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TWF - Tex Willer Forum

[762/764] Il Mistero del Monte Rainier


Sam Stone
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Adesso, Carlo Monni dice:

 

Mi correggo: non il padre di Steiner, ma del Professore Andreev, che presumo vada pronunciato Andrief con l'accento sulla e.;)

 

 

Boselli, come Manfredi del resto, è da sempre uno dai finali veloci, che non significa affrettati, sia chiaro.

Pic indolor, "già fatto".

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Un appunto che potrei fare, per questa storia che si propone come seguito di una storia comparsa su albi vecchi di decenni, è che non vi è traccia alcuna nell'editoriale che lo spieghi, adibito come sempre a sponsorizzare un'altra pubblicazione. La reputo una grave mancanza.

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Appena letto.

Apprezzo il modo in cui Boselli sa, come sempre, riprendere le storie di GLB mantenendone lo spirito e "raddrizzandone" le eventuali storture quando poco ispirate (scusate i termini, non vogliono essere offensivi)- tipo appunto quella dei gundhar.

Mi è un po' meno chiaro forse perché lo si faccia: ci sono storie che possono essere lasciate là, non è che si debba dare un seguito a tutto (parere mio, per carità). 

 

Ma quanto sono belli i disegni di Bocci...:wub: (tranne le facce dei willer: ecco, quelle non gli entrano proprio, secondo me...).

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Iniziando proprio dai disegni di Bocci, per me non ci siamo, invece. Tex e Carson incerti in molte vignette, volti di certi personaggi addirittura effeminati, vignette poco leggibili a causa dell'eccessiva saturazione dei dettagli, inquadrature e geometrie non sempre armoniche. Lo ricordavo meglio. Non è tra i disegnatori che hanno molta premura della leggibilità, come se non fosse una delle prime cose da ricercare. Se pensiamo alle foreste, da Ticci a Fusco a Ortiz, forse ci capiamo meglio.

 

La sceneggiatura di Boselli per una volta non mi ha rapito. È solo il primo albo, ma per me sono 110 pagine in buona parte sprecate. In effetti l'autore insiste su un mistero che non è un mistero, c'è poi un flashback dedicato ai lettori che non hanno letto la precedente avventura (mentre quelli che leggono Tex da sempre la storia la ricordavano o se la sono riletta per l'occasione come ho fatto io), c'è la sorpresa positiva di Mamie (che comunque come personaggio non mi ha mai entusiasmato), il resto tra stampede, visite allo sceriffo o allo studioso russo che cambia faccia nell'arco di qualche decina di pagine, pagine  che per l'appunto sembrano tentare di distoglierci dall'oggetto principale della storia. Insomma la carne al fuoco deve essere altra e se si arriva al terzo albo con l'autore che ti infila il finale ''veloce'' può essere che l'impressione di un certo sbilanciamento tra le varie parti si faccia velenosamente strada. In effetti forse uno dei pochi appunti che possiamo fargli è che Boselli ultimamente ritardi un po' troppo a ingranare la marcia, certi primi albi come quello della storia dell'Erebus o la più recente della Tigre nera, questa impressione me l'hanno data. Mi si risponderà che servono a fissare un'atmosfera, a aiutare i nuovi lettori a calarsi dolcemente in una storia, ma se è vero che le storie in cui Tex entra in azione già nelle prime pagine come accadeva un tempo hanno anche loro i loro difetti, mi sembrano comunque esagerate 110 pagine con i pards a combinare un fico secco (o quasi) come avviene qui. Questa è appunto la sensazione che ho tratto da questa prima parte e non mi convince per niente.

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7 ore fa, ymalpas dice:

questa prima parte e non mi convince per niente

Il mondo è bello perché è vario, e anche i giudizi sulle storie.:lol:

Però in certi casi non capisco bene le critiche:

7 ore fa, ymalpas dice:

per me sono 110 pagine in buona parte sprecate. In effetti l'autore insiste su un mistero che non è un mistero

Come sarebbe che non c'è un mistero? :dubbioso: Tutto questo primo albo è basato proprio su un'atmosfera di mistero (come dice anche il titolo) di cosa sia celato sul monte Rainer: sono davvero sopravvissuti alcuni Gundhar? Sono loro che uccidono i cercatori d'oro che s'inoltrano nella foresta oppure, come più probabilmente, qualcun altro che non vuole venga violata la sua vetta? Quale segreto nascondono il geologo russo e il suo strano assistente? Gli esseri simili a rettili che erano giunti dallo spazio sono ancora vivi? E che intenzioni hanno? Sono rimasti intatti i macchinari visti ne "Un mondo perduto" e avranno un loro ruolo? E le pietre che provocano ustioni? Chi è "il demonio che ha preso Reuben" come dice l'uomo sfigurato che appare nell'ultima vignetta dell'albo? Ecc. ecc. ecc. Tutto questo albo è fatto di misteri su misteri che si accumulano di pagina in pagina. 

