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  1. Concordo con MV….sintetizzando, Stella d’argento è una buonissima storia, uno Speciale davvero speciale, contrariamente ad altri che non meritano tale titolo. Carson si avvicina ad una donna ed il tema è, innanzitutto, funzionale alla trama, oltre ad essere narrato con estrema delicatezza. Quindi, piccolo consiglio a chi ha gradito il lavoro di Giusfredi: saltare senza indugio i pipponi lunghissimi😎
    8 points
  2. Se sotto il cappello di “romantico” ci fai stare qualunque trama preveda una donna che interagisca con Carson, allora la cosa diventa incontestabile. Cionondimeno: 1) Parliamo di 4 o 5 storie (di cui solo 2 lunghe) quindi mi sembrano un po’ poche per definirlo cliché o parlare di “Carson-Harmony” 2) Ne Il passato di Carson e Stella d’argento i personaggi femminili e le loro relazioni con Carson sono completamente diversi tra di loro. Come si fa a dire che la seconda è una “storia-fotocopia”? E’come dire che Dinamite è una storia-fotocopia di Silver Star perché in entrambe la trama ruota attorno a un cavallo 3) In ogni modo finché i risultati sono quelli di Stella d’argento ben vengano anche i cliché
    5 points
  3. Eppure io sono convinto che questa non è l'ennesima storia simile. Non c'è amore fisico (almeno, non credo, da quello che ricordo), è una storia di dame e cavalieri, quasi medievale più che western. Anzi, senza tempo. C'è un amore platonico, un incontro tra anime gentili e coraggiose, diversi rimandi letterari. A mio parere è invece in questo senso una storia molto originale, declina il tema del fascino del vecchio Cammello in modo inedito, completamente nuovo. Non un fascino dongiovannesco, ma direi quasi cerebrale, intimo, nobile.
    5 points
  4. Il testo nelle nuvolette della seconda scena mi sembra davvero scritto da Nolitta: la situazione (Tex e Carson che si chiedono se andare a fondo in un caso dove vengono assassinate giovani donne? Mi sembra Tex che si chiede se è il caso di inseguire chi ha pestato Tiger in El Muerto...), lo stile prolisso e "contabile"... mi puzza davvero tanto di una modifica redazionale fatta direttamente da Sergio Bonelli! Poi, guardiamo alle date. Nizzi viene pubblicato nel numero 273, meno di due anni più tardi... e GL Bonelli non lo sa nemmeno. C'è la testimonianza di Boselli sul fatto che all'epoca non gli fu detto nulla, ancora non l'albo in edicola non gli venne detto che c'era un nuovo sceneggiatore. Cioè viene considerato così "fuori dai giochi" che il figlio non gli dice nemmeno che ha affidato il personaggio a qualcun altro, e a chi. L'ultima storie precedente di GL Bonelli era stata quella con il pipistrello parlante, una storia con problemi anche maggiori del solo volatile invadente e che che mostra un GL Bonelli in netta crisi: è stata pubblicata dal numero 265, poco più di un anno dopo questa (ed essendo molto lunga e disegnata da un Galep ormai lento e non dal velocissimo Fusco, mi sa che avrebbe potuto essere contemporanea a questa o quasi). È credibile che invece questa storia sia stata subito "buona da pubblicare" senza interventi redazionali? Io sospetto ormai da tempo che gli interventi redazionali siano iniziati ben prima di quanto si pensa normalmente, perchè sono iniziati in una redazione ancora molto piccola in cui probabilmente ancora se ne occupavano Bonelli e Canzi, che non ne parlavano: si sono saputi dopo, quando Nizzi se ne lamenta rumorosamente del doverli fare, e non sono più sufficienti a coprire abbastanza le magagne, ma finché se ne occupavano direttamente Bonelli o Canzio e con sceneggiatura che avevano bisogno di meno interventi, è più facile che passasse tutto sotto silenzio. Notare per esempio il dialogo analogo di pagina 14 del 249, questo sì chiaramente di GL Bonelli: non sanno nulla della sorte delle ragazze, potrebbero essere state semplicemente vendute come mogli o schiave a qualche altra tribù, Carson dice semplicemente che trovarne le tracce sarà molto difficile e costerà un sacco di tempo (senza mettere minimamente in dubbio che lo faranno) e Tex ribadisce che ha dato la sua parola. Punto. E la questione è chiusa. (piccola parentesi: qui GL Bonelli insiste che trovare tracce nei lava flow è impossibile ANCHE PER TEX... ma non per Super-Higgins, che sa trovare le tracce di un uomo A PIEDI anche seguendole DI NOTTE nello stesso terreno, in una famigerata storia molto più recente...quindi Super-Higgins non smentisce solo "il giuramento", ma pure questa storia...) È quando arrivano a Quemado che il comportamento di Tex sembra molto strano: la maniera in cui attacca briga con tutti (fosse solo il barman, anche con lo stalliere, e solo per il prezzo senza essere stato offeso) "puzza" davvero tanto di "Tex di Nolitta", pare preso pari pari da "Caccia all'uomo". Poco dopo però si torna a riconoscere la "mano" di GL Bonelli, il dialogo con l'incappucciato di pagina 59 è inconfondibile. Anche la seconda lite con il barman è diversa: notare come stavolta, invece dei pipponi di un Tex gradasso, ci sono battute secche e rapide (in generale la lunghezza dei balooon, prima che svelassero i nomi nelle ristampe, era un buon metodo per distinguere al volo Nolitta da Bonelli: grossi baloon strapieni di discorsi quasi "notarili", contro sequenze di diverse nuvolette con frasi secche e dirette). Notare anche come sia completamente diverso il carattere di Turok, tanto che Carson dice che inizia a stargli simpatico... è inconciliabile con i discorsi della rissa precedente, che per me sono stati riscritti. Non trovo invece nulla di strano nello sparare a chi ha tentato di ucciderli, da lontano. Il fatto che ormai sia disarmato è falso: ha chiaramente ancora il fucile nella sella. Tex sa che non solo ha tentato di ucciderli ma probabilmente è complice dell'omicidio di diverse donne, e quante volte abbiamo già visto Tex sparare ad avversari in fuga, senza che la cosa scandalizzasse nessuno? Perché stavolta la cosa ci mette a disagio, quando invece di solito non facciamo una piega? io credo sia per la didascalia a pagina 113, una LUNGA E PROLISSA didascalia, fatta con "voce pensiero" (cosa più nolittiana...), in cui con tono notarile Tex chiarisce che "avrebbe preferito prenderlo vivo"... E paradossalmente quella didascalia, che probabilmente è stata aggiunta per chiarire che Tex "avrebbe preferito prenderlo vivo, ma è costretto..."... ci dice invece che adesso Tex lo vuole MORTO. Togliete la didascalia. Seguite la scena: Tex spara per fermarlo. Ovvio che non si sta preoccupando troppo della sua salute, ed è disposto a correre il rischio di ammazzarlo... ma senza la didascalia lo scopo `e impedirgli di sfuggirgli. Con la didascalia, sembra che miri apposta ad ucciderlo (anche se poi la maggior parte dei colpi non va neanche a segno, come potevano mirare a punti vitali?) Cosa penso? il solito maldestro intervento "censorio" redazionale che ha fatto più danno che altro. Cosa è successo? Vallo a sapere. L'impianto generale della storia è chiaramente di GL Bonelli, ma molti dialoghi sono stati altrettanto chiaramente aggiunti o riscritti. Forse c'era già i primi errori di continuity e le incongruenze che caratterizzano le sue ultime storie? O forse era il tema "scottante" di una setta satanica a rendere magari troppo prudente e a voler "censurare" alcune cose Sergio Bonelli? (il baloon aggiunto all'inseguimento pare messo per giustificare lo sparare alle spalle... peggiorando le cose, per esempio). Si aggiunga che le sette segrete erano un tema "delicatissimo" all'epoca... (si era in tempi di scandalo P2, una setta segreta di massoni - cioè incappucciati nell'immaginario comune - che si era infiltrata nello stato, tanto che tutti i capi della polizia e dei servizi segreti ne facevano parte, politici, padroni di giornali... c'era davvero l'idea che l'Italia fosse stata dominata da anni da una setta segreta esoterica). Su altri aspetti: Sono d’accordo: le imperfezioni non influiscono sull’ottimo esito della prova, ma ci sono e - a voler essere pignoli - non sono difetti da poco, anzi… Il più grave, come fatto anche notare da Condor, è quando i satanisti per spaventare Tex piantano nottetempo davanti alla porta della camera d’albergo una croce di fuoco (la croce di Lorena) che è identica al simbolo cucito sul petto del tetro padre Crandall: mossa poco astuta che rivela a Tex chi è il mandante dell’intimidazione, ma che - con grande sorpresa del lettore - non gli impedisce di continuare a fidarsi di padre Crandall e di farsi catturare in modo un po’ troppo ingenuo. Anche affidare a Prescott (personaggio fortemente sospetto) il ferito Grady, consegnandolo di fatto ai suoi carnefici, è un errore di valutazione non da poco per Tex. 1) Tex sospetta che in paese CI SIA una setta segreta, non che TUTTO IL PAESE faccia parte di una setta segreta... ovvio che affida Grady non "a Prescott" ma a TUTTO IL PAESE: lo "affida a lui" mentre corre alla caccia dei criminali, ma IMMEDIATAMENTE con Tex davanti a lui, Prescott chiama ovviamente il dottore, ci sono un sacco di testimoni... come fa Tex a sospettare che, per la prima volta in tutta la sua carriera di cacciatore di sette segrete... NON CI SIA NEMMENO UN INNOCENTE? Tornate alle vecchie storie del Drago, quante volte ha affidato feriti al dottore del paese... che li hanno semplicemente curati? 2) Non è vero che "si fida ciecamente di Crandall". Anzi, sospetta di lui dall'inizio, o almeno, lo trova cordialmente antipatico. Nella scena della trappola non dice frasi "alla Nizzi" tipo "questo è sicuramente al di sopra di ogni sospetto" come farà con la Tigre Nera travestita: stanno semplicemente guardando, sempre più perplessi, le vetrate con le loro immagini. Stanno andando a controllare il corpo di Grady. Non sappiamo quanto sospettino di Crandall ormai (per me TANTO, gli avrebbero sicuramente fatto molte domande su quelle vetrate e sulla setta...), ma non hanno ragione di fermarsi mentre vanno a controllare il corpo di Grady. E la trappola non è una botta in testa dopo aver detto "cucù", è una ENORME botola che gli si apre sotto i piedi! 3) Dopo la croce fiammeggiante sospettano ovviamente di Crandall, ma accusarlo per il simbolo non sta in piedi: sanno già che praticamente tutto il paese appartiene alla religione di Crandall, e "mica potranno essere colpevoli tutti in paese" (la cosa che li inganna per gran parte della storia). Se tutto il paese venera quella croce, userà quella croce, come i membri del Ku klux klan usano la croce cristiana: di fronte ad una croce fiammeggiante del Ku-Klux-Klan Tex dovrebbe... andare ad arrestare il parroco? Infine... Questione "nessuna donna in paese"... non sarebbe stata troppo sospetta? Fateci caso, Fusco DISEGNA DONNE E BAMBINI. Mentre il fatto che ci siano solo uomini... è solo detto in un balloon, di Tex, a pagina 53 del numero 250, in maniera abbastanza innaturale. Notare che Fusco disegna una donna e un bambino SUBITO DOPO, a pagina 55. Cosa sappiamo di GL Bonelli e di come sceneggiava? Che le vignette le abbozzava. Se c'era una donna da disegnare l'abbozzava lui. E che SCRIVEVA I TESTI IN QUEGLI SCHIZZI. È credibile che se Fusco dopo aver letto negli schizzi di GL Bonelli "non ci sono donne" poi DUE PAGINE DOPO abbia aggiunto di sua iniziativa una donna e un bambino non presenti negli schizzi di GL Bonelli? E se donne e bambini ci fossero stati (la maggior parte delle scene sono in situazioni notturne o di sparatorie dove ha senso che non ci fossero, sarebbero state poche), ma poi sono stati fatti cancellare o cambiati in uomini (dimenticandosene qualcuna), e il testo nel balloon dove Tex di colpo si accorge dopo diversi giorni che non ci sono donne, sia stato aggiunto? Di sicuro ce n'erano pochissime (il villaggio è davvero piccolo) ma senza quella frase in quel balloon, il crollo e l'incendio avrebbero ucciso anche loro... Penso sia più plausibile che GL Bonelli non abbia pensato a questa cosa nel finale della storia, e che anche questa sia stata una "correzione" redazionale.
