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TWF - Tex Willer Forum

Le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di GLB?


ymalpas
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Monni aveva intenzione di dire la cosa più sensata, che io condividerei se non fosse stata formulata male (strano per un avvocato). Perchè dire che "le storie di Boselli siano migliori di quelle di GLB... alcune sì, altre no" significa che ALCUNE storie di Boselli sono MIGLIORI di quelle di GLB e ALCUNE NO. Quindi che alcune storie di Boselli SUPERANO in assoluto quelle di GLB. Penso invece che Monni intendesse dire che in alcuni casi è meglio GLB, in alti casi è meglio Boselli :D

 

 Ripeto che per me il miglior GLB è meglio del miglior Boselli. Ma il miglior Boselli è meglio di chiunque altro, compreso Nolitta. 

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Mi perdonerà (spero) il buon @ymalpas ma io credo che la domanda che da il titolo a questo topic sia malposta.

"Le storie di Mauro Boselli sono migliori di quelle di GLB?"

La mia risposta diretta sarebbe NO

Ma attenzione...se cambiamo l'ordine dei due autori e mettiamo:

"Le storie di GLB sono migliori di quelle di Mauro Boselli?"

La mia risposta sarebbe sempre NO

 

E questo per un motivo molto semplice, si cerca una risposta assoluta e una valutazione definitiva ad una produzione mastodontica, una produzione di centinaia di storie sviluppata in un arco di tempo che copre tre decenni per entrambi gli autori.

GLB ha scritto tanti capolavori e ha creato le fondamenta di Tex per come tutti lo conosciamo, Boselli ne sta portando avanti l'eredità nel migliori dei modi e anche lui ha scritto tanti capolavori, allo stesso tempo dico che ci sono storie di GLB che reputo pessime e c'è ne sono di pessime anche tra quelle scritte da Boselli.

 

Se invece in questo topic si cerca una risposta assoluta e definitiva su chi sia il più grande autore della storia di Tex la mia risposta non può che essere una sola...GL Bonelli.

Ma sarebbe una risposta limitata e superficiale che non tiene conto che stiamo parlando di un personaggio che ha 75 anni di vita e che dal 1948 non ci ha mai abbandonati, vivendo momenti esaltanti e deludenti lungo un percorso che copre diverse generazioni di lettori e di autori.

 

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Si potrebbe parafrasare con il quesito: "Meglio Messi o Ronaldo?"

Lionel Messi è più istintivo e naturale, più genuinamente creativo, più disincantato, talento innato. Cristano Ronaldo è più meticolosamente forgiato e metodicamente performante, più potente e corposo in azione, più complesso e articolato nelle movenze e nelle rappresentazioni di gioco (destro, sinistro, testa, fascia, centro).

Ecco, per me, con estrema semplificazione: GLB-Messi, Boselli-Ronaldo.

P.S. In altro post ho paragonato GLB a Maradona (per me il più grande in assoluto, il Calcio allo stato puro), nel qual caso Boselli sarebbe Pelè, con una caratterizzazione di Maradona-Pelè analoga a quella di Messi-Ronaldo, se non fosse che i periodi storici sono invertiti. Allora mi piace di più il paragone Messi-Ronaldo.

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<span style="color:red">38 minuti fa</span>, Kamoose dice:

Mi perdonerà (spero) il buon @ymalpas ma io credo che la domanda che da il titolo a questo topic sia malposta.

"Le storie di Mauro Boselli sono migliori di quelle di GLB?"

La mia risposta diretta sarebbe NO

Ma attenzione...se cambiamo l'ordine dei due autori e mettiamo:

"Le storie di GLB sono migliori di quelle di Mauro Boselli?"

La mia risposta sarebbe sempre NO

 

E questo per un motivo molto semplice, si cerca una risposta assoluta e una valutazione definitiva ad una produzione mastodontica, una produzione di centinaia di storie sviluppata in un arco di tempo che copre tre decenni per entrambi gli autori.

GLB ha scritto tanti capolavori e ha creato le fondamenta di Tex per come tutti lo conosciamo, Boselli ne sta portando avanti l'eredità nel migliori dei modi e anche lui ha scritto tanti capolavori, allo stesso tempo dico che ci sono storie di GLB che reputo pessime e c'è ne sono di pessime anche tra quelle scritte da Boselli.

 

Se invece in questo topic si cerca una risposta assoluta e definitiva su chi sia il più grande autore della storia di Tex la mia risposta non può che essere una sola...GL Bonelli.

Ma sarebbe una risposta limitata e superficiale che non tiene conto che stiamo parlando di un personaggio che ha 75 anni di vita e che dal 1948 non ci ha mai abbandonati, vivendo momenti esaltanti e deludenti lungo un percorso che copre diverse generazioni di lettori e di autori.

 

Se si tratta di originalità delle trame sicuramente GLB come d'altronde anche Nolitta hanno potuto gestire il personaggio dall'inizio e quindi hanno potuto sfruttare la loro fantasia per fare trame nuove a ripetizione su terreno inesplorato, e a loro va dato l'enorme merito di aver creato i personaggi altrimenti non esisterebbe neanche questo forum, per quanto riguarda Boselli si é trovato molto più in difficoltà, trovare trame nuove dove già moltissimo era stato scritto con una eredità pesantissima di personaggi da riciclare e gestire cercando di essere innovatore con molto meno spazio di manovra di GLB. Se parliamo di scrittura a me riesce difficile oggi leggere le storie del primo Tex e le ritengo improponibili e vintage, ho letto anche un romanzo di GLB ma non era sicuramente Dumas. Quindi mi risulta difficile confrontarli con obiettività, diciamo che ognuno deve essere giudicato e paragonato agli autori del suo tempo e GLB e Boselli non sono fondamentalmente dello stesso tempo. Io mi tolgo il cappello davanti a GLB ma preferisco Boselli perché amo le storie più moderne e guardo al domani pensando che anche i fumetti cambiano. Per avere un giusto metro di giudizio sarebbe meglio fare la domanda: le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di Pasquale Ruju? 

