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TWF - Tex Willer Forum

[611/612/613] I Trappers Di Yellowstone


Sam Stone
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73 utenti hanno votato

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Direi buona storia nel complesso, niente da dire!!Il finale "buonista" ci può stare, a me non ha disturbato per nulla. L'utilizzo dei pards è maledettamente buono questa volta, si muovono e comportano tutti come ci si possa immaginare. Unico piccola appunto, la centralit?/bravura di Tex sempre e comunque... mi è piaciuto MOLTO come Boselli ha utilizzato Tiger in questi albi ( un p? come nella storia del profeta precedente), ovvero da indiano al 100%; ma mi è dispiaciuto vedere come sia ancora/sempre TEX ad accorgersi di un rumore durante un bivacco. Anche se per una volta facessimo accorgere qualcun altro nessuno griderebbe allo scandalo di un Tex rimbambito/piccione dai!!!(o forse si in effetti, chi lo sa!! :D)

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la storia mi è piaciuta , buona l'idea generale e la caratterizzazione d i Tex e dei pards è ben fatta. un pregio particolare sono i disegni di Piccinelli , molto curati e di ottimo effetto soprattutto per ciò che riguarda i paesaggi e la rappresentazione degli indiani (caratterizzati molto bene).voto finale:soggetto : 7,5sceneggiatura: 7disegni: 8 :indiano::indianovestito: :capoInguerra:

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Storia che ricorda decisamente lo stile boselliano, ma a mio giudizio caratterizzata da grande velocit? narrativa. Tranne il primo albo, concentrato sul dialogo e la spiegazione di tutta la vicenda nei suoi tratti essenziali, il proseguo dell'avventura è decisamente tipico di Tex. Spari, botte, seppur in un'ambientazione differente dal solito. Sul finale, mi sento di dire che forse è un po' troppo accentuata la risoluzione positiva della questione, ma comunque complessivamente si può accettare di buon grado. Disegni: Piccinelli può diventare un grandissimo, solo per i paesaggi merita un 8, quindi siamo su livelli alti; unica nota, può ancora migliorare la caratterizzazione del viso di Tex. Comunque, storia molto adatta al suo tratto "vellutato".

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E' la prima volta che commento una storia, quindi spero mi perdonerete se non scriverò una recensione dettagliatissima. La storia mi è piaciuta molto, essendo molto ben equilibrata nell'utilizzo dei pards, che oltretutto ho trovato caratterizzati molto bene. Anche i personaggi secondari hanno un certo spessore, e questo, oltre al fatto che la storia ha una lunghezza "ad hoc" slegata dall'albo in sè contribuisce non poco alla qualità della trama, direi. Mi spiegate, invece, cosa rappresentano le opzioni del sondaggio? Non ho ben chiara la scala di valutazione utilizzata. 

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Ho appena finito oggi di leggere la storia, causa poco tempo, devo dire che i primi 2 albi mi hanno soddisfatto, anche perchè sembrava che si creasse l'aspettativa per un gran finale, che alla fine non c'è stato. La risoluzione della storia mi è parsa affrettata,Tex non è stato protagonista assoluto del finale, ma grazie all'esperienza di Yount i 4 pards si salvano dalla carica di Crawford e dei suoi uomini, non sè sarà che sono come al solito legato tradizionalmente al tipico scontro finale dove Tex salda il conto al capo della cricca, e quì invece nulla. L'amalgama tra i 4 pards mi è piaciuta ed anche le situazioni di convivenza tra prigionieri e Nez percé, anche se come ho visto il troppo accordo tra le due parti ha creato molti giudizi negativi a me non è dispiaciuto affatto. Piccinelli ha un bel disegno che rende la storia un pò più positiva, anche se non mi piace affatto come viene disegnato il volto di Tex un pò impersonale... In conclusione un equilibrio tra sceneggiatura e disegni, anche se questi ultimi meritano un punto in più.

