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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 13] Sangue Sul Colorado


ymalpas
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Letto ieri e oggi eccomi qui a scrivere le mie impressioni. Inizio con il dire che ho trovato il texone numero 13 un albo di buon livello ma niente di eccezionale. La trama la divido sostanzialmente in due parti tra loro anche abbastanza distaccate. Nella prima Tex e Carson tentano di liberare Kit prigioniero della cricca di MacLean e nella seconda difendono i minatori contro lo stesso MacLean. Il nemico è si in comune ma ho trovato un distaccamento sostanziale tra le due vicende che ritengo tra loro poco collegate se non per il cattivo in comune che spadroneggia sulla città come sui minatori. Nel complesso ho apprezzato molto le modalit? con le quali Tex libera Kit dalla prigione salvandolo dalla forca. Mi è piaciuto anche la personalit? di Carson che sembra divertirsi un mondo a lanciare candelotti di dinamite a destra e sinistra. Nel complesso a parte Tex e Kit nella parte iniziale gli altri pards svolgono un ruolo piuttosto marginale. Il finale, a mio avviso, è un po improbabile con il figlio ucciso dal padre ma ci può stare. Però il vecchio MacLean non era quasi paralizzato? Poi nel finale lo si vede andare a cavallo e camminare per il paese con la nuova moglie. I disegni di Milazzo sono buoni anche se non rientrano tra i miei preferiti. Trama 7,5Disegni 7+

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  • 1 anno dopo...

Texone veramente ECCEZIONALE.

Riletto ieri notte dopo tanto tempo, la trama e la sceneggiatura di Nizzi sono ECCELLENTI, è una di quelle poche storie che a parer mio riescono a farti sentire realmente li con i protagonisti, vicino a loro, riesco ad immedesimarmi in storie così molto profondamente ed è come se entrassi in un'altro mondo e fossi li con Tex... non ho parole ma una cosa è certa, solo NIZZI riesce a farmi "provare" così una storia, gli altri per quando spettacolari siano, fin'ora mai nessuno è riuscito a trasmettermi quello che mi trasmettono questo tipo di storie di Nizzi. Veramente una storia DIVINA, senza una pecca, dall'inizio alla fine. Divertimento unito alla serietà, unito alla tragedia, unito alla felicità... niente da dire, è un modello di storia campione, perfetta.

Per questa volta, vista la incredibile eccellenza della trama e sceneggiatura sono stato costretto a chiudere un occhio sui disegni, che sinceramente non mi piacciono e li trovo appena accettabili, il solito tratto impreciso che sembra fatto in fretta e furia... no no non mi gustano, non oso immaginare cosa sarebbe uscito se fosse stata disegnata da Villa... saremmo arrivati all' orgasmo leggendo hahaha! comunque al diavolo i Disegni!  

Storia da 10 ! !

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  • Sceriffi

Anch'io ho appena riletto questo ottimo texone. Il soggetto è classicissimo (con qualche spunto ripreso dal film "Il cavaliere pallido", come già sottolineato), ma la sceneggiatura non annoia e alterna momenti davvero drammatici a gustosi siparietti (come l'interrogatorio al bandito ferito). Forse i nostri rimangono un po' in disparte nel finale, che viene risolto invece


dal vecchio McLean, una sorta di personaggio - deus ex machina che con il suo intervento sblocca la situazione e ne determina l'epilogo. Mi pare di poter dire che è questo un tipo di soluzione che Nizzi ha adottato in più occasioni - il prototipo di questo tipo di personaggi è proprio il nizziano generale Davis.

 

Il vero punto di forza del texone sono, però, i disegni - come è giusto che sia, per una collana che fa della parte grafica affidata a maestri internazionali la sua cifra distintiva. Non c'è niente da dire, adoro le pennellate evocative di Milazzo, che sono forse più adatte al wester "psicologico" di Ken Parker o Magico Vento, ma era d'obbligo vederlo almeno una volta anche alle prese con Tex.

 

Voto: soggetto 8,5 e disegni 10.

