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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 33] Laramie County


Sam Stone
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  • Collaboratori
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Tex_Willer90 dice:

Perdomani, non penso che il peso della tua copia invenduta sia talmente tanto dal pregiudicare l'uscita o meno della serie in edicola.

 

Quanto vende Zagor?

 

Zagor vendeva novantamila copie negli anni novanta, ai giorni tristi di oggi mantiene si e no una tiratura intorno alle venticinquemila. 

 

Ogni lettore che molla è una fatalità, con questi numeri.

 

La fascia dal 600 al 700 ne vogliamo proprio parlare?

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<span style="color:red">12 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Quanto vende Zagor?

 

Zagor vendeva novantamila copie negli anni novanta, ai giorni tristi di oggi mantiene si e no una tiratura intorno alle venticinquemila. 

 

Ogni lettore che molla è una fatalità, con questi numeri.

 

La fascia dal 600 al 700 ne vogliamo proprio parlare?

Ma se ritieni sia così il problema non si pone nemmeno, come ho scritto prima tu hai mollato no ? Al posto tuo sono subentrato io con due copie per cui la bilancia pende dalla parte del "ci sarà ancora" .

Comunque non credo che una copia faccia la differenza così tanto come lo credi tu, tutto li.

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, borden dice:

non rinunciare invece al prossimo cartonato mio e di Carnevale, sempre per esempio.

Perdonami Mauro, ma non ho (ancora) capito se Carnevale lo farà davvero il cartonato oppure no (visto che, a quanto mi sembra di aver capito, l'ha abbandonato un paio di volte) :D E visto che l'altra volta, sul topic del ritorno della Tigre Nera, hai precisato di aver scritto Carnevale per errore...

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, borden dice:

E adesso l'ho fatto per scherzo...

 

Nel video di presentazione del cartonato di Giusfredi ti dicevi convinto che Carnevale avrebbe ripreso a disegnarlo. Ottimismo giustificato, spero.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Nel video di presentazione del cartonato di Giusfredi ti dicevi convinto che Carnevale avrebbe ripreso a disegnarlo. Ottimismo giustificato, spero.

 

 

 

Non ricordo proprio. Ma ti assicuro che su Carnevale ho messo una croce. Doppia.

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<span style="color:red">43 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

 

Non ricordo proprio. Ma ti assicuro che su Carnevale ho messo una croce. Doppia.

 

Proprio sul finale del video Giorgio dice che per i cartonati ci sarà a febbraio una storia di Ruju & Rotundo e che c'è anche una storia interrotta già due volte e tu ribatti: "Ma riprenderà". 

Intendevi forse dire che la affiderai a qualcun altro?

E se a settembre non ci sarà Carnevale, chi ci sarà?

Non mi aspetto una risposta.:lol:

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Proprio sul finale del video Giorgio dice che per i cartonati ci sarà a febbraio una storia di Ruju & Rotundo e che c'è anche una storia interrotta già due volte e tu ribatti: "Ma riprenderà". 

Intendevi forse dire che la affiderai a qualcun altro?

E se a settembre non ci sarà Carnevale, chi ci sarà?

Non mi aspetto una risposta.:lol:

Un altro, ovvio.

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10 ore fa, Exit dice:

Ora se un amico mi chiede qualcosa gli sconsiglio l'acquisto. Anzi lo sconsiglio anche a chi si avvicina agli albi, dicendogli che val la pena comprarsi con quei soldi una birra...

Non ho capito, tu sconsigli a prescindere qualsiasi fumetto Bonelli? O addirittura sconsigli qualsiasi fumetto?

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, frank_one dice:

Non ho capito, tu sconsigli a prescindere qualsiasi fumetto Bonelli? O addirittura sconsigli qualsiasi fumetto?

più che altro direi che lui consiglia la birra :D

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<span style="color:red">13 ore fa</span>, borden dice:
<span style="color:red">15 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

E se a settembre non ci sarà Carnevale, chi ci sarà?

Non mi aspetto una risposta.:lol:

Un altro, ovvio.

 Come rispondere senza rispondere.:lol2::clapping:

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<span style="color:red">20 ore fa</span>, Diablero dice:

Strana logica. In questa maniera di pensare non potresti sconsigliare la serie "Gli occhi del Cuore" a nessuno senza averne visto con attenzione tutte le puntate

 

Alla fine, quindi, si potrebbero sconsigliare solo le serie che hai visto fino in fondo. Cioè quelle che ti piacciono (al massimo che ti deludono proprio nel finale).

