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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 24] Mesa Blanca e altre storie


Sam Stone
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Il 27/11/2023 at 22:26, Hellingen dice:

ella prima storia un po' forzato il finale con Tex teletrasportato alla fattoria

 

In realtà è semplice: 1) sono passati due giorni, tempo più che sufficiente. 2) In realtà, proprio come Nash,  non si sono mai allontanati da Mesa Blanca. Non c'è bisogno che si mostri tutto quello che accade tra una scena e l'altra.

 

Il 27/11/2023 at 22:26, Hellingen dice:

con Slater che aspetta di spalle che gli sparino vicino le tombe.

 

In realtà è fermo a guardare le lapidi delle sue vittime. Sa che nessuno gli sparerà alla schiera e quindi può farlo.

 

 

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Color deludente anche per mè. E stranamente anche la storia di Boselli lo è. Io sceriffo che  manda il figlio a controllare l'ingresso della cittadina e che lascia la moglie a casa da sola non ha senso, bastava nascondere la moglie e il figlio in un posto sicuro, che poi i banditi avrebbero trovato grazie alla spia di un balordo.

Anche i disegni, a parte Mastantuono, no  mi sono piaciuti.  

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Questo color è un po' particolare.

Ci sono due storie di Ruju che sono soggetti "esterni", c'è la storia di Boselli che prende spunto da Rio Bravo e una storia con i due rapinatori piccioni manovrati come marionette da una mente nascosta che, se non fossi sicura che non è possibile, direi che è stata ripresa da un mio racconto La Luce Nelle Tenebre dove i rapinatori piccioni erano tre ed erano manovrati nientemeno che da Mefisto. 

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Il 30/11/2023 at 18:30, Carlo Monni dice:

 

In realtà è semplice: 1) sono passati due giorni, tempo più che sufficiente. 2) In realtà, proprio come Nash,  non si sono mai allontanati da Mesa Blanca. Non c'è bisogno che si mostri tutto quello che accade tra una scena e l'altra.

 

 

In realtà è fermo a guardare le lapidi delle sue vittime. Sa che nessuno gli sparerà alla schiera e quindi può farlo.

 

 

 

 

 

Sono passati 2 giorni e Tex arriva nello stesso momento in cui Nash viene torturato.  La prendo per buona ma è una cosa più che già vista, perciò secondo me resta forzato il finale. 

 

Guardare le lapidi durante una sparatoria in cui sta per avere la peggio, al posto di fuggire?? Uno come Slater? Un attimo di malinconia, parecchio irrealistico. E poi perché "sa che nessuno gli sparerà alla schiena" ? Un uomo assetato di vendetta potrebbe farlo, specie dopo essere stato torturato.

Prendo per buona anche questa... 

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Color di mestiere perchè imposto dal calendario: deve uscire, servono storie brevi e si prende quello che viene. Purtroppo, la brevità non gioca a favore della riuscita: servono davvero idee folgoranti per poter lasciare il segno in poche pagine, che altrimenti scorrono via anonime, telefonate, o con evidenti punti deboli nella sceneggiatura, come in questo caso. Gli spunti interessanti non mancavano, ma la necessità di chiudere tutto in fretta li ha castrati: il sansone mormone ha il sapore della narrazione di un mito greco rivisto in chiave moderna (anzi contemporanea, con l'apparizione che non ti aspetti di un paio di tipiche automobili americane, firma d'autore originalissima :ok:), il conflitto tra l'affetto di famiglia e il dovere di legge dell'ultima storia, l'atmosfera sospesa di "Cayote" che aleggia ma che purtroppo non si sviluppa nel pathos dell'attesa angosciosa, dell'ansia, della tensione (e gli ingredienti c'erano tutti).

Capitolo disegni: i migliori a mio gusto sono quelli di Mastantuono ("Mesa Blanca"), seguiti da quelli di Russo ("I fratelli rapinatori"), entrambi ampiamente sopra la sufficienza. Dimenticabili gli altri.

