Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

[756/759] La Tigre colpisce ancora


Recommended Posts

3 ore fa, gilas2 dice:

Mica sempre l'amore è a scopo 'libbbbbidinoso' (a-ri-cit.)

 

"Ma per sentirci uno in quanto entità fisico-psichica, no?"

 

P.S.: già con l'avatar civitelliano riscuotevi la mia simpatia; dopo questa citazione hai anche il mio amore... Non a scopo libbidinoso, ovviamente.

Link to comment
Share on other sites

È semplicemente un incrocio dei flussi.

 

Boselli ha alcuni "vezzi" e difetti di scrittura. Uno di questi è che troppo spesso esagera in sentimentalismo e nello "spiegare" i sentimenti.

 

L'amicizia virile è MUTA. Si vede nei fatti ma nelle storie classiche due "veri uomini" come Tex e Carson anche se si vede nei fatti che sono amicissimi, fra di loro al massimo si prendono in giro! Proprio perchè "vero uomo" e "descrive tutti i suoi sentimenti" non andavano molto d'accordo nella letteratura dell'epoca...  :lol:

 

Forse nel 1800 era diverso, non so, onestamente non sono ferratissimo nella letteratura dell'epoca. Ma quando arriviamo ai "pulp" che lo stesso Sergio Bonelli indicava come antenati del fumetto (tanto da chiamare "Daim Press" la casa editrice), l'esternazione dei sentimenti indica un personaggio "debole", se non proprio "queer" (i personaggi omosessuali o borderline c'erano anche allora, ma ovviamente non potevano essere descritti come tali, e il renderli così "sentimentali" era una delle maniere per farli riconoscere)

 

Prendi questa rappresentazione tipica, spostala nei fumetti Bonelli che l'hanno in genere presa pari pari (mica solo Tex e Carson: quante volte avete visto Mister No e Esse-Esse fare smancerie? Le fanno Zagor e Cico, "con Cico si può" perchè il suo ritenersi un "vero hidalgo" è fatto apposta per far ridere), e aggiungi l'eccessivo sentimentalismo tipico di Boselli... ed ecco la tempesta perfetta, e le battute sugli amori gay...  :laughing:

 

Sappiamo tutti benissimo che Boselli non intendeva quello. Sappiamo tutti benissimo ormai che è la sua maniera di rappresentare "l'amicizia virile", ma allo stesso tempo scappa da ridere perchè di "virile" in quella rappresentazione c'è ben poco. La risata viene appunto dal paragonare le intenzioni con il risultato (se pensassimo che Boselli avesse voluto davvero rappresentarli come gay, che ci sarebbe da ridere?)

  • Like (+1) 1
Link to comment
Share on other sites

9 ore fa, ymalpas dice:

 

Cito questa frase dell'amico Virgin, dii cui conosco la vena goliardica ormai da troppo tempo, l'ultimo in linea temporale, ma il fatto è che tra il serio e il faceto sta passando davvero quest'interpretazione bislacca di un'amicizia che senz'ombra di dubbio Mauro Boselli ha voluto virile.

 

Ho visto che nel relativo sondaggio il personaggio ha raccolto pochissime preferenze, nonostante l'autore abbia speso un bel po' di righe per dargli una fisionomia diversa dal padre e una personalità chiaramente ricalcata su un eroe ottocentesco.

 

Queste allusioni di natura sessuale negli albi non trovano riscontro, se non di intenti è una comunione di spirito più che di corpo la loro, è come se si dicesse che tra Sandokan e il suo - fratellino - Yanez ci fosse qualcosa di più del normalissimo rapporto di amicizia che unisce due uomini. Purtroppo la propaganda lgbt che sta inondando la nostra vita temo che stia facendo irrimediabili danni. Vediamo checche dappertutto.

