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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado


ymalpas
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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

La lezione è sempre la stessa: "stai zitto, ti conviene". E si insegna in questo forum da anni prima del mio arrivo.

 

Intendi che il forum è un covo di nizziani che zittiscono i critici? Questa è la percezione che hai del forum? 

 

Ore contro anni, dici. Ma chi ha criticato questa storia prima di te non lo ha fatto con i tuoi toni. Che sono sferzanti, derisori. Gli altri avranno detto che a loro la storia non piace e perché. Tu invece parli di boiate, di personaggi rincoglioniti, di scene ridicole, deridendo quasi chi la storia la ha invece apprezzata, poi posti immagini con una pretesa di oggettività che è solo tua. È il tuo tono, che fa la differenza. La polemica spesso nasce da lì.

 

Tra l'altro, stavolta non c'è stata vera polemica, ma un rintuzzarsi a vicenda di opinioni. Grande Tex ha difeso una cosa, e tu dici che difende l'indifendibile. Poi sono intervenuto io a dire perché ritengo che tu sbagli, ma l'ho fatto al massimo con un po' di ironia, non certo col tono di chi voleva zittire. Direi che questo topic non è l'esempio giusto per parlare di un forum che addirittura darebbe lezioni di "silenzio" a chi non è allineato. Ho sempre pensato che qui ci sia la massima libertà di espressione, e mi sorprende questa tua lamentela. 

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25 minutes ago, Leo said:

Intendi che il forum è un covo di nizziani che zittiscono i critici? Questa è la percezione che hai del forum? 

No. Non è la maggioranza che zittisce la minoranza. Sono pochissime persone che spingono la maggioranza, per "quieto vivere", a non criticarne i santini (non con dettagli e precisi esempi, almeno)

 

Non serve molta gente, la maggior parte delle persone evita di massima di perdere troppo tempo a discutere, "per un fumetto" poi...

 

E ammetto che quando sono arrivato era peggio, molto peggio. I peggiori elementi non ci sono più. Forse se fossi arrivato adesso non avrei questa percezione.

 

E ammetto che la mia reazione a Grande Tex è stata forse esagerata per quello che ha scritto in questo thread, ma anche lì c'è uno "storico" di discussioni lunghissime, eterne, infinite, che ti confesso che sì, un po' mi fa paura...  :lol:

 

Sui toni, guarda i miei primi QUATTRO post (che già, scrivere quattro post su questa storia... "chi me lo fa fare...")  in questo thread, e dimmi se ci trovi qualunque atteggiamento strafottente. Poi, al quinto, sesto, settimo, etc scatta un po' l'esasperazione... 

 

Proprio per la "tranquillità" di questa discussione è un buon esempio del livello di "normale" dissuasione dal parlare di Nizzi. Quando parlavo di "insulti a volte" parlavo di altre discussioni molto più accese nel passato, perchè parlavo di quando ero arrivato. Se parlo solo di questa discussione, finora è abbastanza tranquilla, niente insulti, niente flames, etc,

 

Eppure, sono già pentito di essere intervenuto. La perdita di tempo in questo momento (che sono pure nervoso per scadenze incombenti) è stata mostruosa. E ogni singolo post avevo (come ho adesso) la vocina "ma lascia perdere e torna al lavoro, che non hai il tempo adesso di rispondere a tutto".  Ma interrompere la discussione A METÀ significa non rispondere ad osservazioni dirette su quello che ho scritto (non solo negazioni, ma anche stravolgimenti, come il post a cui sto rispondendo ora dove dici che considero il forum un covo di nizziani)

 

È ovvio che, oggettivamente, era meglio se stavo zitto e non scrivevo nemmeno il primo post.

 

[edit: crosspost con Mister P, abbiamo postato praticamente in contemporanea]

Modificato da Diablero
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Dico solo un paio di cose su questa storia.