 

In realtà, non occorre toccare tutte le ortiche del mondo per sconsigliare di dormirci in mezzo.  A noi tutti basta molto meno per farci un giudizio su qualunque cosa, compresi autori e serie a fumetti...

 

(certo, poi magari non tutti vanno a dirlo proprio agli autori nel forum di chi segue la serie...  ma penso che Exit sia ancora un texiano deluso che sotto sotto vorrebbe qualche ragione per tornare a leggerlo. Se davvero non ci fosse alcuna possibilità avrebbe chiuso il capitolo e non ne scriverebbe più)

Condivido in blocco, ma a Exit c'è una storia di Tex che gli sia piaciuta? No perché se non gli piace niente, tra l'altro un dei fumetti con la maggior tiratura, perché resta sul forum? La vita è strana:D

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Ho comprato oggi il "tanto" discusso Maxi e confermo quanto detto, è un Diso in linea con quanto visto qualche mese fa sulla storia di Zagor +, un pò peggio a dirla tutta ed essendo onesti per via dei pochissimi sfondi e di qualche viso fatto un pò troppo in fretta ma, devo dire, ad una prima e seconda sfogliata non è dispiaciuto più di tanto vedremo come sarà la storia.

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I disegni saranno anche un po' così, ma a me ha dato più soddisfazione leggere questo maxi che non affrontare La cavalcata del destino oppure l'eptalogia di Mefisto.

I quattro pards in un western classico, ma con più linee di interazione tra i personaggi che si intersecano tra di loro.

E, soprattutto, questa volta fortunatamente non ritorna nessuno 

  • +1 2
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E invece, per chiudere la carriera Texiana, visto che non ci sta lavorando più sopra, la sua ultima storia disegnata, di 160 pagine, il Maestro Roberto Diso meriterebbe di vederla uscire sulla serie regolare. Non per fare un dispetto a chi non la leggerà mai ma la comprerà per non avere un buco nella collezione, bensì per rendere onore a quest'artista che fra gli 85 ed i 90 anni sta comunque continuando a sfornare un invidiabile numero di tavole alla sua età. E vi ricordo che anche altri disegnatori, arrivati alla sua età, hanno subito un calo fisiologico. Eppure questa avventura non mi è dispiaciuta. E' scorsa bene, e non vuol dire che non ha lasciato nulla. Si è lasciata leggere, i disegni non sono stati il top del top ma è già tanto riuscire a vedere il Maestro di nuovo all'opera, che me li faccio andare bene. Voglio quindi pubblicamente ringraziare il Maestro Diso, e con lui Ruju che ha scritto i dialoghi, per il regalo che mi e ci ha fatto. Probabilmente non mi leggerà mai, però sono felice di aver scritto queste righe e contento che stia illustrando una storia di Mister No ripresa da una sceneggiatura inedita del fu Guido Nolitta.

  • +1 2
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CONTIENE SPOILER

 

Le prime tavole sembrano proporre la solita storia di una faida tra due famiglie confinanti, a cui poco dopo si aggiunge l'elemento dei ladri di bestiame: due temi classici, che forse non sono estranei alla destinazione di questa sceneggiatura su un Maxi. Pensateci bene: da quant'è che sulla regolare non leggiamo una storia classica, una storia western old style? Forse, tali tematiche sono considerate talmente demodé da non poter più trovare asilo tra le pagine del mensile, e allora ecco che interviene il nostro bel Maxi, per giunta disegnato anche lui da un artista demodé, non fosse che per gli anni sul groppone, ad accogliere a braccia aperte questi "scarti di produzione".

 

Più tardi, al "festival dell'ordinaria amministrazione" si aggiunge anche, del tutto avulsa peraltro dal resto della storia, la scena del regolamento di conti nei confronti di un baro, con l'unico elemento inconsueto nel protagonista di questa che resta tutto sommato una bella parentesi, Kit Willer al posto del già notissimo baro Tex.