 

7 ore fa, ymalpas dice:

mi sembrano comunque esagerate 110 pagine con i pards a combinare un fico secco (o quasi) come avviene qui

Si potrebbero fare diversi esempi di storie classiche in cui i pards entrano in scena piano piano e il primo albo è dedicato alla preparazione dell'azione e alla presentazione dei comprimari, o degli avversari: se non ricordo male nel primo albo di "Diablero" i Nostri non fanno quasi niente, se non avvicinarsi alla zona dove agiscono i Diableri, mentre tutto l'albo è dedicato proprio a loro e a El Morisco che si reca dagli Apaches minacciati.

Oppure il primo albo della "Congiura" è fatto solo di dialoghi tra i pards che arrivano a Frisco e via via incontrano Mike Tracy, Sam Brennan, e poi l'avvocato Bixler e infine Barbanera in carcere: quasi niente azione, ma solo preparazione di quello che avverrà in seguito (l'evasione).

 

In realtà qui in 110 pagine di cose se ne vedono tante, abbiamo fatto la conoscenza di numerosi nuovi personaggi: i due fratelli indiani Salish, Holt e la sua banda, il geologo russo, l'avido proprietario della mandria poi pentito, lo sceriffo, il ritorno di Gros-Jean, la sorpresa di Mamie, un mezzo linciaggio di Tiger, lupi minacciosi nella foresta, uno stampede disastroso, uno scontro a fuoco che coinvolge Kit Willer e Tiger... direi che di cose ne sono accadute parecchie e non ci si è annoiati. Il ritmo della storia è quello classico dei tempi d'oro di GLB.

Poi l'azione vera e propria che coinvolgerà i Nostri nella foresta è abbastanza ovvio che la vedremo presto nel secondo albo, visto che si sono appena addentrati nel cuore di tenebra.

 

Qui è chiaro che la scelta di Boselli, avendo a disposizione tre albi, è quella di preparare bene il lettore, di creare attesa e allo stesso tempo di chiarire il contesto, per cui il flash-back sulla precedente storia sul monte Rainer era inevitabile (e comunque ben sintetizzato), anche perché secondo me persino i vecchi esperti lettori di Tex si erano scordati quella che non è proprio tra le più memorabili avventure di GLB...

 

In più, oltre al tema "mysterioso", io ci ho visto anche echi dal film "Terra lontana" di A. Mann, con i cercatori d'oro di Dawson City che hanno bisogno di carne per sfamarsi e James Stewart che ha il compito di consegnare la mandria di bovini, tra ladri di bestiame, banditi, sceriffi e affaristi senza scrupoli, tutti impazziti per l'oro. E mi sembra che qui Boselli sia ben riuscito ad amalgamare il tema fantastico con quello più realistico e terra terra della corsa all'oro.

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Il 10/4/2024 at 18:11, frank_one dice:

Un appunto che potrei fare, per questa storia che si propone come seguito di una storia comparsa su albi vecchi di decenni, è che non vi è traccia alcuna nell'editoriale che lo spieghi, adibito come sempre a sponsorizzare un'altra pubblicazione. La reputo una grave mancanza.

Quella pagina è utilissima, perché spiega il concetto di inutilità.

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Dal Tex Willer Blog portoghese, i bozzetti per la copertina di questo primo albo:

https://texwillerblog.com/os-esbocos-iniciais-a-arte-a-preto-e-branco-e-as-cores-originais-de-claudio-villa-para-a-capa-de-tex-762/

Anche le versioni scartate non erano male. Sembra che si fosse deciso fin da subito che i lupi dovessero essere un elemento della copertina: sono presenti in tutte e tre le versioni (riuscite a trovarli nella prima? :)). In quella definitiva sembrano giganti, tant'è che mi aspettavo di trovarli così anche nella storia :lol:

I colori originali di Villa sono sempre splendidi, quelli che poi vengono usati invece li trovo sempre un po' troppo sfumati.