In una società di forti conflitti sociali, tra interessi economici contrapposti, dove la Legge è una farsa (il processo a Kit Willer) al servizio dei potenti, tutti (senza eccezione) in questa storia agiscono al di fuori delle regole, compresi Tex e i pards, che non si fanno nessuno scrupolo a far saltare con la dinamite ogni ostacolo, a liberare Kit dal carcere a colpi di pistola e ad affrontare a viso aperto i potenti locali per difendere i minatori, così che il Tex di questo speciale - che imita lo stile narrativo e la filosofia di Ken Parker -, finisce per risultare perfettamente glbonelliano, nel suo desiderio di giustizia per i più deboli, anche contro la legge.

 

Tex qui agisce come ha sempre fatto: dovendo affrontare un pericoloso assedio prende la saggia decisione (tipicamente western, adottata spesso anche dagli indiani) di allontanare le donne, visto che il villaggio dei minatori non è assolutamente un luogo inespugnabile, questa cosa non è scritta da nessuna parte, anzi al contrario viene detto ben due volte (fidatevi, c'è scritto!) che ci sono varie vie d’accesso al villaggio e gli assedianti, dopo aver subito la prima batosta, stanno già pensando di prendere una strada secondaria per aggirare i minatori di notte.

 

Il luogo dove vengono nascoste le donne, inoltre, non è scelto da Tex, ma dai minatori stessi e solo la sfortuna lo fa scoprire dagli avversari. Tex quindi non ha nessuna responsabilità. E se anche l’avesse, non farebbe di lui un idiota ma un eroe che non sempre è perfetto, come il Tex di Glbonelli (anche il Tex di Glb sbagliava a volte le strategie). E comunque qui Tex non sbaglia nulla.

Qui Nizzi non ha nessuna intenzione di ridicolizzare Tex (come fa invece in altre storie), semplicemente cerca di rendere il finale appassionante mettendo i Nostri in difficoltà (con le donne prese in ostaggio) e contemporaneamente creando il colpo di scena melodrammatico del padre Mac Lean che arriva e uccide il figlio indegno.

 

L’ unica pecca che in effetti ci trovo è la vignetta sopra postata, quando Tex dice: “Quel gran bastardo ha avuto la meglio… ci ha battuti in maniera sporca, ma ci ha battuti”. Ecco: questa frase Nizzi se la poteva risparmiare, era meglio qualcosa del tipo “ci hanno incastrato, ma non tutto è perduto” o simili, anche perché nelle scene successive i pards non sembrano affatto così arrendevoli, visto che non si slacciano i cinturoni (come purtroppo in altre storie nizziane) e anzi tengono le armi ben in pugno, come a voler contrattaccare non appena possibile, non appena le donne siano al sicuro.

 

Però, concludendo, a parte questo difetto secondo me veniale, i Nostri alla fine ne escono bene e sinceramente, considerando il Texone nel suo complesso (e a prescindere dall’apprezzamento che si ha o meno della storia), non si può certo dire che Tex qui faccia brutte figure o non sia il vero Tex.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

ammetto che la mia reazione a Grande Tex è stata forse esagerata per quello che ha scritto in questo thread, ma anche lì c'è uno "storico" di discussioni lunghissime, eterne, infinite, che ti confesso che sì, un po' mi fa paura...  :lol:

 

:D

 

<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

non solo negazioni, ma anche stravolgimenti, come il post a cui sto rispondendo ora dove dici che considero il forum un covo di nizziani

 

Beh, un po' mi hai spinto tu a pensare che intendessi questo. Dopo hai detto che ti riferivi soprattutto ad altri tempi, che forse io non ricordo bene.

 

<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

È ovvio che, oggettivamente, era meglio se stavo zitto e non scrivevo nemmeno il primo post.

