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[741/744] Sierra Nevada


La storia di Mefisto per gli utenti del forum TWF  

104 members have voted

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4 hours ago, Leo said:

Io non ho letto La ballata del mare salato

Ah, Leo, questa è davvero una grave lacuna! Rimedia primo o poi! (possibilmente con un edizione di grande formato in bianco e nero, l'edizione originale era in b/n su rivista di grande formato, poi per speculazione nel corso dei decenni l'hanno ristampata colorata, rimontata, rimpicciolita, o massacrata in ogni maniera per infilarla in qualunque formato... per fortuna è una delle poche opere di Pratt di cui si trovano anche edizione ottime e fedeli a costo relativamente basso)

 

Visto che non l'hai letto non ti faccio spoiler, racconto solo l'inizio.

 

Nizzi prima di tutto sostituisce l'oceano pacifico con un deserto. (la "Ballata" è ambientata nel Pacifico durante la prima guerra mondiale, fra moderni "pirati" che saccheggiano le navi Inglesi per conto dei tedeschi).

 

Leggi questa descrizione tenendo davanti le prime pagine del Texone di Brindisi:

 

All'inizio della "Ballata", vediamo una barca di pirati comandata dal capitano Rasputin (che ha la stessa identica faccia di Monkey) e il suo sottoposto Cranio (qui Kirby) durante una azione di pirateria, per cui si "travestiranno" da inglesi (nella Ballata mettono semplicemente la bandiera inglese, nel Texone si devono travestire da soldati), ma prima di raggiungere il loro obiettivo trovano un naufrago alla deriva, Corto Maltese (Kit Willer)

 

Rasputin vorrebbe lasciarlo in mare, ma Cranio praticamente lo obbliga a salvarlo (nella Ballata, Corto Maltese è già loro complice, e Cranio ricorda a Rasputin che il loro capo, il Monaco, non sarebbe contento se Rasputin lasciasse a morire uno dei suoi capitati. Nel Texone la cosa è più buttata là, Kirby lo salva perchè sì e Rasputin si lascia convincere a portarlo con loro perchè l'hanno riconosciuto come figlio di Tex)

 

Comunque, nel corso della scena, in entrambe la storie "Rasputin" giura che un giorno ucciderà "Cranio"

 

Successivamente i pirati raggiungono il loro obiettivo (una nave inglese / una carovana), il trucca della bandiera funziona, la nave li lascia avvicinare indisturbati. Rasputin uccide a sangue freddo il capitano (il capo-carovana) e fa massacrare il resto dell'equipaggio dai suoi uomini.

 

Senza stare a raccontare tutto il resto scena per scena, i banditi (i pirati) sono comandati da una figura incappucciata chiamato il Monaco (il Predicatore) che si scoprirà essere.... [censura antispoiler, ma è identica al texone]

 

Ovviamente con l'intervento di Tex e Carson le due storie divergono man mano sempre di più, e molte scene della "Ballata" sono eliminate (la ballata ha meno di 200 pagine, ma sono pagine di rivista su quattro strisce con una narrazione più rapida di quella moderna, non ci stava tutto in un Texone), ma fino alla fine un sacco di scene sono prese pari pari dal fumetto di Pratt (pandora/liza che graffia il volto di Rasputin/Monkey, il viaggio nella notte di Pandora e Tarao, etc), anche se i personaggi non interpretano sempre lo stesso "ruolo" (Kirby a volta fa Cranio a volte fa Corto Maltese, Kit Willer a volte fa Corto Maltese e a volte fa Cain, a volte fa Tarao)

 

Insomma: anche se appena vedi Monkey lo riconosci SUBITO come Rasputin, il fatto che fosse la "Ballata" sarebbe stato palese comunque. Ci sono scene iconiche, dialoghi che sono rimaste nell'immaginario dei lettori per decenni e che si riconoscono immediatamente, la figura del Predicatore e del Monaco, con lo stesso identico segretoi...

 

Come potevano pensare che non se ne sarebbe accorto nessuno?

 

L'unica spiegazione che posso darmi, dal punto di vista della Bonelli, è che l'albo sia stato riletto frettolosamente e senza fare molta attenzione a quegli elemento, e che Bonelli o Canzio o tutti e due per qualche motivo non abbiano potuto rileggerlo. Oppure, magari, non hanno detto nulla per evitare "l'Effetto Spoiler".

 

Sì, perchè anche questa cosa è assurda: Nizzi copia anche il mistero del Monaco, il destino dei personaggi...  nel momento in cui riconosci che è la "Ballata", la lettura diventa un mero esercizio da settimana enigmistica, "trova le differenze", ma la trama non presenta alcun mistero, sai già come andrà a finire e chi è chi.

 

Le "citazioni" e gli "omaggi" non funzionano così, non sono fatte in maniera che se le riconosci ti rovini la storia. Questo invece è il funzionamento dei plagi, in cui speri che non se ne accorga nessuno.

 

Ora, va bene che Nizzi non frequenta molto il mondo del fumetto, ma come poteva pensare che non se ne accorgessero tutti? È forse sfiducia e disprezzo nei confronti dei lettori di Tex, immaginava che quei lettori "bassi e popolari" in gran parte non conoscessero Pratt? O forse non si era reso conto della capacità dei social di connettere i lettori e pensava che anche chi se ne sarebbe accorto non avrebbe potuto farlo sapere in giro? Contava sul leccaculismo della cosiddetta "critica" italiana, che era sdraiata supina ad adorare qualsiasi cosa pubblicata da Bonelli ed esaltava le peggiori schifezze di Nizzi (e non solo)? Si sentiva intoccabile? O magari, era semplicemente menefreghismo, avrebbe abbandonato la serie pochi anni dopo, e aveva visto che tanto ormai gli pubblicavano davvero di tutto, poteva fare quello che voleva?

 

 

 

 

 

 

  • +1 1
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I

1 hour ago, Diablero said:

Ah, Leo, questa è davvero una grave lacuna! Rimedia primo o poi! (possibilmente con un edizione di grande formato in bianco e nero, l'edizione originale era in b/n su rivista di grande formato, poi per speculazione nel corso dei decenni l'hanno ristampata colorata, rimontata, rimpicciolita, o massacrata in ogni maniera per infilarla in qualunque formato... per fortuna è una delle poche opere di Pratt di cui si trovano anche edizione ottime e fedeli a costo relativamente basso)

 

Visto che non l'hai letto non ti faccio spoiler, racconto solo l'inizio.