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Positiva, anche se all'inizio non si direbbe, perchè il buon Loi si è fatto influenzare dalla collettiva stupidaggine sullo "zucchero" che molti di voi hanno fatto propria (ma quando mai? :indianovestito: Che cosa inventerete la prossima volta? Mi toccherà scrivere una storia dura, sferzante, crudele e senza respiro come "Le iene di Lamont" ).

Borden

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collettiva stupidaggine sullo "zucchero"

 

Ripeto a me la situazione di positiva convivenza Nez Percé e bianchi, non mi è dispiaciuta affatto anzi, in un lontano post ne ho addirittura vista una valenza di tipo "sociale", ma da quì a dire che le situazioni createsi non sono benevolmente "zuccherose" non è neanche veritiero, perchè comunque così appaiono. La recensione di Loi è solo frutto di come lui ha visto la storia, senza nessuna influenza, ma come così naturalmente è apparsa a tutti, a chi è piaciuto lo zucchero e a chi non è piaciuto. Inoltre riconfermo che a me a differenza della recensione di UBC fumetti, la conclusione è parsa affrettata, con quella "scientifica" soluzione del getto di lava intervenuto miracolosamente a salvare i 4 pards e l'eroe Yount, senza il quale magari la vicenda si sarebbe risolta a fucilate... come al solito...(ironia)... 

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In fin dei conti è una storia che funziona, anche se non so quanto ciò sia dovuto al fatto che ho impiegato due settimane per leggerla e certi aspetti mi siano sfuggite. Ho come l'impressione che Boselli si mantenga in superficie col solo mestiere e scriva col pilota automatico, ma non essendoci grandi attese dietro la storia, come invece accaduto nel caso di "Caccia Infernale", l'insieme risulta quasi sempre gradevole, talvolta divertente e solo raramente tedioso. Le battute azzeccate ci sono, il senso di avventura quasi, quindi l'insieme è sufficiente. Mi è piaciuto anche il rapporto fra i ricconi e gli indiani, sviluppato con molto buonismo, ma con un infinito garbo di fondo che mi ha quasi ricordato Jules Verne: non so quanto il paragone stia in piedi, ma essendomi riletto in blocco una mezza dozzina di romanzi di Verne, quest'estate, l'impressione è stata proprio quella. I disegni di Piccinelli, invece, sono semplicemente SPLENDIDI! Mi era piaciuto molto in "Vendetta per Montales", ma qui è perfino migliorato: paesaggi e pose spettacolari, scene d'azione dinamiche e caratterizzazioni azzeccatissime: il ragazzo è giovane, ma non sfigura accanto alle colonne della serie. L'unico difetto che gli imputerei sono i personaggi che, nelle sparatorie, non pensano mai, ma proprio mai, a cercarsi un riparo, e rimangono in piena vista, al massimo inginocchiati, sperando sempre nell'eterna pessima mira degli avversari, ma non so quanto ciò sia da attribuire al disegnatore o alla sceneggiatura. Un peccato, perchè simili aspetti su Tex sono sempre stati abbastanza curati. In definitiva, fra il sei di Boselli e il nove di Piccinelli, direi che "I trappers di Yellowstone" un sette se lo merita tutto.

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  • 6 mesi dopo...

