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TWF - Tex Willer Forum

Addio a Gianfranco Manfredi


Sam Stone

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Un mio piccolo aneddoto sull'autore che ci ha lasciati. Eravamo nel 2009, credo, e Manfredi era appena passato alla serie regolare con la storia dell'acqua disegnata da Civitelli e ricordata poco sopra da Monni. Era l'epoca in cui il forum cercava di emergere dalla mediocrità e tra gli utenti che si davano da fare vi era un indiavolato Anthony Steffen, che davvero si prodigava in tutte le maniere. Fu lui ad avere l'idea del Tex Magazine del forum e sempre lui a fare una piccola intervista a Manfredi che aveva contattato in privato. Ricordo che mentre ne parlavamo gli dissi: Carmelo, che ne dici di mettere l'intervista direttamente sul magazine? (Era inizialmente prevista infatti la sua pubblicazione sulle pagine del forum). Fu così che decidemmo di fare qualche altra domanda a Manfredi e alla fine ne venne fuori un'intervista carina e simpatica di diverse pagine. Lui fu gentilissimo e rispose a tutto senza mai tirarsi indietro. Quando il magazine fu online, attraverso Mauro Boselli giunse nelle mani di Sergio, immagino in una versione cartacea stampata negli uffici della casa editrice. Il Sergione ci fece sapere che reputava la nostra davvero una bella iniziativa, aveva sempre un occhio di riguardo e qualche buona parola per i piccoli fanzinari da incoraggiare, e venne fuori che una delle cose che maggiormente lo sorprese fu proprio la disponibilità che Manfredi ci aveva concesso (visto che eravamo proprio alle prime armi e nessuno ci conosceva). Non riusciva proprio a capacitarsene. Con l'autore ebbi anche il modo di fare una gaffe ponendogli la domanda se dovessimo considerare quella storia in edicola come una storia a tesi, idea che lo rivoltava proprio, che ne potevo sapere, decisi lo stesso di conservare quella domanda nell'intervista del magazine e la relativa risposta un po' piccata in cui il buon Manfredi mi tirava le orecchie! Lo ricordo con molta simpatia anche se le storie pubblicate su Tex le ho sempre giudicate atipiche.

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Ricapitolando le storie di Manfredi su Tex.

 

Quella che gli fu commissionata (come soggetto: a quando risale la sceneggiatura?) già nei primi anni 90 e fu poi disegnata da Repetto nel 1998 è il MaxiTex del 2005 "La Pista degli agguati". Ci sono alcune sbavature e momenti "wtf" (Tex che non spara all’aerostato a pochi metri da terra perchè pensa che si schianterebbe come un jumbo jet e ci si arrampica sopra) ma in generale mi sembra molto superiore alle nizzate dello stesso periodo, chissà perchè fu messa nel cassetto per 7 anni...)

 

Tex 584-585 (2009) "La Grande Sete" disegni di Civitelli dovrebbe essere la successiva, fatta oltre dieci anni dopo, di cui parlava Carlo .

 

Poi abbiamo nella serie regolare:

Tex 609-610 "Sei divise nella polvere" (2011) disegni di Ticci

Tex 654-655 "Oro Nero" (2015) disegni di Leomacs

Tex 671-672 "La banda dei serpenti" (2016) disegni di Ernesto Garcia Seijas

Tex 701-702 "La Regina dei Vampiri" (2019) disegni di Alessandro Bocci

 

Altri:

Texone 25 (2011) "Verso l'Oregon" disegnato da Carlos Gomez.

Texone 38 (2022) "I due fuggitivi" disegnato da Freghieri

 

MaxiTex 23 (2018) presenta come una delle due storie "Deserto Mojave" disegnata da Nespolino (220 pagine esatte, era per la regolare?)

MaxiTex 29 (2021) "Mississipi Ring"  disegnata da Rotundo.

 

Color Tex 4 (il primo "color tex storie brevi", 2013) con la storia breve "L'ultimo della lista" disegnata da Biglia

Color Tex 19 (2021) "il killer Fantasma" disegnato da Cossu

 

Tex Cartonato numero 4 (2016) "Lassù nel Montana" disegnato da Giulio De Vita

 

Se quella di Gomez è l'ultima storia ancora nel cassetto, sono 14 storie nell'arco di una ventina d'anni. Ma è probabile che le ultime cose pubblicate siano cose rimaste nel cassetto da tempo. Qualcuno saprebbe "mettere in ordine" questa lista con un idea del periodo di realizzazione?

