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TWF - Tex Willer Forum

[Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra


MacParland
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Mi intrometto velocemente sulla questione, non ho ancora letto il volume in merito quindi ne parlerò più avanti, volevo però dare il mio spunto, che poi mio non è, sulla questione Zagor e il fallimento, come qualcuno qui sa, specie se frequenta la sezione su zagor, io e mio padre siamo lettori del medesimo, ovviamente io per questioni anagrafiche non ho iniziato dai classici mentre lui si nonstante anni in cui non l'ha più comprato perchè le passioni cambiando ecc ecc, fatto sta che complici i 60 anni (parlo del numero 671 con la striscia omaggio) del personaggio ho iniziato a prenderlo, passarglielo e poi lo leggo io, in questi realticamente pochi anni di letture mio padre è rimasto contento a fine lettura, parlo dei numeri solo della regolare in questo caso, del ciclo su rakosi (perchè nostalgia canaglia :laugh:) e della storia su Jenny, quando gli ho detto che molti su internet si sono lamentati delle scelte fatte su quel personaggio mio padre si è messo prima a ridere e poi mi fa "Ma era scontato finisse così, è Zagor e Zagor fallisce, Zagor non vince , se va bene al massimo pareggia! è la cosa più normale del mondo che non sia riuscito ne a capire prima ne a salvare chi doveva poi".

 

Ci tenevo a condividere con voi anche il pensiero del mio vecchio, che dai forum si tien lontano, ma che nonstante un trent'anni buoni di assenza dalle letture l'essenza di come è oggi Zagor e di come dovrebbe essere ce le ha ancora ben scolpite nella mente.

 

PS: Aggiungo, sempre a detta sua gli incontri con Tex (ad oggi uno perchè il secondo ce l'ho ancora io e non l'ha letto) hanno un unico "problema", sono racconti di Tex dove appare Zagor ed è quindi ok che certe cose non siano proprio perfettamente in linea, se facessero un incontro al contrario (impossibile per l'età anagrafica dei due) tra Zagor e Tex la storia punterebbe su altre basi e capisaldi facendo quindi risultare l'ospite quello e non un co-protagonista proprio perchè ci sono differenze ben marcate tra una testata e l'altra. 

Modificato da Tex_Willer90
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2 ore fa, Tex_Willer90 dice:

Mi intrometto velocemente sulla questione, non ho ancora letto il volume in merito quindi ne parlerò più avanti, volevo però dare il mio spunto, che poi mio non è, sulla questione Zagor e il fallimento, come qualcuno qui sa, specie se frequenta la sezione su zagor, io e mio padre siamo lettori del medesimo, ovviamente io per questioni anagrafiche non ho iniziato dai classici mentre lui si nonstante anni in cui non l'ha più comprato perchè le passioni cambiando ecc ecc, fatto sta che complici i 60 anni (parlo del numero 671 con la striscia omaggio) del personaggio ho iniziato a prenderlo, passarglielo e poi lo leggo io, in questi realticamente pochi anni di letture mio padre è rimasto contento a fine lettura, parlo dei numeri solo della regolare in questo caso, del ciclo su rakosi (perchè nostalgia canaglia :laugh:) e della storia su Jenny, quando gli ho detto che molti su internet si sono lamentati delle scelte fatte su quel personaggio mio padre si è messo prima a ridere e poi mi fa "Ma era scontato finisse così, è Zagor e Zagor fallisce, Zagor non vince , se va bene al massimo pareggia! è la cosa più normale del mondo che non sia riuscito ne a capire prima ne a salvare chi doveva poi".

 

Ci tenevo a condividere con voi anche il pensiero del mio vecchio, che dai forum si tien lontano, ma che nonstante un trent'anni buoni di assenza dalle letture l'essenza di come è oggi Zagor e di come dovrebbe essere ce le ha ancora ben scolpite nella mente.

 

PS: Aggiungo, sempre a detta sua gli incontri con Tex (ad oggi uno perchè il secondo ce l'ho ancora io e non l'ha letto) hanno un unico "problema", sono racconti di Tex dove appare Zagor ed è quindi ok che certe cose non siano proprio perfettamente in linea, se facessero un incontro al contrario (impossibile per l'età anagrafica dei due) tra Zagor e Tex la storia punterebbe su altre basi e capisaldi facendo quindi risultare l'ospite quello e non un co-protagonista proprio perchè ci sono differenze ben marcate tra una testata e l'altra. 

Capisco quello che intende tuo padre, ma tra una sconfitta eroica e il fallimento di un ideale c'è in mezzo un mondo. La narrativa si è sempre occupata di questo aspetto, da Omero con l'Iliade, pasando per le chansons de geste, fino a Frank Miller con Dark Knight Return. Non è facile scrivere di eroi sconfitti ma non falliti. Nolitta lo ha fatto su Zagor ma soprattutto su Mister No, Boselli invece, per questa fissazione del realismo storico, si è avvicinato di più al finale di Lost: "tutti morti". E grazie al razzo! Lo sappiamo che i nativi americani sono stati sterminati o che muoiono tutti, se un Boeing cade! Ma allora tanto vale leggere la cronaca di un giornale o studiare la storia sui libri.

Se la Storia é lo spunto per raccontare qualcosa, quel qualcosa potrà essere affascinante. Se è il racconto ad essere succube della Storia... Mah!

Modificato da Il sassaroli
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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Hellingen dice:

Pardon, non capisco bene cosa vorrebbe dire questo; forse sono io che non concepisco la cosa perché sono rimasto indietro, ma non mi pare così "naturale" buttare tutti i personaggi (con delineate ambientazioni, caratteristiche, amici/nemici, messaggi comunicati, target di lettori ecc) dentro un unico calderone solo perché appartenenti alla stessa casa editrice. Io mi aspetto innanzitutto una certa attenzione e coerenza nelle proposte ai lettori.