 

Nizzi prima di tutto sostituisce l'oceano pacifico con un deserto. (la "Ballata" è ambientata nel Pacifico durante la prima guerra mondiale, fra moderni "pirati" che saccheggiano le navi Inglesi per conto dei tedeschi).

 

Leggi questa descrizione tenendo davanti le prime pagine del Texone di Brindisi:

 

All'inizio della "Ballata", vediamo una barca di pirati comandata dal capitano Rasputin (che ha la stessa identica faccia di Monkey) e il suo sottoposto Cranio (qui Kirby) durante una azione di pirateria, per cui si "travestiranno" da inglesi (nella Ballata mettono semplicemente la bandiera inglese, nel Texone si devono travestire da soldati), ma prima di raggiungere il loro obiettivo trovano un naufrago alla deriva, Corto Maltese (Kit Willer)

 

Rasputin vorrebbe lasciarlo in mare, ma Cranio praticamente lo obbliga a salvarlo (nella Ballata, Corto Maltese è già loro complice, e Cranio ricorda a Rasputin che il loro capo, il Monaco, non sarebbe contento se Rasputin lasciasse a morire uno dei suoi capitati. Nel Texone la cosa è più buttata là, Kirby lo salva perchè sì e Rasputin si lascia convincere a portarlo con loro perchè l'hanno riconosciuto come figlio di Tex)

 

Comunque, nel corso della scena, in entrambe la storie "Rasputin" giura che un giorno ucciderà "Cranio"

 

Successivamente i pirati raggiungono il loro obiettivo (una nave inglese / una carovana), il trucca della bandiera funziona, la nave li lascia avvicinare indisturbati. Rasputin uccide a sangue freddo il capitano (il capo-carovana) e fa massacrare il resto dell'equipaggio dai suoi uomini.

 

Senza stare a raccontare tutto il resto scena per scena, i banditi (i pirati) sono comandati da una figura incappucciata chiamato il Monaco (il Predicatore) che si scoprirà essere.... [censura antispoiler, ma è identica al texone]

 

Ovviamente con l'intervento di Tex e Carson le due storie divergono man mano sempre di più, e molte scene della "Ballata" sono eliminate (la ballata ha meno di 200 pagine, ma sono pagine di rivista su quattro strisce con una narrazione più rapida di quella moderna, non ci stava tutto in un Texone), ma fino alla fine un sacco di scene sono prese pari pari dal fumetto di Pratt (pandora/liza che graffia il volto di Rasputin/Monkey, il viaggio nella notte di Pandora e Tarao, etc), anche se i personaggi non interpretano sempre lo stesso "ruolo" (Kirby a volta fa Cranio a volte fa Corto Maltese, Kit Willer a volte fa Corto Maltese e a volte fa Cain, a volte fa Tarao)

 

Insomma: anche se appena vedi Monkey lo riconosci SUBITO come Rasputin, il fatto che fosse la "Ballata" sarebbe stato palese comunque. Ci sono scene iconiche, dialoghi che sono rimaste nell'immaginario dei lettori per decenni e che si riconoscono immediatamente, la figura del Predicatore e del Monaco, con lo stesso identico segretoi...

 

Come potevano pensare che non se ne sarebbe accorto nessuno?

 

L'unica spiegazione che posso darmi, dal punto di vista della Bonelli, è che l'albo sia stato riletto frettolosamente e senza fare molta attenzione a quegli elemento, e che Bonelli o Canzio o tutti e due per qualche motivo non abbiano potuto rileggerlo. Oppure, magari, non hanno detto nulla per evitare "l'Effetto Spoiler".

 

Sì, perchè anche questa cosa è assurda: Nizzi copia anche il mistero del Monaco, il destino dei personaggi...  nel momento in cui riconosci che è la "Ballata", la lettura diventa un mero esercizio da settimana enigmistica, "trova le differenze", ma la trama non presenta alcun mistero, sai già come andrà a finire e chi è chi.

 

Le "citazioni" e gli "omaggi" non funzionano così, non sono fatte in maniera che se le riconosci ti rovini la storia. Questo invece è il funzionamento dei plagi, in cui speri che non se ne accorga nessuno.

 

Ora, va bene che Nizzi non frequenta molto il mondo del fumetto, ma come poteva pensare che non se ne accorgessero tutti? È forse sfiducia e disprezzo nei confronti dei lettori di Tex, immaginava che quei lettori "bassi e popolari" in gran parte non conoscessero Pratt? O forse non si era reso conto della capacità dei social di connettere i lettori e pensava che anche chi se ne sarebbe accorto non avrebbe potuto farlo sapere in giro? Contava sul leccaculismo della cosiddetta "critica" italiana, che era sdraiata supina ad adorare qualsiasi cosa pubblicata da Bonelli ed esaltava le peggiori schifezze di Nizzi (e non solo)? Si sentiva intoccabile? O magari, era semplicemente menefreghismo, avrebbe abbandonato la serie pochi anni dopo, e aveva visto che tanto ormai gli pubblicavano davvero di tutto, poteva fare quello che voleva?

 

 

 

 

 

 

Io non ho mai letto ne il Texone ne la storia di Pratt da cui sembra copiato, da quanto leggo.

Forse mi conviene leggere prima Pratt e poi eventualmente avere una storia di Nizzi "rovinata" perché appunto si basa molto su quella di Pratt, che leggere il Texone di Nizzi e rovinarmi quindi la lettura di Pratt.

Che ne pensi? O il Texone suggerisci di evitarlo? 

Per il disegnatore ne varrebbe comunque la pena, pur trattandosi di Nizzi

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In effetti, è incomprensibile l'intero atteggiamento della Bonelli, a maggior ragione se Brindisi ha poi anche disegnato i personaggi con gli stessi volti della Ballata! Fosse solo Nizzi, ma addirittura Brindisi: non è la follia o la mancanza di rispetto di uno, bensì di entrambi gli autori della storia. Questo è sconcertante, e mi fa pensare che forse la Bonelli sapeva tutto, ma non ha voluto scrivere nulla nella prefazione? Ad ogni modo, una caduta di stile, quale che ne sia l'origine.

