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  1. Comprato e letto subito anche io, lo aspettavo da tanto. Siccome sono tra i primi a scrivere qualcosa in merito mi azzardo a prevedere molte pagine di discussione (come direbbe Kit Carson: grandinerà piombo) in merito perché l' albo in se fa discutere, soprattutto da parte zagoriana. Premetto che la storia è ben fatta, sceneggiatura che funziona, nonostante l'abbondanza di personaggi tipica dell'autore. La lettura (arricchita da ottimi disegni di Piccinelli) risulta comunque molto impegnativa, e richiede la conoscenza del precedente speciale "Bandera". A bruciapelo questo incontro tra Zagor e Tex mi è piaciuto di più del precedente, per una sola semplice ragione: è una storia non pazza, di più. Tradisco il mio tradizionalismo per una volta, perché se Boselli voleva buttarsi nella fossa dei leoni almeno lo ha fatto fino in fondo e ammiro il suo coraggio. In una sola storia ha narrato il futuro di Zagor e Cico, pure con una certa precisione, fissando, come dice giustamente @Il sassaroli paletti che non potranno più essere rimossi. Non spoilero niente se non la presenza della costa Est nel futuro di Zagor (come, dove?) ,mi limito a prendere atto della situazione, e dico che la frittata è fatta. Per me la storia e l'esperimento in se sono promossi perché sono arrivati "senza avvisare ", o meglio, nessuno di noi si aspettava un contenuto così shock in questo albo (che resterà nella storia dei personaggi ). Perché dico questo? Perché evidentemente Boselli avrà avuto le sue buone ragioni per un esperimento del genere, probabilmente vuole sondare gli animi e vi dico anche (senza prenderlo per un processo alle intenzioni) che se Nizzi o Burattini avessero fatto una cosa del genere sarebbero stati "crocifissi in sala mensa" per citare Fantozzi. Non sono mai stato un grandissimo fan di Boselli ma oggi lo ammiro molto più di prima in quanto si vede che in questo albo ha dato tutto per i due personaggi, cioè ha veramente avuto l'ardore di sostituire Nolitta e Gianluigi Bonelli. Intenzionalmente o no, lo ha fatto. Dal mio punto di vista ci sono ora due strade (e questo Boselli ce lo lascia intendere) ovvero continuare l'azzardo provato con questa storia o fermarsi qui (e sarebbe già tanto). Continuare significherebbe narrare il futuro di Zagor, e se proprio vogliamo farlo io dico facciamolo perché forse è il momento giusto. Ma potrebbe anche andare molto male se Boselli ed eventuali altri autori dovessero perdere la concentrazione o montarsi la testa. Io farei magari uno speciale Zagor in cui si vede come va e poi una rivoluzione definitiva sulla serie regolare in cui si vede lo svolgimento dei fatti fino all'epoca della storia uscita oggi ( quindi Zagor nel periodo della guerra di secessione, Cico che fa delle scelte ecc.). Mi rendo conto che molti non sarebbero d'accordo, e ripeto, anche io non lo sarei se la cosa venisse gestita male ma sento che può essere molto interessante da vedere , specie per i lettori di Zagor ultimamente un po' delusi come il sottoscritto, perciò do fiducia e dico : si può fare ma occhio. Voto alla storia per il coraggio dello sceneggiatore e di chi lo ha assecondato: 10 Voto alla storia in sé: 7,5 Voto ai disegni: 7,5 Da adesso in poi Boselli è per me un temibile ribelle rivoluzionario in stile Che Guevara. Sento adesso addirittura il bisogno di leggere una nuova classica storia del buon vecchio Nizzi in cui Carson e Tex mangiano 80 bistecche in una volta, voglio vedere la legna bruciare nel camino del saloon mentre arriva un ordine dal comando dei ranger in cui chiedono un' indagine nel quartiere cinese. Intanto un uomo con una bottiglia di whisky in mano sta spiando dalla finestra del saloon, legge l'ordine dei ranger con il binocolo, va dai cinesi in un sottoscala a metterli in guardia. Spero arrivi nei prossimi numeri, non sto scherzando, ne sento il bisogno. Piccolo appunto se proprio vogliamo essere precisi: la storia è ambientata dopo la guerra civile e Zagor nella serie regolare vive nel periodo del presidente Jackson (morto nel 1845) ; perciò dovrebbe avere qui circa 60-65 anni e Cico pure. Di conseguenza io li avrei disegnati un pelino più vecchi e Zagor con meno muscoli. Sono proprio curioso di vedere adesso cosa succede. Sono onestamente divertito e preoccupato allo stesso tempo dalla situazione.