Io esco dalla lettura di questa storia con un forte senso di soddisfazione e di appagamento: la ritengo davvero bella, per la varietà di situazioni che si presentano, per il ritmo galoppante e per la copiosa messe di bei personaggi che la popolano. L'ambientazione e i disegni, innanzitutto, sono superbi, e già abbiamo quindi un grande scenario per gli attori di questa storia, che sono tanti e ben costruiti. Innanzitutto i ricconi dell'est, e tra tutti il britannico Lord Brunel. La sua figura di piedidolci che però se la sa cavare e riesce a guadagnarsi con il proprio valore l'amicizia dei Nez Percé secondo me è davvero ben riuscita. Jack65 cita Blekmacigno e il Comandante Mark, e non mi sento di dargli tutti i torti, ma, a mio parere, i siparietti dolci e la gran quantit? di complimenti vanno contestualizzati nella particolarissima situazione propostaci da Boselli: in definitiva, pensare che dei rudi guerrieri Nez Percé concepiscano il piano di rapire degli influenti ostaggi per farne oggetto di una complicata trattativa diplomatica (e quindi da non maltrattare), richiede un pò di "connivenza" da parte del lettore. Accettata però quest' idea, ecco che anche il rapporto di simpatia che si instaura tra rapitori e rapiti non è più così improbabile, e il rapporto tra Lord Brunel e Tall Bull acquista verosimiglianza, accattivandosi (almeno per me) le simpatie del lettore. Oltre a Lord Brunel, proprio Looking Glass è l'altro gran personaggio di questa storia. Non si vede tantissimo, ma sua è l'idea che muove la vicenda: il rapimento volto a conquistare una posizione di forza nelle trattative a difesa del territorio della sua bellissima riserva. Nel dialogo tra lui e Langford, il capo indiano mostra tutta la sua consapevolezza sulla politica dei bianchi, che non faranno mai propria la causa degli animali del parco e dei nativi Nez-Percé. Ed è proprio per questa sua consapevolissima sfiducia che architetta un piano così ardito e in definitiva ricco di fantasia: un piano innovativo, pazzesco, quasi, che però mi rende molto gradito questo personaggio. Non è uno stupido, è conscio delle difficoltà del suo piano, eppure lo porta avanti con fiducia sapendo di non avere alternative per fasi ascoltare, ed è semplicemente straordinario nell'autorevolezza (condita anche da un bel cazzotto) con cui riduce alla ragione uno dei suoi giustamente scettico per quel piano troppo aleatorio. Poi c'è Randy, con il suo rinsavimento prima e con la sua morte poi, che per me ha costituito un autentico colpo di scena. E lo stesso Brent, con quel gesto a suo modo "pietoso", pur essendo una carogna, si dimostra una figura interessante nella sua imprevedibilità. Infine, Harry Yount. Al di là della simpatia che subito ispira questa "vecchia pellaccia", lui è il risolutore della storia, con la complicità delle forze della natura da lui ben conosciute e sfruttate al meglio (che rischio però far passare i rangers su quello stesso punto!). E mi è davvero piaciuto il fatto che non sia stata la mano dei rangers ma quella della natura a fare giustizia di chi di quella stessa natura voleva impossessarsi per biechi fini. E tutti questi attori si muovono, come detto, in uno scenario molto suggestivo, anche grazie alla bravura di Piccinelli, alternandosi alla scena con sincronismi perfetti che tengono lo spettatore incollato alla lettura, senza mai concedergli uno sbadiglio ma anzi tenendo sempre vivo l'interesse. Una storia in definitiva atipica, ma forse proprio per questo IMHO davvero molto bella.

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  • 2 anni dopo...

Anni fa, dopo un viaggio nel famoso parco, avevo suggerito con una lettera, alla redazione della Bonelli, di ambientare una storia di tex nel famoso parco dello Yellowstone. Non so se l'idea fosse già stata presa in considerazione da Boselli. Certamente mi ha fatto molto piacere poter leggere quest'avventura, ambientata in uno dei luoghi più belli che esistano sulla terra.

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  • 3 settimane dopo...
  • Sceriffi

Vengo a commentare anche questa storia "naturalistica" di Boselli e Piccinelli, molto classica nell'impianto e nello sviluppo, con i nostri sempre al centro dell'azione. Molto riuscita l'idea delle due sottotrame parallele - la lotta contro i cacciatori e il rapimento dei gentiluomini - che vanno a riunirsi soltanto nel finale. Non voglio entrare nelle polemiche a proposito dell'eccessivo buonismo lamentato da molti - dico soltanto che a me il finale non è affatto dispiaciuto.

