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TWF - Tex Willer Forum

[710/711] L'assedio di Mezcali


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Ancora una prova appena sufficiente, questa di Nizzi, che non riesce proprio più a ritrovare lo smalto dei tempi migliori, e che invece si sperava potesse accadere, complice la minore attività rispetto al passato. Il soggetto, per quanto già visto e rivisto, era forse l’ideale per una rinascita, ma la sceneggiatura, e lo sceneggiatore, non sono cambiati. Dialoghi bolsi tra i due pards, alcune volte al limite del grottesco, personaggi stereotipati e male caratterizzati e, soprattutto, un nemico anonimo, fatto solo di numeri. Ed ecco che abbiamo decine di indiani ammazzati, non si capisce in nome di che cosa, varie situazioni irreali (una per tutte: subito dopo la tortura del bandito, con relative grida nella notte, le due sentinelle Yaqui sono già addormentate, in attesa della solita botta in testa), una serie di personaggi cui non ci si riesce ad affezionarsi e, dulcis in fundo, una coppia di protagonisti cui tutto sfugge, soprattutto nel buio e nel silenzio della notte.

A questo punto, ci si chiede se è il caso di far continuare questo autore, che non riesce ad uscire dall’anonimato, o è una soluzione necessaria per consentire al Curatore di rifiatare, visti i suoi molteplici impegni?

Filippucci non mi fa impazzire, ma i suoi disegni sono nella media, alta, che contraddistingue la serie.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7,5

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2 ore fa, Andrea67 dice:

Ancora una prova appena sufficiente, questa di Nizzi, che non riesce proprio più a ritrovare lo smalto dei tempi migliori, e che invece si sperava potesse accadere, complice la minore attività rispetto al passato. Il soggetto, per quanto già visto e rivisto, era forse l’ideale per una rinascita, ma la sceneggiatura, e lo sceneggiatore, non sono cambiati. Dialoghi bolsi tra i due pards, alcune volte al limite del grottesco, personaggi stereotipati e male caratterizzati e, soprattutto, un nemico anonimo, fatto solo di numeri. Ed ecco che abbiamo decine di indiani ammazzati, non si capisce in nome di che cosa, varie situazioni irreali (una per tutte: subito dopo la tortura del bandito, con relative grida nella notte, le due sentinelle Yaqui sono già addormentate, in attesa della solita botta in testa), una serie di personaggi cui 

 

 

Piu o meno la penso come te.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Grande Tex dice:

beh io proprio non vi capisco

per me questa storia e' splendida e spero che Nizzi continui con altre storie

 

 

De gustibus. Per me è una buona storia e nulla di più .

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

si pero anche tu, che pure non sei un estimatore di Nizzi, la giudichi una buona storia, e non mediocre

 

Buona non vuol dire splendida. C'è una certa differenza.

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si perche io mi riferivo al giudizio molto piu negativo di altri utenti paragonandolo col tuo che pure non sei certo un nizziano

Edited by Grande Tex
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Ti ripeto che se è vero che il mio giudizio è sostanzialmente positivo, il tuo è addirittura entusiastico ed a mio parere questa storia non lo merita. Ci sono diverse storie di Nizzi, tanto per restare su di lui, che sono parecchio superiori a questa e nel corso dell'anno appena trascorso ci sono state storie sulla serie regolare ed altrove decisamente molto più belle.

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premesso che non sono d' accordo non volevo paragobare il tuo giudizio al mio ma a quello di chi come gia' detto la goudica una storia mediocre

non dico che tutti debbano esserne entusiasti ma mi sorprende che qualcuno( non tu appunto) non la trovi almeno una buona storia

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Se leggi il mio commento, anch'io ho giudicato la storia tutto sommato sufficiente (con un primo albo e mezzo che facevano sperare qualcosa di più), soprattutto sul fattore "si legge bene, è dinamica, non annoia e non mi ha fatto arrabbiare) ma...  dire che è "buona" mi pare eccessivo, per una storia dove TUTTI i personaggi agiscono senza alcun senso...