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  2. Letto in giornata Che dire: wow ! Da tempo desideravo una storia così, a caldo mi verrebbe da dire che quasi quasi è la più bella che abbia mai letto - anche perché quest'episodio trattandosi di aldilà va un po' oltre le storie nella Valle di lacrime -, (straordinaria la vignetta di pagina 125 in cui Tex e Lilyth salgono verso il sole, tipo Dante e Beatrice, (quando ho visto quella scena io stesso ho pensato di sognare ). Voto 10 P.S. "Adios amigo, uscimmo a riveder le stelle" ... (Oltre al viaggio di Dante, per un momento mi è venuto in mente persino il viaggio di Ebenezer Scrooge...)
    2 points
  3. Acquistata e letta in mattinata, e tralasciando il mio pensiero circa l'opportunità di un team-up tra Tex e Zagor non posso che darne un giudizio più che positivo, riconoscendo inoltre a Boselli di aver trovato soluzioni ad hoc per contestualizzare in maniera adeguata Zagor e Cico nel mondo di Tex. Da lettore di Tex (di Zagor ho letto giusto qualche albo, ivi compresi per ragioni di "corretto apprendimento" quelli con Lupo Grigio, trovandolo però poco nelle mie corde), anzi mi sento propenso di affermare che il mio gradimento sia dato proprio dall'aver trovato che lo Spirito con la Scure ed il suo paffuto amico messicano siano stati di fatto adattati al contesto texiano, fantasioso ma più con i piedi per terra rispetto a quello zagoriano. Sia come sia, i Nostri - compresi l'ancor giovane Kit Carson ed il "ranger rinnegato" Adam Crane - si muovono bene tra le tensioni degli eventi che stanno a precedere la grande scorreria comanche, tentando in ogni modo di scongiurarla ma senza riuscire nell'intento (perché neanche le Leggende possono nulla contro il Destino ineffabile), come si intende chiaramente in un finale forse tra i più struggenti che abbia mai letto sulle pagine di Tex. Finale che io considero la ciliegina sulla torta di una storia di Tex con la partecipazione straordinaria di Zagor che è, a mio avviso, di gran lunga superiore a quella di due anni fa, che trovai di intento perlopiù celebrativo (senza che l'obiettivo fosse del tutto centrato). Tra i punti in comune tra i due crossover, però, ci sono senza dubbio i magnifici disegni di Piccinelli, curati come sempre nei minimi particolari.
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  4. Sono d'accordo però alla fine fai 2 storielle corte o forse 3 ed esaurisci il progetto Tex Zagor, fai una bella storia di ampio respiro e sfrutta bene l'idea, non so se manchi la convenienza economica o le idee ma secondo me i personaggi andavano sfruttati meglio e di più, abbiamo dei Maxi Tex e degli Zagor più che spesso si trascinano con storie banali, e buttaci una bella storia di Tex e Zagor no? Bah È non é manco detto che per forza la debba disegnare Piccinelli....
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  5. Nessuno ha notato che i primi piani del Kit Carson 'capelli non ancora d'argento' con baffi e pizzetto neri sono pari pari al Carabina Quigley di Tom Selleck?
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  6. Sì la scena in cui è mostrato il kriss cela un Kit energico e speriamo che lo sia nel corso della vicenda. Sono invece curioso di sapere chi è il capitano dei malesi: personaggio nuovo o personaggio magari già visto in passato (per esempio capitan Billy)? Lohana e Sumankan saranno invece mostrati, seppur per poco tempo, come una coppia? Il capitano Billy Bart per intenderci.