    4 points
  5. Ripeto: liberissimo dalle anticipazioni di scegliere se acquistare o meno un fumetto. Ma in questo commento lo stai giudicando negativamente da poche tavole in anteprima e bassa risoluzione; tre tavole sulle 160 complessive, scene che estrapolate dal contesto potrebbero non dare un quadro esaustivo della scena. Se fossi un autore un po' mi seccherebbe che chicchessia mi stroncasse mesi e mesi di lavoro, soffermandosi in un trailer. Liberissimo di farlo, ma io sono pure libero di contestare un tal modo di giudicare le storie. Spesso sulle critiche di Diablero non sono d'accordo, ma utenti come lui le motivano e hanno un senso per la discussione, ma perdonami, il tuo commento non è che l'arricchisce tanto. Senza rancore
    4 points
  6. In realtà proprio dal punto di vista sentimentale io non l'ho trovata stucchevole. Non sappiamo nemmeno se davvero ci sia stata una storia d'amore tra i due, e a che livello sia arrivata. Era un coinvolgimento, un'empatia, un'amicizia speciale. Quasi più "letteraria" (con i rimandi ai cavalieri e alle dame, alla lanterna magica, al finale che io credo sia ispirato al libro di Bufalino "Diceria dell'untore") che reale. È un sentimentale non dongiovannesco, ma intimo, profondo, doloroso. C'è solo Carson al capezzale della ragazza, una ragazza che è già malata quando i due si conoscono. Questo è un punto importante: è un rapporto già minato dalla malattia, un legame di fatto impossibile, o a tempo. Perché la ragazza sa che è questione di tempo, non ha la leggerezza delle fanciulle della sua età. Forse per questo il loro rapporto è più cerebrale, forse per questo Carson appare più un angelo custode che non un amante: vuole proteggerla, sente il desiderio di starle vicino, non vuole necessariamente portarsela a letto. Al capezzale c'è solo lui, non il padre di lei. Un padre carogna, che affoga nell'alcool il suo male di vivere. Quel male che non gli consente nemmeno di essere un padre. È una storia piena di sottotesti, poco manifesta, che chiede al lettore di immaginare i rapporti sotterranei tra personaggi. Chiede collaborazione, non spiattella tutto. Chiede empatia. Eccone la particolarità, almeno per come la vedo io.
    4 points
  7. Può anche darsi che sia una resa come tu dici, ma la soluzione qual è, fare una seduta spiritica e riportare in vita Gian Luigi Bonelli? Il papà di Tex era un grandissimo narratore e d'altronde essendogli Tex cucito addosso, ha caratterizzato la saga e gettato le basi per questo immenso successo ultradecennale, ma purtroppo da più di quarant'anni ha dovuto passare la mano per l'irrimediabile legge naturale della vita e nel frattempo gli autori successori, hanno sì permesso che la saga continuasse, ma inevitabilmente hanno via via apportato cambiamenti dovuti anche al passare dei tempi o al personale stile di scrittura. Nolitta inserì (malamente a mio avviso ma molti lettori la adorano) la complessità dell'antieroe dubbioso e pessimista; Nizzi sprazzi di giallo e ironia (prima di andare alla deriva come sappiamo). Pure Mauro, sebbene capace di dare vita a trame corali e auliche, ha introdotto la novità dei tanti comprotagonisti e un Tex più defilato e serioso. Pasquale Ruju non sarà il miglior autore attivo su Tex, ma comunque il suo lavoro finora è decoroso. Ovvio se pretendiamo che scriva alla Bonelli, possiamo subito chiedere la sua testa, ma nessun altro potrebbe occupare il suo posto. Abbiamo riempito pagine del topic soffermandoci sulla scenetta dell'amica, ma il vero errore che Ruju dovrebbe evitare di ripetere in futuro è quello della diligenza, grave quanto le pallottole devianti del pistolero vodoo. Mesi fa si discusse tanto sulla storia fantascientifica di Borden che, onestamente a mio avviso, non era da Tex con quell'impostazione, tuttavia ci sta che dopo tantissimi anni e migliaia di storie si sondino strade nuove e un lettore deve pure farsene una ragione. Un ammodernamento necessario sia per venire incontro alle mode attuali e alle capacità stilistiche degli autori. Tex vende molto meno di quarant'anni fa, è vero, ma tuttora è il fumetto in Italia a vendere di più, evidentemente sebbene non ai livelli del maestro Bonelli, gli autori successivi sono riusciti a tenere botta e non far fallire la testata. Ultimamente la situazione sta peggiorando per la troppa produzione richiesta dai piani alti, ma questa è un'altra storia. Ci sta che un fan nostalgico non si trovi più in questa dimensione attuale di Tex, ci mancherebbe, ma in questo caso è forse meglio che smetta di comprarlo o si dedichi alle ristampe dei numeri classici; massacrare gli autori aspettandoli al varco non è la soluzione migliore a mio avviso. Sarà resa la mia non so, ma purtroppo nella vita bisogna anche sapersi rassegnare al tempo che passa. P.s. Piccola similitudine calcistica: da milanista che ha visto la squadra incantare e dominare il mondo, mi piacerebbe sempre che fosse come in passato, ma posso pretendere che Morata sia Van Basten e Pulisic sia Gullit?
    3 points
  8. Allora...Dopo questa frase invito tutti a guardare SEVEN di David Fincher (o The Prestige di Nolan ma potrei fare decine di esempi), fermarsi dopo mezz'ora e poi dire che tipo di film è, dire se è bello o brutto, se lo si è capito. Con Tex prendete a caso Il passato di Carson o Gli Invincibili e fermatevi al primo albo. Sono superficiale da quando sono nato...Quanto tempo ho perso a finire libri, film e fumetti. A sto punto anche le canzoni.. Mi fermo dopo un minuto (che mi frega se al minuto 2 c'è un assolo da urlo). 😁😁😁
    3 points
  9. Ribalti il senso della logica…non offenderti, ma hai scritto cose che non hanno senso. Sinceramente, siamo troppo lontani per provare ad avere un contraddittorio costruttivo. Io continuerò a leggere il fumetto, tu prosegui tranquillamente a leggerne le anticipazioni. Davvero, senza polemica.
    3 points
  10. Lei in un primo momento dice a Carson di aver visto la lanterna magica all'est, e che preferiva l'aria pura dell'Ovest. Più tardi gli dice che i dottori dell'est la guardavano in un modo tale che lei aveva già capito tutto... Carson lo sapeva? Sì, non sappiamo quando lo apprende, ma alla fine va a trovarla in sanatorio. Che rapporto c'era stato tra di loro? Non lo sa nessuno, nemmeno il lettore lo sa. Il padre di Eve chiede più volte a Carson: cosa c'è stato tra di voi? Ma Carson non risponde... non lo svela a nessuno, neppure al lettore. È un segreto che muore con Eve. E perché Shepard tratta così freddamente sua figlia che lo cercava? Perché questo padre non va mai a trovare la figlia malata? Un padre che è un ranger ma anche un farabutto, rapisce la figlia di un capo indiano ormai finito non per usarla davvero come merce di scambio (non avrebbe ormai alcuna utilità il vecchio capo) ma per torturarla e seviziarla, evidentemente in preda ad un vizio perverso col quale tenta di lenire tutta la rabbia che ha in corpo. Una rabbia anche per la sorte di Eve? Apparentemente sembra che non gliene importi nulla, ma intanto affoga il malumore nell'alcool, definisce la vita ingiusta per quanto accaduto a Eve e chiede a Carson cosa ci sia stato tra loro. Anche Shepard, nella sua malvagità, per me è un piccolo mistero. Proprio come sua figlia Eve, in merito alla relazione con Carson. Io propendo col pensare che tra i due non ci sia stato nulla se non una profonda ma fugace amicizia, con la ragazza che, amante della lanterna magica e della letteratura avventurosa, idealizza il bell'uomo dal baffo e pizzetti neri (ci credo che si innamorano tutte, come si fa a resistere?! Guardate anche la mia "foto profilo" del forum: ci si innamora del giovane Cammello, dai ) vedendo in lui il prode moschettiere Athos che la salverà dal male, per lei rappresentato dalla tubercolosi. E in qualche modo Carson terrà fede all'impegno, sia pure nella finzione della lanterna magica nel cui padiglione Eve si addormentera'.
    3 points
  11. Scusate pards, ma in un forum non deve esserci un vincitore o un perdente. Su questa storia ci sono come quasi sempre accade due diverse correnti di pensiero. Ok è normale, dunque ognuno espone i suoi giudizi e motivazioni, se ne discute e amen. Di certo ognuno rimarrà del suo punto di vista ma la discussione arricchisce le parti, ma se si comincia il gioco del botta e risposta per aver ragione, addio interesse e si teme il consueto alzamento di toni. Jeff, Diablero e altri hanno indicato il loro valido e rispettabile punto di vista, bene, ma non è che sia legge scritta, quindi chi come me ha apprezzato la storia, ne prende atto e va avanti, mica perchè è stato detto il contrario non me la devo fare più piacere? Ad alcuni non piace la storia che ho apprezzato, capita, mica però posso obbligarli a fargliela piacere per forza o pensare che non capisca nulla o non sa leggere? Per me è questa corsa ad imporsi che sta impoverendo il Forum. Perdonami Joe, ma non pensi che trarre conclusioni senza aver letto il fumetto sia un tantino "rischioso" o poco affidabile? (Nonchè minimamente costruttivo per la discussione su un topic?) Da un'anticipazione un lettore può scegliere se acquistare o meno un albo ma non è obbligato a "giudicarlo" qui (magari ribadendo concetti verso chi la pensa diversamente da te, avendolo però letto lo stesso fumetto).
