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TWF - Tex Willer Forum

[Speciale Tex Willer N.7] Presagi di guerra


MacParland
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Befankio dice:

Probabilmente Boselli sta meditando sulla storia che aveva menzionato tempo fa che riguardava l'incontro tra il Tex attuale e uno Zagor di 70 anni in circostanze che non ricordo bene che aveva detto che sarebbe stato il suo "Canto del cigno". Non so se per Boselli sarà un canto del cigno ma per me lo sarà sicuramente dopo averla letta! Già sono mezzo morto dopo questa!

si credo anche io. Cosi come credo che Boselli sia oggi l’unico che possa fare ciò, perché ha “le palle” per farlo (nel senso di conoscenza dei personaggi, capacità di scrittura, conoscenza storica, autorevolezza in bonelli, ecc). Poi può piacere o no e magari da taluni può essere vista come arroganza ma io penso modestamente che operazioni del genere se ben fatte siano utili ai personaggi…poi le perplessità di molti sono condivisibili ma il fumetto credo abbia bisogno ogni tanto di operazioni innovative e “coraggiose”.

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2 ore fa, miubatti dice:

si credo anche io. Cosi come credo che Boselli sia oggi l’unico che possa fare ciò, perché ha “le palle” per farlo (nel senso di conoscenza dei personaggi, capacità di scrittura, conoscenza storica, autorevolezza in bonelli, ecc). Poi può piacere o no e magari da taluni può essere vista come arroganza ma io penso modestamente che operazioni del genere se ben fatte siano utili ai personaggi…poi le perplessità di molti sono condivisibili ma il fumetto credo abbia bisogno ogni tanto di operazioni innovative e “coraggiose”.

Sono d'accordo però alla fine fai 2 storielle corte o forse 3 ed esaurisci il progetto Tex Zagor, fai una bella storia di ampio respiro e sfrutta bene l'idea, non so se manchi la convenienza economica o le idee ma secondo me i personaggi andavano sfruttati meglio e di più, abbiamo dei Maxi Tex e degli Zagor più che spesso si trascinano con storie banali, e buttaci una bella storia di Tex e Zagor no? Bah :dubbioso:

È non é manco detto che per forza la debba disegnare Piccinelli.... 

Modificato da Befankio
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Acquistata e letta in mattinata, e tralasciando il mio pensiero circa l'opportunità di un team-up tra Tex e Zagor non posso che darne un giudizio più che positivo, riconoscendo inoltre a Boselli di aver trovato soluzioni ad hoc per contestualizzare in maniera adeguata Zagor e Cico nel mondo di Tex. Da lettore di Tex (di Zagor ho letto giusto qualche albo, ivi compresi per ragioni di "corretto apprendimento" quelli con Lupo Grigio, trovandolo però poco nelle mie corde), anzi mi sento propenso di affermare che il mio gradimento sia dato proprio dall'aver trovato che lo Spirito con la Scure ed il suo paffuto amico messicano siano stati di fatto adattati al contesto texiano, fantasioso ma più con i piedi per terra rispetto a quello zagoriano.

 

Sia come sia, i Nostri - compresi l'ancor giovane Kit Carson ed il "ranger rinnegato" Adam Crane - si muovono bene tra le tensioni degli eventi che stanno a precedere la grande scorreria comanche, tentando in ogni modo di scongiurarla ma senza riuscire nell'intento (perché neanche le Leggende possono nulla contro il Destino ineffabile), come si intende chiaramente in un finale forse tra i più struggenti che abbia mai letto sulle pagine di Tex. Finale che io considero la ciliegina sulla torta di una storia di Tex con la partecipazione straordinaria di Zagor che è, a mio avviso, di gran lunga superiore a quella di due anni fa, che trovai di intento perlopiù celebrativo (senza che l'obiettivo fosse del tutto centrato).

 

Tra i punti in comune tra i due crossover, però, ci sono senza dubbio i magnifici disegni di Piccinelli, curati come sempre nei minimi particolari.

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Acquistata e letta in mattinata, e tralasciando il mio pensiero circa l'opportunità di un team-up tra Tex e Zagor non posso che darne un giudizio più che positivo, riconoscendo inoltre a Boselli di aver trovato soluzioni ad hoc per contestualizzare in maniera adeguata Zagor e Cico nel mondo di Tex. Da lettore di Tex (di Zagor ho letto giusto qualche albo, ivi compresi per ragioni di "corretto apprendimento" quelli con Lupo Grigio, trovandolo però poco nelle mie corde), anzi mi sento propenso di affermare che il mio gradimento sia dato proprio dall'aver trovato che lo Spirito con la Scure ed il suo paffuto amico messicano siano stati di fatto adattati al contesto texiano, fantasioso ma più con i piedi per terra rispetto a quello zagoriano.

