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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 26] Tornando a casa e altre storie


MacParland

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<span style="color:red">23 ore fa</span>, Letizia dice:

A parte il fatto che un po' di sana ironia ci salva dallo stress...

Ma se proprio insisti...

Mettiamoci d'accordo dai, magari prendendo in considerazione l'idea del concorso di Diablero. Sono convinto che non faremmo male.

Che poi l'ironia ci salvi dal logorio della vita moderna - se ti incontro ti offro un Cynar - è sacrosantemente vero.

A parte tutto da vecchissimo lettore posso tranquillamente affermare che quella "roba" che leggiamo adesso non è "il Tex". come dicevano

una volta sulle pubblicità. Nemmeno Zagor non è più quello di Nolitta, si avvicina parecchio ai personaggi Marvel, stravolto completamente

o quasi anche quello.

E' quest'acqua qua come diceva un noto politico. Allora o lasci in edicola quello che pensi non ti vada bene o come il sottoscritto acquisti

comunque tutti gli inediti, li leggi, li metti sullo scaffale e  quasi sempre per rifarti vai a rileggerti una delle grandi storie del Tex e dello Zagor

degli anni '60/'70.

Hasta Luego Leti...

 

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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, kento dice:

Punti di vista, io pretendo che una storia mi appassioni, anche se si discosta più o meno palesemente dal modello originale, come tante volte mi è capitato con Nolitta, Nizzi e Boselli. :)

Non ho capito bene, scusa.

Colpa mia che ho un modo di vedere le cose tutto mio.

Chiariscimi, per favore.

Vado in edicola, compro un albo con su scritto "La giustizia di Tex" con tanto di logo e una bellissima copertina di Villa che ritrae Tex  a cavallo con la sua famigerata camicia gialla, lo apro, lo leggo e, con mia enorme sorpresa, mi accorgo che è una bellissima storia dell'uomo Ragno.

Me ne vado soddisfatta perché la storia è bellissima o divento una erinni perché mi sento presa per i fondelli?

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11 ore fa, Diablero dice:

Stai mischiando pere con budini.

 

Un conto è l'essere affezionato ad un certo modello di Tex. Quello è vero: fra il Tex di GL Bonelli e quello di Nolitta, che sono ENTRAMBI personaggi, sia pure diversi, pubblicati nello stesso formato e con lo stesso nome, preferisco l'originale.

 

Cioè critico Nolitta perchè ha stravolto Tex. Cioè commetto un delitto di lesa maestà per certi "nolittiani ad oltranza che, loro sì, arrivano all'idolatria, rifiutandosi di riconoscere il minimo difetto, e arrivando, come in certi recenti articoli su uBC (su cui ho già adeguatamente castigato l'autore...  :lol: ) a... criticare GL Bonelli perchè non scriveva come Nolitta! (questo invece pare sacrosanto e insindacabile, perchè Nolitta è Santo e non può sbagliare)

 

Ma a parte le preferenze personali, ci dovrebbe essere un minimo di SENSO CRITICO, santa pazienza!!!!

 

Uno è un Tex imbelle, pigro, inefficace, fallito, ma tronfio. L'altro no. La PREFERENZA per un Tex pigro, inefficace, fallito, ma tronfio, è un conto, e deriva magari appunto dall'essere cresciuto con Nolitta e ADORARE ALLO SPASIMO QUEL MODO DI SCRIVERE, SEMPRE, OVUNQUE, SU QUALUNQUE PERSONAGGIO. Ma negare che quelle siano le caratteristiche di quel Tex non è più "preferenza", e nemmeno "ammore", è proprio AVERE TRE FETTE DI PROSCIUTTO SUGLI OCCHI!

 

Idem se una storia non sta in piedi, è incoerente, ha VORAGINI logiche ed è totalmente priva di senso!

 

Invece di straparlare di "mancanza di obiettività", perchè per una volta... non provate ad argomentare? Come faccio io, magari, mostrando e postando tonnellate di immagini (e non è un lavoro da poco!) per dimostrare quello che dico? Provateci, su, è come la differenza fra dare un pesce ad un affamato e insegnargli a pescare: imparare ad argomentare con prove e dimostrazioni vi servirà tutta la vita e non sarete più costretti ad arrampicarvi sugli specchi accusando chiunque critichi qualcosa che vi piace di essere "prevenuti"...

