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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N.39] Per l'onore del Texas


MacParland
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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

Chiarisco che non aveva nessuna connotazione negativa. Faccio riferimento al set di "trucchi" che un narratore, come un prestigiatore, ha per ipnotizzarci a seguire una storia. Cioè, qualunque cosa che ti faccia appassionare alle vicende immaginarie di persone mai esistite (o alle versioni immaginarie di persone realmente esistite) è un "trucco". un gioco di prestigio.

 

E forse l'utilizzo di questo trucco avrebbe accresciuto il pathos. Non che mi stia lamentando di questa storia, eh, è perfetta com'è. Solo mi chiedevo il perché di questa scelta 

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

 

12) La storia si intitola "per l'onore del Texas", e su questo concetto la storia gira intorno per un bel po', in generale in tanti citano l'onore, la bandiera, etc come motivazione per combattere, a partire dal giovane "patriota" Sam Junior. ma avete fatto caso a CHI dice davvero quella frase, alla fine?

 

Pagina 231, Cass, ex ranger che è diventato un criminale, un assassino che pianificava il massacro di uomini, donne e bambini... è lui alla fine che dice che l'ha fatto per... "l'onore del Texas"

 

All'inizio sembra che il titolo si riferisca ai commemorati dal monumento, come a persone che hanno salvato "l'onore del Texas", ma no, erano persone che andavano da gente decisa a combattere per l'Unione e contro lo schiavismo a poveri contadini che semplicemente non volevano essere arruolati, ma nessuno di loro parla di "onore"...

 

A giustificare le loro colpe, a nascondere i loro crimini dietro vuota retorica sull'"onore" e la "bandiera", sono uomini come Cass.  E il titolo non parla degli eroi, in realtà parla dei massacri e dei crimini commessi "per l'onore del texas"

 

Esattamente. Boselli per quasi tutta la storia vuol farci credere che sia così, con il culmine rappresentato da Cass morente che pronuncia la frase del titolo, ma subito dopo e senza mezzi termini il Bos ci dà la vera chiave di lettura, dapprima con Carson che ribatte a Cass che era piuttosto "la strada del disonore", poi facendo dire a Tex nell'ultima pagina quale sia davvero il vero onore del Texas: "... e lo sapevano gli uomini che, quando il loro Paese ha scelto la parte sbagliata, hanno cercato a prezzo della loro vita di riscattarne l'onore".

Questo è il significato del titolo e dell'intera storia: l'onore, appunto, non è quello vantato dai massacratori filoschiavisti, ma quello dei partigiani commemorati. Senza dimenticare che il Texas è la patria anche di Tex.

Un tocco d'artista della penna dentro una sceneggiatura capolavoro.

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Letto questo albo, mi associo con i giudizi altamente positivi nettamente dominanti.

Mi è piaciuto tutto di questa storia, sia la bravura di Boselli nel riprendere alcune situazioni e personaggi già noti, ma facendoli comparire in modo molto pertinente e non forzato, sia la narrazione retrospettiva, attuata per lo più con un'alternanza di Tex e di Carson. Questo racconto "a due voci" non solo rende più vario e meno monotono questo lungo flashback, ma fa parte di una voluta (e molto apprezzabile) volontà di dare a Kit un ruolo almeno di pari valore a quello di Tex nelle vicende che si dipanano in modo da avvincere il lettore, con una sequenza di eventi piuttosto complessa ma mai caotica né tanto meno noiosa.

Unico dettaglio che, a mio avviso, risulta un pochino più discutibile è il personaggio di Kate Warne. Ovviamente, la scelta narrativa è più che legittima, si può chiaramente comprendere che, rispetto a "Pinkerton Lady", qui abbia un ruolo molto più marginale, anche perché qui giganteggiano Carson e Tex (e forse, nel suo cuore, questi due sono pure diventati inconsapevoli rivali). Adesso mi è parsa una donna molto più fredda e calcolatrice, decisamente arrivista nel suo desiderio di svolgere al meglio il suo non facile ruolo, ma si direbbe a qualsiasi costo e senza scrupoli morali. Insomma, mi viene da pensare che, nella sua evoluzione, questo personaggio abbia preso alcuni tratti di personalità dalla Lily Dickart contro cui aveva lottato nella storia antecedente. Niente di grave, chiaramente.