 

Voi quale copertina avreste scelto delle tre?

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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, frank_one dice:

Dal Tex Willer Blog portoghese, i bozzetti per la copertina di questo primo albo:

https://texwillerblog.com/os-esbocos-iniciais-a-arte-a-preto-e-branco-e-as-cores-originais-de-claudio-villa-para-a-capa-de-tex-762/

Anche le versioni scartate non erano male. Sembra che si fosse deciso fin da subito che i lupi dovessero essere un elemento della copertina: sono presenti in tutte e tre le versioni (riuscite a trovarli nella prima? :)). In quella definitiva sembrano giganti, tant'è che mi aspettavo di trovarli così anche nella storia :lol:

I colori originali di Villa sono sempre splendidi, quelli che poi vengono usati invece li trovo sempre un po' troppo sfumati.

 

Voi quale copertina avreste scelto delle tre?

 

Premesso di ritenere la scelta finale assolutamente condivisibile, io avrei trovato altrettanto adatta la prima bozza, ossia quella con Tex, Kit Carson e Gros-Jean in primo piano.

 

La seconda opzione, con Tex e Gros-Jean in primo piano ed una masnada di lupi sullo sfondo, pur assai suggestiva, è a mio modo di vedere un po' troppo enfatica per il primo albo di una avventura. Un'impostazione simile la vedrei più consona per un albo conclusivo 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, frank_one dice:

Dal Tex Willer Blog portoghese, i bozzetti per la copertina di questo primo albo:

https://texwillerblog.com/os-esbocos-iniciais-a-arte-a-preto-e-branco-e-as-cores-originais-de-claudio-villa-para-a-capa-de-tex-762/

Anche le versioni scartate non erano male. Sembra che si fosse deciso fin da subito che i lupi dovessero essere un elemento della copertina: sono presenti in tutte e tre le versioni (riuscite a trovarli nella prima? :)). In quella definitiva sembrano giganti, tant'è che mi aspettavo di trovarli così anche nella storia :lol:

I colori originali di Villa sono sempre splendidi, quelli che poi vengono usati invece li trovo sempre un po' troppo sfumati.

 

Voi quale copertina avreste scelto delle tre?

Interessanti gli spunti di confronto offerti da questo blog portoghese, per quanto ormai superati dalla scelta definitiva.

In effetti, pur non considerando certamente inadeguata la copertina impiegata, la decisione di raffigurare i lupi con gli occhi rossi allude già ad una loro configurazione "soprannaturale", che però avrei evitato di enfatizzare ulteriormente con delle proporzioni dei corpi davvero esagerate (se rapportate ai due personaggi umani in primo piano). 

In questo senso, la seconda bozza mi piace di più, perché introduce un elemento dinamico con la corsa frenetica di questa "masnada" di lupi, che fanno da elemento separatore tra Tex e Gros-Jean, di cui emergono solo i torsi. Comunque, questi rilievi sono assolutamente marginali...

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Adesso, dario63 dice:

Interessanti gli spunti di confronto offerti da questo blog portoghese, per quanto ormai superati dalla scelta definitiva.

In effetti, pur non considerando certamente inadeguata la copertina impiegata, la decisione di raffigurare i lupi con gli occhi rossi allude già ad una loro configurazione "soprannaturale", che però avrei evitato di enfatizzare ulteriormente con delle proporzioni dei corpi davvero esagerate (se rapportate ai due personaggi umani in primo piano). 

In questo senso, la seconda bozza mi piace di più, perché introduce un elemento dinamico con la corsa frenetica di questa "masnada" di lupi, che fanno da elemento separatore tra Tex e Gros-Jean, di cui emergono solo i torsi. Comunque, questi rilievi sono assolutamente marginali...

Direi che i primi due bozzetti erano più intriganti.

<span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

 

Premesso di ritenere la scelta finale assolutamente condivisibile, io avrei trovato altrettanto adatta la prima bozza, ossia quella con Tex, Kit Carson e Gros-Jean in primo piano.

