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TWF - Tex Willer Forum

[753/754] Wolfman è vivo!


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ATROCI DELITTI NELLA FORESTA… L’INCUBO DI SILVER BOW È FORSE TORNATO? 
 

Soggetto:  Ruju Pasquale

Sceneggiatura:  Ruju Pasquale

Disegni:  Del Vecchio Pasquale

Copertina:  Villa Claudio 
 

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La cittadina di Silver Bow non conosce pace. Misteriosi delitti lasciano presagire il ritorno in vita della sua nemesi, il truce mountain man Duncan Lang, detto Wolfman per la sua ferocia selvaggia. Tex e Carson si fermano per indagare e iniziano a scoprire un groviglio di vipere nel cuore della comunità montana… 
 

 

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Questa mi sa che la prendo perchè Del Vecchio mi piace sin dai tempi di Napoleone.

Va detto però che la combo sceneggiatura di Ruju + ritorno di un villain dimenticabilissimo protagonista di una storia mediocre come I difensori di Silver Bow non mi entusiasma particolarmente.

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  • 1 mese dopo...

Letto, esattamente quello che mi aspettavo.

Soliti dialoghi ridondanti con personaggi che si raccontano cose che dovrebbero già sapere e storia che dimenticheremo nell'arco di dieci giorni. 

Molto belli invece i disegni di Del Vecchio, che spero riprenda a lavorare con Boselli su TW dove è molto più valorizzato.

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Letto anche io l'albo di questo mese e l'ho trovato molto scorrevole e diretto. Certo ci vuole molta sospensione dell'incredulità per credere che Wolfman sia sopravvisuto all'inverno ferito, senza armi apparte un coltello e dopo una caduta del genere anche se c'è il fiume ad attutire la caduta, però siamo nel mondo del fumetto dove tutto è possibile. Il suo modus operandi non cambia, continua ad uccidere a sangue freddo persone innocenti per attirare l'attenzione di Tex e Carson e mettere la cittadina di Silver Bow contro di loro. Ci vengono presentati vecchi personaggi della storia precedente con i loro cambiamenti e nuovi personaggi che potrebbero essere funzionali nel prossimo albo. Approposito dei vecchi personaggi mi era venuto un dubbio sulla presenza di un personaggio minore, si tratta di frank il barista ma non ricordavo il perchè. Sono andato a prendere i vecchi albi e ho scoperto che Frank dovrebbe già suonare l'arpa in cielo da un pezzo visto che è morto da eroe cercando di aiutare Tex, Carson e i fratelli Rhames insieme allo sceriffo Buckley (unico sopravvissuto della posse dalla furia di Wolfman) pag 91-92 dell'albo "I difensori di Silver Bow"

I disegni di Del Vecchio sono molto belli ed esprime tutte le sue potenzialità nelle storie con paesaggi montuosi e pieno di foreste. 

Modificato da Arthur Morgan
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<span style="color:red">20 ore fa</span>, Arthur Morgan dice:

Letto anche io l'albo di questo mese e l'ho trovato molto scorrevole e diretto. Certo ci vuole molta sospensione dell'incredulità per credere che Wolfman sia sopravvisuto all'inverno ferito, senza armi apparte un coltello e dopo una caduta del genere anche se c'è il fiume ad attutire la caduta, però siamo nel mondo del fumetto dove tutto è possibile. Il suo modus operandi non cambia, continua ad uccidere a sangue freddo persone innocenti per attirare l'attenzione di Tex e Carson e mettere la cittadina di Silver Bow contro di loro. Ci vengono presentati vecchi personaggi della storia precedente con i loro cambiamenti e nuovi personaggi che potrebbero essere funzionali nel prossimo albo. Approposito dei vecchi personaggi mi era venuto un dubbio sulla presenza di un personaggio minore, si tratta di frank il barista ma non ricordavo il perchè. Sono andato a prendere i vecchi albi e ho scoperto che Frank dovrebbe già suonare l'arpa in cielo da un pezzo visto che è morto da eroe cercando di aiutare Tex, Carson e i fratelli Rhames insieme allo sceriffo Buckley (unico sopravvissuto della posse dalla furia di Wolfman) pag 91-92 dell'albo "I difensori di Silver Bow"

I disegni di Del Vecchio sono molto belli ed esprime tutte le sue potenzialità nelle storie con paesaggi montuosi e pieno di foreste. 