Tex incontra Zagor può andare perché , come sappiamo, con uno sforzo di adeguamento anagrafico dei personaggi più o meno la location è per alcuni punti simile. Diversamente da questo mi viene in mente (visto che non se ne è ancora parlato qui) lo Za Te Nay di Martin Mystere, personaggio molto strano, considerato (da me) più una sottigliezza, un gioco degli autori, ma su Martin Mystere succede di tutto ce lo hanno sempre detto quindi può andare.

Però se vedessi dopo Dragonero incontra Zagor anche Zagor incontra Orfani o Tex incontra Julia e il Comandante Mark assieme nella caserma di Nick Raider, non avrebbe nessun senso e lo considererei un delirio auto -referenziale della casa editrice piuttosto che un tentativo strampalato di attirare lettori (come è stato Flash incontra Zagor). Forse ce ne siamo dimenticati ma per quanto belli siano i fumetti Bonelli, non esistono solo quelli.

 

Io lettore posso benissimo dirottare i miei acquisti verso altri fumetti di altre case editrici qualora non mi piacesse più il prodotto proposto dalla solita casa editrice, con buona pace dell "universo narrativo comune" e dei suoi astronauti :calumet: 

Scusa tanto ma "Universo Condiviso" non vuol dire per niente, come sembri pensare, "periodo temporale condiviso"; che i personaggi Bonelli vivano in un universo condiviso, non significa che condividano anche il periodo storico e si possano incontrare; Tex e Zagor condividono, parzialmente, uno stesso periodo storico e, facendo parte di un unico universo, possono incontrarsi (se la storia lo richiede, non è obbligatorio) Tex e Julia, vivendo, rispettivamente, nella seconda metà del 1800 ed ai giorni nostri, non possono... e questo vale per tutti i personaggi.

Universo condiviso significa anche che, se la storia ed il suo autore lo reputano necessario, Martin Mistére può, nel corso delle sue avventure, trovare traccia di un mitico eroe chiamato Za-Te-Nay la cui leggenda potrebbe essere basata su un personaggio reale (sempre nell'universo Bonelli) chiamato Zagor di cui non esistono (o non esistono più) riscontri ufficiali e che, con il passare degli anni, è diventato una leggenda.

E' stato anche possibile che Nathan Never si imbatta in un androide il cui cervello è basato sulla reale personalità di Martin Mistére (che, all'epoca di Nathan Never, è ormai defunto per mere questioni cronologiche) come è anche possibile che lo stesso Mistére si imbatta in un Mister No diventato anziano ma ancora in attività o che Dylan Dog incontri Martin Mistére (ancora lui ma è quello che viaggia di più di tutti).

Questo, a meno di non scomodare magia o macchine del tempo.

Gli eroi Bonelli condividono lo stesso universo, non il periodo storico e, anche se vivono nello stesso periodo, non necessariamente DEVONO incontrarsi, dipende dalla storia e dalle intenzioni dell'autore.

Così, ad esempio, se funzionale allo svolgimento della storia, in una sua trasferta in Arizona, Julia potrebbe trovare documenti che attestino l'esistenza, in passato, di un Agente Indiano della riserva Navajo chiamato Tex Willer come, rimanendo su Julia, potrebbe benissimo incontrare lo stesso Mistére, Dylan Dog o, più affine a lei come tematiche, Nick Raider... ma non è obbligatorio.

Tez e Zagor hanno girato per anni gli stessi territori senza mai incontrarsi... perchè? perchè non era necessario ai fini delle storie... perchè all'autore non interessava narrarlo.

L'Universo condiviso è semplicemente un'opportunità in più di scrivere belle storie.

Quando parli di un eventuale "Zagor incontra Orfani o Tex incontra Julia e il Comandante Mark assieme nella caserma di Nick Raider" etichettandoli come "delirio", sai benissimo che non li vedremo mai ma parlarne ti fa gioco per confermare la tua tesi anche se sai bene anche tu che si tratta di paradossi e non di reali possibilità.. se, per un attimo, le lasci perdere e ti basi soltanto sugli incontri già scritti, vedrai che, alla fine, non hanno nulla di strano e non rovinano nessun personaggio purchè, come è stato fatto, siano ben scritti.

 

Dimenticavo: ho lasciato "a parte" i team-up con gli eroi DC perchè non fanno parte dell'Universo condiviso Bonelli... sono storie a parte che inizia e finiscono lì e che, se dovessimo classificarle, quelle si che farebbero parte di un Multiverso Condiviso fra due case editrici (Bonelli e DC) ma, ripeto, non c'entrano nulla con il nostro discorso.

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Hellingen dice:

Pardon, non capisco bene cosa vorrebbe dire questo; forse sono io che non concepisco la cosa perché sono rimasto indietro, ma non mi pare così "naturale" buttare tutti i personaggi (con delineate ambientazioni, caratteristiche, amici/nemici, messaggi comunicati, target di lettori ecc) dentro un unico calderone solo perché appartenenti alla stessa casa editrice. Io mi aspetto innanzitutto una certa attenzione e coerenza nelle proposte ai lettori.

Tex incontra Zagor può andare perché , come sappiamo, con uno sforzo di adeguamento anagrafico dei personaggi più o meno la location è per alcuni punti simile. Diversamente da questo mi viene in mente (visto che non se ne è ancora parlato qui) lo Za Te Nay di Martin Mystere, personaggio molto strano, considerato (da me) più una sottigliezza, un gioco degli autori, ma su Martin Mystere succede di tutto ce lo hanno sempre detto quindi può andare.

Però se vedessi dopo Dragonero incontra Zagor anche Zagor incontra Orfani o Tex incontra Julia e il Comandante Mark assieme nella caserma di Nick Raider, non avrebbe nessun senso e lo considererei un delirio auto -referenziale della casa editrice piuttosto che un tentativo strampalato di attirare lettori (come è stato Flash incontra Zagor). Forse ce ne siamo dimenticati ma per quanto belli siano i fumetti Bonelli, non esistono solo quelli.