 

Ringrazio Sandro che mi permette di precisare meglio il mio pensiero: la mia ironia colpiva, naturalmente, non la questione dell'amicizia virile, bensì il modo in cui essa è stata resa da borden, con modalità secondo me molto poco efficaci. L'autore ha speso un bel po' di righe per tratteggiare questo personaggio e il suo rapporto con Kit e, secondo me, non le ha spese bene. Lo ammetto: il tono dei dialoghi era così equivoco che, mentre leggevo, non potevo esimermi dal sorridere. Ci sono esempi migliori di amicizie virili nelle storie di Boselli, quali ad esempio... Be', tutti: non sono per niente d'accordo con @Jim Brandon sui Lupi Rossi, in cui il rapporto tra i due protagonisti è chiarissimo. Per me è la prima volta che mi capita di pensare una cosa simile leggendo una storia di Boselli. E certo non è causa della propaganda LGBT. :D Semplicemente, secondo me la tendenza di Boselli a fare personaggi che si fanno i complimenti a vicenda, unita al superlavoro che, tra scrivere e rivedere quanto scritto e disegnato dagli altri, come detto da lui stesso, gli leva tempo per limare ciò che scrive lui, ha fatto sì che la raffigurazione di questa amicizia virile non sia, eufemisticamente, la più felice che abbia mai visto.

 

Ciò non toglie che il tramonto dell'amicizia virile sia reale, tanto nella società reale (causa la disgregazione di rapporti umani a tutti i livelli che stiamo vedendo sempre più patentemente), quanto nella fiction (in cui ormai i maschi bianchi eterosessuali sono quasi esclusivamente dei bastardi dementi del tutto privi di profondità e realismo psicologico... come si può raffigurare un rapporto amicale profondo, maturo e giocato sulle sfumature con personaggi così schifosi e scadenti?): l'osservazione avanzata da te e da @Dix Leroy è ragionevolissima e condivisibile.

 

Edit: cross-post con @Diablero che ha detto ciò che dico io, solo molto meglio e molto più chiaramente. :D

Edited by virgin
Link to comment
Share on other sites

Simveramente se guardo molti film o serie di oggi di amicizie a due (a meno che non siano commedie) se ne parla ben poco.Ci sono le amicizie di gruppo molto diffuse,ma due amici e basta se ne vedono poco( non parliamo poi dell' amicizia uomo donna,dove si va sempre a finire a letto...certo se rifletto per come vanno le cose c' é da invidiarli, visto che io amiche così non ne ho...:P

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Simveramente se guardo molti film o serie di oggi di amicizie a due (a meno che non siano commedie) se ne parla ben poco.Ci sono le amicizie di gruppo molto diffuse,ma due amici e basta se ne vedono poco( non parliamo poi dell' amicizia uomo donna,dove si va sempre a finire a letto...certo se rifletto per come vanno le cose c' é da invidiarli, visto che io amiche così non ne ho...:P

[OT]Eppure l''85% delle mie amicizie è femminile e si tratta di amicizia sincera, senza sesso.[/OT]

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Simveramente se guardo molti film o serie di oggi di amicizie a due (a meno che non siano commedie) se ne parla ben poco.Ci sono le amicizie di gruppo molto diffuse,ma due amici e basta se ne vedono poco( non parliamo poi dell' amicizia uomo donna,dove si va sempre a finire a letto...certo se rifletto per come vanno le cose c' é da invidiarli, visto che io amiche così non ne ho...:P

Dipende cosa guardi.

Ad esempio tutte le serie poliziesche televisive sono basata su coppie di poliziotti che, non a caso, sono comunemente chiamati 'partners'.

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">19 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

L'idea di Boselli era certamente di rappresentare un'amicizia virile. Il problema è che non gli è riuscito bene e quella di Silva sembra più che altro un'infatuazione, tipo colpo di fulmine, tanto da suscitare le ironie che abbiamo letto.

Stessa impressione mi suscitò, ne "I lupi rossi" l'amicizia virile, che percorre la storia, fra Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco, resa in maniera davvero stucchevole. 

 

E’ un cascame del romanzo d’appendice ottocentesco. Boselli probabilmente è un lettore anche di Dumas, oltre che di Salgari.

L’amicizia virile, in quei romanzi, era appunto condita di smancerie e risulta un po’ stucchevole (Sandokan che chiama “fratellino” Yanez), perlomeno a un lettore di oggi.

L’amicizia virile “muta” di cui scrive Diablero deriva invece dal cinema western, soprattutto quello di John Ford, e dai romanzi hard-boiled.

Anche GLB si ispirava sicuramente a Dumas (in una storia ci mette anche la maschera di ferro e i 4 pards possono essere visti come una rivisitazione dei 4 moschettieri), però per i dialoghi e la raffigurazione di Tex si ispirava molto di più ad autori come Mickey Spillane e Peter Cheyney.

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

Ciao pards!