 

Gli indiani attaccano in maniera assolutamente suicida (conta anche tu i morti, come ho fatto io: auto-citandomi: "nella fuga di Tex e Carson nella notte ne muoiono 7, altri 6 li ammazzano Tex e Carson quando inseguono i soldati, altri 6 li hanno ammazzati i soldati in precedenza) senza scoraggiarsi un minimo. Questi hanno perso 20 uomini per... cosa? Per qualche scalpo? Per uccidere gli ultimi 3-4 soldati dopo che hanno già vinto la battaglia mettendoli in fuga? Perché non vanno ad assaltare qualche fattoria meno difesa? Sembrano folli o suicidi. - Nella battaglia finale, sempre per parlare dell'eccesso di "Tex spara e indiano fa Aaaaahhh", ho contato TRENTANOVE indiani uccisi, quasi tutti da Tex...  se all'inizio erano "una cinquantina" (come detto a pagina 65), a quel punto c'erano una dozzina di indiani (per l'esattezza Filippucci ne disegna 13 in fuga), superstiti dopo la morte di 59 loro compari, uccisi quasi tutti dallo stesso uomo, che continuavano ad assaltare senza il minimo dubbio un gruppo di superstiti che ormai era quasi più numeroso di loro... "

 

Insomma, erano 32-33, e ne muoiono circa 20. E rimangono lì. Arrivano altri 40 indiani, attaccano di nuovo allo scoperto e in pieno giorno, da indiani suicidi da film anni 20,  e ne muoiono altri 39, siamo a circa 60 morti, e gli ultimi TREDICI continuano ad attaccare senza alcun senso, e fuggono solo quando arrivano i soldati (perchè? Fino a quel momento erano votati al suicidio per uccidere i bianchi, chissà perchè... e in quel momento e solo allora si ricordano di voler rimanere vivi?

 

Ma con gli altri personaggi non è meglio. Il Gambler si innamora della ragazza. Perchè?Si sono parlati pochi minuti. Soprattutto, lei si innamora di lui e agiscono come se fossero fidanzati da tempo. Perchè? il figlio impazzisce e si suicida attaccando gli indiani, e lì magari un motivo potrebbe avercelo, ma tutta la scena comunque suona gratuita. Idem per l'azione del padre alla fine.

 

Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta.

 

Il "mestiere" di Nizzi si vede ancora, nella costruzione delle singole scene, e nei dialoghi (che ho apprezzato, a differenza di Andrea67), e quindi anche per questo dicevo che la cosa migliore di questa storia è che "si legge bene" (e non fa arrabbiare), ma dietro questa patina... non c'è nulla.  La storia non mi ha lasciato nulla, e me la dimenticherò credo in pochi giorni (cosa che è comunque un miglioramento rispetto a certe storie di Nizzi del passato che ricordo bene e mi fanno ancora arrabbiare dopo anni... "non mi sfuggirai, o non mi chiamo più Tex Willer"... "Oh, mi è sfuggito...")

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, Diablero dice:

Se leggi il mio commento, anch'io ho giudicato la storia tutto sommato sufficiente (con un primo albo e mezzo che facevano sperare qualcosa di più), soprattutto sul fattore "si legge bene, è dinamica, non annoia e non mi ha fatto arrabbiare) ma...  dire che è "buona" mi pare eccessivo, per una storia dove TUTTI i personaggi agiscono senza alcun senso...