Ottimi senza dubbio i disegni di Dotti.

Modificato da dario63
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3 ore fa, Leo dice:

 

Devo ammettere che ho trovato questa scelta curiosa. La scena degli impiccati, già tragica di per sé, sarebbe stata ancora più d'impatto se fosse stata inattesa. Avrebbe creato un vuoto nello stomaco in tanti lettori. Invece, Borden rinuncia all'effetto sorpresa per una precisa scelta narrativa. Non so, tu parli di trucchi: ma non sono solo degli espedienti onesti con cui tutti i narratori hanno sorpreso, e preso a pugni, i fruitori delle loro storie? Non avrebbe avuto un maggior effetto drammatico la scelta di non anticipare nulla? 

E' la ben nota questione della sorpresa vs. la suspence. Spesso (e sicuramente in quest'albo) funziona meglio la seconda rispetto alla prima.

Il maestro Hitchcock diceva: "Se faccio sedere un po' di persone intorno a un tavolo facendole discutere per 10 minuti fino a che improvvisamente scoppia un ordigno da sotto il tavolo, ho dato allo spettatore 10 minuti di noia e 10 secondi di sorpresa. Ma se PRIMA faccio vedere che c'è un ordigno sotto il tavolo e POI faccio sedere quelle persone intorno al tavolo, do allo spettatore 10 minuti di suspence in cui in ogni secondo egli trepiderà affinchè succeda qualcosa che faccia sì che uno dei personaggi si chini e si accorga della bomba".

3 ore fa, Leo dice:

 

Non ci avevo pensato. Questa tua lettura, che sicuramente coincide con le intenzioni di Borden, sarebbe da stampare e tenere dentro l'albo, una sorte di appendice critica che valorizza ulteriormente l'opera. Complimenti, anzi grazie! Perché stavo perdendomi un particolare importante, che invece ora mi rende la storia ancora più cara. 

Ma questa è proprio la chiave di lettura e il senso dell'intero albo, espresso nella chiusura, prima da Carson a Cass morente e infine suggellato da Tex davanti alla stele commemorativa. E' sicuramente ciò che Boselli vuole trasmettere al lettore, non coglierlo potrebbe lasciarlo rammaricato ed è il motivo per cui ho ribadito, estrapolandolo e rendendolo esplicito nel mio commento, il concetto introdotto tra le righe da Diablero.

<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

 

2) Non solo. Anche se questa cosa non è nel fumetto e riguarda l'edizione, il fatto che Luca Barbieri nell'introduzione "storica" descriva così in dettaglio il massacro dei coloni ribelli, tanto da fare anche lì i nomi di diversi personaggi, elimina altre "sorprese" (l'introduzione l'ha scritta Barbieri e non Boselli, ma Boselli è il curatore, se voleva evitare spoiler poteva dirgli di non metterceli o eliminarli dall'articolo prima della pubblicazione).

 

Ormai l'esperienza mi ha insegnato che i redazionali che contestualizzano e storicizzano la vicenda narrata nell'albo vanno letti rigorosamente DOPO, per non spoilerarsi nulla. L'ideale per me è perciò: 1) gustarsi l'albo senza condizionamenti 2) leggersi i redazionali 3) rileggere l'albo potendo sfruttare le informazioni dai redazionali che potrebbero non essere state colte dalla nostra mente nella prima lettura.

Modificato da PapeSatan
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Albo pienamente promosso.

Non ho letto I commenti precedenti e qui esprimo il mio personalissimo ( e umilissimo) parere.

 

Copertina: 9,5 

Dotti bravissimo a centrare la copertina del suo Texone ( cosa che rimprovero a Civitelli ). Epica  e con un giovane Carson che mi pare somigli a Giusfredi 😁

 

Disegni: 8

Avrei voluto dare un voto più alto perché Dotti riesce a dare delle pose ai personaggi come pochi, i cavalli e le atmosfere sono fantastiche. Il problema è che non riesco a farmi piacere il volto di Tex ( molto diverso di quello in copertina ) e quello di altri personaggi, compreso Kit Willer.

