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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N.40] Sierrita Mountains


MacParland

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Letizia dice:

Non è del tutto vero.

Ci sono però dei prerequisiti.

Devi aver letto tutto del Tex di GLB.

Devi amare Tex.

Devi essere coerente.

Devi avere buone idee.

Sono solo quattro e, se te ne manca uno solo, è meglio che cambi mestiere.

 

Condivido, sebbene per lo stile mi accontenterei che lo sceneggiatore di turno abbia letto almeno i primi 120 numeri circa della serie regolare. Alla bisogna, qualora volesse imbastire dei sequel ovviamente non potrà prescindere da leggere per intero GL Bonelli.

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4 ore fa, Laramie dice:

No, quello è Ticci, io sono sicurissimo fosse una storia disegnata da Galep.

 

Boh, pazienza, in una futura rilettura magari salterà fuori.

Nella storia da te precedentemente citata, "L' aquila e la folgore", c'è un effetti una scena di quel genere, solo che non è Tex che la compie, ma Tiger Jack ;) (#209, "La casa sul fiume", pag.60)

 

Più frequente, invece, vedere Tex che, dopo aver pestato qualcuno fino a farlo svenire, gli butta un secchio d'acqua in faccia per risvegliarlo...

Edited by Trinità
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Il 26/06/2024 at 16:15, Joe Silver dice:

La lista di Wikipedia mette insieme aziende tra loro molto diverse. Il mondo dei produttori di vetro della seconda metà dell’Ottocento era suddiviso principalmente in due settori: vetro cavo ( quello di bottiglie e bicchieri) e vetro in lastra colato o rullato per finestre ( e quando argentato da un lato diventava specchio). Il vetro in lastra era di sicuro largamente disponibile nelle medie e grandi città. Nelle zone remote dell’ovest arrivava in casse a mezzo ferrovia e poi trasportato con carri. Il vetro è molto pesante ( per esempio 1 metro quadrato in 4 mm pesa 10kg) pertanto, ritengo, fosse molto costoso e secondo me la povera gente non se lo poteva permettere. Non parliamo poi degli specchi, che costavano  un’ enormità . Da qui le famose scene dei baristi che al primo accenno di rissa mettevano al sicuro lo specchio del saloon ( sicuramente di dimensioni molto più piccole di quello mostrato in tanti film 

Molto interessante.

Un grazie a @Letizia per la domanda!

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Il 27/06/2024 at 16:09, Diablorojo82 dice:

La cosa particolare è che vedendo il video della presentazione del Texone è stato proprio Palumbo a chiedere a Rauch un certo tipo di ambientazione (da buon cittadino di Matera).😅

Ebbene si ! a confutare le teorie o meglio i "teoremi" di alcuni lettori:D:P

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Il 27/06/2024 at 00:28, Trinità dice:

 

 

Il 28/06/2024 at 11:09, KitWiller dice:

 

 

Adesso, ciro dice:

 

Finito di leggerlo.

Texone discreto: non memorabile ma si fa leggere fino alla fine, le scene di azione sono ben fatte (ma forse solo quelle) e ci sono alcune figure e caratteristiche interessanti (Long John, la lealta' tra lui, il fratello, Ragland e Selina-ma non con gli altri-quella tra il vecchio messicano Angel e lo yaqui).

I disegni riprendono le origini dei Texoni (e quindi non li ho apprezzati troppo: oltre ai cavalli e' eccessivo l' espressionismo di certe espressioni), ma si fanno guardare e ci sono buone idee e inquadrature come il cowboy sulla staccionata a p225.

La storia in se' e' un inseguimento, ma tutto sommato ben svolto: certo i nostri vengono appiedati ma almeno non ci sono battute sui "poveri cavalli" (nobili bestie intendiamoci) mentre ci si spara tra esseri umani.

C'e' purtroppo una certa mancanza di profondita': Tex intuisce quanto non gli e' stato detto da altri, ma a parte il duello con lo yaqui e' fin troppo padrone della situazione: e qui concordo con le critiche del pestaggio in prigione se non non-texiano, decisamente sceneggiato male come ha detto @Exit (mi pare!) ma ci sono anche le battute tra Tex e Carson nello scontro p148 "Cerchiamo di prenderne uno vivo!",<=>"Ti lascio l'ultimo, satanasso!".Se la situazione e' dura o disperata la battuta da "sborone" va bene per dare coraggio e solidarietà' ma se i nostri sono in controllo diventa un tiro a segno, non sadico(si tratta di scontro leale), ma -per me- poco coinvolgente (in stile Enea vs Lauso: non c'e' storia)Idem per il saloon, trovo nornale che Tex ci vada, ma il vice lo si chiama dicendo magari "Poi gli offriamo una birra!" non lo si rifiuta con la pessima battuta ¡"Per 5 pellegrini soltanto? Scherzi?"!.Ma forse sono anche influenzato da un disegno spesso con contorni troppo nitidi e puliti per coinvolgermi.

Peccato per la storia tra Selina e lo yaqui che rimane abbozzata, quoto quanto notato da Diablero, ma se ho apprezzato che qui flasback fossero essenziali, q.sa di piu' si poteva far dire prima di far eliminare lo yaqui.Al di la' del "Il primo amore non si scorda mai" di Carson i due avrebbero potuto sentirsi fratello e sorella (quasi) per quel poco che ce ne viene mostrato (va bene, hanno cercato di scappare e li hanno presi e torturati, e poi?).

Anche Selina parte bene, grande amore, coltello, trova John, non dice tutto, parentesi con lo yaqui poi parla con Tex e...si eclissa fino al finale: d'accordo non sa bene cosa ci fosse nei documenti ma anche lei aveva "un conto da saldare con Gorman", no? Le avevano ucciso l'uomo o sbaglio?

