uscito.

Manfredi si è divertito a confezionare una storia cruda del giovane Tex, inserendo un personaggio del passato che però non abbiamo mai conosciuto, quindi non scalfendo in alcun modo gli albori del nostro Tex.

A Rovigo la settimana scorsa ho incontrato ad un incontro Manfredi insieme a Claudio Villa, e ha spiegato che si è molto divertito a scrivere questa storia ed è rimasto contentissimo del lavoro di De Vita.

Effettivamente il disegnatore ha fatto un capolavoro, aiutato anche da una colorazione davvero ottima e di elevatissima qualità.

 

Unica pecca per me, è un finale troppo affrettato, forse occorreva qualche pagina in più o forse no.

Comunque ogni lettore di Tex deve averlo in casa assolutamente!

  • +1 1
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Personalmente apprezzo molto questa nuova serie, il cosiddetto "cartonato alla francese", che nei primi tre numeri ha offerto grandi storie (a me è piaciuto molto anche l'albo di Serpieri, dai più criticato), con disegni sempre all'altezza e storie che esplorano territori interessanti, collocandosi ai margini della serie, dando così  sfogo alla fantasia degli autori. Ma questo forse é il volume che mi convince meno, con un soggetto sviluppato in maniera un po' "piatta" e senza quei "colpi di coda" che avevano caratterizzato le prime uscite. Comunque piacevole alla lettura, ottimi i disegni e la grafica del prodotto, albo da avere assolutamente nella libreria di ogni appassionato di Tex.

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Collana ormai rodata, come dice Davide Bonelli nell'introduzione.
Manfredi sempre più a suo agio nel raccontare Tex.
Storia che si dipana senza troppi fronzoli attraverso un susseguirsi di tavole ricche di azione.
Il giovane Tex, magnifico fuorilegge, sempre padrone della scena e sempre fedele al suo ruolo.
Il flashback essenziale e il ritmo richiesto dal formato rendono piacevolissima la lettura che scorre fino alla conclusione senza mostrare soluzione di continuità.
La prova grafica di De Vita è grandissima, ma su questo non avevo dubbi.
Un plauso anche a Matteo Vattani per la splendida colorazione.
Ade non poteva avere dedica migliore.

Si tratta di un'altra maniera di scrivere Tex.
La sintassi del cartonato alla francese è differente da quella delle classiche storie diluite su più albi, così come differisce anche da quella delle storie brevi. In queste ultime l'idea si traduce in una trama lineare dove in genere è l'elemento sorpresa a caratterizzare la storia, mentre nelle classiche storie lunghe l'azione viene diluita in sequenze di più tavole dando respiro allo svolgimento della trama. 
Nel cartonato abbiamo storie più complesse rispetto alle brevi, ma l'azione si svolge rapidamente e ciascuna tavola trasmette un messaggio. Anche i dialoghi sono, per gioco di cose, più essenziali e molto del racconto è affidato al disegno che in questo caso assolve un compito narrativo in aiuto al testo.
La cosa fondamentale per me è il rispetto del personaggio e in questo caso mi sembra che Tex, pur rappresentato nella sua giovinezza, appaia coerentemente allineato alla tradizione canonica sia nel comportamento che nella espressioni.
Quanto all'azione non manca di certo, dal grizzly al vecchio bandito, dai figli del prepotente nel flashback agli indiani assetati di vendetta, dalla banda di villains fino allo spietato Tirrell, Tex regola tutti a modo suo.
Altro elemento di differenziazione di questa collana rispetto alla tradizione è la presenza femminile che finora non è mai mancata in questi primi 4 album e anche in questo la giovane compagna dello sfigatissimo Birdy, amico di Tex (licenza di Manfredi) non passa certo inosservata.
Il tutto condito poi dalla splendida resa grafica di De Vita esaltata dalla colorazione di Vattani.

Per me è stata una lettura piacevolissima!

