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TWF - Tex Willer Forum

Integralismo E Avanguardismo Dei Lettori Di Tex


Messaggi consigliati/raccomandati

 

Sento da anni fare gli stessi discorsi sui manga e i Bonelli. Ne ho parlato nei post precedenti ma come sempre è inutile.

 

È stato inutile persino FARE COME DICEVANO.

 

La Bonelli HA pubblicato fumetti che strizzavano l'occhio ai manga, sin dai tempi di Jonathan Steele, andando via via sempre più avanti. Un fallimento dopo l'altro. Un flop dopo l'altro.

 

Orfani è chiaramente uno di questi tentativi. Hanno cercato questo fantomatico pubblico "estra-bonelli" che dicono che esiste, anche se nessuno l'ha mai visto entrare in un edicola a comprare qualcosa. E ha avuto il solito risultato deludente di tutti questi tentativi.

 

Intanto, la serie Bonelli di maggiore successo degli ultimi 20 anni è un western con protagonista Tex Willer.

 

Ma cosa volete che sia l'evidenza? È facilissimo negarla: "quei flop non erano il tentativo giusto, non hanno fatto bene, devono fare come dico io".

 

Qualunque esperto di marketing serio direbbe che quando hai un tuo pubblico, alienartelo alla ricerca di un fantomatico nuovo pubblico che forse non esiste è da suicidi.

 

Hai un tuo pubblico, maggiore di chiunque altro. Per prima cosa, tieniti quello e non mandarlo via.

 

Che che importa? Il post dopo il mio sicuramente dirà che la Bonelli, se vuole fare davvero un grandissimo successo, stellare, strabiliante, come nessuno in Italia è mai riuscito ad avere (no, manco coi manga, anzi in media vendono pochissimo), deve mollare tutta la "roba vecchia" per i lettori attuali di fumetti (che SONO vecchi, i giovani i fumetti non li leggono perchè non hanno mai preso l'abitudine a buttare via i soldi come noi) e pubblicare Manga.

 

Le stesse cose che dicevano nel 1995, quando Tex vendeva 400.000 copie e il più venduto dei manga 40.000...

 

Le stesse cose che continuano a dire dopo i ripetuti flop di pubblicare qualunque "manga italiano": TUTTI flop, TUTTI, alcuni clamorosi (andatevi a informare su "Pugno" di Roberto Recchioni e Long Wey di Cajelli...).

 

25 anni di flop continui, senza ALCUNA eccezione. Mentre a fare successo e a rimanere in edicola erano proprio i fumetti da loro considerati più "vecchi" (Tex, Zagor, e poi Julia e Dampyr)

 

Quindi, se non sono bastati 25 anni di continui flop a convincerli, pensate che basti un post?

 

No, scrivo queste cose perchè ogni tanto devo dirlo, ma so che tanto non serve a niente.

 

Sono sicuro che anche a Zerocalcare qualcuno avrà detto "ma che vuoi fare con stì disegnetti? Devi fare dei manga! È appena uscito Long Wey, guarda che sarà un successo clamoroso!"

 

Di fronte alla fede, anche l'evidenza deve arrendersi e ammettere la sua inutilità.

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

Hai un tuo pubblico, maggiore di chiunque altro. Per prima cosa, tieniti quello e non mandarlo via.

Classico discorso di chi si sente su una vetta, al di sopra di tutto e di tutti, di chi sente intoccabile... La Bonelli non è più il mercato da decenni ma continua imperterrita a ragionare come se tutto il mondo e il mercato (che nel frattempo è diventato globale) girasse attorno a lei. La Bonelli deve ringraziare per ora l'assenza di una Apple che possa renderla la Nokia o la Motorola!

<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

deve mollare tutta la "roba vecchia" per i lettori attuali di fumetti (che SONO vecchi, i giovani i fumetti non li leggono perchè non hanno mai preso l'abitudine a buttare via i soldi come noi) e pubblicare Manga.

Punto primo: non ho mai detto che Bonelli debba abbandonare le proprie testate e il proprio zoccolo duro;

Punto secondo: visti i tuoi messaggi è lampante che tu abbia conoscenza del media fumettistico ma totale ignoranza dei gusti e delle letture nella fascia 13-30. Ho 24 anni, leggo Tex dal 2011 e sono una delle poche eccezioni: ti assicuro che non ci sono giovani che leggono Bonelli (i più smaliziati un Dyd ogni tanto, quando gli gira) e che i 13/14enni di oggi sono presissimi da shonen e shojo. Se ignori i fatti perchè reputi che il modello Bonelli degli anni 60 sia il migliore oggigiorno sono solamente tue convinzioni e non puoi offenderti se esistono pensieri a te sfavorevoli;

Punto terzo: non c'è ragione al mondo per cui così tante persone fanatiche della Bonelli di 60 anni fa si debbano puntualmente sentire minacciate dal nuovo e quindi in dovere di difendere il vecchio;

Punto quarto: un volume manga costa mediamente più di un albo Bonelli mensile (sia pure di un solo euro) quindi mi chiedo per quale ragione un giovane dovrebbe schernire qualcun'altro per 4,40 Euro di Tex;

Punto quinto: non comprendo per quale ragione si debbano sempre schernire i gusti attuali, vantandosi dei propri, invece di cooperare per garantire crescita e ulteriore successo ad una azienda così importante come la Bonelli.

Tutto il tuo messaggio è fuffa, legittima per carità ma totalmente anacronistica e incurante del mondo in cui viviamo!

<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sono sicuro che anche a Zerocalcare qualcuno avrà detto "ma che vuoi fare con stì disegnetti? Devi fare dei manga! È appena uscito Long Wey, guarda che sarà un successo clamoroso!"

P.S. E' assurdo come il povero Michele venga tirato in ballo come oggetto di scherno o di studio a seconda di quanto la sua figura debba avvalorare la tesi precedente. 

P.P.S.

<span style="color:red">53 minuti fa</span>, Diablero dice:

Di fronte alla fede, anche l'evidenza deve arrendersi e ammettere la sua inutilità.

Una fede talmente forte, la mia, che mi ha portato a leggere solo 7 manga nella mia vita (Ayako, Barbara, Death Note, Green Blood, I tre Adolf, La regina d'Egitto e Miyamoto Musashi). Sarebbe il caso, mio caro @Diablero, di fare meno comizi e leggere di più quello che scrivono gli altri...