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  • 6 mesi dopo...
  • Collaboratori

Nessuno se ne era accorto! E nel Texone, l'assenza della sigaretta conferisce a Tex una espressione beota. Acc... Se ne scopre sempre una nuova   :old:

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  • Sceriffi

Eh gia'... scelta infelice, come d'altra parte accade quasi sempre quando si parla di censura :old:

Se non sbaglio il texone di Milazzo uscì proprio qualche mese dopo il famoso "caso Codacons" relativo all'albo "Sulla pista di Fort Apache"... che ora scopriamo aver avuto ripercussioni anche su questa copertina :(

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  • 3 anni dopo...

Storia semplicemente  splendida, con disegni magnifici: ce l' ho solo nella versione  a colori, e posso dire che il colorista ha fatto  un ottimo lavoro. Sono da sempre un grande fan di Milazzo, avendo  letto e molto apprezzato Ken Parker. La sceneggiatura  é  ottima, fresca e vivace,  e sopratutto , con tanti e ottimi personaggi, quasi in stile alla Berardi ( Norman, Linda, Maud, la famiglia dell' amico di Tex). Splendide alcune sequenze, come quella in cui si scopre la verità  sul conto di Maud e Linda, o il confronto finale tra Guy e suo padre( semplicemente  da oscar le frasi che quest' ultimo  gli rivolge: ," Mi hai seppellito troppo presto" " Da questo  momento  riprendo io il timone della barca ":inch: ). Davvero ti senti vicino ai personaggi. Texone ECCEZIONALE, forse non da 10, ma un 9+ se lo merita tutto. Meravigliosa anche la copertina, peccato per la sigaretta.

P.S. Decisamente  interessante  e originale ( almeno in un texone) l' idea di non far cominciare la storia  in modo  classico, con Tex e Carson che arrivano subito dai loro amici, ma di mettere prima tutta la parte sull' evasione  e l' arresto di Kit.

Modificato da Grande Tex
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Un Texone moooolto classico,forse troppo.

Trama sulla falsariga del "Cavaliere Pallido"del Vecchio Clint,si distingue per alcuni particolari,di cui due importanti:il "grande vecchio" proprietario della compagnia mineraria è inviso al figlio maggiore;la donna che abita nella concessione mineraria e che è stata innamorata del vecchio proprietario non ha una relazione con il minatore che la ospita in casa sua.

Tanti personaggi,alcune simpatiche " macchiette" tipicamente nizziane come l' infermiera,il vecchietto uguale a "Stumpy",il giudice corrotto e il bandito "pentito"...

 

Non so,pur essendo una storia in cui tutto torna e in cui non ho trovato errori di sceneggiatura particolari,non mi ha mai pienamente soddisfatto.il finale è troppo affrettato e veloce.

 

Disegni di Milazzo non eccezionali.

 

Ho fatto autografare la mia copia da Milazzo stesso a una fiera,che non mi è sembrato particolarmente felice della sua prova... Nizzi stesso sembra non lo consideri tra i suoi Texoni più riusciti.

Ad ogni modo, trama classica che,nel bene e nel male,funziona SEMPRE.

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Nizzi stesso sembra non lo consideri tra i suoi Texoni più riusciti.

Nel libro si trova d' accordo  con Guarino nel  un capolavoro.

Nel definirlo, scusate.

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  • 3 settimane dopo...

Sembra un film western, di quelli mielosi e a lieto fine, comunque non brutti, anzi piacevoli, a parte i disegni che a me non piacciono per niente. Tex ha il volto di Robert Mitchum e c'é anche il vecchietto del west/Walter Brennan nel minatore che per primo prova ad usare il fucile.
Parte iniziale molto bella, finale un pò rovinato dalla troppa bontà. Nel mezzo, Tex e Carson non sono risolutivi ma provocano alla vecchia maniera.
Voto alla storia: 7,2
Voto ai disegni: 6,5

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  • 7 mesi dopo...