Anche su Long John -che pero' ho apprezzato- magari ha ragione Diablero e ha alle spalle decine di morti, ma senno' si comprende poco il comportamento di Tex (o meglio poteva essere sceneggiato meglio, anche perche' il finale coi soli due pard e sceriffo contro Gorman e i suoi pur non reso male, pare un po' appiccicato li' rispetto alla storia!).

 

😅Infine e direi fondamentale! Dal profondo del forno e dell'olio della padella elevo la mia vibrante protesta per le sacre Patatine: non si puo' evocarle per due volte senza concretizzare una tavola imbandita: il VUOTO citazionismo mi innervosisce e mi fa venire ancora piu' FAME: ESIGO una tavolata dei nostri con bistecche e patatine e bicchieroni di birra spumante (vi risparmio la torta di mele).I nostri saranno anche in America, ma Tex e' un fumetto italiano e ne va salvaguardata la convivialità'.😅 Invece che far perorare a Tex la causa del ladrone col giudice, Rauch avrebbe potuto far offrire la cena finale a Long John come premio dell'aiuto, prima di farlo sbattere dentro, a pancia piena almeno!

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On 6/27/2024 at 4:09 PM, Diablorojo82 said:

La cosa particolare è che vedendo il video della presentazione del Texone è stato proprio Palumbo a chiedere a Rauch un certo tipo di ambientazione (da buon cittadino di Matera).😅

 

In realtà no, potete vedere voi stessi il video, qui:

 

Palumbo (al minuto 31 circa) NON dice che ha voluto una storia solare, piena di cavalli, e senza traccia di "noir". Palumbo dice semplicemente CHE VOLEVA UN PUEBLO, di quelli degli indiani Hopi.  Un ambientazione che può benissimo essere rappresentata di notte e che, anzi, per me si presta PARTICOLARMENTE per storie "misteriose" (un antico pueblo abbandonato, magari tesori nascosti, sette che si riuniscono, etc.)

 

E Rauch gli ha dato il pueblo che voleva... a pagina 67!  E l'ultima volta che si vede è a pagina 103! meno di 40 pagine! POI NON SI VEDE PIÙ!

 

Quindi, davvero...  non solo non ha tenuto conto dello stile di Palumbo, ma NEMMENO DELLE SUE RICHIESTE! Rauch probabilmente aveva già una storia più o meno pronta, totalmente "standard" per chiunque, di fronte alla richiesta di Palumbo ha semplicemente usato un pueblo come "tappa intermedia" al posto di una comune capanna (senza che il pueblo venga effettivamente USATO nella storia, si vede praticamente sempre da fuori)

 

E per quelli che sono partiti a fare la ola senza nemmeno verificare il filmato...  :lol:

1 hour ago, ciro said:
On 6/27/2024 at 4:09 PM, Diablorojo82 said:

La cosa particolare è che vedendo il video della presentazione del Texone è stato proprio Palumbo a chiedere a Rauch un certo tipo di ambientazione (da buon cittadino di Matera).😅

Ebbene si ! a confutare le teorie o meglio i "teoremi" di alcuni lettori:D:P

 

Per adesso abbiamo solo "confutato" l'ipotesi che tu ti guardi i video prima di commentare! :lol:

 

-----------------------

Ma commentiamo il video man mano (scrivo "in diretta" mentre lo guardo):

 

Tzè, all'inizio, parlano del "difficilissimo" esame di Analisi I a ingegneria...

 

Personalmente: 30 e lode. E 30 e lode pure ad Analisi II.  Solo in cinque su duecento a prenderlo in tutta la sessione d'esami :lol:

 

Per il resto, purtroppo gran parte del video va perso nella solita "reclame aziendale" che ripercorre la storia dei texoni, le solite lodi iperboliche, il solito Masiero che non lascia la parola agli autori fino a quando non sono passati quasi dieci minuti di video...  :rolleyes:

 

Divertente la storia dell'editore francese che esista a chiedere 100 tavole, e fa capire la difficoltà di trovare autori da quel mercato per un Texone (le 224 pagine del texone sono 5 volte le tavole di un classico albo francese)

 

In questo stesso thread ho parlato delle storie di GL Bonelli in cui Tex arriva e piglia a ceffoni "per conto del lettore" gente che gli ha fatto saltare la mosca al naso. Ecco, ho rivissuto questa sensazione all'ennesima volta in cui ho visto un intervistatore (che, in teoria, dovrebbero esaltare i prodotti della casa editrice) dire sciocchezze sul fatto che personaggi "non completamente bianchi o neri" come questo fossero cose mai viste su Tex. Fa capire bene quanto certi critici disprezzino Tex e la sua storia...  (e non la conoscano). Avrei tanto voluto vedere Tex Willer "entrare in scena" a sberle...  (in realtà non è che questo si meriti in particolare di essere trattato così male, sono due frasi, è l'accumulo del vedere queste sciocchezze scritte o dette per anni che mi porta all'esasperazione, mi andrebbe bene anche se Tex ne picchia un altro, sono tanti a scrivere queste cose...)

 

(tengo a precisare che né Palumbo, che anzi da persona competente sui fumetti ha anche lui negato l'esistenza di una divisione reale fra fumetto d'autore e fumetto popolare, come faccio io da anni, ne Rauch, si sono associati a queste sciocchezze, e al tono di certe domande, anzi Rauch ha riguadagnato punti su di me intervenendo subito a dire che su Tex c'erano stati personaggi tridimensionali anche prima. E lo stesso Masiero poi è intervenuto a sottolineare la "modernità" della scrittura di GL Bonelli. E mi ha meravigliato parlando anche lui, come ho fatto io tante volte, della "difficoltà" di trovare, oggi, narratori capaci di scrivere "avventura classica", segno che anche la casa editrice percepisce il problema)

 