 

Sia come sia, i Nostri - compresi l'ancor giovane Kit Carson ed il "ranger rinnegato" Adam Crane - si muovono bene tra le tensioni degli eventi che stanno a precedere la grande scorreria comanche, tentando in ogni modo di scongiurarla ma senza riuscire nell'intento (perché neanche le Leggende possono nulla contro il Destino ineffabile), come si intende chiaramente in un finale forse tra i più struggenti che abbia mai letto sulle pagine di Tex. Finale che io considero la ciliegina sulla torta di una storia di Tex con la partecipazione straordinaria di Zagor che è, a mio avviso, di gran lunga superiore a quella di due anni fa, che trovai di intento perlopiù celebrativo (senza che l'obiettivo fosse del tutto centrato).

 

Tra i punti in comune tra i due crossover, però, ci sono senza dubbio i magnifici disegni di Piccinelli, curati come sempre nei minimi particolari.

Se fosse finito con Carson a fare l'oste con moglie e figli e Tex partito per destinazione ignota e destinato a diventare ormai una leggenda ti sarebbe piaciuto lo stesso? 

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Comunque seguendo la logica di quanto letto in questa storia io farei ancora 2 seguiti:

Il primo che racconta una storia del Tex attuale con uno Zagor di 80 anni (che lancia una scure di plastica perché quella di pietra é troppo pesante) e viaggia sempre seduto dietro a Tex sul cavallo perché è anziano. 

Il secondo e ultimo, quello che narra la storia di Zagor novantenne che muore dopo la caduta da un albero con struggente scena finale dove Tex lo copre di pietre e piange sulla sua tomba. 

Che saga incredibile sarebbe tutta insieme 4 cartonati da 30 euro l'uno. :laugh::laugh::laugh:

Modificato da Befankio
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SPOILER SPOILER SPOILER 

Bene o male, l'ho apprezzata parecchio, anche se stando ai miei gusti non raggiunge affatto lo stesso livello della Valle dell'ombra, che per me rimane impareggiabile. È sicuramente piacevole vedere Tex, Zagor, Carson, Cico, gli altri rangers e altri personaggi rilevanti che rimangono nella memoria come Quanah Parker assieme in un'unica storia, per non parlare di Arkansas Joe, (era da un po' che non lo rivedevo e mi ha fatto piacere vederlo addirittura come l'iniziatore di una rissa :lol2:). Bellissima la parte in cui a Carson si spappolano letteralmente le meningi a presenziare alla messa in pratica delle pessime doti canore del Cayetano, (Scully addirittura scambia la canzone con i lamenti di un gatto :lol2::lol2:). Interessante la "conversione" di Burnette: si rende conto che i vigliacchi non sono quelli che sono amici degli indiani perché rinnegati rispetto all'integralismo rigido intriso di moralismo dei cosiddetti "civilizzati" - che de facto non è affatto scontato -, ma bensì vigliacchi sono quelli che si nutrono di sotterfugi e artifici scaturiti dall'odio e trincerati dietro inflessibili ideali astratti, (a tal proposito mi viene in mente Carson che nel texone Per l'onore del Texas deve seccare per forza Cass Mitchell e gli chiede perché si fosse schierato dalla parte "sbagliata". Lui risponde: "Per... per l'onore del Texas" - o una roba simile, di preciso non ricordo). Però, fatto sta che diventare individui migliori di prima significa aprire gli occhi innanzi al valore qualitativo che ogni persona ha senza alcuna distinzione. Non ci deve essere alcun ideale che per dare un indirizzo alla personalità restringa il cerchio dell'apertura del soggetto rispetto a tutti gli altri di qualunque razza che lo circondino. Io l'ho concepita/intuita così la conversione di Burnette. 

 

Nonostante tutto ciò, ho scritto "bene o male" e poi che per me questa storia non raggiunge il livello della Valle dell'ombra perché i luoghi comuni che ritornano - tipo la famiglia da proteggere ma anche l'aura di essere invincibili che i pards stavolta "emottono" troppo - prendono un bel po' di spazio nell'episodio. 