 

Ho scoperto il forum ormai più di dieci anni fa ma ora ho voluto iscrivermi perché tenevo, da salgariano a salgariano, a fare i complimenti a borden per i numerosi e professionalissimi inserti Sandokaniani (oltre che per la storia in sé, che mi sono sciroppato di filato durante le vacanze di Natale).

 

Grazie!

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">11 ore fa</span>, Tamenund dice:

Ho scoperto il forum ormai più di dieci anni fa ma ora ho voluto iscrivermi perché tenevo, da salgariano a salgariano, a fare i complimenti a borden per i numerosi e professionalissimi inserti Sandokaniani

 

Da non salgariano (da bambino ero un appassionato lettore di Jules Verne prima e di Jack London poi, di Salgari avrò letto non più di 4-5 romanzi), sarei curioso di saperne di più su questi innesti.

A me vengono in mente questi:

- Il rajah bianco, figura ispirata a quella realmente esistita di James Brooke, è il grande antagonista di Sandokan ne I pirati della Malesia

- La riconquista del regno con Yanez che agisce dall’interno e Sandokan coi suoi tigrotti nascosti nella giungla è un altro classico salgariano (ad esempio in Alla conquista di un impero)

- La vendetta di Sumankan per la propria famiglia sterminata dagli invasori europei è ispirata chiaramente a quella di Sandokan

- La bandiera con la testa della tigre è identica a quella di Sandokan

Ma immagino ce ne siano sicuramente altri…

Link to comment
Share on other sites

Il 4/2/2024 at 15:26, Letizia dice:

Amicizia virile stoppardimarroni.

Tex 759 pag. 62: [Tigre Nera] Ed è ironico che i figli si siano amati mentre i padri si odiano.

Io avrei detto: ... che siano così amici mentre... 

Concordo. E' la frase che poteva essere evitata. Perchè è vero quanto dice gilas, però io, dei miei amici, non ho mai pensato che li amo.

E la Tigre (cioè Boselli) parla al plurale. Cioè non ci possiamo nascondere dietro la frase "è lui che si è infatuato di Kit, mica Kit...".

 

No, Boselli fa dire alla Tigre che lo scambio è biunivoco. :lol:

Edited by Angelo1961
Link to comment
Share on other sites

Guest Hellingen
Il 4/2/2024 at 23:01, Grande Tex dice:

Simveramente se guardo molti film o serie di oggi di amicizie a due (a meno che non siano commedie) se ne parla ben poco.Ci sono le amicizie di gruppo molto diffuse,ma due amici e basta se ne vedono poco( non parliamo poi dell' amicizia uomo donna,dove si va sempre a finire a letto...certo se rifletto per come vanno le cose c' é da invidiarli, visto che io amiche così non ne ho...:P

La TV, così come la pubblicità ecc. tendono in parecchi casi a dipingere la conoscenza e relazione tra uomo e donna come molto più semplice di quanto non sia nella realtà. 

Vai tranquillo, questa storia la conosciamo in molti. Anche per questo Zagor e Tex possono essere visti tranquillamente come eroi casti.

È molto più realistico di quanto non si possa pensare, specialmente al giorno d'oggi. Un tempo chi non viveva in grandi città non aveva possibilità di conoscere molta gente, e tanti restavano per forza di cose soli. Adesso possiamo notare un isolamento di diverso tipo, fatto di schermi e cuffie. 

 

In questo esatto momento mi trovo in treno e vicino a me ci sono 2 ragazze con le cuffie e lo schermo davanti. Io sto scrivendo questo messaggio, quindi ho anche io uno schermo davanti (ma vicino a me ho un Martin Mystere, tra poco tornerò a leggere). 

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Hellingen dice:

In questo esatto momento mi trovo in treno e vicino a me ci sono 2 ragazze con le cuffie e lo schermo davanti. Io sto scrivendo questo messaggio, quindi ho anche io uno schermo davanti (ma vicino a me ho un Martin Mystere, tra poco tornerò a leggere). 

E in quell'esatto momento, Martin Mystere vi stava osservando, tutti e tre, e pensava: beata gioventù...

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Concordo. E' la frase che poteva essere evitata. Perchè è vero quanto dice gilas, però io, dei miei amici, non ho mai pensato che li amo.