 

Abbiamo un redivivo? Confermate?

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Una buona prima parte della storia, la lettura è scorrevole e piacevole. Belli anche i disegni. L'antagonista è un temibile avversario. Speriamo sia così anche nel secondo albo.

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Si questo primo albo è piacuto anche a mè. 

Chissà se Ruju lo lascerà vivere per farlo diventare un cattivo ricorrente.

Certo non è un personaggio a livello della Tigre nera, ma potrebbe diventare ancora più cattivo e fuori di testa, e appoggiarsi a dei balordi come lui, o a degli indiani selvaggi e cattivissimi.🖐

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Ancora è presto per esprimere un giudizio complessivo sulla storia, mi toccherà attendere almeno la lettura del secondo numero, comunque credo fin da adesso che rimarrò particolarmente legato a questo albo: non capita tutti i giorni di trovarsi la dedica dell'autore sul frontespizio. :)

E' stato davvero un piacere incontrare Pasquale, un autore gentile e molto disponibile.  

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8 hours ago, Piombo Caldo said:

Si questo primo albo è piacuto anche a mè. 

Chissà se Ruju lo lascerà vivere per farlo diventare un cattivo ricorrente.

Certo non è un personaggio a livello della Tigre nera, ma potrebbe diventare ancora più cattivo e fuori di testa, e appoggiarsi a dei balordi come lui, o a degli indiani selvaggi e cattivissimi.🖐

 

Dal momento che già alla seconda apparizione sta facendo praticamente le stesse cose che faceva alla prima direi che il personaggio abbia detto tutto quello che aveva da dire.

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Letto il numero #753

Devo dire che questo primo albo mi è piaciuto parecchio.

Mi domando come Ruju vorrà trattare il personaggio una volta conclusa la storia, se come nel primo episodio (che poi ha dato vita quasi 100 (???) numeri dopo a questi albi qui) oppure lo concluderà qui per sempre.

Secondo me nella seconda ipotesi sarebbe un pò un peccato, per me Wolfman è un personaggio dal buon potenziale ma che purtroppo stanno limitando alla montagna di muscoli "bestiale" e selvaggia ed è un peccato, non ci troviamo difronte a un personaggio a livello come ne abbiamo visti sulla serie, ma spunti per farlo diventare "ancora peggiore" secondo me ce ne sarebbero ancora.

Vedremo cosa succederà nel numero conclusivo.

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  • 2 settimane dopo...

Storia in doppio albo molto ricca e variegata, coinvolgente. C'é tanta carne al fuoco, al termine della lettura mi sembra di aver attraversato una storia ben più lunga, tanti sono i cambi di scena e di prospettiva dei numerosi personaggi. Trama non banale, che scorre via bene, partendo da un soggetto trito e ritrito (il non-morto che ritorna per vendicarsi su Tex) ma spostando sapientemente lo sviluppo della vicenda su altri fatti collaterali e complementari: ecco perchè mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Wade, rappresentato nei suoi vizi, nelle sue debolezze e nei suoi crucci. Assurge quasi più lui che Wolfman a vero protagonista della storia.

Wolfman è una belva assetata di sangue nel vero senso della parola, ma altri sotto sotto, tra intrighi e veleni, si rivelano anche peggio di lui, perchè marci nella morale sotto mentite spoglie da angioletti.

Uniche pecche in una sceneggiatura robusta: Carson praticamente non pervenuto e il finale buonista che ci si aspetta da Tex di fronte a pesci piccoli o inermi, ma non in forma così melensa e spudorata: far finta di nulla di fronte alle colpe non richiede tutte quelle parole da romanzo feuilleton o da amnistia conclamata.