 

La seconda opzione, con Tex e Gros-Jean in primo piano ed una masnada di lupi sullo sfondo, pur assai suggestiva, è a mio modo di vedere un po' troppo enfatica per il primo albo di una avventura. Un'impostazione simile la vedrei più consona per un albo conclusivo 

Ogni copertina fa storia a sé, che sia da introduzione ad un albo di introduzione o conclusivo. Comunque, Claudio Villa è un maestro di inventiva, di teoria e di pratica.

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Finalmente una donna che di Tiger dice "che bel pezzo d'uomo!

 

 

 

Bocci è un piacere per gli occhi.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, frank_one dice:

Dal Tex Willer Blog portoghese, i bozzetti per la copertina di questo primo albo:

https://texwillerblog.com/os-esbocos-iniciais-a-arte-a-preto-e-branco-e-as-cores-originais-de-claudio-villa-para-a-capa-de-tex-762/

Anche le versioni scartate non erano male. Sembra che si fosse deciso fin da subito che i lupi dovessero essere un elemento della copertina: sono presenti in tutte e tre le versioni (riuscite a trovarli nella prima? :)). In quella definitiva sembrano giganti, tant'è che mi aspettavo di trovarli così anche nella storia :lol:

I colori originali di Villa sono sempre splendidi, quelli che poi vengono usati invece li trovo sempre un po' troppo sfumati.

 

Voi quale copertina avreste scelto delle tre?

La seconda. Il lavoro di Villa mi appare sempre di più impoverito ogni volta. Capolavoro all'inizio e poi trattamento verso una normale amministrazione della serie "Che tanto vendiamo lo stesso".

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Adesso, San Antonio Spurs dice:

La seconda. Il lavoro di Villa mi appare sempre di più impoverito ogni volta. Capolavoro all'inizio e poi trattamento verso una normale amministrazione della serie "Che tanto vendiamo lo stesso".

 

Anch'io avrei preferito nettamente la seconda copertina. Interessante anche la prima, di certo la terza che è stata scelta risulta artisticamente molto più debole, almeno a mio parere.

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La prima è forse quella più riuscita, difficile trovarle un difetto, ma in fondo è anche quella che osa di meno e sarebbe risultata poco originale.

Secondo me la seconda pecca sul lato della composizione: l'angolo in basso a destra è troppo vuoto e sbilancia il resto. Lo stile però è forse quello che preferisco, da libro d'altro tempi.

La terza (quella pubblicata) è davvero bella, unico appunto la dimensione dei lupi (che suppongo non siano da intendersi come fisicamente in quel luogo, quindi la prospettiva adottata non voleva essere realistica). Anche la postura di Tex non è delle mie preferite.

 

Sono (o sarebbero diventate, nel caso dei bozzetti scartati) comunque ottime copertine tutte e tre! Grande Villa! ^_^

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Sono tutte e tre belle copertine, e basta con questo spreco del tempo di Villa! Fategli fare un solo bozzetto che tanto andrà benissimo, così ha più tempo per disegnare le storie! :angry:

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Io avrei preferito la prima versione, mentre la seconda  mi convince meno di quella poi scelta, ma sono tutte di livello; non c'è  bisogno di dirlo, però  che bravo Villa!

E grazie al forum portoghese per le immagini dei bozzetti.

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Primo albo di assoluto valore.

Tanti dialoghi e poca azione ma è una piacevolissima lettura perché Boselli  riesce a costruire un affascinante ed enigmatico evento soprannaturale che entra in perfetta simbiosi con l'atmosfera avventurosa e western.

Quello che rende più interessante il numero 762 sono le reazioni dei protagonisti alla prospettiva di avere davanti qualcosa di "alieno" che poco si adatta a uomini abituati a ben altre avventure che niente hanno a che vedere con la fantascienza.. a parte rari casi naturalmente. 

 I disegni di Bocci non hanno deluso le mie aspettative: tavole da incorniciare! Paesaggi e personaggi perfetti  con una estrema attenzione ai particolari che ha  pochi eguali nel mondo del fumetto bonelliano e  non..Maestro!

Se penso che nello stesso mese è  uscito un Tex di Torti  mi vengono i brividi nel metterli a confronto..

