Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

[297/299] Fuga Da Anderville


ymalpas
 Share

Voto alla storia  

95 members have voted

You do not have permission to vote in this poll, or see the poll results. Please sign in or register to vote in this poll.

Recommended Posts

  • co fondatore
On 24/4/2019 at 16:48, Leo dice:

Mi spiace Bob, ma non posso essere più in disaccordo. Per me questa storia è epica, Tra due bandiere non le si avvicina nemmeno. 

Ma non esagerare manco tu!

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Mister P dice:

Ma non esagerare manco tu!

 

La penso esattamente così :)

Link to comment
Share on other sites

  • 8 months later...

Troppa carne al fuoco in questa bellissima storia. Tanta buona carne. Lo sfondo tragico della Guerra di Secessione, personaggi ben caratterizzati, colpi di scena, pugni allo stomaco (il finale e la scena delle sabbie mobili), un Tex ricco di umanità, "le ballerine francesi", il personaggio di Tom. Tanta tanta roba. " Il passato di Carson" sarà sempre la mia storia preferita ma da tanto non mi sentivo così dopo una storia. Ticci non è il mio disegnatore preferito ma le sue pistole sono fantastiche e certe vignette sono splendide.

Link to comment
Share on other sites

On 25/1/2020 at 22:08, Diablorojo82 dice:

Ticci non è il mio disegnatore preferito ma le sue pistole sono fantastiche e certe vignette sono splendide.

Ticci con i militari di esalta,per Giove :soldatonordista:...

...le scene del campo di concentramento sono un chiaro riferimento alla bestialità della Guerra.i morti per inedia,buttati nella palude,ricordano barbarie ancora più terribili accadute nel secolo successivo...

10000 nordisti morirono ad Andersonville.

 

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Barbanera dice:

Ticci con i militari di esalta,per Giove :soldatonordista:...

...le scene del campo di concentramento sono un chiaro riferimento alla bestialità della Guerra.i morti per inedia,buttati nella palude,ricordano barbarie ancora più terribili accadute nel secolo successivo...

10000 nordisti morirono ad Andersonville.

 

Certe tragedie spesso sono dimenticate o sconosciute dalle nostre parti.

Link to comment
Share on other sites

Avevo postato questo commento come risposta ad un post nel thread su "fra due bandiere", ma ripensandoci, sta meglio qui:

------------------------------

Temo che anni di nizzate mi abbiano rovinato "fuga da Anderville". All'epoca mi era piaciuta molto, ma l'ho riguardata ultimamente... quel finale, con Tex che strilla, impotente e inutile, all'epoca mi era parso drammatico, perchè era una cosa inconsueta, il fatto che fosse un Tex così irriconoscibile e sconfitto dava maggior forza alla scena.  Ma a rileggerlo oggi.. ci rivedo il tex imbelle di mille nizzate... ne rovescia totalmente la percezione: se quella è un evenienza rara dà drammaticità. Se è una cosa che capita in tante storie... beh, diventa ridicola, e insopportabile.

Mi ha fatto riflettere su quante volte, anche all'inizio, prima della sua crisi, Nizzi ha usato "Tex che viene gabbato, e ci pensa qualcos'altro - la fortuna o il destino - a fare giustizia" come "colpo di scena",  come cosa che rendeva particolare e memorabile una storia (anche ne "I delitti del Lago Ghiacciato" per esempio). E come era diversa la reazione del pubblico (e anche la mia) allora. Per quante frottole si dicano oggi sull'argomento, il pubblico Texiano all'epoca era apertissimo anche a storie dove Tex veniva ingannato, o prendeva botte in testa.

Sono stati anni e anni di vedere ripetute queste cose in maniera insopportabile a cambiare tutto questo. Fino al punto che adesso, rileggendo le vecchie storie di Nizzi che utilizzano questi elementi, provo solo fastidio.

Non penso rileggerò altre storie di Nizzi dell'epoca, preferisco serbarne un buon ricordo.

  • Confused (0) 2
Link to comment
Share on other sites

  • 2 months later...

L'ho letta ieri per la prima volta nella collana per i 70 anni, dopo aver letto "Tra due Bandiere", ed io ho preferito di gran lunga la prima. I disegni di ticci sovrastano (a mio parere) quelli di Galep. La sceneggiatura è perfetta con numerosi colpi di scena. Il finale è molto bello ed (almeno per me) inaspettato

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

non ho capito quale preferisci

Potevo formulare meglio la frase, comunque ho preferito "Fuga da Anderville".