Voto alle storie: 5 a tutte eccetto "La leggenda di Porter Rockwell", a cui do 6,5 perché lascia trasparire un (purtroppo solo accennato) registro "mitologico" oltre il western, cioè una storia in cui il mito (con la sua "caricaturalità", il suo fascino, la sua memoria tramandata ai posteri, la sua morale) prevale sui fatti nudi e crudi.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

:pianti:

Da solo non faccio testo. Se la maggioranza dirà che sono buone storie, allora vuol dire che sono storie buone. Purtroppo per me i soggetti, sulla carta buoni in quanto classici, hanno perso il loro potenziale in una sceneggiatura stringata, anonima e senza guizzi. Con l'unica eccezione del sansone mormone, che ha appunto nei suoi connotati simil-mitologici i suoi caratteri caricaturali di stile ed originalità.

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8,90 euro liquidati in poco più di mezz'ora... non so se il prezzo del biglietto sia equo, forse no. Forse è una sorta di tassa che, volontariamente, paghiamo per rimpolpare le entrate della casa editrice. 

 

Le storie di Ruju le ho apprezzate entrambe, per me l'autore sardo è una garanzia. Complimenti anche a Letizia, il suo è un buon esordio, anche se non so a quale delle due storie abbia contribuito. Ho un lieve apprezzamento per Mesa Blanca, quindi spero sia quella :)

 

Non mi ha particolarmente appassionato quella della Contu, mentre quella di Boselli è decisamente meglio costruita, anche se anch'io reputo un errore l'idea del ragazzino messo a far da sentinella dallo sceriffo suo padre.

 

L'ultima storia di Russo, col dramma familiare, mi è piaciuta, in particolare la melodrammatica ma non per questo poco riuscita scena finale. 

 

In fin dei conti, un prodotto onesto. 

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Allora...A differenza di molti il color storie brevi mi piace. Lo trovo utile per testare sceneggiatori e disegnatori ma soprattutto per vedere un modo di scrivere peculiare.

Comparto grafico...

Non mi hanno convinto graficamente la storia di Boselli con Pedro Mauro (sia il tratto che la colorazione) e quella di Russo con Alessandrini.

Più di mio gusto i disegni di Russo nella storia della Contu. Così così gli altri due, cioè Mastantuono e Velluto.

Globalmente la storia che mi è piaciuta di più è stata quella di Russo(I due volti della legge, l'ultima), che in poche pagine ha caratterizzato 3/4 personaggi e dei rapporti familiari.

Quella di Boselli ordinaria e scorrevole ma penalizzata dai disegni.

Quella della Contu piuttosto scontata.

Quelle di Ruju diverse fra loro.

La prima è una storia di vendetta con un finale interessante.

La seconda ci racconta un personaggio storico ai più sconosciuto.

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Il 10/12/2023 at 17:16, Diablorojo82 dice:

Allora...A differenza di molti il color storie brevi mi piace. Lo trovo utile per testare sceneggiatori e disegnatori ma soprattutto per vedere un modo di scrivere peculiare.

Comparto grafico...

Non mi hanno convinto graficamente la storia di Boselli con Pedro Mauro (sia il tratto che la colorazione) e quella di Russo con Alessandrini.

Più di mio gusto i disegni di Russo nella storia della Contu. Così così gli altri due, cioè Mastantuono e Velluto.

Globalmente la storia che mi è piaciuta di più è stata quella di Russo(I due volti della legge, l'ultima), che in poche pagine ha caratterizzato 3/4 personaggi e dei rapporti familiari.

Quella di Boselli ordinaria e scorrevole ma penalizzata dai disegni.

Quella della Contu piuttosto scontata.

Quelle di Ruju diverse fra loro.

La prima è una storia di vendetta con un finale interessante.

La seconda ci racconta un personaggio storico ai più sconosciuto.

Sono assolutamente d'accordo con te! Parola per parola! 

  • +1 1
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Il 9/12/2023 at 19:00, Leo dice:

Complimenti anche a Letizia, il suo è un buon esordio, anche se non so a quale delle due storie abbia contribuito. Ho un lieve apprezzamento per Mesa Blanca, quindi spero sia quella :)

Lanciamo in aria una moneta e speriamo che venga testa.

Complimenti a Letizia per la moneta.:rolleyes:

Ma come, prima mi fai i complimenti e poi mi dici che Mesa Blanca è meglio?

  • Haha (0) 1
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Letto questo nuovo color

 

Devo dire che le prime tre storie brevi mi sono piaicute, tutte anche se in maniera diversa mi hanno saputo intrattenere, le ultime due purtroppo no, una noiosissima l'altra più scontata di un baro a poker.