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Il 11/4/2024 at 16:50, ymalpas dice:

Iniziando proprio dai disegni di Bocci, per me non ci siamo, invece. Tex e Carson incerti in molte vignette, volti di certi personaggi addirittura effeminati, vignette poco leggibili a causa dell'eccessiva saturazione dei dettagli, inquadrature e geometrie non sempre armoniche. Lo ricordavo meglio. Non è tra i disegnatori che hanno molta premura della leggibilità, come se non fosse una delle prime cose da ricercare. Se pensiamo alle foreste, da Ticci a Fusco a Ortiz, forse ci capiamo meglio.

Fermo restando la soggettività dei gusti (personalmente a differenza tua ho apprezzato nel complesso la prova di Bocci ai pennelli), concordo sull'aspetto della poca leggibilità di alcune sequenze.

 

La ricchezza di dettagli rende molto accattivante sfondi e vignette "statiche", ma andrebbe dosata con più parsimonia nelle scene dinamiche e di azione pura. Come te, ho faticato non poco durante alcune sequenze tipo quella dello stampede: gli sfondi ricchi in queste vignette distraggono l'occhio o lo distolgono dal soggetto principale della vignetta. Bocci è un disegnatore di talento ma questo aspetto dovrebbe curarlo di più e non farsi prendere la mano dalla mania del dettaglio a tutti i costi. 

 

Questa osticità di lettura la riscontravo nel primo Mastantuono, ma il disegnatore romano pian piano ha messo a fuoco il suo stile ed è migliorato tantissimo sotto questo aspetto, son certo che può farlo benissimo pure Bocci.

 

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<span style="color:red">52 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Fermo restando la soggettività dei gusti (personalmente a differenza tua ho apprezzato nel complesso la prova di Bocci ai pennelli), concordo sull'aspetto della poca leggibilità di alcune sequenze.

 

La ricchezza di dettagli rende molto accattivante sfondi e vignette "statiche", ma andrebbe dosata con più parsimonia nelle scene dinamiche e di azione pura. Come te, ho faticato non poco durante alcune sequenze tipo quella dello stampede: gli sfondi ricchi in queste vignette distraggono l'occhio o lo distolgono dal soggetto principale della vignetta. Bocci è un disegnatore di talento ma questo aspetto dovrebbe curarlo di più e non farsi prendere la mano dalla mania del dettaglio a tutti i costi. 

 

Questa osticità di lettura la riscontravo nel primo Mastantuono, ma il disegnatore romano pian piano ha messo a fuoco il suo stile ed è migliorato tantissimo sotto questo aspetto, son certo che può farlo benissimo pure Bocci.

 

Penso sia una questione di equilibrio fra testo e disegno. Il capolavoro di Magnus fu agevolato dalla misura del primo rispetto al secondo. Boselli da tempo è diventato molto verboso, perdendosi fra la sintesi primaria di GLB e la comunque scarna ( parola che non sottintende un difetto) efficacia di Nolitta e Nizzi. Ho trovato gradevoli le vignette piene di Bocci, se mi vado a rileggere la recente saga di Mefisto mi perdo in baloons rompibaloons. Poi è vero che al di là dei gusti personali stiamo a commentare qualcosa tipo pietra miliare e da Steven Spielberg non ci aspettiamo, con tutto il rispetto per un nostro compatriota, che giri una commedia alla Vanzina. A me il ritmo della storia è piaciuto, in quanto ai disegni li preferisco di gran lunga a quelli delle ultime opere di Diso o Laurenti, a tratti imbarazzanti.

 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Penso sia una questione di equilibrio fra testo e disegno. Il capolavoro di Magnus fu agevolato dalla misura del primo rispetto al secondo. Boselli da tempo è diventato molto verboso, perdendosi fra la sintesi primaria di GLB e la comunque scarna ( parola che non sottintende un difetto) efficacia di Nolitta e Nizzi. Ho trovato gradevoli le vignette piene di Bocci, se mi vado a rileggere la recente saga di Mefisto mi perdo in baloons rompibaloons. Poi è vero che al di là dei gusti personali stiamo a commentare qualcosa tipo pietra miliare e da Steven Spielberg non ci aspettiamo, con tutto il rispetto per un nostro compatriota, che giri una commedia alla Vanzina. A me il ritmo della storia è piaciuto, in quanto ai disegni li preferisco di gran lunga a quelli delle ultime opere di Diso o Laurenti, a tratti imbarazzanti.

 

Sono d'accordo col tuo commento Franco:  i disegni di Bocci sono nettamente superiori alle ultime opere di Diso e dell'attuale Laurenti, così come sul fatto che Borden ultimamente pecchi sulla verbosità dei dialoghi in alcune sessioni narrative.

