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TWF - Tex Willer Forum

[765 BIS] Un covo di vigliacchi


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Adesso, MacParland dice:

Per fare un esempio pratico è come se il mese prossimo uscisse una storia in cui oltre ai pards ci sono anche: Jim Brandon, Gros Jean, Pat Mac Ryan, Nuvola Rossa, Tom Rupert, Nat Mc Kenneth, Tom Devlin, Mac Parland... Per fare una bella storia di Tex, nella maggior parte dei casi, ci vogliono un po' di pagine perchè il mondo narrativo (canovaccio della trama, personaggi nuovi da caratterizzare, azioni compiute dai Pards...) lo richiede.

Il tranello: uscito in 21 albi a striscia, ovvero 224 pagine moderne. Praticamente 2 albi dell'odierno Tex. Di personaggi ce ne sono un'infinità, forse anche più dei 26 della storia di 250 pagine di Scarpa che citi, alcuni presentati per la prima volta.

2 soli albi. Oggi li farebbero diventare.. non oso pensarlo. Considerando l'ENORME quantità di eventi narrati, tutto sommato è raccontata in poche pagine.

Penso sia tutt'ora una delle storie più amate, prova che non è vero che una storia di Tex richieda davvero una quantità spropositata di pagine. È questione di avere idee e saperle raccontare.

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Avere una buona idea e svilupparci un buon soggetto non è facile.

Se diluisci il tutto su tre albi curando personaggi e particolari (attenzione, non ho detto: allungare il brodo) hai materiale per tre mesi di uscite.

Se sintetizzi ed elimini il superfluo magari la storia ne guadagna in ritmo e dinamicità però dopo un mese ti manca il materiale.

GLB era un vulcano ma non sono tutti come lui.

E magari i tempi sono cambiati.

Telefilm e serie chilometriche ci hanno abituato a brodi (quelli sì che lo sono) allungati.

 

 

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Vorrei aggiungere una cosa sulle due pagine di pubblicità: l'albo di settembre non mi pare essere visualizzato come quando ci furono gli altri due aumenti, con Tex assoluto protagonista, per cui forse per quel mese riusciremo a scamparla.

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Adesso, Letizia dice:

Avere una buona idea e svilupparci un buon soggetto non è facile.

Giusto. Ma d'altra parte un'idea mediocre può diventare una storia più che discreta con una buona sceneggiatura.

 

Adesso, Letizia dice:

Se diluisci il tutto su tre albi curando personaggi e particolari (attenzione, non ho detto: allungare il brodo) hai materiale per tre mesi di uscite.

Penso che l'idea mediocre ha bisogno di essere allungata per recuperare smalto con buoni dialoghi e situazioni intriganti, che facciamo passare in secondo piano l'idea di base.

 

Adesso, Letizia dice:

Se sintetizzi ed elimini il superfluo magari la storia ne guadagna in ritmo e dinamicità però dopo un mese ti manca il materiale.

Ecco il dilemma: un capolavoro solo per oggi o un trimestre tranquillo in edicola?

 

Adesso, Letizia dice:

GLB era un vulcano ma non sono tutti come lui.

Più ci penso e più mi convinco che l'unico vero erede di GLB è stato Frank Miller.

 

Adesso, Letizia dice:

E magari i tempi sono cambiati.

Telefilm e serie chilometriche ci hanno abituato a brodi (quelli sì che lo sono) allungati.

E le serie italiane ci hanno abituato anche a dialoghi estenuanti.

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Storia del West di Gino D'Antonio. Non occorre fare il giro del mondo per trovare autori che in 100 pagine

sapevano raccontare una storia completa con i suoi tempi e il suo ritmo e anche le esigenze editoriali

(tranne le scadenze, visto che per 75 uscite ci mise quasi quindici anni).

Oppure prendete Watchmen (la serie originale): racconta un universo alternativo mai visto prima e presenta

una marea di personaggi. Il libro che raccoglie i 12 episodi è più corto di un MaxiTex qualunque.

  • +1 2
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Storia simpatica , che scorre veloce senza mai annoiare , buono il soggetto e buona la sceneggiatura. I personaggi sono caratterizzati in modo tradizionale , tutti personaggi canonici ( lo sceriffo, il maniscalco, l'albergatore,... la ballerina,...);  Zamberletti promosso!

Capitolo disegni

F. Volante svolge il compito in modo sufficiente. Non è facile entrare subito in sintonia con il mondo di Tex. Il suo Carson è convincente , molto meno Tex , tuttavia penso che con nuove storie riuscirà solo a migliorare. 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Doudou dice:

Temo di dire una cosa banale, ma due pagine saranno state tagliate.