    3 points
  12. Tu sei fermamente convinta che ci sia stato, sei convinta così così o ha dei dubbi?
    2 points
  13. E voi secondo me fate troppo "revisionimo storico", o meglio commettete l'errore di analizzate il passato con gli occhi del presente. Date per scontato che, siccome oggi quella scena non passerebbe e verrebbe sicuramente corretta (anche se dubito in modo così maldestro), lo stesso metro di giudizio veniva utilizzato anche nei primissimi anni '80 del secolo scorso. Ma se giusto in questo topic qualche post addietro ho ricordato, citando fior di esempi, quanto il Tex post 200 fosse violento e politicamente scorretto... E voi, invece, mi venite a dire che c'era la redazione a mettere pezze e braghettoni? Perché allora non lo hanno fatto con la scena di Tucson! di qualche numero prima dove Tex uccide l'uomo del ring scaraventandolo con un pugno fuori dalla finestra (e li sarebbe stato semplicissimo e indolore: bastava sostituire il baloon dove lo sceriffo avvisa Tex che lo hanno trovato con l'osso del collo rotto con un altro dove diceva che si era solamente rotto un po' di ossa)? E anche successivamente (purtroppo causa trasloco non ho con me gli albi sotto mano e vado a memoria) ricordo un Tex politicamente scorrettissimo ad esempio in Segnali di fumo, dove da la caccia ai cacciatori di scalpi non per arrestarli a consegnarli alla giustizia, ma per ammazzarli tutti. E convince ancora meno che la manina censoria sia stata quella di Sergio Bonelli che appena 5 anni prima faceva uccidere a sangue freddo da Tiger Jack un uomo a terra che chiedeva pietà. No, per me siete fuori strada, l'ondata di "politically correctness" su Tex è di molto successiva, nel 1981 fortunatamente non esisteva ancora... Visto che diversi volti e anche un'intera striscia (cit. Mister P, io non ho gli albi con me) vennero ridisegnati da Monti l'albo non era già in tipografia e potevano fare ancora anche degli interventi grafici. Se la scena gli stonava tanto non sarebbe stato più furbo far vedere il tizio che rispondeva al fuoco di Tex e Carson anziché mettere quel baloon assurdo? ("assurdo" solo visto in ottica censoria, in realtà a me sembra un normale baloon come GLB ne ha scritto tanti)
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  14. Non mi trovi affatto d'accordo, ma fa nulla. Fai finta, che non abbia detto niente. In quanto alle discussioni ridicole, a mio avviso sono quelle che si trasformano in toni da corrida e da tutti contro tutti e non mi occorre tirare in ballo filosofi per pensarlo. So long!
    2 points
  15. Ci chiediamo perchè il forum stia prendendo una via non proprio edificante: ma vi rendete conto che si stanno riempiendo pagine di commenti in un botta e risposta un po' fine a se stesso? Che ci siano state correzioni o meno non potremo mai provarlo, e rimango dell'idea che un po' tutti abbiamo un pizzico di ragione, comunque quel che è stato è stato, la storia quella è; in fondo non vedo il perchè bisogna portarla sul personale, con presunte accuse, avvocati difensori, prove e quant'altro. Un po' di leggerezza pards.
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  16. Guarda che non siamo mica alle scuole elementari. Se Diablero vuole contestare quanto ho scritto è capacissimo di farlo da solo, senza bisogno di avvocati difensori...
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  17. Ma dove avrei detto che ci sarebbero state riscritture di intere scene? Verifica cosa ho scritto DAVVERO, non la parodia che ne ha fatta Poe con la storiella (totalmente inventata) che avrei scritto che tutte le magagne della storia sono colpa di Nolitta. Il mio post è lì, potete verificare: ho scritto che la casa bruciata era colpa di Nolitta? Ho scritto che Tex in realtà non litigava con il barista, nonostante poi Tex lo ricordi con dialoghi GL Bonelliani? E soprattutto, ho detto di una qualunque scena che è stata fatta ridisegnare o aggiunta alla storia? Non mi sono incazzato perchè qualcuno non era d'accordo con me, mi sono incazzato perchè, COME AL SOLITO, invece di rispondere nel merito delle cose che dicevo DAVVERO, è stata costruita una "comoda parodia" per un attacco personale basato sul "sei un fanatico GL Bonelliano e stai dicendo che Nolitta ha riscritto la storia da capo a piedi e per te GL Bonelli non ha mai fatto errori e la terra è piatta e picchi i bambini". Che è una COMODA maniera di rispondere che vedo applicare sempre più spesso quando mi sforzo di fare post approfonditi (e poi mi chiedo "ma chi me lo fa fare, quando con due battutine e tre velati insulti faccio meno fatica e magari mi prendo più applausi?") E la cosa pazzesca è che poi, per tutto il thread e nei secoli dei secoli, quello che hai scritto DAVVERO viene totalmente ignorato, e tutti danno per scontato che la parodia sia vera (un po' come tutti da anni danno per scontato che abbia ragione chi dice che GL Bonelli teneva la telecamera fissa su Tex, lo ha fatto persino Ruju in una recente intervista, senza rileggere davvero le sue storie...) Riassumo quello che HO GIÀ DETTO: La storia è tutta di GL Bonelli. Non siamo tanto avanti nel tempo da presumere "aggiustamenti" del calibro di quelli che vedremo anni più tardi ad opera di Sclavi, ma è comunque abbastanza "tarda" da non poter escludere che siano stati necessarie correzioni al testo. Al TESTO NEI BALLOON, non alla trama generale. La cosa diventa EVIDENTE (e l'hai visto anche tu) se andiamo a LEGGERE i balloon, e alcuni sono davvero evidentemente di altre mani. ALCUNI, non tutti. Non sappiamo e non sapremo mai perchè è stato trovano necessario correggere quei balloon: forse in originale c'erano semplicemente errori di continuity, forse davvero il testo di GL Bonelli andava corretto, chi può dirlo? Quello che possiamo dire è che ALCUNI Balloon hanno testo con un altro stile. La maggior parte di questi "balloon modificati" non alterano la storia: Tex spara comunque alla stessa gente e fa le stesse cose. Ma possono alterare la nostra PERCEZIONE degli stessi eventi, allo stesso modo in cui la stessa battuta detta con il tono di Clint Eastwood o quello di Woody Allen non viene percepita nella stessa maniera... Ci sono, per la precisione, DUE PUNTI dove questi dialoghi si notano in particolare: - Pagina 113 del numero 248 "il marchio di satana", prima vignetta: quella non è la voce di GL Bonelli, e il fatto che serva a fargli dire che "avrebbe preferito prenderlo vivo"... beh, mi ricorda la vignetta sdoppiata quando Tex si cala le mutande per chiarire che "sto solo facendo finta, non ho paura davvero", cioè una cosa aggiunta per chiarire che Tex se poteva non lo ammazzava... solo che così invece dice che Tex DOPO sta mirando ad ammazzarlo (in una scena dove lo manca tante di quelle volte che è chiaro che non può mirare specificamente ad un punto vitale, sta cercando di beccarlo e basta) LEGGETE I DISEGNI, che quasi sicuramente non sono stati modificati, a parte le faccine: Tex e Carson inseguono uno che ha cercato di farli fuori e che appartiene a una setta che fa sacrifici umani, E COME HANNO FATTO SPESSO (ribadisco, non ho idea da dove Poe prenda l'idea che Tex non lo faccia, che non spari mai a gente che scappa, probabilmente dagli stessi fumetti dove Tex non spara mai per primo e non fuma...), GLI SPARANO. L'assassino ha un largo vantaggio, e non lo raggiungeranno mai prima che arrivi in paese. Cosa VEDIAMO? Tex e Carson gli sparano DICIOTTO COLPI DI WINCHESTER riuscendo a colpirlo SOLO DUE VOLTE, di cui una di striscio. Diciotto colpi? E lo colpiscono due volte? È credibile che Tex in quella scena abbia pure il lusso di scegliere se colpirlo in un punto vitale o no? Cosa ci dice la semplice logica e l'osservazione delle vignette: il tizio sta correndo VERSO IL PAESE, non lontano. È ovvio che per lui è la salvezza, avrà complici che lo aiuteranno a dileguarsi, e in ogni caso se arriva in paese Tex e Carson non potranno più sparargli a rischio di colpire passanti. Se arriva in paese è salvo, e lo sa perchè sta correndo verso il paese. Anche Tex e Carson lo sanno, che non lo raggiungeranno mai in tempo, e quindi lo riempiono di piombo. Come hanno fatto tante volte con altri in passato. Ma c'è una vignetta incongrua (anzi due, vediamo poi): Tex pensa, e si AUTOGIUSTIFICA dicendo che "Avrei preferito prenderti vivo, ma poiché dubito di poterti raggiungere, tanto vale che ti restituisca il piombo che ci hai mandato" ("poiché dubito di poterti raggiungere", certo, una tipica espressione da GL Bonelli, soprattutto mentre Tex sta sparando... ) Quel balloon NON HA SENSO LÌ: sono TRE PAGINE che GLI STANNO GIÀ SPARANDO! Cosa penso io? Che siamo di fronte agli inizi del "Tex che non spara mai a chi scappa". Quando arriva questa strana idea che Tex sia uno ligio ai regolamenti, alla legge, che spara sempre per secondo. E le cose che HA SEMPRE FATTO, non si possono più fare. Penso che nella versione originale, senza fare tanti discorsi e tanti complimenti, Tex gli spari e basta, ammazzandolo, senza farsi troppi problemi. E penso che anche Poe se l'avesse letta non avrebbe fatto una piega, come non l'ha fatta tutte le altre volte che ha sicuramente letto scene simili. Ma stavolta no. Stavolta qualcuno in redazione si scandalizza: oddio Tex che spara a qualcuno che fugge! Non si può più fare, siamo nel 1980! E allora quel qualcuno pensa "devo per forza inserire una nuvoletta in cui Tex dice che lo ammazza PERCHÉ È COSTRETTO, anche se non vorrebbe mai farlo!" E non si rende conto di una cosa: se PRIMA Tex stava sparando cercando semplicemente di colpirlo (gli sparano 18 colpi e lo prendono solo due volte, una di striscio...) e lo ammazza come avrebbe potuto solo ferirlo, dipende da dove lo prende praticamente a caso, DOPO è come se Tex dicesse "volevo prenderti vivo, ma adesso ti ammazzo", come se stesse mirando ad un punto vitale apposta (ribadisco: poi gli spara un mezzo caricatore più i colpi di Carson e non lo becca nemmeno, altro che mirare ad un punto preciso) È un perfetto esempio di come una piccolissima modifica, fatta con l'intenzione di rendere