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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 35] Tex l'inesorabile


Sam Stone

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In "Caccia Infernale" ci sono Steve e un altro che dalle sembianze può corrispondere ad Angel ad accogliere la diligenza.

Poi c'è Dusty in ufficio. 

Di Rusty effettivamente non c'è traccia prima.

E' vero che sono comparse, ma nelle poche vignette in cui sono apparsi si è notata la "familiarità" con Tex, che infatti nella caccia ai fratelli assassini è spinto dalla loro morte, non solo dal ferimento di Tom Rupert.

E a me erano rimasti in mente, mi erano simpatici, come Paco e le sue bistecche.

Poi capisco che la morte di persone già apparse vicino a Tex (dalla parte dei Buoni) rende la storia più forte.

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Spesso ci si interroga sul rapporto tra sceneggiatura e disegni, e cioè se la bellezza di un fumetto dipenda più dalla storia o dalle immagini che la raccontano.

 

Tex l'inesorabile risolve la questione con una sceneggiatura, un western classico quanto duro, che si pone intelligentemente al servizio della matita di Claudio Villa; e con disegni che esaltano al massimo la trama dell'albo.

 

Dalle poche parole he ho sin qui scritto si può già desumere che l'albo speciale, da tanto tempo atteso, mi è molto piaciuto. Forse la storia, se lasciata alle cure grafiche di altro artista, sarebbe rientrata in quell'ampio numero di sceneggiature buone ma non memorabili; ma l'equilibrio con cui si integra con i disegni è tale da farmi dire che questa avventura rientrerà tra le 8-10 storie di Tex da me preferite.

 

Due, in particolare, gli aspetti del lavoro di Boselli che mi hanno soddisfatto:

1) la leggerezza con la quale i pard affrontano anche i momenti più duri;

2) la caratterizzazione di Tex e dei suoi compagni, tutti presentati con caratteristiche proprie e riconoscibili.

 

Quanto ai disegni, ho cercato - dopo averne letto in questo forum -, gli errori segnalati. Probabilmente per via del fatto che sono un profano, devo ammettere di non averne trovati.

 

Anzi, posso dire che ho ritrovato esattamente quello che mi auguravo di trovare: splendidi disegni e il "vero" Tex (o meglio, uno dei "veri" Tex: per me sono altrettanto "veri" il Tex di Ticci e quello di Civitelli, tanto per citare qualcuno).

 

In sintesi: 10 e lode.

 

P.S. - Manuel si traveste da prete indossando il clargymen. Non sono sicuro che nel tardo '800 fosse così diffuso. Per quel che ne so, il clero cattolico utilizzava l'abito talare; per i viaggi era forse ancora in uso la c.d. sottanella, vale a dire una veste talare meno lunga accompagnata dall'uso di pantaloni alla zuava con le ghette; o, più semplicemente, per affrontare viaggi scomodi si utilizzavano gli abiti civili. Mi rendo però conto che il Clargymen risponde a esigenze di sceneggiatura.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

 

I vicesceriffi sono un gruppo di aiutanti che Mauro Boselli ha messo accanto a Tom Rupert nella storia  "Spedizione in Messico". Non sono presenti ne nella gllbonellina "Tucson" storia d'esordio per Rupert e neppure ne "Il passato di Carson" storia in cui Boselli ripesca Rupert e altri personaggi minori come Paco e Rick (quest'ultimo era stato ripreso anche da Nizzi).

 

Dei tre, solo il vecchio Duffy ha figurato nelle ultime tre storie ambientate a Tucson di Boselli (oltre alla già citata "Spedizione in Messico" anche in "Caccia infernale" e il Texone di Villa). Non a caso è il solo che si salva (leggi sotto).

 

Gli altri due, Steve e Angel si erano visti solo in "Spedizione in Messico", dove figuravano come mere comparse. Di Rusty non ho notizie.

 

Insomma, che Boselli li sacrifichi ci sta, se hanno fatto una bella figura, dopotutto l'hanno fatta solo nel Texone. 