 

Gli indiani attaccano in maniera assolutamente suicida (conta anche tu i morti, come ho fatto io: auto-citandomi: "nella fuga di Tex e Carson nella notte ne muoiono 7, altri 6 li ammazzano Tex e Carson quando inseguono i soldati, altri 6 li hanno ammazzati i soldati in precedenza) senza scoraggiarsi un minimo. Questi hanno perso 20 uomini per... cosa? Per qualche scalpo? Per uccidere gli ultimi 3-4 soldati dopo che hanno già vinto la battaglia mettendoli in fuga? Perché non vanno ad assaltare qualche fattoria meno difesa? Sembrano folli o suicidi. - Nella battaglia finale, sempre per parlare dell'eccesso di "Tex spara e indiano fa Aaaaahhh", ho contato TRENTANOVE indiani uccisi, quasi tutti da Tex...  se all'inizio erano "una cinquantina" (come detto a pagina 65), a quel punto c'erano una dozzina di indiani (per l'esattezza Filippucci ne disegna 13 in fuga), superstiti dopo la morte di 59 loro compari, uccisi quasi tutti dallo stesso uomo, che continuavano ad assaltare senza il minimo dubbio un gruppo di superstiti che ormai era quasi più numeroso di loro... "

 

Insomma, erano 32-33, e ne muoiono circa 20. E rimangono lì. Arrivano altri 40 indiani, attaccano di nuovo allo scoperto e in pieno giorno, da indiani suicidi da film anni 20,  e ne muoiono altri 39, siamo a circa 60 morti, e gli ultimi TREDICI continuano ad attaccare senza alcun senso, e fuggono solo quando arrivano i soldati (perchè? Fino a quel momento erano votati al suicidio per uccidere i bianchi, chissà perchè... e in quel momento e solo allora si ricordano di voler rimanere vivi?

 

Ma con gli altri personaggi non è meglio. Il Gambler si innamora della ragazza. Perchè?Si sono parlati pochi minuti. Soprattutto, lei si innamora di lui e agiscono come se fossero fidanzati da tempo. Perchè? il figlio impazzisce e si suicida attaccando gli indiani, e lì magari un motivo potrebbe avercelo, ma tutta la scena comunque suona gratuita. Idem per l'azione del padre alla fine.

 

Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta.

 

Il "mestiere" di Nizzi si vede ancora, nella costruzione delle singole scene, e nei dialoghi (che ho apprezzato, a differenza di Andrea67), e quindi anche per questo dicevo che la cosa migliore di questa storia è che "si legge bene" (e non fa arrabbiare), ma dietro questa patina... non c'è nulla.  La storia non mi ha lasciato nulla, e me la dimenticherò credo in pochi giorni (cosa che è comunque un miglioramento rispetto a certe storie di Nizzi del passato che ricordo bene e mi fanno ancora arrabbiare dopo anni... "non mi sfuggirai, o non mi chiamo più Tex Willer"... "Oh, mi è sfuggito...")

 

Non posso non quotare questo commento che esprime anche le mie perplessità di fronte a questa storia, soprattutto nel passaggio "Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta."

 

Vero è che a Nizzi poco importa degli indiani, messi lì soltanto come carne da macello per creare la situazione che racchiude il vero interesse della storia - il gruppo di assediati ed il loro destino da "vigliacchi" o da "eroi". Tuttavia sarebbe lecito attendersi un minimo di motivazioni anche da parte loro, mentre questi indiani non sono altro che una massa di marionette messe lì dallo sceneggiatore che come un dio dall'alto decide cosa debbano o non debbano fare. La buona scrittura si vede invece quando i personaggi sembrano agire di volontà propria, sembrano essere vivi - mentre qua, come in un trucco di prestigio poco riuscito, appaiono evidenti i fili dei pupazzetti mossi dalla mano dello sceneggiatore, e se ne vede l'inconsistenza, la mancanza di verosimiglianza. Le loro azioni non hanno motivazioni alle spalle, sono dettate esclusivamente dalle esigenze di sceneggiatura. E così vediamo l'accanimento insensato degli assedianti nel loro attacco suicida; e vediamo scene come quella in cui gli indiani inseguono a piedi Tex e Carson dopo la loro incursione nel villaggio, mentre avrebbero potuto benissimo recuperare i vicini cavalli e raggiungerli senza fatica.