 

Il problema non è il primo post appunto, ma l'esasperazione dei successivi, che trapela da toni che come ti ho detto appaiono derisori. O comunque troppo tranchant. Cerca di non cedere all'esasperazione ;)

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È fastidiosissimo quando Diablero da del rincolionito  e tutti gli altri epiteti dispregiativi a Tex, perché e come se gli desse a tè che la storia è piaciuta.

Non so se questo lo ha capito. 

Dopo sulla storia ognuno ha la sua opinione.🙋🏻‍♂️

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Poe dice:

Dico solo un paio di cose su questa storia.

In una società di forti conflitti sociali, tra interessi economici contrapposti, dove la Legge è una farsa (il processo a Kit Willer) al servizio dei potenti, tutti (senza eccezione) in questa storia agiscono al di fuori delle regole, compresi Tex e i pards, che non si fanno nessuno scrupolo a far saltare con la dinamite ogni ostacolo, a liberare Kit dal carcere a colpi di pistola e ad affrontare a viso aperto i potenti locali per difendere i minatori, così che il Tex di questo speciale - che imita lo stile narrativo e la filosofia di Ken Parker -, finisce per risultare perfettamente glbonelliano, nel suo desiderio di giustizia per i più deboli, anche contro la legge.

 

Tex qui agisce come ha sempre fatto: dovendo affrontare un pericoloso assedio prende la saggia decisione (tipicamente western, adottata spesso anche dagli indiani) di allontanare le donne, visto che il villaggio dei minatori non è assolutamente un luogo inespugnabile, questa cosa non è scritta da nessuna parte, anzi al contrario viene detto ben due volte (fidatevi, c'è scritto!) che ci sono varie vie d’accesso al villaggio e gli assedianti, dopo aver subito la prima batosta, stanno già pensando di prendere una strada secondaria per aggirare i minatori di notte.

 

Il luogo dove vengono nascoste le donne, inoltre, non è scelto da Tex, ma dai minatori stessi e solo la sfortuna lo fa scoprire dagli avversari. Tex quindi non ha nessuna responsabilità. E se anche l’avesse, non farebbe di lui un idiota ma un eroe che non sempre è perfetto, come il Tex di Glbonelli (anche il Tex di Glb sbagliava a volte le strategie). E comunque qui Tex non sbaglia nulla.

Qui Nizzi non ha nessuna intenzione di ridicolizzare Tex (come fa invece in altre storie), semplicemente cerca di rendere il finale appassionante mettendo i Nostri in difficoltà (con le donne prese in ostaggio) e contemporaneamente creando il colpo di scena melodrammatico del padre Mac Lean che arriva e uccide il figlio indegno.

 

L’ unica pecca che in effetti ci trovo è la vignetta sopra postata, quando Tex dice: “Quel gran bastardo ha avuto la meglio… ci ha battuti in maniera sporca, ma ci ha battuti”. Ecco: questa frase Nizzi se la poteva risparmiare, era meglio qualcosa del tipo “ci hanno incastrato, ma non tutto è perduto” o simili, anche perché nelle scene successive i pards non sembrano affatto così arrendevoli, visto che non si slacciano i cinturoni (come purtroppo in altre storie nizziane) e anzi tengono le armi ben in pugno, come a voler contrattaccare non appena possibile, non appena le donne siano al sicuro.

 

Però, concludendo, a parte questo difetto secondo me veniale, i Nostri alla fine ne escono bene e sinceramente, considerando il Texone nel suo complesso (e a prescindere dall’apprezzamento che si ha o meno della storia), non si può certo dire che Tex qui faccia brutte figure o non sia il vero Tex.

 

Completamente d'accordo. Ma a te è piaciuto alla fine? Volendo darne un giudizio?

<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

È fastidiosissimo quando Diablero da del rincolionito  e tutti gli altri epiteti dispregiativi a Tex, perché e come se gli desse a tè che la storia è piaciuta.

Non so se questo lo ha capito. 