Tex "meno assassino", possa avere l'effetto opposto... Leggete la STESSA SCENA senza quel balloon: non vi sembra che "fili meglio"? E non cambia nulla a livello di trama, Tex gli spara lo stesso numero di colpi, e lo ammazza lo stesso: ho forse detto che tutta la scena è stata aggiunta nottetempo da Nolitta per screditare GL Bonelli, come nella versione "parodia" che ho ricevuto come risposta? Ho detto prima che quella stessa scena ha un altro balloon incongruo, e su questo ho più dubbi: albo successivo, il 249, pagina 5: Carson che dice "ma non riuscirà lo stesso a sfuggirci, il paese ormai è in vista". Qui non c'è un testo particolarmente "forbito e innaturale" che ci aiuti a stabilire che non è di GL Bonelli, ma... non ha alcun senso! Se il cultista fugge VERSO il paese è proprio per mettersi in salvo, e anche nel contesto del dialogo fra Tex e Carson, non "fila". Perché Carson dovrebbe credere che se il fuggitivo arriva in paese ALLORA non gli sfuggirà, e Tex avuta rassicurazione che sicuramente lo prendono, dice "sotto con il piombo, allora"? La risposta di Tex avrebbe senso se Carson avesse detto "se arriva in paese ci sfuggirà", e dopo avrebbe senso la risposta "sotto con il piombo allora". Ma qui non ho elementi per capire se sia un errore di GL Bonelli o di una manina redazionale. Secondo punto: - pagina 53 del numero 249 "furia infernale", ultima nuvoletta a fondo pagina: Tex che solo a quel punto, dopo quasi due albi, dice che non ci sono donne. Qui il testo è troppo generico per dire di chi sia (o almeno, non ci riesco io) ma la frase appiccicata lì mi pare una toppa per appunto spiegare, poco prima dello scontro finale, che Tex non provocherà la morte di donne. Una toppa che potrebbe anche essere stata messa da GL Bonelli ma in fase di sceneggiatura lui avrebbe avuto tutto il tempo per dare risalto alla realizzazione, il buttarla lì in una vignetta puzza di toppa successiva. GL Bonelli per me non si pone nemmeno il problema: ormai, senza la sceneggiatura, vai a capire se la donna con bambino di due pagine dopo era in sceneggiatura o no, ma mi pare chiaro che anche se Fusco magari l'ha messa di sua iniziativa senza che fosse in sceneggiatura, vuol dire che GL Bonelli non gli aveva mai detto "in paese non ci devono essere donne". È stato un errore di GL Bonelli, mentre scriveva la storia non ha mai pensato "e le donne?". Oppure ha dato semplicemente per scontato che meritavano di morire come gli uomini? Oppure ha dato per scontato che NON ERANO MORTE? Alla fine Carson dice semplicemente che "non c'è un cane in giro", ma le donne potrebbero essere semplicemente rintanate da qualche parte o essere fuggite... La mia idea (non suffragata da nulla, se non dalla similitudine con altre storie sue in cui lasciava i dettagli non essenziali alla fantasia del lettore) è che l'ha lasciata al lettore. Non dicendo NULLA sulla sorte delle donne (e a lui non interessavano certi dettagli in una storia di biechi cultisti) il lettore può darsi la risposta che gli piace senza appesantire l'avventura: alcuni immagineranno che siano fuggite, alcuni penseranno che siano nel tempio ad attendere il sacrificio umano come i mariti (ma nel primo sacrificio donne non se ne vedono, pare che non partecipino ai riti sacrificali) e siano bruciate con loro, ciascuno è libero di pensarla come vuole, a GL Bonelli interessavano solo i mariti cultisti da bruciare. Ma per me è invece ovvio che se Quemado voleva spacciarsi per un paese "normale"... non poteva essere totalmente DI SOLI UOMINI. Sarebbe stato subito spaventosamente sospetto. Certo, di donne ce ne erano poche, come in genere alla frontiera, ma... NESSUNA? All'epoca delle avventure di Tex? Tex avrebbe subito "sgamato" che c'era qualcosa di strano (e non solo Tex, l'avrebbe sgamato qualunque abitante di paesi limitrofi...). Quando Tex e Carson cercano per tutta la regione chi ha rapito delle donne... come avrebbero reagito alla notizia "qui vicino c'è un paese DI SOLI UOMINI?" (e che sapessero già di Quemado e avessero chiesto informazioni è chiaro quando sono loro stessi a dire ai mandriani quanto dista il paese quando li incontrano: sanno il nome di Quemado e dove si trova, sono diretti proprio lì...) Cosa penso qui? Che qualcuno della redazione si sia posto il problema e non abbia voluto lasciarlo all'immaginazione dei lettori. E quindi abbia aggiunto quella frase in cui Tex, come cascando dal pero, dopo 160 pagine di storia dice, buttandola là, che nel paese non ci sono donne ma che non ha fatto molto caso alla cosa. E questo qualcuno non si è accorto che Fusco aveva disegnato una donna due pagine dopo. Che difficilmente avrebbe disegnato se in sceneggiatura avesse letto due pagine prima che non c'erano donne. Tutto qui. Nessuna "riscrittura totale" della storia come nella parodia che mi è stata attribuita.
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  18. Il "trauma" del passaggio da "canyon Diablo" a "caccia all'uomo" è esattamente quello che descrive Joe7: Tex di colpo diventa irriconoscibile, DA UNA PAGINA ALL'ALTRA! Ne ho parlato già diverse volte: chi ha iniziato a leggere Tex dopo, o in quel periodo, NON PUÒ CAPIRE: hai un personaggio di una coerenza incredibile, molto superiore a tutti gli altri personaggi che leggevo (che o erano già di diversi autori, o non erano così definiti psicologicamente come Tex), e di colpo... è come se in una storia di Topolino, questi inizia ad agire, senza nessuna spiegazione, come Gambadilegno, strupra Paperina, rutta, ammazza Pippo sparandogli alla schiena e deruba Clarabella di tutti i suoi risparmi, poi si ubriaca e va a puttane... Poi è ovvio che dopo quella storia, ritrovi il Tex di GL Bonelli. Ma non può più essere la stessa cosa: il trauma rimane, la sfiducia, "chi è Tex?", come se dopo quella storia pubblicassero una storia normalissima come sempre, senza spiegazioni... POI c'è stato ANCHE il declino di GL Bonelli, l'arrivo di Nizzi, etc, ma rifletti su una cosa: per quanto abbia ridicolizzato e deriso Tex, Nizzi non è mai arrivato ai livelli di "caccia all'uomo": certo, ci ha fatto vedere Tex preferire una torta e fregarsene della fuga di assassini, ma in Caccia all'Uomo, va oltre: non se ne frega, no, in quella storia addirittura È LUI IL PREPOTENTE GRADASSO CHE NORMALMENTE IL TEX DI GL BONELLI AMMAZZA! La storia, in assoluto, dove Tex diverge di più dal Tex di GL Bonelli... è stata pubblicata UNA PAGINA DOPO IL TEX IL PERIODO D'ORO! Ma è inutile che Joe7 cerchi di spiegarlo: o l'hai vissuta, o non la capirai mai.
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  19. Sul famoso referendum con quegli stranissimi risultati, ci eravamo dimenticati tutti una cosa: Si potevano votare SOLO GLI ULTIMI 60 ALBI! Quell'annuncio è preso da Tex 244. Quindi gli unici albi votabili erano quelli dopo il numero 184. Persino "caccia all'uomo" non era più votabile! Come TUTTO il "periodo d'oro". La cosa ha senso. Alla Bonelli non interessava avere una "classifica storica" che può interessare noi fan: se avessero saputo che ci piaceva una storia del periodo d'oro, il risultato se lo potevano fumare nella pipa, quel GL Bonelli non ce l'avevano più... gli era utile sapere come procedere, in quel periodo delicato in cui perdevano lettori a frotte, e volevano capire delle cose che stavano pubblicando cosa piaceva ancora e cosa no. Mi sa che rimasero delusi dal risultato (e forse per questo di referendum non ne fecero più) quando videro che le storie migliori e quelle peggiori erano le stesse... (in realtà erano semplicemente le storie più memorabili... e non c'era poi tanta scielta, ecco le storie votabili: 1 L'uomo dai cento volti Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 2 Il mistero della miniera Giovanni Luigi Bonelli Erio Nicolò 3 La Mesa degli Scheletri Giovanni Luigi Bonelli Alberto Giolitti / Giovanni Ticci 4 El Muerto Guido Nolitta Galep 5 Il tesoro di Victorio Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 6 Trapper! Giovanni Luigi Bonelli Erio Nicolò 7 Gli scorridori del Rio Grande Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 8 A sud di Nogales Giovanni Luigi Bonelli Giovanni Ticci 9 Tex 200 - L'idolo di cristallo Giovanni Luigi Bonelli Galep 10 L'oro del Colorado Giovanni Luigi Bonelli Giovanni Ticci 11 Il cowboy senza nome Guido Nolitta Erio Nicolò 12 I ribelli del Canada Guido Nolitta Fernando Fusco 13 L'aquila e la folgore Giovanni Luigi Bonelli Galep 14 La casa sul fiume Giovanni Luigi Bonelli Erio Nicolò 15 Tucson! Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 16 I due rivali Giovanni Luigi Bonelli Erio Nicolò 17 Santa Cruz Giovanni Luigi Bonelli Giovanni Ticci 18 Guerra sui pascoli Giovanni Luigi Bonelli Fernando Fusco 19 Sasquatch Guido Nolitta Erio Nicolò 20 Missione suicida Guido Nolitta Galep 21 Taglia: duemila dollari Giovanni Luigi Bonelli Erio Nicolò 22 La piramide misteriosa Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 23 Il Clan dei Cubani Giovanni Luigi Bonelli Fernando Fusco 24 Scacco matto Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 25 Gli eroi di Devil Pass Giovanni Luigi Bonelli Giovanni Ticci 26 Contro tutti Guido Nolitta Erio Nicolò 27 Ombre del passato Giovanni Luigi Bonelli Guglielmo Letteri 28 Ore disperate Giovanni Luigi Bonelli Fernando Fusco 29 Il segno di Cruzado Guido Nolitta Galep È SOLO fra queste che El Muerto si è classificato... SECONDO! Questo equivoco però fa vedere bene come funziona questo "effetto Mandela" (si chiama proprio così, check wikipedia...), causato dal ripetere acriticamente "verità rivelate". Sono anni che i fan di Nolitta ripetono come un mantra che El Muerto vinse il concorso come "storia migliore" IN ASSOLUTO... al punto che adesso la cosa viene data per vera PERCHÈ NESSUNO CONTROLLA. Persino io non ero andato a controllare all'epoca di questa discussione... e avevo dato per buona una falsità. Dopo decenni di "cose che sanno tutti" di questo tenore, ormai va ricontrollato TUTTO, gran parte delle cose che "tutti dicono" di Tex sono emerite balle... P.S.: ecco i risultati, da Tex 264 (20 mesi dopo!)