 

Io lettore posso benissimo dirottare i miei acquisti verso altri fumetti di altre case editrici qualora non mi piacesse più il prodotto proposto dalla solita casa editrice, con buona pace dell "universo narrativo comune" e dei suoi astronauti :calumet: 

 

A quanto pare, non ci siamo proprio capiti.

Un universo narrativo condiviso non è quello dove tutti incontrano tutti, ma quello dove vivono tutti. Il mondo dove vive Tex è lo stesso di Zagor solo quarant'anni dopo ed è lo stesso di Martin Mystere ma 140 anni prima.

Tex non potrà mai incontrare Julia perché li separa quasi un secolo e mezzo, ma potrebbe benissimo incontrare il suo trisnonno Ken Parker. Sarebbe così scandaloso?

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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

A quanto pare, non ci siamo proprio capiti.

Un universo narrativo condiviso non è quello dove tutti incontrano tutti, ma quello dove vivono tutti. Il mondo dove vive Tex è lo stesso di Zagor solo quarant'anni dopo ed è lo stesso di Martin Mystere ma 140 anni prima.

Tex non potrà mai incontrare Julia perché li separa quasi un secolo e mezzo, ma potrebbe benissimo incontrare il suo trisnonno Ken Parker. Sarebbe così scandaloso?

No, non sarebbe scandaloso per niente

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Universo è una parola.

Gli si possono attribuire significati diversi (purché non si vada "out of topic").

Una definizione potrebbe essere: insieme dei personaggi e relativi ambienti della casa editrice Sergio Bonelli Editore.

 

Tex,  Nick Raider e Nathan Never farebbero parte dello stesso universo.

L'incontro tra i tre personaggi sarebbe possibile anche se con strumenti narrativi assai discutibili, tipo macchine del tempo.

Ma, si sa, non c'è limite alla fantasia degli autori.

 

Sarebbe però possibile l'incontro di personaggi appartenenti a universi diversi?

Qui la cosa si fa più complicata.

Tex che incontra Batman e Thor, a parte il polpettone che ne uscirebbe, deve avere i permessi di SBE, DC e Marvel.

Difficile ma non impossibile, almeno nel campo probabilistico.

Probabilità molto vicine allo zero, ma non uguali a zero.

 

Se poi ne risultassero un Tex, un Batman e un Thor per niente canonici, questo è un altro discorso.

Di sicuro c'è solo una cosa: se un assai poco probabile esperimento fosse acquistato da un milione di lettori, dopo una settimana (a costo di metterci 10 sceneggiatori e 100 disegnatori) uscirebbe il secondo.

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Zagor non ha molto a che fare con la realtà storica, combatte contro robot, affronta vampiri, va nel mondo do Golnor, corre con Flash, trova piramidi a Darkwood, incontra Manito, va sulle astronavi aliene. Noi possiamo anche sederlo a tavola con Garibaldi o fargli fare una fine meschina perché non può cambiare un evento storico reale come la grande scorreria dei comanches ma quello non é Zagor é un adattamento per la comodità di Boselli, per questo ho sempre sostenuto che Tex è Zagor potevano incontrarsi benissimo in una storia normale che avvicinasse i due mondi magari con in po' di magia indiana, bloccando la loro età a 20 e 50 anni non precludendo la fattibilità di nessuna storia in futuro.

Modificato da Befankio
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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Befankio dice:

Zagor non ha molto a che fare con la realtà storica, combatte contro robot, affronta vampiri, va nel mondo do Golnor, corre con Flash, trova piramidi a Darkwood, incontra Manito, va sulle astronavi aliene. Noi possiamo anche sederlo a tavola con Garibaldi o fargli fare una fine meschina perché non può cambiare un evento storico reale come la grande scorreria dei comanches ma quello non é Zagor é un adattamento per la comodità di Boselli, per questo ho sempre sostenuto che Tex è Zagor potevano incontrarsi benissimo in una storia normale che avvicinasse i due mondi magari con in po' di magia indiana, bloccando la loro età a 20 e 50 anni non precludendo la fattibilità di nessuna storia in futuro.

D'accordo al 100 %

 

<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Letizia dice:

Tex che incontra Batman e Thor, a parte il polpettone che ne uscirebbe, deve avere i permessi di SBE, DC e Marvel.

Difficile ma non impossibile, almeno nel campo probabilistico.

Anche nel campo pratico: sono già usciti Justice League e Nathan Never, Flash e Zagor, Conan e Dragonaro, Dylan Dog e Batman + John Constantine. Sarebbe interessante sapere se sono stati successi o flop.

Nel primo caso suoi potrebbe prevedere un incontro di Tex con una schiera di characters americani :lol::(:wacko:

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41 minuti fa, Il sassaroli dice:

D'accordo al 100 %

 

È bello trovare delle persone che condividono il tuo pensiero... 

Ma mi sa che siamo delle mosche bianche. 

2 contro 100 per citare Tex :lol:

 

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:
<span style="color:red">53 minuti fa</span>, Befankio dice:

per questo ho sempre sostenuto che Tex è Zagor potevano incontrarsi benissimo in una storia normale che avvicinasse i due mondi magari con in po' di magia indiana, bloccando la loro età a 20 e 50 anni non precludendo la fattibilità di nessuna storia in futuro.

D'accordo al 100 %

 

 

In disaccordo al 100% con entrambi.

 

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24 minuti fa, Carlo Monni dice:

 

 

In disaccordo al 100% con entrambi.

 

2 contro 101 :lol::lol::lol:

 

In fondo siamo destinati a perdere, come Zagor.

Eroi e lettori a volte si somigliano...

