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TWF - Tex Willer Forum

[354/357] La Congiura


ymalpas
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Voto alla storia  

72 utenti hanno votato

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Concordo sulla debolezza della soluzione "radio carcere". Ma la storia è talmente bella, Barbanera un personaggio talmente forte, che qui mi faccio andare tutto liscio e mi godo la storia, pur nella consapevolezza dell'esistenza della forzatura...

 

No, ma infatti ripeto che la storia mi è piaciuta, rimane un classico del Nizzi del periodo.

Alla fine queste forzature, anche evidentissime come in questo caso, sono da mettere in conto quando si parla di narrativa avventurosa, l'importante è non abusarne troppo nella stessa storia e in questo caso, per fortuna, non succede.

 

CIO' DETTO:

 

Sarà perché ho il pizzetto anche io, ma per me il momento top di tutta la storia rimane a pag. 64 del primo albo quando Tex, dopo aver riempito di cazzotti il poliziotto corrotto Riordan, torna in albergo e scommette con Carson che i poliziotti non verranno mai ad arrestarli e gli dice: "Se perdi ti taglio il pizzo. Ci stai?" e Carson ribatte: "Un corno!"

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  • co fondatore

Non sono mai stato in carcere ma recuperare informazioni "particolari" non è poi così difficile come sembra.

Se bazzichi la gente "giusta", ovviamente.

Modificato da Mister P
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  • 2 mesi dopo...

Storia strepitosa, a mio avviso. Un Nizzi ispirato introduce la storia con alcune osservazioni sulla San Francisco della seconda metà dell’800 in piena crescita, per poi mostrare il rovescio della medaglia, ossia la delinquenza dilagante. La nebbia, la caccia alla balena, Alcatraz addirittura, ma anche i dialoghi tra Tex e Carson ai massimi livelli. Di diritto si inserisce nei classici di Tex

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  • 2 mesi dopo...

In assoluto, una delle migliori storie di Tex, per effetto di una delle migliori sceneggiature mai imbastite da Nizzi, a suo agio pur non ambientando la vicenda nel Vecchio West, ma piuttosto dipanandola tra le strade di San Francisco e la costa occidentale del Nord America, senza che ciò abbia pregiudicato lo sviluppo di una trama ricca di azione e colpi di scena (più vari siparietti comici che non hanno affatto guastato), in continuo crescendo pagina dopo pagina. Rileggendola questo pomeriggio per l'ennesima volta, credo inoltre di averla rivalutata ancora di più al rialzo, tanto da porla in una mia ideale top ten texiana.

 

Rimango tuttora un po' perplesso circa lo scontro con i cinesi in principio della vicenda, nel senso che tuttora non colgo altra utilità della sequenza che non sia quella di far sgranchire i muscoli di Tex e Carson e strappare una risata al lettore, e stesso dicasi per il contestuale incontro/scontro (a mio modo di vedere, sin troppo casuale) con la ciurma del Leviathan e l'avvocato Bixler, di cui invece continuo a non riuscire a cogliere l'utilità ai fini della narrazione, tuttavia trattasi di quisquilie se paragonate a quanto di ottimo Nizzi butta giù a seguire. Il Tex che, insieme all'inseparabile Carson (almeno nizzianamente parlando), si fionda a Frisco per indagare sulla misteriosa scomparsa dell'amico Tom Devlin è, a mio avviso, tra i più risoluti, determinati e sfacciati di sempre: deciso a tutto pur di salvare la vita di Devlin, non esita a lanciare messaggi intimidatori (spesso intrisi di una certa ironia, come nel caso dell'agente Riordan spedito in centrale dentro una cassa) al corrotto ispettore Martin Linder ed al degno compare Alex Munro, né esita a scendere a patti con quel gran filibustiere del capitano Drake alias Barbanera, nonostante sia ancora legittimamente inviperito nei suoi riguardi, ed accetta insieme a Carson (non altrettanto deciso, in verità, benché il sospetto è che la sua sia un'esitazione "di facciata", nel vano tentativo di stemperare la risolutezza del pard) di favorirne la rocambolesca evasione da Alcatraz, dopo essere più volte sfuggito all'ultimo secondo alla caccia dei poliziotti corrotti agli ordini di Linder grazie all'aiuto dei vecchi amici Mike Tracy e Sam Brennan, nonché dell'ambiguo quanto pittoresco avvocato Bixler (legale di Barbanera).

 

Questo accade nei primi due albi, di gran lunga i più movimentati, mentre l'azione oggettivamente si dirada parecchio nel successivo albo e mezzo, in buona parte occupato dalla navigazione alla volta del Puget Sound in compagnia di Barbanera (viaggio senza particolare storia, ad eccezione della caccia alla balena è della fondamentale sosta ad Aberdeen), per poi ridestarsi per "colpa" di un orso inferocito, che rischia di vanificare il raid di Tex e Carson presso il villaggio di indiani Nootka cui Devlin è stato venduto come schiavo, e comporta una lotta neanche troppo accesa per propiziarne la liberazione dalle grinfie del capo Torak, indispensabile viatico alla resa dei conti con i responsabili della congiura.