Dopo sulla storia ognuno ha la sua opinione.🙋🏻‍♂️

 

È lì che si crea la polemica appunto. Ma almeno per stadera finiamola qui ;)

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  • co fondatore

Un post un po' diableresco legato ANCHE a questo texone: non l'ho mai letto, all'epoca non mi interessò comprarlo per quanto fosse disegnato da Milazzo e ancora oggi è un buco nella mia collezione di texoni (nemmeno l'unico). Nel '97 saltai quello di Parlov, che poi ho recuperato (e la storia mi è piaciuta). Invece nel '98 comprai SUBITO il primo texone scritto da Boselli e lo amai sin dalla prima lettura.

Ora mi è venuto un dubbio: e se fosse stato quest'atto mancato una spia inconscia che mi stessi stufando di Nizzi?

Perdonate l'OT.

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11 minuti fa, Mister P dice:

Un post un po' diableresco legato ANCHE a questo texone: non l'ho mai letto, all'epoca non mi interessò comprarlo per quanto fosse disegnato da Milazzo e ancora oggi è un buco nella mia collezione di texoni (nemmeno l'unico). Nel '97 saltai quello di Parlov, che poi ho recuperato (e la storia mi è piaciuta). Invece nel '98 comprai SUBITO il primo texone scritto da Boselli e lo amai sin dalla prima lettura.

Ora mi è venuto un dubbio: e se fosse stato quest'atto mancato una spia inconscia che mi stessi stufando di Nizzi?

Perdonate l'OT.

 

Come ho già scritto qualche post fa, la lettura di questa storia mi ha lasciato pienamente soddisfatto, a differenza di quanto accadde in occasione della prima lettura. E anche quello di Parlov l'ho rivalutato dopo. Questo perché ai tempi delle uscite di questi texoni, Nizzi mi aveva già nauseato. Siamo molto prima del Tex 500, Nizzi non era ancora male, si era ripreso dalla crisi, ma trovavo le sue storie ripetitive, soprattutto trovavo non reggessero il confronto con quelle di Boselli, che erano un'altra cosa. 

 

Quindi capisco quello che dici. Ora, che sono più sereno nei confronti di Nizzi e posso giudicarlo a freddo, trovo che molte sue storie siano riuscite, anche nel post 400. Lo stesso mi è accaduto con Parlov, ad esempio, e lo stesso con un'altra sua storia senza molte pretese, L'uccisore di indiani, uscita su un Magazine, che ho trovato molto buona nonostante ne avessi un ricordo non troppo esaltante. 

Modificato da Leo
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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

E dopo questa discussione non ti è venuta un po' di voglia di recuperarlo? ;)

 

Di fatto lo sto facendo. Ho due pile di texoni da leggere, e credo che il grosso siano di Nizzi, perché non sono i più recenti...

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2 ore fa, Diablero dice:

Ogni conseguenza di ogni azione è voluta dallo sceneggiatore per dire qualcosa al lettore

Ecco mi dispiace,su questo devo dissentire.Pensare che dietro ogni passaggio di una sceneggiatura ci sia una comunicazione col lettore piuttosto che un semplice raccontare un fatto, per me é sbagliato( e vale per qualsiasi opera,fumetti film ecc.) 

 

PS: @Diablero riguardo a quello di cui ti lamentavi...non c' é niente di personale,é tutto nella norma.Se a quasi tutti quello che scrivono una storia piace,e poi arrivi tu che la critichi...come puoi sorprenderti se vieni criticato a tua volta? Se io domani vado nel Thread di un' apprezzata storia di Glb e mi metto a criticarla...secondo te non posso aspettarmi delle critiche? TU non mi criticheresti,legittimamente? ( e il fatto che le critiche siano spesso numerose e sulle virgole...beh scusa non sono meglio QUESTO tipo di critiche rispetto a due righe buttate là " No ho ragione io,ciao e buonanotte?" Anche perché poi quando ho chiuso con " Vabbé forse sì forse no ,chissenefrega" te la sei pure presa... 😅

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

ma per vivere tranquillo qui non potevi andare oltre a "a me non è piaciuta" o al massimo "soglia troppo al Cavaliere Pallido

Ma non é che magari,dico magari,semplicememte non avevano altre critiche da fare o non ne avevano voglia? 

