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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori


Sam Stone
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A causa della lunga assenza da Tex ho saltato praticamente tutto il periodo “nizziano”, tranne i Texoni, compresa la sua produzione post-ritorno. Paradossalmente ho letto più cose sue fuori dall’ambito di Tex (Nick Raider ma anche il Tenente Marlo recentemente ripubblicato in un volume “integrale”) e ritengo sia decisamente più un “giallista”, nemmeno dei più fantasiosi, che un autore western.

 

Di conseguenza non sono un fan di Nizzi, ma non mi interessano le “guerre di religione”, il Maxi l’ho preso non certo per lui, ma un po’ per rinnovata abitudine (le storie di 330 pagine di solito mi rilassano) e soprattutto per Casertano, di cui avevo letto con piacere un paio di “Storie” e che mi aveva abbastanza soddisfatto nel Texone.

 

Ecco la mia sintetica valutazione (spero ci sia presto il sondaggio):

 

Ho sempre trovato condivisibile quanto era solito ricordare quel grande artigiano della fantasia e dell’avventura che era il compianto Stefano Di Marino :wub:: siamo nel XXI secolo, abbiamo letto, visto e sentito tutto, quindi gli ingredienti sono sempre quelli ed è l’abilità del cuoco nel metterli insieme, decidere le dosi, indovinare il dettaglio sorprendente a fare la differenza.  

 

Diciamo che in questa ricetta ci sono molte “patatine in salsa d’origlione”, coincidenze alla “botta d culo” (perdonate il francese :ops:) e situazioni certo non originalissime, ma nella mia “ingenuità” e “superficialità” ho trovato il soggetto interessante, e la sceneggiatura più che sufficiente, la storia tutto sommato fila, sia pure con qualche momento di noia e quelle che a me sono parse un paio di piccole incongruenze (forse per mia disattenzione).

 

Passando alla parte grafica, le fisionomie di Casertano, che a me fanno sempre venire in mente Magnus (e spero di non scatenare un flame), tendono al grottesco ma allo stesso tempo trasmettono bene le espressioni.

A mio parere, sia pure non esente da piccoli errori, trovo abbia fatto un buon lavoro per tutta la lunga durata della storia (si veda la prima vignetta di pagina 223 o la splash di pagina 229, mi è piaciuta anche la sequenza di pagina 205).

 

Alla fine il mio giudizio complessivo sul Maxi è un 6,5-7.

Una storia media, solida senza avere troppe pretese e che si fa leggere piacevolmente (burp!) con una buona parte grafica. :ok:

 

Ora provo ad usare il comando spoiler per un paio di quesiti, magari potete chiarirmi le idee in merito:

 

 

 

-         A pagina 168 Kelly parte per la città senza ricevere da Bullock indicazioni sull’eliminazione di Charlie. A pagina 171 è lì a lanciare i serpenti nella cella. Lo so che non tutto deve essere mostrato, ma io l’ho trovato strano, Kelly e Bullock parlano sulla veranda, non c’è nessuna indicazione sull’uso dei serpenti e poi… Sono io che mi aspetto troppe “esplicitazioni”? :old:
 

 

-         Nello scontro con i cani: i cani che attaccano sono 4, i pards ne eliminano 3 (uno Tex e uno Carson a pagina 308, poi a pagina 309 Tex fa fuori quello che ha messo a terra Carson). Il quarto che fine ha fatto? Fuggito? Dimenticato? Più tardi i pards dicono al colonnello Hamilton di averli abbattuti. Mah… :unsure:
 

-         Aggiungo che è palese che il rapimento della fanciulla con successivo trasporto in barca è preso pari pari da Tex Il Grande, ma non tutti devono aver letto Tex il Grande. Noi che lo abbiamo fatto possiamo ritenere la scelta un omaggio/citazione o un caso di pigrizia, a voi la scelta!
 

 

 

 

 

 

Ehi, sono riuscito ad usare lo spoiler! :clapping:

Modificato da Augustus McCrae
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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, Augustus McCrae dice:

uno Tex e uno Carson a pagina 308, poi a pagina 309 Tex fa fuori quello che ha messo a terra Carson

Non mi dire che nella tua copia manca la pagina 308 ¾.