Ho letto questo texone speranzoso, dopo aver le recensioni viste  su questo topic. Milazzo è bravo e l'ho apprezzato dai tempi del primo Ken Parker, ma non lo vedo adatto a Tex, che in alcune tavole ha disegnato a metà strada tra Robert Mitchum e John Wayne. Per quanto riguarda Carson, non mi sono davvero piaciute certe espressioni con gli occhi "spiritati", a metà strada tra il luciferino ed il paziente psichiatrico. Il personaggio reso meglio mi è sembrato Kit Willer, dato che anche Tiger è irriconoscibile.

Passando alla storia, non l'ho trovata molto avvincente, anzi: ho letto pochi giorni fa il texone precedente, gli Assassini, ed  il confronto mi è  parso francamente impietoso.  Inoltre, la conclusione è troppo frettolosa, con la comparsa del "deus ex machina" che risolve una situazione che sembrava perduta.

Sarò tacciato di eresia, ma non lo metto davvero tra i migliori texoni letti della mia personale classifica, sia per i disegni che per la storia.

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  • 7 mesi dopo...

Cominciamo dai disegni, Milazzo è un ottimo professionista, ma come spesso accade a queste "guest star", i volti dei pard sono pressochè irriconoscibili. E questo toglie molto del piacere della lettura.

La storia è ottima. Molto classica, forse troppo per un Texone, ma comunque funziona. Bei personaggi, da McLean padre, ai figli..uno scavezzacollo e l'altro una serpe velenosa. Bellissimo il personaggio della infermiera maschiaccio che poi si sposa il malato. Bello il finale, col padre che uccide il figlio, bella anche la sorpresa dei due ragazzi innamorati che in realtà sono fratelli.

Un bel texone, in definitiva.

Milazzo 6

Nizzi 7.5

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Già. Forse non viene ricordata fra i capolavori, ma a parer mio è una delle sceneggiature più belle di Nizzi: fresca, sempre efficace, una entusiasmante tragicommedia western. I disegni di Milazzo fanno il loro dando ai personaggi una capacità recitativa non da poco.

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  • 3 settimane dopo...

Allora...Riletto oggi e lo trovò un Texone valido (6,5). Trama classica però scritta bene. Personaggi (i Maclean, i minatori) tratteggiati bene. Guy è veramente spregevole, il padre un galantuomo, Norman  in fondo ha un cuore ed è giovane quindi confuso. L'ambiente dei minatori descritto bene. I pards tutti coinvolti, un siparietto tra Tex e Carson (sulla miccia lunga) gustosissimo. Personaggi di contorno resi bene. Su Milazzo...Stile unico (uso del nero), espressivi i volti e l'ambiente (le foglie, i laghi ed in generale il Colorado). Per me il Texone serve a vedere un Tex diverso, disegnato da ospiti(quando ci sono). Comunque Nizzi e Milazzo promossi 🙂

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  • 4 settimane dopo...

Riletto ieri

 

Niente da fare,non mi convince del tutto l impianto della storia...il capo dei banditi riconosce Tex la sera stessa in cui i Rangers fanno evadere Kit dalla prigione del paese,ma non ritiene il caso di dirlo subito a McClean...in più attacca la miniera senza supporre che Tex stia dando manforte ai minatori... scorciatoie narrative, nulla di grave d accordo... però a me ha dato abbastanza fastidio che il giudice e sceriffo non vengono puniti per la loro connivenza con McClean, avendo  Kit rischiato l impiccagione dopo un processo farsa...

Storia da sei e mezzo,nulla di che...

Disegni non eccellenti.

 

Modificato da Barbanera
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  • 6 mesi dopo...

Nizzi confeziona per il tredicesimo Texone una storia molto lineare e semplice nello sviluppo della trama, ma che mostra un notevole disegno psicologico da parte dei personaggi, in virtù di una discreta rete di sottotrame che ben si incastrano l'una nell'altra: il difficile rapporto tra il vecchio McLean e suo figlio Guy mostrano la difficile convenienza tra una generazione abituata al duro lavoro e una nuova basata su un cieco arrivismo; la codardia dello sceriffo e del giudice, disposti a calpestare QUASI ogni dignità pur di compiacere il potente di turno; l'amore quasi incestuoso che pare legare la giovane Maud e il giovane Norman; la simpatica e rigidissima infermiera e il suo paziente Buddy... Certo, niente di incredibile, ma piacevoli condimenti di una storia che procede lineare dall'inizio alla fine e che ha il grande merito di avere dialoghi molto ben riusciti.