 

Il vero protagonista della storia è però, lasciatemelo dire, lo scenario mozzafiato del parco di Yellowstone, riprodotto dalle tavole di Piccinelli in tutta la sua maestosità :inch:  Il paesaggio, qui, è davvero sempre al centro dell'attenzione, e non può essere diversamente in una storia che se non erro vede per la prima volta il nostro ranger mettere piede in uno dei paradisi naturali più affascinanti d'America.

 

Ottimo lavoro quindi di Boselli e, soprattutto, di Piccinelli (una piccola nota stonata, già rilevata in un commento precedente, è data dalle tavole dello scontro finale, dove gli avversari non danno mai l'impressione di essere numericamente in grado di impensierire Tex e  i suoi alleati e anzi ci si chiede come mai i nostri fuggano continuamente di fronte a così pochi avversari... evidentemente, l'artista non è riuscito a mio parere a riprodurre quella disparità numerica in grado di giustificare tale comportamento). Un apprezzamento particolare, infine, per la scena perfetta dell'avvicinamento di Tex e pards alla capanna del guardiano del parco, che mi è piaciuta tantissimo per come è stata realizzata.

 

Il mio giudizio è un 8 pieno! :ok:

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  • 2 settimane dopo...

Allora. Ho letto la storia adesso e devo dire che sono rimasto perplesso. È scorrevole, magnifica nei suoi disegni ma non mi ha lasciato forti emozioni, il che è davvero strano perchè le storie di Borden di solito mi emozionano molto. È come se mancasse qualcosa ma non riesco a definirlo. La mancanza di un cattivo davvero feroce? Poca tensione generale? Insomma non ho avvertito una grande minaccia da scongiurare nella storia. In ogni caso è piacevole e i disegni che ho visto sono tra i migliori che abbia visto in questi anni. Piccinelli, sono contento che ci sia anche tu tra i disegnatori di Tex.

  • +1 2
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Allora. Ho letto la storia adesso e devo dire che sono rimasto perplesso. È scorrevole, magnifica nei suoi disegni ma non mi ha lasciato forti emozioni, il che è davvero strano perchè le storie di Borden di solito mi emozionano molto. È come se mancasse qualcosa ma non riesco a definirlo. La mancanza di un cattivo davvero feroce? Poca tensione generale? Insomma non ho avvertito una grande minaccia da scongiurare nella storia. In ogni caso è piacevole e i disegni che ho visto sono tra i migliori che abbia visto in questi anni. Piccinelli, sono contento che ci sia anche tu tra i disegnatori di Tex.

Si è proprio la situazione che nasce anche in me quando leggo questa storia che aveva tutte le potenzialità per essere una capolavoro ed invece delude in pochino rispetto alle aspettative iniziali. Disegni e ambientazione strepitosi non bastano a sollevare una trama un po prima si enfasi e suspance. Forse è proprio come dici tu, magari manca un grande cattivo, fatto sta che, almeno per quanto mi riguarda, si aspetta qual qualcosa che faccia fare il salto di qualità ma questa cosa non arriva in nessun momento. 

  • +1 1
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Una storia davvero ECCEZIONALE.

Boselli ha veramente fatto un OTTIMO lavoro con questa storia, la trama potrebbe sembrare a prima vista un pochino ingarbugliata ma poi leggendo si scopre divertente e scorrevolissima, oltre alla ottima sceneggiatura è grandioso sopratutto il soggetto di base. 

Trovo inoltre che i 4 Pards e anche gli altri personaggi di grande rilevanza siano stati gestiti alla perfezione.

Una storia così è da segnare secondo me come tra le migliori del settimo "secolo" Texiano.

I disegni di Piccinelli sono ottimi in linea generale, precisi e realistici, perfetti in quasi tutto, solo ogni tanto qualche cappello strambo e qualche "braccino" alla Piccinelli.