I disegni di Del Vecchio hanno il tratto semplice e lineare, ma la scarsa presenza di chiaroscuri rende le forme alquanto scarne e piatte; inoltre, stento a riconoscere Tex in quel volto piuttosto anonimo.

I miei voti:

sceneggiatura: 7

disegni: 5

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Sfogliando con scarsissimo interesse le pagine, l'unica domanda che mi sorgeva è se davvero Ruju crede in quello che scrive e no.

 

SPOILER

 

Un supercriminale tiene in iscacco un'intera cittadina per motivi che sono ridicoli.

Alla fine di danni ne fa pochi e anzi è quasi d'aiuto facendo fuori qualche elemento dannoso.

Un supercriminale e due satanassi che a parola sono fulmini di guerra con le armi, ma si dimostrano degli incapaci. Più di uno scontro a fuoco per chiudere la vicenda, tanto che si può dire che tutto l'albo sia un lungo duello con tanti tempi morti.

 

E in questi momenti ecco che salta fuori la vicenda che a Ruju interessa raccontare e che necessita la manfrina prima descritta solo a causa del titolare della testata.

Un giallo noioso come pochi che si svolge nonostante Tex e Carson e senza che questi siano protagonisti. Si trovano lì e basta.

Con Tex che senza una soffiata non avrebbe neanche capito una mazza.

 

Che i pards non servano a nulla lo dimostra questa vicenda. La colpevole che lasciano libera non ha pensato che due noti ranger potessero aiutarla a salvare la padrona!

Neanche lo sceriffo se per quello.

 

Oltre a queste due questioni principali, restano incomprensibili i motivi che spingono Wolfman a impicciarsi della vicenda, non è che un'accusa infondata avrebbe cambiato la sua situazione, quindi giusto uno sfizio.

Invece perde persino tempo a torturare un farabutto.

 

Il tutto raccontato al rallentatore, con piglio ragionieristico. 

 

Il povero Del Vecchio si deve essere addormentato diverse volte ed è quasi un miracolo se il suo lavoro, sprecato, sia valido.

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Uniche pecche in una sceneggiatura robusta: Carson praticamente non pervenuto e il finale buonista che ci si aspetta da Tex di fronte a pesci piccoli o inermi, ma non in forma così melensa e spudorata: far finta di nulla di fronte alle colpe non richiede tutte quelle parole da romanzo feuilleton o da amnistia conclamata.

 

Opinione che non condivido assolutamente. Sul resto sono invece d'accordo.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Opinione che non condivido assolutamente. Sul resto sono invece d'accordo.

Ho riflettuto sulla tua osservazione e ho perciò riletto le pagine finali: effettivamente, a mente fredda, la conclusione mi è apparsa più equilibrata rispetto alla prima lettura, dove invece mi aveva dato la netta impressione di essere eccessivamente buonista e forzatamente moraleggiante.

Sul ruolo marginale di Carson, di cui non mi è rimasta impressa alcuna azione incisiva, mi riservo di rivedere eventualmente la mia posizione dopo che avrò riletto per intero i due albi: al momento preferisco dare precedenza agli inediti accumulati sulla scrivania, a cominciare dal Color.

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<span style="color:red">22 ore fa</span>, PapeSatan dice:

I disegni di Del Vecchio hanno il tratto semplice e lineare, ma la scarsa presenza di chiaroscuri rende le forme alquanto scarne e piatte; inoltre, stento a riconoscere Tex in quel volto piuttosto anonimo.

E' vero, Del Vecchio irriconoscibile, non solo per questi problemi. Impietoso il confronto con Wolfman 1 di Font.

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Rileggendo oggi la storia mi sono accorto che nel primo albo Mr McGriffin viene presentato a Tex per due volte, a pagina 40 e 96. La scena mi ha ricordato il famoso incontro con Ulzana.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Claude dice:

Rileggendo oggi la storia mi sono accorto che nel primo albo Mr McGriffin viene presentato a Tex per due volte, a pagina 40 e 96. La scena mi ha ricordato il famoso incontro con Ulzana.