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  20. Come spesso accade, il giusto sta nel mezzo. Non pretendo di avere la verità assoluta e ciò che esprimo è, come sempre, un mio parere personale. È vero che Tex è cambiato come è vero che sono cambiati i tempi e le censure. Oggi si può dire quasi tutto (ma non si può dire negro: beati gli spagnoli che invece possono). Se a GLB fosse stato dato il dono dell'immortalità, avrebbe fatto evolvere il suo Tex? Certamente. Ma senza uscire dai canoni che lui stesso aveva stabilito. Non ci si scandalizza per una scena di sesso, che qui è addirittura accennata. Ma analizziamo la situazione: quella scena particolare serviva all'economia del racconto? Non è compito dell'autore selezionare gli elementi da inserire e quelli da escludere dalla storia? Quindi niente censure ma solo opportunità. Alzi la mano chi che da ragazzino non ha fatto a gara con gli amici per vedere chi pis..ava più lontano? Ma vedere Tex in compagnia di Orino Sumuri, cosa perfettamente normale, mi darebbe la nausea. Perché? Ma perché non è opportuno. Un fumetto non è una sequenza di eventi alcuni dei quali non servono a nulla. Tutto deve avere una motivazione. Le bistecche e patatine servivano? Non al racconto, ma a delineare meglio il carattere un po' ironico e scherzoso di Carson (ma il troppo lo ha trasformato in una macchietta). Ma Carson e il sesso, badate ho detto sesso e non amore, non c'entrano nulla con gli avvenimenti. Infilare il sesso nel fumetto di Tex, senza falsi bigottismi, è come mostrare Tex o Carson che entrano in uno store a comprare i chicchi di caffè o il macinacaffè o la caffettiera che abbiamo visto decine di volte la mattina dopo una notte sotto le stelle. A che serve?
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  21. Mi spiace, ma questa è una resa. Ammettere che Tex può essere qualunque cosa significa non interessarsi più di Tex. Non si tratta di "cambiamenti", ma di "sostituzioni". Il personaggio non è "cambiato", è stato "sostituito" con un altro. GL Bonelli ha cambiato Tex in trenta-quarant'anni di attività, con storie sempre più aggiornate, più elaborate, ma sempre comunque fedeli al personaggio. Quarant'anni sono tanti. Eppure ci è riuscito. Questo dimostra che o si è capaci di mantenersi fedeli al personaggio, cambiandolo nei dettagli magari ma mantenendolo sempre tale, nonostante il tempo che passa, o non si è capaci di farlo. Non si tratta di "tempo", si tratta di capacità. O meglio ancora, di volontà. Fare un Tex qualunque è fare un western qualunque. Ma non è fare Tex.
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  22. Un western in fondo più verosimile, se proprio vogliamo dire. La castità dei pards forse era dovuta in un'epoca in cui le censure erano più pressanti, ma al giorno d'oggi sembra una forzatura. Sia chiaro, non mi va di vedere scene esplicite di sesso sulla testata, ma scandalizzarsi di una cosa così naturale e appena accennata mi sembra eccessivo. Mi scandalizza di più il Carson che fa la figura del perfetto idiota quando le busca nel saloon, dopo aver fatto lo sborone inizialmente col bullo, o che desidera dormire quando una donna è in pericolo. Ecco, queste cose non vorrei mai vedere su Tex, nè fra le pagine, nè tra una storia e l'altra.
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  23. La prima impressione è quella che conta? Oddio, se uno è uno s(b)ronzo, lo capisci subito. Eppure... Io amo profondamente una persona. Di più non potrei. Eppure quando ci siamo conosciuti ci stavamo reciprocamente sui cosiddetti. A dar retta ai proverbi, ci saremmo mandati aquerpaese. A dar retta alla prima impressione avremmo mandato aquerpaese, non l'un l'altra, ma una vita stupenda passata insieme. Ma chi si crede d'essere? Solo l'amore della mia vita. Adesso non giudico mai senza aver ponderato bene e, se posso non giudico mai, almeno le persone. Ma con Tex mi posso permettere un giudizio (anche se dietro c'è un immane lavoro degli autori). Ma solo se è un giudizio ponderato. Ed è per questo che gli inediti di Tex li leggo tutti. Se ne parlo è solo dopo un'attenta analisi. E, se li stronco, lo faccio nella speranza che gli autori facciano tesoro delle critiche per darci un fumetto migliore.
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  24. Non ci si capisce perchè, a mio modo di vedere, ti stai arrampicando sugli specchi per difendere il fatto di aver giudicato un albo solo dalle anticipazioni senza averlo letto. Sia chiaro, non ho intenzione di imporre il mio punto di vista o convincerti, ci mancherebbe, ma permettimi alcune piccole osservazioni: - Se leggere per intero un fumetto (o qualsiasi tipo di opera) denota superficialità, mi chiedo che senso abbia per un autore comporla. Ma magari ho poca sagacia e questo punto non lo comprendo. - Il trailer è diverso dall'anticipazione che appare sulle pagina Bonelli, visto che oltre alle immagini, può contare di una voce narrante e sonoro che lo rende più completo, ma comunque il suo scopo rimane solo quello di attirare l'attenzione su un'opera, non certo quello di farla comprendere e giudicarla. - Cinque tavole bastano a capire il valore di un'opera: la trama? la sceneggiatura? La grafica? Mettiamo che si inseriscano tavole che ti permettono di intuire la trama ma non rendano il valore del disegnatore, che è riuscito a creare capolavori visivi in tavole transitorie dell'episodio, o viceversa. Di cosa stiamo parlando? - Il mio riferimento alla bassa risoluzione è collegabile al giudizio che hai espresso su Del Vecchio. Già il formato dell'albo spesso fa perdere dettagli e pregi rispetto all'opera originale di un artista, figurarsi una scansione a bassa risoluzione. Ma comprendo che i gusti possono essere soggettivi e non mi metto qui a sindacare. - La similitudine della torta non la vedo azzeccata. Una fetta di torta basta per farti comprendere il gusto poichè la restante parte è praticamente identica, ma in un fumetto le poche vignette di anteprima non hanno lo stesso potere in una storia di lunga portata. - Non ho mai minimamente obiettato sulla tua libertà di poter valutare e scegliere un fumetto solo dall'anteprima se ne sei capace rispetto a noi superficiali che lo acquistiamo e lo leggiamo per intero per giudicarlo, ma sul fatto che ti sei gettato in giudizi quantomeno avventati in un topic specifico dove si discute dello stesso. Per le prime impressioni ci sarebbe il topic delle anteprime, ma qui si presume, anche per correttezza nei confronti dell'autore, che il forumista che recensisce o critica la storia, l'abbia quantomeno letta. Mi viene da ridere quando hai scritto che Carson qui sia andato a donne, poichè Giusfredi ha imbastito una trama molto più romantica e aulica (nonchè pudica) di ciò che hai intuito tu.
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  25. Black Baron è una storia di decadenza e tragedia. Non è la storia che i lettori di Tex si aspettavano, col ritorno di Mefisto che fa dei piani di vendetta, come nella Gola segreta e Il Drago Rosso. Qui Gianluigi Bonelli, da vero narratore, spiazza tutti raccontando una storia di Mefisto che fa presagire il suo crollo, il suo fallimento, sin dall'inizio. I primi malvagi che noi vediamo sono Loa e Otami. E Otami fa delle magie per vedere il futuro, e queste gli mostrano sempre un futuro fosco, tanto che Loa, sin dalle prime battute, dice: "Se si tratta ancora di future disgrazie, risparmiamelo". La sconfitta di Mefisto è già certa prima ancora che lui appaia. Tutto il contesto parla di follia e decadenza: Jean che fa il folle Baron Samedi con la sua amante Loa, il castello circondato dalle paludi, la musica ossessiva e cupa che fa calmare un folle come Mefisto. I suoi incantesimi, anche se potenti, non portano a un nulla di fatto: non riesce a convincere Yampas ad unirsi a loro, non ha nemmeno il tempo di fare una sua potente invocazione che lo potrebbe salvare dall'attacco imminente di Tex. Non riesce a fare nulla a Tex, solo minacciarlo di andare via con una visione, neanche tanto grandiosa. Lo stesso demone evocato dice che porterà Mefisto a "colui che gli darà la fine", cioè Tex. Il ranger qui rappresenta un destino ineluttabile per un nemico che resta sempre carismatico, ma che vede avvicinarsi sempre più su di sè la fine: una cosa che rende "Black Baron" una storia molto drammatica e indimenticabile. Infatti, GL Bonelli non fa nemmeno incontrare di persona Tex con Mefisto per un ultimo duello, come si sarebbero aspettati tutti: anzi, spiazza i lettori con un colpo di cannone che fa saltare in aria la santabarbara del castello, provocando - forse - la morte di Mefisto. In un attimo. Tutta la faccenda di Baron Samedi, Mefisto, Loa, Otami, Dambo...tutti nemici ben costruiti, spazzata via in un attimo come da un fiume in piena. Spiazzante, come ho detto, ma inevitabile. Il vero protagonista della vicenda è Mefisto coi suoi compari: ora che la storia per loro è finita, è tempo di chiudere il sipario. Lasciando però delle tracce, perchè il GL Bonelli già allora pensava ad un seguito: lo si vede dalla faccenda di Loa, diventata schiava di Yampas, che vuole vendicarsi, e il mistero di Mefisto. Al momento dell'esplosione, lui si trovava nei sotterranei del castello con Jean-Baron Samedi, quindi i lettori pensavano che potevano essere ancora vivi tutti e due. Ma nessuno avrebbe mai pensato a un figlio dello stregone e a Baron Samedi già morto e sepolto... Bonelli sapeva sorprendere e coinvolgere, cosa rara.