 

Circa la mia lacuna, devo ammettere, ahimè, di non conoscere affatto Corto Maltese. So che è considerato un capolavoro, ma è troppo lontano dai miei gusti canonici, modellati praticamente sulla sola Bonelli, che è stata la mia unica fonte di letture fumettistiche per decenni (solo negli ultimi anni ho allargato i miei altrimenti angusti orizzonti, grazie al Blueberry de La Gazzetta dello Sport). 

 

Di Corto Maltese ho tutta una intera collana, edita molto tempo fa non ricordo da quale casa editrice. I volumetti sono però proprio quelli che tu definisci storie rimpicciolite e sono colorati. A quanto ho capito, la numerazione non corrisponde alla cronologia del personaggio, e la prima storia è Corte sconta detta Arcana: ho provato più volte a leggerla, anni fa, ci sono tornato in diversi momenti, ma ogni volta mi è risultata, con non poco rammarico, indigesta... 

 

Ora sono passati degli anni, magari ci riproverò. 

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<span style="color:red">18 minuti fa</span>, LedZepp dice:

I

Io non ho mai letto ne il Texone ne la storia di Pratt da cui sembra copiato, da quanto leggo.

Forse mi conviene leggere prima Pratt e poi eventualmente avere una storia di Nizzi "rovinata" perché appunto si basa molto su quella di Pratt, che leggere il Texone di Nizzi e rovinarmi quindi la lettura di Pratt.

Che ne pensi? O il Texone suggerisci di evitarlo? 

Per il disegnatore ne varrebbe comunque la pena, pur trattandosi di Nizzi

 

 

Pratt! leggi Pratt!È un capolavoro!

<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Leo dice:

In effetti, è incomprensibile l'intero atteggiamento della Bonelli, a maggior ragione se Brindisi ha poi anche disegnato i personaggi con gli stessi volti della Ballata! Fosse solo Nizzi, ma addirittura Brindisi: non è la follia o la mancanza di rispetto di uno, bensì di entrambi gli autori della storia. Questo è sconcertante, e mi fa pensare che forse la Bonelli sapeva tutto, ma non ha voluto scrivere nulla nella prefazione? Ad ogni modo, una caduta di stile, quale che ne sia l'origine.

 

Circa la mia lacuna, devo ammettere, ahimè, di non conoscere affatto Corto Maltese. So che è considerato un capolavoro, ma è troppo lontano dai miei gusti canonici, modellati praticamente sulla sola Bonelli, che è stata la mia unica fonte di letture fumettistiche per decenni (solo negli ultimi anni ho allargato i miei altrimenti angusti orizzonti, grazie al Blueberry de La Gazzetta dello Sport). 

 

Di Corto Maltese ho tutta una intera collana, edita molto tempo fa non ricordo da quale casa editrice. I volumetti sono però proprio quelli che tu definisci storie rimpicciolite e sono colorati. A quanto ho capito, la numerazione non corrisponde alla cronologia del personaggio, e la prima storia è Corte sconta detta Arcana: ho provato più volte a leggerla, anni fa, ci sono tornato in diversi momenti, ma ogni volta mi è risultata, con non poco rammarico, indigesta... 

 

Ora sono passati degli anni, magari ci riproverò. 

+

 

Leggi la BALLATA! E' tutt'altra cosa!

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, borden dice:

Leggi la BALLATA! E' tutt'altra cosa!

 

Ok! Ci provo! 

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La "Ballata del mare salato" è un autentico capolavoro.

 

Anche il sottoscritto ti consiglia di leggerla caro pard, magari con un bel sottofondo musicale rilassante di melodie orientali, come feci l'ultima volta (anzi mi avete fatto venire la voglia di ripetere l'esperienza, sfruttando il forzato time out causa influenza :pianti:).

Molto belle pure "La casa dorada di Samarcanda" e "Favola di Venezia", però concordo con Mauro che "La ballata" è di tutt'altra categoria.

 

P.s.  O.t. per O.t. ti consiglio la lettura di un altro gioiello "Tutto ricominciò da un'estate indiana", realizzato a quattro mani da Pratt (nei panni di sceneggiatore) e Milo Manara ai pennelli. Di omaggi si parlava e di fatto anche quella epica storia omaggia il romanzo "Betty Zane" di Zane Gray ma lo fa con classe e con un velato erotismo che non sconfina mai nel volgare. 

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15 minutes ago, Leo said:

Circa la mia lacuna, devo ammettere, ahimè, di non conoscere affatto Corto Maltese. So che è considerato un capolavoro, ma è troppo lontano dai miei gusti canonici, modellati praticamente sulla sola Bonelli, che è stata la mia unica fonte di letture fumettistiche per decenni (solo negli ultimi anni ho allargato i miei altrimenti angusti orizzonti, grazie al Blueberry de La Gazzetta dello Sport). 

 

Di Corto Maltese ho tutta una intera collana, edita molto tempo fa non ricordo da quale casa editrice. I volumetti sono però proprio quelli che tu definisci storie rimpicciolite e sono colorati. A quanto ho capito, la numerazione non corrisponde alla cronologia del personaggio, e la prima storia è Corte sconta detta Arcana: ho provato più volte a leggerla, anni fa, ci sono tornato in diversi momenti, ma ogni volta mi è risultata, con non poco rammarico, indigesta... 

 

Ora sono passati degli anni, magari ci riproverò. 

 

Pratt ha scritto Corto Maltese per 30 anni, nel frattempo cambiando stile, progetti, formati, a me per esempio piace moltissimo nelle prime storie e molto poco nelle ultime (in mezzo purtroppo era arrivata la sbandata italiana per il "fumetto d'autore" e uno pigro e furbo come Pratt c'era andato a nozze, calandosi perfettamente nei panni del "maestro di Malamocco" che faceva solo opere d'arte anche quando pagava il conto al ristorante con uno scarabocchio nel tovagliolo)

 

Quindi, anche se la moderna moda della "lettura cronologica PER IL PERSONAGGIO" (secondo cui per esempio bisognerebbe leggere Nueces Valley prima di ogni altra storia di Tex, una follia) è SEMPRE stupida, assurda insensata e masochistica, nel caso di Corto Maltese è PARTICOLARMENTE stupida, assurda, insensata e masochistica.