 

Belli i disegni di Milazzo (anche se il volto di Tex non mi convince appieno) che mostrano come il tratto sintetico, se adoperato da un maestro, riesca a conferire ai personaggi un dinamismo ed una espressività innate, e che non dà mai l'idea di "non finito" o di "tirato via", al contrario dei disegni di Ambrosini nel Texone N.19.

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  • 1 mese dopo...

Avevo ricordi un po' vaghi di questo Texone, e soprattutto non rammentavo quale potesse essere il suo appeal, così sono andato a rileggermelo, traendone (re)impressioni abbastanza positive: non la riterrei una storia trascendentale, intendiamoci, ma comunque un'avventura di tutto rispetto, che Nizzi è stato in grado di rendere meno banale di come, dato l'impianto alla base, avrebbe rischiato di essere. Invece, appunto, la trama non risulta scontata o prevedibile, poiché non contraddistinta né da un eccesso di azione (che comunque non fa certo difetto), né da una carenza di momenti di ilarità (senza dubbio simpatici i siparietti di cui si rende protagonista la vedova Petersen), né da una caratterizzazione troppo dicotomica dei personaggi che vi compaiono. E' il caso, in particolar modo, dei MacLean, fondatori di Silver Creek, ove fanno il bello ed il cattivo tempo, solo apparentemente accomunati dal proprio status, in realtà ciascuno diverso dall'altro: il capostipite Howard, galantuomo integerrimo ma apparentemente rassegnato ad essersi fatto soppiantare dal figlio maggiore Guy, uomo d'affari senza scrupoli né principi, per cui vale unicamente il motto "Business is business", mentre risulta irritante ma in fondo non troppo pericoloso l'altro figlio Norman, bamboccione superficialotto che pensa solo alle ragazze. Parimenti non banali neanche le figure della vedova Milligan e Maud, donne sole rispettivamente ex fiamma e figlia illegittima di Howard, con in particolare Maud oggetto delle attenzioni di Norman, all'insaputa del vero legame che i due hanno ma ambedue ignorano.

 

Tex ed i pards al gran completo, un evento non scontato nelle storie di Nizzi, vengono chiamati in Colorado da Ray Miller, un vecchio amico di Tex, membro di una piccola comunità di minatori minacciata dagli insani ed illimitati appetiti di Guy MacLean, trovandosi a dover combattere contro un nemico pronto a tutto ed abbastanza potente da avere dalla sua parte lo sceriffo ed il giudice, entrambi individui non del tutto disonesti ma estremamente servili nei suoi riguardi.

 

Per quanto abbia assoldato un esercito di bravacci per eliminare sia i rangers che i minatori di Carbon Valley, Guy MacLean va ad un passo da un'ingloriosa vittoria solo attuando un becero ricatto, sventato dal provvidenziale ed imprevedibile intervento del capostipite Howard, che poco dopo si vede costretto ad uccidere per legittima difesa e con le proprie mani il figlio Guy. In funzione di un evento così tragico, ho trovato un po' troppo lieto il finale, con Howard e la signora Milligan che si sposano (e la giovane Maud riconosciuta a tutti gli effetti), il vecchio che riacquista salute e rispetto dinanzi alla cittadinanza di Silver Creek ed anche dei minatori di Carbon Valley, che generosamente aiuta a dotarsi di tecnologia per sfruttare in modo adeguato le vene scrivere. Il tutto a mio avviso, senza ostentare troppo dolore appena dopo aver ucciso il figlio, che era senza dubbio un fior di canaglia che era disposto a far uccidere il padre, che senza dubbio è stato ucciso per legittima difesa, ma era pur sempre il figlio.