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Sigh, nella seconda foto, alle sue spalle, due immagini per ricordarci come disegnava una volta...

 

(non sembra nemmeno tanto una differenza di stile quanto di strumenti: ma adesso disegna con il pennarello grosso?)

 

P.S.: Oh, intendiamoci, non sto dicendo che adesso disegna male: ad avercene di disegnatori così. Solo che lo preferivo all'epoca. Aveva tavole più ariose, meno zeppe di segnetti e dettagli, e senza quella strana vena grottesta alla Magnus (strana perchè di solito queste influenze si vedono ad inizio carriera, non dopo tanti anni...)

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Nizzi torna a confrontarsi con la guerra di secessione e i suoi strascichi, riprendendo spunti e suggestioni dai suoi "Fuga da Anderville" (l'infernale campo di prigionia) e "L'uomo di Atlanta" (le ragioni dei vinti, le angherie dei vincitori). L'inizio è splendido, esaltante nella sua spietatezza. Bello il finale, tragico e crepuscolare (anche se è l'aurora a campeggiare nell'ultima vignetta, come l'aria pura che lavava via il cattivo sapore, alla fine di "Fuga da Anderville"). In mezzo, si dipana una storia del filone "indagine e inseguimento", che si snoda con ritmo dilatato, aggiunge amici, moltiplica i nemici (carne da macello), si riempie di digressioni- soprattutto culinarie, bistecche sontuose, patate croccanti e un tacchino da 10 e lode...ma chi sclera vedendo una bistecca su Tex non ha capito nulla della Poetica del quotidiano che innerva l'avventura in Nizzi.

Alcune facilonerie, soprattutto all'inizio (la pista che nessuno è stato capace di trovare, individuata da Tex e Carson dopo due minuti ; l'origlione del vagabondo fuori dall'ufficio del capostazione). Sparatorie "corrette" ma ripetitive e prive di fantasia. Pestaggi e scazzottate che sono una boccata d'aria fresca. Grandi Tex e Carson, tenuti sul filo di battibecchi e un'ironia che non si avvicina ovviamente a quella di GLB (e nemmeno al Nizzi migliore), ma che Nizzi pare l'unico a mantenere-senza però sottovalutare l'ottimo sarcasmo di Manfredi.

Casertano alla migliore-fin qui- delle sue prove su Tex...pulito e realistico negli ambienti, lombrosiano-e ben più grottesco che in passato, nonostante i proclami- nei volti, ha elaborato un suo stile western-texiano, ed è una gioia per gli occhi.

Dunque, bella storia con grandi disegni. Mi ha divertito. Anche se, per come lo intendo io, nel Maxi ci vedrei qualcosa di più ambizioso... questa l'avrei vista più da regolare.

  • +1 1
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Arrivo buon ultimo come spesso capita (ormai faccio spesa una volta al mese quando sono usciti tutti)

 

La storia in sè era ampiamente prevedibile soprattutto per gli stilemi di Nizzi: origlioni, abbuffate, indizi buttati davanti agli occhi, pard onniscienti e invulnerabili (sparatorie alla Faraci come se piovessero) e chi più ne ha più ne metta

Il finale è pesantemente preso se non copiato dal finale di Fuga da Anderville, solo sviluppato su trenta pagine invece di tre o quattro

E ciononostante, tutto questo premesso (proprio perchè si sa cosa aspettarsi, e ci sono state prove ben peggiori), tutto sommato si fa leggere, tra il 6+ ed il 6.5

 

I disegni, no. Non capisco questo entusiasmo per Casertano, che probabilmente per la necessità di consegnare 300 tavole in tempo, 'tira via' parecchio e si vede, i volti sono quasi tutti disegnati sproporzionati, difformi, e ricordano il tanto vituperato Diso 