 

Albo che promuovo solo a metà, certi tratti molto penalizzati dal colore, più passa il tempo più preferisco il semplice bianco e nero.

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Il 30/11/2023 at 18:43, Angelo1961 dice:

Non può uscirne una bella storia se è breve.

Io, visti anche i commenti precedenti (in particolare sulla storia del mormone), direi che le storie con una trama "classica" forse non sono adatte ad essere brevi (perché risultano banali) ma se c'è uno spunto "originale" e "particolare" perché no?

Il 8/12/2023 at 11:54, PapeSatan dice:

l'apparizione che non ti aspetti di un paio di tipiche automobili americane, firma d'autore originalissima :ok:

Mi chiedevo proprio (e chiedo ai più esperti dalla ottima memoria) se fosse già capitato di avere parti di storie di Tex "ambientate" nel presente.

Il 9/12/2023 at 19:00, Leo dice:

Complimenti anche a Letizia, il suo è un buon esordio, anche se non so a quale delle due storie abbia contribuito.

Cito Leo, ma anche altri hanno espresso la stessa incertezza, tuttavia, secondo me, leggendo l'editoriale introduttivo di @borden dice testualmente "Sal Velluto celebra […] una leggenda del West […]:da un suo spunto, la storia del Sansone mormone Porter Rockwell è affidata ancora una volta alla penna del fidato e affidabile Ruju"

Ritengo improbabile che Sal Velluto abbia fornito l'idea e @Letizia il soggetto; e sapendo che la storia di @Letizia è stata scritta da Ruju e pubblicata su questo color, direi che si può essere praticamente certi che sia "Mesa blanca".

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Premessa

 

Ammetto di essere in netto ritardo nella lettura degli albi inediti invernali.

Solo da poco ho concluso il volume della regolare con il proseguo del ritorno della Tigre Nera, per poi passare al Color Storie Brevi in questione.

 

Ho più volte ribadito che questa formula mi piace poco e spesso e volentieri la lascio in edicola (per poi recuperarla in seguito pentito, ma questa è un'altra storia :D), ma stavolta per varie ragioni, non mi andava di perderla e difatti eccomi qui a cercare di commentare i brevi episodi che la compongono.

 

La mia recensione sarà spalmata in vari commenti e stavolta mi limiterò solo a quella della prima storia.

 

A proposito: l'editoriale scritto da Mauro è stato davvero molto divertente e ironico. Lontano anni luce dai tediosi scritti di Frediani sulla regolare. Ma non ditelo a Frediani se no potrebbe offendersi. :P:D

 

                          

 

Mesa Blanca

 

Per quanto è possibile farlo nell'arco di poche pagine, Ruju è riuscito a dare una buona caratterizzazione a Nash.

 

Il classico soggetto di vendetta, si avvale così di un discreto coprotagonista e una buona dose di azione, con i nostri sempre pronti a sputare piombo a iosa contro il nugolo di avversari.

 

Il flashback centrale è funzionale alla trama (Pasquale si mostra molto più abile nella gestione degli stessi rispetto ad autrori come a Faraci, che davano impressione d'inserire salti temporali solo per allungare il brodo).

 

Come già accennato in precedenza, un buon ritmo narrativo e un'originale trovata finale, con Tex che accompagna la mano di Nash ferito nello sparo decisivo per completare la vendetta della morte dei genitori, rendono apprezzabile la prova e di conseguenza la valutazione è ampliamente positiva. 

 

Ovviamente è davvero arduo trasformare una storia breve in capolavoro, ma finchè la qualità è così accettabile, la missione è compiuta. Complimenti agli autori.

 

Mastantuono è ormai un'assoluta garanzia. Tratto deciso, dinamico, leggibile e sporco il giusto.

Interessante la resa grafica di Nash, un po' troppo anziano per i miei gusti Carson, ma sono sottigliezze.

 

Anche la colorazione della Bendazzoli mi ha convinto; la sua opera multicromatica è stata la migliore del lotto ed è riuscita bene a far sposare i suoi colori con lo stile del disegnatore, che tuttavia preferisco sempre nel classico bianco e nero. Il mio voto finale è 7

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Ebbene sì, lo confesso.

Coguaro è una mia invenzione.