Pensa alla famosa frase in Amici Miei degli schiaffi alla stazione. ;)

  • Haha (0) 1
Link to comment
Share on other sites

On 2/4/2024 at 7:54 PM, Diablero said:

...

L'amicizia virile è MUTA. Si vede nei fatti ma nelle storie classiche due "veri uomini" come Tex e Carson anche se si vede nei fatti che sono amicissimi, fra di loro al massimo si prendono in giro! Proprio perchè "vero uomo" e "descrive tutti i suoi sentimenti" non andavano molto d'accordo nella letteratura dell'epoca...  :lol:

...

 

 

  • Haha (0) 2
Link to comment
Share on other sites

Il 5/2/2024 at 08:28, gilas2 dice:

Dipende cosa guardi.

Ad esempio tutte le serie poliziesche televisive sono basata su coppie di poliziotti che, non a caso, sono comunemente chiamati 'partners'.

 

Talvolta scritto, per imitare la pronuncia del sud-ovest degli Stati Uniti, "pardners". Non cito per espresso l'abbreviazione più comune di questa parola, perché notissima a qualsiasi lettore di Tex.

  • +1 2
Link to comment
Share on other sites

On 2/6/2024 at 12:09 PM, Magic Wind said:

A me vengono in mente questi:

Confermo! Così al volo mi viene in mente il Kammamuri sergente istruttore che (potrei ricordare male) vediamo all'opera in Sandokan alla riscossa (ma potrebbe essere un altro libro del ciclo). Brooke fra l'altro viene menzionato direttamente nella storia (i Brooke, per la precisione).

Purtroppo ora sono lontano dagli albi, ma se mi viene in mente altro integro.

On 2/5/2024 at 10:01 AM, Magic Wind said:

 

E’ un cascame del romanzo d’appendice ottocentesco. Boselli probabilmente è un lettore anche di Dumas, oltre che di Salgari.

L’amicizia virile, in quei romanzi, era appunto condita di smancerie e risulta un po’ stucchevole (Sandokan che chiama “fratellino” Yanez), perlomeno a un lettore di oggi.

L’amicizia virile “muta” di cui scrive Diablero deriva invece dal cinema western, soprattutto quello di John Ford, e dai romanzi hard-boiled.

Anche GLB si ispirava sicuramente a Dumas (in una storia ci mette anche la maschera di ferro e i 4 pards possono essere visti come una rivisitazione dei 4 moschettieri), però per i dialoghi e la raffigurazione di Tex si ispirava molto di più ad autori come Mickey Spillane e Peter Cheyney.

 

Comunque concordo molto con questo discorso. La messa in scena dipende dalle ispirazioni e dalle epoche, non vale la pena farne un discorso di carattere (virile o meno). Lo stesso "mutismo" dell'amicizia virile hard-boiled talvolta non è il massimo, in termini narrativi.

Edited by Tamenund
Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

Recuperata in questi giorni. Piccolo capolavoro!

Inizialmente mi ha ricordato la prima avventura di Tex in Canada vista ne Il tranello, per il cambio di ambientazione e per il rapimento di Kit, e per certi versi la supera. Grazie ai competenti disegni di Venturi possiamo seguire Tex nelle paludi della Louisiana, sulle coste del sud america e addirittura fin nelle isole della Malesia. Si spazia tra città, navi, foreste, spiagge, palazzi reali, prigioni: mai avevo sperimentato una tale varietà in una storia di Tex o in qualsiasi altro fumetto! Americani, pellerossa, olandesi, portoghesi, afroamericani, cinesi, malesi... tutti in un'unica storia e tratteggiati con cura senza mai creare confusione nonostante l'assenza di colore. Venturi è un fenomeno!

 

Sufficientemente avvincente la storia, anche se non mi ha mai lasciato veramente col fiato sospeso. Interessante il rapporto tra Kit e Daniel, forse solo un pochino forzato sul nascere, ma perfetto per rendere onore al carattere e ai valori di Kit, mossi più dal cuore, messi a confronto con quelli di Tex, più di testa. In generale davvero ben costruite tutte le dinamiche che spingono all'azione le singole fazioni in rapporto tra loro.

Certo è che mi sarei aspettato un po' più di azione da parte della Tigre: a conti fatti non fa granché in questi quattro albi, se non prendersi una pallottola in corpo e incontrare Tex ormai sul letto di morte. Qualche colpo di scena in più non avrebbe guastato.