Se poi tu dici che qui c'é gente che HA PAURA di criticare Nizzi( anche se mi sembra strano...) per paura di essere criticati a loro volta...beh mi dispiace per loro ma in un forum funziona così.

Se critichi( anche pesantemente), le critiche poi devi aspettartele anche tu.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

sono sempre le solite polemiche

Come dicevo...se critichi qualcosa di apprezzato da molti, DEVI ASPETTARTELE LE POLEMICHE

 

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

Finché sono lodi, va bene, il tread va avanti per pagine e pagine. Appena arriva la critica, inizia la bufera

E non ti pare logico? Gente apprezza una storia,arriva qualcuno che dice io non sono d' accordo...secondo te tutti quelli che hanno scritto prima non reagiscono? 

PS: Diablero,se credi di essere il solo a non postare per paura di certe reazioni,domandati perché io non abbia mai commentato certe storie famose di Glb...

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Ecco mi dispiace,su questo devo dissentire.Pensare che dietro ogni passaggio di una sceneggiatura ci sia una comunicazione col lettore piuttosto che un semplice raccontare un fatto, per me é sbagliato( e vale per qualsiasi opera,fumetti film ecc.) 

 

E qui ti sbagli. Ogni opera è fatta sempre per dire qualcosa, anche inconsciamente., al suo fruitore. Ogni opera dice sempre qualcosa del suo autore ed anche il peggior autore vuole comunque dire qualcosa, non si limita mai a narrare semplicemente e banalmente un fatto. Come minimo ti offre il suo punto di vista.

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Un libro, un film, un fumetto è sempre un dialogo tra l'autore e il fruitore. Il problema sorge quando non ci si intende, quando linguaggio dell'autore non è compreso dal fruitore.

Ma è compito dell'autore farsi capire. 

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4 ore fa, Carlo Monni dice:

 

E qui ti sbagli. Ogni opera è fatta sempre per dire qualcosa, anche inconsciamente., al suo fruitore. Ogni opera dice sempre qualcosa del suo autore ed anche il peggior autore vuole comunque dire qualcosa, non si limita mai a narrare semplicemente e banalmente un fatto. Come minimo ti offre il suo punto di vista.

Mah!Sinceramente ho dei forti dubbi su questo.Insomma so che tu sei molto nell' ambiente,ma conosci TUTTI gli autori del mondo? Come sai cosa pensano? Mi sembra un' affermazione quanto meno azzardata...

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Grande Tex dice:

PS: Diablero,se credi di essere il solo a non postare per paura di certe reazioni,domandati perché io non abbia mai commentato certe storie famose di Glb...

Meglio così, altrimenti parteciperei anch'io al flame.

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22 ore fa, Leo dice:

Completamente d'accordo. Ma a te è piaciuto alla fine? Volendo darne un giudizio?

 

Il mio giudizio su questa storia è che Nizzi aveva sicuramente la grande capacità di imitare (quando voleva) lo stile di altri sceneggiatori, soprattutto quando scriveva Texoni, dove cercava di adattarsi al disegnatore di turno e al tipo di storie che questi era solito affrontare, che fosse Kubert, Bernet, Ortiz o Magnus.

In questo caso, dovendo sceneggiare una storia per Ivo Milazzo, decide di rifarsi allo stile di Ken Parker, pur con un ritmo più blando e un montaggio delle scene meno veloce rispetto all’originale; l’attenzione alla psicologia e all’umanità dei personaggi, così come ai rapporti economici e sociali, però, sono quelli tipici delle storie del biondo scout.

