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TWF - Tex Willer Forum

[Magazine N.01 - 2016] Artigli! - Maria Pilar


natural killer

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Per la storiellina del 1950, di GLB, che dire? E' un divertissement. E' una vera sorpresa, per molti appassionati. Però, se si paragona la performance del giovane Kit Carson in questo Duello a Cactus City, con le imprese che GLB fa compiere a a Tex, che dire? si resta un po' insoddisfatti. Insomma: se Tex affronta da solo 20 avversari (albo n. 2), Carson ne affronta due (e a fatica). Ad ogni modo, non è per trovare il pelo nell'uovo, perchè è senz'altro un'ottima cosa l'averla trovata e ripubblicata. Diciamo che conferma l'idea che Bonelli padre aveva della gerarchia dei personaggi.

Boh, avendola già letta col vecchio file pdf non ci trovo un gusto particolare a trovarmela nell'albo. Mi sembra la classica storiella anni '50, apprezzabile come "reperto" più che come storia in sé. Mi fanno anche tenerezza certe espressioni usate nei balloon. Ma non mi sembra indicativa di un "pensiero" del vecchio Bonelli sul personaggio Carson, anzi fosse stato Tex il protagonista non sarebbe cambiato nulla.

Non è che state diventando tutti un po' troppo filologo e puristi della lingua? Tex mica parla così!:lol:

Peste!  Hai ragione.....

Ma continuate pure con le analisi filologiche, sono interessanti pure quelle! Come lo era la faccenda della pronuncia delle tribù native, ad esempio, su cui anche Borden si è pronunciato.

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Comprato e letto tutto; inizio col dire che ho apprezzato entrambe le storie:

Attenzione ad eventuali


SPOILER

Quella di Ruju è molto bella soprattutto quando Tex incontra il mostro e quasi ci lascia le penne salvato soltanto dalla caduta nel fiume. Si scopre peraltro il mistero della camicia: semplicemente gliela dovevano rammendare e nel frattempo ne ha messa una del tizio che l'ha raccolto sul greto del torrente, Simon. Noto peraltro che la tavola in anteprima è stata cambiata: Tex nella versione mandata in edicola si è già rimesso la sua camicia. 

Comunque carina tutta la parte in cui Tex aiuta Simon contro il classico prepotente del paese con scagnozzi che, come in un dantesco contrappasso, vengono fatti fuori dal mostro che li attacca per via della diga che aveva rovinato gli agricoltori tra cui Simon. Buono anche il personaggio dell'indiano caduto in disgrazia e riscattatosi con una morte eroica e mitico il nostro Tex che riesce a ferire la quasi invulnerabile belva e, con l'aiuto di Carson sopraggiunto nel frattempo, a farla fuori grazie ad un astuto stratagemma. 

Storia che mi è molto piaciuta, ben gestito l'elemento fantastico, Tex cazzutissimo e stupendi i disegni di Barison di cui adoro il Tex roccioso e duro come granito.

La storia con protagonista il giovane Carson è più semplice ma per me altrettanto divertente: il nostro aiuta un'affascinante e coraggiosa ragazza il cui padre è stato ucciso da rivali in affari americani che ce l'hanno con lei e il gruppo di texani di origine messicana cui si è messa impavidamente a capo. Ho apprezzato il tema della discriminazione dei Texani latinos, poco o per nulla visto prima su Tex. Molto ben gestito il lato casanovesco di Carson così come la sua abilità nel volgere a proprio favore la situazione pur con un braccio a mezzo servizio. Bellissimo il duello finale in cui il giovane cammello se la vede con quattro avversari che finiranno inesorabilmente a mordere la polvere, l'ultimo con il contributo di Maria Pilar che per quanto non strettamente necessario sottolinea di nuovo il coraggio della ragazza. Bello anche il finale con Carson che "coglie al volo" l'occasione concessagli dalla muchachita chiaramente affascinata dal nostro rubacuori. Spettacolari i disegni di Bocci.

Un gioiellino di 32 pagine, grande Boselli!


