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TWF - Tex Willer Forum

[756/759] La Tigre colpisce ancora


MacParland
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Ho finito or ora di leggere il primo dei quattro albi di questa storia

Ah, sono quattro? Pensavo fossero tre! Tanto meglio, visto che quel poco che ho sbirciato mi è piaciuto.

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IL GIOCO DELLE PARTI.

 

 

Contiene spoiler.

 

 

 

Circa 40 pagine per narrare l'antefatto (la Tigre Nera si salva, Devlin e Tex lo scoprono subito, commedia teatrale inscenata con Lohana per spingerla a fare rivelazioni che possano mettere i pards sulle tracce del principe malese e constatazione che la Tigre ha preso la via del mare per l'Oriente). Tutto scritto con arte.

 

Da pagina 43 inizia la storia vera e propria. Lohana è messa sotto sorveglianza dalla Pinkerton, tutti sanno che la Tigre cercherà di contattarla e riprenderla con se, arrivo di Tuak che conferma la tesi sopra esposta, doppio gioco di Lohana, stavolta la commediante è lei, destinato questa volta a tendere una trappola ai pards, che la Tigre vuole prigionieri vivi e vegeti. La trappola scatta quando finisce l'albo. impossibile dirne di più!

 

Conclusione: albo molto denso che necessita assolutamente di una lettura del prossimo albo che sveli certi retroscena lasciati in sospeso.

 

Un aggettivo appropriato sarebbe "surreale" e "teatrale":

 

a ) i personaggi indossano delle maschere (la Tigre ovviamente, con la sua maschera ma anche con la barba posticcia nella prima o seconda pagina);

b ) assumono identità altrui ( i sosia della Tigre e di Lohana)

c ) recitano delle parti e da perfetti attori mentono in continuazione:

    - all'inizio Tex cerca di confondere Lohana;

    - il detective Jim si introduce sotto mentite spoglie e tenta di entrare nelle grazie di Lohana con la finzione;

    - Lohana non cade nella trappola e gioca con i sentimenti del detective;

    - Anche con le autorità Lohana finge di collaborare e l'unico a mangiare la foglia è solo Tex.

d ) abbiamo addirittura del metateatro (teatro nel teatro):

    - commedia di Omoro e di Jim all'interno della vecchia tana della Tigre davanti a un pubblico di accoliti;

    - commedia finale sulla canoa quando Jim tenta di colpire Tuah ma la vignetta che lo inquadra con lo sguardo assente ci dice che è solo finzione recitata a beneficio degli inseguitori.

e) presenza degli spettatori davanti a certe scene spettacolari

    - Mayang che osserva dalla finestra del castello la caduta rovinosa della Tigre;

    - i neri del voodoo che assistono al rituale di Omoro nei confronti di Jim

    - gli uomini della Pinkerton che sorvegliano i neri e che sono a loro volta sorvegliati;

    -  ancora i neri del voodoo che sorvegliano le canoe nella palude e poi intervengono sparando all'impazzata

 

 

E un continuo gioco di apparenze dove niente di quello che sembra reale lo è in realtà (a cominciare dalla morte della Tigre con cui Nizzi aveva chiuso la precedente avventura) e dove serve lo sguardo lucido di una persona e questa persona, guarda caso, è Tex Willer.

 

Se qualcuno si lamenta che questa seconda parte è troppo difficile e complicata, ha in parte ragione ma io plaudo ai testi degli autori che chiedono una lettura partecipativa da parte dei lettori e questo mi sembra il caso, che ne dite?

 

Voto 10.

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31 minuti fa, ymalpas dice:

 

Se qualcuno si lamenta che questa seconda parte è troppo difficile e complicata, ha in parte ragione ma io plaudo ai testi degli autori che chiedono una lettura partecipativa da parte dei lettori e questo mi sembra il caso, che ne dite?

 

Voto 10.

Commento e voto miei al termine della quadrupla, come già anticipato in un mio intervento precedente.

Però intanto, per rispondere alla tua domanda, posso dire che non ho trovato affatto difficile e complicata la narrazione (cosa che, in genere, è sintomo di confusione e idee poco chiare, oppure di scarsa capacità comunicativa del narrante): al contrario, in una vicenda per nulla banale, fatta di apparenze dove nulla è come sembra, come hai ben espresso, la trama è sofisticata ma chiara, con uno sviluppo articolato e raffinato ma scorrevole, il linguaggio è denso ma non verboso. Soprattutto, il racconto è coinvolgente e stimola la suggestione e l'immaginazione del lettore, che l'ambientazione esotica che si prospetta alimenterà certamente ancor di più. Intravedo vette narrative salgariane.