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  7. Ormai mi sono rassegnata a vedere Kit rapito. Spero solo che dia del filo da torcere ai suoi rapitori (chi siano ancora non l' ho capito) e che si liberi da solo andando poi nel finale in soccorso dei suoi pard. E' il mio pard preferito e voglio che faccia sempre una bella figura. Comunque questa volta il fascinoso Janez è nella squadra di Tex ed è il mitico Kit Carson!
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  8. Adesso mi fischiano le orecchie però. Basta chiedere, anche se, per quanto mi riguarda, il forum è grande abbastanza.
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  9. Siamo giunti agli scontri diretti che ci porteranno alla finalissima prevista intorno a Natale per lasciare poi spazio ai sondaggi consueti di fine anno / inizio anno nuovo sulla migliore storia del 2023, la migliore copertina, il migliore personaggio. Abbiamo in tutto quattro quarti di finale con le otto annate finaliste qui si votano in tutto quattro annate Il sondaggio si chiude automaticamente il giorno 9 dicembre. Qui sotto le annate ancora in gioco: 1971 e 1967 1972 e 1988 1973 e 1992 1969 e 1994
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  10. Sorteggiati con biglietti chiusi pero tenendo conto che non si possono affrontare nei quarti due annate che figuravano nello stesso girone eliminatorio e idem due annate dello stesso decennio uscite dalla prima fase.
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  11. Queste votazioni/sfide mostrano (se ce ne fosse bisogno) che contro Gian Luigi Bonelli non c'è partita. D'altronde non potrebbe essere altrimenti, visto che TEX E' LUI! La continuità della qualità delle annate e i suoi classici non temono confronti, per quanto i suoi successori abbiano fatto abbastanza bene e mantenuto a galla per i decenni seguenti la sua creatura fumettistica in edicola. Le mie preferenze vertono tutte appannagio del vecchio leone, fatta esclusione per quella del 1988, che aldilà del merito di Nizzi, la voto per motivazioni personali visto che coincide col periodo in cui, "picciriddu" mi accingevo alla lettura del mio amato ranger (Che poi desumo che capolavori come "Diablero" e "In nome della legge" l'avrebbero comunque spuntata, se il mio giudizio fosse stato razionale e non sentimentale!) Riassunto preferenze: 1971 - 1988 - 1973 - 1969
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  12. Appena finito di leggere...Storia per me bellissima, e molto carina l'idea di assegnarla a diversi disegnatori. Per me questa storia rappresenta quello che dovrebbero essere tutte le storie Extra, tra Coloro,Texoni,Maxi e Magazine...storie fuori dall'ordinario. Complimenti a Boselli e ai vari artisti che hanno realizzato quest'opera.
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  13. 1971, 1972, 1973, 1969 Troppo facile
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  14. Non ho preso questo albo, come non ho preso i color immediatamente precedenti. Con i Color ho chiuso. Però ho avuto occasione di leggerlo "a sbafo", e la tentazione... ...mi ha fatto perdere del tempo per niente! Avevo fatto bene a lasciarlo in edicola! Non so quale soggetto sia di Letizia, ma come spesso accade nelle storie sceneggiate da Ruju, è la sceneggiatura il punto debole. Storia 1: l'unica ben disegnata, l'unica colorata con una certa personalità (molto bella la prima tavola. Erica Bendazzoli ha colorato anche l'ultima storia ma forse lì i disegni semplicistici di Alessandrini si prestavano di meno...però anche lì la prima tavola si salva), ma la sceneggiatura di Ruju fa venire il latte alle ginocchia... tutto già visto e stravisto e tutto "finto". Non so cos'è, non saprei descrivere bene