 

Di "Corto Maltese" bisogna leggere prima la "Ballata del Mare Salato". Punto. Non ci sono ma o motivazioni sensate per fare diversamente, e quelli che pubblicano serie di Corto in cui non è il primo volume o sono incapaci o vendono specchietti e perline colorate (considerando che quelle storie le vendono anche colorate al computer, ritagliate e tagliuzzate e rimontate malamente direi che è molto probabile la seconda)

 

(e oltretutto... a parte UNA, ignorabile tranquillamente, "la giovinezza", le storie di Corto Maltese di Pratt SONO in ordine cronologico..., e la "ballata" è la prima)

 

Se hai una biblioteca vicino che ce l'ha, il mio consiglio è di leggerti il sacro graal, l'edizione unica e assoluta, pubblicata in occasione dei 40 anni del personaggio nel 2007 (o una delle sue successive ristampe): volumone enorme, tutte le pagine originali riscansionate, carta ottima, tutto originale senza boiate successive, c'era persino la lettera-omaggio ad Ivaldi tolto dalle edizioni successive. Quando uscì non ci credevo: erano ANNI che non usciva un edizione decente di Corto Maltese, le vecchie erano andate esaurite e le nuove erano una peggio dell'altra, ritenevo la Lizard ormai totalmente incapace di ristampare decentemente Pratt, quando escono con questo volume meraviglioso...  (purtroppo, fu un caso. Deve averlo progettato qualche quinta colonna in redazione o è stato un colpo di follia, che non si è più ripetuto, dopo hanno continuato a ristamparlo IN-decentemente).  Visto il costo del volume non vorrei farti spendere tanti soldi senza sapere se poi ti piace, ma so che appunto per il costo molti l'hanno fatto acquistare dalle biblioteche locali, può vale la pena provarci.

 

Se in biblioteca non c'è (e non c'è nemmeno un altra edizione), e non vuoi spendere tanto, si trovano ancora a buon prezzo le vecchie edizioni in b/n di grande formato della Mondadori, ma si trovano nel mercato dell'antiquariato.  Se non trovi manco quelle, guarda cosa trovi, il meglio è in b/n ma al limite il colore è un compromesso accettabile, le edizioni rimpicciolite o rimontate NO

 

Poi, ecco l'ordine di lettura delle storie successive:

https://it.wikipedia.org/wiki/Albi_di_Corto_Maltese

 

Come dicevo la pubblicazione originale varia: la "ballata" è un miracolo: un ricco appassionato di fumetti, Fiorenzo Ivaldi, decide di diventare un po' meno ricco pubblicando una rivista di fumetti, "Sgt Kirk" (1967-1978) dedicata soprattutto al suo autore preferito, Pratt (che all'epoca era già tornato in Italia e lavorava con il corriere dei piccoli) e praticamente gli dà un pacco di soldi per fare quello che gli pare.  E Pratt tira fuori quella che è considerata la seconda graphic novel italiana (la prima è la Rivolta dei Racchi), "La Ballata del Mare Salato" (poi nelle ristampe successive diventa "Una Ballata del Mare Salato) un opera corale (ci sono almeno cinque protagonisti, di più se contiamo anche i "cattivi" come Rasputin) in cui compare, come personaggio importante ma non protagonista unico (almeno all'inizio, anche se alla fine è lui a dominare la scena) questo "corsaro romantico del xx secolo" chiamato Corto Maltese.

 

il successo è immediato e la Ballata viene subito ristampata anche dal Corriere dei Piccoli (e la maggior parte dei lettori la conosce lì, il Sgt Kirk costava troppo e non era nemmeno distribuito in tutta Italia) , ma in Italia soldi non ce ne sono: come tanti altri par diventare davvero famoso Pratt deve "andare in Francia", dove la Ballata ha avuto un grande successo e la rivista per ragazzi "Pif Gadget" gli commissiona altre storie di Corto Maltese. Solo le 20 famose "storie brevi" che per me sono l'apice di Pratt come autore, pubblicate su Pif Gadget dal 1970 al 1973.

 

La storia lunga successiva di Corto Maltese è invece pubblicata in Italia da linus, dal 1974 al 1977, "Corte Sconta detta Arcana".

 

E questa per me è la parte "indispensabile" di Corto Maltese. Pratt sta diventando sempre più famoso, si diffonde la strampalata idea idiota del "fumetto D'autore" e c'è sempre più fumo e niente arrosto. Non che Corto Maltese diventi una schifezza, tutt'altro, ma comincia a mutare, nei testi e nei disegni, diventando sempre più fiabesco, onirico, nozionistico e manieristico. Ma le opere che ho citato fino ad adesso per me sono tutte capolavori. Se ti piacciono vai avanti con le successive finchè continua a piacerti.

 

(a parte "la giovinezza": quella puoi lasciarla perdere, è una storia abortita perchè prima ancora di iniziare davvero la storia Pratt e il quotidiano "le Matin di Paris" dove veniva pubblicato a strisce hanno deciso di interromperla. Alla Bonelli gli abbozzi come questo rimangono nel cassetto, ma Pratt è un "autore" e si pubblica pure la lista della spesa...)

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Ho recuperato l'edizione in mio possesso. È stata editata dal Corriere della sera e dalla Gazzetta dello Sport nel 2010, consta di 14 uscite a colori. Il primo episodio è Favola di Venezia, ed era questa che all'epoca trovavo indigesta. 

 

Adesso, non per non seguire i tuoi consigli, ma per dare un senso a quei 7 euro per 14 volumi spesi, fino ad ora inutilmente, 12 anni fa, leggerei Una Ballata ed eventualmente il resto da questa collana che ho già bell'e pronta sul mio comodino. Se poi amerò il personaggio, non escludo di procurarmi anche l'edizione da sogno che mi hai consigliato. 

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1 hour ago, Leo said:

È stata editata dal Corriere della sera e dalla Gazzetta dello Sport nel 2010, consta di 14 uscite a colori. Il primo episodio è Favola di Venezia, ed era questa che all'epoca trovavo indigesta. 