Modificato da PapeSatan
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4 ore fa, PapeSatan dice:

Non è che quando si va in pensione si spegne improvvisamente il cervello. Boselli semplicemente scriverà i suoi racconti su un tablet seduto sulla sdraio in giardino di fronte al lago di Como invece che su una scrivania al chiuso di un polveroso ufficio. Farà per hobby quello che oggi fa per professione (e che vorrebbe fare il 99% di noi), ma senza le responsabilità (e gli orari) di curatore, amministratore, redattore, talent scout, voce narrante della SBE ai convegni, ecc. ecc.  Potrà pure permettersi di non farsi pagare la collaborazione. Oppure passerà i testi a un suo prestanome, diciamo un Geralt di Rivia, rimanendo nell'oscurità. E noi, che saremo in pensione come lui, andremo a comprare i suoi Tex col bastone e li leggeremo tra un controllo ai cantieri e l'altro.

Long live Bos!

 

Come spesso ti capita, hai probabilmente le idee un tantino confuse su come lavora uno sceneggiatore professionista, vediamo se riesco a chiarirtele.

 

1) Boselli non scrive in un polveroso ufficio ma nel suo studio personale fuori dall'orario d'ufficio che per lui termina alle 12 e 30 visto che è sostanzialmente part time almeno come orario di presenza. In realtà, credo che continui anche da casa. Talvolta riesce  scrivere anche in ufficio ma di solito i suoi doveri di supervisore glielo impediscono.

 

EDIT: Non so cosa sia successo . Mi è partita parte del messaggio mentre lo stavo ancora scrivendo. OK. Continuo

 

 

Modificato da Carlo Monni
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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Come spesso ti capita, hai probabilmente le idee un tantino confuse su come lavora uno sceneggiatore professionista, vediamo se riesco a chiarirtele.

 

1) Boselli non scrive in un polveroso ufficio ma nel suo studio personale fuori dall'orario d'ufficio che per lui termina alle 12 e 30 visto che è sostanzialmente part time almeno come orario di presenza. In realtà, credo che continui anche da casa. Talvolta riesce  scrivere anche in ufficio ma di solito i suoi doveri di supervisore glielo impediscono.

 

EDIT: Non so cosa sia successo . Mi è partita parte del messaggio mentre lo stavo ancora scrivendo. OK. Continuo

 

 

Carlo, un piccolo sforzo e coglierai l'ironia. Dài, che ce la fai... :craniate:

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Si continua

 

2) La sua attività di sceneggiatore è cosa diversa da quella di supervisore ed è pagata a parte, non è compresa nel suo stipendio di curatore. Qualche anno fa Roberto Recchioni ha rivelato che il compenso minimo di uno sceneggiatore che lavora per la SBE  è di 44 euro lordi a tavola, che c'è un gruppo ristretto che ne prende 80 e ce ne sono 3 che ne prendono 100, Ho sempre pensato che Boselli fosse uno dei tre,

 

3) non si va mai in pensione da scrittore a meno che ad andare in pensione non sia, diciamo così, il cervello. Se davvero andrà in pensione da curatore Boselli avrà addirittura più tempo per scrivere. Non in invidio comunque chi lo sostituirà come curatore e avrà l'onere di supervisionare le sue storie.:P

<span style="color:red">6 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Carlo, un piccolo sforzo e coglierai l'ironia. Dài, che ce la fai... :craniate:

 

Se avessi potuto leggere per intero quello che stavo scrivendo e che mi si è cancellato misteriosamente, ti sresti reso conto che l'avevo colta, ma ahimè è andata come è andata.:craniate: 

il testo che vedi sopra è una versione ristretta dovuta al fatto che avevo fretta di risponderti.

In ogni caso, bella l'immagine del Bos sulle rive del Lago di Como.;)

Modificato da Carlo Monni
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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Si continua

 

2) La sua attività di sceneggiatore è cosa diversa da quella di supervisore ed è pagata a parte, non è compresa nel suo stipendio di curatore. Qualche anno fa Roberto Recchioni ha rivelato che il compenso minimo di uno sceneggiatore che lavora per la SBE  è di 44 euro lordi a tavola, che c'è un gruppo ristretto che ne prende 80 e ce ne sono 3 che ne prendono 100, Ho sempre pensato che Boselli fosse uno dei tre,

 

3) non si va mai in pensione da scrittore a meno che ad andare in pensione non sia, diciamo così, il cervello. Se davvero andrà in pensione da curatore Boselli avrà addirittura più tempo per scrivere. Non in invidio comunque chi lo sostituirà come curatore e avrà l'onere di supervisionare le sue storie.:P

 

Se avessi potuto leggere per intero quello che stavo scrivendo e che mi si è cancellato misteriosamente, ti sresti reso conto che l'avevo colta, ma ahimè è andata come è andata.:craniate: 

il testo che vedi sopra è una versione ristretta dovuta al fatto che avevo fretta di risponderti.