 

Tra fughe, evasioni e sparatorie, come già accennato Nizzi non lesina una buona dose di ironia, data dai frequenti scambi di binarie frecciatine tra Tex e Carson (invero, più spalla che coprotagonista), o tra i due pards e Barbanera, la cui plateale irruenza e faccia tosta (da fare invidia persino al Nostro) sono state invece ben valorizzate da Nizzi, in una interpretazione del personaggio non distante da quella originale di GLB. Al contrario, l'interpretazione grafica di Drake curata da Villa è forse l'unico neo in una performance per il resto di altissimo livello: più alto e meno tracagnotto rispetto al Barbanera di Galep, sembra anzi ringiovanito rispetto al primo incontro con Tex. Villa, però, riesce a farsi perdonare regalando bellissimi affreschi di Frisco e scene d'azione contraddistinte da notevole dinamismo, senza dimenticare la sequenza della caccia alla balena nel Pacifico e la natura ancora incontaminata del Puget Sound.

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

Villa, però, riesce a farsi perdonare regalando bellissimi affreschi di Frisco e scene d'azione contraddistinte da notevole dinamismo, senza dimenticare la sequenza della caccia alla balena nel Pacifico e la natura ancora incontaminata del Puget Sound.

Tavole che definire stupende è riduttivo!

 

Ho passato ore e ore ad ammirarle e studiarle in passato. Per me si tratta di autentici capolavori. 

La fuga da Alcatraz dalla nebbia, la navigazione nel Pacifico, la particolarissima caccia alla balena, gli scorci naturali ben resi, fra baie, cascate e sequoie; tutte sequenze realizzate alla perfezione.

 

Villa è un autentico fuoriclasse, c'è poco altro da dire. :Ave:

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Villa è un autentico fuoriclasse, c'è poco altro da dire. :Ave:

 

Assolutamente vero, pard. Forse tende ad enfatizzare un po' troppo i volti dei personaggi, e talvolta magari conferisce un'interpretazione ai limiti del fuorviante a taluni comprimari o antagonisti di particolare rilievo (il già citato Barbanera, o il Mefisto del 2002, ma è probabile abbia seguito le direttive di Nizzi, sceneggiatore di ambedue le storie), resta tuttavia una delle imprescindibili punte di diamante della SBE. Di certo, il mio disegnatore preferito.

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  • 8 mesi dopo...

Storia Bellissima per i disegni, ma, come è già stato fatto notare, sembra una commedia: più che trovare degli ottimi rangers che sanno che legge e giustizia tendono a non coincidere e che conoscono il valore delle emozioni genuine - anche quelle drammatiche - mi sembra di aver trovato due protagonisti di una commedia - tra l'altro piena di spiegoni e chiacchiere lunghe - di Massimo Boldi ripieni di eccessiva ilarità e, quando la situazione si fa seria, di eccessiva razionalità. E, appunto, non ho provato suggestione alcuna perché quello che mi sarei aspettato di leggere all'inizio dell'episodio, per esempio, non era un inseguimento per non passare per fesso, ma bensì un: "non lo mollo perché nessuno può sentirsi legittimato a rubare e a farla franca" oppure "Faccio un favore a Frisco e a Devlin". Ma, secondo me, quella scena non andava proprio fatta. E mi rimane l'amaro, un senso di "dolce con fondo amaro" da quest'episodio perché ci sono tre difetti gravissimi: la non pertinente caratterizzazione dei pards, l'assenza di pathos e la filosofia da "Paese dei balocchi" qua e là nell'incontrare i malavitosi e il leguleio medesimo. È vero che Tex deve prendere a calci dei regolamenti per "risarcire" la giustizia se la legge non la rispetta e, quindi, volendo essere pignoli, potrebbe compiere degli illeciti, ma... trattare con un avvocato della mala... non so, stona parecchio. Solo nel finale ho riconosciuto i due pards, ma c'è n'è voluto :craniate:! (Cit. Yawwwwnnn :zzsoft:). Ad ogni modo, è di mio gradimento trovare le battute nei fumetti e ho gradito quella sulla scommessa e l'eventuale taglio del pizzo al punto tale che quando mi azzardo a scommettere a parole con gli amici dico che dovrebbero provare a tagliarmi il pizzetto se perdo :lol2:, ma - devo ammetterlo - con "i capi delle bande faraciane" mi sono divertito di più, perché lì almeno Tex e Carson erano più pratici, (anche se poi stereotipati alla spaghetti-western :snif::colt:). Poi magari sarà anche il fatto di essersi soffermati a lungo sul mare, le balene, i marinai che mi ha urtato, perché non è la mia ambientazione preferita, anzi... (Anche nella realtà della mia vita non è che mi faccia schizzare di gioia).  

Voto 6– 

(Perdonate la controtendenza, ma non credo di essere stato l'unico e chi mi conosce sa che sono onesto, anche se mi piacerebbe appoggiarmi alla minima suggestione). 

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