Edited by natural killer
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  • Collaboratori

Un'altro cartonato da incorniciare con una storia forse non proprio memorabile ma che si presta alla perfezione per il format per la quale è stato concepito, ovvero la tavola patinata gigante a colori dove De Vita può esprimere al meglio la sua arte donandoci paesaggi che tolgono il fiato al lettore. L'ho riletta almeno quattro o cinque volte, ogni volta a osservare i più piccoli particolari, ma sempre predomina l'impatto visivo globale, con le montagne e le foglie che volano al vento, con le nuvole del cielo che grazie all'abilità del colorista sembrano fotografiche (quanta differenza con gli effetti photoshop delle copertine del mensile o con i colori smorti o irreali del Color Tex).

 

Mauro Boselli ci ha raccontato come la collana dei cartonati abbia trovato una sua identità nel presentare storie ambientate nel passato di Tex ma raccontate in presa diretta, senza l'ingombrante ausilio del flashback che invece si renderebbe immancabilmente necessario sulla serie regolare. A indicare la direzione da seguire sono stati anche i suggerimenti provenienti dai forum di Tex e in particolare le segnalazioni di utenti come Carlo Monni, tra i primi a far notare le enormi potenzialità che può offrire l'arco temporale rappresentato dalla giovinezza di Tex (ma anche quella di Kit Willer che abbiamo visto rapidissimamente crescere a cavallo di un numero dall'altro). Molto ha contribuito anche il primo cartonato di Serpieri, pur con tutte le sue incongruenze temporali, ambientato negli anni '50 dell'ottocento. Boselli ha colto subito l'occasione e il secondo cartonato "Frontera" può essere inserito, come storia, tra il n. 5 e il n. 6 della serie regolare, ovvero prima che il nostro conoscesse Lupe la messicana. Se invece il terzo cartonato "Painted Desert" sfugge alla regola, il quinto e diversi altri cartonati del futuro dovrebbero ripresentare Tex in versione giovanile. Se non ricordate bene nel dettaglio le anteprime, la situazione è questa:

 

Cartonati di ANDREUCCI e MASTANTONO:  la storia è contenuta in due cartonati ed ambientata immediatamente dopo la morte del padre di Tex. Il conto con i razziatori è rimasto aperto, infatti alcuni di loro che si erano separati dagli altri, sono riusciti a sfuggire alla vendetta di Tex e trovato rifugio in Messico si sono uniti al famoso ranchero fuorilegge Juan Cortina che tra il 1859 e il 1861 fece due guerre contro i rangers in Texas, che prendono il suo nome.

 

Cartonato di BRECCIA: La storia è ambientata ai tempi del n. 7 e del n. 8, è cioè presente Lilyth e Tex riveste i panni dell'uomo della morte per sventare le trame di Snakeman, lo stregone Hopi alleato con gli Utes.

 

Poco sappiamo invece del cartonato "messicano" di Ruju e MILANO, ma quasi certamente non racconta una storia del passato di Tex.

 

I prossimi cartonati che saranno messi in lavorazione dovrebbero rispettare comunque il trend che potremmo chiamare de "La giovinezza di Tex".

 

Un'altro punto a favore del cartonato è dato dalla presenza femminile che si ritaglia, anche stavolta, una parte preponderante nell'economia della storia. Un punto a favore di Manfredi è quello di non aver fatto di Lily una nuova Blanche Denoel (protagonista indiscussa del secondo cartonato), la sua Lily le assomiglia sotto molti punti di vista e in particolare per il carattere deciso e intraprendente, ma Lily è anche una figura più femminile ed è presentata  dall'autore in maniera più soffusa, difatti non ruba mai la scena, anzi con la complicità involontaria del suo Birdy non fa altro che mettere in risalto il protagonismo di Tex.

 

Il Birdy è un personaggio che a prima vista ci sembra abbastanza anonimo ma non lo è più di tanto. Spieghiamo perché. Diverse tracce lasciate dall'autore lungo il corso della storia ci lasciano intuire un personaggio che è altro rispetto a quello decisamente moscio che appare ad una rapida occhiata. Bugiardo, innanzitutto. Non solo perchè mente a Lily perché gli porti i proventi della vendita del suo ranch in Montana con la promessa di un matrimonio di cui scrive anche a Tex ma che di fatto non avviene mai. E' un personaggio che non farebbe male a una mosca, per Tex, ma anche leggero nelle sue scelte. Mi resta il dubbio che i cavalli di Oliver Welch li abbia rubati lui e non il fantomatico comanche, diverse cose non quadrano, iniziando proprio dal fatto che Tex gli consigli la fuga e gliela faciliti, fronteggiando da solo il vecchio e i suoi due figli, ma anche senza mai prenderne veramente le difese. E Birdy mente a Tex anche quando si tratta di affrontare Tirrell, lo chiama infatti nel lontano Montana con un telegramma dove non gli racconta tutta la verità.