 

Ti dirò che la cosa non mi convince.  

)Per me è più probabile che Zamberletti sia stato troppo veloce  e gli siano venute solo 108 pagine e in redazione gli hanno detto: vai tranquillo.

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ti dirò che la cosa non mi convince.  

)Per me è più probabile che Zamberletti sia stato troppo veloce  e gli siano venute solo 108 pagine e in redazione gli hanno detto: vai tranquillo.

"So' cento e otto che faccio lascio?" 

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Sulla lunghezza delle storie di Tex: personalmente da estimatore di "Storia del West" e di "Ken Parker" non ho problemi con storie di un albo solo, ma vorrei ricordare a chi cita "Il tranello" che stiamo parlando dell' epoca degli albetti a striscia e che è stato lo stesso GL Bonelli successivamente a fare evolvere il modo di narrare Tex come lo conosciamo adesso, con gli albi giganti, ossia con tempi più "dilatati". Il suo periodo migliore, dal n. 100 al 200 è caratterizzato da capolavori che sono tutti di circa 3 albi (alcuni un po' più, alcuni qualche pagina in meno): El Morisco, Il giuramento, Chinatown, La legge del più forte, Tra due bandiere, Sulle piste del Nord, Il figlio di Mefisto, Terra promessa, Una campana per Lucero, Il laccio nero hanno tutti circa 300 pagine, poco più o poco meno. In più il capolavoro assoluto di "In nome della legge" è di 4 albi e mezzo.

Certo in quel periodo ha scritto anche ottime storie di 2 albi circa o 1 albo e mezzo ("Massacro", "Gilas", "Diablero"), ma il meglio era di circa 3 albi.

 

I successori di GL Bonelli hanno semplicemente continuato questa tradizione ottenendo anche loro  i risultati più convincenti con storie lunghe ("Il passato di Carson", "Gli invincibili" oppure "Furia rossa" ecc. ).

 

Si vuole cambiare tradizione e fare storie più brevi di 1 albo o 2? Secondo me è un falso problema: la qualità della storia non dipende dalla sua lunghezza: mi sembra chiaro che ci sono storie di 2 albi che sono brodi allungati e storie di 3 che, per le tante cose che narrano, hanno uno stile sintetico. Ci sono albi singoli che raccontano un mondo in sole 96 pagine e altri che annoiano da morire e si fa fatica a finire. Fare esempi che portano acqua al proprio mulino per dimostrare che sono meglio gli uni o gli altri è fin troppo facile.

 

Per dire, Boselli ha ottenuto ottimi risultati sia con 3 albi , che con 2 ("Colorado Belle" , vari suoi Texoni) e anche con 1 ("Agente indiano", e numerose storie sul Magazine, tipo "Bad River" ecc.). 

 

Forse molti sono rimasti delusi recentemente da storie lunghe poco riuscite e sperano di trovare un miglioramento in quelle più corte. Mah... alla fine quello che conta - sarà banale dirlo - è l' ispirazione non il numero delle pagine.

Edited by Poe
  • +1 3
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Il 24/07/2024 at 14:04, Dix Leroy dice:

Nel 2024 questo è ciò che cerco da Tex. Storie di un albo: se dimenticabili andrà meglio la prossima, se era un capolavoro se ne potrà fare un seguito o raccontarne il prologo se necessario.

 

Il 25/06/2024 at 15:52, nino_1996 dice:

Mi piace un sacco questa iniziativa dei BIS. :D

A me non particolarmente: e' vero che questo pernette di saltare l'albo a chi non desidera acquistarlo, ma personalmente avrei preferito un 13° numero con  numerazione progressiva: quel BIS sulla costola mi stona ! 😅.

 

   Certo quando hanno lanciato l'iniziativa

@Carlo Monni si sa se fu un'idea di Borden o della redazione?)

NON mi ero accorto che questa era comunque una modalita' per avere Storie da UN albo- SI SPERA- ben ideate e quindi ben sceneggiate, quindi ha avuto ragione la Bonelli 👍e @Dix Leroy @nino_1996ok, mi avete convinto! 😅

Il 25/07/2024 at 21:47, Carlo Monni dice:

Per me è più probabile che Zamberletti sia stato troppo veloce  e gli siano venute solo 108 pagine e in redazione gli hanno detto: vai tranquillo.

Puo' essere, ma non e' un po' strano?

Il 25/07/2024 at 19:13, Il sassaroli dice:

Ecco il dilemma: un capolavoro solo per oggi o un trimestre tranquillo in edicola

 

Premesso che se l'opera valesse veramente non mi basterebbero 13 albi, assolutamente la prima opzione: datemi Dumbo subito e al massimo il mese dopo sopportero' l'eventuale riempitivo!