 

Il Texone è del 2002 ( prime pagine sceneggiate quell'anno nel mese di luglio). "Spedizione in Messico" è la storia sceneggiata (nel settembre 2003) da Boselli dopo il Texone che partiva per essere pubblicato sulla serie regolare. Boselli li usa dunqeu in due sceneggiature consecutive (un piccolo record), sa che sono morti nella storia di Villa eppure in "Spedizione in Messico" i due vicesceriffi  ci sono ancora, anzi debuttano (eppure nel 2003 Borden non aveva ragione di dubitare del ritardo di Villa, qualche pulce nell'orecchio doveva però suggerirgli che la "Eagle Pass" sarebbe stata per forza pubblicata dopo la storia di Spada. Se le due storie fossero state pubblicate a ridosso l'una dall'altra, le prime pagine del texone avrebbero avuto un sapore diverso - dubito che nel 2020 tra i lettori siano stati in molti a ricordarsi dei vice).

 

Quando ormai è chiaro che il texone slitterà e di molto, Boselli sceneggia "Caccia infernale". Qui i vicesceriffi non ci sono, sono già morti , c'è infatti solo Duffy. Il texone perciò è da retrodatare in un ipotetica cronologia tra il 563 e il 606.

La tua ricostruzione impeccabile ha tuttavia una piccola falla , hai dimenticato un'altra storia breve dove Steve compare recentemente :  l'apache bianco. In questa storia breve pubblicata sul Color n. 14 del 2018 ( testi di Dixon e disegni di Civitelli)  troviamo Steve e Daffy  a pag. 23 . Quindi Steve e Angel non presenti in "Caccia Infernale" non conferma la loro dipartita, potevano tranquillamente essere impegnati in qualche missione assegnatagli  dallo sceriffo  Rupert.  

Sappiamo che Boselli le sceneggiature le scrive un po' alla volta in base alle necessità del Disegnatore per cui nel 2003 poteva esserci un soggetto completo , ma non l'intera sceneggiatura del Texone.

Ancora una volta tuttavia devo sottolineare la certosina dedizione di Boselli nel caratterizzare anche ambienti e personaggi minori. Sono andato a rivedermi le storie da voi menzionate e ho ritrovato con tre disegnatori diversi ( Spada, Ginosatis e Villa)  la corretta riproduzione del dottore , della Surgery, e altri dettagli. Tale precisione è da addebitarsi al Curatore che controlla e ricontrolla ogni vignetta.

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Texone finalmente letto e profondamente apprezzato. Un capolavoro, nel complesso. I disegni di Villa eccezionali, un vero e proprio regista più che un semplice disegnatore, con inquadrature fenomenali da togliere il fiato. La sceneggiatura di Boselli sempre di gran livello. Il Boss, qui, rinuncia alle consuete trame elaborate per trovare una bella semplicità, del tutto funzionale allo splendore dei disegni, e, in questo, accumuno il lavoro a quell'altro strepitoso di Nizzi-Magnus, dove la sceneggiatura aderisce come un guanto all'opera di un disegnatore eccezionale e scatenato.

Molto soddisfatto.

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  • Collaboratori
15 ore fa, Betta 53 dice:

In "Caccia Infernale" ci sono Steve e un altro che dalle sembianze può corrispondere ad Angel ad accogliere la diligenza.

 

Hai ragione, sono andato a ricontrollare l'albo e indubbiamente sono Steve e Angel.

 

3 ore fa, ciro dice:

La tua ricostruzione impeccabile ha tuttavia una piccola falla , hai dimenticato un'altra storia breve dove Steve compare recentemente :  l'apache bianco. In questa storia breve pubblicata sul Color n. 14 del 2018 ( testi di Dixon e disegni di Civitelli)  troviamo Steve e Daffy  a pag. 23 .

 

Anche se la storia è di Dixon o quest'ultimo ha un'ottima conoscenza dei comprimari di Tex oppure c'è lo zampino di Civitelli e naturalmente di Boselli.

 

Resta il tema di fondo che nel luglio 2002 per Boselli sono morti (eccetto Duffy) e malgrado ciò continua a usarli in tutte le altre sue storie successive, come se avesse voluto tornare sulla sua decisione. Eppure, bastava cambiare qualche vignetta del texone e qualche dialogo per salvarli.