Modificato da Befankio
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Io invece ho l'impressione che già lo stesso personaggio non appartenga sempre allo stesso universo. Già il cambio di disegnatore e soprattutto di scrittore danno alla storia taglio e modalità diverse.

E all'epoca non ero il solo, visto che per quanto è stato possibile le storie con El Morisco venivano fatte sempre da Letteri, quelle con Mefisto (quasi) sempre a Galep, quelle con le rivolte indiane sempre con Ticci...

C'è stato un periodo in cui Tex e Carson ricordavano eventi e personaggi che noi non avevamo mai visto (celebri gli sceriffi o i soldati incontrati per caso).

Voi veramente vedete il Tex Willer nella stessa cronologia del Tex classico?

Non so riportare la fonte (lo ammetto), ma Nizzi considera valide solo le storie sue e quelle prima che lui arrivasse (citando comunque male o arbitrariamente), quindi se fosse restato il suo Tex era comunque "autonomo".

 

Modificato da Dix Leroy
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Parlare di finale dell'avventura di Zagor in Bonelli, ambientato nel futuro, mi sembra prematuro. Ci sono ancora molte cose da raccontare. E se intende farne una terza parte, come canto del cigno da curatore della testata, ben venga per Borden. Ma non in Texas, non può rimangiarsi la parola data. A Washington, alla testa di una delegazione indiana, però, sì. Quando tiene sui 70-80 anni. Quello sì che sarebbe il canto del cigno per Zagor. E poi, dalle ultime frasi, lo Spirito con la Scure è entrato nella Leggenda, ma è rimasta comunque una porta aperta sul suo destino.

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5 ore fa, Carlo Monni dice:

 

A quanto pare, non ci siamo proprio capiti.

Un universo narrativo condiviso non è quello dove tutti incontrano tutti, ma quello dove vivono tutti. Il mondo dove vive Tex è lo stesso di Zagor solo quarant'anni dopo ed è lo stesso di Martin Mystere ma 140 anni prima.

Tex non potrà mai incontrare Julia perché li separa quasi un secolo e mezzo, ma potrebbe benissimo incontrare il suo trisnonno Ken Parker. Sarebbe così scandaloso?

Ok, però non è detto che debba piacere o che sia assodato in partenza. È la casa editrice che lo decide, se la storia bella esce è merito dell' autore e di quanto lega un personaggio con un altro. Enrico mi accusa di usare paradossi per sostenere la mia tesi. Be io ho letto diversi team up ultimamente, se prima erano più rari probabilmente era perché Sergio Bonelli voleva ancora tenere una certa pulizia e attenzione nelle proposte. Adesso, con la crisi di lettori, si cerca di vendere con questi espedienti. È lecito, ma da parte mia non è detto che debba piacermi il citazionismo e l' auto referenzialità imposta. Io compro molti fumetti Bonelli (e non) e continuerò a farlo , ma pur essendo collezionista mi concentro su quello che ritengo sia "meglio", se necessario anche filologicamente (e non è detto sia necessario). Non diciamo perciò: se non vi piace peggio per voi... È la casa editrice che vuole fare così non sono io che devo farmi per forza piacere le cose. 

 

Se dovessimo realmente parlare di un universo condiviso comune, allora ogni autore dovrebbe aver letto tutto di tutto della casa editrice prima di scrivere una nuova storia, per non sbagliare. Ma sappiamo che non è possibile e che gli eventi di un fumetto non devono "per forza" essere quelli di un altro... quindi lasciamo stare certe cose come sono senza dover incastrare  gli universi per forza. Questo permette agli autori, tra l'altro, di essere molto più liberi nel singolo universo narrativo non dovendo avere addosso il peso di un unico "mondo per tutti". 

 

Comunque a me "Presagi di guerra" è piaciuto e l' avevo anche detto. Sono intervenuto in questo caso perché contrario all' idea generale di universo condiviso, che Carlo Monni ha proposto. 

 

Modificato da Hellingen
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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Hellingen dice:

Ok, però non è detto che debba piacere o che sia assodato in partenza. È la casa editrice che lo decide, se la storia bella esce è merito dell' autore e di quanto lega un personaggio con un altro. Enrico mi accusa di usare paradossi per sostenere la mia tesi. Be io ho letto diversi team up ultimamente, se prima erano più rari probabilmente era perché Sergio Bonelli voleva ancora tenere una certa pulizia e attenzione nelle proposte. Adesso, con la crisi di lettori, si cerca di vendere con questi espedienti. È lecito, ma da parte mia non è detto che debba piacermi il citazionismo e l' auto referenzialità imposta. Io compro molti fumetti Bonelli (e non) e continuerò a farlo , ma pur essendo collezionista mi concentro su quello che ritengo sia "meglio", se necessario anche filologicamente (e non è detto sia necessario). Non diciamo perciò: se non vi piace peggio per voi... È la casa editrice che vuole fare così non sono io che devo farmi per forza piacere le cose. 

 

Se dovessimo realmente parlare di un universo condiviso comune, allora ogni autore dovrebbe aver letto tutto di tutto della casa editrice prima di scrivere una nuova storia, per non sbagliare. Ma sappiamo che non è possibile e che gli eventi di un fumetto non devono "per forza" essere quelli di un altro... quindi lasciamo stare certe cose come sono senza dover incastrare  gli universi per forza. Questo permette agli autori, tra l'altro, di essere molto più liberi nel singolo universo narrativo non dovendo avere addosso il peso di un unico "mondo per tutti". 

 

Comunque a me "Presagi di guerra" è piaciuto e l' avevo anche detto. Sono intervenuto in questo caso perché contrario all' idea generale di universo condiviso, che Carlo Monni ha proposto. 