 

Voto: 9,5

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  • 7 mesi dopo...

Riletta recentemente,la storia scorre abbastanza bene,solo l'ultima parte ambientata tra i geysers mi ha leggermente annoiato. La vena ecologica del racconto e la figura di Yount fanno brillare di luce propria la sceneggiatura. Efficaci come sempre i disegni di Piccinelli. Voto 8.

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  • 5 mesi dopo...

La storia corre via veloce senza inciampi ma anche senza guizzi, senza colpi di scena avvincenti, senza quel quid pluris che caratterizza, di solito, le storie del bravo Boselli. I disegni di Picinelli sono precisi e definiti, ottimi anche nelle scene di azione. Nel complesso senza infamia e senza lode: voto 6.

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  • 2 anni dopo...
  • 2 settimane dopo...

La prima volta che l'avevo letta non mi aveva fatto un'ottima impressione, forse a causa dell'eccessiva verbosità non alternata ad altrettanta azione.
Dopo un'attenta rilettura, invece, devo rivedere il mio giudizio.
La lettura é stata piacevole e molto rilassante, i personaggi interessanti, ed i pards sono utilizzati alla massima potenza. Tiger, in particolare, é una macchina da guerra.
Boselli, per concludere, non si smentisce e continua a non deludere, considerato che, anche nelle sue storie dai più considerate meno riuscite, si trova un perché e ci si diverte nella lettura.
Disegni spettacolari.
Voto alla storia: 7,4
Voto ai disegni: 9,5

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  • 2 mesi dopo...

Bella avventura, questa di Boselli, l' albo 611 fu il primo che comprai in edicola: non sapendo che cosa fassero i trappers e che cosa fosse Yellowstone, dalla copertina con la scure pensai che    " I trappers di Yellowstone" fosse il nome di una tribù indiana:D

Pregi:

Il finale: non condivido le critiche sul buonismo, Tex non è Ken Parker, qui ci voleva un finale così, che a me è  proprio piaciuto e ho trovato quasi commovente.

L' idea del geyser: una scena davvero esaltante e inaspettata.

Scene d' azione ottimamente realizzate.

I pards in formissima, battibecchi esilaranti :lol2:

Gli splendidi disegni 

 

Difetti: 

Un' eccessiva verbosita a tratti

L' antagonista principale è  inconsistente

I Crow restano troppo sullo sfondo

Voto 8

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  • 1 anno dopo...

Riletto oggi. Prova un pò alterna del Boss, con luci e ombre.

Pregi:

-Un Carson in gran forma. Brontolone, divertente e affamato al punto giusto e implacabile quando conta.

-Il quartetto tutto in gran spolvero. Non sono necessariamente un fan del quartetto al completo (non nascondo che non ho simpatia per Kit), ma qui funziona bene, anche troppo...e chi li ammazza a quelli?

-Il soggetto. Un soggetto originale, qualcosa di diverso dal solito.

 

Difetti:

-C'è l'immancabile cattivo che si redime. A me non dà alcun fastidio che gli autori abbiano i loro clichè, ma quello del redento mi disturba un pò, lo confesso.

-Un pò troppo buonismo sparso qua e là, per carità i ricconi dal cuore d'oro che fanno amicizia con gli indiani, ci sta anche, ma preferisco la cattiveria su Tex.

-"Kit, spariamo ai cavalli" "Peccato però per quelle povere bestie". Ok, non è colpa del Boss, siamo negli anni 2000 e gli animalisti si incazzano, ma a me va la saliva di traverso a leggere ste cose.

 

Il finale non lo metto nè tra i pregi nè tra i difetti. E' un buon finale. Avrebbe potuto essere anche migliore.

 

Storia che scorre bene, si legge bene, si passano due discrete ore, non un capolavoro assolutamente.

 

Disegni belli, per me.

Boselli 6.30

Piccinelli 7.30

 

 

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