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TWF - Tex Willer Forum

[Magazine N.07 - 2021] Columbia River - Giubba rossa


natural killer

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Grande Tex dice:
<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Dicimao dal n. 412 al 597,, che è il p

periodo basso? ma stai scherzando? dal 400 al 500 è forse il periodo più bello

uno scarso è di sicuro quello tra il 650 e il 695, ci sono state tante storie brutte di Ruju e Faraci

 

Non sto affatto scherzando. Punto primo il periodo più bello è casomai quello tra  il 96 ed il 200 con punte di eccellenza poco prima e poco dopo. Il periodo 400/ 500 non ci arriva minimamente vicino e se tu non avessi una sorta di cieco fanatismo per Nizzi te ne renderesti conto.

Non sembri aver nemmeno letto bene quello che ho scritto ovvero

 

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Se non ci fosse stato Boselli, ci sarebbe stato eccome un periodo di bassa qualità molto lungo. Dicimao dal n. 412 al 597,, che è il punto più basso raggiunto dalla serie e tutto per opera dello sceneggiatore che tanto ami e che non nomino o Grande Tex comincia ad attaccare pure me. :lol:

 

Di tutta la mia frase estrapoli quello che ti fa più comodo per farmi dire una cosa che non ho detto. Per fortuna, a differenza tua, qualcun altro lo ha capito.

Escludendo le storie di Canzio, Medda, Boselli e Nolitta, nel periodo 400/500 abbiamo alcune storie modeste partite bene ma arrivate male, due storie belle ma, guarda caso, su soggetto altrui e non di Nizzi, un altro paio di storie carine ma nulla di più. Nizzi si salva perché ha ancora una certa padronanza del mestiere ma non ha più idee e difatti deve prenderle da altri o da sue vecchie storie di Larry Yuma. Dopo il n. 500 c'è un crollo totale. Anche il mestiere lo abbandona e scrive le cose peggiori della sua carriera. "Il ponte di pietra" è il punto più basso mai raggiunto dalla serie. Ma veniamo alle presunte storie brutte scritte da Ruju e Faraci, che anche se tu avessi ragione a definirle cosi, e non ce l'hai, sarebbero sempre dei capolavori della letteratura mondiale in confronto a "Il ponte di pietra".

Nel periodo in esame, ovvero la fascia 400/600, escono tre storie di Faraci: "Evasione", "Lo sceriffo indiano"  e "L'uomo di Baltimora". Tutte e tre belle storie, non esenti da qualche pecca forse, ma sorrette da una sceneggiatura solida e brillante diversamente da quelle di Nizzi. Ruju scrive una sola storia per la serie classica ed è "La prova del fuoco", un gioiellino di western psicologico che è semplicemente la seconda più bella storia del 2010 dopo "La mano del morto".

Se queste per te sono brutte storie è chiaro che non ci intenderemo mai.

Ma anche se estendiamo il discorso a  Texoni, Maxi e Almanacchi, le cose non cambiano. L'unica cosa che posso concederti è che "La ballata di Zeke Colter" è una gran bella storia e che  ci sono alcuni Texoni di buon livello. Per il resto il discorso non cambia.

 

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Just now, MacParland dice:

L'hai sparata un po' grossina eh Carlo:lol: Nell'arco di 40 numeri nella fascia 401-500 escono:  "L'Uomo senza Passato", "I Lupi del Colorado", "La Strage di RedHill", "Wild West Show", "Gli Invincibili", "Il Ritorno del Morisco", "Sulle Piste di Fort Apache", " I Sette Assassini" poco prima: "Il Passato di Carson", "Cercatori di Piste" mentre dopoo: "Golden Pass", "Il Presagio", "Le Colline dei Sioux", "Congiura contro Custer" (buona in certe parti eccellenti) ed infine: "La Grande Invasione". Un po' pochino:D Boselli mattatore assoluto (cosa abbastanza naturale all'inizio si hanno sempre le idee migliori. Non che Boselli adesso scriva storie brutte, tutt'altro), Nizzi al netto di qualche prova non di livello produce ancora prove da novanta. Non parlerei di periodi bui, ma farei delle distinzioni più massicce, dividerei tutto nelle rispettive fasce, perchè anche nelle annate peggiori (come quelle di Nizzi post Mefisto) c'era sempre una storia di livello (sette/sette e mezzo ed anche otto). Dividendo tutto in fasce, direi che le fasce migliori sono senza dubbio la seconda, la quarta e la quinta (101-200-301-400-401-500). Le fasce sottotono, sono anche qui senza dubbio: La terza e la sesta (201-300-501-600). La prima fascia negativa, è negativa per l'appunto per il pessimo contributo di Nizzi. Poche storie buone, molte nelle media ed altrettante scadenti. Attenzione! Non sto dicendo che in queste fasce non ci siano storie di livello (i cosiddetti Capolavori), ma la qualità media è più bassa rispetto alle altre fasce. La seconda è un periodo strano, Bonelli è sul viale del tramonto, Sergio ogni tanto scrive e verso la fine arriva Nizzi (ed il livello un po' sale). Fascia bruttina, nei primi 50 albi oltre a: "Gli Eroi di Devil Pass" ed "I Ribelli Del Canada" non esce quasi nulla di "potente" (quasi tutte storie nella norma o brutte) forse: "Sasquatch". Negli altri 50 albi il livello sale: "Un Ranger del Texas", "Il Ritorno del Carnicero" "Il Colonnello Watson" e "Fuga da Anderville". 

Non capisco. E' vero che le storie migliori di quel periodo sono quasi tutte di Boselli, ma senza altri ricambi la serie chiudeva.

Interpretavo il pensiero di Carlo Monni aggiungendo un mio parere sulle storie migliori del periodo citato

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Tradotto per un povero vecchietto? :old:

Per me stesso, ma senza filtri :D

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, MacParland dice:
<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Dicimao dal n. 412 al 597,, che è il punto più basso raggiunto dalla serie

L'hai sparata un po' grossina eh Carlo:lol: Nell'arco di 40 numeri nella fascia 401-500 escono:  "L'Uomo senza Passato", "I Lupi del Colorado", "La Strage di RedHill", "Wild West Show", "Gli Invincibili", "Il Ritorno del Morisco", "Sulle Piste di Fort Apache", " I Sette Assassini" poco prima: "Il Passato di Carson", "Cercatori di Piste" mentre dopoo: "Golden Pass", "Il Presagio", "Le Colline dei Sioux", "Congiura contro Custer" (buona in certe parti eccellenti) ed infine: "La Grande Invasione". Un po' pochino:D

Vedo che anche tu sei selettivo nel leggere i miei messaggi. Dovrò rassegnarmi e farci l'abitudine.

Mi ripeto anche con te: quello che ho scritto è:

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Se non ci fosse stato Boselli, ci sarebbe stato eccome un periodo di bassa qualità molto lungo. Dicimao dal n. 412 al 597,

 

E tu per confutarmi cosa fai? Citi le storie di Boselli? Complimenti!:P

Ma  veniamo alle storie di Nizzi che citi.

"L'uomo senza passato" deriva da un soggetto di Claudio Villa. Parte benissimo ma arriva male. Il potenziale conflitto tra padre e figlio si rsolve in modo, questo s, frettoloso e banale. La fine di Fiore di Luna è quanto di più scontato ci si potesse aspettare.

"I lupi del Colorado" è, in effetti, una buona storia. Come ho detto, in quel periodo Nizzi ancora come sceneggiatore sela cavava bene. Erano le idee a mancargli spesso.

"Il presagio", bella storia, peccato che sia di Civitelli e qui torniamo al discorso precedente.