 

Terminò il post con un telegrafico commento sui disegni di Ivo Milazzo, di cui ho apprezzato il tratto essenziale ed al contempo assai "dinamico", ed quanto neanche io sia rimasto del tutto convinto dai volti dei personaggi, disegnati a mio parere con un po' di discontinuità da vignetta a vignetta.

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  • 1 anno dopo...

Appena terminata la lettura di questo Texone. Storia che per buona parte si sviluppa in maniera piacevolmente classica con venature da commedia, e che viceversa sul finale vira più sul dramma: il quasi "incesto", la fine di Guy. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei principali comprimari, semplice ma efficae, tra i quali menzione d'onore va al tutto sommato, almeno a mio parere, simpatico sceriffo ed al vecchio Howard Mc Lean, self made man ma onesto fino al midollo. Poco cosa i capoccia dei cattivi di turno, e francamente forse fin eccessivamente drammatica la morte del rampollo Mc Lean, visto l'andamento generale della storia. Kit e Tiger danno il la alla vicenda ma alla fin fine combinano ben poco.  Carson è in versione pressochè completa dipendenza da Tex, e vabbé, passi per stavolta....<_<

A mio avviso un'avventura non perfetta ma solida, godibile e divertente, merito anche degli ottimi disegni di un Milazzo che deve piacere, ma che qui ho trovato comunque più in forma di quanto mi ricordassi su vari albi di Magico Vento, con disegni sempre d'impatto ma ancora più espressionisti, o forse "tirati via"....?

Insomma Texone che ho preferito all'ultimo di Nizzi letto in precedenza, ossia fiamme sull'Arizona.

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Riletto nella versione a colori l'ho trovato classico e per questo quasi epico, ma anche estremamente lineare; guadagna con le sotto trame tra cui il pluricitato incesto; mi dispiaccio per la censura della sigaretta.

Lato disegni li ho trovati asciutti ma molto belli, anche colorati.

Voto sceneggiatura 8, voto disegni 7,5

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  • 1 anno dopo...

Signori, giù il cappello!

 

Il 15/4/2020 at 15:58, virgin dice:

Già. Forse non viene ricordata fra i capolavori, ma a parer mio è una delle sceneggiature più belle di Nizzi: fresca, sempre efficace, una entusiasmante tragicommedia western. I disegni di Milazzo fanno il loro dando ai personaggi una capacità recitativa non da poco.

 

"una delle sceneggiature più belle di Nizzi", dice virgin. Una delle più belle dell'intera saga, aggiungo io.

 

Il crudo pestaggio iniziale, con gli sgherri del padrone che infieriscono sul povero minatore, mentre il resto del villaggio si affaccia dalle finestre ma non interviene per codardia, fa entrare pienamente nell'atmosfera di questa storia. Calci sulla testa, sangue misto a saliva che erompe dalla bocca, il tutto davanti agli occhi di una ragazzina e nell'inerzia pavida di un'intera main street. I disegni kenparkeriani di Milazzo sono straordinari nel rendere questo momento, nel rappresentare a fosche ma vivide tinte questa legge della frontiera, la legge del più forte, che strozza gli uni (i minatori, in questo caso) e riduce all'impotenza gli altri (i negozianti, che guardano senza intervenire, ma anche il giudice e lo sceriffo, personaggi non veramente cattivi, ma proni ai dettami del potente e in questo senso corrotti e complici dei soprusi).

 