 

In realtà no. Nella vignetta incriminata Tex dice: "Dunque siete, voi, Mister McGriffin, il proprietario della compagnia?"  e non  "Dunque siete, voi Mister McGriffin, il proprietario della compagnia? Le virgole sono importanti. Nella frase stampata Mister McGriffin è tra due virgole, ossia è un inciso. Tex non sta chiedendo a chi ha di fronte se è Mister McGriffin, ma se lui, McGriffin, (notare ancora una volta le virgole;)) è il proprietario di quella miniera. 

Riconosco che poteva essere scritta in maniera più comprensibile, ma la frase è comunque grammaticalmente corretta e non c'è nessuna doppia presentazione.

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Nessuna delle ultime storie di Ruju mi è piaciuta. Anche se il giudizio è abbastanza variabile e diverse volte il primo albo mi aveva fatto sperare in una buona storia, il risultato finale anche se non era sempre una bocciatura piena non è mai andata oltre una "quasi sufficienza, se non fosse che...". Soprattutto trovo nelle sue storie la continua presenza di elementi che odio nelle storie: il tamarrismo gratuito, le storie che vanno da stentati "colpi di scenetta" uno dietro l'altro senza un senso, i pards che "citano" se stessi anche dove la cosa non ha alcun senso, etc.

 

Insomma, ormai ho ben poca fiducia in Ruju come autore di Tex (magari su altri personaggi se la cava meglio). Però ho un dubbio: come ho detto, le sue ultime storie presentano aspetti che mi danno MOLTO fastidio, veramente TANTO: quindi com'è possibile che per anni abbia letto sue storie senza notare questi difetti? Forse non c'erano una volta?

 

Il dubbio però non è stato sufficiente per andarmeli a rileggere, con l'attuale superproduzione la voglia di leggermi ALTRI Tex è molto calata, e semmai dovrei recuperare i Tex di Borden che mi mancano. Fino a oggi mi sono tenuto il dubbio. Poi, per leggermi questa storia mi sono (ri)letto la storia di cui è il seguito, "Wolfman".

 

E ho trovato una sceneggiatura che, anche se presenta (sul finale) alcuni di quei difetti, in larga parte ne è priva, ed è molto meglio di quello che scrive oggi!

 

Vediamo il Ruju di 6 anni fa, "Wolfman":

 

1) L'impostazione (purtroppo) è come spesso accade con Ruju, tipicamente "gialla" e non western: condivide con Nizzi queste storie più da "quella casa nella prateria" che da John Ford, in cui il ruolo principale dei pards è come "investigatori" che devono "risolvere un mistero".

Ma le similitudini con Nizzi (e con il Ruju moderno) finiscono lì: qui la storia è un BEL "giallo", in cui il colpevole non solo non è stra-telefonato, ma per gran parte della storia è una vera sorpresa (si capisce un po' prima rispetto al momento in cui viene svelato, ma non molte pagine prima). I personaggi sono tanti e diversi avrebbero un movente, e non sono sagome di cartone. E ti chiedi per gran parte del tempo cosa faranno, non solo "chi ha ammazzato chi".

 

2) Con l'arrivo di Wolfman (che viene "presentato" bene, ancora prima di vederlo), il giallo assume tinte horror. Wolfman diventa un po' lo stereotipo del serial killer negli slasher movies, a cui riescono le cose più improbabili "solo perchè deve fare paura" ma la cosa viene appunto "venduta" e presentata bene, e comunque l'attenzione rimane più sui vari personaggi assediati e sulle loro reazioni.