Infine la storiella di GLB con protagonista sempre Carson non è nulla di che e contiene ingenuità che fanno sorridere, ma è stata una bellissima sorpresa e faccio i complimenti a Boselli per aver pensato di inserirla.

Edited by Chinaski89
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Esordio col botto per la nuova collana che prende il posto dell'Almanacco del West.
La carta.
Fondamentale da mio punto di vista il cambio di carta con l'abbandono di quella lucida che consente da un lato di maneggiare un volume più corposo a parità di pagine e dall'altro di soddisfare maggiormente la percezione sensoriale dell'albo, dalla vista al tatto, passando per l'olfatto con l'inebriante profumo di carta stampata, e il gusto della lettura appagato abbondantemente.
La grafica.
Sia in copertina che nelle pagine interne una grafica accattivante e molto curata che contribuisce a rendere piacevole la lettura.
La copertina.
Ennesima grande prova di Villa che ci sforna una immagine liberty apparentemente semplice, ma ricca di particolari, che riserva a Carson il posto d'onore a ribadirne la centralità nella seconda parte dell'albo.
I servizi.
Per me una sorpresa. Mi aspettavo le solite rassegne che caratterizzavano il vecchio Almanacco e...
Intanto in prima pagina campeggia il plasteco di Bisonte Bianco (quello che oggi chiameremmo gadget e che all'epoca era semplicemente un pupazzetto del formaggino Mio) che evoca i lontani ricordi di infanzia delle innumerevoli volte che l'ho maneggiato...
Poi la rapida sequenza introduttiva ben curata da Frediani dove ad ogni girata di pagina cambia argomento per raccontare il west attraverso tutti i media.
In mezzo le due tavole di Susy & Merz realizzate da Bacilieri e Giusfredi che rendono omaggio al cinema western.
Si arriva poi ai nuovi Western file, interessanti dossier introduttivi alla storie a fumetti. Il primo è dedicato agli aspetti "fantastici" del western con una interessante analisi di Giuseppe Lippi che precede Artigli. Il secondo dossier a cura di Maurizio Colombo è dedicato ai più celebri duelli dei film western e di Tex, mentre l'ultimo, realizzato da Frediani è dedicato alla figura di Kit Carson,  impreziosito dalla riproposta della storia vintage duello a Cactus City e seguito dalla inedita storia Maria Pilar.
Le storie.
Due storie brevi, ma intense e ben realizzate reppresentano il corpo centrale del volumetto.
Artigli di Ruju e Barison appartiene al filone fantastico con una sequenza introduttiva che ci spiega le origini del mostro protagonista della storia e poi in una mirabile sequenza vediamo Tex sorpreso inizialmente dalla bestia assetata di sangue che trova scampo per una atavica fobia del mostro e viene soccorso dal classico padre famiglia vittima del prepotente pezzo grosso di turno che mira a sottrargli la terra con la connivenza della debole autorità cittadina. Tema classico, ben declinato in una sceneggiatura molto equilibrata, con ricorrenza di temi classici ma con un epilogo inatteso, con il prepotente vittima delle sue stesse azioni e il mostro sistemato, come si conviene, da Tex con l'indispensabile contributo di Carson che compare nelle ultime tavole, ma risulta determinante.
Maria Pilar di Boselli e Bocci ci porta nel passato di Carson con una bella storia di prepotenze e angherie risolta dall'intervento del giovane Kit. Vera protagonista è la bella Maria Pilar che ci viene presentata nei due aspetti di affascinante senorita e di coraggiosa ragazza d'azione. La ragazza incanta i lettori, ma soprattutto il buon Kit Carson che non perde l'occasione per confermare la sua fama ranger integerrimo e quella di abile rubacuori.
I disegni.
Ottima prova dei due disegnatori che danno una interpretazione credibile dei personaggi sfornando ottime tavole, dal Tex granitico di Barison al precisissimo tratteggio di Bocci che confezione uno splendido Kit Carson. 
Considerazione finale.
Albo molto apprezzato dal sottoscritto, che si apre e si chiude con due momenti di nostalgia legati al ricordo della mia giovinezza (il plasteco del formaggino ) e a quello del compianto Marcello (il passato di Carson). Promosso.