 

Personalmente, tranne la sbavatura già citata e i disegni di un Repetto ormai lontano dai fasti del passato, la storia "La Pista degli agguati" mi era piaciuta, aveva un ritmo molto sostenuto (anche troppo per un maxi, con continue nuove sfide e incontri ogni poche pagine, pareva di leggere le vecchie strisce raccolte in volume...). Poi però era iniziato il lungo periodo in cui avevo smesso di leggere Tex, e le storie successive le devo ancora recuperare. i Texoni li leggevo ancora però e ricordo che "Verso l'Oregon" mi piacque molto, e le varie riletture hanno sempre confermato questo giudizio.

 

Dopo aver saltato le storie iniziali, ho letto solo le ultime, appesantite da disegnatori come Cossu o (l'attuale) Rotundo, o scarsamente texiane come "La regina dei vampiri" e non mi erano piaciute molto. Non ci ritrovavo più lo sceneggiatore non solo di Magico Vento, ma nemmeno di "Verso l'Oregon". Calo dovuto all'età o a problemi di salute? perdita di fiducia nel pubblico per eccesso di frequentazione di social? (dovrebbe essere una sindrome riconosciuta dalla sanità pubblica ormai...). Scazzi e problemi con la Bonelli? Vallo a capire. Ma compilare questo elenco mi ha ricordato che ci sono ancora diverse storie di Tex scritte da lui e molto più vicine temporalmente a "Verso l'Oregon" che devo ancora leggere, ed è ora che lo faccia...

 

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1 ora fa, Diablero dice:

Ricapitolando le storie di Manfredi su Tex.

 

Quella che gli fu commissionata (come soggetto: a quando risale la sceneggiatura?) già nei primi anni 90 e fu poi disegnata da Repetto nel 1998 è il MaxiTex del 2005 "La Pista degli agguati". Ci sono alcune sbavature e momenti "wtf" (Tex che non spara all’aerostato a pochi metri da terra perchè pensa che si schianterebbe come un jumbo jet e ci si arrampica sopra) ma in generale mi sembra molto superiore alle nizzate dello stesso periodo, chissà perchè fu messa nel cassetto per 7 anni...)

 

Tex 584-585 (2009) "La Grande Sete" disegni di Civitelli dovrebbe essere la successiva, fatta oltre dieci anni dopo, di cui parlava Carlo .

 

Poi abbiamo nella serie regolare:

Tex 609-610 "Sei divise nella polvere" (2011) disegni di Ticci

Tex 654-655 "Oro Nero" (2015) disegni di Leomacs

Tex 671-672 "La banda dei serpenti" (2016) disegni di Ernesto Garcia Seijas

Tex 701-702 "La Regina dei Vampiri" (2019) disegni di Alessandro Bocci

 

Altri:

Texone 25 (2011) "Verso l'Oregon" disegnato da Carlos Gomez.

Texone 38 (2022) "I due fuggitivi" disegnato da Freghieri

 

MaxiTex 23 (2018) presenta come una delle due storie "Deserto Mojave" disegnata da Nespolino (220 pagine esatte, era per la regolare?)

MaxiTex 29 (2021) "Mississipi Ring"  disegnata da Rotundo.

 

Color Tex 4 (il primo "color tex storie brevi", 2013) con la storia breve "L'ultimo della lista" disegnata da Biglia

Color Tex 19 (2021) "il killer Fantasma" disegnato da Cossu

 

Tex Cartonato numero 4 (2016) "Lassù nel Montana" disegnato da Giulio De Vita

 

Se quella di Gomez è l'ultima storia ancora nel cassetto, sono 14 storie nell'arco di una ventina d'anni. Ma è probabile che le ultime cose pubblicate siano cose rimaste nel cassetto da tempo. Qualcuno saprebbe "mettere in ordine" questa lista con un idea del periodo di realizzazione?

 

Personalmente, tranne la sbavatura già citata e i disegni di un Repetto ormai lontano dai fasti del passato, la storia "La Pista degli agguati" mi era piaciuta, aveva un ritmo molto sostenuto (anche troppo per un maxi, con continue nuove sfide e incontri ogni poche pagine, pareva di leggere le vecchie strisce raccolte in volume...). Poi però era iniziato il lungo periodo in cui avevo smesso di leggere Tex, e le storie successive le devo ancora recuperare. i Texoni li leggevo ancora però e ricordo che "Verso l'Oregon" mi piacque molto, e le varie riletture hanno sempre confermato questo giudizio.

 

Dopo aver saltato le storie iniziali, ho letto solo le ultime, appesantite da disegnatori come Cossu o (l'attuale) Rotundo, o scarsamente texiane come "La regina dei vampiri" e non mi erano piaciute molto. Non ci ritrovavo più lo sceneggiatore non solo di Magico Vento, ma nemmeno di "Verso l'Oregon". Calo dovuto all'età o a problemi di salute? perdita di fiducia nel pubblico per eccesso di frequentazione di social? (dovrebbe essere una sindrome riconosciuta dalla sanità pubblica ormai...). Scazzi e problemi con la Bonelli? Vallo a capire. Ma compilare questo elenco mi ha ricordato che ci sono ancora diverse storie di Tex scritte da lui e molto più vicine temporalmente a "Verso l'Oregon" che devo ancora leggere, ed è ora che lo faccia...