 

3) Probabilmente quando l'ho letta all'epoca la cosa non mi aveva stupito, probabilmente l'avrò data per scontata. ma reduce dalle delusioni recenti sono meravigliato da come l'azione e gli eventi si susseguano con un senso e una logica, senza cercare a tutti i costi il "colpo di scena" o la "scena fica"

 

4) L'idea della città assediata è relativamente originale, nel senso che anche se è una situazione tipica negli horror e nei western, su Tex finora si era vista soprattutto con Tex nella parte dell'assediante (vedere "Arizona"), e non a cercare di organizzare i cittadini per difendersi. È già un pregio di suo, doppio pensando invece a come molte storie recenti di Ruju siano dall'inizio "citazioni" o "seguiti" di altre.

 

5) Stavo per gridare al miracolo, quando alla fine...  arriva lo sbrago! i cittadini che vogliono aiutare Tex e che vengono solo massacrati è la classica scena in cui nello slasher movie il body count diventa tale da passare dall'horror al comico, e fosse solo quello... alla fine arriva la classica "citazione texiana a vanvera" con il duello che ci vuole "perchè su Tex ci deve essere un duello" anche se non ha nessun senso (in tutta la storia finora Wolfman ha mai dato il minimo segno di avere il minimo senso dell'onore o che si si possa fidare della sua parola? Ma se poche pagine prima ha sgozzato un tizio dopo avergli promesso salva la vita...). E per finire, la scena che vorrebbe "dare tensione" con Wolfman che torna da solo per primo (e poi cade) non è epica, è ridicola in pieno stile "colpo di scenetta" del Ruju recente.

 

Insomma: alla fine c'è uno svacco, ma riguarda pochissime pagine, e non rovina quelle che le precedono.  Ad avercene di storie di Ruju così oggi!

 

Vediamo il seguito pubblicato negli ultimi due mesi.

 

Prima di tutto, è un seguito abbastanza senza scopo e senza necessità. La storia precedente aveva un bel finale, con Wolfman che cade insieme al suo compare e falso amico.  A che serve farlo tornare per fargli fare la stessa identica cosa ma fatta peggio? E una cosa purtroppo tipica... del Ruju attuale (vedi punto 4, e vedi anche il recente seguito di Taglia 2000 dollari) (e oltretutto, nella storia precedente i corpi si vedevano... nessuno è sceso anche solo per verificare che nessuno dei due fosse sopravvissuto? Li hanno lasciati lì agli avvoltoi? E come ha fatto Wolfman moribondo a muoversi dal fondo d una rupe alla cima di una montagna?)

 

Wolfman torna a fare il protagonista di uno slasher movie, ma stavolta parte subito esagerando e senza una grande preparazione.. il suo body count è più gratuito e "buttato là" e meno motivato. Alla fine risulta sminuito da questa storia, era meglio se non tornava.

 

I personaggi sono in gran parte gli stessi della storia precedente, ma non sembrano più avere una vita propria, fanno cose "perchè si", al servizio di una trama "gialla" stavolta molto più semplice e banale. Poi ho capito anche perchè i personaggi sembrano più di cartapesta: è al servizio di una trama che salta da una "scena pseudo-figa" all'altra senza molto senso.

 

Da sola, questa ultima storia non è tanto male. Meglio delle ultime di Ruju (e la prima da anni che arriva alla sufficienza) , e il fatto di avere gran parte dei personaggi presi da una migliore storia precedente la "spinge" un po'.  Ma il confronto con la prima storia mostra quanto Ruju sia peggiorano negli ultimi anni.

 

Anche nella prima storia, "Wolfman", si trovano alcuni suoi difetti tipici (qualcuno gli proibisca di far terminare le storie con duelli insensati, please...), ma lì si vede un impegno molto maggiore sulla costruzione di una trama solida e sulla caratterizzazione di un buon cast di personaggi, che poi agiscono in base a questa caratterizzazione. Tanto che alla fine quel duello insensato è solo una parentesi che non abbassa il voto complessivo.

 

Oggi, invece, le storie sembra "telefonarle", andare di cliché in cliché, e l'impressione che ho, da lettore, è che ci metta molto meno impegno e passione.