Edited by natural killer
  • +1 1
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Appena comprato in edicola.
Non mi esprimo quindi sulle storie e sugli articoli, bensì sulla prima impressione che da l'albo.
Molto buona.
Mi piace molto il formato, approvo la scelta della carta, mi piace l'alternanza tra articoli e storie.
Ho sempre trovato l'almanacco del west l'anello debole tra tutte le pubblicazioni texiane, ma questo nuovo formato mi piace veramente tanto.
Bel lavoro Borden! =)

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  • Sceriffi

Letto il Magazine. Finalmente mistero svelato su tutte le novità annunciate riguardo a questa collana, un rinnovamento deciso e positivo che porta elementi di interesse in quella che, tra le pubblicazioni texiane, era forse la più trascurata. Una delle chicche è senza dubbio la storia di GLB con Carson in solitaria, davvero una bella pensata - ma forse si poteva fare qualcosa di più a livello "filologico" riportando l'identificazione dell'autore da parte di Francesco Bosco, invece di limitarsi a scrivere che non si conosce chi l'ha disegnata. Le rubriche sono più snelle e agili di quelle a cui eravamo abituati, per me il rinnovamento è positivo.

Veniamo alle storie. Entrambe storie carine - meglio Boselli di Ruju - ma, ovviamente, non trascendentali. Dico ovviamente perché non mi aspetto mai molto da storie di questa lunghezza. E qui devo esprimere nuovamente il mio disappunto nel vedere il proliferare di storie brevi di Tex: nell'ultimo anno abbiamo avuto, oltre a queste due dell'almanacco, abbondanza di storie brevissime (4 sul Color autunnale, 2 sugli Album) e storie brevi, ovvero di lunghezza inferiore a quella di due albi della regolare (due sul Maxi, una sul Color estivo, una sulla regolare). Troppe, per me. Storie di questa lunghezza, per quanto ben scritte e con idee originali, non riescono a entusiasmarmi quanto una storia lunga. Ovviamente sul Magazine vanno bene, ma rimango convinto che le storie di Tex abbiano bisogno di altri ritmi narrativi, che solo un numero di pagine elevato può garantire.
Tornando al Magazine, i disegni di Bocci sono spettacolari. Barison non mi ha invece convinto particolarmente, non è un autore di cui sentirei la mancanza in futuro.

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Premesso che io continuo a trovare strano chiamare "breve" una storia di 110 pagine, mi limito a far notare che le cosiddette "storie brevi" sono pubblicate in albi specificamente destinati a questo e vista la loro cadenza non mi pare che si possa parlare di proliferazione.
Ma i gusti sono gusti, si sa.

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Ho acquistato ed iniziato a sfogliare il nuovo Tex Magazine. Devo fare i più vivi complimenti alla SBE e, in particolare, al curatore Graziano Frediani. Il risultato a mio giudizio è semplicemente affascinante (progetto grafico, colori, tipologia della carte, lo stesso profumo di stampa....).

Rappresenta un ottimo salto di qualità nei confronti degli Almanacchi, che giudicavo comunque validi (tranne alcune scelte di impaginazione un poco bizzarre).

Dopo alcune scelte editoriali, a mio avviso discutibili ma che alle quali auguro in ogni caso un positivo ritorno economico, ecco un prodotto di altissimo livello.

  • +1 1
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Ho sempre trovato l'almanacco del west l'anello debole tra tutte le pubblicazioni texiane, ma questo nuovo formato mi piace veramente tanto.
Bel lavoro Borden! =)

Grazie. Mi prendo il merito. Deciso tutto in cinque minuti un giorno della primavera inoltrata. Storia di Ruju-Barison scritta in una settimana, disegnata in quattro mesi. Storia mia e di Bocci scritta in due giorni, disegnata in due mesi. 