 

Viceversa viene citato un personaggio, il pima Silent Foot,  che ha avuto una folgorante ascesa letterarria solo in un certo numero di storie pubblicate dal 2015 in poi, citazione che sarebbe stata impossibile se Villa avesse terminato nei tempi consueti (due anni) il suo Texone. 

 

Quello che avremmo letto nel texone e nelle storie successive se Villa avesse rispettato i tempi non è proprio la stessa cosa di quello che abbiamo letto. 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

Anche se la storia è di Dixon o quest'ultimo ha un'ottima conoscenza dei comprimari di Tex oppure c'è lo zampino di Civitelli e naturalmente di Boselli.

 

Boselli ha fornito tutti i riferimenti grafici a Civitelli direttamente del Texone di Villa.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

esta il tema di fondo che nel luglio 2002 per Boselli sono morti (eccetto Duffy) e malgrado ciò continua a usarli in tutte le altre sue storie successive, come se avesse voluto tornare sulla sua decisione. Eppure, bastava cambiare qualche vignetta del texone e qualche dialogo per salvarli.

 

Boselli non è uno sprovveduto. Quando comprende che il Texone di Villa ci metterà tanto ad uscire ,si rende conto che nelle storie ambientate anche solo in parte a Tucson che usciranno iprima del suddetto Texone i vicesceriffi devono esserci o essere almeno citati e così li mette o fa mettere. In "Caccia infernale" manca Rusty ma se la memoria non mi inganna si dice che è altrove.

 

P.S. Diversamente da te, io ricordavo la presenza o almeno la menzione dei vice nelle altre storie.

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Accidenti che memoria che avete! Io ero ancora rimasto ai tempi in cui ogni volta si incontravano sceriffi diversi e finita l'avventura non me li ricordo più...  :P

 

Più che gli "avvistamenti" più recenti dei vice, mi fa impressione il fatto che nel 1994, mentre scrive quella che per quello che ne sa potrebbe essere l'unica storia di Tex, Boselli si preoccupi di mettere a Tucson lo stesso sceriffo che c'era in una storia di G.L. Bonelli del 1978 (sapendo benissimo che Bonelli non l'avrebbe fatto, si sarebbe inventato un nuovo sceriffo e via)

 

Mi chiedo se borden non abbia da qualche parte uno schedario con tutti gli sceriffi, i ristoratori, i dottori e gli stallieri mai apparsi nelle storie di Tex, suddivisi per città e periodo storico...  :P

 

Poi, scopriamo che dal 2002 infila le facce dei vice in ogni storia ambientata da quelle parti, in preparazione del momento in cui il Texone di Villa sarà finito (se sarà finito...) e verranno ammazzati...  senza che poi la maggior parte dei lettori (suppongo) si renda conto di tutto questo...   (come dicevo, io non mi ricordavo nulla)

 

Bisognerà fare i volumi con le annotazioni al Tex di Boselli, come quelli del Lega Degli Straordinari Gentleman...   :P

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  • Collaboratori
2 ore fa, Carlo Monni dice:

Boselli non è uno sprovveduto. Quando comprende che il Texone di Villa ci metterà tanto ad uscire ,si rende conto che nelle storie ambientate anche solo in parte a Tucson che usciranno iprima del suddetto Texone i vicesceriffi devono esserci o essere almeno citati e così li mette o fa mettere. In "Caccia infernale" manca Rusty ma se la memoria non mi inganna si dice che è altrove.

 

Quindi, per te, Boselli li usa in funzione del texone: quando uscirà il texone un buon numero di lettori si ricorderà dei vice che sono già apparsi in tre storie più una breve. All'ultimo momento però li sacrifica lo stesso al loro destino, nonostante la loro visibilità acqusita in tante storie.

 

Peccato che questi personaggi (Steve e Angel) nel luglio 2002 quando inizia a sceneggiare "Eagle Pass" fossero al loro debutto assoluto e nessuno dei lettori poteva ovviamente conoscerli. Dal debutto (alla morte nel giro di qualche pagina nello stesso Texone) hanno beneficiato, grazie alla lentezza di Villa, di una vita "artificiale" durata tre lustri in altre storie della serie regolare. Quella che doveva essere la loro prima in Tex è diventata l'ultima, in tutti i sensi.

