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TWF - Tex Willer Forum

[Cartonato 75 anni di Tex] Ombre di morte


ymalpas
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40 minutes ago, PapeSatan said:

Boselli sarebbe più encomiabile e professionale se privilegiasse la ricostruzione dell'anello mancante in modo coerente (e aggiungo geniale, essendo non semplice)  al "prima" e al "dopo", piuttosto che far prevalere la stizza personale.

Non è stizza personale.

 

Nizzi ha fatto un errore, come quando ha detto che la tomba dei genitori di Tex era a Calver City dove erano cresciuti. Fa benissimo Boselli a ignorarlo.

 

Inoltre, ribadisco che quando GL Bonelli e Nizzi sono in totale disaccordo, e stai scrivendo il seguito di una storia di GL Bonelli, non vai a stravolgere la storia che stai scrivendo, tradendo le intenzioni di GL Bonelli, perchè Nizzi si è sbagliato in un altra storia sbagliata. Non parlo di "professionalità", parlo proprio semplicemente di semplice buon senso.

 

Lo stesso Boselli ha detto che non si può mettere nella regolare perchè (fra mille altri motivi per non metterla) è "fuori continuity", che senso ha mettersi a stravolgere tutto per farla stare nella serie regolare dove comunque non può andare?

 

Per me la "continuity" ha dato un po' alla testa, tanto che adesso per un sacco di lettori è meglio annoiarsi a morte seguendo la continuity piuttosto che divertirsi a leggere una bella storia che "commette peccato contro la sacra continuity"....

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Diablero dice:

commette peccato contro la sacra continuity

Avrò probabilmente 'na capoccia tanta ma, a mio avviso, la Cavalcata ha peccato assaie contro la sacra continuity.

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2 minutes ago, Letizia said:

Avrò probabilmente 'na capoccia tanta ma, a mio avviso, la Cavalcata ha peccato assaie contro la sacra continuity.

Sì, ma non è quello il suo peccato principale.

 

Se scrivo in una storia che Tex ha ammazzato il padre e poi dato la colpa a "poveri razziatori innocenti" (innocenti almeno dell'omicidio), per te è un "mero" errore di continuity? Come scrivere il nome dello sceriffo sbagliato?

 

Per me buttare una cartina di una caramella per terra è un "peccato" veniale, e non merita l'arresto. Secondo la logica della tua obiezione, se subito prima di buttare la cartina ho rapinato una banca e ucciso una dozzina di persone nella fuga non dovrei essere arrestato, ho buttato una cartina...

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  • co fondatore

Come ho detto (cambiamo discorso), ieri ho sfogliato il volume in libreria.

Nel racconto La lega dei capelli rossi, Sherlock Holmes quando incontra "Spaulding" non lo guarda per sua stessa ammissione in faccia, ma gli osserva i calzoni. Questo è il piglio con cui ho affrontato il volume. Ho dato un'occhiata all'introduzione di Boselli che dice che la storia risale al '65 e c'è un indizio all'interno che lo dimostra. Dopo una visione sommaria di alcune pagine (la faccia), ho guardato quello che mi interessava (i calzoni) e ho fatto una scoperta interessante, che sposterebbe la scrittura della storia alla seconda metà del '66/inizio '67.

Il primo episodio a striscia ha il prossimamente, il secondo la testatina con il riassunto e il prossimamente, il terzo... la testatina senza riassunto ma con un disegno e l'ottantesima striscia senza il prossimamente. E qui mi sono ricordato di un paio di particolari che avevo notato in precedenza nelle storie concepite per le strisce ma pubblicate inedite sul gigante...

  • Confuso (0) 1
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Letizia dice:

Avrò probabilmente 'na capoccia tanta ma, a mio avviso, la Cavalcata ha peccato assaie contro la sacra continuity.

Peccato che una 'continuity' ab origine non esiste e non sia mai esistita, soprattutto da parte di GLB, che faceva un po' come gli pareva (e faceva bene). Boselli tenta di 'riannodare' un po' di fili ma certi nodi gordiani si possono tranciare solo con la spada.

  • +1 1
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Diablero dice:

Non è stizza personale.

 

Nizzi ha fatto un errore, come quando ha detto che la tomba dei genitori di Tex era a Calver City dove erano cresciuti. Fa benissimo Boselli a ignorarlo.