 

È il naturale esaurirsi delle idee? la routine? Si è stancato di Tex? È la sovrapproduzione che costringe a macinare più pagine in fretta? È un momento di crisi per altre cause? Chi lo sa... io intanto ho avuto la mia risposta: no, non ero io che non vedevo le magagne, le storie di qualche anno fa di Ruju erano DAVVERO meglio delle attuali (almeno questa lo era). È peggiorato dopo. Speriamo sia solo una crisi momentanea e torni presto a fare storie almeno al livello di "Wolfman"...

 

 

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SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

 

Finito ora il secondo albo.

Sì, una storia migliore di quella dei mesi scorsi, ma, nel complesso, poco convincente.

Wolfman mi ha sempre dato l'impressione di essere un personaggio da "una storia e via", a meno di una forte idea che ne giustifichi il ritorno in scena.

E questa idea stavolta non c'è. Wolfman è sopravvissuto e fa le stesse cose che faceva prima, solo che sembra stia andando con il pilota automatico e la storia in generale mi sembra giri un po' a vuoto.

 

Aggiungo che diventa quasi comico il finale dove il possibile colpevole della morte di McGriffin cambia a velocità pazzesca (mancava solo che i sospettati fossero Tex e Carson e avevamo toccato tutti i personaggi).

 

Poi oh, la storia ha dei bei momenti e Del Vecchio è sempre un piacere da leggere (anche se il duecentomilionesimo gambler sosia di John Carradine mi ha frantumato gli zebedei, ma va detto che ha dovuto riprendere la fisionomia tratteggiata da Font), ma nel complesso non vado oltre un 6 abbondante.

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<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

L'impostazione (purtroppo) è come spesso accade con Ruju, tipicamente "gialla" e non western: condivide con Nizzi queste storie più da "quella casa nella prateria" che da John Ford, in cui il ruolo principale dei pards è come "investigatori" che devono "risolvere un mistero

In questo non ci vedo niente di male.

É un modo di variare le storie e renderle più interessanti.Il problema  però é che ci deve essere anche una componente di azione e in questa storia Tex e Carson praticamente non sparano a NESSUNO per due albi.

 

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Premessa necessaria: sarà dura essere imparziale stavolta, visto che non capita tutti i giorni d'incontrare l'autore e farsi autografare l'albo, dopo aver piacevolmente scambiato quattro chiacchiere. Pasquale è davvero una persona squisita, simpatica e molto disponibile e quindi le sue dediche sull'albo faranno sì che io rimanga sempre molto legato a questa storia. Ci proverò a essere obiettivo, ma non garantisco. :P:D

 

Che poi la vita è strana, infatti non è un mistero che alla sua apparizione sulla saga il personaggio di Wolfman non mi aveva appassionato. La storia in questione mi aveva lasciato freddo e, se non ricordo male, forse non aveva raggiunto la sufficienza nel mio giudizio. 

 

Anche nel suo ritorno il villain conserva quelle caratteristiche che poco mi avevano convinto; aldilà della sua ferocia è sempre dura accettare che un uomo solo possa assediare una cittadina di svariate centinaia di anime e con Tex e Carson fra le file.

Il soggetto della prima storia non mi ha mai fatto impazzire e quando appresi che il feroce Wolfman sarebbe ritornato, non feci salti di gioia. Anche il suo salvataggio necessita molta sospensione d'incredulità, ma di certo non è il primo e nemmeno ultimo caso di salvataggio ai limiti.

 

Comunque, sapendo di andare un po' controcorrente rispetto ai commenti di chi mi ha preceduto, leggendo il sequel l'ho nettamente preferito al capitolo precedente.

Sono annebbiato nel mio giudizio? Forse! Tuttavia il fatto che Wolfman sia relativamente usato più come pretesto che reale fulcro nella storia, ha fatto sì che la sua riproposizione non sia una semplice copia dell'episodio di anni fa. 

