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TWF - Tex Willer Forum

La vostra sequenza preferita


Grande Tex
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Dopo più di trent'anni di passione texiana, è per me un'impresa impervia riuscire a stilare una lista delle sequenze che ho amato e che mi hanno appassionato durante la lettura del mio eroe preferito. Rischierei sempre di dimenticarne qualcuna o citarne altre che in seguito metterei in discussione a mente fredda. Tuttavia, così a bruciapelo, mi viene di citare la prima che è riapparsa riflessa nello stagno della mia memoria, mentre sto digitando questo commento, ovvero quella che immortala un Tex, con il veleno nel cuore, mentre sprona disperato il cavallo, alla notizia della presunta morte del figlio Kit e il caro amico Carson, nel covo dell'acerrimo nemico Mefisto. Bonelli ricama una didascalia che è pura poesia e la sequenza è aulica e di forte carica emotiva. Ovviamente nel proseguo si scoprirà che i due sono ancora vivi, ma soggiogati ipnoticamente dal sedicente dottor Anatas (sempre il perfido Mefisto) per l'ennesimo piano di vendetta, ma a prescindere di tutto, quella scena mi ha sempre molto colpito, resa magistralmente poi da un Galep al top e insuperabile interprete in situazioni simili.  

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Tex a striscia II serie n. 56 "Tex non perde tempo" pag. 26, ultima vignetta.
Carson a Tex: Uh! Meno male che non hai dato fuoco ai mobili...
Tex a Carson: Beh...

 

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Difficilissimo stilare una classifica... ma d'istinto c'è una pagina che mi appare sempre davanti agli occhi quando penso a un Tex emozionante (nonostante la storia da cui è tratta la ricordo con parecchi alti e bassi":
Aquila della notte furioso al campo degli Assiniboin, durante il massacro perpetrato dai Wolfers. ("La strage di Red Hill")
Ricordo benissimo una vignetta dove un membro della tribù regge, tipo "Pietà", il corpo di un caduto... e Tex furioso nelle pagine seguenti.
Per me un momento top :)

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  • Sceriffi
<span style="color:red">13 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Tex, con il veleno nel cuore, mentre sprona disperato il cavallo, alla notizia della presunta morte del figlio Kit e il caro amico Carson, nel covo dell'acerrimo nemico Mefisto. Bonelli ricama una didascalia che è pura poesia e la sequenza è aulica e di forte carica emotiva

 

E poi di tanto in tanto salta fuori qualcuno sul forum che dice che nelle storie di GLB non c'era pathos :rolleyes:

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

 

E poi di tanto in tanto salta fuori qualcuno sul forum che dice che nelle storie di GLB non c'era pathos :rolleyes:

 

di solito era così: ci sono eccezioni

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Grande Tex dice:

di solito era così: ci sono eccezioni

Per indole personale, rispetto sempre le opinioni altrui, anche se stavolta (permettimi Grande Tex) dissento totalmente. :unsure:

 

<span style="color:red">9 ore fa</span>, pecos dice:

 

E poi di tanto in tanto salta fuori qualcuno sul forum che dice che nelle storie di GLB non c'era pathos :rolleyes:

 

Il mondo è bello perchè è vario, tuttavia mi chiedo cosa spinga alcuni utenti a sostenere una cosa simile. Che il grande Bonelli avesse uno stile diretto, esplosivo, senza eccessivi fronzoli o tendenze allo stucchevole è risaputo; credo facesse parte di una sua precisa scelta stilistica, visto che il papà di Tex faceva parte di quello stuolo di narratori vecchia scuola, capaci di dar forma all'avventura e far viaggiare sulle ali della fantasia i lettori, ma ciò non significa minimamente che non fosse capace di creare pathos o sequenze epiche quando le sue storie lo richiedevano. Personalmente reputo sia quasi un'eresia sostenere questa tesi; potrei dilettarmi a citare decine e decine di scene indimenticabili da lui composte ma in fondo servirebbe a poco. Preferisco viverle intensamente con emozione durante le mie riletture, d'altronde le anime sono come i fiocchi di neve: nessuna è uguale a un'altra anche tra miliardi di esemplari.  