Sky Eye, Ojo de Cielo, Sean, figlio dell'irlandese Frank e della Navajo Dolce Nuvola, con i suoi occhi azzurri come il cielo e i capelli neri corvini.

Un poncho di fattura apache, due colt, la sua ascia celtica in acciaio che lui stesso ha forgiato, l'elegante cappello nero a tesa rigida ornato di monete d'argento.

E...

Ma forse ho detto troppo.

  • +1 3
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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Letizia dice:

Ebbene sì, lo confesso.

Coguaro è una mia invenzione.

Sky Eye, Ojo de Cielo, Sean, figlio dell'irlandese Frank e della Navajo Dolce Nuvola, con i suoi occhi azzurri come il cielo e i capelli neri corvini.

Un poncho di fattura apache, due colt, la sua ascia celtica in acciaio che lui stesso ha forgiato, l'elegante cappello nero a tesa rigida ornato di monete d'argento.

E...

Ma forse ho detto troppo.

E allora complimenti anche a te cara Lety ;):)

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Ho letto a sbafo (un grazie al mio barbiere, se mi legge) questo color e niente, a parte la colorazione pessima (come da regola, del resto), tutte le storie sembrano i miei compiti in classe di matematica: quando non consegnati in bianco (Mesa Blanca) erano raffazzonati e messi giù giusto per non fare la figuraccia del foglio bianco (I fratelli, Porter Rockwell e I due volti della legge)... quella di Boselli l'ho saltata perchè dopo appena 3 pagine mi ha dato sui nervi.

 

Dei disegni si salvano solo Mastantuono e Alessandrini.

 

Altri 10 euro risparmiati e con molta soddisfazione.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Gunny dice:

Ho letto a sbafo (un grazie al mio barbiere, se mi legge) questo color e niente, a parte la colorazione pessima (come da regola, del resto), tutte le storie sembrano i miei compiti in classe di matematica: quando non consegnati in bianco (Mesa Blanca) erano raffazzonati e messi giù giusto per non fare la figuraccia del foglio bianco (I fratelli, Porter Rockwell e I due volti della legge)... quella di Boselli l'ho saltata perchè dopo appena 3 pagine mi ha dato sui nervi.

 

Dei disegni si salvano solo Mastantuono e Alessandrini.

 

Altri 10 euro risparmiati e con molta soddisfazione.

Dal tuo commento ho capito solo una cosa: che in matematica eri una frana.

La matemetica è da alcuni considerata materia arida che con la fantasia non ha niente a che fare, se tu non ne eri portato, devo presupporre che sei bravissimo in altri campi.

Allora facciamo una cosa.

Scrivi tu un soggetto che non sia come i tuoi compiti di matematica.

E non mi dire che non è il tuo mestiere.

Nessuno nasce soggettista o sceneggiatore.

Però te ne intendi, a quanto pare.

 

E allora, scrivi qualcosa.

Poi, con il tuo esperto spirito critico, elimina tutti gli errori e correggi.

Fallo più e più volte, fino a che non ti dia più sui nervi dopo le prime tre pagine.

Non ci riesci?

Strano, non sei bravo in matematica, non ci sai fare con la fantasia, c'è qualcosa che sai fare che non sia la ripetizione empirica delle stesse azioni eseguite per anni e anni?

 

Ti dico ora una cosa.

Le cinque storie non sono perfette e, meno che mai, la prima, quella che Ruju ha scritto su un mio soggetto.

Se vuoi ti dico uno per uno i difetti di ogni storia, specialmente della mia.

E te li motivo con argomentazioni, che possono anche essere opinioni soggettive, ma che sono plausibilmente spiegate non certo con un semplice "non mi piace".

Ben vengano le critiche ma solo se non sono campate in aria.

Cordialmente.

 

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Riprendo il commento, passando in rassegna la seconda e terza storia del Color in questione.

 

I fratelli Rapinatori

 

Soggetto non del tutto originale, visto che di bande di galantuomini costretti a diventare fuorilegge per necessità se ne trovano parecchi spulciando gli anni passati di storie.

Ovviamente non aiuta nemmeno la brevità della trama a costruire una sceneggiatura esplosiva che possa rivalutare uno spunto già visto, di fatto ne viene fuori una storiellina insipida, che procede spedita senza lasciare tanto il segno.