 

Inoltre, ribadisco che quando GL Bonelli e Nizzi sono in totale disaccordo, e stai scrivendo il seguito di una storia di GL Bonelli, non vai a stravolgere la storia che stai scrivendo, tradendo le intenzioni di GL Bonelli, perchè Nizzi si è sbagliato in un altra storia sbagliata. Non parlo di "professionalità", parlo proprio semplicemente di semplice buon senso.

 

Lo stesso Boselli ha detto che non si può mettere nella regolare perchè (fra mille altri motivi per non metterla) è "fuori continuity", che senso ha mettersi a stravolgere tutto per farla stare nella serie regolare dove comunque non può andare?

 

Per me la "continuity" ha dato un po' alla testa, tanto che adesso per un sacco di lettori è meglio annoiarsi a morte seguendo la continuity piuttosto che divertirsi a leggere una bella storia che "commette peccato contro la sacra continuity"....

Detta in questi termini ti do ragione, anch'io preferirei leggere la continuazione della storia di Boselli "alla GLB" piuttosto che una forzatura che rivalutasse il seguito di Nizzi.

Io mi riferivo al fatto che se Boselli trovasse una forzatura geniale la genialità oscurerebbe la forzatura e anche come esercizio stilistico sarebbe una prova professionale sfidante.

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

Tex ha ammazzato il padre

Hai ragione: ho 'na capoccia tanta.

Però dai, ammettilo: non sei tanto bravo nell'uso delle iperboli.

Lo sanno tutti che Tex non ha ammazzato suo padre!

Eppoi Tex non avrebbe mai potuto gettare una cartina di caramelle: non mi risulta che ne abbia mai mangiata neanche una.  🍬 

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  • co fondatore
<span style="color:red">8 ore fa</span>, Mister P dice:

Come ho detto (cambiamo discorso), ieri ho sfogliato il volume in libreria.

Nel racconto La lega dei capelli rossi, Sherlock Holmes quando incontra "Spaulding" non lo guarda per sua stessa ammissione in faccia, ma gli osserva i calzoni. Questo è il piglio con cui ho affrontato il volume. Ho dato un'occhiata all'introduzione di Boselli che dice che la storia risale al '65 e c'è un indizio all'interno che lo dimostra. Dopo una visione sommaria di alcune pagine (la faccia), ho guardato quello che mi interessava (i calzoni) e ho fatto una scoperta interessante, che sposterebbe la scrittura della storia alla seconda metà del '66/inizio '67.

Il primo episodio a striscia ha il prossimamente, il secondo la testatina con il riassunto e il prossimamente, il terzo... la testatina senza riassunto ma con un disegno e l'ottantesima striscia senza il prossimamente. E qui mi sono ricordato di un paio di particolari che avevo notato in precedenza nelle storie concepite per le strisce ma pubblicate inedite sul gigante...

Appena risolvo il problema con il portatile (:pianti:) continuo.

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<span style="color:red">21 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Quello che è successo è che quando Tarquinio ha consegnato la sua parte Sergio Bonelli è rimasto perplesso sui visi, Ha chiesto a Tarquinio di modificarli. Lui si è rifiutato e Sergio ha detto al padre di fermarsi per il momento in attesa di decidere cosa fare. 

 

Questa è una tua deduzione (che a Sergio non fossero piaciuti i visi e avesse chiesto a Tarquinio di rifarli) o hai delle fonti in proposito?

  • +1 1
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Magic Wind dice:

 

Questa è una tua deduzione (che a Sergio non fossero piaciuti i visi e avesse chiesto a Tarquinio di rifarli) o hai delle fonti in proposito?

 

C'è un'intervista di Tarquinio in cui lo dice abbastanza esplicitamente. All'epoca credevamo tutti che lui avesse fatto solo delle prove, non immaginavamo affatto che avesse già realizzato l'equivalente di 80 pagine odierne.

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15 ore fa, Mister P dice:

ho fatto una scoperta interessante, che sposterebbe la scrittura della storia alla seconda metà del '66/inizio '67.

Il primo episodio a striscia ha il prossimamente, il secondo la testatina con il riassunto e il prossimamente, il terzo... la testatina senza riassunto ma con un disegno e l'ottantesima striscia senza il prossimamente. E qui mi sono ricordato di un paio di particolari che avevo notato in precedenza nelle storie concepite per le strisce ma pubblicate inedite sul gigante...