In ogni caso, bella l'immagine del Bos sulle rive del Lago di Como.;)

Ok, basta intendersi, temevo che volessi anche smentirmi sul fatto che molti dei forumisti, da pensionati, non andranno affatto a supervisionare i cantieri...  o che Boselli non avrà mai come suo prestanome Geralt di Rivia (il troll che ha tanto imperversato ultimamente)...  :P

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Direi un buon primo albo.

Apparentemente introduttivo (e in parte lo è), ma in realtà piuttosto denso di avvenimenti come da tradizione degli albi di Boselli.

Ci vedo un po' "l'effetto Mefisto family" con il ritorno di tutti i personaggi legati all'universo della Tigre Nera più vari comprimari texiani come Devlin e MacKennet, ma il preannunciato viaggio in Borneo mi fa pensare che ben presto ci sarà una bella sforbiciata.

Disegni di Venturi molto, ma molto belli. 

Un gran peccato che sia un disegnatore parecchio lento (anche se 4 albi non sono facili da disegnare) perché questo lo ha "condannato" ad essere una presenza abbastanza sporadica sulla serie.

 

Riguardo all'escamotage usato per la "resurrezione" (NO SPOILER) posso solo dire che OVVIAMENTE non è credibile, ma allo stesso tempo posso dire che su Tex questo non è mai stato un problema. Lungi da me offrire sponde al tipo che sta spopolando su un altro topic, ma il ruolo stesso di Tex che è contemporaneamente ranger, agente indiano e capotribù dei navajo è un intrico di contraddizioni insanabili. 

Quello che conta è che l'escamotage abbia un senso all'interno del racconto e per me ce l'ha, anche sul piano simbolico.

 

Mi fermo qui, rimando eventuali approfondimenti per i prossimi albi.

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  • co fondatore
12 ore fa, Carlo Monni dice:

Qualche anno fa Roberto Recchioni ha rivelato che il compenso minimo di uno sceneggiatore che lavora per la SBE  è di 44 euro lordi a tavola

A me danno 42.

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Letto, finalmente il primo albo. 

Non mi unisco assolutamente al coro dei super entusiasti, pur apprezzando tantissimo Borden e la sua scrittura.

La storia per ora è interessante, verosimile il recupero della Tigre, anche se alla fine relativamente prevedibile. 

 

A tratti la lettura scorre eccessivamente lenta e sinceramente alcuni dialoghi dove si mette in mezzo il Vudu etc., suonano per me artificiosi, un po' come tutto lo spiegazionismo di Padma e della sua magia e "della mano sinistra e destra" ripetuto ogni tot, etc etc., che si sono letti nel ritorno ultimo di Mefisto.

 

Mi annoia da morire questo livello di dettaglio e parole e parolone sulla magia. Chiarisco, mi piacciono le storie che virano sul fantastico/ignoto, ma non quando diventano un ricettario di magia e formulette.

 

In linea di massima, bei disegni, molto curati, la speranza è che dopo un incipit che comunque è più positivo che non, anche per come gli attori si muovono nella storia, la storia non si areni in tre albi come successo nel Ritorno di Padma e il Deserto di Altar della saga del Trionfo di Mefisto. Per me risultati pesantissimi.

 

Adoro le storie lunghe, ma quando sono dinamiche e fluide.

 

 

Una piccola nota che contiene SPOILER

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Nel raccontare la sostituzione con il sosia della Tigre il suo servo fa, credo, un errore (in realtà lo fa Borden facendogli dire che...), e cioè dice che il sosia era caduto in una posizione diversa sulla roccia rispetto alla Tigre, e che sperava Tom Devlin non se ne sarebbe accorto.

Cosa abbastanza illogica, Devlin spara dal fiume, da sotto, come fa a vedere la posizione perfetta della Tigre, appiattita su una roccia? Semmai Tex se ne sarebbe potuto accorgere trovandosi in alto.

 

Nulla di che, ma mi è saltato all'occhio

 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Acc Hanno diminuito. Male Segno che le cose non vanno benissimo.

 

 

Probabilmente un errore.

