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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!


ymalpas
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On 18/11/2018 at 22:50, Bob Rock dice:

la mia perplessità non era data dall'età di Tex, e su quanto fosse già maturo, ma dalla velocità con la quale ha guadagnato la fiducia di Cochise

 

Al fine di confutare la tua riflessione, ieri sera prima di coricarmi mi sono andato a rileggere Il magnifico fuorilegge, dove avviene il primo incontro tra Tex e Cochise, con il capo Chiricahua che chiede al giovane fuorilegge di diventare suo fratello di sangue, poiché Tex nei giorni precedenti, a prezzo di non indifferenti peripezie e rischi, ha salvato la nipote del condottiero apache dalle grinfie dei comancheros che infestavano la regione. 

 

A me sembra, dopotutto, un motivo sufficientemente valido affinché un apache decida di stabilire un patto di fratellanza con un bianco, sia in virtù del gesto di per sé, sia forse per via di retaggi culturali, sia soprattutto per ragioni di contesto: ovvero, il fatto che un bianco si fosse scomodato a liberare e riportare a casa una giovane della sua tribù doveva a quei tempi costituire per forza un evento eccezionale, più unico che raro. Se a ciò si aggiunge il fatto che Il magnifico fuorilegge, nella cronologia texiana ormai quasi unanimemente accettata, anticipa di poco Vivo o morto!, direi che dal mio punto di vista la fiducia incondizionata che Cochise ripone da subito in Tex ha piena ragion d'essere, a maggior ragione nell'economia narrativa :ok:.

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5 ore fa, juanraza85 dice:

Al fine di confutare la tua riflessione, ieri sera prima di coricarmi mi sono andato a rileggere Il magnifico fuorilegge, dove avviene il primo incontro tra Tex e Cochise, con il capo Chiricahua che chiede al giovane fuorilegge di diventare suo fratello di sangue, poiché Tex nei giorni precedenti, a prezzo di non indifferenti peripezie e rischi, ha salvato la nipote del condottiero apache dalle grinfie dei comancheros che infestavano la regione. 

 

A me sembra, dopotutto, un motivo sufficientemente valido affinché un apache decida di stabilire un patto di fratellanza con un bianco, sia in virtù del gesto di per sé, sia forse per via di retaggi culturali, sia soprattutto per ragioni di contesto: ovvero, il fatto che un bianco si fosse scomodato a liberare e riportare a casa una giovane della sua tribù doveva a quei tempi costituire per forza un evento eccezionale, più unico che raro. Se a ciò si aggiunge il fatto che Il magnifico fuorilegge, nella cronologia texiana ormai quasi unanimemente accettata, anticipa di poco Vivo o morto!, direi che dal mio punto di vista la fiducia incondizionata che Cochise ripone da subito in Tex ha piena ragion d'essere, a maggior ragione nell'economia narrativa :ok:.

 

Ma si, ci sta tutto, nel mio ultimo post ho detto, infatti, che non ricordavo quanto letto nel magnifico fuorilegge prima di esprimere la mia perplessità, e comunque, per me, rimaneva un peccatuccio veniale, niente di più'.:ok:

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Noto con estremo piacere che la mia mancanza di rispetto non ha suscitato grossi problemi.

Il pensiero mi era scappato e se pur canzonatorioe è stata una uscita che poi mi è dispiaciuto aver scritto.

 

Non ho più visto l'avvertimento nei miei riguardi per il contenuto della storia "Golden Queen",

mi sembrava fosse dell'avv. Monni, che se poi ha cambiato idea e ha cancellato, lo ringrazio lo stesso,

perché anche se il tono era quello di sempre è stato un pensiero a suo modo gentile.

 

Il Tex Color nuovo purtroppo ho dovuto sfogliarlo più e più volte, in più e più copie, in più e più edicole

perché presentava un vistoso difetto di stampa a pag, 30.

 

Le liti tra utenti mi intristiscono molto, quando riesco a evitarle, quindi a questo non aggiungo altro.

L'Italia ha "vinto" l'amichevole, anche se a tempo ormai scaduto, quindi vado a letto leggermente meno inquieto.