 

 

Vero, talvolta non si comprendeva come Manfredi fosse lo stesso autore, quasi sempre brillante, di Magico Vento.

 

Di seguito i due estremi su Tex, secondo i miei gusti:

 

PEGGIORE STORIA DI MANFREDI SU TEX

Color Tex 19 (2021) "il killer Fantasma" disegnato da Cossu

 

MIGLIORE STORIA DI MANFEEDI SU TEX

Tex Cartonato numero 4 (2016) "Lassù nel Montana" disegnato da Giulio De Vita

 

TRA QUESTI ESTREMI

Texone 25 (2011) "Verso l'Oregon" disegnato da Carlos Gomez.

Texone 38 (2022) "I due fuggitivi" disegnato da Freghieri

 

Edited by Jeff_Weber
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Stavo riguardando dei vecchi video e ho trovato una simpatica intervista a Manfredi dove parla del suo "complicato" rapporto con Tex

 

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Di Manfredi ho letto solo i primi 10 numeri di MV, i Texoni, i Maxi ed i Color, ma la sua é una perdita che pesa davvero nel mondo del fumetto, RIP.

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Il 24/01/2025 at 21:39, Leo dice:

Mi unisco al cordoglio dei vari pards che mi hanno preceduto per la scomparsa di Gianfranco Manfredi.

 

Non ero un suo lettore. Ho cominciato e non finito Adam Wild, non ho mai cominciato Volto Nascosto e Shangay Devil, Magico Vento mi respingeva per i suoi tratti fantastici. 

 

Su Facebook ricevetti una non simpatica risposta da lui a un mio commento sulla Baraldini, alcuni suoi Tex li reputo particolarmente infelici, non solo per la cifra ideologica sempre presente ma anche per il modo eretico con cui il personaggio talvolta veniva trattato. 

 

Era tuttavia, per quello che traspariva da Facebook, un uomo appassionato e arguto, oltre ad essere un artista i cui campi di interesse svariavano dalla storia alla letteratura, dalla musica al fumetto. Soprattutto, il tanto affetto che vedo qui e altrove mi fa percepire l'importanza della sua figura e il grande peso che rappresenta la sua perdita. Era relativamente giovane, non aveva smesso di scrivere, di appassionarsi, di voler comunicare e trasmettere.

 

Penso di avere un "debito" nei suoi confronti, in termini di letture mai fatte e di personaggi ignorati a torto, come tanti di voi mi hanno fatto capire. 

 

Quando l'ho apprezzato, l'ho fatto davvero, con intensità. Verso l'Oregon e I due fuggitivi sono tra le storie più belle che mi sia capitato di leggere, due sceneggiature preziose, poetiche e forti al contempo. Due tra i Tex più belli di sempre. Eccellente anche il suo cartonato alla francese, Sfida nel Montana, e alcune sue sceneggiature per la regolare, come La grande sete e la storia sulla vecchia strega messicana. Sono sufficienti questi pochi racconti per svelare la tempra del suo essere autore, sceneggiatore, artista. Del suo essere un appassionato e vigoroso intellettuale, di cui sentiremo la mancanza. 

 

Io colmerò alcune mie lacune, facendone rivivere la voce tramite la mia lettura. Perché se c'è una consolazione davanti a questi lutti, sta nel fatto che la voce di colui che non c'è più non finisce di parlare, di trasmettere, di donare. Non lo farà finché ci sarà qualcuno che leggerà quanto da lui scritto. E io auguro agli scritti di Manfredi, siano essi libri o fumetti o canzoni, di durare, di restare attuali, di essere apprezzati nel tempo. Gli auguro di parlare ancora, e ancora a lungo. 

Post che potrei firmare col mio nome, tanto la mia esperienza è praticamente identica alla tua.

Penso ad Adam Wild, abbandonato dopo essermi ostinato a farmelo piacere a tutti i costi, e Magico Vento, il cui elemento fantasy mi ha sempre lasciato perplesso.

Verso l'Oregon è per me l'ultimo grande Texone, che una recente rilettura mi ha fatto apprezzare ancora di più.

I suoi Nick Raider li reputo più che validi mentre su Dylan Dog solo L'orrenda invasione (nr.105) mi aveva convinto.

Volto nascosto, a questo punto, devo assolutamente recuperarlo!

 

Leggendo il suo curriculum ho scoperto (con qualche anno di ritardo) che ha scritto soggetto e sceneggiatura di una serie TV di fine anni '80, "Colletti bianchi", che non ebbe successo ma che ricordo con piacere. Opera intelligente e divertente con, tra gli altri, Faletti, Oppini e Teocoli tra gli intepreti.