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Ho sempre trovato l'almanacco del west l'anello debole tra tutte le pubblicazioni texiane, ma questo nuovo formato mi piace veramente tanto.
Bel lavoro Borden! =)

Grazie. Mi prendo il merito. Deciso tutto in cinque minuti un giorno della primavera inoltrata. Storia di Ruju-Barison scritta in una settimana, disegnata in quattro mesi. Storia mia e di Bocci scritta in due giorni, disegnata in due mesi. 

veni, vidi, vici :D

Ottimo lavoro e complimenti al "Bos" due storie simpatiche e due disegnatori da coinvolgere subito con nuove storie.
Non sono contrario alle storie brevi e considero in particolare  gli album "francesi" dei veri gioielli che ci darà l'opportunità di poter vedere Tex realizzato dal "gota" del fumetto mondiale a colori e in grande formato. Ma cosa vogliamo di più. Degna consacrazione del "mito" Tex!
suggerimento per Boselli: gli Album  da semestrali non possono diventare quadrimestrali ? a me andrebbero bene anche bimestrali, comunque.
Tornando al Magazine risulta più leggero e di impatto, continuate così.

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Siamo solo a fine gennaio quindi, se l'aritmetica non è un'opinione ed al netto di sorprese, mancano 17 copertine per finire l'anno.
Si può però già prevedere che il Villa di questo Magazine troverà sicuramente un posto nel gotha del 2016 tra le migliori copertine....

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Ho completato la lettura. Gran bel lavoro! Ottimi i servizi e buona anche la storia di Ruju e Barison. Ciirca quella con il giovane Carson (Maria Pilar) ho già detto che è ottima, anche se l'averei preferita più lunga.
Vorrei anche far notare che con queste due storie, vengono forniti due parametri temporali ben definiti (contrariamente al solito). Con Artigli, si ricava indirettamente la conferma di ciò che oramai molti pensavano: il presente texiano è collocabile nel 1885 (vent'anni dopo la fine della guerra di secessione, appunto). Maria Pilar dovrebbe avere come protagonista un Carson ancora più giovane di quello della storia con gli Innocenti, ed è collocata nel 1857.
 

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A proposito della storia di Carson, se qualcuno dovesse gridare all'errore perché ad un certo punto pare che si usino fucili a ripetizione, sono andato a controllare e la Colt ne aveva brevettato e messo in produzione un modello nel 1855  che però non ebbe la larga diffusione che avrebbero avuto lo Spencer  e lo Henry a partire dal 1860.

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Letto il Magazine1.
Buoni i servizi  e 3 storie fanno piacere.
Mi piace la carta del Magazine, molto di più di quella lucida degli almanacchi. Ha il profumo dei Tex di una volta, quelli comprati anni fa e che ogni tanto si rileggono.

Artigli: Tex classico con un nemico "oltrenatura". Mi piace questa trasformazione che la malvagità e una caverna dove vivevano esseri a noi sconosciuti, ma che hanno inciso le        pareti  hanno compiuto sullo spregevole cacciatore di scalpi. Il mistero è accennato, ma non completamente spiegato ed è giusto, l' inspiegabile è il fulcro del filone "magico".          L'impresa finale di finire nel vortico delle acque e recuperato da lazos che si era legato in vita è da eroe e di perfetta azione contemporanea di Tex e Carson.
Anche i disegni di Barison ci propongono un Tex classico, alla Ticci.

Duello a Cactus Spring : piacevole, specchio dei tempi in cui fu scritta. Forse né Galep ne Bonelli sapevano ancora come inquadrare Carson in Tex, d' altronde mica potevano immaginare il successo di Tex e l' affetto che i lettori avrebbero riservato a Carson.

Maria Pilar :  adesso voglio  "Il ritorno di Maria Pilar"!  (dopo quello di Lupe!).  Storia breve, nella quale il lavoro di indagine ci viene solo raccontato, e si assiste alla conclusione di detta indagine. Personaggio di Maria Pilar che buca le pagine, scontri a fuoco non pochi in poche pagine, inedito Kit in solitaria con braccio al collo che nulla impedisce, anzi inganna i rapinatori, inducendo una falsa sicurezza.
Kit affascinato, ma galantuomo che non vuole illudere la ragazza, risulta quasi "rimorchiato", ma è questa la sorpresa più gradita.
Bocci: bene, mi sembra un Dotti più arrotondato. Spero di rivederlo nei mensili.  
        