 

Infine, personalmente ho trovato inverosimile - se non campato in aria - il comportamento di Parson, che dovrebbe segnare il colpo di scena, il momento imprevedibile, il culmine dell'intera storia. Indubbiamente il colpo di scena c'è; ma a me ha colpito più per la sua incoerenza che per la genialità della trovata. Già il fatto che l'uomo riesca a sfuggire, non si sa come, dalla stazione assediata mette a dura prova la credibilità della situazione (tenuto conto che non stiamo nemmeno parlando di un uomo d'azione...). Ma le motivazioni del suo gesto, soprattutto se rapportate a come il personaggio ci è stato presentato durante il racconto, appaiono del tutto incoerenti. Facile dire che un uomo sconvolto dalla perdita di moglie e figlio possa compiere qualsiasi azione - mi sembra una spiegazione un po' facilona. Anche perché - tra le altre cose - dice lui stesso di aver rubato l'oro per poter un giorno ricongiungersi con la figlia... ma che speranza può mai avere di rivederla, dopo averla abbandonata in una stazione assediata dagli indiani senza possibilità apparente di salvezza? Di nuovo, un personaggio che agisce così perché lo sceneggiatore ha bisogno di chiudere la storia con un colpo di scena, ma che analizzato a fondo risulta inconsistente.

 

Ci sta aver apprezzato la storia, tutto sommato è una lettura scorrevole, ma personalmente la ritengo molto debole nella costruzione e non va oltre la sufficienza.

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Storia senza lode e senza infamia. Sicuramente, non resterà negli annali di storie Texiane.

Concordo con Diablero; uno dei punti deboli della storia, è la figura degli indiani. Sembra un gruppo di "ignoranti" votati al massacro. La scena della diligenza, è assolutamente ridicola, che senso ha, dargli fuoco e farla correre a briglie sciolte davanti agli assediati, rimettendoci pure i cavalli, quando, da bravi indiani, avrebbero potuto tenersi i cavalli, e  spingere la diligenza in fiamme contro il portone.

Per non parlare, di quanto Tex e Carson, nella notte, vanno a veder di salvare o finire il bandito catturato dagli indiani. Che senso ha, lasciare una sentinella a guardia di un morto, sentinella, che tra l'altro, dorme della grossa, dando le spalle alla stazione di sosta posta sotto assedio.

 

Per quanto riguarda i disegni, Filippucci è una garanzia (ma qui, sono di parte, perché adoro i suoi disegni).

 

voto alla storia 6

voto ai disegni 8 

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, max70 dice:

Sembra un gruppo di "ignoranti" votati al massacro.

 

Tutte le scene di assedio da parte degli indiani che Tex ha vissuto a partire dal mitico n. 10 avrebbero allora giustificazioni labili se pensiamo al che ci guadagnano. Nel numero 27 hanno razziato il ranch, non risparmiano nessuno, la cosa che li spinge al massacro  è lo "scalpo" e a differenza di Paul Balder loro non ci guadagnano niente a rivenderlo. La psicologia dell'indiano non è quella di - accidenti, ho già perso 20 uomini, vado e attacco piuttosto un ranch indifeso - ma piuttosto "se non espugno e prendo tutti gli scalpi a Mexcali, ci perdo la faccia perché erano quattro gatti e me l'hanno fatta". Agli indiani di questa storia piuttosto rimprovero di essere molto anonimi (persino Faraci si era dimostrato più convincente in "Carovana di audaci").

Per quanto riguarda gli assediati l'unico comportamento veramente incomprensibile per me è quello del gambler che alla fine muore da ...eroe! Il bandito che scappa tra le file nemiche deve scegliere tra la via di fuga o la forca. Il ragazzo che si immola agli indiani ha evidentemente perso il senno dopo la morte della madre. Meno ovvie invece le motivazioni del padre, un perdente, che intravvede nell'oro l'unica via possibile di fuga alla mediocrità che lo attende, ora che ha perso tutto. Ci può stare un comportamento come il suo, anche se un po' tirato per i capelli da Nizzi che ne fa un assassino. Detto questo, la storia per me è sufficiente e assolutamente niente più.