 

Già 5 anni prima, con “La ballata di Zeke Colter” Nizzi aveva “berardeggiato”, giocando con i paesaggi delle foreste innevate, coi silenzi dei bivacchi notturni, con i dialoghi del protagonista col suo cavallo, e con comprimari fortemente realistici e poco idealizzati. Qui, nel Texone, fin dalle prime scene ogni vignetta vuole mettere in luce la condizione e il ruolo sociale dei singoli personaggi, sottolineando i prezzi delle merci, i debiti contratti, gli interessi economici di ognuno, la diversità di mentalità affaristica tra Mac Lean padre e il figlio senza scrupoli, e così via.

Anche alcuni quadretti familiari e molti dialoghi che vogliono rendere la quotidianità ricalcano lo stile narrativo di Ken Parker (quando, per esempio, il dottore si sofferma sullo sciroppo per la tosse, o la madre del minatore si lamenta col figlio che ci si alza da tavola dopo aver finito di mangiare: tutti dialoghi realistici e quotidiani, insoliti per Tex).

Allo stesso modo i due colpi di scena finali, da melodramma familiare (il quasi incesto, e il padre contro il figlio) sono espedienti che Berardi usa spesso nelle sue storie (un esempio tra i tanti "Casa dolce casa").

 

Però, secondo me, nonostante gli spunti e le influenze altrui, questo Texone, come la “Ballata di Zeke Colter”, non appare un albo derivativo, o un semplice esercizio di stile, ma una storia che Nizzi riesce a far sua, cercando di far immedesimare il lettore nei personaggi (come nel Texone di Parlov, e contrariamente invece a quello di Brindisi, secondo me abbastanza farlocco - a prescindere dal plagio prattiano). E la riprova è che anche Milazzo qui dà il meglio di sé (non l’avrebbe fatto con una sceneggiatura mediocre), realizzando una prova splendida.

 

La prima parte è forse quella che sa un po’ troppo di già visto e prevedibile (Kit Willer accusato ingiustamente da tirar fuori di cella, tra l’altro fin troppo remissivo rispetto al Kit di GLB e di Boselli) ma i bei dialoghi comunque la ravvivano; nella seconda parte le scene d’azione, i divertenti personaggi secondari (come l’infermiera e Benny), il mondo dei minatori, la loro comunità, a cui Tex si rivolge in belle scene di massa, risultano a mio parere riusciti.

Nel complesso, storia da 8.

Modificato da Poe
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14 minuti fa, Poe dice:

 

Il mio giudizio su questa storia è che Nizzi aveva sicuramente la grande capacità di imitare (quando voleva) lo stile di altri sceneggiatori, soprattutto quando scriveva Texoni, dove cercava di adattarsi al disegnatore di turno e al tipo di storie che questi era solito affrontare, che fosse Kubert, Bernet, Ortiz o Magnus.

In questo caso, dovendo sceneggiare una storia per Ivo Milazzo, decide di rifarsi allo stile di Ken Parker, pur con un ritmo più blando e un montaggio delle scene meno veloce rispetto all’originale; l’attenzione alla psicologia e all’umanità dei personaggi, così come ai rapporti economici e sociali, però, sono quelli tipici delle storie del biondo scout.

 

Già 5 anni prima, con “La ballata di Zeke Colter” Nizzi aveva “berardeggiato”, giocando con i paesaggi delle foreste innevate, coi silenzi dei bivacchi notturni, con i dialoghi del protagonista col suo cavallo, e con comprimari fortemente realistici e poco idealizzati. Qui, nel Texone, fin dalle prime scene ogni vignetta vuole mettere in luce la condizione e il ruolo sociale dei singoli personaggi, sottolineando i prezzi delle merci, i debiti contratti, gli interessi economici di ognuno, la diversità di mentalità affaristica tra Mac Lean padre e il figlio senza scrupoli, e così via.