(Fortuna che almeno Zagor se ne sia reso conto e abbia detto a Tex in riferimento a Cico: "lui è meno permaloso di te." E anche qua il topos della saggezza di chi è più anziano. Per carità, anche nella Valle dell'ombra c'è il topos del viaggio, ma sono due luoghi completamente diversi a mio avviso: bisogna distinguere tra quelli che non saranno mai canonizzati perché danno una prospettiva nuova per ogni singolo caso - il viaggio che ognuno fa è sempre molto personalizzato e non smette mai di stupire e quelli, invece, che potrebbero assumere connotati eccessivamente canonici e, quindi, porre in situazioni di sfiducia chi non è in determinate posizioni, (vedasi l'inesperto, ma non è detto che sia per forza un pivello). Eppure ancora oggi, oltre alla presunzione di quegli inesperti che sono veramente pivelli, c'è una discreta dose diffusa di presunzione anagrafica. Per fortuna né Tex né Zagor rientrano nell'uno o nell'altro caso. Ma i miei gusti sono quelli: più si riformano i canoni e meglio è, così si potrà dare valore a voci mai ascoltate e a tante avanguardie che farebbero notare cose evidenti mai osservate nemmeno dai più antichi saggi. Poi sarà il contesto della guerra e dell'eccessivo richiamo alla Storia con i suoi eventi negativi che comporta il determinismo nelle persone ad irritarmi... Ma c'è anche un lato positivo: l'emozione provata nel vedere come la Storia sia davvero una titana maestra maldestra. E noi umani - almeno una parte - non impariamo se non per un periodo circoscritto nel tempo, (Quanah non dice no alla guerra perché pensa che sia destino, che sia già tutto scritto e gli altri capi hanno deciso diversamente, non vuole essere tacciato di tradimento, ma se i suoi colleghi sono teste calde non dovrebbe farsi tanti scrupoli morali astratti nell'allinearsi a loro... La soluzione c'era, ma la rigidità astratta "arcaica" verso i valori idealizzati - si pensi anche ai mores maiorum - come cultura gioca sempre brutti scherzi, come la civilizzazione ipocrita degli egoisti usata come falso espediente per fini individualistici...). Questo è quello che ho percepito nel commiato di Zagor e spero davvero di rivederlo assieme a Tex, (lui dice sempre a Carson che camperà 100 anni e che ancora starà in sella a sparare, perché non mettere Zagor in sella con scure e pistola a 85 anni? Mi immagino le battute affettuose di Tex e Carson :laughing:- Del resto ho sentito dire che Tarquinio il Superbo usasse ancora la lancia e combattesse a 90 anni, quindi se ci era riuscito un verme come lui, io non mi farei problemi a farlo fare in maggior misura anche ai Nostri). 

Voto 9 – 

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Bellissima storia nello stile del miglior Boselli. Mi ha fatto ridere e commuovere al tempo stesso 

Mi ha sorpreso trovare Cico sposato e con figli, ma la sorpresa è stata piacevole e pensandoci bene Pamina era la scelta migliore come moglie del Piccolo Uomo dal Grande Ventre.:laugh:

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati. Non è mancata nemmeno una bella rissa in stile fordiano scatenata da Arkansas Joe, decisamente un bel personaggio e spero lo si possa rivedere spesso prima della sua inevitabile fine cinque anni circa dopo il periodo in cui è ambientata questa storia.

E veniamo a Zagor. Confesso che il vederlo mi ha provocato una struggente malinconia. Boselli lo ha caratterizzato in maniera ottimale: è ancora in gamba nonostante l'età, è ancora un idealista che non vuole smettere di combattere per un sogno che ormai non potrà più avverarsi. Il finale è amaro lo definirei nolittiano nello spirito quantomeno.

L'ultima didascalia fa pensare che questa sia stata l'ultima impresa conosciuta di Zagor. A Lucca Giusfredi ha detto che il capitolo finale sarà molto particolari. Che sia l'incontro tra il Tex maturo ed uno Zagor ormai anziano a cui Boselli pensava già circa 25 anni fa? Sinceramente non mi dispiacerebbe.

 

 

 

 

 

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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Befankio dice:
<span style="color:red">21 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Se fosse finito con Carson a fare l'oste con moglie e figli e Tex partito per destinazione ignota e destinato a diventare ormai una leggenda ti sarebbe piaciuto lo stesso? 

 

Ne dubito :rolleyes:. Ma fortunatamente trattasi di una storia di Tex a tutti gli effetti, in cui Zagor e Cico sono solamente guest stars.