"Le colline dei Sioux" buona anche questa e non mi disturba che la parte finale sia presa quasi di peso da un episodio del telefilm "la conquista del West". Ripeto che nella faccia 400/500 era carente nei soggetti ma non nel mestiere di sceneggiatore.

"Congiura contro Custer".  Concordo che sarebbe una bella storia, se si passa sopra ad alcuni errori di cronologia in fondo veniali ma non posso perdonare a Nizzi quello che è un vero e proprio plagio di "Giorno di gloria"  del grande  Gino D'Antonio.

Sono comunque solo cinque storie  su un totale di 48 o, se, preferisci, solo 13 albi su un totale di 201. partendo dal n 400. Un po' poco non ti pare? Nella stessa fascia Boselli,  ne firma ben 74 tutti di gran livello, per tacere deglki altri sceneggiatori.

Mi ripeto: con il solo Nizzi sarebbero stati anni moltp scialbi.

Magari adesso mi capirete.

 

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4 ore fa, Carlo Monni dice:

Non sto affatto scherzando. Punto primo il periodo più bello è casomai quello tra  il 96 ed il 200 con punte di eccellenza poco prima e poco dopo. Il periodo 400/ 500 non ci arriva minimamente vicino e se tu non avessi una sorta di cieco fanatismo per Nizzi te ne renderesti conto.

Non sembri aver nemmeno letto

scusa Carlo ma mi sembra che tu stia adducendo il TUO punto di vista a verità assoluta.A parte che in quel centinaio c'è anche Boselli😉 come detto tu stesso

Io non hi detto che è stato un periodo ottimo per Nizzi: ma che è stato un periodo ottimo e basta.

 volevo solo essere ironico chiedendoti se scherzavi, se non l'avevi capito me ne scuso

Edited by Grande Tex
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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Grande Tex dice:

scusa Carlo ma mi sembra che tu stia adducendo il TUO punto di vista a verità assoluta.A parte che in quel centinaio c'è anche Boselli😉 come detto tu stesso

Io non hi detto che è stato un periodo ottimo per Nizzi: ma che è stato un periodo ottimo e basta.

 volevo solo essere ironico chiedendoti se scherzavi, se non l'avevi capito me ne scuso

Sì concordo. Andiamo su punti di vista. Personalmente ho iniziato a leggere Tex dal n. 398, quindi alla fascia 400/500 ci sono affezionato e per me è la migliore. Mi sono innamorato del nostro ranger e del quest grazie a questa "fascia". Pian piano in età matura (all'epoca avevo 10 anni) ho recuperato quasi tutti gli arretrati, ho letto le "vecchi" storie, ho riletto quello della mia fascia preferita e leggo le nuove. Grazie al forum soprattutto.

Ritornando al topic...

Mi è sempre piaciuta la  collana almanacchi. Consigli letterari, cinematografici, temi particolari più una storia inedita di Tex. Cosa  vuole di più un appassionato del West?

Io preferivo il vecchio almanacco (spesso li rileggo), più denso, più "adulto". Quello attuale mi piace per la carta e il formato ma ha perso densità nei consigli per me. In quello del 2021 ho gradito gli articoli molto meno la parte dedicata a "libri " e "film". Recuperate i vecchi almanacchi e vedrete la differenza. Poi Morricone...Ero al mio primo concerto del Boss, a memoria  anno 2002 il The Rising Tour, e lui entra sulle note di C'era una volta il West. Quel giorno è  nato un doppio amore.

Passando alle storie di questo Magazine...

Quella di Ruju è scontata dalle prime pagine (Snow è sgamato) e si evolve in modo blando e scontato. Poi leggendo altri interventi dei colleghi del forum, ho notato delle cose che, da lettore "distratto" o poco impegnato, non avevo notato. La storia non mi aveva convinto e ne ho avuto conferma anche leggendo alcuni commenti. I disegni non mi sono piaciuti, ingessati e il disegnatore in questione secondo me ne deve mangiare di "pane texiano".

