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[762/764] Il Mistero del Monte Rainier


Sam Stone
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Il 15/3/2024 at 20:28, Diablero dice:

Su quanto debbano essere "ariose" o "leggibili" le tavole si va su un giudizio estetico personale, per sua natura soggettivo. Èd è ormai chiaro che a molti lettori piace l'effetto "vignette tipo autobus nell'ora di punta"

 

(solo non fate paragoni a sproposito con Magnus, che già una volta ho dovuto ricordare qui, a colpi di scan ( https://texwiller.ch/index.php?/topic/5408-tex-willer-n5055-il-passato-di-cochise/&do=findComment&comment=190771 ), quanto erano in realtà ariose le sue tavole con le foglioline disegnate una per una, dettagliato non vuol dire sovraffollato: è frustrante fare la fatica di postare scan dimostrativi e poi la volta dopo leggo le stesse identiche cose...)

 

Però davvero, per me Bocci esagera: non mi dite che questa vignetta non è sovraffollata...

bocci.jpg

 

 

 

 

Per me è normale che sia sovraffollata e non esagera per niente.

Bocci ha un tratto prettamente realistico, non poteva disegnare Kit e Tiger rinfilare cazzotti a due uomini su uno sfondo bianco, sono circondati come dovrebbe essere una rissa caotica che coinvolge tanti uomini..

De gustibus..

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Io non mi metto certo a fare paragoni tra Bocci e Magnus, (anche se potrei benissimo dire la mia opinione), ho solo detto che quella vignetta della prima tavola che è ambientata nel bosco è bella particolarizzata e curata  e mi ha ricordato il disegno di Magnus.:old:

Scusate ... terza vignetta.🙋‍♂️

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Secondo me c'è di fondo un discorso sul tipo di fumetto che si va a disegnare e su quanto i lettori e la casa editrice tollerano i diversi tipi di disegno. In passato i lettori tendevano di più ad affezionarsi ad un fumetto anche per un unico tipo di disegno. Tex in questo senso è un esempio lampante, perciò non è strano che un disegno molto o troppo affollato possa dare un po' fastidio, cioè può essere  bello da vedere ma non adattissimo al vecchio Tex.  Oggi i lettori hanno sviluppato gusti diversi, hanno più termini di paragone, si cerca di proporre nuove soluzioni. Perciò il disegno equilibrato ma leggermente espressivo di Ticci o dei primi disegnatori che è poi quello che più o meno tutti visualizzano quando pensano a Tex (assieme a quello di Galep) e che pur lasciava un minimo di spazio (come è naturale) allo stile personale del disegnatore, è stato affiancato ad altri tipi di disegno. 

 

Se avessero detto a Bocci di non esagerare con i dettagli forse non l'avrebbe fatto, il che non vuol dire imporgli cosa fare, solo ricordargli che Tex ha 75 anni e tutto sommato non è proprio un fumetto per sperimentare troppo. 

 

Bocci è molto bravo, però non credo dovrebbe fare come fa su Tex perché il fumetto bonelliano classico non si presta ad essere una lettura pesante, cioè il lettore deve poter cogliere subito la vignetta e ciò che rappresenta. Poi il dettaglio, il tratto, chi più chi meno. Però il disegno deve essere riconoscibile. Anche Cossu a volte, con la sua linea chiara, (o quelli simili a lui) diventa poco leggibile perché l' occhio non riesce a distinguere bene le figure. 

 

 

 

Modificato da Hellingen
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  • 3 settimane dopo...

Come direbbe Carlo Monni, Washigton è diventato stato nel 1889, l'Alaska solo nel 1959, per cui ci può stare qualunque interpretazione. Negli anni di Tex l'Alaska era parte dell'Oregon credo...

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Nelle vignette di anteprima si parla di Monte Rainier nello stato di Alaska. Ma in realtà non è il Tahoma o Takoma in quello di Washington?

 

 

Un evidente errore, una disattenzione ad esser buoni. Il Monte Rainier noto anche come Tahoma si trova in quello che ai tempi di Tex, all'incirca il 1885, era il Territorio di Washington che solo nel 1889 divenne Stato 

 

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Negli anni di Tex l'Alaska era parte dell'Oregon credo...