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@Diablero, già due anni fa ti dicevo che le tue tesi fanno acqua su tutti i fronti. Il boom di questi ultimi anni lo dimostra...

https://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda105-8752-2022.5.19/AIE_Torino_2022_Il mercato del fumetto in Italia_studiericerche.pdf?IDUNI=rdf5lklmgohy2zoh1olvqd1b7611

Consiglio questa bella presentazione di maggio della AIE, poca roba insomma, in cui LEI (e non IO) ti smentisce in mille e più modi.

  • Tu fai paragoni con un mercato collassato come quello degli anni '90, soggiogato dalla popolarità dei videogiochi e degli anime? I fatti dicono che dal 2000 il mercato è cresciuto del 1000% (MILLE!)...
  • Tu senti da decenni la stessa solfa circa il decadimento della Bonelli? I fatti indicano che i fumetti europei stanno perdendo belle quote di mercato in favore dei manga (nel report si parla di generi in realtà sono solo macroaree). Forse non esiste davvero un decadimento della Bonelli o forse è la crescita del mercato in Italia che ha fatto galleggiare la Bonelli, chissà... Alla fine in questi anni gli albi Bonelli non hanno risentito flessioni sul venduto e non hanno avuto maggiorazioni di prezzo, nooooooooo... :lol2:
  • Tu ti ostini a dire che i giovani non leggono? I fatti parlano chiaro, leggono! Aggiungo io che leggono manga!
  • Per te il digitale è uno spreco di soldi? In un anno è raddoppiato, quindi tutto sommato non è proprio uno spreco...
  • Ti lamenti, come la Bonelli, che chiudono le edicole... Forse, visto il successo degli e-comics e l'utilizzo sempre più frequente di Amazon converrebbe puntare su altri tipi di distribuzione o magari incentivarle in maniera virtuosa. Non credi? 

Accettalo, le tue retrograde convinzioni sono solo fumo negli occhi per chi è nostalgico del Piccolo Ranger, non conosce il mercato attuale e non si informa sui numeri reali. 

 

 

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24 minutes ago, JohnnyColt said:

@Diablero, già due anni fa ti dicevo che le tue tesi fanno acqua su tutti i fronti. Il boom di questi ultimi anni lo dimostra...

https://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda105-8752-2022.5.19/AIE_Torino_2022_Il mercato del fumetto in Italia_studiericerche.pdf?IDUNI=rdf5lklmgohy2zoh1olvqd1b7611

Consiglio questa bella presentazione di maggio della AIE, poca roba insomma, in cui LEI (e non IO) ti smentisce in mille e più modi.

  • Tu fai paragoni con un mercato collassato come quello degli anni '90, soggiogato dalla popolarità dei videogiochi e degli anime? I fatti dicono che dal 2000 il mercato è cresciuto del 1000% (MILLE!)...
  • Tu senti da decenni la stessa solfa circa il decadimento della Bonelli? I fatti indicano che i fumetti europei stanno perdendo belle quote di mercato in favore dei manga (nel report si parla di generi in realtà sono solo macroaree). Forse non esiste davvero un decadimento della Bonelli o forse è la crescita del mercato in Italia che ha fatto galleggiare la Bonelli, chissà... Alla fine in questi anni gli albi Bonelli non hanno risentito flessioni sul venduto e non hanno avuto maggiorazioni di prezzo, nooooooooo... :lol2:
  • Tu ti ostini a dire che i giovani non leggono? I fatti parlano chiaro, leggono! Aggiungo io che leggono manga!
  • Per te il digitale è uno spreco di soldi? In un anno è raddoppiato, quindi tutto sommato non è proprio uno spreco...
  • Ti lamenti, come la Bonelli, che chiudono le edicole... Forse, visto il successo degli e-comics e l'utilizzo sempre più frequente di Amazon converrebbe puntare su altri tipi di distribuzione o magari incentivarle in maniera virtuosa. Non credi? 

Accettalo, le tue retrograde convinzioni sono solo fumo negli occhi per chi è nostalgico del Piccolo Ranger, non conosce il mercato attuale e non si informa sui numeri reali. 

 

 

Grazie per il pdf, ma i dati bisogna anche saperli leggere...

 

Prima di tutto, si tratta di una brochure pubblicitaria, da qui i dati trionfalistici. Che parlano solo di un piccolo settore.

 

I grafici sono "pompati" con trucchetti abbastanza palesi.  Vai a pagina 6: per poter disegnare quel grafico che sembra presentare un aumento eccezionale, hanno comparato dati non omogenei (le hai lette le note a piè pagina dei grafici prima di postarlo?). Per fare un grafico omogeneo doveva partire dal 2010, prima quei dati non esistevano e ci hanno messo dati diversi molto più bassi, non confrontabili. Però se il grafico lo facevano partire dal 2010 non potevano far vedere quel finto "aumento vertiginoso". I dati dal 2010 presentano un aumento del 38% in 13 anni, cioè un aumento medio di poco più del 2% annuo.

 

Allo stesso modo vanno avanti per pagine e pagine presentando cifre poco significative o inutili senza contesto o maggiori specifiche, e io aspettato che parlassero finalmente delle dimensioni di questo mercato in SOLDI... e finalmente, anche se lo nascondono in fondo, ci arrivano.  Pagina 15.  100 Milioni di Euro nel 2021 (prezzi di copertina), ad un prezzo di copertina medio di 8,68 Euro. Cioè circa 11 milioni di copie in un anno.

 

Questo sommando librerie indipendenti, catene, catene religiose, Amazon, banco libro gdo (non è chiaro se sono comprese anche le fumetterie)

 

Vogliamo fare un confronto fra questi numeri altri numeri, tanto per vedere di cosa stiamo parlando?

 

In Italia secondo i dati più aggiornati ci sono (dati pubblicati da lospaziobianco in base ai dati di unioncamere) 14.500 "edicole vere e proprie", ma aggiungendo bar, supermercati, pompe di benzina e autogrill con lo spazio "edicola", arriviamo a circa 25mila punti vendita.

 

25.000 punti vendita, per vendere 11 milioni di copie basta che ne vendano 440 ciascuna. In 52 settimane, basta che ne vendano 8,8 alla settimana.