 

Non avevo dubbi sul fatto che ad Hellingen sarebbe piaciuto questo albo! Diciamo che é piaciuto anche a Kandrax il mago, al barone Rakosi, a Mortimer, a Molok, a Iron Man, a Supermike e al Re delle aquile anzi loro mi hanno detto che se alla fine Zagor fosse morto sarebbe stato ancora più bello! :laugh::lol::laugh:

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Befankio dice:

Non avevo dubbi sul fatto che ad Hellingen sarebbe piaciuto questo albo! Diciamo che é piaciuto anche a Kandrax il mago, al barone Rakosi, a Mortimer, a Molok, a Iron Man, a Supermike e al Re delle aquile anzi loro mi hanno detto che se alla fine Zagor fosse morto sarebbe stato ancora più bello! :laugh::lol::laugh:

:lol: in realtà è tutto un complotto ! 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Hellingen dice:

Enrico mi accusa di usare paradossi per sostenere la mia tesi.

 

Beh... che cosa sarebbe, allora il tuo "Tex incontra Julia" se non un paradosso? non mi dire che ci credi davvero!?!

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7 hours ago, Carlo Monni said:

 

A quanto pare, non ci siamo proprio capiti.

Un universo narrativo condiviso non è quello dove tutti incontrano tutti, ma quello dove vivono tutti. Il mondo dove vive Tex è lo stesso di Zagor solo quarant'anni dopo ed è lo stesso di Martin Mystere ma 140 anni prima.

Tex non potrà mai incontrare Julia perché li separa quasi un secolo e mezzo, ma potrebbe benissimo incontrare il suo trisnonno Ken Parker. Sarebbe così scandaloso?

 

Più che "scandaloso", sarebbe assolutamente insensato. Diamine, NELLE STORIE STESSE, si MOSTRA che un "mondo" di un personaggio è completamente diverso da quello degli altri...  perchè ogni autore riversa in un personaggio la "sua" visione del mondo. Chi prosegue una serie può riuscire ad adattarsi o condividerla, o averne una diversa... e se è troppo diversa, già lì, con LO STESSO PERSONAGGIO e la STESSA EPOCA...  non è più lo stesso mondo!

 

Su Tex scritto da GL Bonelli, esiste il bene e il male. Un personaggio può decidere e non tutti fanno sempre il bene e non tutti fanno sempre il male (esempi, Lucero, Clem, Apache Kid, etc.), ma le azioni non sono ambigue (anche per questo il Tex di Nizzi che cercando di fare il bene fa solo del male a chi si fida di lui è un Tex diverso, inetto, in un mondo diverso)

Nel mondo di Zagor di Nolitta  invece puoi fare male cercando di fare bene e viceversa, e nessuno è "buono" o "cattivo", lo stesso "eroico" protagonista è un pluriassassino stragista.

E mi dici che sono "lo stesso mondo"? :laugh:

 

Guarda quando Nolitta scrive Tex: è Tex, il capo dei navajos, secondo l'idea "nerd" dei personaggi che dà vita a idee strampalate come il "mondo condiviso" dovrebbe essere uguale.

E invece no, non fila nulla: perchè quello è Tex nel mondo di Nolitta, non nel mondo di GL Bonelli. E nel mondo di Nolitta uno come Tex diventa un "villain", come mostra bene "caccia all'uomo". Nelle storie successive, per non renderlo il "villain", Nolitta deve renderlo un inetto che passa di fallimento in fallimento, perchè se non fallisse, nel mondo di Nolita non può essere un eroe.

 

Il paradosso che fa sballare le valvole ai lettori abituati ai "multiversi" è che, NOMINALMENTE, sono lo stesso identico "mondo", e lo sono: è il "mondo reale"

 

C'erano, un tempo ormai lontano che pochi ricordano, i "lettori". Non i "collezionisti" o i "fan" e nemmeno i "fanboy". I lettori leggevano di tutto. Leggevano le avventure di decine, centinaia di personaggi ambientate TUTTE nel "mondo reale", e tutte in un mondo descritto diversamente.

 

Il "mondo reale" è un "universo" particolare. Quando lo usi, non sei obbligato a seguire DAVVERO le vicende del mondo reale (quante storie di fantascienza o alla Martin Mystere prendono un avvenimento del mondo reale e dicono che è avvenuto diversamente ma rimangono ambientate nel mondo reale? Per non parlare del fatto che per esempio la vita di Napoleone se prendi 3 film e 20 romanzi, sono di personaggi che hanno vite diverse e caratteri diversi...)

 

È una cosa peculiare del "mondo reale": se fai una storia dei Fantastici Quattro nell'universo Marvel, il passato dei fantastici quattro è quello delle storie pubblicate. Se cambi qualcosa, fai un altro universo alternativo, un universo ultimate per esempio. Mentre se fai una storia nel "mondo reale", puoi descrivere Napoleone in maniera totalmente diversa da quella usata dagli altri auto che hanno pubblicato storie di Napoleone in precedenza...

 

Il "mondo reale" ha potenzialmente infiniti Napoleone completamente diversi uno dall'altro. E, allo stesso modo, anche Tex totalmente, completamente diversi se non opposti come quello di Nizzi e quello di GL Bonelli... sono entrambi ambientati nel mondo reale. Come Napoleone, anche infiniti Tex sono ambientabili nel mondo reale.

 

Se questo paradosso risulta incomprensibile ai fan oggi abituati ai "multiversi", posso provare a spiegarglielo così: ci sono infiniti "mondo reale", tutti diversi uno dall'altro, e li chiamiamo tutti "mondo reale"...

 

(non è proprio così, si tratta piuttosto di come funzionano davvero le storie e le ambientazioni rispetto al costrutto totalmente artificiale e propagandistico dei Multiversi, ma quello davvero non riuscirei a spiegarlo in un solo post...)