 

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Di Manfredi ho apprezzato gli estremi: Gordon Link e Cani sciolti. Invito a riprendere in mano qualche numero degli acchiappafantasmi de noantri per riscoperire un trash anni 90 ben fatto, ironico e leggero, l'antitesi del DD sclaviano per atmosfera, ancora gustoso a distanza di tanti anni.

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  • Collaboratori

Per rispondere a Diablero, non ho tutti i dati sulle storie di Manfredi, però:

 

Texone di Freghieri è del dicembre 2019

Color Tex di Cossu è del dicembre 2019

La regina dei vampiri è del novembre 2016

Il cartonato di De Vita risale ai primi mesi (inverno) del 2015

La banda dei serpenti è del febbraio 2014

Deserto Mojave è un soggetto del novembre 2014

La breve di Biglia del Color Tex è del settembre 2012

Oro nero è dell'agosto 2011

Sei divise nella polvere è del gennaio 2009

La grande sete è dell'autunno 2006

Il texone di Gómez è dell'autunno 2006

 

Non ho altri dati 😒

 

 

Deserto Mojhave era per la serie mensile!

 

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Il 25/1/2025 at 18:36, Dee Brown dice:

Le sue storie per Nick Raider per me si perdono nelle nebbie della memoria come tutta la serie. Saranno state in linea con il buon livello dell'intera serie.

 

Di Nick Raider ricordo una sua storia davvero notevole, La rosa gialla del Texas, disegnata da Mastantuono, in cui per la prima volta mi resi conto delle sue potenzialità di scrittore.

Magico Vento non è che parte "lento", è che inizia come un “Weird Western” che declina in chiave horror i miti e le leggende dei nativi americani e in particolare dei Lakota. Poi, col tempo, si trasforma in un grande affresco sulla frontiera americana, che per me sta alla pari con la Storia del West di D'Antonio. Di più, Manfredi scrive una sorta di "storia segreta dell'America", dove sono i grandi potentati industriali e le lobby politiche a determinare i cambiamenti di direzione della Storia ed è con la violenza istituzionalizzata che questa viene costruita.

Di recente Manfredi aveva dichiarato che fu un errore chiuderla, visto che col venduto che aveva poteva stare ancora tranquillamente in edicola. Gran peccato, in effetti.

 

Volto Nascosto è l’altro suo capolavoro, mentre Shangai Devil, pur buona, non ne raggiunge i vertici e si perde in troppi intrighi e macchinazioni.

 

Adam Wild per me è un’altra serie di assoluto livello, purtroppo ha chiuso proprio mentre stava ingranando alla grande, col tempo avrebbe potuto trasformarsi in un Magico Vento africano.

 

Cani sciolti ho smesso di seguirla quando hanno chiuso la serie da edicola, è stata poi completata?

 

Il 26/1/2025 at 22:28, Diablero dice:

Dopo aver saltato le storie iniziali, ho letto solo le ultime, appesantite da disegnatori come Cossu o (l'attuale) Rotundo, o scarsamente texiane come "La regina dei vampiri" e non mi erano piaciute molto. Non ci ritrovavo più lo sceneggiatore non solo di Magico Vento, ma nemmeno di "Verso l'Oregon". Calo dovuto all'età o a problemi di salute? perdita di fiducia nel pubblico per eccesso di frequentazione di social? (dovrebbe essere una sindrome riconosciuta dalla sanità pubblica ormai...). Scazzi e problemi con la Bonelli? Vallo a capire. Ma compilare questo elenco mi ha ricordato che ci sono ancora diverse storie di Tex scritte da lui e molto più vicine temporalmente a "Verso l'Oregon" che devo ancora leggere, ed è ora che lo faccia...

 

Ti sei perso le sue storie migliori (a parte Verso l’Oregon). Sei divise nella polvere è tout court una delle più belle storie di Tex post-Bonelli. Ma sono ottime, e per me per niente “atipiche”, anche La grande sete, Oro nero, La banda dei serpenti e Deserto Mohave. Dopo di queste per un periodo mollò Tex (mi pare per dei dissensi con Boselli o forse con la casa editrice). Tornò con La regina dei vampiri, ma non raggiunse più i livelli di prima (mi mancano da leggere la storia di Freghieri e quella di Rotundo, però).

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<span style="color:red">52 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

Cani sciolti ho smesso di seguirla quando hanno chiuso la serie da edicola, è stata poi completata?

 

 

E' uscito un episodio per il circuito librario, illustrato da Gerasi... Credo esistano ancora due o tre episodi, perlomeno a livello di sceneggiatura.