 

Il ritorno sui binari principali di questa avventura è cupo, con la morte del giovane figlio di Alan Foster: un uomo, quest'ultimo, tutto d'un pezzo, un duro e anche uno dei due contendenti della faida, quello tuttavia destinato a giocare la parte del "buono" agli occhi del lettore: la morte di suo figlio colpisce quindi, sia per le modalità con cui avviene che per le successive scene originate da questa giovane vita spezzata: la madre distrutta dal dolore e i sensi di colpa del cowboy Dixon, uno degli uomini di Templeton. Più volte Ruju indugerà sui rimorsi di quest'uomo, rimorsi che avranno un risvolto concreto nel finale.

 

Nel frattempo Templeton, l'altro contendente, esce allo scoperto assoldando la posse di Cougar, protagonista di una bella parte in occasione dell'uccisione del ladro di bestiame Corrigan: sorridente, gioca al gatto col topo in maniera spietata e poi si fregia con Tex di stare dalla parte della legge. A proposito di legge, altrettanto riuscita è la scena della deposizione dello sceriffo McKay, anch'essa ordita dall'anima nera Templeton. E sempre a Templeton è legata un'altra bella sequenza, quella in cui Carson (che bello vederlo agire una volta tanto senza Tex!) va a parlargli in tutta franchezza di quello che potrebbe accadere se il ranchero si mettesse contro i pards. 

 

Il gran finale, in cui i vari nodi di questa avventura si sciolgono, l'ho trovato sbrigativo e un po' confusionario, non all'altezza del resto della storia. Non tale tuttavia da compromettere la riuscita di quest'albo, che con le sue tante belle sequenze e il suo ritmo frenetico si aggiunge ad una ormai nutrita schiera di bei Maxi scritti da @PRuju, che qui cito appositamente per fargli pervenire i miei più sentiti complimenti per l'ennesima bella prova su questa pubblicazione.

 

Già, il negletto Maxi. Disegnato spesso da Diso e Cossu. Eppure i loro Maxi, grazie soprattutto alla penna di Ruju (ma anche Nizzi e Manfredi non se la sono cavata male), sono stati tra le cose più belle lette negli ultimi anni, e credo di non esagerare se dico che mi sono piaciute moltissimo storie come Il Ponte della Battaglia, Caccia a Tiger Jack, Dopo la Tempesta, Il Boss di Chicago. Storie ordinarie, d'accordo, ma scritte bene, texiane, senza fronzoli o grandi velleità ma comunque oneste, robuste, solide, appassionanti. Le storie vanno lette per essere giudicate. 

 

Certo, la pregiudiziale sui disegni la capisco. Ma a parte il fatto che anch'essi mi sono parsi tutto sommato adeguati, a mio parere resta apprezzabile una casa editrice che non lascia a terra nessuno, che trova sempre un posticino per coloro che meritano riconoscenza per quanto fatto in passato, che hanno contribuito anch'essi, nel loro piccolo, a mandare avanti la baracca di questo piccolo miracolo italiano. E se il maestro Diso, con tutta la sua veneranda età, non vuole saperne di andare in pensione, e trova ancora autori disposti a scrivergli belle storie e curatori a pubblicargliele, ebbene sappia che trova anche lettori pronti a sciropparsi quei gloriosi e stanchi segni, con affetto e - storia permettendo - gusto.      

Modificato da Leo
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Leo dice:

a mio parere resta apprezzabile una casa editrice che non lascia a terra nessuno, che trova sempre un posticino per coloro che meritano riconoscenza per quanto fatto in passato

 

Ottima osservazione la tua: Sergio Bonelli aveva proprio questa politica e suo figlio Davide la sta ancora seguendo. Nessun disegnatore è mai stato lasciato senza lavoro e se ha smesso di lavorare per la SBE è stato per sua scelta o perché sono sorti contrasti che hanno reso la collaborazione impossibile.

Quanti imprenditori agirebbero così 

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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ottima osservazione la tua: Sergio Bonelli aveva proprio questa politica e suo figlio Davide la sta ancora seguendo. Nessun disegnatore è mai stato lasciato senza lavoro e se ha smesso di lavorare per la SBE è stato per sua scelta o perché sono sorti contrasti che hanno reso la collaborazione impossibile.

Quanti imprenditori agirebbero così 

 

Persone per bene. Imprenditori illuminati. Lo sono sempre stati. 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Leo dice:

Persone per bene. Imprenditori illuminati. Lo sono sempre stati. 