 

Tex è ambientato nel mondo reale. Un mondo reale dove esiste l'inferno, e demoni possono dare poteri ai maghi. Ma è molto, molto difficile contattarli. Il mago più potente del mondo è stato Mefisto. Non è mai esistito un Manetola che è andato a morire bombardato in una fortezza nei caraibi. Custer viene ucciso da un indiano x. Non esistono licantropi, esistono diableri

 

Zagor è ambientato nel mondo reale. Esiste Manito, che sceglie campioni fra gli uomini, per combattere il Dio del Male Wendigo, che può dare strabilianti poteri ad un infinità di stregoni tutti molto più potenti di Mefisto. La più grande e leggendaria battaglia dei seminole è quella dove è morto Manetola. Esistono licantropi, vampiri coi dentoni, aliens, robot giapponesi, draghi e il mostro di Frankenstein.

 

Julia è ambientata nel mondo reale. La Magia non esiste.

 

La storia del west è ambientata nel mondo reale. Ma custer muore in modo diverso ucciso da qualcun altro. Le date di un sacco di eventi storici sono diverse da quelle di Tex Willer, è un mondo reale dove Cochise è più vecchio di oltre dieci anni per esempio...

 

I Tre Bill è ambientata nel mondo reale, ma loro uccidono Geronimo più di trent'anni prima.

 

Magico Vento è ambientato nel mondo reale. Ma la magia esiste, Wendigo è un semplice mostro, non un dio del male. Custer muore in maniera ancora totalmente diversa.

 

Tutte queste serie sono ambientate "nel mondo reale". Ma dire che è un "universo condiviso" e CREDERCI VERAMENTE è folle. (se lo dici invece solo per fare marketing e spillare soldi da finanziatori convinti che sia una roba come l'universo Marvel, allora sarebbe diverso: ma temo molto che ci credano veramente, e prevedo disastri..)

 

In generale, per esperienza, quando una casa editrice inizia a straparlare di "universo condiviso" fra i vari personaggi nati in ambientazioni diverse (ricordo per esempio ad un certo punto la Dark Horse) è il momento di smettere di comprare i suoi fumetti, diventeranno ciarpame spinto solo dal marketing (tipo appunto quelli Dark Horse nel periodo in cui volevano spacciare l'universo condiviso, poi sono rinsaviti). Mentre una casa editrice nata con l'idea dell'universo condiviso tipo la Image a un certo punto si è resa conto che era una boiata, hanno smesso con questa boiata e ogni creatore aveva il suo universo separato dagli altri, e le vendite sono aumentate fino a renderla una delle case editrici principali...

 

L'idea che le varie serie Bonelli abbiano un "universo condiviso" è risibile. Già si vede come Zagor nel mondo di Tex Willer risulti "strano" (è molto diverso essere Zagor nel mondo di Zagor,  ed esserlo invece vicino a Tex che invece vince sempre... un perdente in un mondo di perdenti è una visione dell'esistenza umana coerente, un perdente in un mondo dove c'è qualcun altro che vuole fare le stesse cose e vince sempre è uno sfigato... sarà questo che ha fatto arrabbiare tanto molti zagoriani?). E se cercheranno di imporla, significa semplicemente che stravolgeranno tutte le loro serie peggiorandole al servizio del marketing dei team-up e dei crossover...

 

(in Francia sono più seri, non inseguono patacche, col cavolo che la Dargaud dice che tutti i suoi personaggi vivono nello stesso universo. Idem per le case editrici di Manga. Chi ha davvero un successo mondiale non ha bisogno di questi mezzucci. Sono boiate da case editrici alla canna del gas...)

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53 minuti fa, Diablero dice:

 

Più che "scandaloso", sarebbe assolutamente insensato. Diamine, NELLE STORIE STESSE, si MOSTRA che un "mondo" di un personaggio è completamente diverso da quello degli altri...  perchè ogni autore riversa in un personaggio la "sua" visione del mondo. Chi prosegue una serie può riuscire ad adattarsi o condividerla, o averne una diversa... e se è troppo diversa, già lì, con LO STESSO PERSONAGGIO e la STESSA EPOCA...  non è più lo stesso mondo!

 

Su Tex scritto da GL Bonelli, esiste il bene e il male. Un personaggio può decidere e non tutti fanno sempre il bene e non tutti fanno sempre il male (esempi, Lucero, Clem, Apache Kid, etc.), ma le azioni non sono ambigue (anche per questo il Tex di Nizzi che cercando di fare il bene fa solo del male a chi si fida di lui è un Tex diverso, inetto, in un mondo diverso)

Nel mondo di Zagor di Nolitta  invece puoi fare male cercando di fare bene e viceversa, e nessuno è "buono" o "cattivo", lo stesso "eroico" protagonista è un pluriassassino stragista.

E mi dici che sono "lo stesso mondo"? :laugh:

 

Guarda quando Nolitta scrive Tex: è Tex, il capo dei navajos, secondo l'idea "nerd" dei personaggi che dà vita a idee strampalate come il "mondo condiviso" dovrebbe essere uguale.

E invece no, non fila nulla: perchè quello è Tex nel mondo di Nolitta, non nel mondo di GL Bonelli. E nel mondo di Nolitta uno come Tex diventa un "villain", come mostra bene "caccia all'uomo". Nelle storie successive, per non renderlo il "villain", Nolitta deve renderlo un inetto che passa di fallimento in fallimento, perchè se non fallisse, nel mondo di Nolita non può essere un eroe.

 

Il paradosso che fa sballare le valvole ai lettori abituati ai "multiversi" è che, NOMINALMENTE, sono lo stesso identico "mondo", e lo sono: è il "mondo reale"

 

C'erano, un tempo ormai lontano che pochi ricordano, i "lettori". Non i "collezionisti" o i "fan" e nemmeno i "fanboy". I lettori leggevano di tutto. Leggevano le avventure di decine, centinaia di personaggi ambientate TUTTE nel "mondo reale", e tutte in un mondo descritto diversamente.