L'America, ha scritto qualcuno, fu fatta da europei che, nell'affrontare da pionieri le asperità del nuovo mondo divennero americani, individualisti, forti e a volte spietati, comunque duri. In questo senso, nel West vigeva la legge del più forte. Passando i decenni, questa norma di vita fu forse temperata dai tentativi dello Stato di imporre il proprio potere, di stabilire delle regole di vita civile, ma alla violenza dei primi tempi è poi subentrata una violenza più impersonale, più subdola: quella capitalistica. Quella raccontata ad esempio da Steinbeck ma quella raccontata anche qui: esemplare in questo senso lo splendido dialogo tra il vecchio MacLean, pioniere e fondatore della compagnia mineraria, e suo figlio Guy, un nuovo tipo di boss, prepotente e prevaricatore in nome degli "interessi degli azionisti della società" di cui nel frattempo egli ha preso le redini. E' uno scontro tra vecchi e giovani, un confronto tra la prima generazione, che aveva combattuto a mani nude e aveva scavato nella terra, e la nuova, che fa uso invece dei fattori produttivi capitalistici, delle nuove tecnologie, della finanza. Due mentalità completamente agli antipodi, pur nell'ambito della stessa famiglia come in questo caso, due visioni irriducibili rese magistralmente nella scena del salotto, in cui il vecchio padre, seduto perché infermo, tenta di fronteggiare il figlio degenere, giovane e in piedi davanti a lui, quasi a simboleggiare con le diverse posture finanche il divario fisico tra una vecchiaia che ha fatto il suo tempo e una gioventù rampante che non si fa scrupoli ad aggredire l'universo mondo.

 

Non manca l'azione e non mancano i siparietti comici: spicca, in quest'ultimo senso, la figura della vedova Petersen, una meravigliosa virago che mette in scacco i nostri (senza però metterli in ridicolo, intendiamoci). Non manca nemmeno una componente emozionale che ricordo a suo tempo mi sorprese: l'iniziale innamoramento dei due ragazzi che scoprono in tempo, in una scena drammatica, di essere fratello e sorella.

 

Il finale. Ragazzi, che finale. Duro, spietato, atroce. Un padre che uccide il proprio figlio. "Ti avevo avvertito", dice il vecchio McLean, prima di chinare la testa e di inginocchiarsi sul corpo di Guy, vincitore e sconfitto, tremendamente sconfitto, al contempo. Un uomo con la spina dorsale, McLean. Un personaggio memorabile.

 

La sceneggiatura è ispirata, come neanche il miglior Berardi. Chissà che il merito allora, sia per questa storia che per quelle di Ken Parker, non stia piuttosto nei pennelli che non nella concezione della trama? Naturalmente è una provocazione, solo per dire che Milazzo, con i suoi pennelli intrisi di emozione, partecipa sempre a capolavori, qualunque sia la testata. Perché anche questa storia è un capolavoro.  "Una delle sceneggiature più belle": d'accordo con te, @virgin, d'accordo con te.     

Modificato da Leo
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3 hours ago, Leo said:

La sceneggiatura è ispirata, come neanche il miglior Berardi.

Scusa, Leo, cerco di trattenermi, ma questa...  

 

...:laughing:

 

Parliamone. Questa storia (o meglio, la storia del film "Il Cavaliere Pallido" disegnata da Milazzo) meglio di "Sciopero"? Meglio di "La Ballata di Pat O'Shane?" Meglio di "Adah"? Meglio di "Diritto e Rovescio"? Meglio di "Casa dolce Casa"? Meglio di "Chemako colui che non ricorda"?

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Che la sceneggiatura sia berardiana, almeno nelle intenzioni, credo che sia indiscutibile. Che sia una delle migliori dell'intera saga è, invece, molto discutibile.

 

Assolutamente discutibile, certo, mi sembra del tutto pleonastico e inutile volerlo rimarcare qui. È sottinteso che si tratta di un mio personale parere, così come quello di virgin che io richiamavo.

 

L'ho trovata molto ispirata, anche nella caratterizzazione dei personaggi secondari (il timido Vernon, lo sceriffo, il giudice). Ne' la si può definire una scopiazzatura de Il Cavaliere Pallido, posto che le trovate più apprezzabili fanno riferimento alla rivelazione circa il rapporto di parentela tra i due ragazzi e l'uccisione del proprio figlio da parte del vecchio McLean, aspetti non presenti nel film.

 

I disegni di Milazzo, poi, valorizzano anche gli aspetti più di dettaglio della sceneggiatura. Per tutti questi elementi messi insieme, io la ritengo una storia preziosa, importante. Tra le prove più significative dei Texoni.

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