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

Ma secondo voi.... alla fine Tex lo ha portato Carson a vedere le famose ballerine in calze a rete?

Secondo me ci è andato solo Carson!

Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...
  • 3 months later...

Da appassionato della guerra civile americana, apprezzo molto le avventure di Tex che affrontano tale periodo storico. A mio parere, "Fuga da Anderville è una storia davvero ottima. La sceneggiatura di Nizzi è tesissima e fila come un treno. Ben caratterizzati i personaggi, tra cui spiccano i due cugini Leslie e John Walcott, ugualmente integri d'animo ma diversi negli ideali e divisi dall'atroce conflitto. Nella drammatica parte ambientata nel tremendo campo di concentramento sudista di Anderville, abbondano i riferimenti al classico di Leone "Il buono, il brutto e il cattivo". Efficace, anche se non del tutto imprevedibile, il finale. Riguardo ai disegni, devo dire di non essere un estimatore dello stile di Ticci, talora impreciso nelle proporzioni dei volti (a volte i personaggi sembrano un po' troppo "stempiati"), ma ammiro il dinamismo che il disegnatore riesce ad infondere alle scene di battaglia e di inseguimento, grazie ad un tratto rude ed incisivo. Davvero un' avventura stupenda, che ho letto tutta d'un fiato.

Link to comment
Share on other sites

  • 3 months later...

Può contenere SPOILER

.

.

.

Capolavoro, capolavoro, CAPOLAVORO! Questa, a mio avviso, è una delle migliori storie di Tex, da poter essere tranquillamente anche sul podio. Semplicemente perfetta. Grandissimo Nizzi, impeccabile!
Oltre a una trama bellissima, Nizzi crea anche dei dialoghi perfetti a dir poco. Non ho mai trovato noiosa la storia, il cui ritmo non cala mai, in alcun punto ed essa era talmente intrigante e appassionante che non riuscivo a smettere di leggerla. Ci sono continui colpi di scena e straordinari ribaltamenti che mi hanno fatto letteralmente adorare questa storia. Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi: John, Howard, l'odioso Leslie, il simpaticissimo Tom...tutti personaggi che, terminata la lettura, ti lasciano il segno per sempre, chi nel bene e chi nel male.
Ho apprezzato particolarmente anche l'ambientazione, durante la guerra di Secessione.
Bello il primo incontro tra Tex e Tom, personaggio simpatico e indimenticabile. Intrigante il mistero legato alla sparizione dei lingotti d'oro dei confederati e curiosa ed esaltante la missione di Tex: liberare John dal campo di concentramento sudista di Anderville (ispirato naturalmente al reale campo di Andersonville). Bellissima la scazzottata di Tex e Tom contro alcuni sudisti razzisti nel ristorante, che mi ha fatto riflettere sul fatto che il razzismo è presente anche al giorno d'oggi e che, forse oggi più che mai, avremmo bisogno di un Tex.
Epica la scena in cui Tex e Tom saltano dal ponte. Magnifica la parte in cui Tex mette in atto i suoi piani: entrare a Anderville e uscirne (vivo!) con John. La scena del sacrificio di Tom è una delle più emozionanti e drammatiche che abbia visto in un fumetto. Intrigantissimo il mistero legato alla morte di Leslie e quello ancora aperto legato alla sparizione dell'oro. Meraviglioso l'inaspettato finale, che contiene uno straordinario colpo di scena e che fa finalmente chiarezza sui misteri della sparizione dell'oro e dell'uccisione di Leslie. Raramente ho letto un finale così intenso e così bello. Grandissimo capolavoro: grazie, Nizzi, per questo gioiello. Dare 10 e lode a questa storia mi sembra quasi riduttivo: potrei darle benissimo 11, 12, 50, 100...
Per quanto riguarda i disegni, Ticci, che non mi fa di solito impazzire, mi è piaciuto. Del suo stile apprezzo soprattutto i magnifici paesaggi e la dinamicità che riesce a conferire alle scene.
Le copertine di Galep, invece, non mi hanno molto convinto, ma sono l'unico (e trascurabile) difetto di questo capolavoro.
Viva Nizzi e viva Tex!

Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9-

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

Può contenere SPOILER

.

.

.

Capolavoro, capolavoro, CAPOLAVORO! Questa, a mio avviso, è una delle migliori storie di Tex, da poter essere tranquillamente anche sul podio. Semplicemente perfetta. Grandissimo Nizzi, impeccabile!
Oltre a una trama bellissima, Nizzi crea anche dei dialoghi perfetti a dir poco. Non ho mai trovato noiosa la storia, il cui ritmo non cala mai, in alcun punto ed essa era talmente intrigante e appassionante che non riuscivo a smettere di leggerla. Ci sono continui colpi di scena e straordinari ribaltamenti che mi hanno fatto letteralmente adorare questa storia. Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi: John, Howard, l'odioso Leslie, il simpaticissimo Tom...tutti personaggi che, terminata la lettura, ti lasciano il segno per sempre, chi nel bene e chi nel male.
Ho apprezzato particolarmente anche l'ambientazione, durante la guerra di Secessione.
Bello il primo incontro tra Tex e Tom, personaggio simpatico e indimenticabile. Intrigante il mistero legato alla sparizione dei lingotti d'oro dei confederati e curiosa ed esaltante la missione di Tex: liberare John dal campo di concentramento sudista di Anderville (ispirato naturalmente al reale campo di Andersonville). Bellissima la scazzottata di Tex e Tom contro alcuni sudisti razzisti nel ristorante, che mi ha fatto riflettere sul fatto che il razzismo è presente anche al giorno d'oggi e che, forse oggi più che mai, avremmo bisogno di un Tex.
Epica la scena in cui Tex e Tom saltano dal ponte. Magnifica la parte in cui Tex mette in atto i suoi piani: entrare a Anderville e uscirne (vivo!) con John. La scena del sacrificio di Tom è una delle più emozionanti e drammatiche che abbia visto in un fumetto. Intrigantissimo il mistero legato alla morte di Leslie e quello ancora aperto legato alla sparizione dell'oro. Meraviglioso l'inaspettato finale, che contiene uno straordinario colpo di scena e che fa finalmente chiarezza sui misteri della sparizione dell'oro e dell'uccisione di Leslie. Raramente ho letto un finale così intenso e così bello. Grandissimo capolavoro: grazie, Nizzi, per questo gioiello. Dare 10 e lode a questa storia mi sembra quasi riduttivo: potrei darle benissimo 11, 12, 50, 100...
Per quanto riguarda i disegni, Ticci, che non mi fa di solito impazzire, mi è piaciuto. Del suo stile apprezzo soprattutto i magnifici paesaggi e la dinamicità che riesce a conferire alle scene.
Le copertine di Galep, invece, non mi hanno molto convinto, ma sono l'unico (e trascurabile) difetto di questo capolavoro.
Viva Nizzi e viva Tex!

Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9-

 

Bel post, Magico Vento. Questa è a mio parere la miglior storia di Nizzi in assoluto e la migliore storia texiana ambientata durante la guerra civile. Dialoghi, personaggi, ambientazioni, la vignetta finale con Tex e Carson che cavalcano tra i campi di cotone: è tutto perfetto. È la vetta più alta di Nizzi e una delle più alte in Tex. Capolavoro assoluto! Sono felice che ti sia piaciuta ;)

  • Like (+1) 1
Link to comment
Share on other sites

La mia storia preferita! Tex qui perde, però come perde?

Il piano architettato da Howard Walcott, è semplicemente perfetto. Non far partire i lingotti, è una trovata geniale. Tex non possiede la sfera di cristallo, non può capire chi ha rubato i lingotti, a meno che non sia onnisciente.  Lo sfogo finale, che a molti ha fatto storcere il naso, a me è piaciuto. Tex secondo me non si sfoga, solo per le azioni compiute da Howard Walcott, ma si sfoga, perchè qui Tex subisce un altra batosta, dopo la morte di tutta la sua famiglia, di sua moglie, della moglie di Tiger Jack, della moglie di suo figlio, del suo amico Rod. Dopo tutti questi eventi Tex scoppia, perchè non può fare nulla per rimediare, ormai Tom e John Walcott sono morti. L'ultimo muore "insieme" a suo fratello, per colpa dello zio accecato dalla fama e dalla gloria. E poi c'è la vignetta finale disegnata da un grandissimo Ticci, dove assistiamo ad una scena di profonda amicizia tra Tex e Carson.