 

Il "mondo reale" è un "universo" particolare. Quando lo usi, non sei obbligato a seguire DAVVERO le vicende del mondo reale (quante storie di fantascienza o alla Martin Mystere prendono un avvenimento del mondo reale e dicono che è avvenuto diversamente ma rimangono ambientate nel mondo reale? Per non parlare del fatto che per esempio la vita di Napoleone se prendi 3 film e 20 romanzi, sono di personaggi che hanno vite diverse e caratteri diversi...)

 

È una cosa peculiare del "mondo reale": se fai una storia dei Fantastici Quattro nell'universo Marvel, il passato dei fantastici quattro è quello delle storie pubblicate. Se cambi qualcosa, fai un altro universo alternativo, un universo ultimate per esempio. Mentre se fai una storia nel "mondo reale", puoi descrivere Napoleone in maniera totalmente diversa da quella usata dagli altri auto che hanno pubblicato storie di Napoleone in precedenza...

 

Il "mondo reale" ha potenzialmente infiniti Napoleone completamente diversi uno dall'altro. E, allo stesso modo, anche Tex totalmente, completamente diversi se non opposti come quello di Nizzi e quello di GL Bonelli... sono entrambi ambientati nel mondo reale. Come Napoleone, anche infiniti Tex sono ambientabili nel mondo reale.

 

Se questo paradosso risulta incomprensibile ai fan oggi abituati ai "multiversi", posso provare a spiegarglielo così: ci sono infiniti "mondo reale", tutti diversi uno dall'altro, e li chiamiamo tutti "mondo reale"...

 

(non è proprio così, si tratta piuttosto di come funzionano davvero le storie e le ambientazioni rispetto al costrutto totalmente artificiale e propagandistico dei Multiversi, ma quello davvero non riuscirei a spiegarlo in un solo post...)

 

Tex è ambientato nel mondo reale. Un mondo reale dove esiste l'inferno, e demoni possono dare poteri ai maghi. Ma è molto, molto difficile contattarli. Il mago più potente del mondo è stato Mefisto. Non è mai esistito un Manetola che è andato a morire bombardato in una fortezza nei caraibi. Custer viene ucciso da un indiano x. Non esistono licantropi, esistono diableri

 

Zagor è ambientato nel mondo reale. Esiste Manito, che sceglie campioni fra gli uomini, per combattere il Dio del Male Wendigo, che può dare strabilianti poteri ad un infinità di stregoni tutti molto più potenti di Mefisto. La più grande e leggendaria battaglia dei seminole è quella dove è morto Manetola. Esistono licantropi, vampiri coi dentoni, aliens, robot giapponesi, draghi e il mostro di Frankenstein.

 

Julia è ambientata nel mondo reale. La Magia non esiste.

 

La storia del west è ambientata nel mondo reale. Ma custer muore in modo diverso ucciso da qualcun altro. Le date di un sacco di eventi storici sono diverse da quelle di Tex Willer, è un mondo reale dove Cochise è più vecchio di oltre dieci anni per esempio...

 

I Tre Bill è ambientata nel mondo reale, ma loro uccidono Geronimo più di trent'anni prima.

 

Magico Vento è ambientato nel mondo reale. Ma la magia esiste, Wendigo è un semplice mostro, non un dio del male. Custer muore in maniera ancora totalmente diversa.

 

Tutte queste serie sono ambientate "nel mondo reale". Ma dire che è un "universo condiviso" e CREDERCI VERAMENTE è folle. (se lo dici invece solo per fare marketing e spillare soldi da finanziatori convinti che sia una roba come l'universo Marvel, allora sarebbe diverso: ma temo molto che ci credano veramente, e prevedo disastri..)

 

In generale, per esperienza, quando una casa editrice inizia a straparlare di "universo condiviso" fra i vari personaggi nati in ambientazioni diverse (ricordo per esempio ad un certo punto la Dark Horse) è il momento di smettere di comprare i suoi fumetti, diventeranno ciarpame spinto solo dal marketing (tipo appunto quelli Dark Horse nel periodo in cui volevano spacciare l'universo condiviso, poi sono rinsaviti). Mentre una casa editrice nata con l'idea dell'universo condiviso tipo la Image a un certo punto si è resa conto che era una boiata, hanno smesso con questa boiata e ogni creatore aveva il suo universo separato dagli altri, e le vendite sono aumentate fino a renderla una delle case editrici principali...

 

L'idea che le varie serie Bonelli abbiano un "universo condiviso" è risibile. Già si vede come Zagor nel mondo di Tex Willer risulti "strano" (è molto diverso essere Zagor nel mondo di Zagor,  ed esserlo invece vicino a Tex che invece vince sempre... un perdente in un mondo di perdenti è una visione dell'esistenza umana coerente, un perdente in un mondo dove c'è qualcun altro che vuole fare le stesse cose e vince sempre è uno sfigato... sarà questo che ha fatto arrabbiare tanto molti zagoriani?). 

Boselli fa fare la figura del perdente solo a Zagor, ma i perdenti sono sia Zagor che Tex, ricordiamoci che impedire le guerre indiane é sempre stato lo scopo di entrambi, invece di mandare via Zagor con la coda tra gambe avrebbe potuto farlo tornare a Bandera dove la storia sarebbe finita con un mal comune e mezzo gaudio lasciando un finale più aperto. 

Modificato da Befankio
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Il tuo più grosso problema è che sei assolutista ed integralista a livelli incredibili.

Tex e Zagor vivono nello stesso mondo narrativo. Non è un'ipotesi, ma un dato di fatto che piace agli autori ed anche a diversi lettori tra cui il sottoscritto.

Non piace a te. Bene, ne prendo atto e passo oltre, tanto lo so quando è inutile discutere con te.

Per tua informazione, Boselli voleva realizzare un incontro tra Tex e Ken Parker. Aveva già raggiunto un mezzo accordo con Berardi e bisognava interpellare Milazzo poi c'è stato l'accordo con Mondadori e tutto è andato a gambe all'aria.