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Bellissimo questo speciale! 

 

Anche a me ha dato la sensazione che sia il canto del cigno di Zagor.

 

Storia costruita con maestria mettendo insieme tantissimi personaggi e riuscendo a regalare momenti divertenti, malinconici e tanta azione.

 

Forse lo speciale Tex Willer che preferisco finora...

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Bellissima storia nello stile del miglior Boselli. Mi ha fatto ridere e commuovere al tempo stesso 

Mi ha sorpreso trovare Cico sposato e con figli, ma la sorpresa è stata piacevole e pensandoci bene Pamina era la scelta migliore come moglie del Piccolo Uomo dal Grande Ventre.:laugh:

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati. Non è mancata nemmeno una bella rissa in stile fordiano scatenata da Arkansas Joe, decisamente un bel personaggio e spero lo si possa rivedere spesso prima della sua inevitabile fine cinque anni circa dopo il periodo in cui è ambientata questa storia.

E veniamo a Zagor. Confesso che il vederlo mi ha provocato una struggente malinconia. Boselli lo ha caratterizzato in maniera ottimale: è ancora in gamba nonostante l'età, è ancora un idealista che non vuole smettere di combattere per un sogno che ormai non potrà più avverarsi. Il finale è amaro lo definirei nolittiano nello spirito quantomeno.

L'ultima didascalia fa pensare che questa sia stata l'ultima impresa conosciuta di Zagor. A Lucca Giusfredi ha detto che il capitolo finale sarà molto particolari. Che sia l'incontro tra il Tex maturo ed uno Zagor ormai anziano a cui Boselli pensava già circa 25 anni fa? Sinceramente non mi dispiacerebbe.

 

 

 

 

 

Ne "La fonte della giovinezza" Nakai ha piu' o meno l'età che  Zagor avrebbe con il Tex attuale e non mi sembra particolarmente vecchio, anzi sembra bello arzillo, addirittura salva la vita a Tex che rischiava di annegare nel fiume, o sbaglio?

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Parto dalla copertina: bellissima, evocativa nella sua semplicità. Mi ha ricordato le magie di Galep, che purtroppo non riesco mai a ritrovare nelle copertine di Villa.

La storia è struggente, un finale assolutamente Nolittiano….che Zagor non merita, ma che è inevitabile. Stupendo vedere Cico e la sua famiglia, il detto “gente allegra il ciel l’aiuta” ha trovato la sua sistemazione definitiva 😎.

Disegni stupendi, al pari della copertina. Unico appunto: una volta Mauro mi scrisse che, nei fumetti, non si doveva mai far vedere un eroe invecchiato…io non ero e non sono d’accordo, mi fa piacere che abbia cambiato idea.

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Come al solito, non una recensione, ma appunti e note sparse.

 

Comincio dalla fine, da una cosa che mi ha un po' amareggiato e ha "rovinato" per me un bel finale: l'ultima didascalia in basso dell'ultima pagina. La classica "strizzata d'occhio" al lettore, la tipica battutina da "autore moderno che la sa lunga" che sembra dire al lettore "dai che noi siamo più intelligenti di quelli che credono a queste cazzate". Me la sarei aspettata da tanto autori "moderni e alla moda" che non vendono un tubo perchè incapaci di "far credere" al lettore le loro storie, non da Boselli. Si vede che il contagio ormai dilaga davvero...

 

Il finale perfetto era quello della penultima didascalia nella stessa vignetta. Se devi "sdrammatizzare" poi per ricordarmi che "solo solo fumetti" non vuol dire che mi consideri un lettore "scafato e intelligente", vuol dire che mi consideri un lettore scemo che non lo sa già da solo che potete pubblicare altre storie ambientate dopo...

 

È anche dal "bisogno" di tanti autori "moderni" di mettere battute come quella, che mostrano una certa vergogna a fare fumetti "epici", che capisci perchè i fumetti non vendono più...