Eh, purtroppo è una delle edizioni peggiori (non la peggiore, quella è quella ridicolmente chiamata "tascabile economica" degli anni 90 con la copertina bianca che alla fine rimontata per trarre più volumi possibili finiva per costare più delle edizioni cartonate)

 

Se è quella che penso io i titoli dovrebbero essere:

30/06/2010 - 01. Favola di Venezia
07/07/2010 - 02. Corte Sconta detta Arcana
14/07/2010 - 03. Tango
21/07/2010 - 04. La giovinezza / Una ballata del mare salato - Parte prima
28/07/2010 - 05. Una ballata del mare salato - Parte seconda
04/08/2010 - 06. Le etipiche
11/08/2010 - 07. La casa dorata di Samarcanda - Parte prima
18/08/2010 - 08. La casa dorata di Samarcanda - Parte seconda
25/08/2010 - 09. Suite Caribeana
01/09/2010 - 10. Mu: la città perduta
08/09/2010 - 11. Le celtiche
15/09/2010 - 12. Le lagune dei misteri
22/09/2010 - 13. Lontane isole del vento
29/09/2010 - 14. Le elvetiche - "Rosa Alchemica"

 

Non te l'avrei mai consigliata, ma hai ragione che prima di spendere altri soldi dovresti capire se può piacerti...   leggili tenendo conto, per quanto possibile, che (1) erano in b/n e (2) sono stati ritagliati e ricomposti per farli stare in quel formato, e non è stato un taglie e cuci "perfetto", molte vignette sono state "ridotte" ai lati per farcele stare

 

Detto questo, l'ordine di lettura basandosi sui titoli è

4 (saltando la Giovinezza. No, non rimandarla a dopo, saltala proprio)

5

9

13

12

11

6

2

 

Ma visto che non so come hanno distribuito esattamente le storie nei volumi, ti consiglio per le storie brevi di consultare l'elenco nel link che ti ho dato prima.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

Eh, purtroppo è una delle edizioni peggiori (non la peggiore, quella è quella ridicolmente chiamata "tascabile economica" degli anni 90 con la copertina bianca che alla fine rimontata per trarre più volumi possibili finiva per costare più delle edizioni cartonate)

 

Se è quella che penso io i titoli dovrebbero essere:

30/06/2010 - 01. Favola di Venezia
07/07/2010 - 02. Corte Sconta detta Arcana
14/07/2010 - 03. Tango
21/07/2010 - 04. La giovinezza / Una ballata del mare salato - Parte prima
28/07/2010 - 05. Una ballata del mare salato - Parte seconda
04/08/2010 - 06. Le etipiche
11/08/2010 - 07. La casa dorata di Samarcanda - Parte prima
18/08/2010 - 08. La casa dorata di Samarcanda - Parte seconda
25/08/2010 - 09. Suite Caribeana
01/09/2010 - 10. Mu: la città perduta
08/09/2010 - 11. Le celtiche
15/09/2010 - 12. Le lagune dei misteri
22/09/2010 - 13. Lontane isole del vento
29/09/2010 - 14. Le elvetiche - "Rosa Alchemica"

 

Non te l'avrei mai consigliata, ma hai ragione che prima di spendere altri soldi dovresti capire se può piacerti...   leggili tenendo conto, per quanto possibile, che (1) erano in b/n e (2) sono stati ritagliati e ricomposti per farli stare in quel formato, e non è stato un taglie e cuci "perfetto", molte vignette sono state "ridotte" ai lati per farcele stare

 

Detto questo, l'ordine di lettura basandosi sui titoli è

4 (saltando la Giovinezza. No, non rimandarla a dopo, saltala proprio)

5

9

13

12

11

6

2

 

Ma visto che non so come hanno distribuito esattamente le storie nei volumi, ti consiglio per le storie brevi di consultare l'elenco nel link che ti ho dato prima.

 

Sì, è questa. La leggerò seguendo il tuo link allora, grazie ancora 

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Si può non  leggere Pratt, ma non si può NON leggere Una ballata del mare salato. E anche weehling, aggiungerei...

E su Nolitta. Io reputo assurdo negare che abbia attinto a piene mani  da cinema (soprattutto) e letteratura, e l'Uomo lupo e il mostro della laguna nera sono gli esempi più lampanti, ma non sono i soli. E' logico che li abbia zagorizzati. 

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  • 2 weeks later...
<span style="color:red">6 ore fa</span>, Ronin dice:

https://magazineubcfumetti.com/2023/01/04/unesile-speranza/

 

Recensione dell'ultima storia di Mefisto.  Una durissima stroncatura, direi. Personalmente non condivido parecchie cose dell'analisi. Mi piacerebbe sapere che ne pensate voi.

A me pare una "recensione" che parte con in testa un chiaro intento denigratorio e che insiste per tutta la sua durata nel voler gettare discredito su una storia certamente complessa e i cui meccanismi narrativi possono non avere soddisfatto in tutti i dettagli, ma parlare di noia e di fallimento a me sembra davvero eccessivo e immotivato. Perché, nonostante l'abbondanza delle parole profuse, mi pare che non ci sia un'argomentazione davvero puntuale e stringente.

Che allo scrivente non siano piaciuti quegli albi si capisce benissimo e ci può stare, ma mi pare che l'intento polemico sia stato nettamente prevalente su ad un'analisi precisa e condotta anche con il dovuto rispetto di chi fa il lavoro improbo di proporre le storie di Tex, con una contrapposizione fra Bonelli padre e Boselli che a mio avviso è davvero stucchevole e inutile. Lo sappiamo tutti che nessuno sa scrivere le storie di Tex come le faceva il suo "papà" (peraltro, non immune da stecche a propria volta), ma la critica mi sembra davvero ingenerosa ed esagerata (anche perché non considera neppure il dettaglio, non da poco, della necessità di riprendere in mano per chiuderle le vicende di Tex/Mefisto dopo la scelta, quella decisamente molto più discutibile, di far rinascere l'arcinemico di Tex e di lasciarlo ancora a "piede libero").