 

Tecnicamente nessun errore, non conta la lavorazione di ciascuna storia con i suoi tempi, più o meno tribolati, quanto la data di pubblicazione effettiva. Non è questa infatti una polemica, quanto bensi solo la curiosità di andare a leggere il dietro le quinte sulla lavorazione di una storia che è stata in cantiere 17 anni non solo dal punto di vista dei suoi disegni ma anche da quello dei suoi testi.

 

Per come si erano messe le cose nelle prime pagine del Texone, era chiaro fin da subito che per Steve non ci sarebbe stata nessuna possibilità di salvezza (a meno di riscrivere l'incipit della storia), avrei fatto morire anche Rusty (nelle storie precedenti citate non l'ho mai visto), avrei salvato invec Angel. Di fatto resta il solo Duffy. Angel avrebbe continuato a fare comodo. Vedremo cosa tirerà fuori dalle prossime avventure ambientate a Tucson il bravo Boselli come nuovo vice di Rupert e vedremo se sarà all'altezza del personaggo sacrificato.

 

2 ore fa, Carlo Monni dice:

P.S. Diversamente da te, io ricordavo la presenza o almeno la menzione dei vice nelle altre storie.

 

Come sarebbe a dire che non ricordavo la loro presenza ? Mi è sfuggito solo il dato relativo alla presenza di Steve e Angel in "Caccia infernale", opportunamente corretto da Elisabetta!

 

Come ben sai, e so che anche tu lo sei, sono fautore del ricorso a questi personaggi secondari ricorrenti che storia dopo storia acquistano un peso sempre maggiore. Mi dà fastidio quando invece Tex incontra un tizio che lo chiama per nome, che si dice suo amico da vent'anni, che gli ricorda un'avventura passata che non è mai stata scritta, un tizio per farla breve che per il lettore è un signor nessuno e tira le cuoia qualche pagina dopo (ho borbottato per questo tipo di personaggi tirati per i capelli anche nell'ultima di Rauch! l'avrei fatto anche per i vice di Rupert se avessi letto il texone nel 2005).

 

Anche Gl Bonelli era solito farlo, per esempio quando i pards  incontrano Nat MacKenneth, questi (Tex e Carson non lo conoscono) parla loro del padre Tom "Testa Rossa" che Tex e Carson avevano invece conosciuto in una storia che spero Boselli si deciderà finalmente a raccontare nella serie Tex Willer. Quando invece Tex incontra Tom Devlin i due dichiarano di conoscersi mentre Carson non lo conosce affatto. Entrambi questi personaggi, però, a differenza dell'usa e getta che viene riservato per esempio allo sceriffo de "I forzati di Dryfork", sono destinati entrambi a una luminosa carriera.E la storia in cui Tex incontra Tom può essere "Squali" anche se non vi è traccia della polizia in quella storia, può essere benissimo un'altra avventura da raccontare nella collana Tex Willer, in un Texone oppure nella stessa serie regolare dove non è che adesso che c'è l'altra collana non devono più esserci storie narrate con il flashback. Boselli ha raccontato del primo incontro tra Tex e Cochise, sono certo che a tempo debito non si lascerà sfuggire queste due ghiotte occasioni.

 

pan style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Boselli ha fornito tutti i riferimenti grafici a Civitelli direttamente del Texone di Villa.

 

C'erano già i riferimenti di Spada e Ginosatis che hanno ripreso i vice sicuramente da Villa che ha iniziato il Texone prima delle loro storie. Ufficialmente per chi non frequenta il forum i personaggi sono stati creati da Spada, invece sono di Villa.

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@ymalpas. Boselli ha fatto apparire i vice sceriffi per la prima volta su "Caccia infernale" quando già il Texone era arrivato a pag. 94. Spada è un disegnatore molto lento. Ha cominciato la storia circa nel 2002 e dovrebbe averla finita non più tardi maggio 2007 ed è molto probabile che Boselli abbia deciso di inserire Steve e gli altri solo all'ultimo momento. A quel punto dovevano apparire o essere almeno menzionati in tutte le storie successive. In pratica Boselli ne ha approfittato per farci familiarizzare con loro così che la loro morte ci avrebbe colpito di più. Con me ha funzionato.^_^