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On 18/1/2020 at 20:01, Grande Tex dice:

beh io proprio non vi capisco

per me questa storia e' splendida e spero che Nizzi continui con altre storie

 

Anche per me

anzi direi proprio strepitosa!

 

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Premetto che sono un nuovissimo lettore di Tex ma questa storia mi ha proprio preso e la lettura dei due albi mi è davvero volata. Sicuramente i capolavori sono altri ma, visto che con questa storia mi ha convinto a diventare un lettore abituale di Tex, magari, fra qualche anno la ricorderò con molto affetto

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  • Rangers
<span style="color:red;">9 ore fa</span>, IlBiondo dice:

Premetto che sono un nuovissimo lettore di Tex ma questa storia mi ha proprio preso e la lettura dei due albi mi è davvero volata. Sicuramente i capolavori sono altri ma, visto che con questa storia mi ha convinto a diventare un lettore abituale di Tex, magari, fra qualche anno la ricorderò con molto affetto

 

Benvenuto amigo.

Fa sempre piacere leggere di nuovi lettori giovani che scoprono Tex.

Buone letture :)

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, IlBiondo dice:

 visto che con questa storia mi ha convinto a diventare un lettore abituale di Tex

Certo questo è un punto a favore di Nizzi. Riuscire a catturare nuovi lettori è una nota di merito.

Benvenuto tra noi, ti auguro di divertirti  con le storie di Tex. Adulto e giovane.

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DESAPARECIDO !

Oggi è il 25 Gennaio e a Sondrio non è ancora arrivato I Viglicchi e gli Eroi....

Vabbè che siamo un paese all'estrema frontiera, ma....

Forse gli Yaqui, fallendo l'assalto a Mexcali, hanno ripiegato sulla diligenza che portava qui i fumetti :indiano:

Ymalpas dice:

La psicologia dell'indiano non è quella di - accidenti, ho già perso 20 uomini, vado e attacco piuttosto un ranch indifeso - ma piuttosto "se non espugno e prendo tutti gli scalpi a Mexcali, ci perdo la faccia perché erano quattro gatti e me l'hanno fatta". 

 

Questo è uno stereotipo. I Nativi americani erano uomini come lo siamo noi. Anche loro tenevano alla pellaccia e non si avventuravano in azioni suicide solo per dimostrare di essere moralmente integri e perfetti. Le eccezioni valgono per loro come per chiunque altro essere umano in ogni latitudine della Terra e in ogni epoca storica. Il resto sono solo film e fumetti. Stereotipi appunto. Il discorso di Mexcali vale tanto quanto l'episodio citato del N 10, del 27 e di decine d'altri in Tex e in altri fumetti. Se il gioco non valeva la candela, i Nativi rinunciavano, come chiunque altro.

Nella Storia, quella vera, si possono enunciare episodi di sacrificio commesso da Nativi, ma per ognuno di loro ci sono decine di situazioni in cui si sono tranquillamente tirati indietro.

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<span style="color:red;">5 ore fa</span>, navajo warrior dice:

DESAPARECIDO !

Oggi è il 25 Gennaio e a Sondrio non è ancora arrivato I Vigliacchi e gli Eroi....

Vabbè che siamo un paese all'estrema frontiera, ma....

Forse gli Yaqui, fallendo l'assalto a Mexcali, hanno ripiegato sulla diligenza che portava qui i fumetti :indiano:

 

 

 Peste! al tuo posto farei un salto al lago di Como alla ricerca dell'albo.

Ma sei sicuro che non sia ancora arrivato? Quante copie arrivano a Sondrio?

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Io lo compro regolarmente all'edicola della stazione ferroviaria, e lì non è mai arrivato.

In effetti, non ho mai cercato in altre edicole, forse per abitudine o semplicemente perché immaginavo arrivasse la settimana successiva.

Vado in edicola tassativamente SOLO il sabato mattina.

Non so quante copie arrivano, ma credo che ogni edicola ne riceva alcune, boh?

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Sì fa prima a richiederlo alla Bonelli ;)

e costa anche meno.

Mah, con 6 euro per la spedizione.

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