 

Altra nota, il Tex "indeciso" nella caratterizzazione fra questa storia e "la grande invasione": in quella storia era il Tex "classico", praticamente identico anche se era ambientato anni prima, qui è ancora praticamente il Tex "giovane" di Tex Willer anche se sono passati alcuni anni. E anche se le due storie sarebbero cronologicamente molto vicine presentano due Tex completamente diversi... Il problema credo derivi dal fatto che in realtà, il Tex "trentenne" NON CI È MAI STATO RACCONTATO.  GL Bonelli aveva saltato a piè pari tutto il periodo con solo 2-3 storie nel mezzo, e comunque il suo Tex non era mai stato giovane come in "Tex Willer" (già nella prima striscia è uno scafato fuorilegge che bazzica campi indiani da 10 anni), mentre la collana "Tex Willer" ancora non ci è arrivata. In mancanza di un modello "contemporaneo" le storie pubblicate "con sbalzi temporali" negli speciali devono rifarsi ad uno dei modelli precedenti, e quindi ha Tex completamente diversi in storie che temporalmente sarebbero vicinissime.

 

In generale sulla storia: bella sceneggiatura, ma manca di un idea "forte" a parte "Tex e Zagor si incontrano di nuovo e aggiorniamo la cronologia". Bello vedere Cico felice e con famiglia numerosa (è chiaro che per Boselli, come per Nolitta prima, la missione di Zagor è destinata al fallimento, e Zagor può solo sperare in una morte eroica prima del dover riconoscere il fallimento. E idem Cico, se rimane con lui). Ci riaggiorniamo con un po' di personaggi. Sappiamo come vanno le loro vite. Ma insomma, a parte questo... di che parla la storia? Gli avversari sono evanescenti, poco più di un pretesto per gli aggiornamenti storici. Direi che "il tempo che passa" è il cattivo principale di questa storia, non lo speculatore che viene sconfitto in cinque minuti...

 

Capitolo Pamina: strano che non molti zagoriani si siano ricordati che era già apparsa su Zagor, e che già alla sua prima apparizione aveva una inspiegabile attrazione per Cico (vedere "La locanda dei Fantasmi", Zagor 365, Zenith 416, una bella e divertente storia di Boselli e Ferri del 1995 pubblicata proprio dopo la storia con i Texas Rangers...). Consiglio di rileggerla, non perchè sia necessaria per capire questa, ma perchè è un raro caso di Boselli "umoristico"...

 

Capitolo Burnette: e rieccolo, il "nemico che diventa amico". È un "trope" talmente frequente nelle storie di Boselli da poter essere ormai considerata una vera e propria ossessione (artistica). Se ci pensate si vede davvero in UN SACCO di storie sue, a partire da Zagor con la sua primissima storia l'Esploratore Scomparso e seguiti (con Nat Murdo), Tex e la sua primissima storia (Il Passato di Carson), e poi Gli Invincibili, e via via davvero in TANTE storie. E cosa sono gli stessi Tesla e Kurjak in Dampyr? (Volevo farci un thread ma aspetto di vedere se borden torna per avere i suoi commenti...)

Devo dire che è un "trope" che nelle storie di Boselli troppo spesso "stona", troppo repentine certe conversioni, funziona meglio qui percvhè sono passati anni e una guerra e troviamo Burnette a conversione compiuta, ma il difetto è più o meno sempre lo stesso: ne parlano troppo ma i fatti latitano.

E pensare che c'è una storia di Boselli in cui il tema viene trattato BENISSIMO per me, ed è proprio quella in cui... la conversione è falsa! Parlo proprio della "Grande invasione", in cui Tex alla fine pensa di essersi sbagliato a giudicare Corbett, e invece l'aveva giudicato benissimo. Perché senza l'intervento del caso, li avrebbe davvero traditi...

 

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Speciale che più che un fumetto è un romanzo storico che fa da collante tra "Bandera" e "La grande invasione". Perchè lo definisco un romanzo storico più che un fumetto? Perchè i testi stradominano sulle immagini, i dialoghi sono numerosissimi e densissimi, descrivono gli stati d'animo e le condizioni dei personaggi, contrappuntano ed esplicitano le psicologie dei molti protagonisti, preannunciano gli eventi futuri (la rivolta comanche, l'incontro-scontro tra Quanah Parker e Tex) o spiegano situazioni pregresse (Burnette, Ann Parker).  A tratti ho avuto l'impressione di stare leggendo Aleksandr Puskin o Lev Tolstoj. Le azioni sono ben poche, perchè appunto il clou sarebbe avvenuto dopo: presagi di guerra, appunto, i prodromi della vicenda, fatti di pensieri e parole, intenzioni e progetti. Ma azione poca, tanto che le immagini sono, come detto, il complemento di minoranza nella sceneggiatura. 