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

@ymalpas. Boselli ha fatto apparire i vice sceriffi per la prima volta su "Caccia infernale" quando già il Texone era arrivato a pag. 94. Spada è un disegnatore molto lento. Ha cominciato la storia circa nel 2002 e dovrebbe averla finita non più tardi maggio 2007 ed è molto probabile che Boselli abbia deciso di inserire Steve e gli altri solo all'ultimo momento. A quel punto dovevano apparire o essere almeno menzionati in tutte le storie successive. In pratica Boselli ne ha approfittato per farci familiarizzare con loro così che la loro morte ci avrebbe colpito di più. Con me ha funzionato.^_^

Sinceramente io non li ricordavo, però la loro morte mi ha colpito ugualmente.. Borden li ha caratterizzati benissimo nelle prima parte del texone

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JuniorAnche a me, devo anche averlo già detto, dava fastidio che nelle vecchie storie (di GLB, ma non solo) saltassero fuori personaggi che Tex in teoria conosceva da tanto ma non si erano mai visti prima. In particolare mi dava fastidio che quando tornava in qualche luogo ci trovasse non solo uno sceriffo sempre diverso ma che lo stesso sembrasse essere lì da sempre. Ho citato lo sceriffo perché era il personaggio più ricorrente ma potevo anche indicare altri tipi di soggetti. Boselli ha un'impostazione diversa che mi trova concorde. Se Tex passa in un luogo dove è già stato in storie precedenti ci trova gli stessi personaggi a meno che non ci sia una valida spiegazione. Ti dirò che per quanto la ritenga un capolavoro ed un autentico caposaldo della serie, una cosa posso rimproverare a GLB per "La cella della morte" ed é l'assenza di Martin Floyd, il direttore del Gallup Dispatch doveva esserci. In "Bande rivali", scritto da Medda, a Tucson c'è un altro sceriffo dal nome polacco e grandi baffi e non Tom Rupert ché riapparirà ne ""Il passato di Carson". Questo è accaduto perché all'epoca una vera supervisione di Tex  non esisteva. Poichéla mia impostazione trovare una spiegazione possibile per gli apparenti errori, ipotizzo che Tom Rupert sia il City Marshall ( ché per tradizione è comunque tradotto come Sceriffo) di Tucson e l' altro lo sceriffo di Pima County di cui Tucson è il capoluogo ma riconosco che è tirata per i capelli.

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1 ora fa, Carlo Monni dice:

@ymalpas. Boselli ha fatto apparire i vice sceriffi per la prima volta su "Caccia infernale" quando già il Texone era arrivato a pag. 94. Spada è un disegnatore molto lento. Ha cominciato la storia circa nel 2002 e dovrebbe averla finita non più tardi maggio 2007 ed è molto probabile che Boselli abbia deciso di inserire Steve e gli altri solo all'ultimo momento. A quel punto dovevano apparire o essere almeno menzionati in tutte le storie successive. In pratica Boselli ne ha approfittato per farci familiarizzare con loro così che la loro morte ci avrebbe colpito di più. Con me ha funzionato.^_^

 

I vicesceriffi appaiono per la prima volta nelle pagine finali dell'albo "Rurales" in edicola nel 2007 (disegni di Spada) e successivamente li ritroviamo nella storia "Caccia infernale" (disegni di Ginosatis) che è pubblicata nel 2011.

 

"Rurales" ovvero "Spedizione in Messico" è in lavorazione del giugno 2003 (fonte Boselli e sua cronologia, visibile qui sul forum).

 

Ginosatis ha iniziato la sua storia forse tra il 2006 e il 2007, se non ricordo male (i vice hanno molta visibilità gia à a pag. 36 del primo albo). Probabilmente Boselli ha sceneggiato le pagine delle storie in cui appaiono più o meno nelle stesse settimane. Non appena ritorna sul forum potrà essere più chiaro.

 

Questo per la precisione.

 

Per il resto sono d'accordo con te, ne ha approfittato di sicuro, tanto che ci restiamo male in due ( e anche Elisabetta, la prima a parlarne in questo topic).

 

1 ora fa, Carlo Monni dice:

In "Bande rivali", scritto da Medda, a Tucson c'è un altro sceriffo dal nome polacco e grandi baffi e non Tom Rupert ché riapparirà ne ""Il passato di Carson".