 

<span style="color:red">54 minuti fa</span>, Diablero dice:

(in Francia sono più seri, non inseguono patacche, col cavolo che la Dargaud dice che tutti i suoi personaggi vivono nello stesso universo.

 

Non potrebbe nemmeno perché avrebbe bisogno dell'accordo di tutti gli autori che in Bonelli c'è quasi per tutti..

Tuttavia, Buck Danny ha incontrato diverse volte Tanguy e Laverdure ed un paio di volte pure Dan Cooper.

Tanto euro è inutile.

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2 minutes ago, Befankio said:

Boselli fa fare la figura del perdente solo a Zagor, ma i perdenti sono sia Zagor che Tex, invece di mandare via Zagor con la coda tra gambe avrebbe potuto farlo tornare a Bandera dove la storia sarebbe finita con un mal comune e mezzo gaudio lasciando un finale più aperto. 

Dimentichi che, di base, questa è una storia ambientata nel mondo di Tex Willer.

 

Nel "mondo reale" di Tex Willer "versione Boselli" (che si differenzia dal mondo reale di Tex Willer di GL Bonelli fra le altre cose per una maggiore aderenza storica e perchè c'è "un" Zagor, mentre invece a GL Bonelli Zagor non piaceva)

 

Con buona pace di tutte le boiate sull'"Universo Condiviso"

 

È un team-up fra il Tex Willer del mondo reale di Boselli con lo Zagor del mondo reale di Boselli (persino Pamina viene da una storia di Boselli, è tutto riciclo di materiale Boselliano, dello stesso autore), entrambi molto più "storicizzati" dei mondi reali di altri autori, fatto nel mondo reale di Tex Willer (quindi Zagor non può chiedere l'aiuto di Kiki Manito o farsi prestare un robottone giapponese da Kandrax per distruggere le giacche blu)

 

Ed essendo nel mondo reale di Tex Willer, si segue la Storia, Tex vince e Zagor ha un finale Nolittiano. Credo che sia la cosa più simile ad un vero team up fra questi personaggi, "mediati" dal fatto che Boselli ha una sua versione di entrambi "canonica"

 

Nel mondo reale di Zagor, Tex Willer sarebbe Supermike.

 

P.S.:

5 minutes ago, Carlo Monni said:

Tuttavia, Buck Danny ha incontrato diverse volte Tanguy e Laverdure ed un paio di volte pure Dan Cooper.

Tutti e tre scritti da Charlier, eh, ma dai, è solo un dettaglio inessenziale... :laughing:

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2 ore fa, Enrico dice:

Beh... che cosa sarebbe, allora il tuo "Tex incontra Julia" se non un paradosso? non mi dire che ci credi davvero!?!

Onestamente non ci credo però non sono tenuto a credere neanche alla possibilità di Julia che va in Texas o in Arizona e trova tracce dell' esistenza passata di Tex. Tu dici giustamente, basta scrivere una storia bella e giustificare la cosa ma il fatto è: è davvero necessario? 

Ripeto: secondo me l' idea di un mondo unico appesantisce i personaggi, i lettori e gli autori. 

 

Il mondo può andare in un modo in un fumetto e in un' altro modo in un altro fumetto! 

Modificato da Hellingen
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Il 8/12/2023 at 18:30, Diablero dice:

In generale sulla storia: bella sceneggiatura, ma manca di un idea "forte" a parte "Tex e Zagor si incontrano di nuovo e aggiorniamo la cronologia". Bello vedere Cico felice e con famiglia numerosa (è chiaro che per Boselli, come per Nolitta prima, la missione di Zagor è destinata al fallimento, e Zagor può solo sperare in una morte eroica prima del dover riconoscere il fallimento. E idem Cico, se rimane con lui). Ci riaggiorniamo con un po' di personaggi. Sappiamo come vanno le loro vite. Ma insomma, a parte questo... di che parla la storia? Gli avversari sono evanescenti, poco più di un pretesto per gli aggiornamenti storici. Direi che "il tempo che passa" è il cattivo principale di questa storia, non lo speculatore che viene sconfitto in cinque minuti...

 

Non leggo Zagor e non ho alcun interesse a farlo.

Ho comprato questo speciale Tex Willer perché è una storia di Tex Willer e perché avevo già letto Bandera.

La lettura di questo topic rende evidente come Presagi di guerra  sia interessante solo nella prospettiva dei lettori di Zagor.

Perché?

La risposta ce la fornisce @Diablero: in questo albo non succede praticamente nulla, ed un lettore di Tex come me vuole, invece, che qualcosa succeda.

In conclusione, è una storia di cui ricorderò poco, così come ben poco mi è rimasto di Bandera.

 

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Posso dirmi in accordo con @F80T: questa saga, pur essendo ambientata nel mondo di Tex Willer, è molto più impattante per i lettori zagoriani che non texiani, per i motivi già tanto discussi, ed anche il coinvolgimento emotivo per i personaggi dell'universo Texwilleriano è sicuramente minore rispetto a quello dei corrispettivi zagoriani.

Penso che queste storie, pur non essendo mal scritte o mal disegnate, dal lettore texiano medio vengano percepite più come un romanzo storico che avventure di Tex, anche messe a confronto con altre vicende della serie giovane, di per sé già più aderente alla Storia reale. Ed in effetti anche io di Bandera non è che avessi un ricordo così nititdo...

 

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Nel mondo reale di Zagor, Tex Willer sarebbe Supermike.

 

Non avevo mai fatto questa precisa associazione, ma mi trovi d'accordo.

Sicuro di sè e vincente, preso di peso il Tex di tante storie GLBonelliane e messo a Darkwood risulterebbe appunto troppo super, un "buono" ma antipatico in una classica storia zagoriana.

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