 

La Contu ci prova a rendere più attraente la proposta, col cameo di Tom Rupert e la presenza di un fantomatico mister Longstorme che nell'intenzioni dovrebbe rappresentare un valido villain, ma in fin dei conti mostra poco spessore, soprattutto nella scena finale in cui si libera del complice volendo ingenuamente ingannare Tex, ma solo un'idiota poteva credere alla sua versione dei fatti, di conseguenza si becca due sganassoni e un soggiorno in omaggio in un penitenziaro statale, offerto gentilmente dal nostro ranger.

Storia basilare e un tantino noiosa, ma tutto sommato sufficiente a mio avviso.

 

I disegni di Francesco Russo non mi sono dispiaciuti, non eccelsi ma nemmeno da buttare. Magari con un processo di evoluzione di tratto e una maggiore personalizzazione stilistica, i futuri risultati possono essere pure migliori. Di certo autori come Mastantuono sono ancora lontani per il suo standard (Imho). Il mio voto finale è 6

 

La leggenda di Porter Rockwell

 

Ammetto che non conoscevo affatto il personaggio storico a cui è stata dedicata questa storia breve. L'idea di riprendere una simile leggenda non è malvagia e contribuisce a variare un po' la proposta delle trame, così come è davvero un evento non consueto quello di vedere una vignetta (come l'ultima) ambientata nel presente in una saga come quella di Tex. Tuttavia lo spunto fornito da Velluto a Ruju di fatto finisce qui, visto che in poche pagine lo sceneggiatore non riesce, seppur con tutta la buona volontà, a poter costruire qualcosa di funzionale e accattivante.

 

Assistiamo all'azione di questo presunto miracolato che per grazia divina schiva le pallottole e Tex appare fra le pagine come il prezzemolo nella carbonara.

Sempre attinendoci alle similitudini culinarie, ho digerito poco le sequenze in cui in mezzo alle mega sparatoie i nostri se la cavino semplicemente senza un graffio, contro un nugolo numeroso di avversari e a distanza alquanto ravvicinata, così come è da intossicazione la scena in cui Porter fa cadere a terra le pallottole che lo hanno colpito nemmeno fosse dotato di giubbino antiproiettili o da un amuleto magico. Non me ne voglia il buon Pasquale, ma simile escamotage narrativo mi ha rievocato l'assurdità vista nel pistoler vudù, con le pallottole che sterzavano in sua presenza e di certo in Tex simili scene non ci stanno affatto. 

 

Non mi hanno convinto nemmeno i disegni di Sal Velluto,alquanto legnosi e con un tratto molto marcato in alcune vignette che disturba un po' il colpo d'occhio del lettore. Anche la colorazione di Celestini stavolta è alquanto piatta e anonima (sia qua che nella precedente storia di Russo), ne consegue che anche il comparto grafico non incide a far lievitare la mia valutazione. Il mio voto finale è 5 

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Ultimo blocco di commenti relativi al Color autunnale.

 

Lunga notte a Cayote

 

La breve storia inizia con una preghiera; la moglie del marshal chiede al Cielo l'invio di un angelo per dare supporto al marito, impegnato in una complicatissima situazione. La donna vedrà esaudita la sua richiesta, visto che un angelo in camicia gialla e armato fino ai denti appare in paese per sbaragliare i nemici e far trionfare il bene.

Questa preghiera mi ha ricordato quella della Mami in "Sulla pista di Fort Apache" durante l'assedio Apache a un ranch, con Tiger e un pard indiano nelle vesti di salvatori, ma il paragone è improponibile, visto che quell'episodio è un piccolo capolavoro, mentre la prova in questione è davvero poca cosa.

 

Che le storie brevi non riescano spesso a lasciare il segno, è risaputo e l'ho sempre sostenuto, ma in altre occasioni Mauro (Boselli!) era riuscito ad accattivare l'attenzione con buoni spunti e trame passabili, stavolta proprio non ci siamo e a mio avviso la sua storia è la più debole del lotto. Non a caso è pure confinata sul finire dell'albo e non dà il titolo all'uscita editoriale.

 

Si ha l'impressione di leggere una lunga sequenza spacciata per storia; davvero troppo leggera la trama, visto che presenta situazioni davvero abusate nella serie e alcuni snodi poco convincenti, come la scelta di mettere un ragazzino di vedetta in una situazione quasi suicida, o quella di lasciare la moglie da sola alla mercè dei nemici senza prevedere che facilmente la banda la possa usarla come ostaggio per il rilascio del prigioniero.