Cico e Carson appaiono come semplici comparse (quest'ultimo in doppione di Arkansas Joe, che sarebbe bastato), ma la loro presenza è dovuta per dare compiutezza al quadro familiare; però sono tutto sommato corollari che non disturbano (soprattutto Cico, che temevo venisse dipinto come il solito pasticcione comico zagoriano e che invece appare in una veste assolutamente matura e posata, ben aderente al mood texiano).

In conclusione, la storia considerata nella sua valenza storico-descrittiva è ottima, profonda e curata, di non semplice lettura ma pienamente comprensibile per chi conosce il "prima" e il "dopo" delle collane texiane e il "prima" di quella zagoriana. Può deludere chi si aspettava azione al quadrato, Tex + Zagor, mentre i due eroi agiscono più da strateghi che da combattenti sul campo.

Il mio voto:

sceneggiatura: 7

disegni: 7 (seppur, come detto, soccombono di fronte ai densissimi testi e sembrano quasi superflui)

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SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER

SPOILER

 

Questa storia comincia con uno dei più inaspettati colpi di scena di sempre: Cico sposato, con ben quattro figli di cui due simili a lui (Sancho e Panchito sono una bellissima, piacevole e divertente trovata! :lol:), poi prosegue con un altrettanto sorprendente incontro tra il messicano e Carson (e qui faccio ammenda, visto che due anni fa mi ero augurato che in questo team-up Cico non comparisse, pensando erroneamente che sarebbe stato fuori luogo). La scena invece è riuscitissima perché Boselli è bravo a inserire il panciuto messicano nel mondo di Tex in modo naturale e credibile, evitando l’effetto macchietta e riuscendo persino a mantenere l’aspetto comico di Cico (quando canta - si fa per dire! - una delle sue canzoni stonate, di fronte a un simpatico Carson non ancora bistecche e patatine).

 

Poi le sorprese continuano: vediamo Arkansas Joe in azione come non l’avevamo mai visto prima, poi Burnette che fa autocritica e si riconcilia con Zagor cercando la pace coi Comanche, a mio parere una redenzione ben motivata e credibile, maturata nel tempo (bello, tra le altre cose il rapporto tra Burnette e il figlio), e di seguito tanti altri personaggi per nulla scontati; ma soprattutto inaspettato è il finale amaro, con Quanah Parker che dice a Zagor: “Ora non siamo e non possiamo essere fratelli… Sei bandito dal Texas, torna alle tue foreste, dove vivono gli uomini rossi che non hai saputo proteggere”.

Parole pesantissime, che sembrano mettere la parola fine al ruolo di Zagor come protettore e amico degli indiani, di qualunque indiano. E qui, contrariamente alla storia zagoriana di Sclavi “Il demone della follia”, quando Zagor nello scontro definitivo tra bianchi e indiani sceglie di schierarsi con la causa indiana, in un certo senso suicidandosi, qui lo Spirito con la scure invece finisce per non stare "né con loro né contro di loro". Torna nel civilizzato Est ed entra nella leggenda (o così vedremo...).

 

Questa ottima storia poteva essere anche migliore se solo non fosse così “compressa” in alcune parti. Sarebbero bastate alcune pagine in più, arrivando magari a 160 invece delle canoniche 130 degli Speciali (e perché non allungarla visto che per esempio nei Maxi le pagine a volte variano a seconda delle esigenze?); sarebbero servite per meglio precisare alcuni personaggi e situazioni, per esempio il personaggio di Cynthia Ann Parker, che sostanzialmente non vediamo, oppure Adam Crane e Rose, che fanno solo una brevissima apparizione, oppure il finale troppo affrettato in cui non rivediamo più Carson e Cico (ci sarebbe stata bene un’altra bella scena tra loro due) né Arkansas Joe, che a un certo punto sparisce.

Qualche pagina in più avrebbe meritato anche la megascazzottata nel saloon, liquidata in tre pagine (tra l’altro con disegni non troppo riusciti) e anche i dialoghi tra Tex e Zagor potevano essere meglio precisati (Tex in effetti sembra ancora lo stesso giovane scavezzacollo dello Speciale precedente, nonostante siano passati gli anni e una rivoluzione messicana, più una Guerra Civile in mezzo) e così i dialoghi tra Zagor e Cico (che di fatto quasi non si parlano per tutto l’albo). Insomma, ci sono tanti personaggi interessanti, in questa storia corale, che forse si potevano approfondire di più, a mio parere, anche solo con l’aggiunta di una trentina di pagine, che l'avrebbero resa maggiormente epica.