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<span style="color:red">43 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Il mondo è bello perchè è vario, tuttavia mi chiedo cosa spinga alcuni utenti a sostenere una cosa simile.

Indubbiamente perché non hanno letto le sue storie o, peggio, le hanno lette ma non le hanno comprese.

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Juan Ortega dice:

Indubbiamente perché non hanno letto le sue storie o, peggio, le hanno lette ma non le hanno comprese.

Temo che sia più probabile la seconda ipotesi, pard! Una lettura superficiale non permette di comprendere appieno l'immensa arte di narratore di Gianluigi Bonelli.  

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Da questo momento, io non avrò pace sino a che non avrò ucciso tutti coloro che hanno mandato la morte a tagliare i fili che legarono le nostre vite.
Da questo momento, io sarò la vendetta che segue implacabile le orme dei nostri nemici... Al mio fianco marceranno l'odio e il terrore... e dietro di me lascerò tracce bagnate di lacrime e di sangue.
( il Giuramento, n.º 104)

TEX-104-078.jpg

 

Brividi!

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

ma ciò non significa minimamente che non fosse capace di creare pathos o sequenze epiche quando le sue storie lo richiedevano.

non confondere pathos con sequenze epiche.Una sparatoria tra Tex e dei banditi puo' essere epica,ma non c' è pathos perchè sai già che Tex non morirà

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4 hours ago, Grande Tex said:

non confondere pathos con sequenze epiche.Una sparatoria tra Tex e dei banditi puo' essere epica,ma non c' è pathos perchè sai già che Tex non morirà

Mi sembri tu quello che fa una spaventosa confusione fra "Pathos" e "temere per la vita del protagonista", che è una cosa totalmente diversa che non ha nulla a che fare con il pathos (semmai, con l'ingenuità di un lettore bambino: in pratica secondo te per un bambino tutto è pathos e per un adulto niente lo è?)

 

Certo che se quando cerchi "pathos" cerchi una storia che ti faccia credere che Tex morirà, sul serio, è ovvio che non la trovi. È come cercare la cantina salendo le scale. Non è che la cantina non c'è, è che tu non hai proprio capito cos'è e la cerchi all'ultimo piano

 

Dalla Treccani:

pàthospàtos› s. m. [dal gr. πάϑος «sofferenza», der. del tema παϑ- del verbo πάσχω «soffrire»]. – 1. Termine tecnico della retorica greca (di origine peripatetica) che indica l’insieme di passionalità, concitazione, grandezza proprio della tragedia. 2. Nell’uso moderno, la capacità che un’opera d’arte, anche musicale o figurativa (o un’espressione, un momento dell’opera), ha di suscitare, con la potenza drammatica in essa contenuta, intensa emozione affettiva e commozione estetica (cfr. drammaticità, di cui spesso è sinon.): tragedia, dramma, racconto, episodio, pagina, scena, o sinfonia, dipinto, gruppo statuario, atteggiamento, espressione, ecc., ricchi di p., densi di p.; il p. delle sculture di Scopa, della musica di Beethoven. Per estens., impeto, calore, intensità emotiva: una perorazione ricca di pathos.

 

Un ottimo esempio è la tavola postata da Laredo. Tutti ci vediamo pathos perché vediamo "suscitare, con la potenza drammatica in essa contenuta, intensa emozione affettiva e commozione"

 

E tu la guardi e dici "non c'è Pathos, nessuno spara a Tex, come faccio a credere che morirà?" :blink:

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  • co fondatore
<span style="color:red">14 ore fa</span>, laredo dice:

Da questo momento, io non avrò pace sino a che non avrò ucciso tutti coloro che hanno mandato la morte a tagliare i fili che legarono le nostre vite.
Da questo momento, io sarò la vendetta che segue implacabile le orme dei nostri nemici... Al mio fianco marceranno l'odio e il terrore... e dietro di me lascerò tracce bagnate di lacrime e di sangue.
( il Giuramento, n.º 104)

TEX-104-078.jpg

 

Brividi!