Sulla seconda storia il Bos ci porta nel passato di qualcuno e come spesso capita il risultato è gustoso. Atmosfera piacevole, Jim gagliardo ma anche "in difficoltà " ideologica. Mi è venuta voglia di rileggere le storie con Jim ed una in particolare. Poi i disegni di Biglia sono molto belli e rispetto alla prima storia  non c'è paragone ma sono gusti.

 

 

 

 

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  • Sceriffi
15 ore fa, Carlo Monni dice:

E tu per confutarmi cosa fai? Citi le storie di Boselli? Complimenti!:P

Ne ho citate: 8 e mezzo di Boselli, una storia e mezzo di Sergio (la parte di: "Golden Pass") e cinque di Nizzi. Non mi sembra uno scontro così impari. Che Boselli sia superiore è ovvio, ma non mi sembra che Nizzi scriva storie come: "Il Ponte di Pietra".

15 ore fa, Carlo Monni dice:

Sono comunque solo cinque storie  su un totale di 48 o, se, preferisci, solo 13 albi su un totale di 201. partendo dal n 400. Un po' poco non ti pare? Nella stessa fascia Boselli,  ne firma ben 74 tutti di gran livello, per tacere deglki altri sceneggiatori.

Mi ripeto: con il solo Nizzi sarebbero stati anni moltp scialbi.

Magari adesso mi capirete.

Quando si inizia a scrivere per un personaggio, si scrivono Sempre le storie migliori. Tutti hanno fatto così. Tranne Bonelli, ma lui era limitato dalle strisce (ed erano le prime storie). Parlo delle migliori storie per la serie regolare (c'è la prima per l'Almanacco e 3/4 Texoni) potevo citare tutte quelle normali, ma che valenza potevano mai avere nella mia tesi? Nessuna. Che poi a te quelle storie non piacciano e tutt'altro discorso. Si, i soggetti sono per la maggior parte dei disegnatori, ma i soggetti vanno sfruttati ed in quel periodo ci è riuscito al 70%. Io parlo della fascia 401-500, in quell'altra (la successiva) è indifendibile. Se ci fosse stato solo Nizzi, la colpa delle brutte storie (perchè le storie Post Mefisto sarebbero uscite prima) non sarebbe andata a lui, ma a Sergio per mancanza di collaboratori in un periodo delicato. (Venire da una fascia in cui ha scritto 87 albi e scrivere 80/90 albi per la fascia successiva in un periodo delicato, mi sembra francamente assurdo) Per chi ha vissuto quegli anni, sarebbe stato un calvario. Però Nizzi ne sarebbe uscito "vincitore", perchè al netto di prove mediocri, avrebbe potuto dire: "Vabbè, sono 200 numeri che scrivo solo io". Mentre dopo ha volontariamente deciso di aumentare la produzione, infatti Boselli crea Dampyr perchè i disegnatori di Tex sono quasi tutti occupati.

Non concordo. A me, quel periodo non piace, però prima l'ho incluso perchè il mio parere non può annientare il parere di milioni di lettori.

<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

"Congiura contro Custer".  Concordo che sarebbe una bella storia, se si passa sopra ad alcuni errori di cronologia in fondo veniali ma non posso perdonare a Nizzi quello che è un vero e proprio plagio di "Giorno di gloria"  del grande  Gino D'Antonio.

Effettivamente, l'indiano è una copia di quello di D'Antonio. Però la storia è buona, la parte finale (che ho rivalutato) è ottima.

19 ore fa, Carlo Monni dice:

Punto primo il periodo più bello è casomai quello tra  il 96 ed il 200 con punte di eccellenza poco prima e poco dopo.

Non concordo. A me, quel periodo non piace, però prima l'ho incluso perchè il mio parere non può annientare il parere di milioni di lettori.