"Mi farai compagnia vecchio cammello?"

"Peste hai forse bisogno di domandarlo?"

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">57 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

Può contenere SPOILER

.

.

.

Capolavoro, capolavoro, CAPOLAVORO! Questa, a mio avviso, è una delle migliori storie di Tex, da poter essere tranquillamente anche sul podio. Semplicemente perfetta. Grandissimo Nizzi, impeccabile!
Oltre a una trama bellissima, Nizzi crea anche dei dialoghi perfetti a dir poco. Non ho mai trovato noiosa la storia, il cui ritmo non cala mai, in alcun punto ed essa era talmente intrigante e appassionante che non riuscivo a smettere di leggerla. Ci sono continui colpi di scena e straordinari ribaltamenti che mi hanno fatto letteralmente adorare questa storia. Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi: John, Howard, l'odioso Leslie, il simpaticissimo Tom...tutti personaggi che, terminata la lettura, ti lasciano il segno per sempre, chi nel bene e chi nel male.
Ho apprezzato particolarmente anche l'ambientazione, durante la guerra di Secessione.
Bello il primo incontro tra Tex e Tom, personaggio simpatico e indimenticabile. Intrigante il mistero legato alla sparizione dei lingotti d'oro dei confederati e curiosa ed esaltante la missione di Tex: liberare John dal campo di concentramento sudista di Anderville (ispirato naturalmente al reale campo di Andersonville). Bellissima la scazzottata di Tex e Tom contro alcuni sudisti razzisti nel ristorante, che mi ha fatto riflettere sul fatto che il razzismo è presente anche al giorno d'oggi e che, forse oggi più che mai, avremmo bisogno di un Tex.
Epica la scena in cui Tex e Tom saltano dal ponte. Magnifica la parte in cui Tex mette in atto i suoi piani: entrare a Anderville e uscirne (vivo!) con John. La scena del sacrificio di Tom è una delle più emozionanti e drammatiche che abbia visto in un fumetto. Intrigantissimo il mistero legato alla morte di Leslie e quello ancora aperto legato alla sparizione dell'oro. Meraviglioso l'inaspettato finale, che contiene uno straordinario colpo di scena e che fa finalmente chiarezza sui misteri della sparizione dell'oro e dell'uccisione di Leslie. Raramente ho letto un finale così intenso e così bello. Grandissimo capolavoro: grazie, Nizzi, per questo gioiello. Dare 10 e lode a questa storia mi sembra quasi riduttivo: potrei darle benissimo 11, 12, 50, 100...
Per quanto riguarda i disegni, Ticci, che non mi fa di solito impazzire, mi è piaciuto. Del suo stile apprezzo soprattutto i magnifici paesaggi e la dinamicità che riesce a conferire alle scene.
Le copertine di Galep, invece, non mi hanno molto convinto, ma sono l'unico (e trascurabile) difetto di questo capolavoro.
Viva Nizzi e viva Tex!

Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9-

Ma sei pazzo a dire queste cose?:DMa non lo sai che l'ha scritta Nizzi? Non è il nome giusto sul tamburino.

A parte gli scherzi, grandissima storia, una delle migliori della serie.

Non la mia preferita però, sarà che la guerra civile non mi entusiasma, non lo so...

All'epoca la trovai esaltante, oggi mi impressiona meno. Comunque gran storia, anche se di Nizzi preferisco quelle più divertenti nei dialoghi, probabilmente.

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, Leo dice:

Bel post, Magico Vento. Questa è a mio parere la miglior storia di Nizzi in assoluto e la migliore storia texiana ambientata durante la guerra civile. Dialoghi, personaggi, ambientazioni, la vignetta finale con Tex e Carson che cavalcano tra i campi di cotone: è tutto perfetto. È la vetta più alta di Nizzi e una delle più alte in Tex. Capolavoro assoluto! Sono felice che ti sia piaciuta ;)

Grazie Leo!:)

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Magico Vento dice:

Grazie Leo!:)

Concordo al 100% con entrambi. Ho avuto i brividi quando l'ho letta ed è capitato nel 2020 a 38 anni. :-)

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

  • 1 month later...