 

Già GL Bonelli in "Scacco Matto" aveva sostituito Rupert con un certo Bill, amico di Tex, sconosciuto ai lettori. Benissimo ha fatto Boselli a serializzare Tom Rupert.

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Invece a me la presenza di vecchi amici di Tex mai visti prima non ha mai dato il minimo fastidio. Forse anche perché sono un lettore d'altri tempi (ma Carlo mi sa che non è molto distante dalla mia età, quindi non vuol dire...), con meno ossessiva continuity, e l'arrivo di personaggi nuovi che i protagonisti già conoscono è sempre stato un caposaldo della narrativa seriale (è l'unica maniera di introdurre in fretta un personaggio simile quando serve: ma vi immaginate se Frank Miller avesse dovuto far incontrare Daredevil ed Elektra in Daredevil 168 anche in fiction, svelando di colpo il grande amore della vita di Matt sin dai tempi della scuola...  mai visto nè citato prima in 20 anni di storie? O quando Mefisto di punto in bianco si ricorda che ha un figlio, dovevano farcelo vedere in fasce?  :P

Un sicuro vantaggio è che comporta meno contabilità, e meno rischio di errori: se ogni volta lo sceriffo cambia, vuol dire che cambia, punto. Ma se rimane lo stesso, tranne una volta, come nel caso citato da Carlo, diventa un errore...    fra l'altro il controllo dei nomi e delle facce degli sceriffi lo dovrà fare borden, sottraendo tempo allo scrivere! (ma mi sa che non gli pesa troppo, visto che ha iniziato lui... :rolleyes:  )

 

Concordo con Laredo sul livello delle caratterizzazioni nel texone, io non mi ricordavo di nessuno di quei personaggi, manco dello sceriffo, ma dopo aver riguardato le storie citate in questa discussione, anche se è una simpatica curiosità...  non ha aggiunto nulla alla tensione e al "pathos" del racconto. Sono bastate quelle poche pagine per renderli "veri" e quindi far ""sentire" al lettore il colpo della loro morte.

 

Ma questa ottima caratterizzazione non si limita a loro. I 3 fratelli logan sono diversissimi, e anche i membri della loro banda sono ben distinti, dal ragazzino che viene lasciato andare da Tex, a quello che crede di essere l'unico a conoscere la zona. E persino gli indiani, che discutono e non si fanno gabbare dalle "doti di attore" di Carson...  (che differenza con i 50 indiani senza faccia e senza nomi dell'ultima storia di Nizzi nella serie regolare, che attaccano a testa bassa senza l'ombra di un piano per tutta la storia)

 

E persino i 4 pards, mostrano benissimo in questa storia carattere e differenza. Tiger è probabilmente il più "sacrificato", visto che appare solo nell'ultimo terzo dell'albo e non si infiltra fra i messicani come Carson e Kit, e forse per questo Boselli nelle poche pagine che ha per lui enfatizza molto gli aspetti che lo hanno sempre caratterizzato: il fatto che fra i pards è quello che meno "perdona" (gli altri avrebbero lasciato andare Alamito, lui no), il senso dell'onore, e anche nella scena della testa mozzata, discussa anche troppo prima.

 

Ma che dire di Carson e dei battibecchi con Tex? Negli ultimi decenni, forse sull'onda dei film action anni 80, sono diventati onnipresenti i protagonisti che sdrammatizzano ogni situazione con battute divertenti. Al cinema può funzionare (anche se spesso anche lì è fastidioso) perché hai meno tempo per ragionarci su e sei un fruitore molto più passivo, ma nel fumetto di solito questo tipo di dialoghi, invece di essere un alleggerimento, appesantiscono terribilmente la lettura nella loro artificiosità. Quando vedo applicato questo tipo di dialogo a Tex e Carson, suona "sbagliato", il loro battibecco continuo non è questo. È la familiarità di due amici che amano scherzare e magari sfottersi bonariamente, ma senza nascondersi i rischi che incontrano.