Se la mettevi col lettering originale acquisiva maggiormente.

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, Diablero dice:

Mi sembri tu quello che fa una spaventosa confusione fra "Pathos" e "temere per la vita del protagonista", che è una cosa totalmente diversa che non ha nulla a che fare con il pathos (semmai, con l'ingenuità di un lettore bambino: in pratica secondo te per un bambino tutto è pathos e per un adulto niente lo è?)

 

Certo che se quando cerchi "pathos" cerchi una storia che ti faccia credere che Tex morirà, sul serio, è ovvio che non la trovi. È come cercare la cantina salendo le scale. Non è che la cantina non c'è, è che tu non hai proprio capito cos'è e la cerchi all'ultimo piano

 

Dalla Treccani:

pàthospàtos› s. m. [dal gr. πάϑος «sofferenza», der. del tema παϑ- del verbo πάσχω «soffrire»]. – 1. Termine tecnico della retorica greca (di origine peripatetica) che indica l’insieme di passionalità, concitazione, grandezza proprio della tragedia. 2. Nell’uso moderno, la capacità che un’opera d’arte, anche musicale o figurativa (o un’espressione, un momento dell’opera), ha di suscitare, con la potenza drammatica in essa contenuta, intensa emozione affettiva e commozione estetica (cfr. drammaticità, di cui spesso è sinon.): tragedia, dramma, racconto, episodio, pagina, scena, o sinfonia, dipinto, gruppo statuario, atteggiamento, espressione, ecc., ricchi di p., densi di p.; il p. delle sculture di Scopa, della musica di Beethoven. Per estens., impeto, calore, intensità emotiva: una perorazione ricca di pathos.

 

Un ottimo esempio è la tavola postata da Laredo. Tutti ci vediamo pathos perché vediamo "suscitare, con la potenza drammatica in essa contenuta, intensa emozione affettiva e commozione"

 

E tu la guardi e dici "non c'è Pathos, nessuno spara a Tex, come faccio a credere che morirà?" :blink:

Non hai capito.

 

Io ho analizzato un' ipotetica sequenza,dove l'unico modo per poter far provare pathos al lettore sarebbe stata la paura per la morte del protagonista,cosa che ovviamente si sa che non accadrà.

 

Molte storie di Tex hanno pathos,ma perchè? Perchè non si teme per i protagonisti,ma per i comprimari,che sia per la loro morte,o perchè si ha paura che fallisca un' impresa da cui dipende la loro sorte.Nel 80% delle volte,è per questo che si crea pathos,e di conseguenza con Glb c' era raramente perchè di rado questi creava personaggi positivi molto interessanti( a parte i comprimari storici,ovviamente) 

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<span style="color:red">21 ore fa</span>, Grande Tex dice:

non confondere pathos con sequenze epiche. Una sparatoria tra Tex e dei banditi puo' essere epica,ma non c' è pathos perchè sai già che Tex non morirà

La verità ha sempre tante facce: dipende da quale parte la guardi, quindi non insisto, magari hai ragione tu e realmente faccio confusione io. Tuttavia, se scene come quella da me citata, o quella postata da Laredo non suscitano pathos, in tutti questi anni da lettore ci ho capito davvero poco. :)

 

<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Molte storie di Tex hanno pathos,ma perchè? Perchè non si teme per i protagonisti,ma per i comprimari,che sia per la loro morte,o perchè si ha paura che fallisca un' impresa da cui dipende la loro sorte.Nel 80% delle volte,è per questo che si crea pathos,e di conseguenza con Glb c' era raramente perchè di rado questi creava personaggi positivi molto interessanti( a parte i comprimari storici,ovviamente) 

Perdonami ma anche su questo aspetto non sono minimamente d'accordo. Porto ad esempio due epiloghi straordinari composti da Bonelli: la fine di Mitla nei sotterranei del tempio e l'agonia di Lucero con tanto di sofferta conversione sulla tomba del frate che uccise anni prima. A mio avviso sono due sequenze dall'alto tasso emotivo, eppure riguardano due spietati villain; dal tuo punto di vista un lettore non dovrebbe emozionarsi dinanzi a queste sequenze melodrammatiche poichè riguardano due figure "negative", eppure, a mio avviso rappresentano due vette di lirismo sulla saga. 