Il 25/07/2024 at 19:13, Il sassaroli dice:

E le serie italiane ci hanno abituato anche a dialoghi estenuanti.

E non solo loro; non capisco questo decadimento delle sceneggiature (non generale forse, ma oggettivo).Anche pensando a due film buoni ma non capolavori, come Codice d'Onore o Spanglish trovo che (al di la' degli attori) abbiano sceneggiature e dialoghi che doppiano troppe di quelle attuali che trovo spesso verbose e VUOTE.

Sara' mica colpa della comunicazione dei Social che ci abbassa l'intelligenza?!

🤔O che parliamo solo per riempire il vuoto?!😫

Absit omen.

Il 26/07/2024 at 01:22, Poe dice:

Si vuole cambiare tradizione e fare storie più brevi di 1 albo o 2? Secondo me è un falso problema: la qualità della storia non dipende dalla sua lunghezza[...] Ci sono albi singoli che raccontano un mondo in sole 96 pagine e altri che annoiano da morire e si fa fatica a finire.

 

Per dire, Boselli ha ottenuto ottimi risultati sia con 3 albi , che con 2 [...]e anche con 1, Agente indiano".

@PoeConcordo che GLB "viaggiasse" sempre bene, ma per lo piu' a colpi di due/tre albi, ma gradirei un po' di varieta' nella lunghezza delle storie perche'

Il 25/07/2024 at 15:09, Magic Wind dice:

 

Se ne contano poche perchè ce ne sono state poche, ma GLB era al top su qualunque distanza... 

 

Il 25/07/2024 at 15:23, Carlo Monni dice:

 

Dipende da cosa intendi per tempi eroici. Se ti riferisci al periodo fino a tutti gli anni 70, [Ndr le storie brevi] erano addirittura la maggioranza. Che poi bisognerebbe capirsi su cosa si intende per storia breve.

 

Solo un lettore esclusivamente bonelliano considererebbe breve una storia di più di  100 pagine.

 

Comunque una storia bellina, discreta (voto 7), con una serie di omicidi per lo piu' "inutili" (tradimenti, rapine insulse visto la missione, ulteriori tradimenti!) che pero' HANNO un loro perche' in un albo, forse un po' slegati, ma che avrebbe persino la morale: il crimine non paga!

SPOILER

 

I La mancanza di lealta' porta disastri: I e II tradimento.

 

II "L'avidità' fa brutti scherzi" p99 cit Tex.

 

-pare di ascoltare Sallustio o Dante quando parlano dell'Avaritia che e' appunto l'avidità'-

¡MUSICA per le mie orecchie!

 

III Niente di meno di una morale esplicita in bocca al personaggio "grigio"-il vecchio Russel- che salva i nostri pards:"Non ho proprio un passato pulito... e so che i SOLDI SPORCHI NON PORTANO DA NESSUNA PARTE SE NON IN UNA CELLA O IN FONDO A UNA FOSSA"e"I soldi sporchi portano sempre un mare di guai!"p112

     Aspetto muy apreciado.

 

Disegni che nelle primissime pagine mi hanno un po' spiazzato, ma forse mi sono fatto prendere dalla "confusione visiva" causatami dalla resa della terra della strada e dei cavalli, poi meglio.

Il 26/07/2024 at 01:22, Poe dice:

Forse molti sono rimasti delusi recentemente da storie lunghe poco riuscite e sperano di trovare un miglioramento in quelle piu' corte.

 

Mah... alla fine quello che conta - sarà banale dirlo - è l' ispirazione non il numero delle pagine.

Scusa @Poe questo avrei dovuto inserirlo sopra.

ASSOLUTAMENTE SI': "Molti sono rimasti delusi da storie lunghe poco riuscite", IO!

Per questo non chiedo certo tutte storie da un albo, ma apprezzerei rotazioni con 3/2 da Un albo, 3/2 da Due e 1/2 da Tre (i numeri li ho dati solo per dare un'idea).

 

In ogni caso pur avendo apprezzato piu' delle ultime uscite "Il manicomio del dottor Weyland" -ma confesso non la seconda storia-, 7 albi con Mefisto (o altri MAI piu'!).

 

Concordo ovviamente con  quanto osservi sull'ISPIRAZIONE, ma e' piu' difficile reggere la lunga distanza* e credo in fondo che un tre albi mediocre si possa cesellare in un due albi buono, certo con tanto sudore- il vecchio ma sempre attuale labor limae.

 

* I miei scrittori preferiti sono tutti "lunghi", ma ci HANNO DEDICATO UNA VITA e si chimavano Dante, Manzoni e Tolkien, non e' da tutti.