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Breve commento sulla prima storia che ho trovata piuttosto banale...

Che Tex ammazzi un sacco di indiani all'inizio per "difendere"un Sacco di Concime come si capisce subito essere il trapper è decisamente una forzatura...va be'

Seconda storia decisamente più interessante anche se breve

Borden riutilizza un espediente narrativo già usato nella bella storia del tenente Danville (il ritrovamento di un cimelio del passato,in questa storia il "fatigue cap" di Brandon)per innescare un "ritorno al passato".

MOLTO curata la divisa antica di Brandon...d altra parte il NWMP era un corpo di gendarmeria a statuto militare che prende origine dalla forza di polizia irlandese,se non ricordo male... inizialmente il NWMP doveva essere un corpo militare di fucilieri a cavallo,ma si optò poi per un corpo di polizia a cavallo.

C è però un errore di fondo nella figura di Brandon,che fece GLB da subito...la nostra prode giubba Rossa parte da semplice agente per arrivare al grado di colonnello... impossibile nella realtà,dal momento che nell'Esercito Inglese un militare di truppa poteva Al massimo aspirare ai galloni di sergente.oer diventare ufficiale bisognava letteralmente "comprarsi il grado"con il complesso e classista sistema del "purchase system"che favoriva il mantenimento del comando nelle mani della nobiltà e della Gentry.questo folle sistema fece sì almeno fino al primo conflitto mondiale che l esercito inglese fosse potenzialmente il migliore al mondo per qualità dei militari di truppa (,tutti volontari)e soprattutto dei sottoufficiali,ma risultasse molto scarso per l incapacità degli ufficiali, che non lo erano quasi mai per merito o per capacità tecniche...

Tante rovinose sconfitte patite dalle Giubbe Rosse fino a fine 800 furono dovute in buona sostanza per questa ragione.

Ora, ignoro se nella NWMP vigesse tale sistema che vigeva nell'Esercito Regolare di sua Maestà...

Comunque, Brandon è un gran bel personaggio

 

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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Breve commento sulla prima storia che ho trovata piuttosto banale...

Che Tex ammazzi un sacco di indiani all'inizio per "difendere"un Sacco di Concime come si capisce subito essere il trapper è decisamente una forzatura...va be'

Seconda storia decisamente più interessante anche se breve

Borden riutilizza un espediente narrativo già usato nella bella storia del tenente Danville (il ritrovamento di un cimelio del passato,in questa storia il "fatigue cap" di Brandon)per innescare un "ritorno al passato".

MOLTO curata la divisa antica di Brandon...d altra parte il NWMP era un corpo di gendarmeria a statuto militare che prende origine dalla forza di polizia irlandese,se non ricordo male... inizialmente il NWMP doveva essere un corpo militare di fucilieri a cavallo,ma si optò poi per un corpo di polizia a cavallo.

C è però un errore di fondo nella figura di Brandon,che fece GLB da subito...la nostra prode giubba Rossa parte da semplice agente per arrivare al grado di colonnello... impossibile nella realtà,dal momento che nell'Esercito Inglese un militare di truppa poteva Al massimo aspirare ai galloni di sergente.oer diventare ufficiale bisognava letteralmente "comprarsi il grado"con il complesso e classista sistema del "purchase system"che favoriva il mantenimento del comando nelle mani della nobiltà e della Gentry.questo folle sistema fece sì almeno fino al primo conflitto mondiale che l esercito inglese fosse potenzialmente il migliore al mondo per qualità dei militari di truppa (,tutti volontari)e soprattutto dei sottoufficiali,ma risultasse molto scarso per l incapacità degli ufficiali, che non lo erano quasi mai per merito o per capacità tecniche...

Tante rovinose sconfitte patite dalle Giubbe Rosse fino a fine 800 furono dovute in buona sostanza per questa ragione.

Ora, ignoro se nella NWMP vigesse tale sistema che vigeva nell'Esercito Regolare di sua Maestà...