Il lato peggiore sono i cani: improbabili ed inesistenti molossoidi gonfi come se mangiassero carne e steroidi, e di massa tale che se esistessero davvero chi venisse aggredito non avrebbe nemmeno il tempo di dire nè ah ne bah che gli avrebbero già maciullato faccia e braccia, figuriamoci mettere mano alla pistola e farne fuori quattro

Se proprio si voleva mettere in mezzo dei cani in grado di aggredire l'uomo 'per indole', si poteva pensare al fila brasileiro (usato per dare la caccia agli schiavi fuggitivi nelle fazendas, che però sembrano dei grossi segugioni quindi poco scenografici) o, al limite al limite, al dobermann (che però non è detto già esistesse in quel periodo storico, dato che come razza è stata ufficialmente riconosciuta solo a fine 800 e gli incroci per farvi vita cominciarono nella seconda metà del secolo)

Tanto valeva usare i puma o le pantere nere di Zendha, sarebbe stato più verosimile...

Modificato da gilas2
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Letto solo stamattina perché un malloppo di 330 pagine, qualunque esso sia, va gustato sdraiato ancora nel letto dopo il risveglio, in pigiama, al calduccio, quando non si ha nient'altro da fare o per la testa. Stamattina era appunto il momento giusto.

Trama classica, un'eliminazione in successione, da parte dei nostri, di 4 uomini che se non fossero diventati degli avidi affaristi nessuno avrebbe biasimato per aver fatto fuori una carogna che comandava un campo di prigionia alla stregua di un campo di concentramento. Anzi no, l'eliminazione é solo di 3 uomini, perché il quarto, già condannato a morte dalla natura, non poteva essere ucciso da Tex: ed ecco che spunta dal nulla il deus ex machina a farlo fuori, togliendo dagli impicci Tex (o dovrei dire il suo sceneggiatore?).

Gli ingredienti classici (diventati stereotipi) nizziani ci sono tutti: l'origlione (ben due, il vecchio alla stazione e il fidanzato della rapita), bistecche, patatine fritte e torte di mele come se piovesse (stavolta pure col menu della colazione di Carson a base di mezza dozzina di uova distese su un letto di pancetta abbrustolita, accompagnata da pane e innaffiata da una pinta di caffé nero bollente), lo sceriffo codardo o prezzolato, la solita masnada di delinquenti che in ampia superiorità numerica e appostati di nascosto riescono a farsi uccidere tutti da Tex e Carson che se la cavano senza neanche un graffio (pure su una barca senza ripari in mezzo al fiume), con l'immancabile superstite che va ad avvertire il prossimo anello della catena per innescare lo step successivo dell'azione. Se si traducesse la trama in un flowchart grafico, si vedrebbe chiaramente la concatenazione dei passaggi e dei personaggi, come se lo sceneggiatore avesse attinto ad un suo manuale di programmazione non informatica ma letteraria. Però se la si legge con il gusto di svagarsi, la storia é solida e coerente, scorre via bene, anzi benissimo, cattura e coinvolge empaticamente, i dialoghi sono concisi e diretti e si vede un Tex che finalmente torna a prendere a pugni chi non gliela conta giusta.

Menzione a parte per gli straordinari disegni di "Giampo" Casertano, sapientemente caricaturali, dal tratto spesso e potente, fortemente contrastati nel chiaroscuro: in pratica, come piacciono a me.

I miei voti:

soggetto: 6,5

sceneggiatura: 7,5

disegni: 9

 

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<span style="color:red">31 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Letto solo stamattina perché un malloppo di 330 pagine, qualunque esso sia, va gustato sdraiato ancora nel letto dopo il risveglio, in pigiama, al calduccio, quando non si ha nient'altro da fare o per la testa. Stamattina era appunto il momento giusto.

Trama classica, un'eliminazione in successione, da parte dei nostri, di 4 uomini che se non fossero diventati degli avidi affaristi nessuno avrebbe biasimato per aver fatto fuori una carogna che comandava un campo di prigionia alla stregua di un campo di concentramento. Anzi no, l'eliminazione é solo di 3 uomini, perché il quarto, già condannato a morte dalla natura, non poteva essere ucciso da Tex: ed ecco che spunta dal nulla il deus ex machina a farlo fuori, togliendo dagli impicci Tex (o dovrei dire il suo sceneggiatore?).