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Allora...Su due piedi...Quella comica dovrebbe essere in un Tex a colori della regolare(forse il 700). Carson che si ferma a prendere un caffè quando sta per esplodere della dinamite. Mi sono piegato in due dalle risate.

Scena drammatica senza Tex...Quando Shane ci saluta.

Scena drammatica con Tex...La cavalcata finale di Fuga da Anderville.

 

Tutte risposte a caldo le mie.

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Scusa, @Grande Tex, ma davvero mi sembra che tu GL Bonelli non l'abbia mai letto...

 

1) Prima di tutto...

1 hour ago, Grande Tex said:

Io ho analizzato un' ipotetica sequenza,dove l'unico modo per poter far provare pathos al lettore sarebbe stata la paura per la morte del protagonista,cosa che ovviamente si sa che non accadrà.

 

...confermi in tutto e per tutto quello che avevo detto nel mio post, altro che "non hai capito"... visto che continui a dire che in una situazione di sparatoria, l'unica maniera di provare Pathos è la paura per la sorte del protagonista.

 

Il che è una ovvia puttanata, e gli esempi che la smentiscono delle storie di GL Bonelli sono decine. Nella sparatoria con gli Hualpai della Gola della Morte non c'è pathos perché sai che Tex la scamperà? Nella battaglia di Tex contro i banditi di Robber City della la morte di Juan Ortega non te ne frega niente perché non è il protagonista? Nella sparatoria di "uno contro venti" sbadigli perché sai che alla fine Tex anche se ferito si salva?

 

Capisco allora perché trovi Pathos nelle storie di Nizzi: lui UCCIDE Tex, nella sua essenza più vera, massacrandolo ad ogni pagina!  :laugh:

 

poi...

2)

1 hour ago, Grande Tex said:

Molte storie di Tex hanno pathos,ma perchè? Perchè non si teme per i protagonisti,ma per i comprimari,che sia per la loro morte,o perchè si ha paura che fallisca un' impresa da cui dipende la loro sorte

 

Questo non c'entra nulla col Pathos.

 

Davvero, manco quotarti la definizione del vocabolario ti ha fatto capire che stai usando la parola a sproposito?

 

Il Pathos non è LA PAURA.

 

Il Pathos è la drammaticità, l'emozione. Può usare la paura per creare una situazione drammatica ma non c'entra nulla con essa.  Nella storia "Tramonto Rosso" la scena con più Pathos è una scena tranquilla, a battaglia finita, in cui nessuno più corre nessun pericolo. Ma c'è un campo di battaglia disseminato di morti e un amico che sta morendo. Nessun pericolo, di nessun tipo, nessuna paura. Quindi per te non c'è pathos?

 

Vuoi dirmi che tu hai provato pathos per tutte le altre pagine degli albi che compongono la storia, quando sparavano a Tex, ma non ne ha provato sul finale, perché non c'era più rischio per nessuno?

 

Anche il finale della tua tanto amata "Fuga da Anderville" non presenta il minimo pericolo per Tex. Un politicante da strapazzo lo ha invitato per spiegargli tutto quanto che altrimenti non ci arriva e poi si suicida. Quindi confermi anche tu che in quella scena non c'è pathos, non essendoci alcun pericolo?

 

(Per me ci poteva essere pathos, ma non c'e per la maniera in cui Nizzi stravolge e ridicolizza Tex nella sua reazione. Il Tex di GL Bonelli sarebbe riuscito a rendere la scena molto più forte con qualche frase delle sue, senza fare l'isterico.)

 

3)

1 hour ago, Grande Tex said:

con Glb c' era raramente perchè di rado questi creava personaggi positivi molto interessanti

 

Questa davvero non si può sentire...

 

il già citato Juan Ortega, El Morisco e Eusebio (non scordiamoci di lui), Lupe, Montales,  Padma, Gros-Jean, etc, e questi sono solo quelli che mi sono venuti in mente in un minuto.