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  26. Il difetto di questa mitica storia è il finale, che tronca bruscamente la vicenda deludendo in parte le aspettative del lettore che s’immaginava un assalto al castello da parte di Tex e dei pards, con tanto di scontro all'ultimo sangue con Mefisto, pregustando sparatorie e spettacolari scene di magia nera o voodoo. Invece tutto si risolve con un patto tra i militari e i Seminoles, l’incendio un po' sbrigativo della foresta, un colpo di cannone che fa saltare per aria il castello, e Tex e i pards che fanno più gli strateghi che i combattenti. Così com’è, in effetti, “Black Baron”, pur essendo un'ottima storia (le ho dato voto 8) sembra un po’ quei film che terminano lasciando nello spettatore la sensazione che non tutto quello che poteva essere raccontato è stato narrato, e che per farlo occorrerà necessariamente un seguito. La Bonelli ha pubblicato in un volume brossurato questa storia insieme a “Spettri”, ma in realtà avrebbe dovuto rieditarla insieme a “Il figlio di Mefisto” con cui è legata strettamente (e che non a caso ne riprende pari pari il finale con il famoso: “RICORDATE?” dello scheletro narratore). Di fatto le due avventure, se unite insieme, più che l’una il seguito dell’altra sembrano un’unica lunga meravigliosa storia di 5 albi e mezzo. Ed è un caso unico, nella saga di Mefisto/Yama, perché tutti gli altri episodi sono a se stanti, con pochissimi collegamenti l’uno con l’altro (tranne ovviamente la presenza di Mefisto o Yama). L’unità di “Black Baron” + “Il figlio di Mefisto” è data dai molti personaggi in comune (Loa, Yampas, i Seminoles, i seguaci del voodoo, ecc.), dalla stessa ambientazione in entrambi (il castello medievale, le paludi della Florida, il viaggio via mare dei pards, la città di Tampa), da tematiche appena accennate nella prima avventura e poi riprese nel seguito (la magia nera tanto evocata da Mefisto in “Black Baron” ma attutata solo da Yama, la vendetta di Loa contro Yampas e, ovviamente, la morte di Mefisto). L’unità delle due storie è poi nei disegni di Galep, meravigliosi, evocativi e tenebrosi come non mai in entrambi gli episodi (anche se migliori nel secondo), diversi invece dallo stile di “Spettri”, ma anche da “Il ritorno di Yama”. Letta insieme a “Il figlio di Mefisto”, “Black Baron” ci guadagna: così tutto fila perfettamente, per esempio la lunga disquisizione iniziale di Tex con il direttore del manicomio che spiega nei dettagli cos’è il voodoo ha un maggior senso perché ne vediamo la realizzazione pratica solo ne “Il figlio di Mefisto” (in “Black Baron” di magia (nera o voodoo) ce n’è ben poca, se non le solite proiezioni a distanza di Mefisto); oppure il personaggio di Loa, un po’ in ombra in mezzo ai tanti comprimari introdotti (Jean de Lafayette, Otami, Dambo, Yampas), che avrà la sua realizzazione completa solo nel seguito insieme a Yama. L’unità delle due storie è poi data soprattutto dall’atmosfera di decadenza, follia e morte che GLB e Galep riescono a creare dall’inizio alla fine: un castello in mezzo alle paludi da cui proviene una musica d’organo e una sinistra risata, misteriosi guerrieri neri giganti a sua protezione, battelli sul mare pieni di pericoli, magia indiana, magia vooodoo e nera, e successivamente morti viventi, sotterranei e trappole tra le macerie del castello, persino un vascello fantasma a concludere l'avventura. Insomma, il consiglio è quello di leggerle una dopo l’altra. Altre considerazioni: il Mefisto di “Black Baron” dal punto di vista grafico è nettamente migliore di quello di Nizzi e Villa. Qui, pur essendo un pazzoide sempre sull’orlo di una crisi di nervi, mantiene comunque una sua lucidità e “credibilità malvagia”; con Villa invece siamo sempre al limite della caricatura, anzi spesso siamo proprio nella caricatura piena. Basta fare un confronto: GALEP VILLA Infine, ci sono due imperfezioni: è abbastanza assurdo, all’inizio, che il caso della morte misteriosa di tre militari avvenuta in Florida finisca sul tavolo del comando dei Rangers di Phoenix in Arizona (e perché mai?), i quali affidano la missione - guarda caso - proprio a Tex, ossia l’unico che dall’amuleto di ferro con la M ritrovato possa capire che dietro c’è lo zampino di Mefisto. All’opposto, è ancora più strano che nessuno per due anni abbia avvisato Tex che il suo pericoloso nemico è fuggito dal manicomio di Flagstaff, in Arizona e che nemmeno il comando dei rangers ne sappia niente, tanto che devono mandare un telegramma per venirlo a sapere. Incongruenze che una volta si accettavano senza troppi problemi, mentre oggi sarebbero additate come gravissimi difetti, sintomi di imperdonabile sciatteria.
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  27. Ah, si? Io pensavo che si chiamasse “non rispondere agli altri nel merito, ma su cose che non hanno scritto, per poi partire per la tangente con una filippica non c'entra niente”. Io scrivo “un'opera può essere influenzata / ispirata / fare uso di clichè / pure copiata da altre precedenti ed essere valida comunque” e tu rispondi a "ogni storia deve essere giudicata a sé stante, senza guardare alle precedenti". Che in ogni caso questo sarebbe lo status di un nuovo lettore di Tex, che leggendo questo Speciale senza conoscere gli 80 anni di storie pregresse e le decine e decine di avventure romantiche di Carson, nella sua beata innocenza e senza tante sovrastrutture mentali, lo giudicherebbe per quello che è: una bella storia.
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  28. Vabbè, allora "i greci avevano già fatto tutto" (parole del compianto prof di arte Trentin) e ciao. E invece no, perché qui stiamo parlando di due opere sostanzialmente contemporanee che non hanno bisogno di di essere contestualizzate in maniera differente. Quindi tutto ciò che hai scritto dopo ovvio è un pippone, magari sacrosanto, ma assolutamente fuori luogo.
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  29. Gran bella storia per mè. Giusfredi ha scritto un soggetto davvero originale e del tutto diverso dalle altre storie con Carson acchiappa femmine. Una storia così è una bella novità per la serie di Tex. Bravo Giusfredi a inventarsi una storia così.🍺🖐
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  30. Tex che spara nella schiena. Non è la prima volta e ci sta. Poi qualcuno si è accorto che non era politicamente corretto e si sono aggiunti o modificati dialoghi del tipo "non ti volevo ammazzare", "ti ho solo restituito il piombo che mi hai mandato" e altre amenità varie. Ci mancava solo "non ho visto che eri disarmato" o che addirittura che cancellassero la pistola che cade dalla mano. È così difficile da accettare? Io non posso certo affermare che sicuramente qualcuno è intervenuto a edulcorare la pillola ma non posso neanche affermare il contrario. E tra le due ipotesi mi sembra più probabile la prima.
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  31. Non ho scritto che è brutto.... Inadatto, piuttosto. Confermo invece lo shock di cui parla Diablero. Avendo cominciato a leggere Tex qualche anno prima, Caccia all'uomo mi fece l'effetto di uno schiaffo in faccia. Trovavo la storia tutta sbagliata e non ci capivo più nulla. Poi gli alti e bassi continuavano a sconcertarmi e iniziai a sospettare che le storie erano scritte da persone diverse come capitava per i disegni e nonostante fossi un bambino e non c'era scritto. Ma niente mi aveva preparato per il segno di Cruzado. Mi ricordo che rovinai l'albo finale gettandolo via. Mai letto un Tex peggiore pensavo. Quello che non sapevo è che in futuro di Tex inqualificabile ce ne sarebbero stati tanti quanti quelli bellissimi di un tempo. Anzi ormai sono più quelli pessimi purtroppo...
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  32. Io ritengo che alcune scene rendano più verosimili o più umani i nostri. Probabilmente non funzionali alla trama, ma sicuramente più azzeccati degli alieni o dei dinosauri... alcuni commenti precedenti mi sembrano un po' bigotti e lo ripeto... poi praticamente nulla è costante eccetto forse il mutamento...
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  33. Appunto, una cosa è ritoccare un dialogo, pure a costo di snaturare una scena, ma alcune criticità di sceneggiatura credo che siano alle origini, poichè non credo che poi abbiano rifatto disegnare a Fusco le sequenze o corretto in anteprima le bozze bonelliane. Noto che in fondo nessuno ha pienamente torto in questi ultimi post, ma si rischia sempre di non comprendersi e alzare i toni.
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  34. Io la vedo parecchio, invece. Non ci avevo mai fatto caso prima, ma le osservazioni di Diablero erano giuste: diversi dialoghi della storia sono davvero nolittiani. Anche a me stonava il tono delle discussioni tipo: "Vale la pena andare a cercare degli sporchi assassini satanici di squaw?" "No, quella potrebbe essere una falsa pista, bisogna riflettere profondamente, andiamo a parlarne davanti a una bisteccona con una montagna di patatine! Mi hanno suggerito il nuovo ristorante La Mama a Bomba City, delizioso!" "Hai ragione, fratello! A pancia piena si ragione meglio! Giddap!" Questo è il Tex rimbambito di El Muerto e il Segno di Cruzado che parla (a dire il vero, è anche il Tex rimbambito di Nizzi, ma siamo comunque lì). E meno male che non hanno messo questi dialoghi qui: ma già il fatto di Kit Carson che pone una domanda simile fa già vedere il taglio nolittiano...
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  35. Il Tex post-200 di GLB era molto violento (un po' come quello dei primi numeri): vedi Grand Canyon dove mette 4 uomini su una canoa e li butta in mezzo alle rapide o Tucson! dove ammazza un tizio scaraventandolo fuori dalle finestra e poi tornandosene a letto tranquillo. Non ci vedo la mano di Nolitta nei dialoghi comunque...
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  36. Sono d'accordo con Condor senza meta. Neppure io desidero scene di sesso esplicite, come quella che ho menzionato nel mio commento precedente. A volte mi sembra che per essere nel 2024 ci sia in giro del bigottismo, opinione personale naturalmente. Però è un Western più verosimile d'altro canto...
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  37. Purtroppo il tex di Bonelli è morto col suo creatore e noi lettori dobbiamo abituarci ai cambiamenti. Oltretutto sono pure necessari, dopo quasi ottant'anni di uscite editoriali.
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  38. La conoscenza texiana di Diablero mi fa sempre piu' impressione, nonche' i suoi commenti con cui mi trovo spesso d'accordo. Diablero, hai mai provato a scrivere tu qualche storia? Lo so che non e' la stessa cosa, ma comunque, chissa'. Riguardo la nuova storia (o il suo inizio) e' sicuramente meglio delle ultime due, ma spero veramente che d'ora in poi Tex Willer non sia solo una riscrittura delle storie vecchie, inevitabilmente insuperabili.