 

Storia: 9

Storia davvero ben costruita che, nonostante i lunghi dialoghi e le didascalie del racconto, non annoia mai grazie anche al trucco della narrazione a due voci.

Bello rivedere un Carson giovane al fianco di Tex.

Bella la vicenda storica del Texas in cui sono calati i personaggi.

Non ho dato 10 perché Tex è stato più coprotagonista che protagonista e perché Boselli ci ha privati del duello finale con almeno uno dei due cattivi in gioco, ma va bene pure così. 

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Questa storia è fantastica, e il bello è che avremo subito un seguito, con i due giovani satanassi di nuovo scatenati contro le ingiustizie della guerra, nella storia dello speciale Minstrel show, che a sentito dire è altrettanto bella.🙋‍♂️

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1 ora fa, PapeSatan dice:

Ma questa è proprio la chiave di lettura e il senso dell'intero albo, espresso nella chiusura, prima da Carson a Cass morente e infine suggellato da Tex davanti alla stele commemorativa. E' sicuramente ciò che Boselli vuole trasmettere al lettore, non coglierlo potrebbe lasciarlo rammaricato ed è il motivo per cui ho ribadito, estrapolandolo e rendendolo esplicito nel mio commento, il concetto introdotto tra le righe da Diablero.

 

Il senso dell'albo è chiaro, ciò che mi era sfuggito è che Boselli avesse affidato, letteralmente, le parole del titolo al morente Cass. Non avevo fatto caso a questo particolare, mentre naturalmente ho letto con attenzione le parole finali di Carson e Tex sulla guerra come inganno, e poi le parole di Kit Willer, che racchiudono, esse sì per intero, il senso dell'albo. Perché per l'onore non hanno combattuto solo tutti coloro che si sono battuti per l'una o per l'altra parte appartenendo in partenza a una di esse (gli abitanti del Sud con i confederati, i "nordici" con l'Unione), ma anche coloro che, pur appartenendo al Sud, hanno combattuto per la parte avversa perché, come dice Kit, "quando il loro paese ha scelto la parte sbagliata, hanno cercato a prezzo della vita di riscattarne l'onore". 

Cosa che i tedeschi, imbevuti degli ideali liberali che si sono portati dal '48 (davvero bella l'introduzione di Barbieri, fa cogliere questi particolari che non sono affatto oziosi: perché mai dei contadini espatriati dovrebbero essere così idealisti come lo sono stati questi tedeschi? Eccola, la spiegazione: non sono immigrati qualsiasi, sono idealisti, patrioti, costretti a espatriare per le loro idee...) hanno fatto; altri, come lo stesso Carson, no. Perché Carson non sceglie la parte giusta, in teoria. E' un uomo del Texas, non tradisce, non fa la scelta fatta dai tedeschi. In teoria. Ma in pratica lo fa, grazie alla missione affidatagli da Sam Houston. Anche per questo aspetto, la storia è un Carsonone: chiarisce la condotta di Kit durante la guerra, ci fa vedere come egli combatta per la "parte giusta" senza essere un traditore. Bellissimo.   

<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Questa storia è fantastica, e il bello è che avremo subito un seguito, con i due giovani satanassi di nuovo scatenati contro le ingiustizie della guerra, nella storia dello speciale Minstrel show, che a sentito dire è altrettanto bella.🙋‍♂️

 

È la prima volta che in un albo viene citata una storia ancora inedita? O è già accaduto in passato?

Modificato da Leo
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Allora...Questo Texone parte già con tanti applausi per le tavole di Dotti. Veramente incantevoli, profonde, dinamiche...Insomma per me perfette. Boselli come con la serie Tex Willer ci porta dentro la Storia. Ci mostra un aspetto poco noto (gli immigrati tedeschi), ci mostra le atrocità fisiche e mentali della guerra civile americana. Le scorie che si è portata dietro per anni. Lo fa sempre con maestria facendoci vedere diversi personaggi e situazioni. Forse mancano un po' di pathos e sorpresa ma il Boss ha scelto un'altra strada. Comunque buon Texone e molto adatto a chi segue la serie Tex Willer.