 

La sua pericolosità diviene anche più "umana" visto che, sebbene con qualche gatta da pelare, Tex riesce a scalfire il "mito della sua invunerabilità", prima disarmandolo del suo temibile Sharp e poi spaccandogli il naso nella montagna. In effetti il duello finale ha avuto poco pathos, ma pazienza, il clou della storia ormai era indirizzato alla soluzione del giallo, imbastito da Ruju per arricchire la trama. So bene che le trame gialle su Tex non sono del tutto amate da alcuni lettori e dal curatore, ma di tanto in tanto, a mio avviso, non stonano per variare le tematiche della serie, a patto che siano ben concepite.

 

Quella che Ruju ci confenziona, è accettabile, grazie soprattutto a una presentazione di comprimari funzionale, fra cui brillano sempre le figure femminili (dalla vedova di Mc Griffin a Jody, passando alla tata Hope e Tara).

 

La trama scorre piacevolmente e sebbene l'intreccio sia più semplice della consueta media boselliana, il livello si mantiene su buoni livelli.

 

Una piccola precisazione: il sottoscritto nei commenti tiene più conto delle sensazioni che la lettura mi dona, rispetto alle caratteristiche tecniche di stile e narrazione, di conseguenza se una storia mi appassiona e non mi annoia, la promuovo anche se può contenere errori veniali o imprecisioni. Qualsiasi sia l'autore, è ovvio.

 

Chiusa la parantesi, posso riassumere dicendo che la storia mi è alquanto piaciuta e, sebbene non raggiunga apici di qualità da pietra miliare, la si apprezza volentieri.

 

Del Vecchio rimane uno dei disegnatori della "giovane leva" che apprezzo di più. Stile elegante e pulito, adatto per certe tematiche e adattissimo al grande Nord. Contrariamente a quanto detto da altri, mi piace davvero tanto la sua rappresentazione di Tex, sia junior che senior. Per ciò che riguarda la linea chiara, è una sua prerogativa, anche in passato autori come Letteri la adottavamo con eccellenti risultati. Non me ne voglia Cossu (altro artista da ligne clare), ma Del Vecchio è di tutt'altro spessore. (Imho ovviamente).

 

Stavolta forse un po' la fretta ha inciso sul suo lavoro complessivo, visto che alcune vignette e campi lunghi sono meno curati del solito, ma il risultato è sempre soddisfacente e non lo reputo tanto "inadeguato" se confrontato alla prova di Font. Non era facile riprendere una storia del maestro iberico, visto la differenza marcata di stile e caratteristiche, eppure per me la missione è stata compiuta con merito. Non a caso Pasquale (Ruju n.d.a.) ha ampiamente elogiato le qualità del collega disegnatore durante la nostra chiacchierata. :) Il mio voto finale è 7

  • +1 1
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Concordo con il giudizio su Ruju come persona piacevole con cui parlare.

Affatto d'accordo con il considerare sufficiente il racconto.

Mettiamolo a confronto con una qualsiasi storia presente del centinaio 100-200 (Nolitta escluso) e ci si rende conto che proprio non ci siamo.

Certo lo scenario cambia se lo si valuta con l'andazzo attuale, ma se questa fosse stata la media di Tex, non sarebbe stato in edicola per 75 e mi chiedo allora perché non pretendere sempre il meglio?

 

SPOILER 

Il primo grande errore di Ruju è che la trama principale è estranea ai pards.

La vicenda che chiude l'albo non è la morte di Wolfman. Basta farci caso.

La ribalta se la prende la serie di omicidi correlati, con tanto di sorpresona inaspettata finale.

E che ruolo hanno avuto Tex e Carson nella risoluzione? Nessuna.

Tutto è avvenuto a loro insaputa e anche la decisione finale di chiudere gli occhi è suggerita dalla moglie dell'assassinato.

Abbastanza incoerente con sé stessa a ben vedere. Al ragazzo sembra non avrebbe concesso la stessa benevolenza.

Tornando ai nostri, a parte accorgersi che c'era altro di cui preoccuparsi, senza la soffiata del tizio torturato, che li ha messi sulla giusta strada, chissà se avrebbero chiuso il caso.