 

Nonostante questo, a me è piaciuta, è una storia avvincente e crepuscolare, che parla di pace e dei tentativi (pur vani) che andrebbero sempre fatti per evitare guerre inutili e sanguinose, che alcuni ritengono inevitabili ed altri invece evitabilissime, e altri ancora addirittura proficue. Ed è una storia importante per Zagor, qualunque siano le conseguenze che avrà per il personaggio. La separazione di Zagor da Cico (ormai felicemente accasato) mi sembra una giusta idea. Sono curiosissimo, a questo punto, di leggere il terzo capitolo di Tex-Zagor.

 

Questa è poi l’ultima storia di Tex del 2023 che, nonostante passi falsi come “Ritorno a Redrock”, “La cavalcata del destino”, il maxi “La grande congiura” e l’ultimo color storie brevi (passi falsi pressoché inevitabili, secondo me, vista la superproduzione assurda a cui sono costretti gli sceneggiatori), ha regalato una serie di storie secondo me ottimamente o discretamente riuscite, che rileggerò volentieri in futuro:

- Il Texone “Per l’onore del Texas” (una Grande Storia, imho) B)

- Il passato di Cochise

- Raza il comanchero

- Pearl

- Minstrel Show

- Fratello di sangue

- La Tigre colpisce ancora (almeno finora, al terzo albo)

- La Valle dell’Ombra

- Presagi di guerra

 

Nove belle storie in un anno a me non sembrano poche... ;)

Grazie. E auguri.

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4 hours ago, Poe said:

sarebbero servite per meglio precisare alcuni personaggi e situazioni, per esempio il personaggio di Cynthia Ann Parker, che sostanzialmente non vediamo

Per il suo ruolo nella storia, si vede il tempo giusto. A questo punto della sua cronologia, cosa gli vuoi far fare? Cavalcare e sparare? O uno spiegone lunghissimo di tutta la sua storia (già raccontata innumerevoli volte negli albi Bonelli e famosissima)?

 

Questa è una cosa che continuo a non capire. Una cosa è una storia o una scena affrettata, che avrebbe dovuto essere più lunga perchè così "non funziona", non è chiara o è fuorviante. Ma se la scena funziona...  perchè chiedere altro spazio per un personaggio per la sua "importanza storica"? O perchè "merita più spazio"?

 

I personaggi sono al servizio della storia (o almeno, dovrebbero esserlo), e il loro spazio è dato per il ruolo che hanno nella storia, non per "l'importanza storica". Mettere la storia al servizio di scene "abbastanza lunghe per il loro rango" per me significa avere storie lunghe, pallose e piene di spiegoni...

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:

Per il suo ruolo nella storia, si vede il tempo giusto. A questo punto della sua cronologia, cosa gli vuoi far fare? Cavalcare e sparare? O uno spiegone lunghissimo di tutta la sua storia (già raccontata innumerevoli volte negli albi Bonelli e famosissima)?

Tu ragioni per estremi. Chi è che vorrebbe qui uno "spiegone lunghissimo"? Nessuno. Ma tra uno spiegone e un ellissi, come ha scelto invece di fare Boselli, esistono anche le vie di mezzo. Secondo me sarebbe bastato un breve dialogo, come d'altra parte Zagor fa con Quanah o Tex in altre circostanze con altri personaggi. E sarebbe servito a caratterizzare meglio il personaggio di Cynthia Ann Parker, visto l'importanza che ha in questa storia (è lei che dovrebbe essere "la carta vincente" di Tex e Zagor per portare la pace, è di lei che parlano in tanti all'inizio e alla fine della vicenda), e non perché è importante nella Storia con La S maiuscola.

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:

I personaggi sono al servizio della storia (o almeno, dovrebbero esserlo), e il loro spazio è dato per il ruolo che hanno nella storia, non per "l'importanza storica".

Appunto. A mio modesto parere due paginette in più con un bel dialogo tra lei e Tex avrebbero migliorato la scena, e dato voce anche a Cynthia Ann Parker (senza bisogno di raccontare tutta la sua vita). D'altra parte tutti parlano abbondantemente in questa storia e lei invece no?:lol: 

 

In generale, lasciando da parte il caso di Cynthia Ann Parker, le storie di Boselli secondo me non hanno tanto il difetto di essere piene di personaggi, come si lamentano molti, ma piuttosto che a volte alcuni personaggi non hanno sufficiente spazio. Se inserisci un personaggio nuovo, poi gli devi dare voce e il giusto spazio, se no meglio non inserirlo. Questo in generale.