Rauch, inavvertitamente, conferma in pieno la mia critica principale riguardo al fatto che la storia "non fosse per Palumbo" (ne ho molte altre riguardo alla storia in sè indipendentemente dal disegnatore), dicendo esplicitamente che "non ha minimamente pensato a fare una storia noir", cioè tutti i viaggi mentali che ci siamo fatti io ed altri immaginando stanze buie, dark ladies, pugnali nell'ombra, una storia insomma che prendesse spunto dai punti di forza di Palumbo... lui non ci ha mai minimamente pensato!  :rolleyes:

 

il libro citato da Palumbo dovrebbe essere questo (consultabile ma non scaricabile dal link:

https://archive.org/details/northamericanind00curt/mode/2up?q=yaqui

 

 

 

 

 

 

 

Edited by Diablero
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Adesso, Diablero dice:

 

In realtà no, potete vedere voi stessi il video, qui:

 

Palumbo NON dice che ha voluto una storia solare, piena di cavalli, e senza traccia di "noir". Palumbo dice semplicemente CHE VOLEVA UN PUEBLO, di quelli degli indiani Hopi.  Un ambientazione che può benissimo essere rappresentata di notte e che, anzi, per me si presta PARTICOLARMENTE per storie "misteriose" (un antico pueblo abbandonato, magari tesori nascosti, sette che si riuniscono, etc.)

 

E Rauch gli ha dato il pueblo che voleva... a pagina 67!  E l'ultima volta che si vede è a pagina 103! meno di 40 pagine! POI NON SI VEDE PIÙ!

 

Quindi, davvero...  non solo non ha tenuto conto dello stile di Palumbo, ma NEMMENO DELLE SUE RICHIESTE! Rauch probabilmente aveva già una storia più o meno pronta, totalmente "standard" per chiunque, di fronte alla richiesta di Palumbo ha semplicemente usato un pueblo come "tappa intermedia" al posto di una comune capanna (senza che il pueblo venga effettivamente USATO nella storia, si vede praticamente sempre da fuori)

 

E per quelli che sono partiti a fare la ola senza nemmeno verificare il filmato...  :lol:

 

Per adesso abbiamo solo "confutato" l'ipotesi che tu ti guardi i video prima di commentare! :lol:

 

-----------------------

Ma commentiamo il video man mano (scrivo "in diretta" mentre lo guardo):

 

Tzè, all'inizio, parlano del "difficilissimo" esame di Analisi I a ingegneria...

 

Personalmente: 30 e lode. E 30 e lode pure ad Analisi II.  Solo in cinque su duecento a prenderlo in tutta la sessione d'esami :lol:

 

Per il resto, purtroppo gran parte del video va perso nella solita "reclame aziendale" che ripercorre la storia dei texoni, le solite lodi iperboliche, il solito Masiero che non lascia la parola agli autori fino a quando non sono passati quasi dieci minuti di video...  :rolleyes:

 

Divertente la storia dell'editore francese che esista a chiedere 100 tavole, e fa capire la difficoltà di trovare autori da quel mercato per un Texone (le 224 pagine del texone sono 5 volte le tavole di un classico albo francese)

 

In questo stesso thread ho parlato delle storie di GL Bonelli in cui Tex arriva e piglia a ceffoni "per conto del lettore" gente che gli ha fatto saltare la mosca al naso. Ecco, ho rivissuto questa sensazione all'ennesima volta in cui ho visto un intervistatore (che, in teoria, dovrebbero esaltare i prodotti della casa editrice) dire sciocchezze sul fatto che personaggi "non completamente bianchi o neri" come questo fossero cose mai viste su Tex. Fa capire bene quanto certi critici disprezzino Tex e la sua storia...  (e non la conoscano). Avrei tanto voluto vedere Tex Willer "entrare in scena" a sberle...  (in realtà non è che questo si meriti in particolare di essere trattato così male, sono due frasi, è l'accumulo del vedere queste sciocchezze scritte o dette per anni che mi porta all'esasperazione, mi andrebbe bene anche se Tex ne picchia un altro, sono tanti a scrivere queste cose...)

 

(tengo a precisare che né Palumbo, che anzi da persona competente sui fumetti ha anche lui negato l'esistenza di una divisione reale fra fumetto d'autore e fumetto popolare, come faccio io da anni, ne Rauch, si sono associati a queste sciocchezze, e al tono di certe domande, anzi Rauch ha riguadagnato punti su di me intervenendo subito a dire che su Tex c'erano stati personaggi tridimensionali anche prima. E lo stesso Masiero poi è intervenuto a sottolineare la "modernità" della scrittura di GL Bonelli. E mi ha meravigliato parlando anche lui, come ho fatto io tante volte, della "difficoltà" di trovare, oggi, narratori capaci di scrivere "avventura classica", segno che anche la casa editrice percepisce il problema)

 

Rauch, inavvertitamente, conferma in pieno la mia critica principale riguardo al fatto che la storia "non fosse per Palumbo" (ne ho molte altre riguardo alla storia in sè indipendentemente dal disegnatore), dicendo esplicitamente che "non ha minimamente pensato a fare una storia noir", cioè tutti i viaggi mentali che ci siamo fatti io ed altri immaginando stanze buie, dark ladies, pugnali nell'ombra, una storia insomma che prendesse spunto dai punti di forza di Palumbo... lui non ci ha mai minimamente pensato!  :rolleyes:

 

il libro citato da Palumbo dovrebbe essere questo (consultabile ma non scaricabile dal link:

https://archive.org/details/northamericanind00curt/mode/2up?q=yaqui

 

 

 

 

 

 

 

Io ho riportato quello che ha detto Palumbo e si vede nel video: ambientazione che ricorda Matera e ci ha scherzato pure.😁

Adesso, Diablero dice:

 

In realtà no, potete vedere voi stessi il video, qui:

 

Palumbo NON dice che ha voluto una storia solare, piena di cavalli, e senza traccia di "noir". Palumbo dice semplicemente CHE VOLEVA UN PUEBLO, di quelli degli indiani Hopi.  Un ambientazione che può benissimo essere rappresentata di notte e che, anzi, per me si presta PARTICOLARMENTE per storie "misteriose" (un antico pueblo abbandonato, magari tesori nascosti, sette che si riuniscono, etc.)