 

A chi invece pensa che il centro dell'attenzione fosse Wolfman, dimostro che anche in questo caso non ci siamo proprio.

 

Tex e Carson giocano sempre sulla difensiva. Dopo il secondo scontro imho la logica vuole che si mettano in caccia. Senza lasciare un momento di pace, anche per evitare rischi alla popolazione.

Invece attendono.

Hanno perso la capacità di braccare un avversario?

Armano una cittadina, ma Wolfman entra come fosse nulla in una casa uccidendo e rapendo, mentre i nostri sono in altre faccende occupati. E solo quando il nemico decide di affrontare Tex la faccenda si conclude.

Tutto ciò sarebbe comprensibile se a terrorizzare il paese fosse una banda numerosa o apaches sul piede di guerra.

Ma una sola carogna può mettere così in difficoltà i due ranger più in gamba del west?

 

Neanche Wolfman è convincente. Entra in città, potendo fare una strage e invece si concentra su una specifica abitazione. Sembra interessato più lui che Tex a risolvere il mistero.

Anzi mette le cose a posto.

Fa fuori i sicari del primo omicidio, elimina un viscido verme e consente a Tex di raccogliere una testimonianza.

 

Imho come spesso succede con Ruju, il suo interesse era raccontare  quel giallo e Tex e il resto sono solo corollario. Servono solo ad accontentare i lettori che vedono il loro beniamino, ma se li togli l'albo funziona meglio.

 

Beh, Tex non può essere un'appendice, né alla mercè di un nemico neanche tanto pericoloso.

Modificato da Exit
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Come dicevo qualche post fa, Ruju è altalenante, infatti rispetto alla sua prova precedente, quella in collaborazione con Barbanera, che io ho trovato insufficiente, qui invece sforna una storia per mè ottima.

Come era ottima anche  la prima storia di Wolfman. Rispetto alla prima storia che era sviluppata tutta su Wolfman qui cè anche dell'altro. Se si capisce subito che Wolfmam non è il responsabile dell'assassinio  dell'ingegnere, cè però da scoprire  chi è stato a ucciderlo. Ruju però lascia degli indizi che confondono le carte, e fino alla fine io non sono riuscito a capirlo. Per mè un bel giallo avventuroso che su Tex ci sta benissimo. Mi ha ricordato una storia di Letteri  ambientata in una locanda. Ottimi i disegni di Del vecchio, anche per mè, di tutt'altro livello rispetto a quelli di Cossu. Preferisco però  il volto del suo Tex giovane.  

Che Wolfman possa  resuscitare una seconda volta sarebbe un tantino molto forzato vista la conclusione di questa storia, ma sarebbe potuto diventare un cattivissimo che odia alla morte Tex Willer.

<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Come dicevo qualche post fa, Ruju è altalenante, infatti rispetto alla sua prova precedente, quella in collaborazione con Barbanera, che io ho trovato insufficiente, qui invece sforna una storia per mè ottima.

Come era ottima anche  la prima storia di Wolfman. Rispetto alla prima storia che era sviluppata tutta su Wolfman qui cè anche dell'altro. Se si capisce subito che Wolfmam non è il responsabile dell'assassinio  dell'ingegnere, cè però da scoprire  chi è stato a ucciderlo. Ruju però lascia degli indizi che confondono le carte, e fino alla fine io non sono riuscito a capirlo. Per mè un bel giallo avventuroso che su Tex ci sta benissimo. Mi ha ricordato una storia di Letteri  ambientata in una locanda. Ottimi i disegni di Del vecchio, anche per mè, di tutt'altro livello rispetto a quelli di Cossu. Preferisco però  il volto del suo Tex giovane.  

Che Wolfman possa  resuscitare una seconda volta sarebbe un tantino molto forzato vista la conclusione di questa storia, ma sarebbe potuto diventare un cattivissimo che odia alla morte Tex Willer.

Come al solito ho fatto un po' di confusione. No ho capito chi ha ucciso il marito di Èlla.🖐

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