 

Sbagli e di grosso. Dal 1867, anno della sua cessione agli Stati Uniti da parte dell'Impero Russo, al 1884 l'Alaska fu amministrato come Dipartimento dell'Alaska prima dall'Esercito (fino al 1877) poi dal Dipartimento del Tesoro (1877/1879) ed infine dalla Marina (1879/1884). Nel 1884 divenne il Distretto dell'Alaska retto da un Governatore nominato dal Presidente degli Stati Uniti. Solo nel 1912 avrebbe raggiunto ilo status di Territorio e nel 1959 quello di Stato 

il Territorio dell'Oregon quando fu costituito nel 1848 comprendeva oltre all'omonimo Stato anche gli attuali Washington, Idaho e parti dei moderni Wyoming e Montana, ma mai l'Alaska.

E con questo la lezione di Storia e Geografia è finita.:D

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Nelle vignette di anteprima si parla di Monte Rainier nello stato di Alaska. Ma in realtà non è il Tahoma o Takoma in quello di Washington?

 

Dimenticavo: in nessuna delle pagine di anteprima si dice che il Monte Rainier è in Alaska bensì si racconta che mentre si trovava in Alaska il Professor Steiner vide delle strane luci muoversi nel cielo e decise di seguirne la traiettoria fino al punto di arrivo. Che quest'ultimo si trovasse in Alaska è stata una tua  deduzione errata.

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Nel 1884 divenne il Distretto dell'Alaska retto da un Governatore nominato dal Presidente degli Stati Uniti. Solo nel 1912 avrebbe raggiunto ilo status di Territorio e nel 1959 quello di Stato 

il Territorio dell'Oregon quando fu costituito nel 1848 comprendeva oltre all'omonimo Stato anche gli attuali Washington, Idaho e parti dei moderni Wyoming e Montana, ma mai l'Alaska.

E con questo la lezione di Storia e Geografia è finita.:D

Wikipedia riporta questa informazione. Che allora è sicuramente sbagliata! 

"Nel 1884 divenne un distretto dell'Oregon".

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Nella maniera più assoluta. Nel 1884 l'Oregon era già uno Stato da 25 anni e gli Stati non amministrano i possedimenti federali.

Wikipedia in Italiano ha parecchie lacune e presenta parecchi errori purtroppo.

Io preferisco consultarla in Inglese.

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Devo dirvi che l'attesa si fa sentire. Quando lessi la vicenda precedente era nel gennaio 2004. 

Ringrazio Carlo per l'interessante excursus storico e geografico :)

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Una volta tanto ho avuto la gioia di poter acquistare il mensile con un giorno di anticipo, ed alla mia gioia si è aggiunta la soddisfazione di aver potuto leggere un albo davvero piacevole, dalla funzione essenzialmente introduttiva di quel che leggeremo nei due successivi e presumibilmente più movimentati capitoli, in cui Boselli contestualizza bene quel che il quartetto al gran completo si accinge ad affrontare e non lesina qualche gradito colpo di scena.

 

Mi sono molto piaciuti anche i disegni di Bocci, colonna dampyriana alla sua prima prova probante sulle pagine di Tex (la seconda, se si considera la breve col Morisco), che con un opportuno gioco di chiaroscuri caratterizza bene sia i Nostri che i personaggi di contorno, oltre all'ambiente circostante.

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Adesso, juanraza85 dice:

Una volta tanto ho avuto la gioia di poter acquistare il mensile con un giorno di anticipo, ed alla mia gioia si è aggiunta la soddisfazione di aver potuto leggere un albo davvero piacevole, dalla funzione essenzialmente introduttiva di quel che leggeremo nei due successivi e presumibilmente più movimentati capitoli, in cui Boselli contestualizza bene quel che il quartetto al gran completo si accinge ad affrontare e non lesina qualche gradito colpo di scena.