 

Sempre secondo i dati citati da lospaziobianco, la Bonelli vende ancora oltre 1 milione di albi al mese nelle edicole.  Quindi DA SOLA vende più copie di quelle citate come un grande successo COMPLESSIVO delle librerie (e tieni presente che anche una quota di quelle cifre delle libreria, sono volumi di Tex, Zagor, etc che si vede benissimo in ogni libreria sono i volumi che "tirano" di più)

 

[Da qui si capisce perchè gli editori piangono miserie mentre ci sono proclami trionfalistici come quel pdf: parla di un canale di vendita che era TRASCURABILE fino a poco tempo, e per questo ha aumenti PERCENTUALI alti. Ma è ancora tanto piccolo che non copre minimamente le copie perse in edicola! Negli anni 90 la Bonelli vendeva 1 milione di copie al MESE, non ALL'ANNO. Il "boom dei fumetti" esiste solo dove prima i fumetti manco li facevano entrare, ma nel "mondo là fuori" non esiste...]

 

Vuoi un ultima cifra che si ricava facilmente?

 

Il dato delle vendite, abbiamo detto, nel 2021 nelle libreria arriva al "boom" di 11 milioni di copie. Ma "spalmate" su quanti titoli? lo dice a pagina 6, sono 3200 titoli circa.  Cioè, ciascuno di questi titoli, in media, ha venduto circa 3500 copie.

(e notare che a tirar su la media c'è Zerocalcare con il suo milione di copie venduto da solo con 2 novità e il suo catalogo nell'ultimo anno, da solo fa il 10% delle copie vendute, senza di lui la media crollava...)

 

Torniamo quindi alla situazione che avevo descritto alcuni post fa, ma che stai ignorando. Con queste cifre NON PUOI PRODURRE FUMETTI.  Con queste cifre al massimo RISTAMPI fumetti.  E infatti, la stragrande maggioranza dei tItoli che trovi in libreria sono RISTAMPE (tutti manga sono ristampe, tutti i fumetti Marvel, DC o image in Italia sono ristampe, tutti i fumetti Francesi in italia sono ristampe, e praticamente quasi tutti i fumetti Bonelli che trovi in libreria sono ristampe...)

 

(e quelli che non sono ristampe, sono cose che rendono agli autori meno che non raccogliere i pomodori in nero...)

 

Facciamo così, torna a proporre questo nuovo "eldorado", e questo "boom dei fumetti", quando arriverà ad un numero di copie tali da dar da mangiare agli autori, eh?

 

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Non sono un esperto in materia come i due contendenti sopra, quindi ho seguito con curiosità e trovato molti spunti inreressanti nel dibattito. Sembra di assistere ad un match tra Federer e Nadal dei tempi d'oro... o tra Federer e Djokovic... o tra Djokovic e Nadal.... fate voi!

Personalmente credo che l'equazione sia molto semplice: chi é nato e cresciuto nell'era del fumetto classico bonelliano ha acquisito un gusto e una predilezione per quello. I giovani nati e cresciuti nell'era dei manga sono prevalentemente catturati da quelli. 

Anche in altri campi, es. quello cinematografico, i giovani prima seguono le uscite trainanti contemporanee, poi forse vanno alla scoperta dei classici e solo dopo una certa età, quando hanno acquisito conoscenze ed esperienze, cioé sono maturati.

Ad una mia passata domanda su quanti di noi fossero riusciti a trasmettere la passione per Tex ai figli, per chi ne ha, le risposte erano state pressoché tutte negative.

Modificato da PapeSatan
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Il cartaceo finirà molto prima di quanto si pensi.
I segnali ci sono tutti: occhi sempre più vigili sulla deforestazione, utilizzo sempre più massiccio di carta riciclata, appelli accorati ad acquistare le copie sempre alla stessa edicola...
E il digitale avanza sempre di più.
  
Ah, ma vuoi mettere leggere Tex su un albo fisico che odora di carta fresca e di inchiostro (tutte cose che i peli nelle nostre narici cercano di filtrare e respingere come corpuscoli estranei e dannosi)!
Ma c'è anche chi dice: Ah, ma vuoi mettere leggere Tex su un TV da 50 pollici, oppure su un tablet da 12 pollici nella cui scheda sd c'è, non solo tutto quanto è stato pubblicato su Tex, ma anche tutto quanto è stato pubblicato da quella che ora si chiama SBE!
  
Scaffali inarcuati, scatoloni nel garage, albi sigillati in buste di plastica e magari mai sfogliati, metri cubi sottratti a oggetti più utili e più usati, mogli sull'orlo di una crisi di nervi, figli che non osino nemmeno chiedere "papà, mi fai leggere la Mano Rossa?" sono la triste realtà del collezionista.
E la reperibilità?
Non serve, Tex non si rilegge, Tex si conserva, Tex si deve ricordare e,  (può capitare) se non lo si ricorda bene, si va sul forum e ci si rinfresca la memoria leggendo i post di qualche spoileratore.
  
Ma il digitale è pericoloso, c'è la pirateria, accidenti a loro.
Vero, ma fino a un certo punto.
Ci sono tanti sistemi antipirateria, più o meno funzionanti.
Ma ce n'è uno infallibile: il prezzo conveniente.
Il giusto compromesso tra il guadagno dell'editore e la scelta del lettore di un prodotto di qualità e lecito piuttosto che di un prodotto scadente e illecito.
Immaginate la vendita degli albi da 1 a 500 in formato digitale a 50 cent l'uno: con 250 euro, spendibili anche un po' alla volta, ti fai una collezione di tutto rispetto che sta dentro a un'unghia e che puoi leggere tutte le volte che vuoi.
  
Ovviamente questa operazione attualmente è impensabile dato l'alto numero di ristampe in edizioni diverse senza considerare l'indotto di mercatini, spedizioni contrassegno ecc.
E magari è anche inattuabile perché non esiste un'edizione digitale dei primi albi di Tex (spero che esista almeno per i nuovi).
La carta però, prima di sparire, avrà costi proibitivi con effetti devastanti per lettori ed editori e il digitale ucciderà velocemente un mercato destinato all'estinzione.
E allora perché non cominciare da subito a organizzarsi in tal senso in modo da esser pronti quando arriverà il trapasso?
   
Non venitemi poi a parlare di Manga, non li ho mai letti per cui sono la persona meno indicata a parlarne.
Ma, incuriosita dal fenomeno "One piece", me ne sono andata su youtube a documentarmi e, con la fortuna che mi ritrovo, ho scelto proprio i pezzi peggiori perché, se non è così, a mio avviso, i Manga sono materiale per decerebrati.