 

E Rauch gli ha dato il pueblo che voleva... a pagina 67!  E l'ultima volta che si vede è a pagina 103! meno di 40 pagine! POI NON SI VEDE PIÙ!

 

Quindi, davvero...  non solo non ha tenuto conto dello stile di Palumbo, ma NEMMENO DELLE SUE RICHIESTE! Rauch probabilmente aveva già una storia più o meno pronta, totalmente "standard" per chiunque, di fronte alla richiesta di Palumbo ha semplicemente usato un pueblo come "tappa intermedia" al posto di una comune capanna (senza che il pueblo venga effettivamente USATO nella storia, si vede praticamente sempre da fuori)

 

E per quelli che sono partiti a fare la ola senza nemmeno verificare il filmato...  :lol:

 

Per adesso abbiamo solo "confutato" l'ipotesi che tu ti guardi i video prima di commentare! :lol:

 

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Ma commentiamo il video man mano (scrivo "in diretta" mentre lo guardo):

 

Tzè, all'inizio, parlano del "difficilissimo" esame di Analisi I a ingegneria...

 

Personalmente: 30 e lode. E 30 e lode pure ad Analisi II.  Solo in cinque su duecento a prenderlo in tutta la sessione d'esami :lol:

 

Per il resto, purtroppo gran parte del video va perso nella solita "reclame aziendale" che ripercorre la storia dei texoni, le solite lodi iperboliche, il solito Masiero che non lascia la parola agli autori fino a quando non sono passati quasi dieci minuti di video...  :rolleyes:

 

Divertente la storia dell'editore francese che esista a chiedere 100 tavole, e fa capire la difficoltà di trovare autori da quel mercato per un Texone (le 224 pagine del texone sono 5 volte le tavole di un classico albo francese)

 

In questo stesso thread ho parlato delle storie di GL Bonelli in cui Tex arriva e piglia a ceffoni "per conto del lettore" gente che gli ha fatto saltare la mosca al naso. Ecco, ho rivissuto questa sensazione all'ennesima volta in cui ho visto un intervistatore (che, in teoria, dovrebbero esaltare i prodotti della casa editrice) dire sciocchezze sul fatto che personaggi "non completamente bianchi o neri" come questo fossero cose mai viste su Tex. Fa capire bene quanto certi critici disprezzino Tex e la sua storia...  (e non la conoscano). Avrei tanto voluto vedere Tex Willer "entrare in scena" a sberle...  (in realtà non è che questo si meriti in particolare di essere trattato così male, sono due frasi, è l'accumulo del vedere queste sciocchezze scritte o dette per anni che mi porta all'esasperazione, mi andrebbe bene anche se Tex ne picchia un altro, sono tanti a scrivere queste cose...)

 

(tengo a precisare che né Palumbo, che anzi da persona competente sui fumetti ha anche lui negato l'esistenza di una divisione reale fra fumetto d'autore e fumetto popolare, come faccio io da anni, ne Rauch, si sono associati a queste sciocchezze, e al tono di certe domande, anzi Rauch ha riguadagnato punti su di me intervenendo subito a dire che su Tex c'erano stati personaggi tridimensionali anche prima. E lo stesso Masiero poi è intervenuto a sottolineare la "modernità" della scrittura di GL Bonelli. E mi ha meravigliato parlando anche lui, come ho fatto io tante volte, della "difficoltà" di trovare, oggi, narratori capaci di scrivere "avventura classica", segno che anche la casa editrice percepisce il problema)

 

Rauch, inavvertitamente, conferma in pieno la mia critica principale riguardo al fatto che la storia "non fosse per Palumbo" (ne ho molte altre riguardo alla storia in sè indipendentemente dal disegnatore), dicendo esplicitamente che "non ha minimamente pensato a fare una storia noir", cioè tutti i viaggi mentali che ci siamo fatti io ed altri immaginando stanze buie, dark ladies, pugnali nell'ombra, una storia insomma che prendesse spunto dai punti di forza di Palumbo... lui non ci ha mai minimamente pensato!  :rolleyes:

 

il libro citato da Palumbo dovrebbe essere questo (consultabile ma non scaricabile dal link:

https://archive.org/details/northamericanind00curt/mode/2up?q=yaqui

 

 

 

 

 

 

 

Chi ha mai scritto che Palumbo ha richiesto una storia "solare" ?😒

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Ho letto e digerito questo Texone n.40 e vengo ad esprimere i miei due spicci sull'albo in questione, cercando di andare per punti: 

A) La personalità del tratto di Palumbo mi ha fatto tornare la sensazione della filosofia dei Texoni iniziale. Ovvero artisti chiamati ad interpretare Tex con il loro tratto singolare.

B )  Il fatto che si sia tornati alla filosofia originale, non vuol dire che abbia apprezzato granchè la parte grafica. Da amante della linea chiara, fine, e delle tavole con esplosione di dettaglio, ho trovato lo stile di Palumbo poco confacente ai miei gusti, ma soprattutto poco confacente ad un Texone, inteso come Albo di grosse dimensioni (rispetto ai formati pocket dove il tratto spesso Diaboliko regge bene).

C) Ovviamente il tratto di palumbo ha alti e bassi. La caratterizzazione di Selina ad esempio è la più riuscita, quella di altri personaggi invece l'ho trovata "banalizzante" (il villain con la barba di qualche giorno).

D) Detto dei disegni, purtroppo non ho trovato particolari motivi di esaltazione nemmeno nella storia di Rauch. Mi è sembrata:
- un pò troppo poco originale
- classici inseguimenti di altri che inseguono altri inframezzati da sparatorie senza particolari guizzi di originalità
- l'unica parte originale, quella che dovrebbe sorreggere il soggetto principale (indiani che rapiscono infanti dei bianchi) è approfondita pochissimo, e svicolata in poche pagine.
- scarsamente emozionante anche la caratterizzazione di Selina e dell'indiano e del loro rapporto
- in positivo si segnala il ritmo cadenzato, che permette di non avere cali significativi durante la lettura, grazie anche ad una buona regia

In sintesi non un cattivo albo, ma aspettative "da Texone" un pò deluse.