 

Durante la settimana scorsa ho un po' giocato a farmi sbeffeggiare e a incassare colpi abbastanza potenti,

ci sono abituato qui e fuori di qui, non c'è problema.

 

Io sono quello che sono: non posso dire che sono giovane ma anche se poteste dialogare con il me stesso di

quando ho cominciato a leggere Tex probabilmente avreste letto frasi meno articolate ma con lo stesso tenore,

 

Quindi a parere vostro io sono nato vecchio, può anche essere, può anche succedere.

Quando uno riesce ad accettarlo è come quando nel giro di sei sette mesi si diventa calvi.

 

E ora, letto il preambolo e vista il fumetto in questione capirete il mio stato d'animo.

 

D'accordo sono tre o quattro pagine, riguardano la giovinezza di un comprimario, è una storia fuori serie,

tutto quello che volete.

 

Ma dal diretto interessato non ho letto nessuna rassicurazione a riguardo i miei timori

(a questo punto erano premonizioni!) che quasi mi ero convinto che non ce n'era bisogno.

 

Ho sempre detto che "sono solo fumetti" (senza polemica o denigrazione come già chiarito), quindi avrebbe poco

senso scrivere "Ora ho un serio  timore a proseguire la collezione della nuova serie "Tex Willer"

eppure non trovo sinonimi migliori.

 

Tra poco uscirà il numero settecento, qualche tempo fa limite ultimo all'acquisto dei fumetti per mancanza di spazio.

Ora proprio ho bisogno di una vostra mano.

:pianti:

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Tra poco uscirà il numero settecento, qualche tempo fa limite ultimo all'acquisto dei fumetti per mancanza di spazio.

Ora proprio ho bisogno di una vostra mano.

:pianti:

 

Chiedi e ti sarà dato.

Ma se chiedi spazio, ho paura che ti dovrai accontentare di Star Wars.:lol:

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Veramente un ottimo prodotto questo reboot di Tex !!  Quasi sicuramente lo collezionerò,a scapito però,come ho scritto in altro post e su Facebook,di qualche altra pubblicazione.

Soluzione certamente sanguinosa.

 

Unico neo,il prezzo,a mio avviso eccessivo.

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  • Rangers
2 ore fa, Havasu dice:

Veramente un ottimo prodotto questo reboot di Tex !!  

 

ciao Marco, credo che questo non sia un reboot, ma storie nuove, con ambientazione che si interseca tra una storia e l'altra della serie regolare o comunque di quanto già pubblicato. Sicuramente non vedremo una rivisitazione di quanto storicamente già pubblicato,alla maniera  americana. 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Santana dice:

 

ciao Marco, credo che questo non sia un reboot, ma storie nuove, con ambientazione che si interseca tra una storia e l'altra della serie regolare o comunque di quanto già pubblicato. Sicuramente non vedremo una rivisitazione di quanto storicamente già pubblicato,alla maniera  americana. 

 

Esatto. Curioso come questo equivoco continui a persistere. Tex Willer narrerà storie avvenute prima, dopo ed in qualche caso durante le storie che conosciamo senza modificare nulla ma inserendosi negli spazi lasciati vuoti da GLB e ce ne sono, oh se ce ne sono.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Esatto. Curioso come questo equivoco continui a persistere. Tex Willer narrerà storie avvenute prima, dopo ed in qualche caso durante le storie che conosciamo senza modificare nulla ma inserendosi negli spazi lasciati vuoti da GLB e ce ne sono, oh se ce ne sono.

 

Mi ero reso conto che non fosse una rivisitazione,ma,per distinguerlo dal mensile inedito,lo definisco "reboot". 

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35 minuti fa, Havasu dice:

 

Mi ero reso conto che non fosse una rivisitazione,ma,per distinguerlo dal mensile inedito,lo definisco "reboot". 

Siccome il suo autore ci ha più volte spiegato il concetto (tanto che ho capito anche io), ribadisco che "Tex Willer"

è una nuova serie di Tex parallela, ambientata tra le storie classiche a striscia, ma con piglio moderno e senza clamorosi errori cronologici, tranne rarissimi casi non "sovrascriverà" le vecchie storie o non le rinnegherà narrandole diversamente.