 

Credo di aver capito a cosa ti riferisci e se è così, non posso che darti ragione.

Chiariamo innanzitutto una cosa:  alla fine di ogni capitolo è stata inserita una striscia con un'illustrazione per arrivare a fondo pagina e questo spiega perché la storia si articola in 81 pagine e non in 80.

il riferimento ai n. 70/72 fa sì che si possa datare la sceneggiatura a non prima dell'ottobre 1966. La mancanza del prossimamente al termine del terzo capitolo porta a ritenere che mentre Tarquinio lo stava disegnando o prima Sergio avesse già deciso di chiudere la serie a striscia ed avesse avvertito il padre di non mettere più l'avviso del prossimo numero a pag 80.

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Ho acquistato e letto il volume nella giornata di giovedì. L'idea di storia di GLB non mi è sembrata male, anche se probabilmente non parliamo di una storia destinata ad entrare nell'olimpo texiano; per poterne essere certi, tuttavia, non rimane che aspettare di poter leggere il seguito di Boselli e Torricelli.

 

Ho comunque trovato di buon livello, ripeto, sia la sceneggiatura nel classico stile di GLB, col suo lessico ormai desueto che permette un piacevole tuffo nel passato, e parimenti gradevoli i disegni di Sergio Tarquinio.

Modificato da juanraza85
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  • co fondatore
14 ore fa, Carlo Monni dice:

 

Credo di aver capito a cosa ti riferisci e se è così, non posso che darti ragione.

Chiariamo innanzitutto una cosa:  alla fine di ogni capitolo è stata inserita una striscia con un'illustrazione per arrivare a fondo pagina e questo spiega perché la storia si articola in 81 pagine e non in 80.

il riferimento ai n. 70/72 fa sì che si possa datare la sceneggiatura a non prima dell'ottobre 1966. La mancanza del prossimamente al termine del terzo capitolo porta a ritenere che mentre Tarquinio lo stava disegnando o prima Sergio avesse già deciso di chiudere la serie a striscia ed avesse avvertito il padre di non mettere più l'avviso del prossimo numero a pag 80.

Dovrò portare il portatile dal tecnico (problemi con la parte hardware, adesso devo vedere come salvare i dati, da un check via root ci sono tutti), quindi ora ho il tempo da dedicare alla risposta.

In realtà non so se Bonelli jr avesse deciso di chiudere la serie a striscia, ho intuito la probabile datazione da altri due particolari, che fino ad oggi non avevo collegato.

a) la testatina "disegnata" nel #99 prima edizione. Perché inserirla, quando si poteva eliminare con un intervento redazionale? Sino a oggi pensavo che avessero sostituito un riassunto, ora mi viene da presumere che invece fosse stata realizzata da subito così.

b) El Morisco (e le altre storie inedite concepite per le strisce, ma l'esempio migliore che mi viene in mente è questo): all'inizio gli interventi redazionali si notano sia su quella che doveva essere l'ultima striscia dell'albetto, sia sulla prima di quello successivo. In seguito di 80 in 80 c'è solo UN intervento redazionale. Quindi, sommando l'inedito di Bonelli e Tarquinio, sono arrivato a dedurre che a un certo punto GLB (o magari qualcun altro, non so), avesse deciso di eliminare i prossimamente ancora prima della chiusura della serie a striscia e che le testatine probabilmente non presentavano più un riassunto ma un disegno.

Questa cosa non può che essere avvenuta non prima dell'autunno del 1966.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Mister P dice:

Quindi, sommando l'inedito di Bonelli e Tarquinio, sono arrivato a dedurre che a un certo punto GLB (o magari qualcun altro, non so), avesse deciso di eliminare i prossimamente ancora prima della chiusura della serie a striscia e che le testatine probabilmente non presentavano più un riassunto ma un disegno.

 

Deduzione errata, te lo dice uno che le strisce le ha comprate fino alla fine. Al termine di ogni albo c'era sempre una colonnina con il prossimamente. Se nell'ultima parte manca è perché qualcuno ossia Sergio Bonelli ì, l'unico che avrebbe potuto prendere questa decisione gli ha detto che non era più necessario lasciare quello spazio perché non più necessario. Notare che sia all'inizio che alla fine di ogni sequenza GLB scrive rispettivamente un breve riassunto dell'albo precedente ed un breve teaser,  diciamo così, di quello successivo poi lascia uno spazio per il titolo perché lui non sa quale sarà. Il titolo del singoli albi non è una decisione che spetta a lui, ma alla redazione, ossia a suo figlio  Da quello che si vede, però,, direi che l'ultimo lo ha suggerito lui.