come mai, ma a volte leggi Tex e Carson che fanno le solite battutine ed è tutto finto e stereotipato. Non mi capita ovviamente mai con GL Bonelli e nemmeno con Boselli, e persino con Nolitta (odiavo i suoi testi su Tex ma per altre ragioni). Mi capita spesso con Nizzi e Ruju e mi capitava con Faraci. Sembrano recitare in un teatrino, senza nemmeno sforzarsi troppo. Vedi Tex che in una scena in cui gli sparano addosso dalla pagina precedente dice "mano alle colt" e anche se è una battuta "da Tex", messa in quel punto non ha senso. Fa ridere. TUTTI hanno già tirato fuori la colt certamente senza aspettarlo. Come fa ridere il solito clichè usato SEMPRE da Ruju, con Tex e pards che hanno già le pistole spianate, intimano la resa... e i "villain" hanno tutto il tempo di estrarre e sparare senza che Tex faccia in tempo a sparare un colpo, perchè oggi evidentemente in tempi di politicamente corretto Tex deve sempre sparare per secondo... Storie 2-5: disegni improponibili, forse rovinati dal colore, non so, ma comunque il risultato è pessimo, al servizio di storie anemiche. Banale e prevedibilissima quella di Gabriella Contu, e dispiace dirlo, anche quella di Boselli. la seconda di Ruju presenta l'unico guizzo dell'albo nella presentazione di Porter Rockwell, ma risolta in così poche pagine sembra una delle schede finali della Storia del west allungata con una sparatoria (e ha purtroppo i disegni peggiori dell'intero albo), quella di Russo oltre ad essere banale presenta di nuovo un immagine di Tex "sbirro inflessibile" che sembra uscita dritto dritto dalle storie di Nizzi e Nolitta. Boh, non basta aver smesso di comprarlo, dovrò anche impormi di smettere di perder tempo a leggerli...
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  15. SPOILER SPOILER SPOLIER SPOILER SPOILER SPOILER “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una VALLE D’OMBRA che la diritta via era smarrita…” Sì, la Valle dell’Ombra in cui si perde Tex è un po’ come la selva oscura di Dante, un luogo interiore più che reale, da cui il Nostro eroe deve uscire per raggiungere la salvezza. E la storia è un viaggio attraverso l’Inferno dei ricordi, ricordi di alcune delle situazioni e avversari più pericolosi, che lo porteranno fino al Pueblo del Sole, una sorta di Paradiso Terrestre dove potrà rivedere finalmente, anche se per poco tempo, Lilyth / Beatrice, la donna amata e precocemente perduta, che però Tex dovrà a malincuore lasciare se vuole tornare alla realtà, se vuole risvegliarsi ancora vivo. Qualcosa di simile era avvenuto anche in un Maxi di Segura, “I due volti della vendetta”, quando Tex, morso da un serpente a sonagli, nel delirio rivedeva Lilyth e camminava con lei nelle celesti praterie, "finalmente di nuovo insieme", ma lì erano poche vignette, qui abbiamo una lunga storia ben costruita ed emozionante, soprattutto nel finale disegnato da Villa, quando Tex e Lilyth riescono finalmente a vivere il loro amore. Tavole stupende e poetiche (che sarebbero state adatte anche a “La cavalcata del destino” e l’avrebbero sicuramente migliorata, se anche lì si fosse dato più risalto ai ricordi e ai sogni, invece che a Higgins!), e che resteranno tra le più belle di tutta la serie a testimoniare il rapporto affettivo tra Tex e la dolce Lilith. Ovviamente questa storia ha senso solo in un numero speciale, troppo fuori dai canoni per poter comparire sulla serie regolare, ma appunto su un Magazine celebrativo ci sta benissimo ed è veramente un esperimento riuscito, che Boselli - ha già scritto nella postfazione onde evitare critiche preventive - non ripeterà. P.S.: le storie brevi del Color Tex invece non mi sono piaciute. Da dimenticare. E in effetti le ho lette ieri e le ho già dimenticate.