Chi non la segue ma ha gradito l'atmosfera del Texone, beh non gli resta che recuperare gli arretrati di Tex Willer ;)

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Leo dice:

 

E forse l'utilizzo di questo trucco avrebbe accresciuto il pathos. Non che mi stia lamentando di questa storia, eh, è perfetta com'è. Solo mi chiedevo il perché di questa scelta 

Nella Grande Invasione ad esempio il Boss si gioca alla grande le carte di pathos/sorpresa.

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<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Nella Grande Invasione ad esempio il Boss si gioca alla grande le carte di pathos/sorpresa.

 

È vero. E nulla gli impediva di farlo anche qui. Ma la storia va bene così com'è.

 

<span style="color:red">30 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Chi non la segue ma ha gradito l'atmosfera del Texone, beh non gli resta che recuperare gli arretrati di Tex Willer

 Assolutamente questo texone è una ottima pubblicità anche per la serie Tex Willer. Anche perché ormai Carson appare anche lì ;)

 

Ed è un Carson non solo spalla, ma coprotagonista vero, perché anche lui è giovane, nel fulgore delle sue capacità. Come dice lui stesso nel Texone, Tex al suo confronto a quel tempo era un pivello :D

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Ottimo Tex1 (anche se, come è già stato fatto notare, sarebbe più giusto dire Carson1).
Ma, a voler trovare il pelo nell'uovo, ci sono tre cose che non mi sono piaciute:
1) la pagina 37, da eliminare completamente perché inutile spiegazione di un evento che, in sua assenza, avrebbe acquistato in epicità; se poi qualche lettore non lo avesse capito, scusatemi ma chissenefrega
2) Kate che concede i suoi favori a una jena come Jim Waldrip per ottenere informazioni che potevano essere estorte mediante una bella scazzottata magari non a lui ma a uno dei suoi accoliti
3) il rimorso di una immensa carogna come il tenente McRae (poverino, si è pentito, perdoniamolo).
Ci sarebbe anche un quarto elemento che mi è piaciuto poco, anche se è indispensabile all'evoluzione degli avvenimenti che avrebbero costretto il Bos a trovare una sceneggiatura alternativa: l'incontro tra Tex e Carson.
È un evento che non ci è mai stato rivelato in 75 anni di avventure di Tex ed è abbastanza strano che un incontro così importante non sia mai stato neanche accennato.
Ma, se di peccato si tratta, è un peccato veniale.

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Ho più volte detto di non essere un fan di Dotti, che è un disegnatore che non mi dice assolutamente nulla. Questo Texone non mi ha fatto cambiare idea: non è certo peggio di quelli più discutibili o meno riusciti (Alessandrini, Ambrosini, De Angelis...) ma non è nemmeno migliore o alla pari dei capolavori (Gomez, Villa, Carnevale, Majo, Breccia...). Sebbene Dotti abbia uno stile personale e riconoscibile, e questo è un bene, evidentemente è uno stile che non mi piace. La sua carenza più palese è che non sa disegnare gli occhi, specie nei personaggi ad una certa distanza (nei primi piani sembra invece riuscirci): le tavole a pag. 120 e 121 sono solo due esempi.

 

La storia di Boselli non è un capolavoro ma senz'altro dignitosissima. Forse un po' troppo (inutilmente?) intricata, altrettanto logorroica, ma è avvincente e - questo, anche se l'ho criticato spesso per il resto, gliel'ho sempre riconosciuto a Mauro, sempre - magistralmente sceneggiata. Bravo Boss!

 

Soggetto: 7 (spunto storico interessante, io però non sono un fan delle storie del passato di Tex)

Sceneggiatura: 8

Disegni: 6,5

Modificato da Gunny
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Estrapolo dal mio commento e ripongo la domanda agli amici forumisti:

a pag. 166 Kate Warne congeda Tex dicendogli: "E salutami Carson! Digli che... no, non importa..."

Cosa avrebbe voluto dirgli? (cioè, cosa Boselli ha voluto lasciar intendere?)