Comunque, Brandon è un gran bel personaggio

 

L'errore è anche peggiore, se vogliamo. I Mounties sono un corpo di POLIZIA e NON HANNO GRADI
 

 

Bos

 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

L'errore è anche peggiore, se vogliamo. I Mounties sono un corpo di POLIZIA e NON HANNO GRADI
 

 

Bos

 

 

Ma esisteva una gerarchia e il fondatore del corpo fu un colonnello,se non sbaglio...

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Come ha sottolineato Borden, i Mounties non erano un corpo militare ma di Polizia ed avevano i gradi tipici della Polizia Britannica e precisamente: agente (constable in Inglese), Sergenjte, Ispettore,  vice sovrintendente, Sovrintendente, Sovrintendente Capo, vice Commissario, Commissario. Colloquialmente però usavano i gradi militarii  e si ispiravano alle tradizioni militarper cui Brandon doveva essere un Sovrintendente Capo visto che usa grado di colonnello.

Le promozioni avvenivano per merito sulla base della loro esperienza oppure per aver seguito un corso presso il Collegio Militare di Ottawa ma non di rado dipendevano dalla decisione del Segretario di Stato per il Canada , membro del Gabinetto Federale che fungeva principalmente da ufficiale di collegamento con il Governo Imperiale di Londra e svolgeva anche di fatto funzioni che da noi sono tipiche del Ministro degli Interni e di quello degli Esteri (che legalmente il Canada non aveva).

Ribadisco, però, che pur usando din fatto gradi militari, i Mounties non erano militari ma poliziotti. E comunque in Canada erano meno formali che nel Regno Unito.

La pratica di usare i gradi militari è cessata quando, nel 1920,  la NWMP è stata fusa con la Dominiion Police (che aveva compiti analoghi ma ad est del Saskatchewan) a formare la ROyal canadian Mounted Police.

Edited by Carlo Monni
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16 minuti fa, Carlo Monni dice:

Come ha sottolineato Borden, i Mounties non erano un corpo militare ma di Polizia ed avevano i gradi tipici della Polizia Britannica e precisamente: agente (constable in Inglese), Sergenjte, Ispettore,  vice sovrintendente, Sovrintendente, Sovrintendente Capo, vice Commissario, Commissario. Colloquialmente però usavano i gradi militarii  e si ispiravano alle tradizioni militarper cui Brandon doveva essere un Sovrintendente Capo visto che usa grado di colonnello.

Le promozioni avvenivano per merito sulla base della loro esperienza oppure per aver seguito un corso presso il Collegio Militare di Ottawa ma non di rado dipendevano dalla decisione del Segretario di Stato per il Canada , membro del Gabinetto Federale che fungeva principalmente da ufficiale di collegamento con il Governo Imperiale di Londra e svolgeva anche di fatto funzioni che da noi sono tipiche del Ministro degli Interni e di quello degli Esteri (che legalmente il Canada non aveva).

Ribadisco, però, che pur usando din fatto gradi militari, i Mounties non erano militari ma poliziotti. E comunque in Canada erano meno formali che nel Regno Unito.

La pratica di usare i gradi militari è cessata quando, nel 1920,  la NWMP è stata fusa con la Dominiion Police (che aveva compiti analoghi ma ad est del Saskatchewan) a formare la ROyal canadian Mounted Police.

Grazie,mi mancava il punto della promozione! 

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1 ora fa, Barbanera dice:

Grazie,mi mancava il punto della promozione! 

 

Da quello che ho capito io, se eri raccomandato dal tuo superiore la promozione era quasi certa, se poi avevi anche l'appoggio di un membro del partito al governo era siicurissima.

 

Tu sei caduto in un errore che è tipico: hai pensatoiche i Mounties fossero militari e non un corpo civile.