 

Mi sono molto piaciuti anche i disegni di Bocci, colonna dampyriana alla sua prima prova probante sulle pagine di Tex (la seconda, se si considera la breve col Morisco), che con un opportuno gioco di chiaroscuri caratterizza bene sia i Nostri che i personaggi di contorno, oltre all'ambiente circostante.

La terza, ti è sfuggita la storia pubblicata sui n. 701-702 della regolare, la regina dei vampiri, su testi di Manfredi.  Se non l'hai letta recuperala, ne vale la pena.

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Condivido sia l'apprezzamento per l'uscita anticipata di un giorno dell'albo, sia per la sua complessiva configurazione. Effettivamente, questo primo numero sembra far prevalere la sua funzione introduttiva, con ampi richiami alla precedente avventura ambientata sempre sul monte Rainier, ma non ho trovato faticosa né fastidiosa la serie di spiegazioni o di riepiloghi (necessari per chi non avesse letto l'episodio antecedente e che fanno capire come Tex e pards possano già ambientarsi rapidamente e senza diffidenze/incredulità in una situazione ampiamente "extra"... :rolleyes:).

Bocci rappresenta, a mio gusto, uno dei migliori disegnatori presenti al momento su Tex, con la sua capacità di rendere in modo molto accurato sia scene diurne sia notturne e anche molto bene i volti dei personaggi. Per chi fosse infastidito dalla sua tendenza a "riempire" di dettagli le vignette (io non sono fra questi), segnalo che ce ne sono anche una quindicina in cui compaiono le persone, ma con sfondo totalmente bianco (più altre in cui lo sfondo è estremamente stilizzato)...

A mia volta, ricordo la prova grafica ugualmente molto valida di Bocci, sempre secondo il mio gusto, effettuata con La regina dei vampiri (dove compariva ancora El Morisco).

 

Modificato da dario63
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  • Sam Stone changed the title to [762/764] Il Mistero del Monte Rainier
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Apache.kid dice:
2 ore fa, juanraza85 dice:

Una volta tanto ho avuto la gioia di poter acquistare il mensile con un giorno di anticipo, ed alla mia gioia si è aggiunta la soddisfazione di aver potuto leggere un albo davvero piacevole, dalla funzione essenzialmente introduttiva di quel che leggeremo nei due successivi e presumibilmente più movimentati capitoli, in cui Boselli contestualizza bene quel che il quartetto al gran completo si accinge ad affrontare e non lesina qualche gradito colpo di scena.

 

Mi sono molto piaciuti anche i disegni di Bocci, colonna dampyriana alla sua prima prova probante sulle pagine di Tex (la seconda, se si considera la breve col Morisco), che con un opportuno gioco di chiaroscuri caratterizza bene sia i Nostri che i personaggi di contorno, oltre all'ambiente circostante.

Mostra di più  

La terza, ti è sfuggita la storia pubblicata sui n. 701-702 della regolare, la regina dei vampiri, su testi di Manfredi.  Se non l'hai letta recuperala, ne vale la pena.

 

L'avevo semplicemente dimenticata, ma comunque a suo tempo l'ho letta ;).

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Io Bocci l'ho amato subito alla sua prima uscita su TEX  Magazine nr. 1  2016 Storia solitaria di Carson "Maria Pilar".

 

Poi l'ho sempre apprezzato.

Tranne il color novembrino 2016, perchè non  acquisto questi Color.

Mi sono rifatto con:

Magazine storia da 32 pag. 2024

Magazine 75

Regolare 701-702

 

Finora sono cinque

 

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

La copertina di maggio è un capolavoro. Se qualcuno riesce a postarla per me, che sono un incapace.. E’ nella terza del Maxi uscito oggi

 

Impossibile non concordare con te ;)

 

1712234557514-jpg-la-vetta-degli-spiriti

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Concordo pienamente sullo splendore della copertina del maestro Villa, davvero molto evocativa e di gran classe. :wub:

Cattura.jpg

Ma non scherza affatto nemmeno l'ottimo lavoro di Bocci sull'episodio in questione.

L'anteprima di questa tavola (tralasciando la bassa risoluzione che non le rende giustizia) è un incanto. 