 

Il cartonato di Manfredi è anche un cartonato sulla crescita e maturazione non di Tex che pare già un satanasso che non ha più bisogno di formazione, l'iniziazione è proprio della coppia Birdy Lily che, sparando assieme, capisce che possono farcela anche senza di Tex e non giova certo poco che l'amico Tex lasci loro in dono un barcone che potrà rivelarsi dannatamente utile alla loro povera economia domestica.

 

Si capisce infine che in questa storia, pur non mancando gli antagonisti, il più pericoloso risulti alla fine il grizzly. E' una storia dove si racconta come nel West non si andasse per il sottile, come fosse molto facile imbattersi in dei bastardi con l'anima nera come la pece (quanti rimandi al film di Tarantino dunque, non solo nell'ambientazione per esempio del saloon il cui interno è molto simile a quello di "The hateful Eight"), ma anche uomini che non possono minimamente rivaleggiare con Tex. E' questo forse il solo limite delle 46 pagine, ma va benissimo così, la storia c'è tutta lo stesso e non è una delle minori.

 

Un'ultimo appunto sul lavoro di Manfredi, perfettamente texiano, perfetto nella scansione dei tempi, perfetto nel dosare le parti dei personaggi, perfetto ancora nel raccontare con i ritmi del Tex cui siamo da sempre abituati. Non la stessa cosa si può dire delle uscite per la serie regolare, almeno le ultime, che portano la sua firma. Se nel cartonato riesce dunque a rimanere nell'ombra senza mai cedere al protagonismo dello scrittore che è in lui, sul mensile e quindi sulla storia che si dipana su 220 tavole cade facilmente nel peccato.

 

Per concludere il discorso, cartonato pienamente promosso, il migliore dopo "Frontera" di Boselli e Alberti che resta IMO il più bello. Un plauso alla veste grafica e anche al lavoro dello stesso Boselli che sta coordinando queste uscite in manera esemplare. Capita di leggere sul web di lettori che bocciano questa collana, ci si chiede che lettori siano questi, perché se da semestrale diventasse improvvisamente quadrimestrale, sarei felice e sono sicuro che non sarei il solo. Il rischio è certo di mettere in ombra i Texoni ma questi cartonati sembrano destinati ormai a soppiantarli in via definitiva, e non solo per la possibilità di avere talenti come De Vita che al Texone aveva detto di no, per via dei suoi impegni, appena un lustro fa. Le vendite ci diranno se le cose andranno così, spaventa un po' il prezzo (ma solo perché in Italia siamo abituati ai prezzi "popolari") ma se c'è chi spende il tanto per le ristampe di Tex, credo che potremo stare tranquilli. Lunga vita dunque a Tex e al cartonato!

  • +1 1
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Ottimo cartonato, una storia discreta/buona, ottimi disegni e splendidi colori veramente stupendi che non ti fanno rimpiangere affatto il prezzo del cartonato che comunque non è alto ma assolutamente giusto. Tornando ai disegni che, ripeto, ho trovato ottimi, ho solo qualche dubbio sui primi piani di Tex di qualche vignetta nelle prime pagine (ad esempio la prima di pag. 8 o la terza di pag. 10 che è poi quella sotto il titolo di pag. 3), sembra più suo figlio Kit che un Tex giovane. Sensazione che comunque scompare nel proseguo delle pagine.

Anche a me non dispiacerebbe la speranza di Sandro di far diventare la collana quadrimestrale. Sicuramente sarà sempre più facile attrarre grandi nomi anche internazionali sul cartonato piuttosto che sul Texone.