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">58 minuti fa</span>, Havasu dice:

 

Mi ero reso conto che non fosse una rivisitazione,ma,per distinguerlo dal mensile inedito,lo definisco "reboot". 

 

Tu puoi chiamarla come vuoi, ci mancherebbe  ma un reboot tecnicamente è un ricominciare da capo senza tener conto del passato come se non fosse mai avvenuto. La nuova serie di Hawaii 5.0 è un reboot rispetto a quella degli anni 80 perché ricomincia da capo e reinventa i personaggi mantenendone solo i nomi e alcune caratteristiche. come se la vecchia serie non fosse mai esistita. Qui invece la vecchia serie è integra e si svelano elementi del passato finora rimasti ignoti..

Puoi chiamarla reboot, nessuno te lo impedisce, ma è come se tu avessi deciso di chiamare mozzarella la ricotta.:laugh:

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In informatica il bootstrap è l'esecuzione delle istruzioni iniziali per caricare in memoria il sistema operativo di un computer.

In parole povere: accendere il computer.

Il reboot è quindi la riaccensione di un computer, di solito a caldo: una ripartenza.

Quindi, come dice Carlo, il termine viene usato per definire un nuovo inizio ex novo dove nulla vieta di stravolgere le cose.

La serie televisiva Smallville, dove si sono inventati Cloe Sullivan, ne è un evidente esempio.

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Nel pomeriggio, dopo aver finito a scuola, sono passato a casa dei miei per gli auguri di rito... e che cosa mi trovo in bella vista sul cassettone? :P

Mi sono sparato "Vivo o morto" proprio con gusto, col sapore di un nuovo inizio, apprezzando tutti i piccoli riferimenti alla prima, mitica storia del Nostro: delle vere chicche dispensate con amore donrosiano. Difficile giudicare la storia ancora non completa, ma fino a qui Boselli gioca con scaltrezza con la nostalgia e confeziona una storia fresca, agile, che spero nel seguito (e nelle storie successive), poter rinverdire i fasti, il ritmo veloce e la travolgente e imprevedibile ingenuità delle prime strisce. Bellissimo, in tal senso, Dinamite che si ribella quando non viene cavalcato dal suo padrone, in una scena davvero spassosa e dall'intenso sapore anni '50. :D

Forse avrei preferito una Tesah più simile come fisionomia rispetto a quella di un tempo, mentre qui viene raffigurata più realisticamente come un'indiana piuttosto che come un'attrice anni '30, '40. Ma va be', si tratta di quisquilie. Molto belli e classici i disegni di De Angelis.

Per il momento mi ritengo quindi in tutto soddisfatto.

 

Posso capire, stante la consuetudine cui ci ha abituati la SBE, i dubbi sul prezzo e le dimensioni dell'albo. Tuttavia basta fare qualche paragone con prezzi fuori dalla Bonelli per capire che è normale: RatMan costa più o meno lo stesso con un numero di pagine all'incirca pari; ed è un albo spillato e stampato su carta di qualità sensibilmente più bassa. Ovvio che spendere qualcosa di meno fa sempre piacere, ma in fin dei conti i miei soldi vanno ad artisti che apprezzo e stimo e che sarei contento di sostenere pagando anche un prezzo più alto.

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Il problema è che qualcuno sembra pensare che esista un rapporto proporzionale netto tra numero di pagine e prezzo. In altre parole non è perché, per dirla in gergo tipografico, ci sono tre sedicesimi di meno come numero di pagine che  il prezzo debba diminuire di altrettanto.. Non funziona così: ci sono molti fattori di cui tener conto tra cui i compensi degli autori e l'aspettativa di vendita.

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On 21/11/2018 at 10:45, Havasu dice:

Veramente un ottimo prodotto questo reboot di Tex !!  

Ahia, non farti sentire dal Bos sennò di scorteccia vivo! Non è un reboot ma un luogo dove vengono racconte storie nuove del passato!

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27 minuti fa, JohnnyColt dice:

E' vero, è un reboot, cioè un luogo dove vengono raccolte storie del passato raccontate in maniera diversa!