<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Befankio dice:

Se si tratta di originalità delle trame sicuramente GLB come d'altronde anche Nolitta hanno potuto gestire il personaggio dall'inizio e quindi hanno potuto sfruttare la loro fantasia per fare trame nuove a ripetizione su terreno inesplorato, e a loro va dato l'enorme merito di aver creato i personaggi altrimenti non esisterebbe neanche questo forum, per quanto riguarda Boselli si é trovato molto più in difficoltà, trovare trame nuove dove già moltissimo era stato scritto con una eredità pesantissima di personaggi da riciclare e gestire cercando di essere innovatore con molto meno spazio di manovra di GLB. Se parliamo di scrittura a me riesce difficile oggi leggere le storie del primo Tex e le ritengo improponibili e vintage, ho letto anche un romanzo di GLB ma non era sicuramente Dumas. Quindi mi risulta difficile confrontarli con obiettività, diciamo che ognuno deve essere giudicato e paragonato agli autori del suo tempo e GLB e Boselli non sono fondamentalmente dello stesso tempo. Io mi tolgo il cappello davanti a GLB ma preferisco Boselli perché amo le storie più moderne e guardo al domani pensando che anche i fumetti cambiano. Per avere un giusto metro di giudizio sarebbe meglio fare la domanda: le storie di Mauro Boselli meglio di quelle di Pasquale Ruju? E se Boselli avesse inventato Tex e GLB lo avesse continuato quale sarebbe il discorso di oggi? 

 

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La mia opinione è che il paragone non abbia alcun senso e non trovo adatto il parallelo Messi-Ronaldo.

Gli ultimi due hanno giocato negli stessi anni, contro gli stessi avversari, nelle stesse “ere” tecnico-tattiche, con la stessa medicina sportiva e gli stessi metodi di preparazione.

Paragonare GLB e Boselli è come paragonare Valentino Mazzola e Johan Cruijff o quest’ultimo e Zinedine Zidane, epoche diverse e troppo differenti le condizioni di contorno.

 

 

GLB ha iniziato a scrivere Tex in un mondo che, solo per restare al western, non conosceva (e non avrebbe conosciuto per un bel pezzo) Blueberry, Comanche, Ken Parker, Jonah Hex, Magico Vento, Bonanza, Ai confini dell’Arizona, Alla conquista del West, Deadwood, Sergio Leone, il western all’italiana, il revisionismo pro-indiani, Quentin Tarantino, Larry McMurtry, Cormack McCarthy, Joe Lansdale.

 

Un mondo senza Internet, Google, Wikipedia, forum e social media.

Un mondo culturalmente meno “ingolfato”, un pubblico meno smaliziato, una società che dopo gli anni tremendi della guerra e le fatiche della ricostruzione voleva divertimento, passatempi per distrarsi, serenità, gioia di vivere.

 

Boselli ha scritto e scrive in un mondo che ha letto, visto e sentito tutto, dove ci si può autopubblicare in 5 minuti (come ha dimostrato recentemente un certo gENERALE, la minuscola è voluta), che ha o crede di avere le informazioni a portata di clic, dove tutti si sentono in diritto di discettare su qualsiasi argomento (prima lo facevano solo per la nazionale di calcio :)) spesso con toni arroganti e maleducati, un mondo che sovente camuffa l’ignoranza e l’analfabetismo funzionale sotto lo slogan “l’ho visto su Internet”.

 

Il paragone è impossibile, le loro opere si possono solo contestualizzare al loro tempo.

 

 

Ho iniziato a leggere con Tex, sono quindi debitore a GLB, creatore di un personaggio mitico e autore di decine di storie memorabili la cui lettura ha punteggiato la mia infanzia e parte dell’adolescenza.

 

Da lettore “maturo” sono sempre stato contrario a metterlo su un intoccabile piedistallo, anche se non ho mai pensato che la sua scrittura fosse semplice o le trame ingenue, semplicemente credo che scrivesse molto “di getto”, a volte con grande successo, a volte meno.

 

Certo, all’occhio del lettore “moderno” ci sono innegabili incongruenze o ingenuità nel complesso delle sue opere ma lui è stato la scintilla che ha fatto partire tutto e rilette oggi molte delle sue storie rimangono memorabili capolavori e sorprendono per freschezza, ritmo, brillantezza dei dialoghi, capacità di sorprendere, pathos, mentre altre fanno la loro solida, onesta figura e poche risultano ingenue o scontate.

 

E' vero, se ne fregava della continuity, ma chissà, forse aveva ragione lui... ;)

 

Mauro Boselli è semplicemente il motivo per cui ho ripreso a leggere Tex (anche se di recente mi ha fatto arrabbiare :D) ed è chiaramente un autore che sento molto affine alla mia sensibilità fumettistico-letteraria, sicuramente più di GLB.

 

Tra lui e GLB c’è quasi mezzo secolo di differenza, mezzo secolo in più di produzione fumettistico-letteraria-cinematografica di cui nutrirsi e da cui trarre spunto, con prospettive diverse, sensibilità che cambiano, richieste dei lettori che cambiano, tecnologie a contorno che cambiano.

 

Ovviamente lo stile è diverso, non solo (a mio parere) per la maggiore complessità delle trame o per il numero di personaggi secondari, ma proprio come è naturale per la diversa sensibilità, la diversa attitudine personale dello sceneggiatore.

 

Boselli ha ereditato un personaggio mitico e questa eredità ha onorato ed onora con grande amore e rispetto, sia per il creatore che per il personaggio stesso (almeno fino a qualche settimana fa :lol:).

 

Boselli è infallibile o esente da critiche? Certamente no, chi lavora sbaglia e l’estro non è lo stesso tutti i giorni, ma ci ha regalato delle storie eccezionali e anche in questo periodo di “eccesso di ritorni” il suo lavoro resta mediamente di buonissima qualità, in particolare sulla serie Tex Willer, dove a mio parere ci ha regalato una serie di autentici gioielli.