Gli ingredienti classici (diventati stereotipi) nizziani ci sono tutti: l'origlione (ben due, il vecchio alla stazione e il fidanzato della rapita), bistecche, patatine fritte e torte di mele come se piovesse (stavolta pure col menu della colazione di Carson a base di mezza dozzina di uova distese su un letto di pancetta abbrustolita, accompagnata da pane e innaffiata da una pinta di caffé nero bollente), lo sceriffo codardo o prezzolato, la solita masnada di delinquenti che in ampia superiorità numerica e appostati di nascosto riescono a farsi uccidere tutti da Tex e Carson che se la cavano senza neanche un graffio (pure su una barca senza ripari in mezzo al fiume), con l'immancabile superstite che va ad avvertire il prossimo anello della catena per innescare lo step successivo dell'azione. Se si traducesse la trama in un flowchart grafico, si vedrebbe chiaramente la concatenazione dei passaggi e dei personaggi, come se lo sceneggiatore avesse attinto ad un suo manuale di programmazione non informatica ma letteraria. Però se la si legge con il gusto di svagarsi, la storia é solida e coerente, scorre via bene, anzi benissimo, cattura e coinvolge empaticamente, i dialoghi sono concisi e diretti e si vede un Tex che finalmente torna a prendere a pugni chi non gliela conta giusta.

Menzione a parte per gli straordinari disegni di "Giampo" Casertano, sapientemente caricaturali, dal tratto spesso e potente, fortemente contrastati nel chiaroscuro: in pratica, come piacciono a me.

I miei voti:

soggetto: 6,5

sceneggiatura: 7,5

disegni: 9

 

Eh sì...Dipende molto con che approccio la prendi questa storia. È un "bignami" nizziano. Una vecchia gloria, un ex calciatore che gioca una partita, mostra i suoi vecchi colpi e mostra anche i vecchi difetti.

Suerte

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Qualcuno mi sa dire perchè, a meno che non scriva Nizzi, Tex non prende più a cazzotti nessuno?

Domanda seria.

Ha abdicato al pugilato?

Modificato da valerio
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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, valerio dice:

Qualcuno mi sa dire perchè, a meno che non scriva Nizzi, Tex non prende più a cazzotti nessuno?

Domanda seria.

Ha abdicato al pugilato?

Io ho una pessima memoria ma ad esempio su Tex Willer, nella storia di Cortina, ci sono belle scazzottate. Se risfoglio gli ultimi albi per credo di trovarne.

 

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22 ore fa, Testa di Vitello dice:

Nizzi torna a confrontarsi con la guerra di secessione e i suoi strascichi, riprendendo spunti e suggestioni dai suoi "Fuga da Anderville" (l'infernale campo di prigionia) e "L'uomo di Atlanta" (le ragioni dei vinti, le angherie dei vincitori). L'inizio è splendido, esaltante nella sua spietatezza. Bello il finale, tragico e crepuscolare (anche se è l'aurora a campeggiare nell'ultima vignetta, come l'aria pura che lavava via il cattivo sapore, alla fine di "Fuga da Anderville"). In mezzo, si dipana una storia del filone "indagine e inseguimento", che si snoda con ritmo dilatato, aggiunge amici, moltiplica i nemici (carne da macello), si riempie di digressioni- soprattutto culinarie, bistecche sontuose, patate croccanti e un tacchino da 10 e lode...ma chi sclera vedendo una bistecca su Tex non ha capito nulla della Poetica del quotidiano che innerva l'avventura in Nizzi.

Alcune facilonerie, soprattutto all'inizio (la pista che nessuno è stato capace di trovare, individuata da Tex e Carson dopo due minuti ; l'origlione del vagabondo fuori dall'ufficio del capostazione). Sparatorie "corrette" ma ripetitive e prive di fantasia. Pestaggi e scazzottate che sono una boccata d'aria fresca. Grandi Tex e Carson, tenuti sul filo di battibecchi e un'ironia che non si avvicina ovviamente a quella di GLB (e nemmeno al Nizzi migliore), ma che Nizzi pare l'unico a mantenere-senza però sottovalutare l'ottimo sarcasmo di Manfredi.