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  39. Riprendo questo dettaglio dal PRIMO post di questo thread, perchè sfogliando il volume "GL Bonelli: Tex sono io" del 2020 ho ritrovato un intervista del 1986 in cui GL Bonelli cita Franco Baglioni (che, ho scoperto poi, ha un ruolo importante nella genesi di Tex essendo stato lui a segnalare a Tea Bonelli il nome di Galep) Volevo postare solo la pagina dove ne parla, ma ci sono tante informazioni sulla genesi di Tex e come funzionava la casa editrice all'epoca, che non sono riuscito a limitarmi. Sono comunque rimasto sotto al numero di pagine fotocopiabile legalmente... Prima di postare le pagine dell'intervista a GL Bonelli, dove si parla di tutto e di più, ecco le info relative a Franco Baglioni, prese dal sito "Guida al Fumetto Italiano" sempre di Gianni Bono (mettetela nei bookmark) Sull'autore: https://www.guidafumettoitaliano.com/guida/persone/persona/349 L'unico personaggio che ha creato per la Edizioni Audace (anche se ha lavorato su personaggi di altri) è Frisco Bill: https://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/2883 Dall'aprile 1948 al Novembre 1948, 32 albi, rimasto incompiuto (o con un finale affrettato, a seconda delle fonti: esiste una ristampa di questa serie da parte del Golden Comics Club di Piacentini (chi altri?) ma non ce l'ho "La radura delle orchidee" termina nel numero 6 di Tex a striscia prima serie, del 4 novembre 1948, e poi Baglioni non appare più su Tex. La pubblicità di Frisco Bill appare anch'essa fino al numero 6, ma già dal numero 7 (11 novembre) Frisco Bill non è più elencato fra le testate della Audace a cui è possibile abbonarsi (segno che la chiusura era già decisa al momento della messa in stampa, quindi davvero pare che l'arrivo dei nuovi personaggi di GL Bonelli (fra cui Tex) per cui, dall'intervista, GL Bonelli non veniva pagato visto che li faceva come favore alla ex moglie, e l'allontanamento repentino di Baglioni (che si faceva pagare) siano passate davvero pochissime settimane... Qui sotto, le 9 pagine dell'intervista del 1986 che raccontano la nascita di Tex e come lavoravano in quei tempi "eroici", confermando che non c'era il tempo per un controllo redazionale (da qui i "killer") e che era davvero GL Bonelli che gestiva anche le rubriche di "Nonno Audace" (e quindi le didascalie introduttive alle storie) ma non le pubblicità (tipo la reclame che evidenziava Kit Willer)
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  40. Anche i film si possono evitare di vedere, è sufficiente guardare i trailer. Tanto che sarà mai in più in un film di 2 ore rispetto a un trailer di 2 minuti?
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  41. Questa è una cosa che non ha scritto nessuno e che ti sei inventato tu. Qui si è semplicemente affermato che anche se un'opera è ispirata ad altre precedenti, pure se è derivativa, può essere comunque valida o anche essa stessa un capolavoro. Per un pugno di dollari è copiato spudoratamente da un film di samurai di Kurosawa. Qualcuno osa negare che sia un capolavoro? Argento si è "ispirato" pesantemente a Mario Bava. I suoi film non sono forse ugualmente dei capolavori, che poi sono stati a loro volta copiati da altri? Stesso discorso per Brian de Palma che ha preso intere sequenze da Hitchcock, per Tarantino che ha ripreso e mescolato assieme scene da decine e decine di altri film, e gli esempi potrebbero essere tantissimi. E Sclavi su Dylan Dog e Nolitta su Zagor non hanno forse scritto storie al limite del plagio? Eppure erano storie bellissime, dei veri e propri capolavori talvolta. Frank Miller è un caposcuola, uno che ha cambiato il modo di fare fumetti, è palese che le sue opere ne abbiano ispirato decine di altre e che chi ha scritto Devil dopo di lui, Kevin Smith compreso, non abbia potuto prescindere dalla sua opera. Ma comunque tutti questi discorsi in questo topic non c'entrano nulla perché le uniche cose che accomunano Il passato di Carson con Stella d'argento è che in entrambe ci sono Kit Carson e dei personaggi femminili.
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  42. Segnalo che con le strisce messe in vendita questa settimana, possiamo vedere un'altra delle novità e innovazioni messe in atto da Sergio Bonelli, all'epoca 24-enne, e appena arrivato al timone della casa editrice (dopo aver fatto doverosamente il militare di leva come usava all'epoca... ) (ricordo infatti che il 1957 è appunto l'anno in cui Sergio diventa direttore, questo è il PRIMO ANNO da editore di Sergio Bonelli!) Con l'uscita di questa settimana inizia la SERIE NEVADA (la sedicesima serie, agosto 1957), che presenta subito alcune novità: 1) Kit Willer viene sbrigativamente eliminato (per andare nella sua serie regolare, con disegni di Gamba, che però non fu mai pubblicata), e al suo posto entra fra i pards PAT L'IRLANDESE! 2) e soprattutto... TEX da questo numero è A COLORI! Strisce... a colori? Nel 1957? Eh, i collezionisti sanno bene di che "colori" sto parlando, gli altri dovranno comprare un numero delle anastatiche per scoprirlo... ...ok, sveliamo l'arcano... Ecco il link ad un inserzione ebay dove si vede bene la prima pagina di "Pat L'irlandese". Si tratta di un tipo particolare di "colore" usato soprattutto nei fumetti anteguerra e primo dopoguerra, chiamato "bicromia": in pratica si aggiungeva UN SOLO COLORE al bianco e nero... (e purtroppo devo dire che, anche se ci vanno vicini, le sfumature di colore nell'anastatica sono più "grevi" e coprenti di quelle più sfumate dell'originale. Qui si richiedeva un restauro digitale più curato di quanto evidentemente i tempi e i costi di questa edizione settimanale permettevano
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  43. La trasformazione di Tex in un brutto Capitan Miki è in corso da anni. Tutto ciò che rendeva Tex più simile a un bandito che a un tutore dell'ordine è in pratica sparito. Non si distruggono più proprietà private (non è mica un No-Tav), non si prendono più a cazzotti sceriffi (roba da centri sociali), pestare criminali, sì ma con moderazione ovvero quando proprio si deve mostrando direttamente il poveraccio con un occhio nero, i free-for-all sono ridotti ai minimi termini e il linguaggio con sfumature colorite (i "cioccolatino" o "mangiatortillas) abbandonati... Inoltre Tex deve farsi prima sparare almeno tre volte addosso, altrimenti non estrae la pistola e whisky e sigarette con moderazione (per non dire deprecate) per non invogliare ultraquarantenni all'abuso di droghe. Forse manca ancora qualcosa, ma l'Essegesse secondo me era più scorretta
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  44. Eh, bisogna sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda, non è facile, capita anche a me con la radio e la televisione quando devo girare l'antenna... Scherzi a parte, Tex Willer, o le storie e i dolori del giovane Tex, mi è sempre sembrato un fumetto soporifero. Discorsi chilometrici, un mucchio di nomi da ricordare, un Tex talmente irriconoscibile fisicamente da essere chiunque tranne Tex, disegni che sembrano illustrazioni dettagliate di Conoscere: piene di dettagli, ma statiche come baccalà. Insomma, un'enorme pizza. Non mi piacciono neanche le copertine. Sarà da un pezzo che non lo prendo. E non ho nessuna intenzione di prenderlo: me lo fanno capire proprio le vostre analisi...
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  45. Quindi un pareggio... Una storia imho pro nerd e non da texiani, perché spiegare come è scomparso Dinamite è la classica trovata da autori che non sanno più cosa inventarsi e piuttosto che dedicarsi al giardinaggio, aggiungono il nulla. Pensa come siamo potuti sopravvivere per anni senza sapere che cavolo di fine aveva fatto il povero cavallo. GLB avrà scrollato le spalle sapendo d'aver lasciato in ambasce centinaia di migliaia di lettori, lì a torturarsi. L'idea che molti se l'erano forse immaginata da sé l'uscita di scena del destriero non poteva sfiorare Boselli, che infatti non ce la fa a resistere senza dire la sua su qualsiasi argomento. Peggio di Attila... Mi domando quando riprenderà a scrivere personaggi solo suoi. Negli ultimi tempi persino con quelli di Nizzi non è riuscito a fare meglio Comincio a capire cosa intendeva quest'ultimo quando diceva che lo avremmo rimpianto. Lì su due piedi mi sembrò una blasfemia, ora mi tremano i polsi...
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  46. Ahimè, la verità nuda e cruda è che, 75 anni dopo, le storie originali di GL Bonelli sono ancora tutto tranne che obsolete e anzi, in un mondo reso insapore dal politicamente corretto e afflitto da un'eccessiva pesantezza, quelle vecchie storie risultano oggi più fresche che mai. Di sicuro più fresche che queste nuove versioni, ed è paradossale a pensarci. E, dannazione, le vecchie storie di Bonelli sono anche DIVERTENTI, a differenza di queste, che tra i vari obiettivi non sembrano avere il divertimento del lettore. Mah. Quella che era partita come una modernizzazione del mito di Tex si sta rivelando, non me ne voglia, una "Bosellizzazione". Leggo un albo ed ho l'impressione che non sia successo nulla, giusto due o tre momenti chiave in più di 60 pagine, troppo poco. Soprattutto troppo poco per un albo di Tex che dovrebbe essere caratterizzato dall'azione, dal senso dell'avventura, ma anche dal mistero. Dovrei girare ogni pagina col fiato sospeso, se invece mi annoio c'è qualcosa che non va. Non dimentichiamo poi che questi albetti costano 4€ l'uno, se una storia che potevi raccontare in 2 albi me la tiri lunga per 4 finisce che mi spingi ad un solo pensiero: non ne vale la pena. Metteteci poi un autore che si mette a scrivere editoriali autoreferenziali e supponenti e il quadro è completo (e il lettore scappato). Non lo dico da settantenne che è cresciuto con le vecchie storie di Bonelli e che non accetta che siano messe in discussione, ma da quasi quarantenne che prima di un anno fa non aveva mai toccato un numero di Tex e che quindi ha scoperto Tex e Tex Willer contemporaneamente. Semplicemente queste nuove versioni non reggono il confronto: sono più noiose, meno divertenti, diluite, forzatamente (mi viene da pensarlo) costose. Peccato, perché i primi numeri (ho letto i primi otto) di Tex Willer funzionavano bene, ora che siamo arrivati alle storie già raccontate da Bonelli mi vien da pensare che l'operazione mostri i suoi limiti. Prenderò questo numero conclusivo, ma temo possa essere l'ultimo. Potrebbe sembrare che io ce l'abbia con Boselli, in realtà ce l'ho con Boselli SU TEX. Questo mese ad esempio l'ho adorato sul 293 di Dampyr "Vacanza nell'ignoto" e prenderò anche il 294: per me ha tirato fuori un capolavoro, tanto di cappello. In quelle 100 pagine ha introdotto 4 personaggi interessanti, messo in scena una bella vicenda affascinante, avvincente, gestito molto bene vari livelli narrativi (il passato, il presente, i sogni). Sono state 100 pagine ricche, per nulla diluite: queste cose su Tex non le fa, se la prende comoda dilatando ogni azione oltre l'inverosimile tirandola lunga per pagine e pagine. Nel giusto contesto sa invece essere uno sceneggiatore formidabile. Io credo che abbia bisogno di rileggersi qualche storia di Bonelli e rivedere la sua idea di Tex, chiedendosi cosa vogliano davvero i lettori. Perché secondo me se l'è dimenticato.