 

E poi diciamola proprio tutta, così come GLB ha creato moltissimi personaggi ma ha raggiunto l’apice con Tex, se uno vuole veramente scoprire cosa sa fare Boselli deve leggere Dampyr dove libero da “debiti” può dispiegare la sua erudizione e la sua fantasia senza vincolo alcuno (con risultati spesso spettacolari).  

 

Concludendo il mio sproloquio (dovevo rifarmi non potendo ancora commentare “La cavalcata” ^_^) parliamo di due giganti, due colonne del fumetto italiano, godiamoci le loro bellissime storie senza fare classifiche, lasciandoci solo andare al piacere di leggerli.

 

P.S.

Ma… secondo voi è più forte Hulk o la Cosa? :laughing:

Modificato da Augustus McCrae
  • +1 3
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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Augustus McCrae dice:

E' vero, se ne fregava della continuity, ma chissà, forse aveva ragione lui... ;)

 

In realtà non è neanche tanto vero. Semplicemente quando lo ha ritenuto necessario ha riscritto parte del passato di Tex. Poteva farlo, era il suo personaggio dopotutto.

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Augustus McCrae dice:

E poi diciamola proprio tutta, così come GLB ha creato moltissimi personaggi ma ha raggiunto l’apice con Tex, se uno vuole veramente scoprire cosa sa fare Boselli deve leggere Dampyr dove libero da “debiti” può dispiegare la sua erudizione e la sua fantasia senza vincolo alcuno (con risultati spesso spettacolari).  

 

Verissimo

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Augustus McCrae dice:

Ma… secondo voi è più forte Hulk o la Cosa? :laughing:

 

Ma che domande! Hulk senza alcun dubbio anche se la Cosa riesce a batterlo con l'astuzia. :P

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Allora...Personalmente io non ho dubbi : Boselli.

Sono nato con lui come lettore di Tex, mi piace il suo stile, la sua coralità, il suo taglio anche storico e pedagogico, il suo rispettare ed elaborare il personaggio.

Nella mia top 10 ce ne saranno 4/5 di Boselli come minimo.

Grande ringraziamento a GLB (creatore) però Boselli "vince".😀

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Qualcuna delle migliori storie di Mauro Boselli, a mio insindacabile giudizio, tra cui qualche capolavoro (in rilievo):

 

Il passato di Carson

Gli invincibili

Sulla pista di Fort Apache

La miniera del fantasma

La grande invasione

Colorado Belle

Morte nella nebbia

Omicidio in Bourbon Street

I giustizieri di Vegas

Salt River

El Supremo

La stirpe dell'abisso

Luna insanguinata

I rangers di Lost Valley

Il segno di Yama

Jethro!

L’ombra del Maestro

La maschera di cera

Alla ricerca delle navi perdute

Il manicomio del dottor Weyland

Gli assassini

Patagonia

I ribelli di Cuba

Il magnifico fuorilegge

La vendetta delle ombre

Nei territori del Nordovest

Nueces Valley

La legge del deserto

La pista dei fuorilegge

Frontera!

Il vendicatore

Giustizia a Corpus Christi

Pinkerton Lady

L'agente federale

I razziatori del Nueces

Sull'alto Missouri

I guerriglieri di Juan Cortina

Il passato di Cochise

 

 

Senza contare i capolavori di Zagor e di Dampyr (che non leggo):

 

L'esploratore scomparso

Alaska

Bandidos

Le sette città di Cibola

Comancheros

Vendetta vudu

Il terrore dal mare

Il Clan delle Isole

Fratelli di sangue

Il ritorno di Cain

La regina della città morta

Gli eroi del Ramo Rosso

Ultima Thule

Lo scettro di Tin-Hinan

Il mondo perduto

Antartica

  • +1 1
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Nei capolavori di Tex in verde di ymalpas ne toglierei sicuramente più di uno (diciamo almeno sei o sette, se parliamo di "capolavori" e non di "grandi storie") ma aggiungerei senza indugio sia "Pearl" sia "Per l'onore del Texas".

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49 minuti fa, ymalpas dice:

I capolavori sono ovviamente evidenziati in verde. Sarei curioso di sapere quali toglieresti tra quelle storie.

Personalmente almeno "Il manicomio del dottor Weyland", "Alla ricerca delle navi perdute" e "La maschera di cera", che reputo storie tutt'al più buone.

Modificato da Jim Brandon
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

I capolavori sono ovviamente evidenziati in verde. Sarei curioso di sapere quali toglieresti tra quelle storie.

Toglierei almeno " Sulla pista di Fort Apache", "Jethro!", "La maschera di cera", "Il manicomio del dottor Weyland", "Alla ricerca delle navi perdute": buone o buonissime storie, ma per me capolavori sono quelli che rappresentano una pietra miliare nello sviluppo della saga ("Per l'onore del Texas")  o che si caratterizzano per una poetica narrativa ai vertici ("Pearl").

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, PapeSatan dice:

Toglierei almeno " Sulla pista di Fort Apache"

 

Quot homines tot sententiae.

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Io aggiungerei all'elenco delle grandi storie almeno:

 

- il Texone di Villa (Tex l'inesorabile)

- il Texone di Laura Zuccheri (Doc)

- il Texone di Dotti (Per l'onore del Texas)

- I sabotatori

- Cercatori di piste

- I lupi rossi

- Missouri

- Terre maledette

- Giovani assassini

- Matador

- Eroe per caso

- Pearl

Toglierei invece "La stirpe dell'abisso" , storia così così, secondo me. E forse anche "La maschera di cera".

 

P.S.: scorrendo l'elenco mi sono accorto che Boselli ha toccato un po' tutte le tematiche texiane glbonelliane (aggiungendone anche di nuove), ma manca una storia importante ambientata nel mondo dei Navajos, che possa stare al pari di "Sangue Navajo", "Pueblo Bonito", "Gli eroi di Devil Pass" o simili. Almeno a me non viene in mente...