 

L'equilibrio tra testo e disegno è indiscutibile nella scorrevolezza di un fumetto, ma la leggibilità che intendevo è quella grafica. Cerco di spiegarmi: anche una vignetta senza balloon rischia di essere poco leggibile se il soggetto principale (nell'esempio dello stampede, il manzo impazzito) viene rappresentato senza adeguato stacco con lo sfondo. L'occhio a primo impatto viene colpito dai tanti oggetti presenti nella vignetta e non focalizza subito il manzo che dovrebbe essere al centro dell'azione. Sono frazioni di secondo, ma la lettura si rallenta. In una vignetta statica e "noiosa" come un dialogo, la ricchezza di dettagli può pure essere un piacevole diversivo, ma nella dinamicità della scena, una sintesi maggiore ti aiuta a rendere più snella la sequenza. 

 

Per il resto Bocci ha finora fatto un ottimo lavoro e lo reputo uno dei disegnatori più in gamba della "giovane leva". 

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Gran bel inizio di storia. Me la sono letta già due volte e ho guardato più volte i disegni.  Boselli non scrive mai storie banali o fatte con lo stampino, e i suoi dialoghi io gli ho trovati interessanti e centrati,  e non mi hanno mai appesantito la lettura. Spero soltanto che la storia si concluda lasciando un po di mistero, come faceva nelle sue storie Glb, perché la fantascienza in Tex non mi piace molto.🙋🏻‍♂️

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Gran bel inizio di storia. Me la sono letta già due volte e ho guardato più volte i disegni.  Boselli non scrive mai storie banali o fatte con lo stampino, e i suoi dialoghi io gli ho trovati interessanti e centrati,  e non mi hanno mai appesantito la lettura. Spero soltanto che la storia si concluda lasciando un po di mistero, come faceva nelle sue storie Glb, perché la fantascienza in Tex non mi piace molto.🙋🏻‍♂️

Bosellin è un fuoriclasse che ogni tanto pecca di eccesso di spiegazionismo, ma il più delle volte è bravo ad equilibrare testo e immagine. Non lo  ridico, esprimo un'opinione, vorrei che nei baloons fosse più sinergico, ma lui Sun docente, io sono uno spettatore

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Il 14/4/2024 at 17:31, San Antonio Spurs dice:

la sintesi primaria di GLB

Spesso compaiono paragoni con GLB che era "sintetico" nei dialoghi, non prolisso, ecc. ecc. Be' non è propriamente esatto, anche GLB - quando lo riteneva opportuno - riempiva pagine e pagine di dialoghi, di balloons e didascalie. Non è una critica, è una costatazione e va bene così, all'epoca lo stile era quello.

Le sceneggiature più asciutte, sintetiche e cinematografiche sono iniziate - almeno alla Bonelli/Cepim - con Ken Parker alla fine degli anni '70.

 

Per esempio in queste pagine non definirei GLB "sintetico", visto che le abbondanti didascalie spiegano per filo e per segno cosa sta avvenendo nelle vignette, anche quando è una scena d'azione e anche quando non ce ne sarebbe bisogno (cosa normale all'epoca, che adesso darebbe molto fastidio);):

tex.jpgTex2.jpgTex3.jpg

 

 

Modificato da Poe
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Adesso, Poe dice:

Spesso compaiono paragoni con GLB che era "sintetico" nei dialoghi, non prolisso, ecc. ecc. Be' non è propriamente esatto, anche GLB - quando lo riteneva opportuno - riempiva pagine e pagine di dialoghi, di balloons e didascalie. Non è una critica, è una costatazione e va bene così, all'epoca lo stile era quello.

Le sceneggiature più asciutte, sintetiche e cinematografiche sono iniziate - almeno alla Bonelli/Cepim - con Ken Parker alla fine degli anni '70.

 

Per esempio in queste pagine non definirei GLB "sintetico", visto che le abbondanti didascalie spiegano per filo e per segno cosa sta avvenendo nelle vignette, anche quando è una scena d'azione e anche quando non ce ne sarebbe bisogno (cosa normale all'epoca, che adesso darebbe molto fastidio);):

tex.jpgTex2.jpgTex3.jpg

 

 

Io non parlo di didascalie, ma di baloons

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