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Sei così borioso che quando ti si danno DATI (lo hai già fatto qualche anno fa) fai congetture dicendo che i DATI UFFICIALI DELL'AIE sono SPOT PUBBLICITARI. Ricordi molto quei soggetti che in periodo di pieno covid urlavano al mondo che i dati erano falsi perchè lo dicevano loro!

Ma come è possibile parlare con uno che si reputa il Dio incontrastato e pure i dati non possono UFFICIALI dargli torto? Magari io non so leggere i dati ma tu li leggi portando solo l'acqua al tuo mulino. Tu stai dando numeri a caso, facendo le tre carte con il prossimo e osi accusare una AGENZIA RICONOSCIUTA E FAMOSISSIMA di vendere i suoi numeri. Rimani nelle tue convinzioni assiomatiche, continua pure a insultare incontrastato chiunque non sia d'accordo con te e soprattutto continua pure a difendere una Signora azienda gestita da persone (COME TE) che pretendono di applicare ciò che ha funzionato 60 anni fa al mondo odierno, e al contempo piangono miseria. E' curioso come appena tu scrivi qualcosa ci sia sempre qualcuno a metterti un bel pollicione in su, rimpiango i tempi in cui esistevano i dislike e spero che prima o poi qualcuno possa rendere pubblici gli utenti che reagiscono ai messaggi.

<span style="color:red">6 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Ad una mia passata domanda su quanti di noi fossero riusciti a trasmettere la passione per Tex ai figli, per chi ne ha, le risposte erano state pressoché tutte negative.

Interessante questo aspetto... E poi ci si lamenta che i giovani non abbiano gusto perchè hanno l'ardire di seguire Berserk (uno tra i tanti)!

<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Letizia dice:

E allora perché non cominciare da subito a organizzarsi in tal senso in modo da esser pronti quando arriverà il trapasso?

Hai detto cose giustissime! Sottoscrivo al 100%!!!

<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Letizia dice:

i Manga sono materiale per decerebrati.

Naaaa, magari ci sono prodotti non di tuo gradimento ma ci sono altre tante belle storie. Non sono un grande esperto ma ti consiglio di partire da Tezuka... Consiglio I tre Adolf, Barbara e Ayako! 

 

 

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Calmiamoci, su.

Sono di pessimo umore dopo aver sprecato quaranta minuti della mia vita a commentare l'ultimo Texone, non vorrei mai che qualcuno venisse bannato solo per questo.

Assumiamo un tono rispettoso degli altri e controbattiamo nel merito, spiegando magari perché l'interlocutore, a nostro avviso, sbaglia a relativizzare l'importanza di certe cifre e non di altre.

Dare del "borioso" non è un'argomentazione; né ora, né mai.

Peccato, perché la discussione era veramente interessante. Poi al solito si degenera.

Aveva ragione Umberto "Fotocopiatrice" Eco a valutare negativamente l'impianto dell'informatica sulla comunicazione? Almeno al tempo dei Bar Sport ci si affrontava virilmente a suon di assi giocati in prima mano, bestemmioni, tavoli rovesciati e cateteri in faccia.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, JohnnyColt dice:

Naaaa, magari ci sono prodotti non di tuo gradimento ma ci sono altre tante belle storie. Non sono un grande esperto ma ti consiglio di partire da Tezuka... Consiglio I tre Adolf, Barbara e Ayako! 

Oggi è facilissimo documentarsi.

Magari per diventare un critico esperto ci vuole del tempo.

Ma per me le prima impressione conta ancora molto.

Ci si può sbagliare e ricredersi, è vero.

Ma, a mio avviso, i Manga sono 100% di industria, 0% di arte, 0% di cultura, 100% di effetti speciali, 1% di letteratura, 100% di fretta e chissà quanti altri aspetti negativi ho dimenticato.

Li sconsiglio vivamente ai minorenni per i quali intravedo il reato di corruzione di minorenne e anche per i non minorenni per i quali intravvedo il reato di circonvenzione di incapace.

Se i Manga fossero apparsi nel periodo "d'oro" del Minculpop, avrei ampiamente giustificato l'assioma fumetto = mezzo diseducativo.

Lasciatemelo dire: i decerebrati amano i Manga.

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27 minuti fa, Letizia dice:

Oggi è facilissimo documentarsi.

Magari per diventare un critico esperto ci vuole del tempo.

Ma per me le prima impressione conta ancora molto.

Ci si può sbagliare e ricredersi, è vero.

Ma, a mio avviso, i Manga sono 100% di industria, 0% di arte, 0% di cultura, 100% di effetti speciali, 1% di letteratura, 100% di fretta e chissà quanti altri aspetti negativi ho dimenticato.

Li sconsiglio vivamente ai minorenni per i quali intravedo il reato di corruzione di minorenne e anche per i non minorenni per i quali intravvedo il reato di circonvenzione di incapace.

Se i Manga fossero apparsi nel periodo "d'oro" del Minculpop, avrei ampiamente giustificato l'assioma fumetto = mezzo diseducativo.

Lasciatemelo dire: i decerebrati amano i Manga.

"Sono completamente d'accordo a metà [con il mio allenatore]" (cit.)

La penso come te, ma non posso biasimare un quattordicenne di oggi: ai miei tempi nella mia playlist ho cominciato con gli Alphaville e i Duran Duran, poi rapidamente sono passato a Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Led Zeppelin... insomma i giganti del rock, fino alle chicche spesso presentate nell'apposito thread musicale. Ma col senno di poi e la cultura di oggi, devo dire che ho rivalutato certa musica degli anni '80 come quella con cui ho iniziato.

Penso che per i manga succederà lo stesso: tra tanto pattume non escludo che possa esserci qualche gemma, come l'amico sopra suggerisce, ma personalmente non ho piú tempo e voglia di cercarla, visto che nella mia coda di lettura e visione ci sono in attesa almeno una cinquantina di libri e serie tv.  Tanto credo che i manga non mi piaceranno. Mi piacerebbe invece sapere se qualche intellettuale li legge e li consiglia, io non ho mai letto o sentito di nessuno del genere (mentre su Tex gli estimatori "altolocati" si sprecano...).