 

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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, Letizia dice:

Direi di peggio.

Tre uomini fondano quattro partiti.

 

<span style="color:red">53 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Quot homines tot sententiae.

Vi batto tutti col mio jolly:

de gustibus non disputandum est

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Volete la risposta breve o la risposta lunga? Guardate che stavolta è DAVVERO lunga....

 

Tutte e due? OK:

 

1) Versione breve, risposta al titolo del thread: "NO, ma scherziamo?"

 

2) Versione lunga, mettetevi a sedere e intanto magari fatevi un caffè...

 

Prima di tutto, la domanda se un autore sia meglio di un altro IN GENERALE ha una risposta solo se la differenza fra i due autori è veramente ENORME: insomma, se mi chiedete se nel fumetto americano anni 80 era meglio Alan Moore o Bill Mantlo, o se fra Sclavi e Chiaverotti chi scriveva meglio Dylan Dog, o se confrontiamo GL Bonelli e Nizzi (e già qui basta leggersi un po' il forum per vedere come anche questa differenza, per me più che palese, venga contestata)

 

Questo perchè non si tratta di suonare uno strumento musicale, una cosa in cui l'abilità "tecnica" si vede sempre, è preponderante su ogni altra cosa  e rimane ragionevolmente simile da una volta all'altra, ma di un atto CREATIVO, in cui più che "eseguire" devi "inventare": e come tale a volte sei ispirato a volte no, ed è nella natura dello scrivere che una volta ti viene il capolavoro e a volte la ciofeca. Visto che non siamo mai grandi inventori tutta la vita ogni giorno (non è che dopo che Bic ha inventato la penna a sfera il mercoledì subito il giorno dopo gli hanno detto "oggi è giovedì, cosa ci inventi?"), e allo stesso tempo invece se sei un autore seriale DEVI inventare qualcosa di nuovo "ogni giovedì", ecco che lo stesso autore una volta ti può tirar fuori "Colorado Belle" e la volta dopo Tex 755 (la scelta degli esempio vuole evidenziare non solo una storia riuscita a caso e una decisamente non riuscita, ma anche una storia in cui c'è pathos da una in cui il voler ficcarci dentro pathos in un momento di scarsissima ispirazione ha portato solo Bathos.

 

Per questo, come è già stato fatto osservare da diversi in questo thread, nei confronti come questi bisognerebbe chiedere "in quale storia?" a meno che ci sia un divario "tecnico" di tale portata che anche la migliore idea del più scarso dei due autori sarà comunque realizzata tanto male da essere peggio della storia meno ispirata del più bravo dei due. Ci sono stati autori su Tex in cui questo si poteva dire (per me Nizzi e Faraci, per esempio... e mi sento stupido a dire "per me", come se ci fosse il minimo dubbio che io qui stia riportando a nome di Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo, ma si vede che qualcuno non lo capisce, e mi tocca fare come sta facendo Boselli ultimamente: scrivere dialoghi "esplicativi" per immaginari lettori non capenti, perchè "si fa così"), ma per altri no (Nolitta e Boselli soprattutto)

 

il citare Nolitta mi permette poi di parlare dell'ALTRA difficoltà di un simile confronto: gli autori non sono "ispirati" a comando, possono essere più ispirati in certi momenti, ma anche essere SEMPRE più ispirati o meno da certi tempi, certi personaggi, certe situazioni. Nolitta su Tex per me è stato pessimo, ma non era un pessimo autore in generale, e suo padre a sua volta è stato pessimo su Zagor. Erano troppo diversi. O per fare un altro esempio, è più bravo Sclavi o Burattini? Su Dylan Dog ovviamente Sclavi, non c'è paragone, ma su Zagor si è visto uno Sclavi così totalmente inadatto che per me è molto meglio Burattini.

 

A sua volta, direi che anche il Boselli attuale si vede una notevole differenza di ispirazione (e di passione) fra le storie per Tex Willer e quelle per la serie "regolare", dove sono un po' troppi ormai i "compitini" fatti in stile quasi Nizziano (l'albo 755 è clamoroso da questo punto di vista, "assume" gli stilemi Nizziani al punto da abusare di origlioni e di fare un Carson che è solo la tipica spalla comica nizziata)

 

Quindi, se gli autori fanno storie diverse nel tempo e col tempo, con il cambiare delle passioni e delle ispirazioni, la noia che magari arriva, e oltretutto anche nello stesso periodo fanno storie tanto diseguali su personaggi diversi o anche su testate diverse... che stiamo a confrontare?

 

O confrontiamo la singola storia con la singola storia, e questo magari vedrebbe in certe combinazioni preferire Boselli (ma sono molte di più quelle in cui per me vincerebbe GL Bonelli), o se vogliamo un confronto più "globale"...  bisogna farlo davvero globale: contando TUTTA la produzione per UNA testata (perchè non credo proprio che Ymalpas in questo thread voglia confrontare le storie per Zagor, anche se lì vincerebbe Boselli)

 

È un tipo di confronto che favorisce ovviamente il creatore, ma non poi così tanto: basta vedere gli esempi di Devil, dove le storie di Frank Miller sono superiori a quelle dei creatori Stan Lee e Bill Everett, o anche casi clamorosi come Topolino e Paperino, dove in entrambi i casi gli autori migliori non sono certo i creatori (fra Barks, Don Rosa, e Al Taliaferro, in che posizione in classifica mettereste quest'ultimo?), o Swamp Thing (meglio Moore o O'Neil?), o anche il Piccolo Ranger (dove le storie di Canzio sono più valutate di quelle del creatore Lavezzolo)

 

Ecco, per me su Tex NON è questo caso: Boselli non ha lanciato nessun "periodo d'oro", come hanno fatto negli esempi precedenti Barks o Frank Miller o Alan Moore, su Tex il "periodo d'oro" è ANCORA quello, lunghissimo, di GL Bonelli (quasi 10 anni di storie stupende una dietro l'altra, senza sbagliarne una, preceduti da vent'anni di storie comunque ottime). La produzione di tavole di Boselli può essere enorme, ma "sconta" anche la lunghezza delle storie attuali (e la sua maggiore prolissità rispetto a GLB) e anche quando si fa un elenco dei suoi "capolavori", oltretutto una lista molto dibattuta come si è visto negli ultimi post (io personalmente rispetto a Ymalpas rimetterei Sulla Pista di Fort Apache ma leverei diverse altre storie recenti), si vede anche che (1) è una lista molto più breve di una analoga sulle storie di GL Bonelli, e (2) a parte quelle su Tex Willer o sui Texoni, di storie recenti memorabili di Boselli sulla serie regolare se ne vedono pochine.