Casertano alla migliore-fin qui- delle sue prove su Tex...pulito e realistico negli ambienti, lombrosiano-e ben più grottesco che in passato, nonostante i proclami- nei volti, ha elaborato un suo stile western-texiano, ed è una gioia per gli occhi.

Dunque, bella storia con grandi disegni. Mi ha divertito. Anche se, per come lo intendo io, nel Maxi ci vedrei qualcosa di più ambizioso... questa l'avrei vista più da regolare.

 

Chissà che non fosse stata infatti pensata per una tripla, ma soltanto @borden potrebbe farcelo sapere. Dato che le Tex e Carson mangiano per tre volte in tutto l'albo e il rigore metodico di Nizzi ad impiegare certe situazioni, penso anch'io che questa storia fosse nata proprio come tripla. Sono contento che altri, oltre che me, abbiano goduto questo maxi senza pregiudizi, apprezzandone i pregi e ritrovando certi difetti marchio di fabbrica dell'autore.

Modificato da Jeff_Weber
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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Io ho una pessima memoria ma ad esempio su Tex Willer, nella storia di Cortina, ci sono belle scazzottate. Se risfoglio gli ultimi albi per credo di trovarne.

 

Non leggo Tex Willer. Altrove, in genere, da al massimo un cazzottino e poi cantano subito. Tempo fa doveva rifargli la dentiera prima di farli cantare.

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6 minuti fa, valerio dice:

Non leggo Tex Willer. Altrove, in genere, da al massimo un cazzottino e poi cantano subito. Tempo fa doveva rifargli la dentiera prima di farli cantare.

 

 

Hai pessima memoria.

 

 

E fai anche male a non leggere Tex Willer.

Modificato da borden
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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Hai pessima memoria.

 

 

E fai anche male a non leggere Tex Willer.

Su Tex Willer me lo hai già detto 10 volte, ma mica posso prendere 15 cose al mese...e siccome il Tex giovane per me è passato e non mi interessa molto tappare i buchi lasciati da GLB, lascio. 

Sulla memoria può essere. Però che si picchi molto meno che in passato mi pare sia palese.

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<span style="color:red">47 minuti fa</span>, valerio dice:

Non leggo Tex Willer. Altrove, in genere, da al massimo un cazzottino e poi cantano subito. Tempo fa doveva rifargli la dentiera prima di farli cantare.

Dovrei riprendere gli ultimi albi e fare una statistica. Però queste sono cose alla Diablero 😉😄

<span style="color:red">44 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Hai pessima memoria.

 

 

E fai anche male a non leggere Tex Willer.

Sulla seconda parte concordo al 100% 😄

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, valerio dice:

Su Tex Willer me lo hai già detto 10 volte, ma mica posso prendere 15 cose al mese...e siccome il Tex giovane per me è passato e non mi interessa molto tappare i buchi lasciati da GLB, lascio. 

Sulla memoria può essere. Però che si picchi molto meno che in passato mi pare sia palese.

 

 

Tappare i buchi non è affatto la priorità. Ma per nulla! Solo la possibilità raccontare storie avvincenti con un personaggio meno "rigido" e quasi intoccabile.

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Tappare i buchi non è affatto la priorità. Ma per nulla! Solo la possibilità raccontare storie avvincenti con un personaggio meno "rigido" e quasi intoccabile.

Ma va benissimo, per carità. Fai bene a farlo.

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<span style="color:red">42 minuti fa</span>, valerio dice:

Ma va benissimo, per carità. Fai bene a farlo.

 

Ti perdi il meglio delle storie di Tex, posso assicurartelo, mica sette mesi del gioco dell'oca di Tex alla ricerca di Mefisto, in una storia che le tavole della legge avevano sentenziato dover essere necessariamente scritta :D

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1 ora fa, valerio dice:

Ma va benissimo, per carità. Fai bene a farlo.