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SPOILER

Rientra nella tematica della storia coi personaggi che CREDONO di poter fare cio' che vogliono impunemente e quindi non stona, ma quanto e' idiota Brady che va a violentare la figlia dell'albergatore mentre attende la sua donna per fuggire in Messico? (Tra l'altro vedersi gia' in Messico, no?).

Criminale da mezza tacca per quanto assassino e traditore,  credo sia uno dei morti meno rimpianti e meglio ammazzati (diciamo cosi'😅) tra le migliaia della serie.In questo caso dal padre della giovane, pur riluttante.

 

Ecco su quel personaggio forse un' un ulteriore battuta in piu' nell'ufficio dello sceriffo o nel finale sarebbe stata interessante, sparisce un po', cosi' come la figlia che non torna alla tavolata finale (un po' incongruente, dato che e' lei che ferma il padre, rivela -alla persona sbagliata e non a Tex-il nascondiglio del bottino e da' generosamente l'allarme per Meg).

  D'accordo che e' una birra tra uomini, PERO'...

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  • co fondatore
<span style="color:red">3 ore fa</span>, Black Jim dice:

ma quanto e' idiota Brady che va a violentare la figlia dell'albergatore mentre attende la sua donna per fuggire in Messico?

Ma è diventata una mania? E poi quello che scrive la storia "troppo matura" (in cui non si vede niente) sono io :rolleyes:...

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🤷In effetti non so che dire🤷

 

SPOILER

e' vero che si tratta di violenza FALLITA e ovviamente "non c'e' nulla da vedere" se non il terrore della ragazza e la sua resistenza (nessun compiacimento nella scena, anzi), ma in effetti il fatto occupa quasi due pagine pp 80-81 dal lampo esterno alla casa fino allo schiaffo a Brady di Julie  che e' riuscita a gridare aiuto, poi Brady fugge e si fa ammazzare nella pagina seguente.

Rimpianto da nessuno direi.

La sequenza intera  e' di 14 vignette, di cui due doppie.

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Ormai il "Bis" di luglio è divenuto un appuntamento fisso; un albo autoconclusivo da sfogliare e leggere nelle serate roventi. 

 

Dopo l'esordio più ambizioso affidato alla penna di Borden, il format si è attestato su prove più semplici e senza eccessive pretese, tuttavia finora il livello è più che sufficiente e garantisce una parentesi di svago adatta sotto l'ombrellone o il condizionatore  :D.

 

Stavolta è toccata alla "strana" coppia Zamberletti-Volante e personalmente la loro opera mi ha abbastanza convinto.

Zamberletti dopo un esordio titubante sulla regolare, si riscatta con una sceneggiatura funzionale, che dona verve al soggetto classico su cui si poggia l'episodio.

Ho trovato buoni i ritmi e scorrevoli i dialoghi, oltretutto la trama è piuttosto ingarbugliata e riempe l'albo senza annoiare.

 

Assistiamo a una girandola di tradimenti, colpi di scena,  piani di vendetta, con Tex e Carson intenti a venire a capo al bandolo della matassa.

 

A voler essere pignoli, il bandito Colin Harding, che fin dalle prime vignette ci viene dipinto dallo sceriffo della Posse come un diavolo scatenato, si fa beffare dal complice Brady al pari di un pivello. Quest'ultimo che pur di scappare con la refurtiva non si fa scrupoli a sparare su tutti i complici, giunto a Maddox Rock si fa sopprimere come un'idiota dopo aver tentato una spregevole violenza sessuale su una ragazza. Una leggerezza non di poco, visto che era in attesa di colei che "ufficialmente" rappresenta la sua donna per scappare insieme in Messico; comunque nel frattempo Meg ha già trovato un nuovo complice e amante e l'uccisione di Brady in fondo le toglie la briga di doverlo tradire. :D

 

Particolare l'idea del patto fra sceriffo, doc e altri abitanti per spartirsi il bottino di Brady, ma l'arrivo dei rangers prima e di Harding dopo, scombussola tutti i piani.

 

L'episodio si chiude con l'ovvia punizione al bandito biondino e il recupero del malloppo dei due pards. Non di sicuro una prova eccelsa o ambiziosa, ma tutto sommato riuscita a divertente, con la giusta dose di tensione narrativa.