 

Quando si fanno certi confronti poi saltano sempre su quelli che "a te piace GL Bonelli solo perchè mitizzi la tua infanzia". No. A parte che allora dovrei mitizzare TUTTI gli autori che leggo dall'infanzia, e sono decine (fra cui anche lo stesso Nolitta su Tex, che invece non sopportai da subito - bambino sì, ma non esageriamo - io probabilmente trent'anni fa, dopo le prime prove di Boselli, sarei stato probabilmente d'accordo che Boselli era meglio di GLB.

 

Io per decenni, dopo che GL Bonelli aveva smesso di scrivere capolavori, e partendo proprio dal periodo delle sue ultime storie, non memorabili se non bruttine, mi sono fatto una INDIGESTIONE di capolavori. Mentre GL Bonelli scriveva le avventura del pipistrello parlante io stavo divorando le storie di Alan Moore, Frank Miller, Walt Simonson su Thor, Byrne sui FQ, e Ken Parker, Dylan Dog, Don Rosa su Zio Paperone, e poi la scoperta di Tatsumi, Tezuka e Go Nagai, il fumetto indie con Crumb, Chester Brown, Dourcet, e poi l'Association, e Oesterheld e Joe Sacco e il comics journalism e il fumetto argentino, etc.

 

Sono anni in cui sono stato ABBACINATO da letture meravigliose e temo ormai irripetibili (non è solo il fumetto Italiano che langue, è sempre più difficile trovare cose decenti...), chi aveva tempo di rileggersi GL Bonelli? Oltretutto Tex all'epoca era diventato una tortura da leggere, con un Nizzi sempre più svogliato, e anche dopo arriva Boselli ma è centellinato con il contagocce...  chi aveva voglia di rileggersi Tex? Nella migliore delle ipotesi avrei solo continuato a rimpiangere un passato irripetibile (in un momento in cui il nuovo mi dava capolavori a ripetizione ogni mese, fuori dalla Bonelli), nella peggiore avrei scoperto che non era poi tanto meglio di Nizzi (dopotutto, tutti a dire che era il Degno Erede e che era meglio di GL Bonelli)

 

Poi, con gli anni, la fonte inesauribile si è quasi prosciugata: fra autori che non ne imbroccano più una (Miller, Go Nagai, etc.), autori che non ci provano manco più e fanno praticamente l'equivalente fumettistico di Barbara D'Urso (Berardi, Robin Wood ultimo periodo, etc.), autori che hanno abbandonato il fumetto (Alan Moore, Sclavi) e soprattutto autori deceduti (e qui la lista è troppo lunga), un po' alla volta mi sono reso conto che trovare roba decente nel "nuovo" era sempre più difficile, e rimanevo sempre più spesso deluso se non schifato (soprattutto dalle opere più ultra-lodate da una cosiddetta "critica" ormai non solo non affidabile - ormai più che veri "critici" competenti trovo soprattutto fanzinari e youtuber - , ma proprio da considerare al contrario, se lodano qualcosa è meglio starci alla larga)

 

Questo mi ha portato, dopo decenni, a tornare a rileggere (o a leggere per la prima volte le cose che mi ero perso) i "classici": non solo Tex, anche Terry e i Pirati, Barks, Gottfredson, Prince Valiant, e tanti altri.

 

Molte cose, purtroppo, ho visto che non hanno retto alla prova del tempo e le ho "declassate", ma altre, non solo mi piacciono adesso come allora, ma ora, dopo aver letto TANTO di più rispetto a quando le avevo lette decenni fa...  capisco PERCHÈ sono grandi!  Vedo che capolavoro di scrittura e di sintesi sia "Terry e i pirati", vedo PERCHÈ Jack Kirby era davvero "The King" (mentre negli anni 70, accecato dalle "novità moderne", lo consideravo vecchio e sorpassato)

 

E allo stesso modo, tornando a ri-leggere le vecchie storie di GL Bonelli dopo decenni, DOPO aver letto per anni quelle di Nizzi e quelle di Boselli.. le ho viste con occhi nuovi, ho visto che abilità di grande narratore ci voleva per raggiungere QUELLA "semplicità" (oggi non lo fa più nessuno, tutti vogliono sembrare più difficili e complicati e "colti"... chi trovi oggi che usa la sua abilità per far credere ai lettori che le sue storie sono così semplici che le potrebbe scrivere chiunque?)

 

Recentemente ho "fatto la conta" dei personaggi de "In nome della legge" di GL Bonelli: il risultato alla fine è di quasi 50 personaggi "parlanti" caratterizzati e con motivazioni proprie. Ma avrei potuto parlare anche del numero di "scenari" attivi contemporaneamente (mentre Tex in galera si scontra con i secondini e fa amicizia con i carcerati, fuori Carson complotta la sua evasione con Clem e il banchiere, mentre Kit e Tiger combattono contro il nuovo agente indiano alla riserva, mentre Myra ricatta e minaccia Marcus Parker). Ma non la vedete questa "complessità" perche GLB la "nasconde". Avrei voluto che quella discussione fosse andata di più su questo aspetto, e anche il PERCHÈ un autore all'epoca cercasse (assurdamente, per i moduli odierni) questa semplicità.