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Ottimo primo albo, che lascia ben sperare per il seguito. Bocci non è tra i miei autori preferiti (anche su Dampyr gli preferisco i vari Majo, Luca Rossi, Genzianella, Dotti), ma è questione solo di gusti personali, obiettivamente è un grande artista e qui fa un lavoro eccellente. La storia è perfetta per i suoi disegni che creano un'atmosfera cupa, tenebrosa e allo stesso tempo fredda, perfetta per una storia di Tex fantastica/fantascientifica (il capolavoro di Bocci su Dampyr è l'albo "Terra di nessuno", inquietante horror bellico ambientato durante la Prima guerra mondiale, che ti lascia un certo senso di disagio anche dopo la lettura).

 

Le scene ambientate nella foresta e tra i lupi sono magnifiche e spettacolari, ma ho apprezzato anche le p. 56-57 dove Bocci riesce a descrivere i macchinari fantascientifici in modo stilizzato e sfumato, quasi astratto, che rendono bene l'idea di qualcosa di incomprensibile e sconosciuto per Tex e gli altri, una fantascienza insomma che si confonde con la magia ancestrale e l'esoterismo.

 

Per il resto l'albo crea subito quell'attesa e quel mistero che ti fa venir voglia di leggere subito anche il secondo, con il giusto dosaggio tra spiegazioni non eccessive e scene d'azione. Anche il ritorno a sorpresa di un vecchio personaggio è gradito, mi chiedo solo se sia solo un cameo oppure avrà un ruolo anche nel seguito.

Ultima cosa: le pietre che provocano sulla pelle macchie che sembrano ustioni sono le stesse viste anche nella prima, celebre storia fantascientifica di Tex firmata da GLB (n. 55-56 "Last Hope"): che Boselli alla fine azzardi un collegamento tra questa storia con quella storica dell'alieno misterioso? Vedremo...

 

Il prossimo albo, osservando le tavole in anteprima, mi intriga molto (totem nella foresta, spiriti indiani e minacciose presenze),sperando che Boselli riesca a mantenere questa atmosfera inquietante e allo stesso tempo accennata, non troppo esplicita. Di sicuro questo sequel de "Un mondo perduto" sarà migliore dell'originale, a mio parere una delle peggiori storie di un GLB ormai in vistosa fase calante (per non parlare del duo Nicolò/Monti ai disegni, non proprio nella loro prova più riuscita: con un Gros-Jean irriconoscibile).

Tex.jpg

Modificato da Poe
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Un ottimo albo d’esordio, con una trama a più sfaccettature, magistralmente disegnata. Giusta alternanza di azione e spiegazioni, spero che il ritmo rimanga lo stesso e che la fine della storia non sia compressa nelle ultime dieci pagine.

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Il 5/4/2024 at 01:41, Carlo Monni dice:

 

Dimenticavo: in nessuna delle pagine di anteprima si dice che il Monte Rainier è in Alaska bensì si racconta che mentre si trovava in Alaska il Professor Steiner vide delle strane luci muoversi nel cielo e decise di seguirne la traiettoria fino al punto di arrivo. Che quest'ultimo si trovasse in Alaska è stata una tua  deduzione errata.

Giusto, grazie. Chissà se un antenato di Steiner di nome faceva Gaspare, Baldassare o Melchiorre e abitava in Medio Oriente un paio di migliaia di anni fa.

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Adesso, San Antonio Spurs dice:

Giusto, grazie. Chissà se un antenato di Steiner di nome faceva Gaspare, Baldassare o Melchiorre e abitava in Medio Oriente un paio di migliaia di anni fa.

 

Mi correggo: non il padre di Steiner, ma del Professore Andreev, che presumo vada pronunciato Andrief con l'accento sulla e.;)

 

Il 9/4/2024 at 10:17, San Antonio Spurs dice:

spero che il ritmo rimanga lo stesso e che la fine della storia non sia compressa nelle ultime dieci pagine.

 

Boselli, come Manfredi del resto, è da sempre uno dai finali veloci, che non significa affrettati, sia chiaro.

Modificato da Carlo Monni
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