 

Sotto l'aspetto grafico, Volante se la cava con mestiere ma sembra sentire il peso del debutto su una distanza più lunga. Lo stile lineare funziona ma preferisco un tocco di personalità in più sulle pagine del nostro rangers. Da tenere in osservazione con eventuali nuove storie. Il mio voto finale è 7

  • +1 2
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Qualche incongruenza qua e là nella storia; disegni che  i ricordano l'esordio di Beppe Bergomi in Nazionale ai Mondiali 1982, con qualche sbavatura e altrettante - poche- indecisioni dovute allinesperienza. Storia nel complesso piatcevole da ampia sufficienza e due considerazioni sul fatto che ormai più che dare giudizi sulla stessa si va ai contributi delle opinioni sulla quantità delle uscite Texiane durante l'anno. Ultima premessa, non voglio essere polemico ed anzi andrò sicuramente fuori tema in materia, ma è solo per dire come esistono situazioni che non possono essere criticate a prescindere (caso 1) ed esista anche un livello di capacità critica più basso in relazione solo ai testi (caso 2) e che nessuno si offenda.
1) Nel 1980 Edoardo Bennato uscì con l'album "Uffà Uffà", secondo me con una delle canzoni più belle da lui mai scritte: "Sei come un juke box". La critica parò di disco incompleto. Poche settimane dopo uscì con un altro 33: "Sono solo canzonette", con "Ma che sarà", 2L'isola che non c'è", "Il rock di Capitan Uncino", e il singolo che dà il titolo all'album. Mi ripeto, più che alla quantità bisognerebbe guardare alla qualità;
2) Non la considero una regola, odio generalizzare, ma l'impoverimento del linguaggio è un dato di fatto: si usano meno parole e pian piano oltre al rischio di perderne la comprensione si corre il rischio dell'accrescimento della comprensione verso i testi lunghi scritti. Curioso: si attacca Boselli perché appare verboso e magari per farlo si portano avanti delle arringhe magari composte dalle 700 parole in uso oggi contro la base di migliaia di anni fa. GLB in molti casi era più diretto, ma spesso usava tutte delle forme circonflesse che  molti dell'epoca dovevano apparire involute su loro stesse. Ma ditemi la vostra: preferireste sempre storie con solo inseguimenti, agguati, sparatorie, duell, bang bang e ungh? Cioè un Pino Insegno ad Alberto Angela?
L'attuale Tex, come nel corso dei suoi gloriosi anni "anta" ha degli e bassi, ma io preferisco di gran lunga tutte e tante diverse uscite, magari appena annacquate alla sete di un tempo quando ce n'era una sola al mese, con quei sei o sette disegnatori fissi e solo un paio di sceneggiatori. Anche se erano tutti fuoriclasse, ma qualche volta bisogna sapersi accontentare anche solo dei buoni giocatori.

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Curioso: si attacca Boselli perché appare verboso e magari per farlo si portano avanti delle arringhe magari composte dalle 700 parole in uso oggi contro la base di migliaia di anni fa. GLB in molti casi era più diretto, ma spesso usava tutte delle forme circonflesse che  molti dell'epoca dovevano apparire involute su loro stesse. Ma ditemi la vostra: preferireste sempre storie con solo inseguimenti, agguati, sparatorie, duell, bang bang e ungh? Cioè un Pino Insegno ad Alberto Angela?

Il tuo mi sembra un po' un discorso senza capo ne coda. La verbosità di Boselli, il bagaglio lessicale degli utenti, storie incentrate esclusivamente sull'azione, un divulgatore scientifico, un comico, presentatore e doppiatore... Ma che c'entra? Non capisco il nesso logico che lega tutti questi tuoi concetti.

  • +1 1
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<span style="color:red">18 ore fa</span>, frank_one dice:

Il tuo mi sembra un po' un discorso senza capo ne coda. La verbosità di Boselli, il bagaglio lessicale degli utenti, storie incentrate esclusivamente sull'azione, un divulgatore scientifico, un comico, presentatore e doppiatore... Ma che c'entra? Non capisco il nesso logico che lega tutti questi tuoi concetti.

Il tuo mi sembra invece il classico esempio di Alettura, ovvero di commento solo a quello che gli fa comodo o a quello che ha compreso. Infatti, non fai un'obiezione che una ai miei assunti.

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20 ore fa, San Antonio Spurs dice:

l'impoverimento del linguaggio è un dato di fatto:

 

 

20 ore fa, San Antonio Spurs dice:

preferireste sempre storie con solo inseguimenti, agguati, sparatorie, duell, bang bang e ungh?

 

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Mi sembra un dato di fatto, l'impoverimento del linguaggio di oggi.

 

Queste qui sopra sono le quattro tavole postate in anticipo sul sito della Sergio Bonelli Editore sulla storia in questione. Quindi le migliori da selezionare. Leggiamo questi dialoghi, degni di Alessandro Manzoni:

 

TAVOLA 1:

MALEDETTO!

BANG BANG

AAAH

Kit! Tutto bene?

Partita chiusa.

 

TAVOLA 2:

BANG!