Un altro errore tipico è pensare che in Canada ci stazionasse l'esercito britannico mentre con la formazione del Dominion nel 1867 i militari britannici lasciarono il posto alla neonata milizia mantenendo solo l'onere della difesa marittima. Il Canada dovrà aspettare il 1906 per avere una propria Marina.

Anche se probabilmente, almeno all'inizio, GLB faceva confusione, complice anche il fatto che le divise erano molto simili, ogni volta che ci troviamo in un forte canadese, quelli che vediamo non sono mounties ma miliziani.

Edited by Carlo Monni
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  • Sceriffi

Come giustamente detto da Monni, c'è stata un po' di confusione, soprattutto da parte di Gianluigi. Per fortuna ci ha pensato il Sergione Nazionale:

Polizia a cavallo

Storia tra l'altro stupenda!

Edited by MacParland
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31 minuti fa, Carlo Monni dice:

ogni volta che ci troviamo in un forte canadese, quelli che vediamo non sono mounties ma miliziani.

Si certo!da quel che so, poco in verità sul Canada,i mounties erano sottodimensionati per evitare che gli Americani potessero avere la scusa di intraprendere un invasione contro il Canada...le ferite della Guerra del 1812 erano ancora aperte e la presenza di un forte esercito inglese al confine disseminato in avamposti avrebbe potuto essere interpretato dai Nord Americani come una "testa di Ponte"per un futuro attacco.il Canada non voleva dare scuse ai "cugini",dal momento che la dottrina Monroe e la volontà che le Americhe fossero libere dalla presenza di governi Europei erano una costante tra gli Yankees.

C è da dire che il Bef (British empire Force) il corpo di pronto intervento  dell'Esercito inglese,era impegnato sia in Africa contro i Dervisci e i più i Boeri sia in Asiae gli Inglesi non volevano distaccare forze in Canada che ritenevano un dominion secondario

31 minuti fa, Carlo Monni dice:

Il Canada dovrà aspettare il 1906 per avere una propria Marina

Si,ma se mi ricordo bene la Royal Navy almeno fino all avvento delle navi corazzate, teneva in grande considerazione il legname canadese, fondamentale per la flotta di sua Maestà...l ammiragliato manteneva una propria sede nella Columbia Britannica.

Comunque,e di questo sono certo,i celeberrimi "Butler s Rangers",la milizia coloniale lealista che aveva combattuto per gli Inglesi durante la Guerra di Indipendenza, venne evacuato dagli Inglesi in Canada e formò il primo nucleo di forze della neonata milizia canadese.

<span style="color:red">14 minuti fa</span>, MacParland dice:

Come giustamente detto da Monni, c'è stata un po' di confusione, soprattutto da parte di Gianluigi. Per fortuna ci ha pensato il Sergione Nazionale:

E qui ti sbagli amico mio 😉

Il Sergione nazionale fa un minestrone di Mounties/ esercito regolare nella storia "I Ribelli del Canada"... non distinguendo gli uni dagli altri

Ad ogni modo,gli States sono stati sempre agevolati ad avere come vicini di casa due Stati "deboli"come Canada e Messico...Lo diceva spesso "Baffone" Georgiano a Delano Roosevelt nella loro corrispondenza privata...e almeno su questo non gli si può dare torto 😉...chiudo l of topic

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  • 10 months later...

Con il presente Magazine, ho chiuso in rapida sequenza il poker di albi recentemente recuperati.

Ho trovato gli articoli un tantino più interessanti rispetto al precedente volume, in special modo quello dedicato al grandissimo Morricone, ma altrettanto valido si è rivelato quello sulle "Giubbe Rosse" canadesi.

Ammetto però, che sotto questo aspetto, l'almanacco del 2018 celebrativo su Tex l'ho preferito di gran lunga rispetto alle seguenti uscite. Ciò mi conferma i motivi che mi indussero in passato a saltare sistematicamente l'appuntamento in edicola e temo che, dopo queste recenti eccezioni, anche in futuro tornerò a farlo.