 

Un autore "moderno" (Boselli compreso), cosa farebbe oggi? Metterebbe subito in mostra la "mercanzia", facendo sfoggio di "quanta roba c'è". Presenterebbe subito gran parte dei personaggi e l'intrigo (mentre GLB li introduce solo quando servono, e dopo aver eliminato gran parte dei precedenti, lasciando in ogni momento "basso" il numero di personaggi "attivi" che il lettore deve ricordare - Victorio viene introdotto quando serve e poi dopo che non serve più lui e Clem spariscono dalla storia, e GL Bonelli non perde tempo a farci vedere cosa succede nel penitenziario dopo che Tex è fuggito: il lettore può tranquillamente dimenticarli.

 

Oggi invece come dicevo tutti "fanno vedere i muscoli" e quanto è complessa la loro storia... e poi si meravigliano se i lettori si lamentano che una storia con UN TERZO dei personaggi di "in nome della legge" ha "troppi personaggi"... ovvio, se glieli presenti tutti subito e poi il lettore se li deve ricordare tutti per quattro mesi...  :rolleyes:

 

Ti viene il dubbio che "far vedere quanto sono bravo" oggi sia diventato molto più importante delle storie...

 

Invece, bisogna essere davvero bravi, per scrivere riuscendo a non far capire quanto devi essere bravo a scrivere quelle storie...

 

(sempre in quel thread ho iniziato una discussione su come si fanno buoni "seguiti" avendo il "brutto" esempio del seguito di Taglia 2000 dollari: andatevelo a leggere, si applica perfettamente anche a Tex 755...)

 

Anche i dialoghi...  quanto era "ricchi" ed evocativi e al contempo semplici erano quelli di GLB? Recentemente ho stigmatizzato la deriva "ultraspiegazionista per lettori non capenti" di Boselli (che appesantisce terribilmente i suoi dialoghi attuali), e lui ha confermato che non si cura più tanto come all'inizio della "naturalezza" dei dialoghi, che considera adesso un non-problema: eppure credo che un qualunque lettore confrontando le storie di quando ancora li "limava" con quelli attuali, noterebbe la differenza...

 

Una domanda viene ovvia: "ma se scrivesse al giorno d'oggi, GLB potrebbe avere ancora così fiducia nella capacità dei lettori di capire tutto senza troppi dialoghi esplicativi?". È una questione reale: le storie di GL Bonelli erano SCRITTE per essere naturalmente più semplici da capire, ma in ogni caso ogni tanto c'era qualcosa che... per il bene della storia, decideva di NON SPIEGARE. Si affidava all'intelligenza e alla sensibilità del lettore. A cui non ha mai spiegato da dove venisse la Regina della Notte o perchè odiasse gli apache: e a parete i casi eclatanti, nelle sue storie per privilegiare l'azione e il ritmo, quante cose "non spiega" confidando nel lettore? Anche la fine di Higgins... diversi lettori "Moderni" nella discussione sul numero 755 hanno detto che ne "Il Giuramento" era "poco chiara", che non gli hanno spiegato tutto per filo e per segno (con alcuni che dicono che l'intenzione di Tex non era di ucciderlo...). In realtà non credo che anche per i lettori moderni "non si capisca" che fine fa. Ma sono tanto ABITUATI, tanto CONDIZIONATI da avere tutto spiegato pedantemente tre volte... che anche quando HANNO GIÀ CAPITO, vogliono COMUNQUE la spiegazione pedante, perchè "si deve scrivere così" (o almeno, lo spero che capiscano lo stesso e che non ne abbiano davvero bisogno. Forse sono troppo ottimista)

 

Boselli scrive OGGI, per QUESTI lettori, quindi si potrebbe, con buone ragioni, dire che è "costretto" a scrivere spesso dialoghi esplicativi così "per lettori non capenti", e che magari anche GLB oggi scriverebbe così.

 

Boh, a parte che per me GLB oggi NON SCRIVEREBBE FUMETTI (lui voleva fare il romanziere e passo al fumetto da una parte per la difficoltà di sfondare come autore letterario e dall'altra per il fatto che il fumetto pagava molto di più: oggi è molto più semplice anche auto-pubblicarsi e di soldi nel fumetto ne girano pochi, oggi un GLB scriverebbe per la televisione o si autopubblicherebbe, magari entrambe le cose, e schiferebbe profondamente il fumetto moderno e il suo nerdismo), non stiamo giudicando "cosa avrebbe fatto x se fosse nato nell'anno y": indipendentemente dalle cause, la differenza nei dialoghi pubblicati C'È, evidente...

 

E la differenza è tutta a favore di GLB.

 

(poi, certo, Boselli è l'unico che ci sia arrivato vicino e abbia aggiunto altri capolavori alla serie, tutti gli altri, Berardi compreso, per me sono molto, molto più indietro: ma non era questo che chiedeva il thread)

 

 

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Mi sono preso mezza mattinata per leggere il lungo messaggio che precede questo. Adesso lui si prenderà il pomeriggio per leggere il mio 😂

 

La domanda che dà il titolo a questa discussione è chiaramente retorica (come potrebbe esserla una su chi è stato più forte tra Messi e C. Ronaldo o tra Marius Trėsor e Michel Platini).

 

Da un lato abbiamo il piattume degli altri autori evidenziato anche dal recente cartonato di Giusfredi per cui mi chiedo se quei dieci euro non avessi fatto meglio a investirli in qualche romanzo come mi è capitato recentemente per esempio con le ''Ninfee nere'' di Bussi, peraltro best seller, ma capace di rinnovare e reinventare il thriller e il noir).