 

Carson non è il mangione fifone in cui è stato ridotto in certe storie dell'ultimo Nizzi (OK, adesso dopo il suo ritorno devo cominciare a dire "penultimo"). Carson è incosciente e si butta nei rischi esattamente come Tex (anche più di Tex, quando si lascia andare a rischi inutili come il nominare sè stesso e Tex con i messicani). Tex quando era felice con la moglie e un figlio per qualche anno ha smesso di fare il giramondo e si era accasato. Carson avrebbe anche una donna (ma probabilmente più d'una) e una figlia (anche qui, probabilmente più d'una...), ma preferisce ficcarsi nei guai con gli altri pards. Anche se ha più di dieci anni più di loro! Altro che "vecchio saggio", Carson è il più incosciente di tutti! Questa storia mostra benissimo il lato... teatrale di Carson, sia quando racconta storielle e fa battute con gli indiani che vogliono torturarlo, che quando fa finta di essere stato catturato per ingannare gli Apaches (che non ci cascano, con suo grande smacco). Oppure quando "gioca" con i messicani, nella scena che ho già citato prima.

Carson è guascone, buffone, teatrale e gioca con il suo "personaggio", fa previsioni pessimistiche e tetre, ma poi si butta lo stesso con gli altri, e non lo fa malvolentieri ma con entusiasmo: il suo pessimismo è uno spettacolo per gli altri. Come meravigliarsi che sia anche quello che ha più successo con le donne?

 

OK, non sto a fare una filippica simile per Tex e Kit, ma potrei farla. Villa è come sempre spettacolare per la spettacolarità dell'azione e la "fisicità" dei corpi, ma qui, finalmente alle prese con una sceneggiatura lunga di Boselli, dimostra quanto sia abile anche a rappresentare emozioni, atteggiamenti, espressioni.  I suoi personaggi "recitano" davvero come attori, con i movimenti, con l'espressione, con un sottile sorriso o una goccia di sudore.

 

Spero di vedere presto altre storie di Boselli e Villa: non pensavo che l'avrei mai detto, ma un "narratore per immagini" simile, è sprecato a fare copertine...  :lol:

  • +1 2
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47 minuti fa, Diablero dice:

Spero di vedere presto altre storie di Boselli e Villa: non pensavo che l'avrei mai detto, ma un "narratore per immagini" simile, è sprecato a fare copertine...  :lol:

Anch'io, ma se tutto va bene li rivedremo tra più di 40 mesi :(

Che Villa sia sprecato per fare "solo" le copertine, lo penso più o meno da 300 mesi. ;)

Edited by Loriano Lorenzutti
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Concordo con Laredo sul livello delle caratterizzazioni nel texone, io non mi ricordavo di nessuno di quei personaggi, manco dello sceriffo, ma dopo aver riguardato le storie citate in questa discussione, anche se è una simpatica curiosità...  non ha aggiunto nulla alla tensione e al "pathos" del racconto. Sono bastate quelle poche pagine per renderli "veri" e quindi far ""sentire" al lettore il colpo della loro morte.

 

;)

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Ma questa ottima caratterizzazione non si limita a loro. I 3 fratelli logan sono diversissimi, e anche i membri della loro banda sono ben distinti, dal ragazzino che viene lasciato andare da Tex, a quello che crede di essere l'unico a conoscere la zona. E persino gli indiani, che discutono e non si fanno gabbare dalle "doti di attore" di Carson...  (che differenza con i 50 indiani senza faccia e senza nomi dell'ultima storia di Nizzi nella serie regolare, che attaccano a testa bassa senza l'ombra di un piano per tutta la storia)

 

Una differenza abissale..Sono avversari pericolosi e spietati con un minimo di cervello..e non carne da macello che  riempie in modo anonimo le pagine  di un racconto..

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Buon Texone. Sceneggiatura convincente, disegni eccezionali, quindi bravi Boselli e Villa. Ci sono tanti elementi classici in questo Texone, una bella idea (tre fratellastri), duelli convincenti e qualche bel dialogo.

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, laredo dice:

Una differenza abissale..Sono avversari pericolosi e spietati con un minimo di cervello..e non carne da macello che  riempie in modo anonimo le pagine  di un racconto..

dipende dalle necessita' di racconto

nella storia di Nizzi gli indiani servivano cosi' 

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

dipende dalle necessita' di racconto

nella storia di Nizzi gli indiani servivano cosi' 

Mah :huh: senti un un po Grande Tex.. mettendo da parte per un attimo i disegni, preferisci l'ultima fatica di Nizzi a questo magnifico Texone?