ZIIING (!)

Maledizione!

Capiti a proposito, amico!

Che cosa...?

Dammi il tuo cavallo!

EHI!

 

TAVOLA 3:

Buongiorno, Meg!

Salve, Steve!

Guarda chi si vede...

...piccolo il mondo, dannazione!

 

TAVOLA 4:

Togliti, ometto!

!

Muoviamoci!

Fuoco sull'ufficio dello sceriffo! (grazie per averlo specificato, se no noi lettori decerebrati non ci saremmo mai arrivati)

INDIETRO, KIT!

BANG BANG BANG

 

Dopo aver letto queste profondissime battute degne di Manzoni, che dovrebbe schiattare d'invidia davanti a tanta genialità, leggiamo quattro banalissime pagine di GianLuigi Bonelli: un tipo antiquato, superato, giurassico, che faceva solo pumpumpum, ugh, aaah: 

 

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Le conclusioni le lascio tirare a voi.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Il tuo mi sembra invece il classico esempio di Alettura, ovvero di commento solo a quello che gli fa comodo o a quello che ha compreso. Infatti, non fai un'obiezione che una ai miei assunti.

Perché accusarmi gratuitamente di non aver letto il tuo messaggio? Troppo facile uscirsene con un "no, sei tu che non hai capito quello che ho detto" ogni volta che ci viene mossa una critica. Il tuo messaggio l'ho letto e non senza qualche difficoltà, sinceramente, avendolo trovato un po' ingarbugliato.

L'obiezione te l'ho fatta: metti in campo tutta una serie di concetti che secondo me non hanno ne capo ne coda.

Dici che la gente si lamenta della verbosità di Boselli. Può essere, ma a me sembra che la principale critica che gli viene fatta sia quella di essere narrativamente troppo lento, prolisso in termini di ritmo della storia: troppe pagine spese per poche azioni che potevano occupare meno vignette.

Dici che il bagaglio lessicale della gente si sta riducendo. Di chi? Dei giovani? Degli anziani con l'Alzheimer? Di tutti in generale? Può essere, anche se mi sembra che la tua sia una generalizzazione.

Poi chiedi se preferiremmo solo storie dove si spara e si insegue, facendo intendere che secondo te una sceneggiatura possa essere o estremamente prolissa o estremamente ridotta all'osso, senza sfumature intermedie. Sinceramente non concordo.

 

Parli anche di Bennato, Piero Angela, Pino Insegno.. ma direi di fermiamoci qui.

 

Secondo te la gente non apprezza Boselli per colpa del proprio impoverimento lessicale? Nel senso che i lettori vedono troppe parole che non conoscono e si sentono a disagio? In pratica se non lo apprezzano è colpa loro perché sono ignoranti?

Forse controbatterai dicendo che in realtà non lo apprezzano anche perché sono troppo abituati al linguaggio stringato dei social o per colpa del calo della soglia dell'attenzione, quello torna sempre.

Non credi che invece possano non apprezzarlo SEMPLICEMENTE per il suo modo di narrare un po' pesante e inconcludente e perché quando leggono le sue storie si annoiano?

1 ora fa, joe7 dice:

Dopo aver letto queste profondissime battute degne di Manzoni

Mi fai venire in mente che negli anni '90 (ma forse era una ristampa) con Il Giornalino allegarono una riduzione a fumetti dei Promessi Sposi: da bambino lo adorai. Ovviamente i dialoghi erano scritti in modo da essere comprensibili per un ragazzino di 7 o 8 anni e sicuramente molte vicende furono tagliate.

Comunque gran narratore Manzoni, chissà come sarebbe stato come sceneggiatore di Tex. Però, ecco, non credo che la bontà di un fumetto vada giudicata sulla base del bel linguaggio.

 

1 ora fa, joe7 dice:

Le conclusioni le lascio tirare a voi.

Bellissime quelle tavole! Le conclusioni secondo me sono che pure Bonelli era verboso talvolta, eppure nessuno se ne è mai lamentato, anzi mi sembra che in tanti continuino ad apprezzare le sue storie, alcuni anche oggi per la prima volta. Perché della verbosità di Bonelli non si lamenta nessuno mentre di quella di Boselli sì? Perché forse il problema non è la verbosità :rolleyes:

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, joe7 dice:

 

 

 

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Mi sembra un dato di fatto, l'impoverimento del linguaggio di oggi.

 

Queste qui sopra sono le quattro tavole postate in anticipo sul sito della Sergio Bonelli Editore sulla storia in questione. Quindi le migliori da selezionare. Leggiamo questi dialoghi, degni di Alessandro Manzoni:

 

TAVOLA 1:

MALEDETTO!