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Immaginate la vendita degli albi da 1 a 500 in formato digitale a 50 cent l'uno: con 250 euro, spendibili anche un po' alla volta, ti fai una collezione di tutto rispetto che sta dentro a un'unghia e che puoi leggere tutte le volte che vuoi.

 

Secondo me una raccolta digitale manco si può definire collezione...e non sono un collezionista accanito, seguo 4 serie bonelli inedite e non penso di iniziarne altre. Poi come dici tu, se gradualemnte l'offerta fisica venisse affiancata da un catalogo digitale non ci sarebbe niente di male, in previsione di un avvicendamento che sembra inevitabile, e a cui noi retrogradi saremo cotretti ad adeguarci.

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Letizia dice:

E la reperibilità?
Non serve, Tex non si rilegge, Tex si conserva, Tex si deve ricordare

 

Sicurmente il problema maggiore è lo spazio di archiviazione, penso che alcuni utenti qui sul forum abbiano migliaia di albi e su alcuni diventa magari difficile metterci sopra velocemente le mani, ma in una situzione più standard non vedo francamente tutti questi problemi. Io i Tex li ho in doppia fila, basta spostare qualche albo e mi rileggo quello che voglio, al massimo facendoli passare alla fine leggo qualcosa di diverso rispetto all'idea iniziale:P.

 

Però se ancora la Bonelli non si è mossa sul versante digitale viene da pensare che secondo i loro calcoli al momento in Italia o in altri paesi dove i loro prodotti hanno mercato non è ancora economicamente conveniente! E probabilemente non è economicamente conveniente neanche seguire modelli e riferimenti irraggiungibili o profondamente diversi sin dalle premesse. Errori di valutazione? Non saprei, il tempo ci dirà se l'azienda chiuderà mestamente i battenti, vivacchierà o saprà rinnovarsi e rimanendo una potenza (almeno in Italia).

 

Certo, sarebbe bello se qualche autore bonelli azzeccasse un nuovo personaggio o una nuova serie di qualità, ma anche commericale al punto giusto, con risonanza a livello mediatico in modo da attirare qualcuno da questa massa di giovani che già legge comics e manga....magari vendibile facilmente anche all'estero....

Molto difficile, in più come si scriveva qualche post sopra spesso il prodotto nostrano viene snobbato a prescindere, perche quello che arriva da fuori fa più figo.

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Il Biondo dice:

Secondo me una raccolta digitale manco si può definire collezione

Una collezione di albi digitali di Tex si può definire collezione esattamente come quella di albi cartacei: entrambe sono collezioni di copie.

C'è una bella differenza tra una collezione di farfalle e una di figurine che rappresentano farfalle.

Gli albi cartacei sono fisici e quelli digitali no?

Ma neanche per sogno.

Gli albi digitali stanno su un supporto magnetico fisico e, se uno non basta, ce ne vogliono due, tre, ecc., tutti fisici.

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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Letizia dice:

Gli albi cartacei sono fisici e quelli digitali no?

Ma neanche per sogno.

Gli albi digitali stanno su un supporto magnetico fisico e, se uno non basta, ce ne vogliono due, tre, ecc., tutti fisici.

 

Sarà, comunque la mia predilezione per la carta rimane immutata.

E poi se una sera salta la corrente e hai il tablet scarico come fai?

Almeno io posso leggere a lume di candela:P

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  • Collaboratori

Io ho la copia sul tablet della Gioconda in HD. Proprio lo stesso che vedermi la Gioconda di Leonardo in esposizione solo al museo del Louvre dopo aver pagato il biglietto (aereo a/r + museo + hotel). Brava Letizia, hai capito tutto!!!! Sei una millennial five stars approuved.

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<span style="color:red">17 minuti fa</span>, Il Biondo dice:

 

Sarà, comunque la mia predilezione per la carta rimane immutata.

E poi se una sera salta la corrente e hai il tablet scarico come fai?

Almeno io posso leggere a lume di candela:P

Ho due power bank.

E, se proprio vogliamo esser pignoli, poiché in casa ho fibra e voip, per non restare senza telefono fisso, ho il router e una presa multipla sotto gruppo di continuità che mi garantisce autonomia per mezz'ora (ma se metto in carica il tablet si riduce a 20 minuti).

E non rischio di bruciare le pagine di Tex con il fuoco della candela.

<span style="color:red">17 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Io ho la copia sul tablet della Gioconda in HD. Proprio lo stesso che vedermi la Gioconda di Leonardo in esposizione solo al museo del Louvre dopo aver pagato il biglietto (aereo a/r + museo + hotel). Brava Letizia, hai capito tutto!!!! Sei una millennial five stars approuved.

Sono stata al Louvre tre volte e ho visto la Gioconda tutte e tre le volte.

Inoltre ho una collezione digitale di opere d'arte (quasi esclusivamente dipinti) che supera le 50.000 unità che mi consente di gustarmi opere che altrimenti non avrei mai visto.

Ma, nel mio piccolo, ho avuto la fortuna di trovarmi a Roma quando, in Santa Maria del Popolo, c'è stata l'esposizione temporanea di due copie della Crocifissione di Pietro e della Conversione di Paolo del Caravaggio, copie dipinte dallo stesso Caravaggio e appartenenti ad una collezione (beato lui) privata.

Quattro opere che mi hanno fatto cascare gli occhi fuori dalle orbite, tutte e quattro riunite nella stessa chiesa in un evento eccezionale: e io c'ero.

Ma il digitale mi ha permesso di gustarmi anche la Norma cantata dalla Callas, cosa impossibile da realizzare dal vivo.

Sì,direi che ho capito tutto e che sono stata anche molto fortunata, perché sono molto appassionata di arte figurativa e mi sono molto documentata, in modo da capire meglio quello che vedevo, dal Louvre all'Orangerie, dagli Uffizi alla Cappella Sistina, dal Cenacolo alla Cappella degli Scovegni e non c'è chiesa/museo a Firenze, Venezia, Padova, ma soprattutto a Roma dove ho lavorato per un lungo periodo, che non abbia visitato e scrutato minuziosamente.

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Anche io vorrei dire la mia:

Innanzitutto la Bonelli deve continuare a stampare, finché esisterà anche solo una edicola in Italia, perché regge in piedi quasi da sola una struttura (tipografie, legatorie, distributori edicolanti e librai) e una cosa non deve per forza escludere l'altra.