Gli ultimi Texoni davvero buoni per me sono stati tutti scritti da Boselli.

  • +1 2
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Il soggetto aveva del potenziale, in parte non valorizzato dalla sceneggiatura. Dopo il suo esordio sulla regolare, Rauch dimostra di prediligere le storie con molti personaggi, con più fronti, con cattivi veramente cattivi e con altri cattivi dal tratto boselliano. Con queste premesse, imbastisce una buona storia, ai miei occhi priva dei difetti che in questo topic gli si imputano (ma ammetto di aver letto i post precedenti "a volo d'uccello", senza soffermarmici granché anche perche arrivo molto in ritardo), eccetto uno: una certa freddezza. I personaggi non "fioriscono", restano un bocciolo chiuso. Eppure tutti i personaggi avrebbero le caratteristiche per restare impressi, e bene ha fatto mi pare Poe a richiamare il Jesus Zane de L'ultima Frontiera quale esempio di sceneggiatura in cui questo accade. Invece lo sviluppo della trama, condita da tanta azione anche ben messa ma forse troppa, ha compresso le possibilità di uno sviluppo arioso dei personaggi, virando più verso l'occasione sprecata del Capitan Jack faraciano che verso il modello ideale nizziano prima citato. Ed è un peccato, perché i Texoni sono appuntamenti da non sbagliare. 

 

Non escludo che le caratteristiche del disegnatore abbiano potuto contribuire a questa mia sensazione di freddezza, né escludo che ad una seconda rilettura io possa apprezzare di più un'avventura in cui ci ho visto comunque del buono, tanto da confermarmi nella testa che Rauch possa essere davvero un buon acquisto per la testata in ottica futura.

  • +1 3
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Cari amici vicini e lontani. Salve.

Mi ero ripromesso di stare lontano dai social, ma, per l’occasione, un Texone, ho deciso di fare un’eccezione... (purché mi diate ragione senza discussione ). Per dirla alla Cico. ;-)

Leggendo altrove, sono stato attratto da alcune polemiche nate qui e che riguardano alcune scene, che mi hanno incuriosito, e a questo punto volevo anch’io spendere i miei due cent sull’argomento.

 

La scena della cella.

Ti stupirò, Diablero, ma trovo che la tua sia una giusta osservazione. Anch’io rileggendola ho trovato che qualcosa strideva e la tua acuta analisi del motivo per cui stride, è corretta. Però senza esagerare (lasciamo stare il sadismo, dai). Perché Tex non è che ha preso un malcapitato e l’ha pestato senza ragione. Il soggetto (che è un rapinatore, non un cherubino) cinque pagine prima gli ha sparato contro e nella stanza accanto c’è l’amico sceriffo con una pallottola nella spalla. Il pestaggio qui (inteso come lezione da dare al malfattore) è pienamente giustificato (dura tre vignette, non sei pagine) e si svolge in un contesto in cui di solito Tex butta la gente dalla finestra.:laugh: Dunque, a meno che la cancel culture e il politicamente corretto non abbiano fatto vittime anche tra i lettori di Tex, questa è una scena texiana nelle premesse… Ma poco riuscita per alcune sfumature (non di poco conto, ne convengo, perché la forma qui è anche sostanza. E hai notato bene. Basta una frase sbagliata o un sorriso ironico che si trasforma in uno sghignazzo, a dare l’effetto opposto a quello voluto). Di certo GLB l’avrebbe scritta meglio, ma su questo, purtroppo, non ci si può fare nulla, come già ti hanno efficacemente spiegato altri.

Comunque, se capiterà nuovamente l’occasione, terrò conto delle tue giuste osservazioni.

 

La scena del saloon.

Qui invece, non sono d’accordo per nulla. Perdona se mi rivolgo ancora a te, Diablero, ma sei tu che ti sei avventurato nell’analisi dettagliata della sceneggiatura. E, dunque, sul mio terreno;).

La tua critica è completamente errata, perché si basa su quello che NON accade. 

Tu dici che la scena è sbagliata perché Tex entra come un kamikaze nel saloon provocando una sparatoria che poteva causare una strage di innocenti. Appunto, POTEVA. Ma non accade. E perché non accade? Perché lo decide lo sceneggiatore. Ed è tutto qui il punto.

Non è sbagliato far prendere un azzardo a TEX (ammesso e non concesso che quello nella mia storia lo sia e che l’azzardo in questione non sia una palese stronzata). Sbagliato sarebbe se l’azzardo costasse la pelle a qualcuno! 

La mia scena sarebbe stata sbagliata se:

1-    Tex avesse agito non da Tex. E chiaramente non è questo il caso, perché Tex è uno che fa saltare con la dinamite i locali pieni di gente, per dire quanto è accorto. 

2-    Se il suo azzardo fosse costato la pelle a qualche innocente. Ma questo ovviamente non accade nella mia storia, così come non accade quando fa saltare con la dinamite i locali sulla Costa dei Barbari.

Ti dirò di più. La mia scena è molto simile a quella di Assalto al Treno (e mi stupisce che nessuno l’abbia notato). La scena me la ricordavo e per curiosità l’ho ricontrollata. Tex agisce lì nel modo IDENTICO alla mia storia. Lui e Carson arrivano in paese sulle tracce di quattro rapinatori e passano dallo sceriffo a chiedergli se li abbia visti. Lui gli dice che sono in un saloon e loro si avviano senza neanche cagarlo di striscio, al punto che è lo sceriffo stesso a fermarli e a chiedere loro di accompagnarli. Altro che chiedere aiuto a qualcuno o agire con prudenza! :laugh:… Per farla breve, anche lì entrano nel saloon affollato e scatenano la sparatoria con gente che si butta di qua e di là dietro ai tavoli.