BANG BANG

AAAH

Kit! Tutto bene?

Partita chiusa.

 

TAVOLA 2:

BANG!

ZIIING (!)

Maledizione!

Capiti a proposito, amico!

Che cosa...?

Dammi il tuo cavallo!

EHI!

 

TAVOLA 3:

Buongiorno, Meg!

Salve, Steve!

Guarda chi si vede...

...piccolo il mondo, dannazione!

 

TAVOLA 4:

Togliti, ometto!

!

Muoviamoci!

Fuoco sull'ufficio dello sceriffo! (grazie per averlo specificato, se no noi lettori decerebrati non ci saremmo mai arrivati)

INDIETRO, KIT!

BANG BANG BANG

 

Dopo aver letto queste profondissime battute degne di Manzoni, che dovrebbe schiattare d'invidia davanti a tanta genialità, leggiamo quattro banalissime pagine di GianLuigi Bonelli: un tipo antiquato, superato, giurassico, che faceva solo pumpumpum, ugh, aaah: 

 

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Le conclusioni le lascio tirare a voi.

Quelle 4 tavole del Bis pero' SONO BELLE ed espressive.

In questi casi si puo' anche usare un linguaggio piu' essenziale.Esistono pure fumetti muti e ricordo almeno una storia di Larry Yuma (ma credo fossero due) in cui il protagonista non parla "E non disse una parola".

In generale pero' concordo sull'impoverimento della lingua, ma sui social e di persona ancor piu' che nelle sceneggiature.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, frank_one dice:

Dici che la gente si lamenta della verbosità di Boselli. Può essere, ma a me sembra che la principale critica che gli viene fatta sia

 

quella di essere narrativamente troppo lento, prolisso in termini di ritmo della storia: troppe pagine spese per poche azioni che potevano occupare meno vignette.

        -Ndr ASSOLUTAMENTE SI'-

 

Dici che il bagaglio lessicale della gente si sta riducendo. Di chi? Dei giovani? Degli anziani con l'Alzheimer? Di tutti in generale? Può essere, anche se mi sembra che la tua sia una generalizzazione.

Poi chiedi se preferiremmo solo storie dove si spara e si insegue, facendo intendere che secondo te una sceneggiatura possa essere o estremamente prolissa o estremamente ridotta all'osso, senza sfumature intermedie. Sinceramente non concordo.

 

Secondo te la gente non apprezza Boselli per colpa del proprio impoverimento lessicale? ... In pratica se non lo apprezzano è colpa loro perché sono ignoranti?

...

Bellissime quelle tavole! Le conclusioni secondo me sono che pure Bonelli era verboso talvolta, eppure nessuno se ne è mai lamentato, anzi mi sembra che in tanti continuino ad apprezzare le sue storie, alcuni anche oggi per la prima volta. Perché della verbosità di Bonelli non si lamenta nessuno mentre di quella di Boselli sì? Perché forse il problema non è la verbosità :rolleyes:

Non entro direttamente nella polemica, ma in parte concordo con Frank_one, il problema NON e' SOLO la verbosita'

(ma e' d'uopo di dire che frequentemente parole in piu' ci sono a iosa),

ma anche una piu' generale PROLISSITA' nella narrazione della storia (beninteso QUANDO le storie di Borden sono criticabili).

Detto questo ho letto da poco per la prima volta "E venne il giorno"(I Color Tex) e l'ho apprezzato.

Non sono Boselliano, ma co e viene ricordato spesso sul forum Boselli, oltre che scrivere deve curare tutte le serie, quindi alcuni difetti sono comprensibili, pur per me rimanendo tali.

(Si potrebbe parlare anche dell'ultimo TW e della lezione di sceneggiatura, ma non qui, forse!

<span style="color:red">3 ore fa</span>, frank_one dice:

Mi fai venire in mente che negli anni '90 (ma forse era una ristampa) con Il Giornalino allegarono una riduzione a fumetti dei Promessi Sposi: da bambino lo adorai. Ovviamente i dialoghi erano scritti in modo da essere comprensibili per un ragazzino di 7 o 8 anni e sicuramente molte vicende furono tagliate.

 

Comunque gran narratore Manzoni, chissà come sarebbe stato come sceneggiatore di Tex. Però, ecco, non credo che la bontà di un fumetto vada giudicata sulla base del bel linguaggio.

 

           NDR NDR NDR

Ndr GLB credo si definisse un romanziere prestato al fumetto e qui, sara' deformazione professionale o carattere, ma anche per me i testi rimangono fondamentali: chiaro che cinema e fumetto vivono di immagini, ma non solo, trovo la sceneggiatura fondamentale e i dialoghi di piu': apprezzo (molto) una bella fotografia, l'azione e qualche effetto speciale, ma se sceneggiatura e dialoghi sono mancanti mi annoio.