Con ogni mezzo deve coinvolgere i suoi lettori e invogliarne di nuovi, ma deve farlo anche con chi non interessa la carta, la sensazione di tenere in mano un albo, annusarne il (cattivo) odore e che adora collezionarli.

Poi, vista la sua grande storia deve fare in modo di proseguire la tradizione e non scimmiottare l'ultima moda o la tendenza del periodo, insomma i Manga sono fatti dai giapponesi, noi dobbiamo leggere nelle testate SBE dei bei fumetti con lo stile italiano (per motivi persi nella notte dei tempi mai con personaggi italiani).

L'offerta digitale deve rivolgersi a chi non ha più posto in casa, a quelli che comprano il cartaceo e per vari motivi l'albo neanche lo sfogliano e a quelli che per altri motivi (vedasi l'introvabilità di certe testate) vorrebero leggere una storia ma non la trovano! Poi una volta terminata la COLLEZIONE digitale (come succede con i supporti musicali), a molti verrà la voglia di recuperare quegli ammassi di carta, colla rinsecchita, angoli spuntati, copertine scollate e polvere, quando non si trovano dentro le tarme....

 

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Una collezione di albi digitali di Tex si può definire collezione esattamente come quella di albi cartacei: entrambe sono collezioni di copie.

C'è una bella differenza tra una collezione di farfalle e una di figurine che rappresentano farfalle.

Gli albi cartacei sono fisici e quelli digitali no?

Ma neanche per sogno.

Gli albi digitali stanno su un supporto magnetico fisico e, se uno non basta, ce ne vogliono due, tre, ecc., tutti fisici.

Stavolta "sono completamente d'accordo [con il mio allenatore]" (semicit.)

Addirittura oserei dire che una collezione digitale ê piú materiale di una collezione cartacea. Infatti, per fruire di un albo cartaceo basta averlo, invece per un albo digitale non basta averlo: devi anche avere il supporto su cui memorizzarlo (al limite anche in cloud, che comunque ha anch'esso un supporto, non tuo ma di un provider), piû una applicazione che lo possa leggere e un dispositivo (con batteria non scarica, altro componente fisico) su cui far girare l'applicazione. Se poi l'albo risiede nel cloud, devi pure avere una connessione internet tramite cui accedere (che é anch'essa un canale fisico tramite cavo o via onde radio, anch'esse fisiche, se in wifi).

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Buonasera,

 

Un sacco di stimoli interessanti, provo a mettere giù qualche punto:

 

1) I manga: definirli prodotto per decerebrati è quantomeno esagerato. Diciamo che ci sono ANCHE dei manga così, ma è quello che succede quando gli editori si buttano sulla strategia del "ndo cojo cojo" e inondano il mercato con fantastiliardi di prodotti: è chiaro che nel calderone c'è roba che uno si vergognerebbe a leggere, ma il discorso analogo vale per i cataloghi originali di Netflix e Prime Video o per la letteratura. Ricordo ancora di quando esplose la mania del giallo svedese in seguito al successo della trilogia di Millenium di Stieg Larsson: di botto il mercato venne invaso da giallo/thriller scandinavi di dubbio gusto, ma dubito che in mezzo non ci fossero anche dei buoni prodotti. 

 

2) Il digitale: di solito con le previsioni non ci prendo mai, quindi non so dire se la transizione quasi totale al digitale avverrà per davvero, se i due mercati si affiancheranno in modo più o meno paritario o se resterà una nicchia, per quanto attiva e rumorosa. Quel che immagino per certo è che nei primi due casi per un'azienda come la Bonelli il digitale è problematico da gestire. Fingiamo che Bonelli venda SOLO in digitale: facendo un calcolo estremamente grezzo e impreciso, mettiamo che un singolo albo venga venduto a 1 euro (0,99 cents, si sa come funziona). I costi di stampa non esisteranno praticamente più, ma il costo delle tavole, dei redattori, dei grafici, eccetera, rimarrà uguale. Quante copie digitali dovrà vendere Bonelli per essere in pari con quanto ricavava in precedenza dalle vendite degli albi se questi verranno venduti a 1/4 del costo originario? Affinché venga raggiunto il pareggio TUTTI i lettori attuali dovranno convertirsi al digitale (per me non c'è alcun problema perché ho già l'e-reader, per molti altri la vedo difficile) e in più se ne devono prendere molti altri: il doppio, forse il triplo. Se oggi Tex vende 150.000 copie (cifra buttata lì), con un digitale totale ne occorrerebbero 300.000 IN PIU' per ottenere gli stessi introiti (al netto dell'abbattimento dei costi di stampa). Dove si trovano questi 300.000 in più? Un discorso analogo si può fare anche per una eventuale serie nuova da leggere esclusivamente sul web. E questo ci porta al punto 3.

 

3) Bonelli 3.0: quando qualcuno dice che Bonelli dovrebbe aggiornarsi in termini di strategie di marketing, di comunicazione, che dovrebbe puntare sulla multisettorialità e su prodotti replicabili e vendibili su vari mercati io sono d'accordo al 100%. In teoria. Nella pratica mi chiedo: ma Bonelli ha i mezzi per un'operazione di questa portata? Non si tratta di aprire una pagina Facebook per ogni serie, si tratta di ri-pianificare TUTTA la strategia aziendale nel medio-lungo termine. A parole sembra facile, nella realtà ci sono un numero infinito di ostacoli dettati da mille fattori che possono ridimensionare o far sbandare tutto. Diceva quel tale che dal sublime al ridicolo c'è soltanto un passo e aveva ragione da vendere.

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41 minuti fa, Laramie dice:

Fingiamo che Bonelli venda SOLO in digitale

mettiamo che un singolo albo venga venduto a 1 euro (0,99 cents, si sa come funziona)

 

3) Bonelli 3.0: si tratta di ri-pianificare TUTTA la strategia aziendale nel medio-lungo termine. 

E' un errore che fanno molti: si deve diversificare l'offerta non escludere un mezzo a favore dell'altro. Una Bonelli solo digitale chiuderà tra i debiti esattamente come la Bonelli solo editrice di albi o libri.

L'albo fisico ha un costo in cui la stampa e la carta sono importanti ma non fondamentali, in quanto è un prodotto originale e non importato, quindi il costo all'utente dovrà essere il medesimo che sia in carta o in digitale, perché è soltanto un modo diverso di usufruirne.