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Di norma non amo affatto le iperboli e le esagerazioni, e le rifuggo con testardaggine, tuttavia in questo caso credo proprio di non esagerare nell'affermare che non avremmo potuto sperare in un epilogo migliore della lotta di Tex contro la sua nemesi Mefisto. Un epilogo maestoso sotto qualsiasi punto di vista, dall'ampio respiro della storia, alla riproposizione di vecchie conoscenze (nel bene e nel male), nonché dalla gestione quasi perfetta dei tanti personaggi curata da Boselli, ai disegni pressoché impeccabili di Civitelli, contraddistinti da una dinamicità che ben si è adattata ai ritmi di questa storia. A tal riguardo, devo invero ammettere che, personalmente, ho trovato il primo dei quattro albi un po' troppo infarcito di dialoghi e piuttosto compassato nello scorrere degli eventi, salvo poi essermi dovuto totalmente ricredere nel corso dei tre albi successivi, in cui Boselli non si è certo risparmiato nel dispensare azione e colpi di scena (il che, ça va sans dire, mi ha conseguentemente indotto a rivalutare il primo albo come introduttivo e propedeutico a quel che era in serbo per noi lettori).

 

Una particolare nota di merito, come ho già accennato, va individuata nella gestione dei tanti personaggi che, nel bene o nel male, hanno preso parte alla storia: era tutt'altro che scontato riuscire a dare il giusto spazio a ciascuno di loro senza rischiare di oscurare gli altri, eppure Boselli ha saputo da una parte valorizzare tutti e quattro i pards ed, insieme a loro, conferire ruoli decisivi a Padma e Narbas (senza dimenticare il contributo, pur limitato e fugace, del Morisco), e dall'altra ha avuto il vero colpo di genio di non banalizzare i tre Dickart ed i loro alleati come una affiatata ed unita famigliola di lestofanti senza scrupoli, ma piuttosto rimarcando la strisciante e crescente rivalità tra Mefisto ed il figlio Yama, con Lily terza incomoda che ha seguito con perplessità le mosse del fratello ed ha sempre diffidato del nipote.

 

Inutile, infine, sottolineare la bellezza e la genialità del finale, che dà un degno titolo all'ultimo albo - Il trionfo di Mefisto - e, soprattutto, conferisce una volta per tutte a Steve Dickart la palma di Nemico per antonomasia di Tex, ed al contempo gli concede una sorta di "onore delle armi": nel drammatico confronto decisivo nel cratere del vulcano spento, la presenza di Narbas e la formula magica che egli pronuncia privano letteralmente Mefisto del suo involucro umano, impedendogli una volta per tutte nell'oltretomba; il tutto mentre, nella sua mente, i démoni suoi alleati fanno scempio di Tex e dei pards, consegnandogli un illusorio trionfo che sa di parziale "risarcimento" per la definitiva sconfitta. Una nuova resurrezione del negromante credo sarebbe infatti assai dura da digerire anche per i suoi fan più accaniti (senza contare che, di fatto, anche Narbas ne ha beneficiato), ed una sua ulteriore riproposizione andrebbe a vanificare il capolavoro che si è compiuto con quest'ultima sfida.

 

Discorso diverso per Yama, nuovamente (e chissà se definitivamente) precipitato negli abissi della follia, l'infermiera Ruth ferita ma viva e, soprattutto, Lily Dickart, fuggita a nuoto prima della resa dei conti; i primi due, a mio modesto giudizio, non trovo che ormai abbiano altro da dare (anche Yama, del resto, ha in un certo senso avuto una sua parziale rivincita nell'illusione di aver raggiunto padronanza delle arti oscure), mentre ho la vaga sensazione che, preso o tardi, Lily tornerà (secondo me, ha tutto per poter essere antagonista in solitaria e senza scomodare le arti magiche, occorrerebbe solamente l'idea giusta).

 

Merita altresì di essere lodata a parte la riproposizione di Padma, il lama tibetano che a suo tempo fu decisivo per la definitiva "crescita" di Mefisto. Esiliato in America dal suo Tibet per espiare la propria tracotanza e prepotenza, non ha mai cessato di tentare di rimediare al suo "peccato originale" ed ha dato tutto sé stesso per contribuire alla definitiva sconfitta di Mefisto, risultando la vera e propria arma decisiva nella lotta contro il nemico, sia per la sua profonda conoscenza delle arti oscure (quasi pari a quella di Steve Dickart), sia per aver indottrinato il redivivo Narbas nel dare a sua volta il proprio decisivo contributo alla causa. Anche per il lama tibetano vale lo stesso discorso riguardante Mefisto: il mio auspicio è che non torni più, sia perché forse ormai ha dato tutto quel che poteva, sia perché una sua eventuale ulteriore riproposizione rischierebbe di vanificare la portata della sua impresa. 

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  • 1 month later...

Dopo essere finalmente riuscito a recuperare l’albo di agosto, che a suo tempo mi sono colpevolmente perso, ho potuto leggere la conclusione della mefistofelica saga.Parto con il dire che non avevo seguito granché la discussione sulla storia in questione per evitare spoiler, ma qua e la avevo colto un po’ di malumori e di critiche, con le quali a lettura ultimata non mi trovo più di tanto in accordo. La storia secondo me scorre bene nonostante l’innegabile prolissità dei dialoghi e le tante ripetizioni di fatti già noti ai più, non mi ha mai annoiato e si chiude con un bel crescendo di tensione ed atmosfera. Non entro nel merito di come è stato impostato lo svolgimento di tutta la vicenda perché visto l’argomento trattato e la natura fantastica dei fatti ogni lettore avrebbe potuto sbizzarrirsi con una propria versione. Da semplice appassionato posso dire che non sentivo la necessità di dedicare ben sette albi alla chiusura dei conti con lo storico nemico, ma che in definitiva questa odissea si è rivelata una lettura comunque piacevole e non ho mai riscontrato passaggi che mi hanno indispettito più di tanto o sequenze tali da indispormi al proseguimento della lettura. Buona storia nel complesso, certo non perfetta e neanche classificabile tra i capolavori di Borden ma tutto sommato degna chiusura (ma sarà davvero così?) del ciclo di Mefisto & co. Ecco, un aspetto che mi lascia un po’ perplesso è proprio la mancata dipartita di alcuni personaggi e quindi la porta tenuta aperta per ulteriori sviluppi, che in definitiva toglie un po’ il senso di sfida definitiva. Passi per la fuga di Lily, ma non mi convince troppo il fatto che da uno “scontro finale” ne escano ancora vivi Yama, lo stesso Padma e la poco incisiva Ruth.     Va bene che abbiamo visto che dall’inferno si può fare avanti e indietro quasi a piacimento, però una dipartita “definitiva” di qualche altro nemico o alleato avrebbe donato maggiore spessore al finale. Tutto sommato poco coinvolto El Morisco e personalmente mi sta bene così, perché di carne al fuoco ne è stata messa comunque parecchia. Possiamo dire quasi un cameo del brujo di Pilares ed un omaggio al personaggio, già comparso in precedenza come alleato contro le potenze infernali, forze del male che ancora una volta sembrano quasi divertirsi a prendersi gioco del loro seguace prediletto e sotto sotto pare che facciano il tifo per i nostri:P In merito ai protagonisti e per i miei gusti, Carson un pò troppo brontolone e quindi eccessivamete oggetto di bonario scherno da parte degli altri tre pards.