Barbara Baraldi ha invece confermato che recentemente si era riavvicinato a Dylan Dog, scrivendo tre storie (la prima in uscita tra pochi mesi, sempre con Gerasi ai pennelli).

 

Il 27/01/2025 at 10:22, Il sassaroli dice:

Di Manfredi ho apprezzato gli estremi: Gordon Link e Cani sciolti. Invito a riprendere in mano qualche numero degli acchiappafantasmi de noantri per riscoperire un trash anni 90 ben fatto, ironico e leggero, l'antitesi del DD sclaviano per atmosfera, ancora gustoso a distanza di tanti anni.

La genesi della serie di Gordon Link (per i quali mi pare che le Edizioni IF abbiano annunciato la riproposta degli episodi migliori) è assai curiosa: nasce infatti come serie TV, sulla falsariga di quella Valentina con Demetra Hampton di cui Manfredi fu sceneggiatore.

I rapporti con Casarotti, patron della Dardo, all'inizio avrebbero dovuto concretizzarsi in un telefilm sul Grande Blek, poi di comune accordo si virò sull'adattamento al medium fumetto delle sceneggiature di Gordon Link... Da lì a qualche anno iniziò la collaborazione con la Bonelli. ;)

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On 1/27/2025 at 10:22 AM, Il sassaroli said:

Di Manfredi ho apprezzato gli estremi: Gordon Link e Cani sciolti. Invito a riprendere in mano qualche numero degli acchiappafantasmi de noantri per riscoperire un trash anni 90 ben fatto, ironico e leggero, l'antitesi del DD sclaviano per atmosfera, ancora gustoso a distanza di tanti anni.

Sono anni che spero in una ristampa, magari da parte della If.

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  • Rangers

Deve uscire anche il secondo volume del Procuratore (stampato in Italia dalla Cosmo).

Nell'introduzione del primo volume c'è scritto che a livello di testi era già completo, mancherebbero solo i disegni quindi suppongo che a breve avremo notizie anche di quello.

 

Volto Nascosto e Shangai Devil dovrei recuperarli anch'io, non li ho mai letti...

Magico Vento è il suo capolavoro.

Su Tex alti e bassi, ma alcune storie sono venute fuori veramente bene

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Dovrebbe uscire anche per Allagalla il graphic novel Il diario di Adelaide, disegnato da Marta De Vincenzi e Alessandro Ravera, dedicato ad Adelaide Aglietta e al processo di Torino (fatti degli anni '70 che confesso di non conoscere)

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@Magic Wind su Magico Vento ti rispondo insomma. 
Vado a memoria. 

Il numero 1 era una "sorta" di mostro del mese, così come il numero 2, il numero 4 e il numero 5 (che pure lascia intravedere il potenziale della mitologia indiana). nel numero 3 parte quella storia segreta dell'America, di cui parli.

I numeri 6 e 7 dovevano aprire qualche porta che poi rimase chiusa. Addirittura il giornale di SBE, diceva che Beaumont doveva essere il primo grande nemico. E i numeri 9 e 10 presentano una storiella doppia poco incisiva (primo momento in cui pensai di mollare la serie). 

I numeri 8 e 11 ancora mostri del mese. 

Il 12 un bel noir disegnato da Ortiz (Cielo di piombo- ma ancora una storia diversa dalle precedenti e quindi abbastanza disorientante). 

Il 13, il 14 e il 15 mitologia indiana, danza degli spettri, mescolati con lo spaghetti western del numero quindici. 

E il numero 16 fa il botto e si comincia a intravedere l'architettura.

Poi dal 22 si parte e non si torna più indietro con la prima saga che davvero mette le ali a Magico Vento e anche Hogan comincia ad assomigliare a un personaggio tridimensionale.  

Tra il 16 e il 22 alcune storielle (L'uomo dei gatti, il collezionista, Bedlam) e alcune storie notevoli (la mano sinistra del diavolo. 

Dopo si corre fino al numero 100, con qualche numero a vuoto, in mezzo (il mistero della diligenza, L'amore e il sangue, spedizione di soccorso, Agorafobia, il lago del terrore) che ci stanno in una saga così lunga e qualche numero meraviglioso, ma che non va più da nessuna parte "Il pozzo degli antichi". 

 

Chiusasi la saga delle guerra di Toro Seduto ( ma perché Magico Vento a un certo punto va ad aiutare Capo Giuseppe e noi quelle storie non le abbiamo mai lette?- se non ricordo male la cosa è riportata solo in una didascalia del numero 101)

La serie prosegue con albi più o meno belli, anche se perde tutti i disegnatori migliori, eccetto Barbati, Ramella e Perovic che continuano a reggere la baracca fino alla fine. Il finale di MV, invece mi deluse molto e tutta la storia del triangolo amoroso Lozen, Estrella mi ha annoiato. 
Chiedo perdono, Siniscalchi non mi è mai piaciuto. 