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  16. Ho sfruttato la parentesi di Capodanno per recuperare la lettura di questo magazine, dedicato al settantesimo compleanno di Tex. Ho trovato interessanti le rubriche ma mi limiterò a qualche veloce giudizio sulle due storie a fumetti che appaiono nella pubblicazione. Il segreto di Lilith Entrambi le brevi sceneggiature che appaiono sul Magazine portano la firma di Borden. Nella prima vediamo agire il nostro eroe al fianco dell'amata Lilith e già questo è motivo di forte interesse. La giovane indiana si mostra una degna moglie del nostro Tex, coraggiosa e decisa, e anche l'alto livello grafico di Civitelli, contribuisce a impreziosire la storia. Tuttavia, a mio giudizio, il soggetto non è all'altezza della situazione e la breve storia non "buca la pagina" Vuoi per la brevità della vicenda, o per il troppo abusato spunto del recupero bottino che non brilla di originalità, durante la lettura non è scoccata la scintilla. Pure un finale accelerato con una sparatoria decisiva in stile Faraci non mi ha aiutato a innalzare il giudizio. Merita menzione un aspetto che mi ha convinto poco, ovvero la lunga sorveglianza del pueblo da parte dei banditi: visto che il "monaco bandito" è morto da anni, con quale criterio lo scalcinato villain ha preso una tale decisione? Chi gli forniva la certezza che il bottino potesse essere dopo tanto tempo recuperato? Non valeva a tal punto estorcere prima con la forza al bandito il segreto? Perchè aspettare anni con tanti appostamenti senza nulla di concreto su cui puntare? Uno snodo poco credibile e sottotono, che però incide su tutta la storia, visto che ne diviene il fulcro. Mi chiedo, se mai Lilith avesse deciso di coinvolgere Tex per svelare il suo segreto, i banditi passavano l'eternità ad aspettare Godot? Storia poco ispirata che a mio avviso non raggiunge la sufficienza, nonostante gli ottimi disegni di Civitelli, sempre molto espressivi e puliti. Unico appunto l'eccessiva somiglianza del giovane Tex con Kit attuale; a tratti faticavo a convincermi che il protagonista non fosse lui con gli abiti del genitore, ma è un peccato veniale. Il mio voto finale è 5 Dinamite Già è raro che Mauro "balbetti" su un episodio, quasi impossibile che ciò accada due volte consecutive, difatti, la seconda prova, che omaggia un caro "compagno" storico del nostro Tex, ovvero il fedele Dinamite, è di tutt'altra caratura. Già l'idea di base mi è piaciuta: di Dinamite si erano perse le tracce da anni e personalmente, come altri lettori desumo, pensavo che fosse morto da tempo. Invece Mauro ce lo mostra in una "tranquilla vecchiaia" con tanto di famiglia e branco, nel cuore della sconfinata riserva Navajo. Ma i grandi eroi non possono fare a meno dell'avventura e anche il nostro simpatico quadrupede è chiamato all'ultima grande missione, al fianco del suo celebre cavaliere. Storia atipica, ma gustosa, in cui le luci della ribalta sono tutte concentrate sullo straordinario cavallo. Borden stavolta non sbaglia una mossa e ci regala un finale intenso e commovente. Il sacrificio di Dinamite che spende tutto se stesso (e le residue energie) per salvare il caro padrone è molto struggente e non poteva esserci commiato migliore per un simile comprimario storico. Molto efficaci e belli pure i disegni di Dotti, disegnatore che apprezzo da sempre e reputo prezioso per la saga, visto la sua duttilità unità a qualità e celerità. Il mio voto finale è 8
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  17. Voglio tornare alla domanda iniziale di Paco, che si fa portavoce di un malumore piuttosto diffuso negli ultimi mesi ma che mi pare al momento eccessivamente pessimista. Tutto sommato di storie davvero deludenti nell'ultimo anno conterei soltanto quelle di Faraci, un autore che come sappiamo è stato definitivamente allontanato dalla collana; per il futuro, quindi, in questo senso non possiamo che attenderci miglioramenti. Sulle colpe del Boselli curatore nel mandare in edicola una storia come "La città nascosta" dico solo che probabilmente una volta che una storia è scritta e disegnata (e pagata profumatamente agli autori) lasciarla nel cassetto non è certo il modo migliore di fare soldi. Tolto Faraci dal gioco, mi pare che su Boselli possiamo essere fiduciosi: da anni le sue storie dominano i sondaggi tra i forumisti sulle migliori storie, e non vedo perché ci dovrebbe essere un calo vertiginoso nella qualità della sua produzione, tanto più che si è messo a scrivere quello che davvero gli piace e aveva voglia di scrivere (il passato di