Le parole esatte! Come gioco, eh...

 

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34 minuti fa, Letizia dice:

2) Kate che concede i suoi favori a una jena come Jim Waldrip per ottenere informazioni che potevano essere estorte mediante una bella scazzottata magari non a lui ma a uno dei suoi accoliti

 

Kate è questa donna qua. Pian piano la stiamo conoscendo. Sul battello si era concessa a diversi soldati. Ha ammazzato un civile innocente. Non ha scrupoli. Usa il suo corpo per i suoi fini, senza problemi. Già l'uccisione del civile ci fa capire che tipo di persona essa sia, una donna molto pericolosa, furba, bugiarda, spregiudicata, crudele. Kate è tutto questo, è il suo personaggio, quel personaggio che Boselli ha in mente e che noi ancora conosciamo troppo poco, per poterlo idealizzare.

 

Anzi, qui Mauro ci ha svelato il vero volto della Pinkerton Lady. Una donna che non può avere niente a che fare con Tex, perché a suo modo è "marcia" anche lei. Per i suoi fini, qualunque mezzo è lecito, anche ammazzare un uomo col sorriso sulle labbra (sorride, sul battello, certo per sviare i sospetti ma lo fa da consumata attrice) e concedere piacere carnale a bestie furiose e ripugnanti. 

 

Forse per questo preferisce Carson, se davvero possiamo interpretare così quella sua frase interrotta con Tex. Carson si fa meno scrupoli, quanto a donne da frequentare. 

 

 

O forse, con quella frase, Kate voleva solo scusarsi con Kit per non avergli detto niente circa il fatto che anche Tex era coinvolto nella vicenda? Forse voleva dirgli: non prendertela troppo, se non ti ho detto tutto...

 

34 minuti fa, Letizia dice:

il rimorso di una immensa carogna come il tenente McRae (poverino, si è pentito, perdoniamolo).

 

Io invece l'ho trovato credibile. McRae è una carogna, e non va perdonato. E infatti è il primo che muore. Ma ci sta che, qualche tempo dopo il misfatto, ancora abbia negli occhi la scena a cui lo costrinse Duff. Ho chiesto a @borden se il pentimento di McRae sia un particolare storico o se l'abbia inventato lui. Ad ogni modo, a me è piaciuto, ma spero che Mauro soddisfi questa mia curiosità.

 

14 minuti fa, PapeSatan dice:

Estrapolo dal mio commento e ripongo la domanda agli amici forumisti:

a pag. 166 Kate Warne congeda Tex dicendogli: "E salutami Carson! Digli che... no, non importa..."

Cosa avrebbe voluto dirgli? (cioè, cosa Boselli ha voluto lasciar intendere?)

Le parole esatte! Come gioco, eh...

 

 

Ho appena risposto cosa penso io. Probabilmente non c'è dietro nulla di piccante, ma solo l'intenzione di scusarsi con Carson per avergli taciuto la presenza di Tex nella vicenda. Certo, una situazione sentimentale non mi dispiacerebbe né la vedrei peregrina: dal Vecchio Cammello, ci si può aspettare di tutto :D

Modificato da Leo
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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Leo dice:

donna molto pericolosa, furba, bugiarda, spregiudicata, crudele

Insomma una donna ripugnante.

Per portarsi a letto una donna così ci vuole un bello stomaco.

Speriamo che Carson non abbia rischiato di avere un figlio da una megera simile.

Temo proprio di essermi fatta di Kate un'idea sbagliata.

Dovrò cambiare il mio avatar, profondamente disgustata.

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15 minuti fa, Letizia dice:

Insomma una donna ripugnante.

Per portarsi a letto una donna così ci vuole un bello stomaco.

Speriamo che Carson non abbia rischiato di avere un figlio da una megera simile.

Temo proprio di essermi fatta di Kate un'idea sbagliata.

Dovrò cambiare il mio avatar, profondamente disgustata.