  • +1 1
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Finito di leggere oggi pomeriggio, storie entrambe belle sia come testi sia come disegni. Magari Bocci solo un pelino sopra a Barison ma entrambi hanno fatto un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda il magazine, io non sono d'accordo con il cambio di carta!  Peccato che non abbiano mantenuto la carta lucida utilizzata fino all'anno scorso sull'almanacco, probabilmente è un problema di costi, però su quel tipo di carta le storie rendevano sicuramente meglio.

Edited by West10
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Ho sempre trovato l'almanacco del west l'anello debole tra tutte le pubblicazioni texiane, ma questo nuovo formato mi piace veramente tanto.
Bel lavoro Borden! =)

Grazie. Mi prendo il merito. Deciso tutto in cinque minuti un giorno della primavera inoltrata. Storia di Ruju-Barison scritta in una settimana, disegnata in quattro mesi. Storia mia e di Bocci scritta in due giorni, disegnata in due mesi. 

Mi associo ai complimenti! Splendido lavoro! Avrebbe gradito anche il buon Sergio!

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Confesso che ho solo dato una occhiata all'albo (acquistandolo comunque!). Molto ben realizzato.
A differenza di quello dedicato a Dragonero, qui le storie sono in bianco e nero. Poco male, altrimenti
la maggioranza delle testate del ranger ormai sarebbero in technicolor. Un grazie immenso per le storie
nuove (ottimamente disegnate) e per il recupero della storia "vintage" del vecchio cammello.
Spero che se ne possano leggere ancora. Io adoro gli anni cinquanta a fumetti e se non le ho lette
sono comunque nuove.

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A proposito della storia di Carson, se qualcuno dovesse gridare all'errore perché ad un certo punto pare che si usino fucili a ripetizione, sono andato a controllare e la Colt ne aveva brevettato e messo in produzione un modello nel 1855  che però non ebbe la larga diffusione che avrebbero avuto lo Spencer  e lo Henry a partire dal 1860.

Ammetto che pensavo si trattasse di una licenza poetica

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A proposito della storia di Carson, se qualcuno dovesse gridare all'errore perché ad un certo punto pare che si usino fucili a ripetizione, sono andato a controllare e la Colt ne aveva brevettato e messo in produzione un modello nel 1855  che però non ebbe la larga diffusione che avrebbero avuto lo Spencer  e lo Henry a partire dal 1860.

Ammetto che pensavo si trattasse di una licenza poetica

E potresti anche aver ragione... almeno per i disegni.:lol:

Il Colt Revolving Rifle Modello 1855 si basava sullo stesso principio della pistola ma i fucili disegnati da Bocci non hanno il tamburo ma il serbatoio.e quindi, in teoria sarebbero degli Spencer, inventati tre anni dopo, o un modello successivo.
Del resto, l'imprecisione con le armi è un rimprovero che sento muovere spesso agli autori di Tex (Civitelli escluso) da miei conoscenti appassionati di armi.
Evidentemente Boselli non è il tipo che bada a questi particolari, anche se secondo me dovrebbe. Sulle ricostruzioni storiche in genere sono piuttosto pignolo.:lol:

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sì ma Tex non è Storia del West, Carlo... la verosimoglianza storica fino a un certo punto. D'altronde quando si scrivono storie di fantasia gli autori possono concendersi qualche piccola licenza... si tratta di "sbalzi" di pochi anni tra un fucile e l'altro, su ci può stare. Se disegnano le pistole e i fucili in modo più realistico è un di più ma non è quello che cerco. Parere mio naturalmente.

Ottimo Magazine, raramente ne ho acquistato uno con più entusiasmo.