Abbassare il prezzo a un euro equivale a svenderlo, a sfavore del corrispettivo cartaceo ma complessivamente di tutta la filiera (dallo sceneggiatore al disegnatore al letterista e a chi cura l'impaginazione.

La messa in piedi di una piattaforma che consenta di pubblicizzare e distribuire albi digitali significa un investimento enorme e ancora una volta sarà necessario che l'utente contribuisca a tenerlo in piedi con i suoi acquisti, esattamente come è successo fino ad adesso.

Discorso diverso per le ristampe: non dovendo più occupare tempo a ristampare albi di cui non si sa bene quanto verrà venduto e non trattandosi più di materiale inedito, volumi come "Le Storie Cult" potrebbero essere più assidui come uscite (penso a serie complete e non una semplice selezione) e magari un prezzo più allettante.

Io proporrei di riesumare la "Tre Stelle" ovvero di proporre (a questo punto a un euro in meno), le storie di Tex di cinquanta mesi prima, tanto per vedere come reagisce il mercato.

 

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Letizia dice:

Oggi è facilissimo documentarsi.

Magari per diventare un critico esperto ci vuole del tempo.

Ma per me le prima impressione conta ancora molto.

Ci si può sbagliare e ricredersi, è vero.

Ma, a mio avviso, i Manga sono 100% di industria, 0% di arte, 0% di cultura, 100% di effetti speciali, 1% di letteratura, 100% di fretta e chissà quanti altri aspetti negativi ho dimenticato.

Li sconsiglio vivamente ai minorenni per i quali intravedo il reato di corruzione di minorenne e anche per i non minorenni per i quali intravvedo il reato di circonvenzione di incapace.

Se i Manga fossero apparsi nel periodo "d'oro" del Minculpop, avrei ampiamente giustificato l'assioma fumetto = mezzo diseducativo.

Lasciatemelo dire: i decerebrati amano i Manga.

@Letizia, guarda... Per quanto valga la mia esperienza ci tengo a dirti che fino a pochi anni fa il manga mi provocava conati di vomito al solo vederlo. Non lo apprezzavo dal punto di vista grafico ma in questo caso non era per per ragioni artistiche: a Pavia c'è una fumetteria specializzata in fumetti nipponici che è a dir poco claustrofobica e anni fa, con l'aiuto di chili di polvere sulle mensole, mi traumatizzò. Per un po' ho tenuto questo senso fino a quando decisi di non avvicinarmi al media con un western (a me più appetibile) e un Death Note che all'epoca tirava molto. E nulla, da li ho iniziato a non precludermi nulla... Con la lettura di Tezuka mi sono avvicinato all'autore più occidentalizzato nel tratto e in parte nelle storie; tutto è partito da Tezuka ed è per questo che mi sento di consigliarti proprio questo autore.  Per le percentuali mi sento di dirti che ti sbagli sonoramente perchè se è vero che esiste tanta industria è anche vero che ci sono tantissime perle... Ti mostro qualche immagine informativa tratta da Gon, Hideaut, Akira e infine da Barbara di Tezuka. Tra queste pagine secondo me potrebbero esseci collegamenti con pubblicazioni Bonelliane: DyD, NN/LW, MM o Zagor. Addirittura Gon ha tavole che sono palesemente ispirate alle inisioni ottocentesche! 

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Chiudo l'OT.

6 ore fa, virgin dice:

Calmiamoci, su.

Sono di pessimo umore dopo aver sprecato quaranta minuti della mia vita a commentare l'ultimo Texone, non vorrei mai che qualcuno venisse bannato solo per questo.

Assumiamo un tono rispettoso degli altri e controbattiamo nel merito, spiegando magari perché l'interlocutore, a nostro avviso, sbaglia a relativizzare l'importanza di certe cifre e non di altre.

Dare del "borioso" non è un'argomentazione; né ora, né mai.

Peccato, perché la discussione era veramente interessante. Poi al solito si degenera.

Aveva ragione Umberto "Fotocopiatrice" Eco a valutare negativamente l'impianto dell'informatica sulla comunicazione? Almeno al tempo dei Bar Sport ci si affrontava virilmente a suon di assi giocati in prima mano, bestemmioni, tavoli rovesciati e cateteri in faccia.

Mi scuso se mi sono agitato ma con Diablero è facile e non sono certo il solo ad averlo fatto. Per il "borioso" beh... ovviamente mi scuso ancora ma ricordo comunque che l'utente ha all'attivo attacchi ben più fastidiosi ancora purtroppo visibili. Credo fermamente che talvolta sia molto facile rischiare di cadere nell'errore dopo aver parlato con chi ha troppo a cuore la propria valutazione dei fatti e ben poco interesse a discuterne civilmente!

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7 hours ago, JohnnyColt said:

Sei così borioso che quando ti si danno DATI (lo hai già fatto qualche anno fa) fai congetture dicendo che i DATI UFFICIALI DELL'AIE sono SPOT PUBBLICITARI. Ricordi molto quei soggetti che in periodo di pieno covid urlavano al mondo che i dati erano falsi perchè lo dicevano loro!

Ma se ti ho citato APPUNTO QUELLO CHE C'ERA SCRITTO!

 

Qui c'è una differenza "filosofica".

 

Io, uno studio come quello di quel pdf, LO LEGGO  e DAI NUMERI TRAGGO LE CONSEGUENZE.

 

Tu apparentemente LO VENERI SENZA LEGGERLO

 

Il fatto che i dati della tabella 6 fosse non omogenei non l'ho detto io, L'HANNO SCRITTO LORO! Sotto la tabella 6! Non l'hai letto?

 

7 hours ago, JohnnyColt said:

fai congetture dicendo che i DATI UFFICIALI DELL'AIE sono SPOT PUBBLICITARI.

 

"faccio congetture"?

 

Non sai nemmeno l'Italiano!  :laugh:

 

Quali "congetture" faccio CITANDOTI LE CIFRE DELL'AIE?

 

Se sono "congetture", i loro dati... vuol dire che ti stai attorcigliando e stai dicendo che i dati dell'AIE sono congetture...  e stai facendo confusione fra "citare i loro dati" e "contestare i loro dati". Una robetta da niente a livello di confusione mentale...