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  • co fondatore
<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Probabilmente un errore.

C'era scritto così nel contratto e così sono stato pagato.

 

(spero che Moreno si sbrighi a valutarmi le nuove tavole, così posso andare avanti)

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Direi che delle critiche mosse nel video, tra le quali la più logica è quella della sopravvivenza della Tigre (non dico di più per non spoilerare) e che, tra l'altro, è subito smontata dal commentatore stesso giustificandola con la sospensione dell'incredulità, quella della cronologia poteva anche essere evitata.

Dico subito che la sopravvivenza della Tigre è forse un po' troppo fantasmagorica, ma in fondo la si può anche accettare: in effetti trovare di meglio non era facile.

La cronologia.

Tra l'ultima avventura della Tigre e questa nuova del Bos sono passati 14 anni (2009 e 2023) e, poiché nell'albo si dice che sono passati invece pochi mesi, si azzarda l'ipotesi che l'avventura in Borneo si svolga nel passato.

Ci si dimentica che sono più di 60 anni che Tex vive in un eterno presente per cui anche solo ipotizzare una progressione cronologica sarebbe l'equivalente dell'affermare che ora Tex è un giovanile sessantenne.

Quindi l'avventura nel Borneo non si svolge in un passato in cui Tex aveva 45 anni, ma in questo eterno presente in cui Tex continua perennemente ad avere 45 anni.

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1 ora fa, Letizia dice:

Direi che delle critiche mosse nel video, tra le quali la più logica è quella della sopravvivenza della Tigre (non dico di più per non spoilerare) e che, tra l'altro, è subito smontata dal commentatore stesso giustificandola con la sospensione dell'incredulità, quella della cronologia poteva anche essere evitata.

Dico subito che la sopravvivenza della Tigre è forse un po' troppo fantasmagorica, ma in fondo la si può anche accettare: in effetti trovare di meglio non era facile.

La cronologia.

Tra l'ultima avventura della Tigre e questa nuova del Bos sono passati 14 anni (2009 e 2023) e, poiché nell'albo si dice che sono passati invece pochi mesi, si azzarda l'ipotesi che l'avventura in Borneo si svolga nel passato.

Ci si dimentica che sono più di 60 anni che Tex vive in un eterno presente per cui anche solo ipotizzare una progressione cronologica sarebbe l'equivalente dell'affermare che ora Tex è un giovanile sessantenne.

Quindi l'avventura nel Borneo non si svolge in un passato in cui Tex aveva 45 anni, ma in questo eterno presente in cui Tex continua perennemente ad avere 45 anni.

Chissà se, quando farà tappa in Nicaragua nel viaggio verso il Borneo, Tex dirà di essere già stato lì vicino, in Guatemala, con Montales a combattere un'altra setta di fanatici, la Negra Muerte. Se non lo dirà, probabilmente non c'è ancora stato. Se lo dirà, l'avventura narrata in "Guatemala" deve necessariamente collocarsi in quei "pochi mesi", che risulterebbero davvero intensi per Tex sempre a combattere in Centroamerica, visto che in quei "pochi mesi" ci sarebbe stato per almeno tre volte: per la Negra Muerte, contro El Supremo (menzionato dal capitano Barrero nella preview del numero di novembre) e appunto adesso all'inseguimento della Tigre. ;)

Modificato da PapeSatan
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Sempre in tema di teatralità, oggi rileggendo l'albo, ho trovato anche l'uomo Pinkerton che vende Bibbie che parla di teatro con Nat Mac Kenneth quando questi rievoca gli zombi di Omoro della storia disegnata da Civitelli.

 

E' la prima volta, se non erro, che ritroviamo nello stesso albo sia Tom Devlin che Nat MacKenneth seppure non in presenza. Suggerisco a Boselli un soggetto: scrivi una storia in cui i due ispettori (o tre se ci metti anche Brandon) che indagano insieme sullo stesso caso.

 

Boselli si è mantenuto sibillino sulla conclusione della storia, anche se la tirata da attore di Tex fatta alla bella Lohana all'inizio dell'albo potrebbe suggerire che Tex ha ben presenti le ragioni nobili che hanno spinto la Tigre a delinquere, per cui... Il finale della storia sarà molto interessante.

 

Quando ho parlato di lucidità dicendo che solo Tex (e Tiger) ha ben chiaro il quadro di finzione e realtà, beh devo dire che alla seconda rilettura anche Omoro è più che lucido.