 

L'ho definita "marcia". Tutti noi ne avevamo un'idea diversa, prima di questa storia. Ma qui l'abbiamo vista andare a letto con il Capitano Mairmont (lei parla solo di due baci e molti calici, ma, insomma, non è necessario dire tutto), l'abbiamo vista uccidere un altro uomo (definendolo, ridendo, un grosso pesce che stava ammirando; anche dopo, sempre ridendo racconta questo episodio a Tex, dicendo che lei può uccidere perché "io non ho fatto il vostro ingenuo giuramento"), l'abbiamo vista nuovamente in un momento post amplesso con quell'essere ributtante di Jim Waldrip.

 

Il personaggio di Kate è questo, questo Boselli ci sta facendo conoscere. Una spia senza scrupoli, che usa il suo essere donna con freddezza glaciale. I suoi fini sono nobili, i suoi mezzi no. Ma è bello che Boselli non edulcori, è giusto così 

Modificato da Leo
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39 minuti fa, Letizia dice:

Insomma una donna ripugnante.

Per portarsi a letto una donna così ci vuole un bello stomaco.

Speriamo che Carson non abbia rischiato di avere un figlio da una megera simile.

Temo proprio di essermi fatta di Kate un'idea sbagliata.

Dovrò cambiare il mio avatar, profondamente disgustata.

Beh... nè Mairmont nè Waldrip sanno chi è e come agisce. E non gliene nteressa minimamente. Tira più un capello di donna che una pariglia di buoi anche nel west ottocentesco.

E neanche Carson può saperlo... finora...

Ed è questo che, secondo me, vorrebbe dire Kate a Carson per il tramite di Tex: non essere giudicata male, cioè non confondere il dovere professionale esercitato con gli "spiati" con il piacere genuino nei confronti di Carson. "Piacere" in senso lato, ovviamente, inteso anche solo come stima, ammirazione... o come preferite.

La mia frase di pag. 166 sarebbe perciò: "... e salutami Carson. Digli che... lui non è come gli altri!"

Modificato da PapeSatan
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Un utente di Facebook mi ha fatto notare tramite messaggio privato che ci sarebbe un'evidente contraddizione tra questo Texone e "Tra due bandiere" (specificando che comunque è roba di poco conto).

 

Nel Texone Carson incontra Tex e Damned Dick durante la guerra civile poco tempo dopo la battaglia di Shiloh.

Ergo, quando Tex incontra di nuovo Dick all'inizio di "Tra due bandiere" Carson dovrebbe riconoscerlo.

Invece, subito dopo la scena della rissa, Tex presenta Dick ai pards (presentazione che avviene fuori campo), poi nella vignetta successiva Carson commenta "Così voi due eravate insieme durante la guerra", lasciando sottintendere che per lui fosse una novità!

Invece nel Texone interagisce con lo stesso Dick più volte.

 

Sono andato a controllare al volo sull'app e in effetti è così :ohmy:

 

Sia chiaro che è davvero una robetta di poco conto (Carson ormai ha una certa età e la sua memoria inizia a fare cilecca) che non inficia in nulla il valore enorme di questo Texone che non vedo l'ora di rileggere (prestato oggi a mio nonno per la consueta lettura, fino a sabato non lo rivedo).

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Non funziona così. La gente non si sveglia la mattina dicendo "oh, che bello, sono cattivo! Cattivohhh! Quanto sono cattivohhhh! oggi voglio andare a fare qualche cosa cattiva!". la gente trova sempre giustificazioni per considerarsi, nella sua testa, il "buono". uno che segue alti ideali. Tipo "l'onore e la bandiera"

questo però non cambia la sostanza

La giustificazione che uno puo' darsi non ti rende meno st* onzo

E in effetti,quando leggiamo una storia non è importante

che venga specificato sempre perché uno si comporta così

La patria gli ideli il modo in cui é cresciuto...alla fine puo' darsibla risposta che preferisce

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

non essere giudicata male

Non essere giudicata male?

Ma andiamo!

Ti comporti così e poi vuoi passare per Biancaneve?

È la prima volta che tra i personaggi principali di Tex, tra quelli considerati amici, ce n'è uno così disgustosamente negativo.

Inoltre, a quanto pare, ci saranno altre sue apparizioni.

A quali altre machiavelliche nefandezze dovremo assistere?