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, laredo dice:

Mah :huh: senti un un po Grande Tex.. mettendo da parte per un attimo i disegni, preferisci l'ultima fatica di Nizzi a questo magnifico Texone?

 

Perché tirare sempre in ballo Nizzi ? 

 

C'è anche la storia di Ruju e Font, per esempio.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

 

Perché tirare sempre in ballo Nizzi ? 

 

C'è anche la storia di Ruju e Font, per esempio.

 Perchè Nizzi in passato ha scritto storie eccezionali e indimenticabili (come il primo capitolo della Tigre Nera o Alcatraz per citarne due disegnate da Villa), poi ha avuto un crollo   qualitativo clamoroso che mi stava portando a lasciare Tex.. Mi aspetto sempre tanto da lui, e anche il suo ritorno per ora mi ha deluso

 

Ruju non ha scritto ancora un capolavoro ma solo buone storie..e anche le sue prove non sono all'altezza di questo Texone

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Anche  a me l' ultima storia di Nizzi ha deluso  pensavo fosse migliore  speriamo che la prossima con Mastantuono  e le altre che ha scritto siano migliori altrimenti  Boselli non avrebbe dovuto farlo tornare, ma sono fiducioso perche Boselli ha detto che quelle che ha scritto sono storie di Tex.

Mi sono accorto adesso  che forse non dovevo postare in questa discussione, casomai voi che lo sapete fare spostatela ho toglietela.

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, laredo dice:

Mah :huh: senti un un po Grande Tex.. mettendo da parte per un attimo i disegni, preferisci l'ultima fatica di Nizzi a questo magnifico Texone?

per i testi si' a me il suo ritorno e' piaciuto molto

io sono un estimatore di Nizzi leggo anche Raider

questa storia l' ho trovata carina ma ce ne sono di migliori

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On 1/3/2020 at 19:37, Diablorojo82 dice:

Unico dubbio le pistole di Villa..Civitelli avrebbe da ridire? ;)

Vabbè, Villa non è mai stato un fulmine nel rappresentare le armi (lo dico da una vita), perlomeno nelle illustrazioni (copertine, cartoline, ecc.) perchè da vignettista invece se la cava un pochino meglio. Non parlo comunque dal punto di vista estetico quanto da quello delle proporzioni (infatti le sue pistole e i suoi fucili sembrano fatte di cartone da quanto sono piccole e "sottili").

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On 1/3/2020 at 20:22, Piombo Caldo dice:

Anche  a me l' ultima storia di Nizzi ha deluso  pensavo fosse migliore  speriamo che la prossima con Mastantuono  e le altre che ha scritto siano migliori altrimenti  Boselli non avrebbe dovuto farlo tornare, ma sono fiducioso perche Boselli ha detto che quelle che ha scritto sono storie di Tex.

Mi sono accorto adesso  che forse non dovevo postare in questa discussione, casomai voi che lo sapete fare spostatela ho toglietela.

Non avrebbe dovuto, no...non credo abbia sbagliato a farlo tornare. Diciamo che se Nizzi resta su questo livello (e parlo ovviamente del color e dell'ultima storia) per conto mio è un Nizzi minore (anni luce lontano dal geniale sceneggiatore dei tempi migliori, ma migliore di quello della decadenza...se non altro più corretto), secondo me si attesta più o meno sui livelli abituali di un Ruju, vale a dire un Tex classico, onesto, piacevole ma senza spunti e comunque ben lontano dal livello attuale di un Boselli. Quindi, se Nizzi oggi è questo, fa il suo dovere, e alla pari di Ruju, ci assicura storie corrette e classiche, che danno fiato a un Boselli molto impegnato e che ha su di se il compito di darci le storie migliori e in grado di restare nel tempo.

Quindi non la trovo una scelta errata. Fa il suo.

Se, invece, Nizzi, dovesse miracolosamente tornare ai livelli migliori, sarebbe una grande festa, ma per ora l'importante è che non scenda al di sotto di quello che ha fatto fin qui nell'ultimo anno. Poi certo, da uno col suo passato ci si aspetta indubbiamente di più.

Scusate se ho contribuito all OT.

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