 

In questo panorama dove solo Pasquale Ruju sembra essere capace di tirar fuori, qualche volta, delle perle, dove compro degli speciali scritti e disegnati da improbabili eredi dei grandi del passato che si sono alternati sulle pagine di Tex, speciali (ma ahimè capita sempre più spesso di trovarseli anche nella serie regolare) che pago una cifra spropositata non tanto come valore monetario ma per via del costo raffrontato unicamente alla qualità del prodotto venduto, speciali che ripongo nella libreria senza nemmeno curarmi di leggerli (per esempio l'ultimo bis estivo che mi interessa leggere in un'ipotetica scala di valori da uno a dieci, meno di zero, e non tanto per i disegni di Scascitelli che considero un artista), in questo panorama piuttosto desolante Mauro Boselli è l'unico a mantenere una qualità superiore e a deludere raramente le mie pretese di lettore.

 

Ora lasciando perdere il numero 755 che aprendo la discussione non avevo ancora letto e che ubi major minor cessat va considerato alla stregua di un passo falso, con l'attenuante che il soggetto non è però boselliano, per riprendere l'idea che mi è servita come trampolino di lancio per aprire un topic come questo, che non mi stupirebbe se qualcuno lo ritenesse addirittura provocatorio, mi riferisco alle attese generate dalle prossime avventure di Boselli (la Tigre, l'extraterrestre, il ritorno di Barbanera, i cinesi di Frisco nel Maxi del prossimo aprile della storia con Rick Master che non sarà l'ennesima occasione di buttare i miei soldi come farò invece con il prossimo Maxi di Ruju e Diso), alle attese mie sulle storie scritte da Boselli in confronto alle attese che genera in me la pubblicazione su un cartonato a 30 euro di un inedito dimenticato glbobelliano, che rischia e Dio non voglia, non di essere l'evento celebrativo dell'anno ma la solita occasione per l'editore, come si suole dire, di raschiare il barile (e nessuno si inalberi su quello che resta in fondo solo un timore surrogato dalle decine di fregature che la SBE ci sta propinando da anni).

 

Alla lettura di un inedito bonelliano (a 30 euro) preferisco ormai le certezze di una storia di Boselli, che anche quando si rivelasse deludente, non potrei comunque affermare che non è scritta con arte. 

 

Da questo dato di partenza, cioè lo status che Mauro Boselli si è guadagnato, faticosamente, e un po' anche contro tutti, perché il suo cammino sulla testata Tex non è stato facile specialmente nei primi anni in cui scrisse peraltro una serie di capolavori che, Nizzi a parte, mettono in genere d'accordo tutti i lettori del ranger, uno scrittore di razza dunque, e non un autore che si barcamena sulla serie scrivendo dei compitini scialbi, mi chiedevo quanto questo scrittore poteva essere avvicinato, accostato al suo Maestro (senza certamente voler sminuire il valore delle cose scritte da GLB).

 

Il topic nasce proprio per misurare la distanza che ancora separa i due autori, poi come ho detto all'inizio, la domanda è retorica, e l'affermazione che ho fatto, quella si provocatoria (ma in senso positivo) che Boselli ha ormai scritto una serie di capolavori (non solo su Tex ma anche di altri personaggi suoi e anche non suoi, perché GLB andrebbe comunque valutato anche per le decine di personaggi che ha sceneggiato e che solo oggi, in minima parte sono riscoperti grazie ab provvidenziali ristampe) che superano da tempo per numero quelli del suo mentore.

 

È un topic per interrogarsi anche sul futuro di Tex, considerato che Boselli continuerà  a scrivere Tex ancora per lunghi anni (è quello che ci auguriamo tutti), ma che come lui stesso ha già lasciato intendere non dedicherà al personaggio tutto il lavoro (o lavoraccio) che si è sobbarcato in questi ultimi dieci anni, e il numero delle storie specie sulla serie regolare, si contano ormai sulle dita di una mano o quasi. Questo, sì, preoccupante.

 

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Io rispondo in modo semplice. Le storie che mi viene voglia di rileggere sono quelle più riuscite,perché mi hanno emozionato, e non mi annoia doverle rileggere,anzi. E per me quelle di Bonelli sono il top, insieme a quelle di Nizzi del periodo dal 300 al 400 circa,quindi....

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Riassunto di @ymalpas chiesto a Bard.

Certo, ecco un riassunto del testo:

L'autore del testo, un lettore di Tex, sostiene che Mauro Boselli è l'unico autore di Tex che mantiene una qualità superiore e a deludere raramente le sue aspettative.

Il testo si divide in due parti principali.

Nella prima parte, l'autore critica gli altri autori di Tex, che secondo lui producono storie di qualità scadente. In particolare, cita il recente cartonato di Giusfredi, che ha trovato deludente, e gli speciali scritti da autori sconosciuti, che spesso non legge nemmeno.

Nella seconda parte, l'autore si concentra su Boselli. Sostiene che Boselli è un autore di razza, che ha scritto una serie di capolavori, sia su Tex che su altri personaggi. Inoltre, ritiene che Boselli si sia guadagnato la fiducia dei lettori, anche nei primi anni del suo lavoro su Tex, quando era ancora poco conosciuto.

L'autore conclude il testo affermando che Boselli è ormai un autore di altissimo livello, che può essere accostato al suo maestro, Gianluigi Bonelli. Tuttavia, si preoccupa del futuro di Tex, dato che Boselli ha annunciato che non dedicherà più tutto il suo tempo al personaggio.

Ecco alcuni dettagli aggiuntivi che possono essere utili per comprendere il testo:

  • L'autore del testo è un lettore di Tex da molti anni.
  • L'autore ritiene che Boselli abbia scritto una serie di storie iconiche su Tex, come "La leggenda di Barbanera", "Il ritorno degli Apaches" e "La saga dei Navajos".
  • L'autore ritiene che Boselli sia un autore completo, che sa scrivere sia storie d'azione che storie più introspettive.

Spero che questo riassunto sia utile.

 

P.S.: Bard e le altre AI si rifiutano di fare il riassunto di @Diablero.