"Fuga da Anderville" ci fa vivere appieno la guerra civile, purtroppo. Nizzi con questo tipo di soggetto pare scrivere con la pipa in bocca. Una trama che scorre via che è un piacere, non ci sono momenti di noia. Dapprima la contrapposizione fra i due cugini di diverse idee politiche ma sostanzialmente con gli stessi ideali che sono costretti a combattere uno contro l'altro. Capitolo razzismo ben centrato sia per la figura di Tom sia per il trattamento che riceve da Tex. Una guerra "inutile" come dice Tex dove quelli che sembrano i buoni cattivi e viceversa, persone che in situazioni normali andrebbero d'accordo costretti ad uccidersi fra di loro. Magnificamente triste e cruda la rappresentazione del campo di Anderville, forse omaggio a "Il buono, il brutto e il cattivo" di Leone. 

Ovvio fare paragoni con la storia "Tra due banidere" e IMO "Fuga da Anderville" ha la meglio sia come sceneggiatura (secondo me la storia di Bonelli sfiora solo la guerra civile e per Tex è quasi un inciampo in più) sia per disegni. Ritengo comunque ottima la storia di GLB e Galep.

Ticci mi piace ma non è fra i miei disegnatori preferiti, ho apprezzTO moltissimo i suoi campi lunghi e come ha descritto le crudeltà della prigione sudista oltre alla dinamicità delle scene d'azione.

Non trovo invece all'altezza del resto le cover degli albi.

 

Soggetto e sceneggiatura 9,5

Disegni 9

Copertine 6,5

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">2 ore fa</span>, SaWi dice:

Magnificamente triste e cruda la rappresentazione del campo di Anderville, forse omaggio a "Il buono, il brutto e il cattivo" di Leone. 

 

Dì pure che è copiata di sana pianta, mancava solo Mario Brega nei panni del sergente.... 

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">6 minuti fa</span>, gilas2 dice:

 

Dì pure che è copiata di sana pianta, mancava solo Mario Brega nei panni del sergente.... 

E' simile. Andersonville è stato il peggior campo di prigionia sudista. Come dovevano trattare i prigionieri? Offrire loro una tazzina di Tè e degli Oreo e poi cantare attorno ad un Falò? 

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">8 minuti fa</span>, gilas2 dice:

 

Dì pure che è copiata di sana pianta, mancava solo Mario Brega nei panni del sergente.... 

 

Entrambe le storie - quella del film e quella dell'albo di Tex - descrivono la vita in uno dei campi più efferati della guerra civile americana, quello di Andersonville. Non c'è quindi davvero bisogno di scomodare il concetto di plagio. Se vedo due film sull'Olocausto, è facile che ci siano molte somiglianze nella descrizione della vita nei campi di sterminio no? 

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Leo dice:

Entrambe le storie - quella del film e quella dell'albo di Tex - descrivono la vita in uno dei campi più efferati della guerra civile americana, quello di Andersonville. Non c'è quindi davvero bisogno di scomodare il concetto di plagio. Se vedo due film sull'Olocausto, è facile che ci siano molte somiglianze nella descrizione della vita nei campi di sterminio no? 

Sono d'accordo 

Link to comment
Share on other sites

Il 27/2/2021 at 16:05, Leo dice:

 

Entrambe le storie - quella del film e quella dell'albo di Tex - descrivono la vita in uno dei campi più efferati della guerra civile americana, quello di Andersonville. Non c'è quindi davvero bisogno di scomodare il concetto di plagio. Se vedo due film sull'Olocausto, è facile che ci siano molte somiglianze nella descrizione della vita nei campi di sterminio no? 

 

Bisognerebbe dimostrare che sia Leone che Nizzi abbiano attinto, anche dal punto di vista grafico, e persino delle inquadrature e delle luci, da una stessa identica fonte comune - che magari esiste pure ma della quale non sono a conoscenza - foto d'epoca dello stato dei prigionieri all'interno del campo comprese.

Altrimenti, il film è del 1966, il fumetto esce nel 1985, le inquadrature e lo status dei prigionieri sono praticamente identiche, quindi... 

Edited by gilas2
Link to comment
Share on other sites

 Share

  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.