Edited by Il Biondo
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  • 2 weeks later...
Il 10/11/2022 at 11:00, Magic Wind dice:

Storia nel complesso molto buona per me. Prolissa e verbosa, sicuramente, ma mai noiosa.

Sfrutto questo parere non per riprendere la discussione in sé, ma per ampliarla, visto che il presunto o reale problema della verbosità ricorre anche per storie passate (da molto tempo) e lo spunto me lo dà l'iniziativa della Gazzetta di proporre i grandi classici del fumetto americano. Le prime due uscite riguardano il Flash Gordon di Dan Barry (testi, matite e chine!), quindi inizio anni 50, quelli in cui Tex compie il definitivo salto di qualità e lo fa non solo grazie ai disegni di Galep ma soprattutto alla verve di GLB che regala storie molto ben ritmate. Cè un largo uso di didascalie, ma dialoghi non troppo prolissi e rallentati, diversamente dall'esempio portato, che riproposto porta male i suoi 70 anni: eccellenti e curati i disegni, ma testi lunghi fino all'esasperazione che spezzano troppo l'avanzamento della lettura nel suo complesso. Mi piacerebbe conoscere l'opinione di altri che possono aver letto i due volumi finora usciti dell'esempio portato.

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Se ristampano le daily strip di Dan Barry, un confronto sulla "verbosità" non è possibile: venivano pubblicate UNA AL GIORNO, su un quotidiano.

Quindi, una striscia al giorno, che doveva anche riassumere (ogni striscia) sommariamente la situazione.

 

Tex all'epoca erano 32 strisce alla settimana. Quasi 5 volte più veloce. Un riassunto ogni 32 strisce

 

Sierra Nevada è stata pubblicata a 330 strisce al mese. 11 volte più veloce. Un riassunto ogni 330 strisce.

 

Sono proprio linguaggi fumettistici diversi.

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1 ora fa, Diablero dice:

Se ristampano le daily strip di Dan Barry, un confronto sulla "verbosità" non è possibile: venivano pubblicate UNA AL GIORNO, su un quotidiano.

Quindi, una striscia al giorno, che doveva anche riassumere (ogni striscia) sommariamente la situazione.

 

Tex all'epoca erano 32 strisce alla settimana. Quasi 5 volte più veloce. Un riassunto ogni 32 strisce

 

Sierra Nevada è stata pubblicata a 330 strisce al mese. 11 volte più veloce. Un riassunto ogni 330 strisce.

 

Sono proprio linguaggi fumettistici diversi.

 

 

Io  porrei l'accento semmai sull'ingenuità, ancorché divertente, dei testi, dove anche sul pianeta più lontano tutti parlano la stessa lingua e hanno comportamenti simili a quelli delle diverse epoche terrestri, da Roma antica al Medioevo e via...  Ci vuole una sospensione dell'incredulità notevolmente superiore a quella che occorre per Tex, Prince Valiant e persino Tarzan!

 

 

In quanto alla cosiddetta verbosità di Sierra Nevada o di altre mie storie (qualcuno ha tacciato di verbosità anche la recente Pearl...forse voleva Bang Bang in ogni pagina...) ritengo che invece rientri nel format delle storie Bonelli da GL in poi... Forse ormai siamo vintage, ma raccontiamo così...  A volte i testi sono solo "intensi", come in storie ben riuscite quali Luna Insanguinata o la stessa Pearl... A  volte può darsi che si cada sbagliando in una certa ripetitività, nulla è perfetto, ma lo stile narrativo è quello e non si tradisce.

 

Edited by borden
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Sull'ingenuità di Flash Gordon, non ne farei una questione di epoche, Flash Gordon era "ingenua" come serie anche all'epoca, era un po' anche il suo fascino (ma che fosse trainata soprattutto dai disegni era chiaro anche allora). Citi tu stesso Prince Valiant che è circa coetaneo...

 

Però, per me quello non è mai stato un problema. Se ti leggi un fumetto ne accetti le premesse per quanto possano essere fantasiose. Mi sono letto recentemente un fumetto nuovissimo, "Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani" di Gipi, che ha lo stesso tipo di fantascienza "ingenua" (ma che chiamerei piuttosto "sbarazzina") anche se è recente.

 

La logica di una storia e le premesse sono cose diverse. Per leggere Zio Paperone devi accettare che ci siano paperi antropomorfi come protagonisti, e che la cosa venga tranquillamente ignorata da tutti. Ma comunque la storia può essere criticata eventualmente se presenta illogicità o incongruenze, non è che "visto che accetti un papero parlante con le ghette devi accettare tutto".  Ma un discorso lunghissimo e pieno di sfumature che si riesce a trattare in maniera sensata solo volta per volta su casi specifici

 

Sulla "verbosità": per me il tipo di pubblicazione importa, eccome: basta vedere come erano diverse le pagine di Tex quando era pubblicato a 32 strisce (strisce spesso con tre vignette, largo uso di didascalie per velocizzare l'azione, etc.) e lo stesso fumetto con lo stesso sceneggiatore e lo stesso disegnatore una volta pubblicato in albo gigante, sia come numero di vignette che come uso di didascalie

 

Ma anche solo parlare solamente di "verbosità" svia il discorso.

 

Spesso vedo fare esempi con GL Bonelli e la lunghezza dei suoi testi di fronte a qualunque accusa di "verbosità" per qualunque autore moderno.  Ma bisogna andare a vedere COME SONO FATTI QUEI TESTI.

 

G.L. Bonelli aveva un linguaggio "colorito", pieno di invenzioni e testi anche lunghi, ma fatti di parole SEMPLICI: se vai a contare le parole, "Ti farò ingoiare tutti i denti, miserabile sacco di rispettabile immondizia" è più lunga di "confessa le tue malversazioni, concussore!" ma qual è più semplice? Mettersi a contare le parole, la lunghezza dei testi, non ci dice nulla.