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  47. Aveva Boselli come curatore quando ha fatto chiedere umilmente scusa a Tex in mutande, e pure quando ha scritto una storia in cui Tex e Carson sanno che dei pluriomicidi sono appena usciti dal saloon, ma li lasciano andare perchè c'è una torta (che Tex mangia quasi intera da solo, con costernazione di Carson) e poi se vanno dal paese, disinteressandosene, senza dire niente allo sceriffo (anzi, ridendo del fatto che dovrà trovare da solo gli assassini, senza il loro aiuto). Come ha detto molte volte Borden nel forum, non ha senso che riscriva le storie: se c'è da cambiare una vignetta (come ha fatto con le umili mutande, aggiungendo una nuvoletta pensiero che spiega che Tex finge, assente nella versione di Nizzi) è un conto, ma la storia nel Color è completamente basata sul fatto che Tex se ne freghi e se ne vada senza inseguire gli assassini, altrimenti non può esserci la scena dell'agguato. Se doveva riscriverla da capo che senso ha strapagare Nizzi? Per me, su una cosa soprattutto Boselli si può, anzi si DEVE criticare: per la decisione, assurda, di far tornare Nizzi. Un errore che si è rivelato per me catastrofico, risultato in storie che se va bene sono infime, ma più spesso sono ripugnanti e offensive per il personaggio. Forse mi illudo e non vedo i problemi reali che un curatore deve superare ogni giorno, ma nella mia ingenuità, ritengo che uno dei compiti principali di un curatore sia saper scegliere chi far lavorare su Tex. E quindi... tenere lontana gente come Nizzi da Tex. L'intervista per me è stata una brutta figura sia per Nizzi che per Boselli (a seconda del punto di vista di chi la guarda, c'è anche gente che crede ad ogni cosa dica Nizzi), ma ad entrambi viene voglia di dire: "chi è causa del suo male"... Adesso, le "perle nizziane" rimaste da pubblicare mi preoccupano. Ci vedremo Tex travestito da sciantosa mentre balla il can can? Carson fuggire inseguito da un gattino? Tiger che si prende nuove botte in testa mentre fa "cucù"? Visto che la COLPA del fatto che esistano è di Boselli, che ha permesso a Nizzi di tornare a fare danni, direi che la cosa migliore è che vengano relegate a volumi collaterali che possiamo lasciare in edicola, e se per sventura e disgrazia debbano essere pubblicati nella serie regolare... santiddio li RISCRIVA, stavolta, anche a costo di cambiare metà dei dialoghi e far ridisegnare venti pagine! Va bene che normalmente non sarebbe quello il suo lavoro, ma visto che è colpa sua se esistono... (ma comunque per me è preferibile lo smaltirli nella raccolta differenziata, cioè in Maxi ignorabili, senza far perdere troppo tempo a Boselli. l'importante è non trovare altre "nizzate" nella serie regolare...)
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  48. Certo che è abbastanza incredibile che questa vignetta, dal 1948 in poi, sia stata censurata per anni e anni, e persino in "TuttoTex" ci fosse un balloon che copriva la gamba destra di Tesah! Ma d'altra parte c'è qualcuno che ha avuto da ridire, anche non molto tempo fa, sulla scena di seduzione di Bethanie ne "I sabotatori" o in quella della ragazza nella piscina in "Giovani assassini" solo perché in entrambi i casi si vedeva un po' di decolleté... Mah! Siamo proprio in Italia... Comunque sia, questa vignetta dimostra una volta di più la grandezza di Galep, che con Tesah versione pin-up anticipa di ben trent'anni le donnine di Milo Manara... La cosa più divertente dell'allegato all'anastatica, infatti, è il titolo dell'articolo di Gianni Bono: "Ho visto cosce..."
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  49. I primi due albi, se presi e considerati come blocco a sè stante, sono un capolavoro. Boselli fa un recap. degli eventi che segnano il giovane Tex Willer, saldando armoniosamente il tutto, e al tempo stesso riscrive "Il passato di Tex" con un lavoro poderoso, che fonde fedeltà al testo GLBonelliano e personalità propria, infondendo drammaticità, sentimento e tragica epica, laddove la matrice originale peccava invece di arida freddezza. Il tutto con un lavoro finissimo sui particolari nelle pieghe del racconto, rendendo finalmente giustizia all'epica fondativa di Tex. La sequenza di apertura, con la festa nella Nueces al crepuscolo, che si tramuta in scanzonata rissa, è PAZZESCA, di una dolcezza infinita...forse la cosa più Fordiana (nel senso di John) mai vista su Tex. Il secondo troncone del racconto (quello nel "presente" del giovane Tex), si apre con una sequenza altrettanto memorabile : la presentazione del neonato corpo dei rangers al gran completo, con rissa incorporata, anche qui. Il fatto che Coffin sia sopravvissuto all'incendio del suo ranch-che diciamo, è sempre stato nell'aria fin dall'inizio- ricordiamolo, trasforma il finale della prima mitica storia, nella più grande piccionata mai commessa da Tex. "Non meriti neanche che si sprechi piombo"...e quello sopravvive per continuare a uccidere e perpetrare i suoi crimini...ma tant'è... I dialoghi sono frizzantini, e I personaggi tutti scoppiettanti e tratteggiati con una vivacità felicissima... ci sono scambi di battute irresistibili anche tra sgherri assolutamente secondari ai fini della storia... Ma vanno menzionati assolutamente, al di sopra di tutti, Soledad e la di lei madre...molto simpatiche... E Buck Barry con i suoi : "Porca di una santissima vacca" Ma soprattutto Jimmy Jones, che in coppia con Tex regala dei dialoghi meravigliosi, divertentissimi, ma che celano (e neanche tanto) una personalità profondamente triste e colma di rimpianto per una vita sprecata...il suo personaggio mi ha ricordato, con le dovute proporzioni, il Dustin Hoffman di "Un uomo da marciapiede"...un gran personaggio, che avrebbe potuto andare a costituire un pard per il giovane Tex per molto tempo ancora...la sua morte, sul finale, mi è dispiaciuta, ma allo stesso tempo ho molto apprezzato che finalmente si sia tornati a piazzare qualche colpo basso...cosa che evidentemente si "può fare" più agevolmente su Tex Willer, che sulla serie principale. Il fatto che Tex, da un fogliettino con una riga zigzagata, riesca a ricostruire alla perferzione il piano di Coffin, per poi trovarsi perfettamente nel posto giusto al momento giusto, è una scorciatoia narrativa grossolana e sgraziata...implausibile per implausibile, secondo me girava meglio se avesse trovato degli appunti dettagliati, o col tanto vituperato origlione... La sparatoria per le stradine di El Paso è molto Faraciana, con Tex che scorrazza in sella a Dinamite in mezzo al fuoco incrociato, senza che nessuno lo colpisca neanche per sbaglio... E nel finale viene colpito per l'ennesima volta (va beh, qua cronologicamente è una delle prime) di striscio (perlomeno al collo, e ci viene risparmiata l'inflazionatissima tempia)...diciamo che ultimamente, sia sulla regolare che su "Tex Willer", sta abusando abbastanza del suo superpotere principale : la fortuna... Capitolo disegni : Brindisi è MOSTRUOSO. Per me uno dei migliori in assoluto. Espressività, eleganza, dinamismo, e una capacità pazzesca di rendere vivi i luoghi e le atmosfere, con un lavoro incredibile sui particolari e la visione di insieme...i suoi vignettoni panoramici sono una meraviglia assoluta da perdersi ad ammirare...c'è quello STUPENDO in "El Paso del Norte", con la visione panoramica della parte messicana di El Paso, al tramonto...in basso a destra c'è una cantina con davanti l'orchestrina che suona e le senoritas che ballano...sulla sinistra il bordello con le puttane affacciate alla strada...MERAVIGLIA E il sergente Groghan direi che è un evidentissimo omaggio a Lemmy Kilmister. Capitolo gastronomico : da segnalare la notevole bistecca che Tex sta mangiando, quando viene disturbato da Coffin e Rebo, ma soprattutto lo stufato di fagioli della madre di Soledad : fagioli, lardo e uova Miglior ammazzamento : la madre di Soledad che ci da dentro con l'ascia. Nel complesso, BUONO
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  50. Mettiamoci uno S P O I L E R Giudizio positivo sul Magazine, mi piacerebbe però che venisse implementato con qualche rubrica tipo "la posta dei lettori", oppure inchieste/sondaggi, giusto per far sentire più compartecipi questi ultimi.....potrebbe essere una simpatica trovata! Le due storie inedite risultano abbastanza normali, medie: un mostro creatosi chissà come (non è importante scendere nei dettagli) terrorizza una cittadina, lo fronteggia buon Tex, un po' scavezzacollo nell'ideare il suo piano (penso che la carica di dinamite fosse già sufficiente a sbriciolare la bestia, piuttosto che far saltare la diga rischiando di travolgere anche il ranger....!!!), un Carson francamente messo lì "giusto per", ma vabbè, ampia sufficienza. Anche "Maria Pilar" finisce con l'essere una storia carina, con un tema inedito ed un piano svolgimento, molto vintage.........impresa non difficile per Carson, contro fuorilegge dilettanti ed improvvisati, anche qui vi é un piano d'azione forse eccessivamente ardito (uno contro 15 a viso aperto....!) ma giustificato dalla non eccessiva pericolosità del gruppo avversario, e dall'essere Carson a capo di gente tutto sommato pacifica e inerme a sua volta. Qui, però, va segnalato un tocco di classe di Boselli che ci presenta un Kit Carson nella sua veste corretta: più che un donnaiolo (come molti frettolosamente lo bollano) un gentleman seduttore, prodigo di complimenti con le belle donne, ma che però, al pari di Tex, é assolutamente fedele al suo ruolo di "eroe", ligio al dovere e moralmente ineccepibile nel non creare illusioni in Maria Pilar. Le ultime due pagine, che stanno creando qualche discussione fra il popolo dei lettori, non vogliono assolutamente sottolineare l'elemento sessuale, ma - al contrario - spiegare proprio il perchè esso latita dalle pagine di Tex: i "nostri" sono eroi tutti d'un pezzo, che hanno dedicato la loro vita a un ideale che li costringe ad una esistenza attiva, solitaria e pericolosa. Qualsiasi "avventura" sentimentale, sia pur di breve durata, sarebbe destinata a concludersi in fretta e denoterebbe in loro un atto di egoismo verso la controparte femminile; mentre una distrazione puramente carnale sarebbe del tutto inconciliabile con lo spirito avventuroso della serie (i pards sono sempre impegnati in qualcosa, per definizione, e la loro missione non può implicare "distrazioni"). L' "incontro" finale tra il giovane Carson e Maria Pilar é, in definitiva, tutto meno che morboso e sensuale; anzi, a ben vedere, infonde tanta tristezza. Da una parte, un giovane e baldanzoso Ranger che, pur avendo concluso positivamente la sua missione, beve da solo, pensando malinconicamente ad una bella, coraggiosa ma "inavvicinabile" ragazza, e per questo ancor più conscio della sua solitudine; dall'altra, una ragazza che, resa fragile dalla perdita del padre, ed alla disperata ricerca di un nuovo punto di riferimento cui aggrapparsi, vede sfuggirgli inesorabilmente anche quest'ultimo, fino al punto di doversi offrire a lui con la "maschera" della meretrice, pur di suggellare un addio amaro e quanto mai lontano da qualsiasi intento gratuitamente allusivo alla sfera sessuale.
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