 

Per avviarmi a concludere questo intervento, ogni rilettura apporta nuovi elementi e nuove prospettive, e solo le grandi storie sono in grado di farlo (ecco perché mi scaglio senza pietà con le storielle scritte come compitini e mi rendo poco simpatico).

 

Personaggio dell'albo e che purtroppo dovrebbe restare circoscritto a questo albo (se Boselli non ha voluto imbrogliare le piste) una magnifica LOHANA. Se il povero detective ha perso la testa non gli si può dare torto.

 

Non ho parlato degli stratosferici disegni di Venturi solo perché non c'è bisogno di parlarne, ma che disegnatori ha a sua disposizione Tex!

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, ymalpas dice:

stratosferici disegni di Venturi

Venturi è un maestro ma Lohana con gli occhi a mandorla (ha fatto un lifting?) non mi piace proprio.

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Tex ha ben presenti le ragioni nobili che hanno spinto la Tigre a delinquere, per cui... Il finale della storia sarà molto interessante.

Oh sì!

Ma anche la presentazione della Tigre come un difensore degli sfruttati, un eroe, lascia pensare che il confronto tra Tex e la Tigre sarà interessante e per niente scontato.

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Letizia dice:

Quindi l'avventura nel Borneo non si svolge in un passato in cui Tex aveva 45 anni, ma in questo eterno presente in cui Tex continua perennemente ad avere 45 anni.

Giustissimo!

<span style="color:red">23 ore fa</span>, Laramie dice:

Riguardo all'escamotage usato per la "resurrezione" posso solo dire che OVVIAMENTE non è credibile, ma allo stesso tempo posso dire che su Tex questo non è mai stato un problema. 

Quello che conta è che l'escamotage abbia un senso all'interno del racconto e per me ce l'ha, anche sul piano simbolico.

D'accordo sulla conclusione, meno sulla prima parte (perdonami, ho tagliato qualcosa). Io penso che l'escamotage diventa credibile quando accetti che la saga di Tex è fatta di uomini straordinari e di eventi non comuni. 

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Buona la prima.

Una piacevole lettura che tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.. e porta a fare il conto alla rovescia  per la seconda .

Purtroppo c'è anche qualcosa che non mi è piaciuto:

- Rivedere  la sconfitta di Tex in duello con la Tigre Nera, episodio che  avrei preferito dimenticare ma purtroppo era necessario riproporlo.

- I dialoghi eccessivamente zuccherosi e stucchevoli tra Jim e Lohana

- L' Agente Pinkerton che prende le redini del commando sottovalutando le sensazioni di Tex..però anche questo necessario per l'incandescente finale!

- Leggere nuovamente "uomo di colore "..:azz:

 

Tutto sommato sono note negative trascurabili che non pesano sulla bellezza del racconto. 

Il mio auspicio  è che la Tigre Nera  rimanga uno dei grandi Villan della saga e  che non diventi  un amicone di Tex.. ma ho la sensazione che non sarà cosí..

 

Boselli:7,5

Venturi:8

 

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26 minuti fa, laredo dice:

Leggere nuovamente "uomo di colore "..

Beh, è la traduzione di "colored", che si usava anche all'epoca di Tex.

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Mister P dice:

Beh, è la traduzione di "colored", che si usava anche all'epoca di Tex.

Quindi usavano sia "negro" che "uomo di colore"? Perché ormai in Tex i cattivi  dicono il primo e  i  buoni il secondo,  ma non credo che ci fosse già il politicamente corretto..

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Letizia dice:

Direi che delle critiche mosse nel video, tra le quali la più logica è quella della sopravvivenza della Tigre (non dico di più per non spoilerare) e che, tra l'altro, è subito smontata dal commentatore stesso giustificandola con la sospensione dell'incredulità, quella della cronologia poteva anche essere evitata.

Dico subito che la sopravvivenza della Tigre è forse un po' troppo fantasmagorica, ma in fondo la si può anche accettare: in effetti trovare di meglio non era facile.

La cronologia.

Tra l'ultima avventura della Tigre e questa nuova del Bos sono passati 14 anni (2009 e 2023) e, poiché nell'albo si dice che sono passati invece pochi mesi, si azzarda l'ipotesi che l'avventura in Borneo si svolga nel passato.

Ci si dimentica che sono più di 60 anni che Tex vive in un eterno presente per cui anche solo ipotizzare una progressione cronologica sarebbe l'equivalente dell'affermare che ora Tex è un giovanile sessantenne.

Quindi l'avventura nel Borneo non si svolge in un passato in cui Tex aveva 45 anni, ma in questo eterno presente in cui Tex continua perennemente ad avere 45 anni.

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