 

Oggi vedo spesso su Tex un linguaggio da una parte più piatto, semplificato, meno "colorato", in cui le continue invenzioni di GL Bonelli non ci sono più sostituite dallo stanco ripetere le stesse poche parole "selezionate" da Nizzi tipo "Satanasso" e "vecchio Cammello", e dall'altra invece l'uso di termini che suonano "strani" in bocca a chi li pronuncia (l'ultimo albo di Burattini con i pastori che si esprimono come laureandi di fronte alla commissione d'esame è un esempio perfetto)

 

Ma basta parlare degli assenti: la domanda è TU, sei verboso?

 

E la risposta per me è "dipende". Varia. Ci sono storie in cui ci sono troppi dialoghi verbosi, innaturali, e "spiegazionistici", come in Sierra Nevada, e altre dove questo problema è completamente assente. A parte le naturali differenza da storia a storia (e il tempo per ricontrollare quello che hai scritto: non so te ma per me la prima versione è sempre la più lunga, ogni volta che ricontrollo taglio e diventa più corta) credo che faccia molta differenza la presenza di "cose da spiegare": in una storia con Ranger e Apaches non ti senti in dovere di spiegare chi sono, da dove vengono, etc e quindi la narrazione è più fluida, mentre con la Magia (in generale, non solo mefisto) a volte sembra che devi darci il "bugiardino" di ogni incantesimo con gli effetti collaterali e la posologia...  :P

 

un altra "trappola" in cui cadi a volte è per l'eccessivo sentimentalismo (ma non mi soddisfa come parola, non rende l'idea ma non me ne viene in mente una migliore) e anche questo a volte appesantisce i dialoghi.

 

È comunque difficile parlare "in generale", perchè magari io parlo pensando ad una storia e tu puoi citarmene dieci dove quel problema non c'è.  Preferisco parlare di una storia per volta. E dei problemi di "sierra Nevada" ho già parlato anche troppo in questo thread...

 

Vorrei solo farti notare una cosa: nel sondaggio fra gli utenti la storia con i Cestaro straccia questa. Eppure quella è "solo" una "storia di Mefisto", senza l'ambizione di spiegare o concludere niente. La storia "importante ed epocale" sarebbe invece Sierra Nevada. Anche come disegnatore, non credo che Civitelli sia meno "amato" dai lettori rispetto ai Cestaro.

 

Credo che questa necessità supposta di "dare spiegazioni" non sia reale. Magari vi arrivano lettere o post da chi vorrebbe la spiegazione delle origini anche del pizzetto di Carson, ma non è una necessità condivisa dal grosso dei lettori. Che a tutte quelle inutili spiegazioni forse avrebbero preferito "una storia con Mefisto" e basta...

  • +1 1
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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Credo che questa necessità supposta di "dare spiegazioni" non sia reale. Magari vi arrivano lettere o post da chi vorrebbe la spiegazione delle origini anche del pizzetto di Carson, ma non è una necessità condivisa dal grosso dei lettori. Che a tutte quelle inutili spiegazioni forse avrebbero preferito "una storia con Mefisto" e basta...

Come non essere d'accordo?

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  • 2 months later...

Ho riletto la storia oggi: posso dire che mi ha ancora emozionato, quasi quanto la prima lettura quella notte dello scorso ottobre. In modo particolare le pagine in cui si vedono i nostri sopraffatti e trucidati letteralmente dai demoni. Un trionfo sì illusorio, però non avrei mai pensato di vederlo disegnato. E se ci pensate, non abbiamo mai assistito a una scena simile da quando esiste Tex.

Chissà se un giorno molto lontano rivedremo Yama o Mefisto sulla serie regolare? Quasi sicuramente Lily in un'ambientazione non soprannaturale. Mefisto "giovane" sicuramente in Tex Willer. La saga dei Dickart sembra in ogni caso molto lontana da un epilogo definitivo... 

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  • 8 months later...

Dopo aver letto la prima parte, disegnata dai Cestaro, ho chiuso il cerchio leggendo anche il quartetto di albi disegnati da Civitelli.

 

Partiamo proprio dal commentare i disegni. Civitelli è sicuramente un grande disegnatore, ma per questo tipo di storie gli preferisco altri... Villa ad esempio, o gli stessi Cestaro Bros., che mi hanno convinto maggiormente per la capacità di creare un' atmosfera horror molto ben sintonizzata con personaggi diabolici come Mefisto e Yama.

Negli albi dei Cestaro Mefisto a volte fa proprio paura; con Civitelli questa sensazione viene meno e la storia in generale ne risente un pò.

 

Altro punto a favore della trilogia iniziale, dal mio punto di vista, è la fluidità dei dialoghi e della trama.

Questi ultimi quattro albi infatti sono pienissimi di dialoghi, molti dei quali inseriti a scopo di spiegare riti magici o di ricordare cose accadute nel passato; ne risente il ritmo della storia, che soprattutto nei due albi centrali è veramente lento. Una lunga preparazione ad un finale che ritengo invece sicuramente azzeccato. Tanti colpi di scena e la scelta di salvare Lily e Ruth che in futuro potrebbero tornare a far danni essendo due cattive entrambe molto valide.

 

Il giudizio complessivo è in ogni caso buono, anche se come ho già detto altre volte non sono un amante delle storie magiche in Tex e quindi la mia speranza è che si resti sempre più focalizzati su storie realistiche.

 

 

 

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  • 8 months later...
Il 19/10/2022 at 17:46, Diablero dice:

 

Ho scritto questo elenco non solo per mostrare quanto Andrea si sbagli, ma anche per mostrare una cosa: tutti queste domande senza risposta sono ALLA BASE del mistero, e quindi del successo come "villain", di Mefisto.

 

Se GL Bonelli avesse fatto l'errore di spiegare tutte queste cose, non solo Tex sarebbe stato un fumetto più noioso che annoiava i giovani lettori e avrebbe venduto molto meno, ma Mefisto sarebbe stato un villain tutto sommato banale, il tipico mago che il tipico eroe western affrontava sempre nei tipici fumetti dell'epoca

 

"Il modo migliore per annoiare è dire tutto" (Voltaire)

Edited by joe7
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