Seguono due brevi giudizi sulle storie a fumetti apparse sul numero.

 

Columbia River  

Prova incolore di Ruju, che incappa in un netto passo falso. 

Tex e Carson per gran parte della storia non ci fanno una bellissima figura, visto che sbagliano di netto le loro valutazioni su Snow e combattono i nativi per difenderlo, senza farsi mai accarezzare dal sospetto che possa essere lui il verme della situazione. A tratti mi è parso di trovarmi dinanzi alla consueta trama nolittiana, dove i nostri si fanno infinocchiare per bene dal primo venuto, senza alcun acume logico e poi cercano solo alla fine di mettere una pezza alle loro scellerate azioni. 

 

Troppi passaggi sono poco convincenti: se Snow ha vecchie ruggini con gli indiani, perchè ficcarsi nella tana dell'orso per cacciare due pelli? Visto che ci viene presentato come un maldestro che rischia per più volte banalmente la pelle senza l'aiuto di Tex, è dura da digerire che di colpo possa prendersi di gioco così facilmente dei due ranger e anche degli indiani in agguato. Ma poi, se era questo il suo ovvio obiettivo, come mai già al primo scontro a fuoco, invece di prendere il largo con la canoa, richiama a se i due pards per sfuggire insieme all'assedio? Non sta in piedi come sequenza, evidentemente l'autore ha solo voluto prolungare la presunta preparazione al "colpo di scena", ma di fatto ha malamente barato.

 

Lieto fine prevedibile e poco appassionante, visto la poca consistenza del nemico che si fa ripescare come un fringuello e soccombe senza arrecare altra difficoltà. 

 

Un episodio troppo debole che non fa una buona pubblicità al format.

 

Se la sceneggiatura non eccelle, non è che i disegni di Rossi convincano di più: anatomie approssimative, soprattutto per ciò che riguarda i cavalli (vedere le prime vignette di pagina 35 e 41 a esempio), figure troppo legnose e poco dinamismo di alcune pose. Variabili pure le sembianze dei pards, con alcuni primi piani sgraziati come a esempio quello di Tex a pagina 109. Disegnatore che mi sembra la brutta copia di Diso su Tex e questo non è un bel paragone a dire il vero. Mi spiace quando mi ritrovo costretto a criticare un disegnatore, ma onestamente Rossi non mi sembra proprio all'altezza per una saga come Tex.  P.s.  Dopo "Unghia di lupo" Ruju ci dona un altro nome indiano alquanto sgraziato: Denti d'orso è davvero bruttino, dai. :D Il mio voto finale è 4

 

Giubba Rossa

A Borden son bastate solo trentadue pagine per rialzare le sorti del Magazine.

Sarà che ho un debole per Brandon o per le ambientazione nordiche in genere, ma la breve parentesi che ci narra una sua avventura giovanile ha tutt'altro fascino e spessore.

Il consueto schema del racconto attorno al fuoco, stavolta a favore di Gross Jean, introduce una vicenda concisa ma funzionante, con un giovane Jim molto in palla che mette in mostra tutto il suo coraggio e integrità morale, contro i perfidi Wolfers. A tal proposito, interessante il richiamo alla trama di Nolitta, in fondo Mauro non si smentisce mai nella sua certosina costruzione di trame e spunti di continuity narrativa. 

 

Cosa dire di Biglia che non ho finora esternato nei miei precedenti commenti? Un disegnatore con i contraffiocchi, elegante, dinamico, alquanto pulito e perfetto per la saga. Una delle punte di diamante della scuderia attuale di disegnatori su Tex. I suoi pennelli arricchiscono la già buona sceneggiatura e contribuiscono a salvare un Magazine che sotto l'aspetto fumettistico, fino a quel punto si era mostrato alquanto deludente. Il mio voto finale è 7

 

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