 

 

Volevo solo farti capire che la serie non è  stata creata per "tappare i buchi". E' una tua errata convinzione.  Non c'era alcun buco da riempire" Solo storie da scrivere di avventure inedite e sfrenate, in periodi e con personaggi insoliti e nuovi.

Modificato da borden
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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Volevo solo farti capire che la serie non è  stata creata per "tappare i buchi". E' una tua errata convinzione.  Non c'era alcun buco da riempire" Solo storie da scrivere di avventure inedite e sfrenate, in periodi e con personaggi insoliti e nuovi.

 

Tex Willer, la migliore serie del fumetto italiano ... almeno degli ultimi vent'anni, seguita subito dopo da Dampyr, soltanto perché in centinaia e centinaia di numeri qualche storia non tua @borden può essere nettamente sotto la media (vedi Dampyr di settembre).

  • +1 1
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La serie "Tex Willer" funziona e appassiona, solo grazie alla felice intuizione di Mauro, che ha stravolto l'idea redazionale originaria della redazione di proprorre un moderno remake.

 

Non oso immaginare l'esito nel caso in cui "i piani alti" non gli avessero dato ascolto.

 

Così come è impostata è molto interessante e "moderna" ed è un vero peccato non acquistarla.

Oltretutto lo staff di disegnatori è di tutto rispetto (un po' meno Atzori ma non è semplice stare al livello di fior di professionisti come Brindisi, Del Vecchio e De Angelis.)

 

Il sottoscritto aveva inizialmente preventivato di fermarsi dopo una dozzina di numeri, ma la qualità della serie mi ha fatto totalmente mutare la decisione e attualmente non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di abbandonarla.

 

Promettto di chiudere presto l'O.T., tuttavia permettetemi di aggiungere che è ben marcato lo spessore fra gli episodi filler destinati ad altri sceneggiatori e gli episodi cardine scritti da Mauro. Anche se nell'ultimo con Cortina, ha voluto un po' strafare,rischiando, a mio avviso, di rendere meno fluida la narrazione. 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Eh sì...Dipende molto con che approccio la prendi questa storia. È un "bignami" nizziano. Una vecchia gloria, un ex calciatore che gioca una partita, mostra i suoi vecchi colpi e mostra anche i vecchi difetti.

Suerte

Nizzi non é a mio parere il Maradona degli sceneggiatori texiani (come Maradona, c'é n'é uno solo: GLB), peró uno Zico probabilmente sí... e io che l'ho visto pennellare il pallone anche a 50 anni in una partita di beneficenza presa non come una scampagnata ma come un impegno e un onore, posso assicurarti che faceva ancora rizzare i peli.

Però che Nizzi ormai scriva "codificato" consultando il manuale delle giovani marmotte e le tavole dei dieci comandamenti (primo: l'origlione; secondo: bistecche e patatine; ecc.) mi sembra evidente.

Ció non toglie che se non si deve giudicare la storia come se concorresse al premio Pulitzer per la narrativa, ebbene, per me é una buonissima e avvincente storia.

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No, Zico no. Per ogni friulano che si rispetti è fuori categoria.

Non avrà vinto il Mondiale, ma è stato tra i più grandi.

 

Cacciava punizioni che erano opere d'arte.

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Guarda che la penso esattamente come te.

Tralasciando i calciatori in attività, i più grandi fuoriclasse che ho visto giocare sono, in ordine decrescente:

Maradona, Platini, Zico, Cruyiff.

Come vedi, nella mia classifica Zico-Nizzi viene dopo GLB-Maradona e Boselli-Platini.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Tralasciando i calciatori in attività, i più grandi fuoriclasse che ho visto giocare sono, in ordine decrescente:

Maradona, Platini, Zico, Cruyiff.

Perdonami PapeSatan, ma non inserire in una lista simile giocatori del calibro di Van Basten o Baggio, rende tutto poco credibile. :unsure::D 

  • +1 3
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