Cfr (per me) il IV capitolo di I Jones sul teschio di cristallo -che ho dormito fin dalla scena dell'atomica e non vedevo l'ora finisse pur essendo per altri aspetti ben confezionato- rispetto a Indiana Jones e l'ultima crociata (ok li' c'era pure Sean Connery, ma mica solo quello!).

👍 Vero, anch'io! 👍

Letto a 9 anni credo, davvero indimenticabile🙂.

Un capolavoro di Nizzi e Piffarerio, lo trovate ancora su ebay, anche a poco

(in varie edizioni).

 

Chiaro che e' una sintesi semplificata -cfr il finale senza tutto "il sugo della storia"- ma e' una MIRABILE sintesi con tanto di "Manzoni personaggio" quando vengono riportate le sue parole.

   E se per caso non trovate copie e'...perche' ne ho comprate 4 io a novembre per farle leggere alla mia quinta

(🤔l'alternativa sarebbe stata dire ai ragazzi di riprendere in mano il romanzo da soli e sapere che i piu', al massimo, avrebbero letto il bignami di qualche sito...😫).

Per la cronica e' stato apprezzato 🙂👍.

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Adesso, Black Jim dice:

Non entro direttamente nella polemica

No no, nessuna polemica. Anzi, chiedo scusa a @San Antonio Spurs, che peraltro ho seguito con interesse su altre discussioni, se i toni si sono un po' accesi. Pur non condividendo il suo modo di vedere, ha toccato argomenti che mi stuzzicano e mi son lasciato prendere ^_^

Adesso, Black Jim dice:

Si potrebbe parlare anche dell'ultimo TW e della lezione di sceneggiatura, ma non qui, forse!

Ahia. Tocchi un tasto dolente. L'ultimo Tex Willer, "La figlia del desperado", mi ha messo più di qualche dubbio se valga la pena continuare a seguire la serie o se io non stia sprecando i miei soldi. Potrebbe essere il penultimo numero che prendo (perché voglio vedere comunque la conclusione).

Quell'editoriale poi mi è risultato di un'antipatia assurda e non mi ha certo predisposto positivamente alla successiva lettura dell'albo. Ma.. eventualmente ne parleremo nell'apposita sezione.

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Potenza del medium fumetto.

Potenza di un comparto grafico magnifico.

Potenza di una sceneggiatura nizziana meravigliosa.

Potenza dei dialoghi di Manzoni.

 

Adesso, frank_one dice:

No no, nessuna polemica. Anzi, chiedo scusa a @San Antonio Spurs, che peraltro ho seguito con interesse su altre discussioni, se i toni si sono un po' accesi. Pur non condividendo il suo modo di vedere, ha toccato argomenti che mi stuzzicano e mi son lasciato prendere ^_^

Ahia. Tocchi un tasto dolente. L'ultimo Tex Willer, "La figlia del desperado", mi ha messo più di qualche dubbio se valga la pena continuare a seguire la serie o se io non stia sprecando i miei soldi. Potrebbe essere il penultimo numero che prendo (perché voglio vedere comunque la conclusione).

Quell'editoriale poi mi è risultato di un'antipatia assurda e non mi ha certo predisposto positivamente alla successiva lettura dell'albo. Ma.. eventualmente ne parleremo nell'apposita sezione.

Si, scusa, non voleva essere un'accusa.

Sul resto concordo, sono anch'io in fase di riflessione.

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9 minuti fa, Black Jim dice:

Un capolavoro di Nizzi e Piffarerio, lo trovate ancora su ebay, anche a poco

(in varie edizioni).

Non ricordavo fosse di Nizzi :lol:

Comunque quella dei classici a fumetti de Il Giornalino era un collana fantastica, li consiglio caldamente. Su ebay ve li tirano dietro.

 

Da segnalare:

- Pinocchio di Luciano Bottaro

- Il Mondo perduto di Nevio Zeccara con in appendice una versione a fumetti di Alle montagne della follia (sotto le mentite spoglie di un generico "La città sotto i ghiacci") di Lovecraft!

- Il richiamo della foresta di Sergio Toppi

- La freccia nera di Gianni De Luca

 

Capolavori!

 

Fine OT

Edited by frank_one
  • +1 2
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Il 02/08/2024 at 16:38, frank_one dice:

 

Comunque gran narratore Manzoni, chissà come sarebbe stato come sceneggiatore di Tex. 

Come noto, alcune delle espressioni ed imprecazioni più 'forti' e più 'classiche' del Tex di GLB furono riprese proprio dai Promessi Sposi. 

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