 

 

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Mi associo alle considerazioni di Ymalpas, che condivido in pieno. Mi spiace solo che, dalle anticipazioni che Ymalpas ricorda, si evinca che i prossimi cartonati pare non vedano la partecipazione di Carson (durante i famosi "anni perduti").

Comunque, anche questo cartonato è pienamente riuscito: storia adatta al formato e perfettamente bilanciata; ottimi disegni e colori superlativi. Infine, un'ultima osservazione. Finalmente vedo un Tex con lineamenti davvero giovanili. Infatti, il grande Galep, ne Il passato di Tex (ma anche nei primi albi), disegnava un Tex con lineamenti e fattezze da uomo fatto.

  • +1 1
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Come ho già scritto su Fb (badate,solo perchè il Forum era offline.....) reputo questo cartonato il più debole fra i quattro usciti . La sceneggiatura l'ho trovata noiosetta,infarcita di personaggi raffazzonati ed assolutamente privi di mordente,su cui giganteggia Birdy,campione mondiale di insulsaggine ed inutilità . Sprecati i meravigliosi disegni di De Vita,a cui non regalo l'eccellenza per il clamoroso abbaglio della carabina Henry non ancora comparsa nel 1858,per una prova per me insufficiente di Manfredi.

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Avrei solo due appunti da fare di tipo cronologico;

 

Uno a Ymalpas: rileggiti "Frontera". In quella storia Tex è già noto come Aquila della Notte e Carson ha le tempie grige. Siamo dopo il 1871 e la storia va collocata tra il n. 9 ed il n. 10.

 

Un'altro per Havasu: il 1858 è citato solo nell'introduzione firmata da Davide Bonelli e non nella storia. Il Territorio del Montana fu creato nel maggio 1864, prima era parte dell'Idaho e nel 1858 era addirittura diviso tra i territori di Oregon, Washington e Nabraska e il nome fu creato ad arte nel 1863. Gli Henry nel 1864 c'erano già

Del resto, se fossimo davvero nel 1858 quando Tex aveva 20 anni al massimo, nel flashback ambientato qualche anno prima, quanti anni avrebbe avuto Tex;: 15/17?

Io direi che il flashback è ambientato nel 1858 ma la storia principale si svolge nel 1865.

 

 

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Troppo pignolo, Carlo. Ricordati che in Tex Cochise e Ely Parker sono sempre vivi... Non essere troppo legato alle date storiche

 

 

Bos

 

 

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Un'altro per Havasu: il 1858 è citato solo nell'introduzione firmata da Davide Bonelli e non nella storia. Il Territorio del Montana fu creato nel maggio 1864, prima era parte dell'Idaho e nel 1858 era addirittura diviso tra i territori di Oregon, Washington e Nabraska e il nome fu creato ad arte nel 1863. Gli Henry nel 1864 c'erano già

Del resto, se fossimo davvero nel 1858 quando Tex aveva 20 anni al massimo, nel flashback ambientato qualche anno prima, quanti anni avrebbe avuto Tex;: 15/17?

Io direi che il flashback è ambientato nel 1858 ma la storia principale si svolge nel 1865.

 

 

Mah,il fatto che la data sia citata "solo" nell'introduzione può bastare ed avanzare,rimane un elemento più attendibile di qualsiasi ipotesi. Tex nel flashback può benissimo avere 17 anni,di certo nel 1865 mi aspetterei un personaggio dai tratti somatici resi "più maturi" dagli eventi sanguinosi che lo hanno visto protagonista nella Guerra Civile. Nel dubbio non avrei disegnato un "Henry",ma non vorrei essere sgradevolmente pignolo....

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

Troppo pignolo, Carlo. Ricordati che in Tex Cochise e Ely Parker sono sempre vivi... Non essere troppo legato alle date storiche

 

 

Bos

 

 

 

Ehm, in un altro modo rispetto a te, ma ho detto la stessa cosa.

Del resto, visto che non dobbiamo prendere troppo sul serio le date storiche e che nella storia non se ne dà nessuna, se tu dici che è il 1858, io posso ben dire che per me è il 1865, :D

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