Dunque, il Tex di GLB si comporta da coglione irresponsabile secondo te? Non credo. E la scena non è certo ‘sbagliata’. Infatti Tex agisce imprudentemente da rullo compressore andando dritto al sodo (come fa di solito), ma non causa la morte di nessun innocente. 

L’unica differenza con la mia storia è il modo sublime in cui è scritta la scena da GLB, rispetto alla mia, su questo siamo d’accordo.:inch: Ma anche qui, purtroppo, c’è ben poco da fare. 

 

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Mi dilungo ancora, se mi consentite, perché penso che altre considerazioni che seguono possano essere in qualche modo interessanti, se uno ha la pazienza di leggere (e l’umiltà di capire).

 

La scena dello yaqui al pueblo.

Anche questa scena l’hai toppata nella tua analisi, Diablero, se mi consenti. Perché ti sei dimenticato per strada elementi importanti (oltre che incorrere nel tuo consueto errore di analizzare le scene secondo ciò che NON accade). 

 

Prima di tutto tu scrivi... "Cosa sarebbe successo senza Tex e Carson?"

E la risposta automatica sarebbe, chi se ne frega. Tex e Carson ci sono e risolvono loro. Senza di loro, lo yaqui ammazzava tutti e si prendeva la donna. Fine. 

Ma, per fare un paragone irriverente, anche in Sangue Navajo, senza Tex, i soldati sterminavano i navajos e gli affaristi si prendevano le loro terre. Fine. 

Non capisco la ratio di questo discorso. O, comunque, la intuisco, ma secondo me lo hai svolto male.

 

Comunque. Ciò che mi premeva era dare un occhio alla sceneggiatura perchè tu dici che è sbagliata.

 

Ti dici che... "Tex e Carson arrivano da Summers che è ancora vivo (quindi è passato pochissimo), Summers gli dice che una donna è stata appena rapita da un indiano (quindi ha POCHI MINUTI DI VANTAGGIO, e SONO IN DUE SU UN CAVALLO), e Tex e Carson invece di corrergli dietro e RAGGIUNGERLO IN POCHI MINUTI...  si fermano??????? 

NON HA ALCUN SENSO! "

 e poi...

"Pag. 105-109: come già detto, Tex e Carson RINUNCIANO A SALVARE LA RAGAZZA..."

 

 

Ti spiego

Tu hai scordato che Tex e Carson non hanno con loro i cavalli. Anzi. Li hanno lasciati a fondo valle, chissà dove, per avvicinarsi al pueblo di nascosto. Al massimo Tex, volendo inseguire lo yaqui subito, avrebbe potuto recuperare uno dei cavalli dei banditi, al pueblo. Ma anche per far questo avrebbe perso tempo. 

Dunque. A quel punto lo yaqui, che si è già dileguato, ha accumulato un buon vantaggio. E altro ne accumula, perché Tex per inseguirlo deve trovare le tracce e seguirle, mentre l’altro corre e magari lo depista portandolo a spasso a piacimento. Per inseguire e prendere SUBITO qualcuno a cavallo, Tex deve averlo a vista. Altrimenti non può raggiungerlo in quattro e quattr’otto (e se lo fa, è UN ERRORE di sceneggiatura. Questo sì. Perché Tex non è Zagor che può tagliare volando tra gli alberi. Tex è realistico). L’inseguitore, in una situazione analoga, raggiunge l’inseguito quando questo si ferma per qualche motivo (in qualche saloon, nel covo o chissà dove. E non sa di essere inseguito, ovviamente). Nel nostro caso invece che cosa sarebbe successo? Tex avrebbe seguito le tracce fino al calar del sole (perdendo inevitabilmente terreno) e poi avrebbe dovuto fermarsi per l’oscurità (lasciando comunque Selina nelle mani dello yaqui). E tutto sarebbe stato come poi si è svolto.

Ora, è ovvio che io volessi che lo yaqui scappasse. Ma l’ho costruito PRIMA, in modo semplice. Che cosa ho fatto? Ho semplicemente strutturato la scena in modo che i protagonisti si dividessero e che al momento fatidico, Tex non avesse con sé un cavallo a portata di mano con cui inseguire immediatamente lo yaqui. A quel punto non c’è bisogno di aggiungere altro. Tutto quello che ti ho spiegato sopra sprecando un fiume di parole, per il lettore è automatico e lo intuisce subito (cosa che infatti è successa per la quasi totalità dei lettori). Lo yaqui si è dileguato e Tex non ha il cavallo con sé. Stop. A questo punto interviene la leggibilità della storia. Per cui, Tex e Carson non si mettono subito a inseguire come pazzi lo yaqui, perché ha rapito una donna e “perché sennò chissà che le succede”. Perché in ogni caso Tex non la può raggiungere e perché comunque alla donna NON SUCCEDE NULLA NEL FRATTEMPO. Qui, come sopra, i “se” e i “ma poteva succedere che” contano zero. 

E le cose vanno raccontate BENE in modo che il lettore possa seguire una linea narrativa semplice e immediata. Dunque, a questo punto, lo yaqui è scappato (e non ci si può far nulla). Ci si ferma e si fa il punto della situazione (si interroga Long John, si delinea la situazione con chiarezza ecc). Poi, insieme a Tex e Carson, si riprende l’inseguimento e alla fine comunque si libera la donna con successo. Questo è il modo corretto di procedere. 

 

Non si prende in considerazione qualsiasi variabile come un computer impazzito. Si sceglie una via per quello che si vuol raccontare e la si segue costruendo i passaggi in modo consequenziale, logico e semplice, escludendo tutto quello che non serve (considerazioni inutili comprese).