 

(se penso al color dove Nizzi presenta un Tex tanto mangione che lascia andare tre assassini per sbafarsi una torta, e anche lì sono arrivati i soliti commenti sull'essere prevenuti e guardare le storie con il lanternino...  :rolleyes: )

 

Comunque, è una discussione teorica e inutile. Se questo Tex vi è piaciuto, parlate del PERCHÈ. Insomma, ARGOMENTATE, invece di fare le solite frigne. Io non l'ho manco letto e stavo lontano da questo thread finché non ci sono stato tirato dentro dai soliti discorsi alla "se non vi piacciono tutti i Tex pubblicati senza eccezioni, siete prevenuti"...  :rolleyes:

 

Quello che dici è corretto. Ma io voglio andare oltre.

Quando ho cominciato a leggere Tex avrò avuto sette anni (ho iniziato prima coi i Topi e i Paperi) non avevo alcun senso critico. Anzi forse non ce l'ho manco adesso :D

E come me centinaia di migliaia di bambini e ragazzini di quegli anni.

 

Quindi per me anche senza tirare in ballo capacità cognitive "superiori", il Tex di GLB è insuperabile se confrontato con quello dei successori. Punto.

Anche irrazionalmente il Tex del periodo d'oro è migliore in tutto.

 

Perché dunque insistere a comprarlo?

Perché ci sono stati esempi di ottimo Tex di altri autori. Quindi non è escluso che domani un nuovo sceneggiatore possa riportare ai livelli di eccellenza questo funetto.

 

Escludo che a riuscirci possano essere, per motivi diversi, Boselli e Ruju...

Edited by Exit
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La risposta alla tua simpatica iperbole è ovviamente NO. :)

 

Però, per mia fortuna, quel senso di straniamento e rifiuto di molte storie mi capita raramente.

 

Certamente non con gli sceneggiatori dotati di personalità,  il cui Tex è assai riconoscibile (penso a Nolitta, al miglior Nizzi, a Boselli).

 

Più spesso rimango deluso di fronte al Tex anonimo ed incolore di alcuni autori degli ultimi anni (Zamberletti, Mignacco, o  alcuni  di quelli provati sul color) o alle stiracchiate sceneggiature pim pum pam di Faraci.

 

Ruju, generalmente parlando, non mi dispiace: ha spesso buoni spunti e scrive storie "leggere"... Un giusto compromesso con la complessità e la logorrea dell'ultimo Boselli. ;)

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Comunque, vedo che questo Tex Color è piaciuto davvero poco, nonostante gli elogi che ho letto. Perché qui non si parla per niente degli episodi, o di quella scena particolare che è piaciuta molto, o di quella battuta che era ottima, o di quella vignetta veramente splendida, o del messaggio e dello stile dello sceneggiatore X o del disegnatore X. 

 

No, qui si va solo addosso agli altri dicendo che sono prevenuti perchè non lo prendono, perché di Tex si deve prendere tutto, perché siete tutti fissati con Gianluigi Bonelli, perché anche Nizzi e Nolitta hanno fatto delle belle storie, eccetera...

 

Insomma, i commenti al Color Tex non ci sono e si finisce con la solita, stantia ideologia. 

 

Segno che queste "stupende" storie del Tex Color, che nessuno ha veramente commentato, erano state solo una scusa per attaccare gli altri.

 

Segno anche che queste "stupende" storie non dovevano essere state un granché, visto che si sono perse di vista in questo thread. Che è appunto un thread su queste storie...

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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, joe7 dice:

Comunque, vedo che questo Tex Color è piaciuto davvero poco, nonostante gli elogi che ho letto. Perché qui non si parla per niente degli episodi, o di quella scena particolare che è piaciuta molto, o di quella battuta che era ottima, o di quella vignetta veramente splendida, o del messaggio e dello stile dello sceneggiatore X o del disegnatore X. 

 

No, qui si va solo addosso agli altri dicendo che sono prevenuti perchè non lo prendono, perché di Tex si deve prendere tutto, perché siete tutti fissati con Gianluigi Bonelli, perché anche Nizzi e Nolitta hanno fatto delle belle storie, eccetera...

 

Insomma, i commenti al Color Tex non ci sono e si finisce con la solita, stantia ideologia. 

 

Segno che queste "stupende" storie del Tex Color, che nessuno ha veramente commentato, erano state solo una scusa per attaccare gli altri.

 

Segno anche che queste "stupende" storie non dovevano essere state un granché, visto che si sono perse di vista in questo thread. Che è appunto un thread su queste storie...

 

Tu sei il mio personaggio preferito del forum! 

 

Ogni tanto tiri fuori delle perle che spezzano il ritmo e le braccia. Grazie

 

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Penso sia il miglior color da molto tempo a questa parte. Seguono spoiler.

 

Tornando a casa

 

Un antagonista bellissimo e odioso, l'incarnazione del male. In poche vignette, se ne ricostruisce il vissuto di bambino traumatizzato dalle violenze del padre nei confronti della madre, da cui trae una sorta di morbosa misoginia che lo porta ad uccidere tutte le donne che incontra. Peraltro in nome di una malintesa superiorità della propria madre che, stoicamente, quasi fosse un dovere, sopportava le percosse del marito, come se questo fosse l'unico contegno che una donna dovrebbe tenere in tali circostanze. 