 

Quanti comprimari positivi dello stesso calibro ha creato il tuo Nizzi, in un numero di pagine superiore a quello scritto da GL Bonelli?

 

 

 

 

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44 minuti fa, Grande Tex dice:

Molte storie di Tex hanno pathos,ma perchè? Perchè non si teme per i protagonisti,ma per i comprimari,che sia per la loro morte,o perchè si ha paura che fallisca un' impresa da cui dipende la loro sorte.Nel 80% delle volte,è per questo che si crea pathos

Secondo me stai confondendo "suspense" con "pathos", che non c'entra con la paura per la morte di qualcuno o col fallimento di un'impresa (che possono essere al massimo una componente, a volte, ma non l'elemento principale).

 

Il pathos è suscitato da forti sentimenti, per lo più drammatici, da intense emozioni, che possono essere tantissime:

- il dolore per la morte di qualcuno (oltre a Lilyth, il finale di "Tramonto rosso", così come Tiger in "Furia rossa" e infinite altre scene meno famose ma altrettanto piene di pathos. E GL Bonelli lo faceva fin dalle prime storie, solo che non le enfatizzava come altri: mi vengono in mente così a caldo certe sequenze di "Assedio al posto n. 6" o quella di Gentry nella "Gola della morte", o anche una delle ultime storie, "Luna comanche")

- il rimorso per ciò che si è commesso o per gli errori e le scelte sbagliate (la lettera di "Apache Kid", il finale di "Massacro", Lucero febbricitante, pieno di rimorsi, con la croce in mano - dove non è tanto la domanda sul fatto se morirà o no, ma il suo tormento interiore a creare pathos; oppure anche la ragazza della banda Dalton che si suicida per il senso di colpa, in una delle prime storie)

la nostalgia di amori passati e perduti (Boselli docet)

- la coscienza del tempo che passa, a volte inutilmente, anche per i personaggi malvagi (Boselli docet ancora)

- scene di odio estremo (l'odio implacabile di "El Muerto", alcune scene di Mefisto e Yama)

- la rabbia per aver assistito alla morte di vittime innocenti o per le ingiustizie subite (e qui nel rappresentare la rabbia di Tex GL Bonelli non lo batte nessuno, le storie sono innumerevoli)

- il dolore per il tradimento di un amico (in "Giungla crudele") o per conflitti morali interiori (Mendoza in "Patagonia"; "le catene della colpa" di Ruju)

- la malinconia di un personaggio o di una situazione ("Colorado Belle", alcune storie di Nolitta)

- la tragicità della morte di un "cattivo" che però colpisce il lettore (da Mitla, al Grande Re, a Mefisto ucciso dai topi, a certe storie di Nolitta, es. "La grande minaccia")

- la sete di vendetta personale (dall'indiana in "Vendetta indiana", a Tex ne "L'implacabile", ecc. ecc.)

- l'amarezza per la constatazione di un fallimento (cavalcata finale di "Anderville", "Il segno di Cruzado")

- la commozione per un allontanamento (Tex che saluta i pards prima di entrare nella "cella della morte")

- la preoccupazione o il dolore di Tex verso gli altri pards quando li crede morti ( "Gola della morte", "L'uomo senza passato", ecc.)

- il dramma o l'orrore suscitato - nel lettore - da scene di innocenti uccisi o massacrati da indiani o assassini vari (c'è solo l'imbarazzo della scelta) 

- la consapevolezza del lettore - non dei personaggi - che qualcuno finirà male (l'addio di Tex a Corbett in "Jethro", il finale di "Nueces Valley", alcuni dialoghi tra Carson e Ray Clemmons "Sull'alto Missouri" - per chi almeno conosce le storie precedenti)

- scene di amori contrastati (la giovane coppia in "Piombo Caldo") o finiti male (i due giovani ne "Le terre dell'abisso", "La grande rapina" "L'ultima frontiera") 

affetti filiali nonostante tutto (Florecita, figlia di El Diablo; o la figlia de "La voce misteriosa") o fraterni ("La porta chiusa", "Nelle paludi della Louisiana")

-      ..........................