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29 euro eccessivi per un supercartonato. Curiosità sparse, sì, ma volti dei protagonisti a noi noti così sgraziati da rivalutare il Laurenti della (spero) ultima fatica e storia normale. Ci sarà stato un perché se all'epoca rimase nel cassetto e comunque prepariamoci all'overdose di uscite texane da qui a trenta giorni. del resto - chi parla è l'edicolante - o vendi Tex o di fumetti non vendi niente e allora: svuota i cassetti, spremi le collaborazioni. 

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16 minutes ago, San Antonio Spurs said:

29 euro eccessivi per un supercartonato. Curiosità sparse, sì, ma volti dei protagonisti a noi noti così sgraziati da rivalutare il Laurenti della (spero) ultima fatica e storia normale. Ci sarà stato un perché se all'epoca rimase nel cassetto e comunque prepariamoci all'overdose di uscite texane da qui a trenta giorni. del resto - chi parla è l'edicolante - o vendi Tex o di fumetti non vendi niente e allora: svuota i cassetti, spremi le collaborazioni. 

"Spremere il limone" è far uscire 2 maxi all'anno cercando qualcuno, anche totalmente inadatto, che lo disegni.

 

Un inedito di GL Bonelli e Tarquinio è un diamante ritrovato.

 

Ovvio che non è per tutti: persino la dirigenza attuale Bonelli fa più pubblicità all'ennesimo limone spremuto che al diamante, sono specializzati in vendere limoni spremuti e quindi hanno cercato di "spacciare" questo volume per l'ennesimo limone spremuto.

 

Ovvio che chi, ingannato dalla Bonelli, sperava di trovare l'ennesimo limone spremuto, a trovarci di fronte una roba dura come il diamante ci sia rimasto male.

 

Capisco l'avere aspettative deluse (anch'io da mettere nel tè preferisco il limone, anche se magari meno spremuto), ma indipendentemente dalle aspettative deluse, il diamante rimane diamante. (e il limone spremuto rimane un limone spremuto)

 

Paragonare questa eccezionale scoperta con l'attuale proliferazione texiana è come paragonare il ritrovamento del sito archeologico di Pompei con i saldi delle zucchine alla Coop.

  • +1 1
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1 ora fa, Carlo Monni dice:

 

Deduzione errata, te lo dice uno che le strisce le ha comprate fino alla fine. Al termine di ogni albo c'era sempre una colonnina con il prossimamente. Se nell'ultima parte manca è perché qualcuno ossia Sergio Bonelli ì, l'unico che avrebbe potuto prendere questa decisione gli ha detto che non era più necessario lasciare quello spazio perché non più necessario. Notare che sia all'inizio che alla fine di ogni sequenza GLB scrive rispettivamente un breve riassunto dell'albo precedente ed un breve teaser,  diciamo così, di quello successivo poi lascia uno spazio per il titolo perché lui non sa quale sarà. Il titolo del singoli albi non è una decisione che spetta a lui, ma alla redazione, ossia a suo figlio  Da quello che si vede, però,, direi che l'ultimo lo ha suggerito lui.

Senza negare la tua esperienza, io mi baso sulla mera osservazione e raccolta di dati e indizi. E uso la logica: Sergio avrebbe potuto dire direttamente al padre di proseguire senza più badare alla divisione in strisce, invece la scenegguatura del terzo albetto si ferma a p. 80. A che pro?

Forse in origine i cambiamenti nel senso che suppongo io dovevano avvenire più avanti, segno (e qui mi ricollego a un altro thread che avevo aperto in passato) che la decisione di interrompere la serie a strisce è stata repentina. Anche contando Chinatown sono troppe le storie concepite per le strisce pubblicate dopo la chiusura.