Tex, il ritorno di grandi nemici...). È vero, Lupe è stata una storia deludente; ma ricordo un primo albo bellissimo, e un secondo albo non brutto in sé, ma deludente per quanto ci si aspettava (quanto ti aspetti un capolavoro, anche una buona storia viene percepita come sotto la media). Un colpo a vuoto ci può stare. Non ho ancora letto l'albo in edicola, ma il primo albo della storia di Ruju non mi era dispiaciuto. Però è vero che negli ultimi mesi abbiamo tutti avvertito un calo qualitativo nelle sue storie, che pur rimanendo per me di buon livello (ma sospendo il giudizio su quella in edicola), sembrano tutte inferiori a quelle di qualche tempo fa. Non vorrei che si stesse spremendo troppo l'inventiva del buon Pasquale. E qui mi devo riagganciare all'altro tema: come ho già detto più volte, il proliferare di uscite collaterali e di "storielle" (quest'anno abbiamo addirittura il raddoppio di due collane, praticamente un'uscita extra al mese) per me non può che avere un impatto negativo sulla qualità; quando raddoppi il numero di storie e gli sceneggiatori sono sempre quelli (anzi, con un Faraci in meno), il rischio di finire le buone idee e di svilupparne altre meno buone è alto. Anzi, probabilmente è inevitabile. Non sono pessimista su quello che ci aspetta, ma auspicherei un leggero cambio di rotta, che mi sembra possa andare in due direzioni: 1) ridurre il numero di uscite extra; 2) trovare un nuovo sceneggiatore da affiancare a Ruju e Boselli, uno che abbia davvero Tex nelle sue corde e che non si limiti a qualche storia sporadica, ma abbia un ruolo di peso.
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  18. Ultima lunga avventura scritta da Gianluigi!Oltre alla lunghezza che ne conferisce ampio respiro, si tratta senza alcun dubbio dell'ultimo capolavoro che ci ha regalato il "padre" di Tex!Infatti le storie successive, pur essendocene ancora un certo numero di buon livello, tendono ad avere qualche difetto o comunque qualche punto di debolezza. Venendo alla storia in questione è classica e epica al tempo stesso! "Classica" perchè il lettore più fedele si sente come a "casa", dato che ritrover? tutti gli elementi più tipici della saga Texiana: indiani ribelli, trafficanti d'armi e di whisky e soprattutto tutti e quattro i pards riuniti come nelle migliori avventure!"Epica" perchè l'ampio respiro con cui sono raccontate alcune scene, riescono a catturare il lettore fino alla fine, mettendolo a fianco di Tex e Carson mentre distruggono il traffico di armi, oppure ancora a fianco di Kit, Tiger e i Navajos, eroici difensori del Devil Pass!E per una volta la parte imho migliore è proprio quella che vede protagonisti il giovane Willer e Tiger, su al Devil Pass!Infatti qui Kit Willer ha un ruolo importantissimo, prendendo praticamente il posto del padre, in tutte le decisioni più tattiche. Spesso mi viene in mente quando nei primi numeri il piccolo Kit era un allievo di Tiger, che come un Maestro gli ha praticamente insegnato come tirar d'arco, cavalcare e tutti i trucchi indiani. Beh non vorrei uscire dal topic, ma è come se con l'avanzare della serie, GLB, abbia voluto "dimenticarsi" (forse è un brutto termine) di questi fatti e abbia voluto giustamente rendere abili al pari livello tutti i pards. Infatti qui è come se Tiger (prendendo il posto di Carson), appare dubbioso in seguito alle decisioni del pard, facendogli anche qualche appunto pessimistico!Le scene al Devil Pass sono raccontate e raffigurante stupendamente, come meglio penso non si potesse fare!! Come indimenticabile per ogni texiano (almeno penso) è il duello finale tra Aquila della Notte e Cane Giallo. Cane Giallo appare subito come un borioso, in cerca di gloria e di onore, ma che non esita a ricorrere ad ogni sorta di trucco (taglia la corda con i quali erano legati i polsi dei due duellanti, venendo meno ad una regola) e cercando di sforacchiare Tex con la lancia. Geniale (a dir poco) la decisione finale del nostro di umiliare Cane Giallo, rasandogli i capelli. Una punizione ancora più terribile che la morte, dato che verr? abbandonato dai suoi guerrieri. La vignetta finale è bellissima!!Disegni di Ticci da incorniciare!!! Voto: 10
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  19. Quoto in toto. E' stato il primo Maxi che non ho acquistato, con grande dispiacere. Viste le premesse, l'avevo letto a "scrocco" e, devo dire che la Bonelli non si meritava di ricevere gli Euro dell' albo. Con questo Maxi si è toccato il punto piu' basso della sessantennale storia di Tex. Abominevole. Almeno secondo la mia opinione.