 

Ahia, non fatevi sentire da Boselli sennò vi scortica vivi! Non è un reboot ma un luogo dove vengono raccontate storie nuove del passato! :help:

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Letizia dice:

Ahia, non fatevi sentire da Boselli sennò vi scortica vivi! Non è un reboot ma un luogo dove vengono raccontate storie nuove del passato! :help:

Non ho mai detto fosse un reboot! Comunque pards, ho ceduto alla tentazione! Mi sono riletto Il totem misterioso,  questa volta però sulla raccoltina non censurata, e poi il primo volume di questa bellissima collana. Mi è davvero piaciuto, attendo il completamento della storia per valutarla ma questo primo volume è stata pura goduria. Chise e Tesah sono favolosi! Unica pecca? Il padre di Tesah. Ma perchè è stato conciato in quel modo? Cosa aveva di sbagliato la rappresentazione di GLB? E' presente in poche vignette, la rappresentazione probabilmente poco storica di GLB era davvero così importante da rivoluzionare il personaggio?

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

Non ho mai detto fosse un reboot! Comunque pards, ho ceduto alla tentazione! Mi sono riletto Il totem misterioso,  questa volta però sulla raccoltina non censurata, e poi il primo volume di questa bellissima collana. Mi è davvero piaciuto, attendo il completamento della storia per valutarla ma questo primo volume è stata pura goduria. Chise e Tesah sono favolosi! Unica pecca? Il padre di Tesah. Ma perchè è stato conciato in quel modo? Cosa aveva di sbagliato la rappresentazione di GLB?

 

La rappresentazione di GLB niente ed imfatti è stata talmente rispettata che Boselli si preoccupa di spiegare perché il capo di una tribù del Kansas si trovasse così a Sud.

La rappresentazione di Galep invece aveva tutto di sbagliato perché i veri Pawnee sono come sono descritti in questa storia e non come ne ""Il totem misterioso".

Oggi si preferenze, giustamente a mio parere,  ritrarre gli indiani nei loro veri usi e costumi

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

La rappresentazione di GLB niente ed imfatti è stata talmente rispettata che Boselli si preoccupa di spiegare perché il capo di una tribù del Kansas si trovasse così a Sud.

La rappresentazione di Galep invece aveva tutto di sbagliato perché i veri Pawnee sono come sono descritti in questa storia e non come ne ""Il totem misterioso".

Oggi si preferenze, giustamente a mio parere,  ritrarre gli indiani nei loro veri usi e costumi

Hai fatto bene a farmi notare che ho scritto GLB al posto di Galep! Errore mio... Intendevo graficamente, ovviamente! Anche io sono convinto dell'importanza da dare all'attinenza storica. Penso anche io che sia necessario rispettare gli usi e costumi indiani ma sono anche convinto che modificare in modo tanto radicale l'aspetto di un personaggio già esistente sia errato. Vedere piccoli correttivi non mi turba ma questo è proprio uno stravolgimento del personaggio, o almeno del suo aspetto esteriore. Ovviamente è la mia idea e in generale condivido con te, semplicemente non la penso nello stesso modo in riferimento del padre di Tesah. Comunque rivedere Tesah dopo così tanti anni è un'emozione grandissima! Grazie Bos per questa bellissima iniziativa!

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Il problema è che qualcuno sembra pensare che esista un rapporto proporzionale netto tra numero di pagine e prezzo. In altre parole non è perché, per dirla in gergo tipografico, ci sono tre sedicesimi di meno come numero di pagine che  il prezzo debba diminuire di altrettanto.. Non funziona così: ci sono molti fattori di cui tener conto tra cui i compensi degli autori e l'aspettativa di vendita.

Scusa ma tre sedicesimi rapportato a quale albo? Mah!

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In gergo tipografico editoriale si chiamano sedicesimi i gruppi di 16 pagine che rappresentano il formato minimo standard di  qualunque pubblicazione. 

Tex Willer è composto di 64 pagine, 48 pagine, ovvero tre sedicedimi (16x3 = 48) in meno  rispetto al Tex Gigante che di pagine ne ha 112, è più chiaro adesso?

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      scherzi a parte io francamente non ho apprezzato troppo questa storia, forse un po' troppo fantasiosa per i miei gusti, anche se la trama mi è parsa ben sviluppata e con un buon ritmo.. il fatto è che preferisco storie più tradizionali e canoniche...
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