In questa storia io ho avuto l'impressione che le poche pagine (130) abbiano costretto a "comprimere" alcune scene che potevano essere più "espanse" (che non vuol dire fare spiegoni).

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

D'altra parte tutti parlano abbondantemente in questa storia e lei invece no?

Certe volte un'immagine vale più di mille parole.

Quando Tex la chiama per nome, Naduah, avrebbe dato più spessore al personaggio se l'autore le avesse fatto dire: "Chi sei tu che conosci il mio nome?"?

Per tacere poi della risposta che mi avrebbe spiegato come diavolo faceva Tex a conoscere il suo nome indiano.

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

personaggi sono al servizio della storia (o almeno, dovrebbero esserlo), e il loro spazio è dato per il ruolo che hanno nella storia, non per "l'importanza storica". Mettere la storia al servizio di scene "abbastanza lunghe per il loro rango" per me significa avere storie lunghe, pallose e piene di spiegoni...

 

In genere chi fa certe osservazioni non ha la più pallida idea di come si costruisce una storia, di quali ne siano i tempi ed i ritmi. Io, forse, ce l'ho perché fin da ragazzino mi diletto a scrivere e può darsi che qualcosa abbia imparato. 

Mi ricordo di uno che una volta si è lamentato per quello che definiva finale affrettato e poi è saltato fuori che avrebbe voluto qualche pagina di saluti tra Tex, i pards e gli altri personaggi della stori.

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Anche a mio avviso l'apporto di Cynthia Ann Parker alle dinamiche della storia è stato più che opportunamente limitato - per non dire "condensato" - alla straziante scena in cui lei, intenta a piangere il proprio dolore per la morte prematura della figlioletta dinanzi alla di lei tomba, si volta solo quando Tex la chiama col suo nome comanche.

 

Una scena che, dal mio punto di vista, dice tutto sulla personalità della donna e sulle conseguenze del doppio trauma da lei vissuto (rapita bambina dai Comanches, cresciuta con loro e successivamente riportata - contro la propria volontà - alla cosiddetta "civiltà" in età adulta), e soprattutto lascia presagire cosa possa aver rivelato a Tex senza che Boselli abbia dovuto "sprecare" ulteriori vignette o pagine. In un certo senso, un piccolo capolavoro di sceneggiatura; anche perché, in precedenza, a contestualizzare e ad introdurre le difficoltà che Tex e Company avrebbero incontrato nell'incontrare la donna avevano provveduto i suoi familiari.

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">18 ore fa</span>, Poe dice:

Questa storia comincia con uno dei più inaspettati colpi di scena di sempre: Cico sposato, con ben quattro figli di cui due simili a lui (Sancho e Panchito sono una bellissima, piacevole e divertente trovata! :lol:), poi prosegue con un altrettanto sorprendente incontro tra il messicano e Carson 

È la parte di storia che mi è piaciuta di più: sorprendente eppure perfettamente naturale e logica. In più Cico finalmente meno imbranato del solito (dopo tanti anni con Zagor qualcosa hai imparato). E la faccenda delle sue doti canorie è una gag comica nella tradizione del personaggio.

Il resto invece, per mio gusto, non è all'altezza dell'incipit.

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  • co fondatore
Il 9/12/2023 at 14:48, Il sassaroli dice:

In più Cico finalmente meno imbranato del solito (dopo tanti anni con Zagor qualcosa hai imparato)

È il Cico di Boselli ;) .

 

Dai, storia molto bella, letta con piacere. Bello anche il comparto grafico. Mi sarei aspettato il pancione con i capelli grigi. Finalmente vengono smentite le malevolezze sul rapporto "speciale" tra lo Spirito con la Scure e Cico :lol:. Chissà che costui non riappaia in qualche storia giovanile di Tex...

 

Un bel 9.

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Ma non ce n'era bisogno. Zagor aveva già ampiamente dimontrato che gli piacciono le donne. E Cico pure, in particolare con la storia La locanda degli impiccati sulla quale sono indeciso se considerarla la più brutta storia di Zagor scritta da Boselli o il miglior speciale Cico. 

Piuttosto, prima della collana del GiovinTex, avevo dubbi sul nostro Ranger. Che si è sposato solo per salvarsi la vita e dopo Lilith non ha toccato donne. E dormiva con Tiger e Carson... 

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