Se per esempio e per assurdo lo yaqui avesse voluto davvero violentare la donna, chiaramente avrei scelto una strada diversa e avrei fatto in modo che Tex lo fermasse subito. Ma siccome non la violenta né la uccide, tutte le considerazioni che riguardano questo aspetto, una volta stabilito che Tex non può comunque ritrovare subito la poverina, vanno lasciate da parte, perché servono solo a incasinare.

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8 minuti fa, Ombra Silenziosa dice:

(purché mi diate ragione senza discussione )

 

Al di la della ragione e del quanto la storia sia piaciuta o meno fa piacere che un professionista spieghi le dinamiche che usa per fare il suo lavoro permettendo a chi non è del mestiere di vedere le cose in maniera più efficace.

 

Grazie di essere passato @Ombra Silenziosa... era da un po che mancava questa possibilità di confronto ed è stata una boccata di aria buona per il forum.

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Grazie.:D

Aggiungo altre considerazioni sparse sui vari commenti che ho letto e che, sia chiaro, in genere condivido (a parte le scene di cui sopra e alcuni commenti scomposti di qualche esagitato)…

 

La storia ha dei difetti (ma anche dei pregi) tutti giustamente sottolineati qua e là. 

Purtroppo ha la sfortuna di venire dopo un Texone capolavoro dal soggetto epico come Per l’onore del Texas. Dunque la semplicità del soggetto del mio, risalta ancor di più. Però non è obbligatorio che il Texone abbia per forza un soggetto pregnante. Moltissimi texoni del passato avevano soggetti semplici. Anche capolavori assoluti come quello di Magnus o quello di Buzzelli. Ovviamente non si deve scadere nel banale, ma la scelta di partenza di fare un texone con una storia classica e semplice non è sbagliata di per sé.

Beninteso, quando mi è stato proposto di fare un texone, anche a me sarebbe piaciuto uno spunto più articolato. Ma uno sulla guerra civile non si poteva fare, perché già in lavorazione quello di Boselli. Né uno che coinvolgesse il passato di Tex, perché alla fine, tra collana Tex Willer e altri texoni già scritti, una storia in retrospettiva è ormai qualcosa di inflazionato. Dunque ci voleva una storia con una trama diretta. 

Magari avendo tutto il tempo del mondo a disposizione, uno poteva anche trovare di meglio, ma tutto il tempo del mondo non c’é. Si lavora tanto e in tempi ristretti e certe occasioni, come la possibilità di fare un texone, vanno colte al volo. 

 

Qualcuno si è lamentato anche del fatto che il retroscena sul rapimento dei due protagonisti da parte degli indiani resta un po’ ai margini. Vero. Ma questa storia NON è sul tema del rapimento dei bambini da parte dei nativi. Quando abbiamo discusso del soggetto con Boselli, abbiamo subito escluso che la storia potesse essere centrata su quel tema, proprio perché inflazionato e altre storie con bambini rapiti erano in produzione al momento. 

D’altro canto, anche dare ulteriore peso a quei due protagonisti, approfondendoli ancora di più come ha detto qualcuno, non credo sarebbe stato corretto. In questo caso do ragione a Diablero. La storia poi diventa una storia CON Tex e non DI Tex (ancor di più di quanto non lo sia). In effetti nel Tex di GLB le storie sono costruite con antagonisti quasi monodimensionali (tranne rarissime eccezioni), pur restando dei veri capolavori. Cosa assolutamente stupefacente perché contraddice una consuetudine delle storie di avventura, che prevedono di solito un grande antagonista, per funzionare al meglio. Ma qui c’entra la grandezza di GLB a cui bastava Tex per esprimere tutto (gli antagonisti quasi diventavano degli sparring partner per permettere a Tex di sciorinare tutto il suo repertorio:lol:). E questo la dice lunga sulla straordinarietà del personaggio e ne spiega anche il successo (questo avrei voluto dire con la mia oratoria claudicante, nel video. Ma parlare in pubblico non è il mio forte ;-))

Dunque in Tex, gli antagonisti (o i personaggi), se uno vuol renderli protagonisti come in questo caso, li deve tratteggiare quanto basta, ma senza esagerare, perché sennò si rischia a mio avviso di ammorbare gli zebedei del lettore e di andare fuori focus.

Edited by Ombra Silenziosa
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Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

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Un’ultima considerazione, la dedico a Palumbo.

Se un disegnatore ospite chiede di avere una storia tipicamente western, per cimentarsi con l’argomento (e ovviamente a giudizio della redazione, è in grado di farlo), perché uno dovrebbe assegnargli una storia cittadina? Oltre che uno sgarbo al disegnatore, secondo me è anche meno interessante per il lettore, che non ha la possibilità di vedere un maestro all’opera una tantum su uno scenario per lui del tutto inedito (come lo fu per Magnus per citare il più classico degli esempi).

 

Che poi il western gli sia venuto male… beh… permettetemi di dissentire. 

Le scene d’azione con lo yaqui, per esempio, sono a mio avviso molto belle. Tra l’altro questa sua particolarità di mettere in alcune vignette il personaggio fuori centro (cosa che normalmente non si fa, nella tradizionale narrazione Bonelli), ha l’effetto di rendere le scene d’azione più ‘mosse’, e ancora più dinamiche. Un dettaglio tecnico che ho visto nessuno ha notato e che volevo sottolineare. 

 

Detto questo, ho speso i miei due cent sul Texone (anche qualcosa in più). E mi eclisso nuovamente. Ciao a tutti.

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Adesso, joe7 dice:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

 

rispetto la tua opinione ma NON LA CONDIVIDO NELLA MANIERA PIU' ASSOLUTA POSSIBILE ED IMMAGINABILE!

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Adesso, joe7 dice:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

Tranquillo. Sono solo di passaggio.

Ma, essendo un luogo pubblico, chiunque scrive è passibile di critica. Anche i lettori. 