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  20. Se Nizzi abbandona la sceneggiatura del seguito è meglio ancora. La storia, a parte un momento centrale un po' meno coinvolgente (relativamente meno coinvolgente s'intende), è una delle ultime perle di GLB e la resistenza dei navajos contro Utes e Hualpai ha il sapore del Tex d'annata che già nell''80 stava cominciando a perdersi. Ma la cosa più bella è la parte finale, con la sfida tra Tex e Yellow Dog, che piglia una brutta batosta. La vignetta finale con quella didascalia è qualcosa che sfiore il Mito. PS Ticci raramente è stato così bravo ed è tutto dire! TESTI: 9 DISEGNI 10 e lode
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  21. Comunque seguendo la logica di quanto letto in questa storia io farei ancora 2 seguiti: Il primo che racconta una storia del Tex attuale con uno Zagor di 80 anni (che lancia una scure di plastica perché quella di pietra é troppo pesante) e viaggia sempre seduto dietro a Tex sul cavallo perché è anziano. Il secondo e ultimo, quello che narra la storia di Zagor novantenne che muore dopo la caduta da un albero con struggente scena finale dove Tex lo copre di pietre e piange sulla sua tomba. Che saga incredibile sarebbe tutta insieme 4 cartonati da 30 euro l'uno.
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  22. Bel prodotto, non ci si annoia in alcun passaggio ma ci sono due cose che risaltano all'occhio, almeno per me: SPOILER SPOILER SPOILER Ancora Zhenda? Da quello che dice Tex non ha dato seguito alle ricerche della sua sorte, e quindi ciò combacerebbe con la storia di Nizzi che la fa scomparire di scena dopo aver salutato il figlio un'ultima volta. Invece viene fatto intendere, dalla prefazione, e da ciò che si intravede nel fumetto, che l'ultima dimora terrena della megera è stata proprio quella dove ha spiccato involontariamente quel salto. Praticamente si riaffaccia all'ultimo cartonato e quindi al seguito pensato per lei da Gianluigi Bonelli. E capisco che Nizzi possa essersene fregato della profezia e tutto, ma Boselli stesso se ne sta fregando di ciò che ha scritto Nizzi. Da ambo le parti, sbagliano. La seconda cosa che risalta all'occhio è la presenza di quei personaggi uccisi durante quella che avrebbe dovuto essere un'altra sparatoria con Ruby Scott. Tutti comprimari delle scene passate, e chissà dove sono andati a pescarli. Spero che, ognuno di essi, non sia stato solo un parto del Patriarca ma anche degli autori successivi, ovvero che ognuno di essi possa essere un personaggio creato dai vari sceneggiatori che si sono susseguiti nel corso degli anni, perché di certo una ricerca, albo per albo, di quei comprimari risulterebbe difficile, se non impossibile.
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  23. Lo sai che questa offesa verso la Regina della Notte me la legherò al dito, vero?
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