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Che la decisione di interrompere le strisce sia stata molto repentina mi pare una deduzione sensata, c'erano (in base ai conti fatti in questo thread:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5553-quando-sono-terminate-le-storie-sceneggiate-a-striscia/

...come minimo 36 albi a striscia "sicuri" e identificati ancora da pubblicare e sceneggiati (e disegnati) come tali, comprese storie intere di Muzzi, Letteri e Galep.  Avevano materiale per andare avanti con le strisce per nove mesi, con un passaggio più "morbido" mettendo in cantiere le storie nuove direttamente per gli albi.

 

Perché una decisione così repentina? L'idea che salta subito in mente è che le vendite delle strisce stavano calando troppo, ma poi ci si chiede come mai la Pseudo-Raccoltina Serie Rossa sia andata ancora avanti per anni (è vero, era una ristampa, ma in pratica anche le inedite erano comunque una stampa in più rispetto al gigante, comunque erano due stampe, cambiava solo l'ordine...). io ho il dubbio che "Supertex" c'entri qualcosa, magari ERA prevista da tempo una chiusura più "morbida", ma così avrebbero superato il numero 100. Stampare a colori 110 pagine a caso di un numero a caso non sarebbe stata la stessa cosa, e mettere un inedito in una serie di ristampe avrebbe mandato in confusione i lettori. Può darsi che nel momento in cui Sergio Bonelli ha deciso di pubblicare (per la primissima volta per la casa editrice) un numero centenario celebrativo autoconclusivo a colori, abbia di conseguenza deciso di anticipare di qualche mese un cambiamento che ormai era già nell'aria...

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

Stampare a colori 110 pagine a caso di un numero a caso non sarebbe stata la stessa cosa, e mettere un inedito in una serie di ristampe avrebbe mandato in confusione i lettori.

Però su Zagor e il Piccolo Ranger succedeva.

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No, su Zagor le strisce arrivano solo al 68, molto prima di "Indian Circus" che è il numero 84, all'epoca erano tutti inediti.

 

Se ti riferisci all'inserimento di inediti in mezzo alle ristampe a partire da "Odio", guarda le date, era dopo la decisione già presa per Tex. Può darsi che in base alle vendite e al materiale ancora da ristampare si fosse pensato che l'attesa su Zagor sarebbe stata troppo lunga e senza dare subito qualche storia inedita i lettori avrebbero abbandonato una serie di sole ristampe.

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  • co fondatore

No, all'epoca le ristampe delle strisce si stavano avvicinando troppo alla loro prima pubblicazione. Ergo, le strisce vendevano ancora bene e dovevano rimanere in edicola, ma era necessario "spezzare" la ristampa con degli inediti.

Da notare che Odio! era nata per le strisce.

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SPOILER SPOILER SPOILER

 

La mancanza di continuity, secondo la mia modesta opinione, non può riguardare la sorte di Zhenda. Viene detto che è morta, ma non lo vediamo nelle pagine. Viene dato per assodato, per il fatto della profezia che si è avverata e che Sagua ha alzato il segno del comando proprio in virtù delle ultime due morti. Ma questa è una cosa che non avrebbe creato problemi a Nizzi nel sequel. Discorso diverso per Walcott, il quale comunque ancora non è morto in questo libro. Piuttosto, la versione di Torricelli di Kit Willer l'ha fatta troppo diversa dalla versione di Taquinio. Tarquinio l'aveva disegnato più da ragazzino, Torricelli l'ha rifatto più da uomo. Poi nel sequel non sembrava che si fossero conosciuti in precedenza, Kit e Walcott, per cui il fatto che venga catturato dal suo gruppo di banditi andrebbe sì ad inficiare un pò la continuity. Naturalmente non la si può mettere sulla regolare, ma se il libro è stato immesso in libreria, con la sceneggiatura originale del Patriarca, allora dovrebbero pubblicare la seconda parte nello stesso modo, perché sarebbe una presa per i fondelli non da poco trovare tutta la storia completa in edicola ed averla comprata in libreria "soltanto" per la sceneggiatura originale. E' una chicca, ma che rimangano sui loro passi e non la pubblichino in edicola. Non avrebbe senso...

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On 11/18/2023 at 7:16 PM, Mister P said:

No, all'epoca le ristampe delle strisce si stavano avvicinando troppo alla loro prima pubblicazione. Ergo, le strisce vendevano ancora bene e dovevano rimanere in edicola, ma era necessario "spezzare" la ristampa con degli inediti.