O avremo una retcon in cui Kate ci apparirà come un fiorellino di campo?

A parer mio, il Bos si è bruciato un bel personaggio.

 

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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Letizia dice:

, il Bos si è bruciato un bel personaggio

 

Io credo invece che il personaggio sia bello proprio per questo. Una spia è questa, fini nobili e mezzi ignobili. Se la edulcorasse troppo, non sarebbe credibile. Dobbiamo solo accettare che Kate è questa qua, senza aspettarci niente di diverso...

  • +1 1
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28 minuti fa, Letizia dice:

Non essere giudicata male?

Ma andiamo!

Ti comporti così e poi vuoi passare per Biancaneve?

È la prima volta che tra i personaggi principali di Tex, tra quelli considerati amici, ce n'è uno così disgustosamente negativo.

Inoltre, a quanto pare, ci saranno altre sue apparizioni.

A quali altre machiavelliche nefandezze dovremo assistere?

O avremo una retcon in cui Kate ci apparirà come un fiorellino di campo?

A parer mio, il Bos si è bruciato un bel personaggio.

 

 

28 minuti fa, Letizia dice:

Non essere giudicata male?

Ma andiamo!

Ti comporti così e poi vuoi passare per Biancaneve?

È la prima volta che tra i personaggi principali di Tex, tra quelli considerati amici, ce n'è uno così disgustosamente negativo.

Inoltre, a quanto pare, ci saranno altre sue apparizioni.

A quali altre machiavelliche nefandezze dovremo assistere?

O avremo una retcon in cui Kate ci apparirà come un fiorellino di campo?

A parer mio, il Bos si è bruciato un bel personaggio.

 

Temo che tu non abbia colto il senso della mia affermazione (il galateo mi imporrebbe di dire che "non mi sono espresso bene", però qui siamo tra cowboys e cowgirls):

Kate vorrebbe che Carson capisse che la sua "attrazione" per l'ancor giovane cammello è genuina, cioè che Carson non è per lei il burattino che generalmente sono gli altri uomini.

Ciò non fa di lei una santarellina, ma una donna con un'anima certamente sì.

E nel contesto della storia, tutta giocata sulla contrapposizione di valori e ideali, un contrasto interiore all'interno di uno stesso personaggio (l'eterno contrasto tra l'attore e l'uomo) ci sta come il cacio sui maccheroni e dà una caratterizzazione ancor più spessa e meno stereotipata a Kate.

P.S.

@Leo mi ha preceduto e, con altre parole, ha reso il mio stesso concetto. Grazie, Leo.

Modificato da PapeSatan
  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

@Leo mi ha preceduto e, con altre parole, ha reso il mio stesso concetto. Grazie, Leo.

 

Purtroppo Letizia aveva idealizzato il personaggio; solo che Boselli stavolta ci ha fatto vedere chi è realmente. Credo peraltro che nelle intenzioni del Bos Kate non sia marcia, ma sia solo, diciamo, efficiente, e per essere tale in quel mondo non può farsi alcuno scrupolo, di nessun tipo.

 

Per me, una che fa quello che ha fatto sul battello, che antepone il fine alla vita umana, e che lo fa con tale levità, non è un personaggio positivo. Ma ribadisco che il bello sta in questo, basta capirlo e togliere eventualmente un avatar nel quale è ormai chiaro che non ci si possa identificare :D ;) @Letizia

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Nel West una spia donna può essere efficiente anche solo con moine.

Si sa, gli uomini da quel punto di vista sono tutti citrulli e basta solo l'idea dell'odore di femmina per giostrarli come burattini.

Mi riferisco naturalmente ai manichini sul battello.

Con una carogna come Waldrip il solo odore non funziona, è ovvio, ma, come ho già detto, i suoi favori non servono.

Kate è una spia, c'è la guerra, i morti ci scappano (l'affogato non era certo uno zuccherino ed era un nemico).

Ma come, giustifichi un omicidio ma non il meretricio?

Ebbene sì.

Kate non è una santarellina.

Ma uccidere un nemico in guerra ci può stare.

Il meretricio no.

A parer mio.

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