Ho trovato comunque Sumankan un personaggio ben caratterizzato e dalle motivazioni plausibili, condivisibili (non so che crimini abbia commesso nelle precedenti storie, è la prima che leggo), tutto tranne che la solita macchietta.

Molto bella la conclusione, il compromesso perfetto. Il regno riconquistato dal nemico ma ceduto al figlio, alleatosi con i buoni.

Dopo Jim Brandon in Canada e Montales in Messico, ora Tex ha un altro alleato che lo attende per altre future avventure "esotiche".

 

Complimenti a Boselli e a Venturi. Storie come queste mi convincono del fatto che non ho sbagliato quando nel 2023 ho cominciato a leggere Tex: avrà 75 anni alle spalle, ma sa ancora offrire belle storie. Ne vale la pena!

Edited by frank_one
Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">23 ore fa</span>, frank_one dice:

Recuperata in questi giorni. Piccolo capolavoro!

Inizialmente mi ha ricordato la prima avventura di Tex in Canada vista ne Il tranello, per il cambio di ambientazione e per il rapimento di Kit, e per certi versi la supera. 

Verissimo, anche se a me era venuta in mente solo in un secondo momento, ma il merito per averla superata, oltre ad essere attribuito agli autori ovviamente, va anche accostato al quarto ed ultimo albo in contrasto con il penultimo - il peggiore tra tutti e 4 per me -, senza il quale sarebbe risultata di gran lunga peggiore, con una conclusione magari ristretta e affrettata nel terzo, perché, va beh che Daniel era già stato ben caratterizzato dal terzo albo, ma Kit e la Tigre Nera danno il meglio solo nel finale, un finale che diventa un'ancora e un perno della storia intera, cosa che purtroppo non succede molto spesso. Ma quando succede si raggiunge il massimo o quasi della soddisfazione, davvero :) :inch:!, (quel "quasi" sempre per il penultimo albo col rapimento e per la densità dei disegni e delle dinamicità tra i personaggi nel primo che mi avevano fatto un po' girare la testa)!

Link to comment
Share on other sites

  • 6 months later...

Complice questa domenica piovosa e fresca, annunciatrice dell'autunno in arrivo, mi sono preparato una bella tisana calda, mi sono seduto in poltrona e ho ripreso in mano TUTTA l'ultima storia della Tigre Nera leggendola d'un fiato con giusto una breve pausa di qualche minuto tra il secondo e il terzo albo come se fosse l'intervallo di un film.

 

Orbene, rileggendola in questo modo, sapendo già come andava a finire e senza più le stramaledette aspettative di mezzo, posso dire di averla apprezzata enormemente di più rispetto alla lettura precedente, che pure mi aveva lasciato soddisfatto nonostante la sensazione di lungaggine qui e là. 

Stavolta ho optato per un approccio radicalmente diverso: avendo un pomeriggio intero a disposizione ho potuto rimuovere dalla mia quei "blocchi" mentali che ogni tanto mi pregiudicano la lettura ("ho un'ora di tempo, poi devo andare a fare X" è il caso più lampante), così mi sono seduto, ho impilato gli albi di fianco al mio e ho aperto il primo con l'obiettivo di proseguire fino alla conclusione dell'intera storia indipendentemente dal tempo ci avrei messo.

 

Leggendola in questo modo, come se fosse un libro di avventura, mi sono immerso nella vicenda in totale relax e in un attimo mi sono sentito trasportare in un mondo perennemente in bilico tra Salgari (ambientazione e citazioni) e Dumas (l'atmosfera generale e l'aura tragica di determinati personaggi), due autori di cui Boselli è un lettore e un estimatore. Se i richiami a Salgari sono i più evidenti e dichiarati, quelli a Dumas sono forse più involontari, ma altrettanto palesi. Il procedere lento della narrazione da feuilleton ottocentesco, con l'occhio che segue i personaggi quasi passo per passo durante le scene, con quel ritmo da vita reale sul quale anche Roberto Benigni ha ironizzato in passato, può rivelarsi una scelta insidiosa al giorno d'oggi dove il tempo da dedicare alla lettura, specie se si hanno lavoro e famiglia, è molto ristretto, ma è un bene che Boselli abbia scelto di andare contro alla nefasta tendenza a scrivere albi da 100 pagine che si leggono in 10 minuti per "costringere" il lettore a tornare a uno stile di lettura precedente.