Magico Vento resta una grande serie, che come tutte le serie regolari ha avuto tantissimi alti, qualche basso e si è chiusa in sordina. La prima miniserie di 4 l'ho letta, ma non la ricordo, la seconda devo ancora acquistarla. 

Secondo me è stato un errore chiudere la serie. si poteva mollare Hogan e proseguire con le guerre Apache. 

 

Volto Nascosto resta la migliore miniserie Bonelli ed è quella che avrebbe dovuto servire da modello per le altre, invece si scelse il "bromurico" Brad Barron. 

7 minutes ago, Magic Wind said:

Dovrebbe uscire anche per Allagalla il graphic novel Il diario di Adelaide, disegnato da Marta De Vincenzi e Alessandro Ravera, dedicato ad Adelaide Aglietta e al processo di Torino (fatti degli anni '70 che confesso di non conoscere)

Credo che sia una storia inedita che parla del primo processo alle BR. La Aglietta decise di fare la giurata, dopo che centinaia di persone rinunciarono. 

 

P.S. Ovviamente le recensioni fatte con l'accetta di MV (un aggettivo per ogni storia), sono solo opinioni.

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Beh, intanto complimenti per la memoria, io i singoli albi non me li ricordo così bene. Sul fatto che MV sia partita inizialmente come serie western-horror e poi si sia trasformata in qualcosa di più articolato e complesso siamo d’accordo. Non siamo d’accordo sul finale, che io ho trovato molto bello e all’altezza del personaggio.

Si, storie da raccontare ce ne sarebbero state ancora tante, dispiace davvero che Manfredi abbia preso la decisione di chiudere la serie (il motivo a quanto ne so è stato proprio la “diaspora” dei suoi disegnatori verso Tex). Alla fine mi pare se ne fosse pentito anche lui, anche perché si era reso conto che MV aveva un pubblico di lettori davvero affezionato…

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@Magic Wind grazie a proposito della memoria. Ma i primi 50 sia di MV che di Dampyr li ricordo molto bene. Li lessi in diretta uno al mese e non a blocchi come fatto in seguito. 

 

Sul finale: mi ha estenuato l'inseguimento a Hogan che secondo me aveva già dato tutto e lo aveva tolto di mezzo svariate volte. Le storie di Magico Vento hanno dei finali molto stringati, alle volte sbrigativi, invece quella serie di albi a un certo punto smise di appassionarmi. Io (da lettore) lo avrei eliminato e avrei cominciato la questione Apache anche prima per raccontare della cattura di Geronimo. 

Sulla chiusura: oltre alla questione disegnatori, c'era la questione che Volto Nascosto aveva venduto 65mila copie, mentre MV ne vendeva 40mila. L'idea di Marcheselli e Manfredi era di proseguire con quello (l'intervista a Manfredi l'ho letta qualche giorno fa in cui dava questi dati). Peccato che la scelta non si sia rivelata lungimirante perché credo che poi Shanghai Devil sia piaciuta poco ai lettori di Volto Nascosto (io non ho mai finito di leggerla e nemmeno comprarla) e pochissimo a quelli di Magico Vento... E inoltre c'era l'impossibilità per lui da solo di lavorare su due serie... 

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1 ora fa, Geronimo dice:

Sulla chiusura: oltre alla questione disegnatori, c'era la questione che Volto Nascosto aveva venduto 65mila copie, mentre MV ne vendeva 40mila.

 

Numeri di appena qualche lustro fa ma che oggi sembrano appartenere a un'altra era geologica. Incredibile la contrazione del mercato che c'è stata a partire dagli anni '10...

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2 hours ago, Magic Wind said:

Numeri di appena qualche lustro fa ma che oggi sembrano appartenere a un'altra era geologica. Incredibile la contrazione del mercato che c'è stata a partire dagli anni '10...

Beh, se le altre serie fossero state del livello di Volto Nascosto, magari i lettori avrebbero avuto più fiducia a provare nuove serie...

 

È incredibile per me vedere parlare di vendite e mercato e di crisi come se fossero TOTALMENTE INDIPENDENTI DAL VALORE DELLE STORIE. Come se gli autori fossero povere verginelle incolpevoli, sbatacchiati da una forza inarrestabile chiamata "crisi", che prende tutti alla stessa maniera.