Un uomo in definitiva profondamente corroso da un ambiente domestico tremendo, che sfoga tutto il male che si porta dentro con crimini terribili. Finché il destino, dice lui stesso, gli ha opposto un osso troppo duro... il disegno di Benevento è bellissimo: in una vignetta a L rovesciata che occupa praticamente mezza pagina, si staglia su un cielo viola inframmezzato da una tenue luce di stelle un Tex Willer poderoso, letteralmente l'incarnazione del Destino, del Bene che alla fine arriva e trionfa sul Male. Siamo tutti rassicurati dall'arrivo del nostro inesorabile cavaliere. E invece, non sarà lui il risolutore della storia, in un finale atroce che lo vede inerme spettatore... 

 

Veleno giallo

 

È facile capire chi sia lo sceriffo, ma anche qui, la scena della stalla nella quale, nella luce abbagliante di un sole crudele, il ragazzino vede suo padre appeso per il collo, facilita in qualche modo l'empatia per il personaggio.

 

Il peggior nemico

 

Storia avvincente nella sua brevità, con bei personaggi di contorno.

 

Una pepita d'oro

 

Anche questa una storia riuscita, con la bella scena finale della ragazza che stringe a sé la grossa pepita che dà il titolo alla storia.

 

Un vecchio debito

 

Forse la storia più debole del lotto, per quanto anch'essa non disprezzabile. 

 

In generale mi sono piaciuti molto anche i disegni e i colori. Insomma, pur non essendo un amante di questa pubblicazione  stavolta ne sono uscito sostanzialmente soddisfatto.

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Leo dice:

In generale mi sono piaciuti molto anche i disegni e i colori. Insomma, pur non essendo un amante di questa pubblicazione  stavolta ne sono uscito sostanzialmente soddisfatto.

 

Sono completamente d'accordo.

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Niente di che, a mio parere.

Sarà che non mi piace il format, che trovo completamente inadatto al personaggio (è obiettivamente difficile, almeno per gli sceneggiatori di oggi, abbozzare una trama nel ristretto numero di pagine concesso), ma le cinque storielle mi sono sembrate una simile all’altra: un antagonista / amico con un dilemma morale / passato da espiare e la presenza di Tex in solitaria, spesso sullo sfondo, che in una caratterizzazione estremamente basica alterna pistolettate a micidiali massime di vita.

La questione “Tex non spara più per primo” mi pare stia assumendo connotati sempre più illogici, come nell’ultima storia dove Tex dovendo affrontare una decina di uomini e sorprendendone due alle spalle prima di farli secchi si premura di avvisarli in modo che possano sparargli loro addosso per primi.

Buoni i disegni di tutte le storie, in specie quelli di Benevento, anche se per me sabotati dalla colorazione troppo pesante.

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  • 2 weeks later...

Allora...Il Color storie brevi ha come al solito i pro e i contro.

I pro per me sono sicuramente l'agilità di lettura, infatti puoi incastrarne la fruizione in pausa pranzo, a colazione, mentre espleti le tue funzioni corporali etc. Inoltre Borden così può testare sceneggiatori e soprattutto disegnatori.

I contro sono sicuramente le poche pagine che sceneggiatore e disegnatore hanno per mostrare le loro doti, "acchiappare" il lettore e non cadere nel dimenticatoio.

 

Questo Color ha alcune tematiche che mi sono piaciute, in primis quella della storia "Tornando a casa" di Mignacco e Benevento (rapporto madre-figlio), fino ad arrivare a quella dell'alcolismo-codardia de "Il peggior nemico" di Ruju e D'Auria.

Entrambe non mi sono dispiaciute.

 

Le altre tre non è che siano brutte o scandalose però non mi hanno colpito molto.

"Veleno Giallo" di Barbieri e Foderà è stata abbastanza scontata e il comparto grafico non memorabile.

"Una pepita d'oro" di Ruju/Piere punta sulla neve e su disegni che cercano di trasmetterti il freddo e il gelo. La storia ha un paio di trovate sfiziose (Tex e l'orso) ma è un po' telefonata.

 

Telefonato è anche l'epilogo di "Un vecchio debito" di Rauch e Spadavecchia, però mi ha fatto piacere rivedere il buon vecchio Damned Dick.

 

Globalmente promuovo questa tornata di Color, qualcosa di buono la trovo sempre e ho sempre voglia di rileggere ogni tanto queste "piccole" avventure di Tex a colori.

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