 

Poco prima di morire, quando ormai aveva capito che sarebbe successo, Sergio ha fatto solo due richieste al figlio: non vendere mai l'azienda e non licenziare nessuno e Davide le ha seguite scrupolosamente  Tutti i dipendenti sono rimasti ai loro posti tranne quelli che sono andati nel frattempo in pensione o che hanno avuto contrasti personali con la casa editrice oppure hanno deciso volontariamente di seguire altre strade. Questo vale anche per i collaboratori ossia Sceneggiatori, disegnatori, coloristi ecc.

Diversi di voi hanno un'idea sbagliata di Davide Bonelli attribuendogli in toto la responsabilità di ciò che a loro non piace dell'attuale SBE, giudicandolo solo interessato ai profitti  o, peggio ancora, un burattino nelle mani di Simone Airoldi.

Non è così.

L'ho già detto altre volte, ma forse vale ripeterlo: voi non l'avete visto al funerale di suo padre parlare con ognuno degli autori dimostrando di sapere benissimo chi stava facendo cosa . Nemmeno lo avete visto lasciare la sede della casa editrice con un pacco di fumetti sotto il braccio. Quanto all'essere  influenzato da Airoldi, vi ricordo che Boselli ci ha raccontato che in Redazione tutti erano contrari alla sua proposta delle Grandi Storie Bonelli. Tutti tranne Davide e, guarda un po', la collana delle Grandi Storie è in edicola.;)

Una cosa che apprezzo di Davide è che da qualche anno porta con sé i figli alle mostre a cui partecipa e l'anno scorso ho pure incontrato le due più giovani al padiglione SBE a Lucca. Sarò un sentimentale ma mi piace che cerchi di farli familiarizzare con il suo lavoro.

 

 

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Arrivo come sempre 'a fuochi sparati' per via dell'acquisto unico mensile dei vari Tex in edicola

 

Di Diso non dico nulla se non che pare meno 'tirato via' (complessivamente) di precedenti uscite.

 

Storia invece ampiamente promossa, il tema delle faide allevatori-coltivatori è un topos classico su Tex (su tutti, Il Colonnello Watson, anch'esso ambientato in Wyoming), la 'variante' è l'inserimento della banda di Corrigan, degli indiani di Red Bear, dei regolatori di Cougar, la 'cricca' Templeton-Friedman & 'maggiorenti' del paese, che si inseriscono in tempi diversi e si intrecciano nel corso della vicenda, più le scelte di vari personaggi 'individuali' come McKay, Foster senior, il tormentato Dixon.

I quattro pards fanno la loro parte.

Insomma, un 'classicone' che si fa leggere con piacere.

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Allora...Al netto delle tavole di Diso (artista che non mi aggrada molto) dove ce ne sono alcune belle, altre così così ed altre indigeste, questo maxi di Ruju mi è piaciuto. Basi classiche(vacche, allevatori, zappatori, boss locali, indiani, cacciatori di taglie), molti personaggi, sparatorie, dialoghi texiani.

Storia che scorre bene, Ruju dà spazio anche a Kit Willer, non nasconde Carson e al massimo forse trascura Tiger.

Comunque prova secondo me valida dopo qualche scivolone.

Il 29/10/2023 at 10:22, Leo dice:

CONTIENE SPOILER

 

Le prime tavole sembrano proporre la solita storia di una faida tra due famiglie confinanti, a cui poco dopo si aggiunge l'elemento dei ladri di bestiame: due temi classici, che forse non sono estranei alla destinazione di questa sceneggiatura su un Maxi. Pensateci bene: da quant'è che sulla regolare non leggiamo una storia classica, una storia western old style? Forse, tali tematiche sono considerate talmente demodé da non poter più trovare asilo tra le pagine del mensile, e allora ecco che interviene il nostro bel Maxi, per giunta disegnato anche lui da un artista demodé, non fosse che per gli anni sul groppone, ad accogliere a braccia aperte questi "scarti di produzione".

 

Più tardi, al "festival dell'ordinaria amministrazione" si aggiunge anche, del tutto avulsa peraltro dal resto della storia, la scena del regolamento di conti nei confronti di un baro, con l'unico elemento inconsueto nel protagonista di questa che resta tutto sommato una bella parentesi, Kit Willer al posto del già notissimo baro Tex.