Modificato da Letizia
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La domanda ammette solo risposte soggettive, mi sono chiesto quali storie mi piacerebbe rileggere di Tex, sicuramente quelle degli anni d'oro di Bonelli che ricordo meglio per averle lette e rilette quando gli albi erano poco più di duecento e gli anni di meno, dopo faccio fatica a ricordarmene sebbene Boselli mi piaccia tantissimo, tra l'altro una serie che mi piace molto è Dampyr, ora un po' per il poco tempo e le tante uscite e un po' per pigrizia faccio fatica a pensare di mettermi a rileggere le storie già lette, ringrazio che ci sia Boselli e me lo godo, in questo momento il Re è lui, e come dicono gli inglesi " God save the King".

Grazie a Letizia per il sunto:) e per l'elenco di Ymalpas così faccio prima a cercare le storie di Boselli belle, comunque do la mia risposta al quesito il migliore é Bosnelli:D. Perdonatemi ma non ho resistito:lol2:

Modificato da marco6691
Erori
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

P.S.: Bard e le altre AI si rifiutano di fare il riassunto di @Diablero.

Suppongo fossi ironica :).

Ecco il riassunto di @Diablero elaborato da GPT3.5 .

 

In questo lungo messaggio, l'autore esprime una serie di opinioni e considerazioni riguardo alla qualità degli autori di fumetti, in particolare concentrandosi su Gianluigi Bonelli (GLB) e Mauro Boselli, e sulle sfide dell'atto creativo nella scrittura di storie a fumetti. Ecco un riassunto delle principali idee espresse nel messaggio:

L'autore inizia affermando che la domanda se un autore sia migliore di un altro in generale ha una risposta solo se c'è una differenza enorme tra i due autori. Questo perché scrivere fumetti è un atto creativo in cui l'ispirazione gioca un ruolo fondamentale, e la qualità delle storie può variare notevolmente.

L'autore sottolinea che il confronto tra autori dovrebbe avvenire a livello di singola storia, poiché gli autori possono essere ispirati in modi diversi in momenti diversi e su personaggi diversi.

Vengono fatti confronti tra autori noti come Alan Moore, Bill Mantlo, Tiziano Sclavi, Chiaverotti, GL Bonelli e Mauro Boselli su diverse serie di fumetti.

L'autore afferma che la produzione di GL Bonelli per Tex Willer rappresenta un "periodo d'oro" e che Boselli non ha raggiunto lo stesso livello di eccellenza.

Si discute della complessità delle storie e del modo in cui gli autori moderni tendono a mostrare subito molti personaggi e trame, mentre GL Bonelli preferiva introdurre elementi gradualmente.

L'autore fa notare che GL Bonelli aveva la capacità di scrivere storie apparentemente semplici ma ricche di dettagli e sottotesti, mentre gli autori moderni spiegano troppo esplicitamente.

Si solleva la questione di come GL Bonelli avrebbe scritto oggi, considerando il cambio di gusto dei lettori e la necessità di dialoghi esplicativi.

L'autore riflette sulla differenza nei dialoghi tra GL Bonelli e Mauro Boselli, sostenendo che GL Bonelli avesse dialoghi più evocativi e complessi.

In generale, l'autore sembra sostenere che GL Bonelli sia superiore a Boselli nell'arte della scrittura di fumetti, sottolineando la sua capacità di creare storie ricche di dettagli e sottotesti, ma riconoscendo anche il contributo di Boselli alla serie Tex Willer.

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9 hours ago, Letizia said:

@Diablero, mi fai un riassunto?

È già nel post, la terza riga...  :rolleyes:

 

1 hour ago, Letizia said:

P.S.: Bard e le altre AI si rifiutano di fare il riassunto di @Diablero.

Ottimo! :lol:

 

14 minutes ago, KitWiller said:

Ecco il riassunto di @Diablero elaborato da GPT3.5 .

Dovrò fare qualcosa riguardo a GPT....  :mazza:

 

15 minutes ago, KitWiller said:

In questo lungo messaggio, l'autore esprime una serie di opinioni e considerazioni riguardo alla qualità degli autori di fumetti, in particolare concentrandosi su Gianluigi Bonelli (GLB) e Mauro Boselli, e sulle sfide dell'atto creativo nella scrittura di storie a fumetti. Ecco un riassunto delle principali idee espresse nel messaggio:

L'autore inizia affermando che la domanda se un autore sia migliore di un altro in generale ha una risposta solo se c'è una differenza enorme tra i due autori. Questo perché scrivere fumetti è un atto creativo in cui l'ispirazione gioca un ruolo fondamentale, e la qualità delle storie può variare notevolmente.

L'autore sottolinea che il confronto tra autori dovrebbe avvenire a livello di singola storia, poiché gli autori possono essere ispirati in modi diversi in momenti diversi e su personaggi diversi.

Vengono fatti confronti tra autori noti come Alan Moore, Bill Mantlo, Tiziano Sclavi, Chiaverotti, GL Bonelli e Mauro Boselli su diverse serie di fumetti.

L'autore afferma che la produzione di GL Bonelli per Tex Willer rappresenta un "periodo d'oro" e che Boselli non ha raggiunto lo stesso livello di eccellenza.

Si discute della complessità delle storie e del modo in cui gli autori moderni tendono a mostrare subito molti personaggi e trame, mentre GL Bonelli preferiva introdurre elementi gradualmente.

L'autore fa notare che GL Bonelli aveva la capacità di scrivere storie apparentemente semplici ma ricche di dettagli e sottotesti, mentre gli autori moderni spiegano troppo esplicitamente.

Si solleva la questione di come GL Bonelli avrebbe scritto oggi, considerando il cambio di gusto dei lettori e la necessità di dialoghi esplicativi.

L'autore riflette sulla differenza nei dialoghi tra GL Bonelli e Mauro Boselli, sostenendo che GL Bonelli avesse dialoghi più evocativi e complessi.

In generale, l'autore sembra sostenere che GL Bonelli sia superiore a Boselli nell'arte della scrittura di fumetti, sottolineando la sua capacità di creare storie ricche di dettagli e sottotesti, ma riconoscendo anche il contributo di Boselli alla serie Tex Willer.

Meglio quello che ho fatto io nella terza riga...

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