Anche alcuni quadretti familiari e molti dialoghi che vogliono rendere la quotidianità ricalcano lo stile narrativo di Ken Parker (quando, per esempio, il dottore si sofferma sullo sciroppo per la tosse, o la madre del minatore si lamenta col figlio che ci si alza da tavola dopo aver finito di mangiare: tutti dialoghi realistici e quotidiani, insoliti per Tex).

Allo stesso modo i due colpi di scena finali, da melodramma familiare (il quasi incesto, e il padre contro il figlio) sono espedienti che Berardi usa spesso nelle sue storie (un esempio tra i tanti "Casa dolce casa").

 

Però, secondo me, nonostante gli spunti e le influenze altrui, questo Texone, come la “Ballata di Zeke Colter”, non appare un albo derivativo, o un semplice esercizio di stile, ma una storia che Nizzi riesce a far sua, cercando di far immedesimare il lettore nei personaggi (come nel Texone di Parlov, e contrariamente invece a quello di Brindisi, secondo me abbastanza farlocco - a prescindere dal plagio prattiano). E la riprova è che anche Milazzo qui dà il meglio di sé (non l’avrebbe fatto con una sceneggiatura mediocre), realizzando una prova splendida.

 

La prima parte è forse quella che sa un po’ troppo di già visto e prevedibile (Kit Willer accusato ingiustamente da tirar fuori di cella, tra l’altro fin troppo remissivo rispetto al Kit di GLB e di Boselli) ma i bei dialoghi comunque la ravvivano; nella seconda parte le scene d’azione, i divertenti personaggi secondari (come l’infermiera e Benny), il mondo dei minatori, la loro comunità, a cui Tex si rivolge in belle scene di massa, risultano a mio parere riusciti.

Nel complesso, storia da 8.

 

Una recensione semplicemente bellissima. Complimenti, mi hai reso questo Texone ancora più prezioso. Sarebbe da stampare e da tenere tra le pagine di Sangue sul Colorado. Io sarei stato più largo sul voto, ma importa poco.

 

Naturalmente concordo anche su La ballata di Zeke Colter, storia berardiana, breve ma poetica e intensa. La migliore, tra quelle dei magazine, per me.

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  • 3 settimane dopo...

Ho riletto la storia e mi sono anche riguardato il Cavaliere Pallido: praticamente, la storia è stata ricalcata dal film, comprese le facce di molti coprotagonisti.

 

E, sì, la decisione di Tex di mandare fuori dalla zona le donne è stata una decisione incredibilmente idiota. Tanto che ha provocato il fallimento dell'impresa.

 

E non si può sentire Tex che dice in modo rassegnato che hanno perso. Quell'allocco non è Tex.

 

Per non parlare di Kit Carson/Cico che muore di fame e Kit Willer che, per soddisfarlo, va a fare la spesa in città e poi, per farsi un bicchierino, anche se il padre non voleva, va al saloon con l'indiano, provocando tutti, facendo lo smargiasso e così allungando inutilmente la storia. Sono scene davvero ridicole. 

 

Purtroppo Diablero ha ragione, e io sono d'accordo con la sua analisi.

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Recentemente ho sfogliato il volume Rizzoli-Lizard su questa storia (che ho preso per i disegni di Milazzo, basta limitarsi a guardare le figure e la storia migliora...), e ho trovato queste "chicche" nell'intervista iniziale a Nizzi:

 

Cosa pensava Nizzi di GL Bonelli, di Tex e dei suoi lettori, si può leggere in TANTISSIME interviste e video su youtube, in cui praticamente si dice che GL Bonelli faceva storie solo "pum pum" per cerebrolesi e che lui invece è molto più bravo, nelle sue storie non c'è solo pum-pum. (solo recentemente ha "riabilitato" Bonelli per attaccare... Boselli, accusandolo di "stravolgere Tex": il bue che dà del cornurto all'asino..)