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Mi è piaciuto in generale il restiling dell'Almanacco: più colorato, più dinamico se vogliamo. Mi spiace solo siano stati sacrificati i disegni di Di Gennaro (a parte uno). Ho comunque notato numerosi errori di battitura. E poi qualcuno mi spieghi l'utilità dell'editoriale a pag. 1 :huh:

Le storie, per quanto mi riguarda, si bilanciano: nella prima, mi sono piaciuti i testi di Ruju ma non i disegni di Barison (troppo galeppiani); nella seconda non ho apprezzato Boselli (storia lenta, verbosa e noiosa) ma ho adorato Bocci (questo disegnatore è da fargli fare un Texone o un cartonato e poi renderlo una colonna di Tex, perchè è impensabile saperlo in giro ma non a disegnare Tex :lol: ). Però tiratona d'orecchie a lui oppure a Boselli: nel 1857 mi mettono in una storia western Colt .45 e Winchester 1873????? :blink: Ma che scherziamo????? In un'epoca dove ancora non erano nemmeno state inventate le cartucce per entrambe le armi????? Di sicuro quello che maneggia Carson NON è nè uno Spencer (inventato tre anni dopo) nè tantomeno un fucile Colt. Giusti invece gli Sharps che si vedono in alcune vignette.

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che bella questa nuova versione . un cambiamento completo e per me totalmente positivo . La storia di ruju ha ottimi spunti e dei dialoghi fantastici come sempre , supportati da buoni disegni di barison . borden mi è piaciuto  molto ma restò convinto che qui il vero capolavoro siano i disegni di bocci. Una cura del dettaglio che però non penalizza la dinamicità del disegno come per esempio succede a civitelli che ha un tratto chiaro molto simile al suo. Maria pilar è realizzata splendidamente sia graficamente che come caratterizzazione . È incredibile la capacità di boselli di delineare i personaggi così bene anche in poche pagine . spero che bocci diventi una delle colonne di questa serie , d altronde dampyr ha davvero un parco disegnatori troppo superiore alle altre serie bonelli in relazione alle copie vendute

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Ho terminato la lettura della parte redazionale di questo Magazine.
In particolare, la sezione "Western Files" è molto ben scritta e documentata e ti invita ad approfondire i diversi temi con rivisitazioni di vecchi libri e dvd.
So che alcuni frequentatori di questo forum non sono molto interessati alle pagine "redazionali". Se ne facciano una ragione: questo è il motivo per cui queste opere portano il nome di Almanacchi o Magazine. Al limite, non li acquistino.....
Ancora complimenti ai redattori ed al curatore Graziano Frediani che ha saputo scrivere e, soprattutto, coordinare il tutto presentando un prodotto di alto livello. 

  • +1 2
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Non avevo mai acquistato gli almanacchi, questa volta ho voluto provare, avendo letto dei cambiamenti previsti (a cominciare dal nome) e non sono rimasto deluso. mi sono piaciuti sia i redazionali che le storie. I disegni di Barison sono buoni ed hanno per me un sapore "vintage", ottimi i disegni di Bocci.
MARIA PILAR PERSONAGGIO DELL'ANNO 2016!!!

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la sezione "Western Files" è molto ben scritta e documentata e ti invita ad approfondire i diversi temi con rivisitazioni di vecchi libri e dvd.
So che alcuni frequentatori di questo forum non sono molto interessati alle pagine "redazionali". Se ne facciano una ragione: questo è il motivo per cui queste opere portano il nome di Almanacchi o Magazine. Al limite, non li acquistino.....
 


Sono d'accordo con te. Gli Almanacchi (oggi Magazine) nacquero con questo intento, cioè di ospitare sì storie a fumetti ma soprattutto gli articoli. Io li ho sempre letti con piacere, anche quando in passato li scriveva lo stesso Borden. I dossier, piaccia o non piaccia, rappresentano il senso di un'operazione del genere. Per chi vuole solo storie a fumetti può puntare tranquillamente sui maxi, giganti, color eccetera.

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Anche io apprezzavo tantissimo gli articoli di Boselli! Peccato non ne scriva più già da parecchi anni... quanti sono, una quindicina?

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