 

No, è molto più semplice, ammettilo: hai letto i titoli. Quando ti ho letto i DATI VERI scritti in quel file sei andato fuori di testa e hai iniziato a strillare e hai risposto, di nuovo senza leggerli, e visto che eri già sicuro che i dati scritti lì non potessero confermare quello che dico, ti sei INVENTATO che farei "congetture"

 

Per evitare altre figure simili, il mio consiglio è: PRIMA leggi con più attenzione quei dati. Vedrai che non ho fatto "congetture" ma ti ho CITATO I DATI CHE DANNO LORO.

 

Poi, provaci a smentire l'evidenza dei loro dati, che hai portato qui senza manco leggerli! :laugh:

 

---

 

Poi, già che ci siamo, ti do un altra cosa da leggere, riguardo al famoso "boom delle graphic novel"

 

Nel 2019 "Scuola di Fumetto" ha intervistato uno degli editori protagonisti di questo famigerato "boom", l'editore che attualmente sta pubblicando Toppi, Micheluzzi, Battaglia, etc in Italia, Nicola Pesce.

 

Ecco cosa dice sulle cifre che guadagnano gli autori per le Graphic Novel prodotte in Italia:

 

Da "scuola di fumetto 111 del 2019, pagina 31:

Nicola Pesce dice:

 

Una casa editrice piccola o media oggi paga dai 100 ai 2000 euro di acconto per un volume di 50-100 pagine. Avete capito bene.
Voi ci lavorate 1000 ore e nel migliore dei casi vi propongono un acconto di... 2 euro all’ora! E’ una cosa che dovreste aver valutato prima di mettervi al lavoro o prima di decidere di fare i fumettisti. C’è una lunga gavetta da fare, troppo lunga, prima che possiate guadagnare molto. E’ inutile, pertanto, inviare un progetto per poi rifiutare una proposta di mille euro, se siete degli esordienti.
Oggi in Italia vendere mille copie di un fumetto è un record. Si stappa lo spumante. Se il libro sta a 14,90 euro, andranno 8.344 euro a distributore, promotore e libreria. Altri 1.192 euro andranno a voi. Alla tipografia andranno 4.470 euro. All’editore che ha investito su di voi rimarranno 894 euro. E con questi si dovrà pagare, in parte, l’affitto dell’ufficio, la redazione, i telefoni e persino il proprio stipendio! Questo se un libro va alla grande!
Nessuno sta messo bene nella piccola editoria, ma il calcolo può essere ancora più semplice: se l’editore stampa 1000 copie del vostro libro e il libro sta a 14,90 euro, allora a voi – vendendole tutte – verranno (all’8% di diritto d’autore) 1,192 euro a copia, ossia 1.192 euro in tutto.
E’ prassi comune che l’editore offra il 50% di acconto. Quindi sarebbe naturale un acconto di 600 euro. Non è cattivo l’editore, non siete cattivi voi.
E’ un fatto.

 

È semplice matematica. Ma come fai a farla capire a chi, armato di VERA FEDE, di fronte alla clamorosa notizia che 11 milioni di copie diviso 3200 titoli fanno 3500 copie a titolo, ti risponde che sono "congetture"?

 

"1+1 = 2"   "no, sono solo congetture! Per me fa 100000000!"

 

Come ci discuti con gente così? :rolleyes:

 

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

Io proporrei di riesumare la "Tre Stelle" ovvero di proporre (a questo punto a un euro in meno), le storie di Tex di cinquanta mesi prima, tanto per vedere come reagisce il mercato.

Credo sia razionale, se si volesse testare il mercato digitale, iniziare, come da te detto, dalle ristampe.

Non dovendo sostenere costi elevati di produzione, si potrebbe optare su un prezzo competitivo, sperando di captare nuove schiere di lettori.

 

In Bonelli materiale arretrato ce n'è in abbondanza e in alcuni casi con albi esauriti sul mercato.

 

Uno streaming periodico dal sito, previo bonifico con carta di credito, a riproporre dall'inizio le saga storiche e non, potrebbe anche avere il suo perchè, magari con un'accattivante veste grafica dei "prodotti virtuali"

 

In caso di fallimento di una simile iniziativa non credo che le perdite possano essere così elevate per l'editore, suppongo ci si rimetta molto di più a proporre nuove serie che chiudono i battenti dopo poche decine di numeri.

 

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4 minutes ago, Condor senza meta said:

Credo sia razionale, se si volesse testare il mercato digitale, iniziare, come da te detto, dalle ristampe.

Tieni presente che alcune serie continuano a produrre profitti anche con le ristampe cartacee, tipo Tex e Zagor che vengono continuamente ristampati in più formati.

 

L'uscita di un edizione digitale "ufficiale" ucciderebbe subito la possibilità di fare altre ristampe in futuro, perchè i files sarebbero circolanti liberamente cinque minuti dopo la pubblicazione, e quindi anche se un giorno l'editore decidesse che l'esperimento è fallito e togliesse i files dal suo sito, non potrebbe più arrestarne la distribuzione. Quella del digitare è una scelta irrevocabile, indietro non ci torni.

 

Sarebbe molto meno rischioso partire da serie che presumibilmente non saranno mai ristampate e di cui la Bonelli non dispone più di arretrati in magazzino, ma proprio per questo difficilmente saranno serie che farebbero furore in digitale. Lo vedo più come un estremo "servizio arretrati" per questo tipo di serie (dove magari la stretta continuity e la mancanza di arretrati può limitare anche la vendita delle nuove uscite)

 

(tieni anche presente che la Bonelli non ha i diritti della maggior parte delle serie che pubblica, ma ha solo i diritti di riproduzione CARTACEA, quindi il prezzo dei files non potrebbe essere troppo basso, dovendo pagare i diritti ai detentori dopo una nuova contrattazione. Significherebbe dover contrattare con la famiglia Gallepini e il figlio di GL Bonelli per Tex, con Manfredi per Magico Vento, etc,  e alcuni di questi diritti sono già stati rivenduti ad altri editori, per esempio Ken Parker, Jonathan Steele, Akim, etc.)

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@Diablero

Ok, hai ragione. Alla fine è quello che vuoi sempre al termine di qualsivoglia discussione su questo gruppo, non te ne frega di leggere cio che scrivono gli altri... Vai avanti imperterrito... Benissimo...

Ti do ragione così sei contento. Buona giornata...

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Ti mostro qualche immagine

Le belle immagini non rendono i Manga meno demenziali. 

Anche un analfabeta, guardando cosa raffigurano le immagini e, soprattutto, guardandone la sequenza, capisce che sono fumetti per decerebrati.

 

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