Da notare che Odio! era nata per le strisce.

In ogni caso "Odio" è uscito solo nella seconda metà del 1968, affidata al super-velocista Donatelli. Quando, a inizio 1967, Sergio Bonelli prese la "fatale decisione" di chiudere la serie a strisce di Tex, non c'erano precedenti.

 

C'è anche per me un aspetto economico "per il lettore" da non sottovalutare: Tex Gigante ristampava 376 strisce (4,7 albi a striscia) ogni numero ma costava solo come 4 albi a striscia. Associato al fatto che i giganti erano più comodi, belli e "collezionabili" e che c'era da attendere solo un anno, c'erano molti motivi per passare dalle strisce al nuovo formato.

 

Uno Zagor Zenith gigante (passato alle 100 pagine già nel numero 24 praticamente in contemporanea con la fine delle strisce di Tex) ristampava 286 strisce (3,58 albi a striscia), e quindi nel caso di Zagor, costava meno comprare le strisce, e probabilmente anche per questo la serie a striscia di Zagor durò fino al 1970 (quando la "distanza" fra strisce e gigante si era ridotta a pochissimi mesi e le strisce quindicinali non riuscivano più a tenere il passo)

 

Comunque, il "momento in cui tutto cambia" per entrambe le testate è lo stesso, il Giugno 1967. Nello stesso mese, chiude la serie a striscia di Tex (con il gigante in ritardo di più di un anno, fino a ottobre 1968 non uscì nemmeno un Tex inedito!) e la Zenith Gigante passa da 132 pagine a 100 (il ritardo della Zenith Gigante era inferiore, solo 8 mesi, senza questa riduzione di pagine avrebbe raggiunto le strisce nel 1968). Fino a quel momento la situazione delle due serie era praticamente identica (strisce di 80 pagine e giganti da 132) a parte il fatto che la Zagor era quindicinale (e quindi la Zenith guadagnava terreno più rapidamente).

 

Sergio Bonelli qualche mese prima (per i tempi "tecnici" necessari) verifica la situazione, con il nuovo "formato gigante" che sta prendendo piede rapidamente, vede le vendite e la periodicità...  e prende decisioni opposte.  Decide di chiudere le strisce di Tex, a costo di non far uscire un Tex inedito per più di un anno, e di ridurre invece le pagine della Zenith Gigante proseguendo con le strisce, iniziando con Donatelli (che fino a quel momento non aveva mai disegnato Zagor) una storia che poi pubblicherà direttamente sulla Zenith (ma non si sa quando prese questa decisione).

 

È un vero peccato che, a quanto ne so, nessuno abbia mai chiesto a Sergio Bonelli di quel periodo e del perchè fece due scelte opposte per le due serie (se qualcuno invece l'ha fatto, segnalatemi le risposte, grazie)

 

1 hour ago, Doudou said:

Naturalmente non la si può mettere sulla regolare, ma se il libro è stato immesso in libreria, con la sceneggiatura originale del Patriarca, allora dovrebbero pubblicare la seconda parte nello stesso modo, perché sarebbe una presa per i fondelli non da poco trovare tutta la storia completa in edicola ed averla comprata in libreria "soltanto" per la sceneggiatura originale. E' una chicca, ma che rimangano sui loro passi e non la pubblichino in edicola. Non avrebbe senso...

Concordo sul fatto che il seguito di Boselli e Torricelli andrebbe in un volume analogo (con la riproduzione della sceneggiatura di Boselli), per omogeneità della collana, e anche per vedere una sua sceneggiatura. Sulla pubblicazione in edicola, mi sa che con la "fame" di nuove uscite texiane sia inevitabile che prima o poi sarà pubblicata anche in edicola, ma penso sarà in uno speciale apposito, e non a breve.

 

Anzi, per me, se seguono fino in fondo la filosofia di "spremere" il più possibile, prima ci sarà (non meno di un anno dopo il volume di Boselli) un uscita da libreria in volume cartonato unico senza le sceneggiature, seguito poi un paio di anni dopo da un volume brossurato "speciale" da 9,90 Euro sempre senza le sceneggiature e in formato Bonelliano (quindi chi attende attenderà un bel po' e alla fine pagherà comunque più di un volume della serie regolare, non avrebbe senso pubblicare questa storia in una delle serie "in continuity")

 

 

 

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