 

La storia in quanto tale l'ho trovata ottima.

I difetti che avevo evidenziato alla prima lettura li confermo tutti, ma con una minore incidenza nel risultato finale. Diciamo che questo secondo giro ha amplificato gli aspetto positivi e ha ridotto quelli negativi. Anche le lungaggini che avevo riscontrato tra il secondo e il terzo albo risultano più attenuate dopo averle inquadrate nell'ottica complessiva della storia. Boselli riprende benissimo la Tigre Nera e lo rielabora rendendolo più vicino al modello salgariano che era nelle intenzioni di Nizzi (benché nella storia capostipite faccia più la figura del pazzo fanatico), più lucido e razionale anche se non meno spietato.

La palma d'oro però va a Daniel Silva, figlio della Tigre Nera, ennesimo caso in cui Boselli mette in atto un vero e proprio passaggio di consegne fra personaggi (era già successo con il Maestro e Nick Castle, poi più di recente con Mefisto e Lily Dickart) forse con l'intento di scrollarsi di dosso eredità ingombranti e creare una nuova pletora di alleati/antagonisti a uso e consumo degli sceneggiatori futuri.

 

(prima che qualcuno salti su e mi azzanni al collo lo chiarisco: ovviamente Lily Dickart NON è un personaggio nuovo, ma Boselli è riuscito ad appropriarsene e a rimetterla in circolazione con un nuovo background e dei nuovi obiettivi dandole una bella rinfrescata).

 

L'aspetto migliore di tutta la vicenda, però, risiede nell'aver messo Tex in un posizione difficile sul piano etico morale: aiutando in maniera netta uno dei due contendenti, Tex avrebbe tradito i propri ideali di giustizia, per cui si è dovuto muovere su un difficilissimo filo di lana per riuscire, almeno in parte, nel proprio intento, ovvero salvare Kit, detronizzare Van Gulik e arrestare la Tigre Nera.

 

Adesso è quasi certo che Daniel Silva non si limiterà a questa semplice comparsata, perlomeno me lo auguro, e possa servire, sia pure con molta moderazione, per ulteriori incursioni dei pards in territori esotici.

  • Thanks (+1) 1
  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

Adesso, Laramie dice:

Complice questa domenica piovosa e fresca, annunciatrice dell'autunno in arrivo, mi sono preparato una bella tisana calda, mi sono seduto in poltrona e ho ripreso in mano TUTTA l'ultima storia della Tigre Nera leggendola d'un fiato

Hai fatto bene. Se hai voluto leggerla una seconda volta è segno che sentivi che quella storia aveva ancora qualcosa da darti.

Ora che sei fresco di lettura, credi che la storia avrebbe beneficiato di un po' di più di sintesi? Ricordo che quando la lessi pensai che sarebbe venuta meglio se compresa in tre albi invece che quattro.

Edited by frank_one
Link to comment
Share on other sites

Adesso, frank_one dice:

Hai fatto bene. Se hai voluto leggerla una seconda volta è segno che sentivi che quella storia aveva ancora qualcosa da darti.

Ora che sei fresco di lettura, credi che la storia avrebbe beneficiato di un po' di più di sintesi? Ricordo che quando la lessi pensai che sarebbe venuta meglio se compresa in tre albi invece che quattro.

Alla prima lettura lo pensai anche io e ricordo che ho pensato la stessa cosa anche per le altre due quadruple sulle navi perdute e sulla Mefisto Family (la parte di Civitelli), perlomeno ridurle a tre albi e mezzo (sulle navi perdute in realtà lo penso ancora dopo averla già riletta un paio d'anni fa).

 

In questo caso posso dire che la lettura-fiume ha mitigato moltissimo quella sensazione.

Sì, tra il secondo e il terzo albo ci sono dei momenti tagliuzzabili, ma nulla che mi abbia realmente guastato la lettura.

Magari più che comprimere la storia in tre albi avrei preferito sintetizzare qualche passaggio per avere qualche pagina in più per spaccare tutto nella battaglia finale (diciamocelo, dopo 400 pagine un po' di botti ed esplosioni sarebbero stati divertenti), ma probabilmente si sarebbe andati contro all'approccio generale della storia, quindi per me va bene così.

Link to comment
Share on other sites

  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.