 

Capisco gli autori: è brutto accettare che i lettori si sono stufati DELLE TUE STORIE, e che per quello fuggono a frotte: è molto più consolatorio pensare che con chiunque altro sarebbe andata nella stessa maniera. Consolatorio e falso, visto che solo per fare un esempio Dylan Dog un tempo vendeva più di Tex e ora molto meno: se davvero gli autori non contassero nulla, vorrebbe dire che il western è un genere alla moda molto più dell'horror... :lol:

 

Capisco, insomma, gli autori che non vogliono accettare colpe: non capisco i lettori che accettano questa cosa senza porsi domande. Perché è come dire "io, lettore, compro o non compro un fumetto in base a quello che mi dice una tizia chiamata "crisi", indipendentemente dal fatto che un fumetto mi piaccia o meno". Davvero tutti quelli che fanno questi discorso la sottoscriverebbero una simile dichiarazione? O lo pensando solo "degli altri"?  :rolleyes:

 

Personalmente, ho perso man mano fiducia, e pazienza, con tanti autori Bonelli. Ciofeca dopo ciofeca, lungaggine dopo lungaggine, tamarrata respingente dopo tamarrata respingente, sono riusciti a cacciare via tanti lettori, e ad irritare chi rimaneva come me. Non mi meraviglia per nulla vedere questo calo, vista l'offerta: mi meraviglia che non l'abbiano prevista e messa in conto prima, a vedere quello che pubblicavano...

 

Guardando la mia storia di lettore, vedo in generale un calo continuo di fiducia e pazienza. Ai tempi di Dylan Dog i primi numeri mi delusero parecchio, anche oggi mi sembrano davvero brutti, "citazionisti" fino al plagio smaccato (in un albo citato pari pari i dialoghi di Blade Runner, che era un film uscito da poco, citando parola per parola uno dei dialoghi più iconici, dando davvero l'impressione che pensassero che non se ne sarebbe accorto nessuno: ma si può?), ma ho continuato a prenderlo "sulla fiducia" per quasi un anno, fino alla svolta di "Attraverso lo Specchio" e al cambio di tono che lo portò al boom.  E mi chiedo: oggi avrei preso tanti albi di una serie che non mi piaceva, sperando in un miglioramento? All'epoca era normale perchè in passato quella fiducia era stata premiata, nessuna serie Bonelli da Tex, Zagor fino a Ken Parker o Martin Mystere era mai partita subito col botto, ma tutte erano migliorate man mano con il tempo. Lo davo praticamente per scontato.

 

Poi arrivarono Nathan Never e compagnia a farmi capire che non erano più quei tempi. Nathan Never l'ho preso per quasi 50 numeri prima di arrendermi all'evidenza, che non sarebbe mai migliorato, che sarebbe sempre rimasto così (o al limite peggiorato)

 

Magico Vento anche all'inizio non mi faceva arrabbiare come i primi NN o Dylan Dog, quindi capisco perchè comunque l'ho letto tanto tempo prima che ingranasse sul serio. E non ero il solo. Il primo numero si dice vendette 200.000 copie. Tale era la fiducia che dava la Bonelli all'epoca (e aiutava anche il fatto che nella pubblicità evocava sia Tex che Dylan Dog...). Ma il pubblico Bonelli aveva già meno pazienza, calarono rapidamente, fino alle 40.000 citate prima.

 

Non ho la memoria di ricordarmi i singoli episodi come fa Geronimo, mi ricordo i singoli Tex perchè li lessi quando ero bambino e mi leggevo un fumetto alla settimana e non c'era nulla in TV, facile così...  quando uscì Magico Vento leggevo gli albi mese per mese, ma in mezzo a tanta altra roba, non mi ricordo le singole storie. Ricordo i periodi...

 

Un primo periodo di perplessità, di fronte a storie che erano davvero "il mostro del mese", disegni che spesso lasciavano perplessi (ma era Queirolo che prendeva spesso disegnatori scarsi o inadatti, o li affibbiavano a lui dall'alto? Le serie curate da lui hanno sempre avuto questo problema, tutte, anche Nizzi si lamentava dei disegnatori di Nick Raider...), che dura una quindicina di numeri.

 

Poi, dopo poco più di un anno, le storie prendono quota. E Magico Vento diventa, per anni, la serie che leggo con maggiore piacere, la prima che leggevo quando usciva, e la mia serie Bonelli preferita fra quelle pubblicate all'epoca (e anche i segnatori migliorano, o perchè migliorano loro e per l'arrivo di un sacco di gente proveniente da Ken Parker come Frisenda).

 

Questo periodo dura fino alla Guerra delle Black Hills (fino al 101), poi...

 

...poi non so che succede. Escono i numeri e si accumulano. "Aspetto a leggerli", ma è chiaro che è sempre più un dovere (i vecchi Magico Vento li leggevo prima di arrivare a casa...). Non aiuta la bimestralità. Un paio di volte mi leggo tutti i numeri accumulati, poi torno ad accumulare...  fino a quando smetto di leggerli. Forse se li rileggessi oggi, uno dietro l'altro, identificherei le cause di questo disamoramento, ma all'epoca stavo smettendo troppe serie insieme (calai davvero drasticamente il numero di serie che compravo e leggevo, mi rendevo ormai conto che troppi fumetti non mi davano più alcun piacere nella lettura, Magico Vento finì nel mucchio). Poco dopo la serie chiuse e visto che mi mancavano pochi numeri me li procurai per arrivare in fondo alla serie.. ma non li ho mai letti.