 

Come dicevo, davvero poca cosa questa prova svogliata e non ispirata di Borden e purtroppo anche i disegni di Pedro Mauro si sono allineati a questo andazzo.

 

Ho sempo reputato il disegnatore sudamericano una candidatura eccellente per un futuro texone, visto la qualità dei suoi lavori visti in rete, ma il livello espresso in questo breve color è molto lontano da quel canone e non è affatto aiutato da una colorazione piatta e troppo poco espressiva; pecca ancor più resa evidente visto che la storia è tutta in notturna. A mio avviso storia non sufficiente. Il mio voto finale è 4

 

 

I due volti della legge

 

Storia scontata e alquanto prevedibile. Russo vorrebbe creare un po' di suspance in merito alla reale legame che unisce il giovane bandito allo sceriffo, ma tutto si intuisce fin dalle prime battute. Sceneggiatura lineare a tratti soporifera ma ho letto di peggio e alla fin dei conti, una risicata sufficienza può essere pure strappata.

Un po' accelerato il finale, ma è plausibile il tentativo dell'uomo di legge di difendere il figlio, con Tex che ne esce facilmente vincitore, senza dover uccidere i due avversari.

 

Su Alessandrini c'è poco da aggiungere, parla il suo curriculum per lui! Ovviamente il suo stile particolare e a tratti caricaturale non è del tutto consono con la tradizione grafica del nostro eroe (difatti difficilmente lo vedremo sulla regolare credo) ma a me non dispiace, forse anche perchè seguo la sua opera in Bonelli da più di trent'anni.

La sua prova grafica è molto valida e si sposa perfettamente con la colorazione della Bendazzoli. Il mio voto finale è 6

 

 

Conclusioni

 

Un albo tutto sommato sufficiente, ma niente di più. Bene Ruju, lo spunto di Letizia, Mastantuono, Alessandrini e la Bendazzoli. Rimandati Borden, Velluto, Pedro Mauro e Celestini.

Ancora una volta ho avuto conferma che il formato non è nelle mie corde e non stupitevi se in futuro mancheranno miei commenti su queste sedi, evidentemente la scelta di lasciare l'albo sullo scaffale dell'edicola ha preso il sopravvento! 

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...
Il 24/12/2023 at 12:55, Gunny dice:

Ho letto a sbafo (un grazie al mio barbiere, se mi legge) questo color e niente, a parte la colorazione pessima (come da regola, del resto), tutte le storie sembrano i miei compiti in classe di matematica: quando non consegnati in bianco (Mesa Blanca) erano raffazzonati e messi giù giusto per non fare la figuraccia del foglio bianco (I fratelli, Porter Rockwell e I due volti della legge)... quella di Boselli l'ho saltata perchè dopo appena 3 pagine mi ha dato sui nervi.

 

Dei disegni si salvano solo Mastantuono e Alessandrini.

 

Altri 10 euro risparmiati e con molta soddisfazione.

Proprio na Gran Bella Soddisfazione lasciare un Albo Inedito di Tex in Edicola....le gioie della Vita ! :)

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1 hour ago, menguss13 said:

Proprio na Gran Bella Soddisfazione lasciare un Albo Inedito di Tex in Edicola....le gioie della Vita ! :)

Eh, purtroppo in alcuni casi (come questo) la soddisfazione del lasciarlo in edicola è molto maggiore della soddisfazione che hai a leggerlo...  :(

 

Come avrebbe detto Catalano di Quelli della Notte "preferisci perdere soldi per comprarlo, tempo per leggerlo e inxxxzarti dopo averlo letto, o preferisci avere più soldi, più tempo e ridere soddisfatto uscendo dall'edicola?" :D

 

Nella sua folle proliferazione di testate texiane (di cui, tengo a precisarlo, Boselli non ha alcuna colpa) la Bonelli ha passato da tempo la quantità di pagine che poteva produrre mantenendo la qualità...  il lasciarli in edicola è un messaggio (piccolo se lo fanno in pochi, più forte se lo fanno in tanti) per dirgli "state esagerando" ("...e ci siamo rotti il....")

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