 

Il ritorno sui binari principali di questa avventura è cupo, con la morte del giovane figlio di Alan Foster: un uomo, quest'ultimo, tutto d'un pezzo, un duro e anche uno dei due contendenti della faida, quello tuttavia destinato a giocare la parte del "buono" agli occhi del lettore: la morte di suo figlio colpisce quindi, sia per le modalità con cui avviene che per le successive scene originate da questa giovane vita spezzata: la madre distrutta dal dolore e i sensi di colpa del cowboy Dixon, uno degli uomini di Templeton. Più volte Ruju indugerà sui rimorsi di quest'uomo, rimorsi che avranno un risvolto concreto nel finale.

 

Nel frattempo Templeton, l'altro contendente, esce allo scoperto assoldando la posse di Cougar, protagonista di una bella parte in occasione dell'uccisione del ladro di bestiame Corrigan: sorridente, gioca al gatto col topo in maniera spietata e poi si fregia con Tex di stare dalla parte della legge. A proposito di legge, altrettanto riuscita è la scena della deposizione dello sceriffo McKay, anch'essa ordita dall'anima nera Templeton. E sempre a Templeton è legata un'altra bella sequenza, quella in cui Carson (che bello vederlo agire una volta tanto senza Tex!) va a parlargli in tutta franchezza di quello che potrebbe accadere se il ranchero si mettesse contro i pards. 

 

Il gran finale, in cui i vari nodi di questa avventura si sciolgono, l'ho trovato sbrigativo e un po' confusionario, non all'altezza del resto della storia. Non tale tuttavia da compromettere la riuscita di quest'albo, che con le sue tante belle sequenze e il suo ritmo frenetico si aggiunge ad una ormai nutrita schiera di bei Maxi scritti da @PRuju, che qui cito appositamente per fargli pervenire i miei più sentiti complimenti per l'ennesima bella prova su questa pubblicazione.

 

Già, il negletto Maxi. Disegnato spesso da Diso e Cossu. Eppure i loro Maxi, grazie soprattutto alla penna di Ruju (ma anche Nizzi e Manfredi non se la sono cavata male), sono stati tra le cose più belle lette negli ultimi anni, e credo di non esagerare se dico che mi sono piaciute moltissimo storie come Il Ponte della Battaglia, Caccia a Tiger Jack, Dopo la Tempesta, Il Boss di Chicago. Storie ordinarie, d'accordo, ma scritte bene, texiane, senza fronzoli o grandi velleità ma comunque oneste, robuste, solide, appassionanti. Le storie vanno lette per essere giudicate. 

 

Certo, la pregiudiziale sui disegni la capisco. Ma a parte il fatto che anch'essi mi sono parsi tutto sommato adeguati, a mio parere resta apprezzabile una casa editrice che non lascia a terra nessuno, che trova sempre un posticino per coloro che meritano riconoscenza per quanto fatto in passato, che hanno contribuito anch'essi, nel loro piccolo, a mandare avanti la baracca di questo piccolo miracolo italiano. E se il maestro Diso, con tutta la sua veneranda età, non vuole saperne di andare in pensione, e trova ancora autori disposti a scrivergli belle storie e curatori a pubblicargliele, ebbene sappia che trova anche lettori pronti a sciropparsi quei gloriosi e stanchi segni, con affetto e - storia permettendo - gusto.      

La parte di Kit è stata sfiziosa. Ha miscelato bene gli ingredienti Ruju (forse un po' di spazio in più a Tiger sarebbe stato gradito), poi la storia ordinaria e/o classica se scritta così è godibilissima.

Il 26/10/2023 at 13:55, Leo dice:

 

Gli ultimi maxi con Cossu, entrambi di Ruju, non sono stati affatto male. Io ne consiglierei la lettura invece.

 

Circa la vendetta, sarà che è un sentimento che non mi appartiene, però rendi un pessimo servizio alla SBE (nei confronti della quale personalmente ho sentimenti di gratitudine e non di vendetta) non rendendone uno buono neanche al potenziale lettore, che potrebbe apprezzare, come è accaduto a me, anche gli ultimi vituperati Maxi di Ruju-Cossu e Nizzi-Torti. Ma anche quelli di Manfredi qui furono apprezzati da molti. Quindi, consiglio non richiesto, meglio se ti fai i fatti tuoi :D

Eh sì...Capita che quelli sconsigliati da qualcuno (letti o non letti) possano essere consigliati da altri.😄

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