 

Anche questa intervista non fa eccezione, e anche qui Nizzi coglie l'occasione per ribadire la sua scarsa stima di GL Bonelli, di Tex e dei suoi lettori (lettori che secondo i "fan" di Nizzi invece non dovrebbero avere il diritto di criticare il loro Vate...)

 

Personaggi-alla-buona.jpg

 

Ma la cosa più interessante è questa:
10-tavole-al-giorno.jpg

 

Può darsi che sia la solita "sparata" in cui Nizzi si gonfia da solo: in realtà anche se dopo la famigerata "crisi per superlavoro" Nizzi è passato dalle 1100 pagine annue che lo mandarono in crisi a... oltre 1500 pagine annue in media (segno che ci metteva davvero impoegno, sì...) con un massimo di circa 1800 pagine nel 2003: se scriveva davvero dieci tavole al giorno, vorrebbe dire che ogni anno lavorava al massimo 180 giorni?

 

D'altro canto, bisogna aggiungere il tempo per i soggetti e altre varie e eventuali (viaggi a Milano, mostre, correzioni, etc.). E guardando la QUALITÀ infima e la sciatteria di quella scrittura...  sì, ci posso pure credere che "tirasse via" dieci pagine al giorno (ogni tanto magari meno, quando c'era la scena in cui sperculava Tex ci metteva più impegno)

 

Insomma, crediamo a Nizzi per una volta, e facciamo due conti: si sa che prendeva più del doppio degli altri sceneggiatori (era la "tangente" che Sergio Bonelli era disposto a pagare pur di tenerlo su Tex, viste le soddisfazioni che gli dava ogni mese, e per il terrore che aveva al pensiero di tornare a scriverlo lui: visto che Nizzi di scrivere Tex non aveva più nessuna voglia e odiava il personaggio, fu stra-pagato per farlo di malavoglia). Non so quando fosse all'epoca, ma oggi si sa che gli sceneggiatori Bonelli prendono dai 50 ai 100 euro a tavola (e questa cifra NON è stata al passo con l'inflazione, anzi è ferma da tempo, prendevano di più in "valore reale" una volta). Quando prendeva Nizzi, all'epoca, rapportato alle cifre in Euro attuali? (all'epoca ovviamente era ancora pagato in lire). 150-200 Euro a tavola?

 

Millecinquecento-duemila euro AL GIORNO?

 

Per scopiazzare "il cavaliere pallido", o "la ballata del mare salato"? Per sputtanare Tex costantemente, storia dopo storia? :blink:

 

Bisogna dire che Sergio Bonelli era disposto a pagare bene i suoi "piaceri": e leggere un Tex così sputtanato doveva essere un piacere davvero "impagabile"... :lol:

 

Capite quando fa girare le scatole vedere oggi Nizzi atteggiarsi a grande autore "sprecato" su Tex, e mostrare tanto disprezzo per Tex e i suoi lettori, pensando quanto DAVVERO Nizzi deve, in termini non solo di "fama" ma pure economici, alla Bonelli, a Tex e ai suoi lettori?  :angry:

 

 

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Sicuramente Nizzi ha sempre guadagnato molto sia in termini economici che di popolarità dal suo lavoro su Tex.Il che comunque non toglie che nell' ultima parte della sua carriera avrebbe preferito dedicarsi ad altro e non lo fece probabilmente per soldi( o forse anche solo perché non aveva voglia di fare altro,dopo la chiusura di Nick Raider nom é che abbia fatto granché.) 

 

Mai comunque ho sentito da parte sua disprezzo verso i lettori,anzi ci ho sempre visto un apprezzamento verso quelli che considerava rimasti puri e semplici davanti a un mondo di fanzinari con la puzza sotto il naso( e aveva perfettamente ragione,ahimé).Nella sua descrizione dei lettori di Tex,mi ci riconosco eccome.

Modificato da Grande Tex
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