 

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Adesso, joe7 dice:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

 

Se qualcuno si fa condizionare, o limitare nella sua libertà di espressione, dalla presenza di un autore è un problema suo.

 

Nessuna persona intelligente scrive delle cose qui dentro "per offendere un autore", la critica quando espressa in maniera educata e costruttiva è sempre stata libera e tale deve restare verso chiunque, siano essi lettori o autori.

 

Comunque sei molto gentile a permetterci di continuare a fare come abbiamo sempre fatto, grazie! :clapping:

Edited by Augustus McCrae
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Adesso, joe7 dice:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

Sbagliato, dovevi scrivere così:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così mi tolgono la libertà di espressione, perché io sto attento a cosa dire per non offendere l'autore, e così mi taglio le gambe da solo.

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3 hours ago, joe7 said:

Non mi piace quando vengono gli autori di persona e intervengono nei forum. Così si toglie la libertà di espressione, perché tutti stanno attenti a cosa dire per non offendere l'autore, e il forum così si taglia le gambe da solo. Personalmente preferisco l'autore che fa l'autore e basta; preferisco il forumista che fa il forumista e basta. Non mi piacciono le mescolanze. Comunque questa è solo la mia opinione, organizzatevi poi come volete.

 

Non potrei essere più in disaccordo, gli interventi e gli scambi di opinioni tra gli autori e i lettori arricchiscono il dibattito e offrono nuovi spunti di riflessione per entrambi.

In secondo luogo non mi sembra proprio che tutti stiano attenti a cosa dire per non offendere l'autore, anzi. Boselli in primis avrebbe sicuramente da ridire se sentisse questa dichiarazione. :lol:

Edited by MarrFarr
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Capisco le reazioni di tutti, ma non era mia intenzione sollevare un caso, nè offendere nessuno. Ho solo detto un mio pensiero: è un problema che c'è in tutti i forum e che ho notato spesso. Poi ogni forum ha il diritto di organizzarsi come gli sembra meglio, ci mancherebbe: io sono solo un utente.

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3 ore fa, Augustus McCrae dice:

la critica quando espressa in maniera educata e costruttiva è sempre stata libera e tale deve restare verso chiunque, siano essi lettori o autori.

Puro vangelo! :lol:

Magari gli autori partecipassero di più al forum! Ci sarebbero discussioni con punti di vista più interessanti e con informazioni di prima mano, e forse si ridurrebbero un po' anche i soliti battibecchi. Invece qui cosa si fa? Si fa scappare chi c'è, e appena fa capolino qualche sceneggiatore si cerca di mandarlo via! :rolleyes:

 

Grazie a Rauch per essere intervenuto in modo così preciso, dettagliato ed esaustivo!

 

4 ore fa, Ombra Silenziosa dice:

D’altro canto, anche dare ulteriore peso a quei due protagonisti, approfondendoli ancora di più come ha detto qualcuno, non credo sarebbe stato corretto. In questo caso do ragione a Diablero. La storia poi diventa una storia CON Tex e non DI Tex (ancor di più di quanto non lo sia).

Io invece continuo a pensare che un maggior spessore caratteriale di Selina e dello Yaqui avrebbe giovato alla storia. A volte basta anche poco (qualche dialogo in più tra i due, qualche pensiero, qualche gesto) per meglio chiarire i personaggi e i sentimenti tra loro.  Questo secondo me avrebbe aggiunto pathos alla vicenda e coinvolto maggiormente il lettore, ma capisco che non sia semplice in una storia di Tex in cui il rischio di dare troppo spazio agli antagonisti e ai comprimari, a scapito del ranger, c'è sempre. Bisogna trovare la via di mezzo tra la monodimensionalità e l'eccessiva caratterizzazione. Boselli però, nelle sue storie migliori, è un esempio di come sia possibile riuscirci, e così anche il Texone "L'ultima frontiera" di Nizzi, con il personaggio di Jesus Zane e dell'indiana di cui lui era innamorato. 

D'altra parte in una storia in cui, come dici, tu il soggetto è (relativamente) semplice, se non si punta su personaggi "forti" e non si è GLBonell il rischio è che non convinca abbastanza.

Perlomeno questa è la mia impressione... ;)

 

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Adesso, Poe dice:

Puro vangelo! :lol:

Magari gli autori partecipassero di più al forum! Ci sarebbero discussioni con punti di vista più interessanti e con informazioni di prima mano, e forse si ridurrebbero un po' anche i soliti battibecchi. Invece qui cosa si fa? Si fa scappare chi c'è, e appena fa capolino qualche sceneggiatore si cerca di mandarlo via! :rolleyes:

 

Grazie a Rauch per essere intervenuto in modo così preciso, dettagliato ed esaustivo!

 

Io invece continuo a pensare che un maggior spessore caratteriale di Selina e dello Yaqui avrebbe giovato alla storia. A volte basta anche poco (qualche dialogo in più tra i due, qualche pensiero, qualche gesto) per meglio chiarire i personaggi e i sentimenti tra loro.  Questo secondo me avrebbe aggiunto pathos alla vicenda e coinvolto maggiormente il lettore, ma capisco che non sia semplice in una storia di Tex in cui il rischio di dare troppo spazio agli antagonisti e ai comprimari, a scapito del ranger, c'è sempre. Bisogna trovare la via di mezzo tra la monodimensionalità e l'eccessiva caratterizzazione. Boselli però, nelle sue storie migliori, è un esempio di come sia possibile riuscirci, e così anche il Texone "L'ultima frontiera" di Nizzi, con il personaggio di Jesus Zane e dell'indiana di cui lui era innamorato. 

D'altra parte in una storia in cui, come dici, tu il soggetto è (relativamente) semplice, se non si punta su personaggi "forti" e non si è GLBonell il rischio è che non convinca abbastanza.

Perlomeno questa è la mia impressione... ;)

 

Concordo con te...Bastava secondo me qualche dialogo in più o qualche vignetta per dare "calore".

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