-      .........................

-       .......................

- infine c'è anche il pathos delle scene d'azione epiche, ma non è il dubbio se qualcuno morirà o meno a renderle emozionanti (o almeno non solo), è la bravura dello sceneggiatore che ti fa immedesimare nella storia (da "Il tranello" al finale de "Gli invincibili", di "Ultimo scontro a Bannock" o de "I giustizieri di Vegas", ecc.)

 

Insomma, tutti gli sceneggiatori di Tex hanno saputo creare pathos nelle loro storie, ognuno a suo modo. GL Bonelli non meno di altri. Punto.

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

Nella battaglia di Tex contro i banditi di Robber City della la morte di Juan Ortega non te ne frega niente perché non è il protagonista?

Questa la prendo sul personale:capoguerra::colt:

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10 ore fa, Diablero dice:

Nella sparatoria di "uno contro venti" sbadigli perché sai che alla fine Tex anche se ferito si salva?

non sbadiglio,

sono bellissime sequenze

ma non c' è " pathos" vero

10 ore fa, Diablero dice:

Pathos è la drammaticità, l'emozione. Può usare la paura per creare una situazione drammatica ma non c'entra nulla con essa.  Nella storia "Tramonto Rosso" la scena con più Pathos è una scena tranquilla, a battaglia finita, in cui nessuno più corre nessun pericolo. Ma c'è un campo di battaglia disseminato di morti e un amico che sta morendo. Nessun pericolo, di nessun tipo, nessuna paura. Quindi per te non c'è pathos?

certo,il pathos è l'emozione,quindi paura,certo,ma anche tristezza.Lì  c'è il pathos perchè un amico di Tex( quindi un comprimario positivo) muore in determinate circostanze.Ma un emozione non è per forza pathos.

 

10 ore fa, Diablero dice:

Anche il finale della tua tanto amata "Fuga da Anderville" non presenta il minimo pericolo per Tex. Un politicante da strapazzo lo ha invitato per spiegargli tutto quanto che altrimenti non ci arriva e poi si suicida. Quindi confermi anche tu che in quella scena non c'è pathos, non essendoci alcun pericolo?

certo che il vizio di criticare Nizzi non te lo togli mai... lì,certo,c' è grande pathos,perchè si

ricollega alla morte di un personaggio positivo e uno " grigio" .Sempre lì torniamo.

 

10 ore fa, Diablero dice:

Per me ci poteva essere pathos, ma non c'e per la maniera in cui Nizzi stravolge e ridicolizza Tex nella sua reazione. Il Tex di GL Bonelli sarebbe riuscito a rendere la scena molto più forte con qualche frase delle sue, senza fare l'isterico.)

 

🙄

 

 

10 ore fa, Diablero dice:

già citato Juan Ortega, El Morisco e Eusebio (non scordiamoci di lui), Lupe, Montales,  Padma, Gros-Jean, etc, e questi sono solo quelli che mi sono venuti in mente in un minuto.

Rileggi bene il mio messaggio.Io ho detto " a parte i comprimari storici". Quindi Morisco,Eusebio ,Montales,Brandon ,ecc. erano sottintesi. Juan Ortega è un' eccezione.

 

E non metterla sempre su un attacco personale verso uno che è  fan di Nizzi( cioè ,se sono fan di Nizzi e meno di Bonelli mi devi fare la guerra? ).Se comunque parliamo di personaggi creati da lui,non credo che ti convincerei,perchè so che consideri perfino " L' uomo senza passato" una storia senza pathos      ( mah,mi chiedo sul serio che metro di giudizio usi) ,ma comunque li elenco lo stesso: John Walcott,Pagia di " Gli spiriti del deserto", Frate Ramòn,Remick di " La miniera del serpente" , i personaggi di" Senza via di scampo" ,il capo indiano Nuvola Bianca,Conchita e Padre Elias,Taniah,Fiore di Luna,Alison,il capitano Fremont,John Adams,Mina Sutter,John Butler

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