 

Volto Nascosto mi piace un sacco e anche lì li leggo appena escono. Come detto nel suo thread, mi delude la pagina finale ma il voto complessivo è ottimo. Aspetto che esca Shangai Devil e inizio a leggerlo... ma anche lì, dopo un po' li leggo più tardi, poi li accumulo con l'idea di leggerli alla fine, a storia finita. Ma non l'ho mai fatto, gli ultimi numeri devo ancora leggerli.

 

Su Coney Island e Mugiko taccio per carità di patria, Adam Wyld non mi piace da subito e smetto presto. Non ho più voglia di dare fiducia alle serie Bonelli che non mi prendono da subito. I suoi ultimi MaxiTex li ho proprio evitati, nemmeno presi.

 

Come fa il mio autore Bonelli preferito a diventare un autore che evito, in così pochi anni?

 

Mi viene quasi voglia di indagare, di rileggere, per capire. Sono cambiato io o è cambiato lui? E in che cosa?

 

Qualcosa ho riletto, recentemente per altri motivi (Verso L'Oregon) e altro adesso dopo la notizia della sua morte. Ma mi sono orientato più sulle storie che mi erano piaciute allora. E ho visto che mi piacciono ancora. Non ho ancora affrontato gli albi finali delle serie che avevo mollato. Non so se è davvero tanto importante capire perchè non mi piaceva più. Meglio ricordare le storie che mi sono piaciute, e tanto.

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Siccome sembro un fenomeno da baraccone, che ricordo i primi numeri, spiego perché:

 

Non appena uscì Magico Vento andai all'Università. I fumetti e i libri restarono a casa dei miei, e io avevo solo le uscite del mese da leggere (a parte qualche libro che mi portavo avanti e indietro). Ricordo molto bene quel periodo di Tex, Zagor, MV, Napoleone, i primi 15 di Julia (che non poteva essere così noioso se era scritto dall'autore di KP), e Dampyr. 
Non avevo la TV a casa, il mio coinquilino comprava solo Metal Shock e io conoscevo pochissime persone. 

Quindi il Magico Vento, il Napoleone, il Dampyr venivano consumati dalle riletture. E peccato che Ristampa Dago arrivò alcuni anni dopo, altrimenti ricorderei benissimo anche quelli. 

 

Un'unica correzione @Diablero, Frisenda arriva subito a disegnare MV, suoi sono il numero 4 e il numero 8. E Parlov arriva appena finisce il texone (numeri 11 e 16) e Mastantuono disegna il 5. E Barbati e Ramella che sono il cuore pulsante della serie ne disegnano una 10ina tra i primi 30.

 

Sul finale di Magico Vento (che ho finito di leggere e che ho apprezzato molto poco) io credo che sia un insieme di fattori. Il passaggio alle 132 pagine non giova secondo me alla serie. Manfredi non si abitua subito alla nuova dimensione e ci mette qualche numero per ingranare, ma secondo me le pagine restano troppe per il singolo episodio di MV e con la bimestralità le storie doppie vengono più difficili (ci sono, sì, ma è l'autore a renderle meno doppie- nel senso che spesso hanno una conclusione interna che lascia più o meno soddisfatti e alcune vicende riprendono nel numero successivo). 

Inoltre restano Barbati, Ramella e Perovic, ma tutti gli altri lasciano. Frisenda, Mastantuono e Milano passano a Tex (come poi farà Biglia), Parlov se ne va in America, Milazzo va per la sua strada, e di nuovi arriva solo Siniscalchi. 
Credo che Manfredi fosse deluso dalla cosa e anche per questa ragione decide di chiudere sperando che Shanghai Devil possa andare bene come Volto Nascosto e invece delude molto (anche noi lettori). 

 

Sul resto della produzione di Manfredi mi sono già espresso.

Aggiungo solo alcune cose che mi sono tornate alla mente. 

Da Shanghai Devil in poi manca la supervisione di Queirolo sulle serie di Manfredi (lo dice forse in una intervista che ha riportato @Poe sul topic di MV in questo stesso forum che stava per andare in pensione) 

Per Adam Wild Manfredi stesso fece lo scouting dei disegnatori, trovando Lucchi, Laci e altri. Adam Wild è una serie che ci mette un sacco a  ingranare. Le copertine erano le più respingenti della Bonelli, i personaggi, solo negli ultimi 5-6 numeri sembra che si fossero amalgamati e Amina è il personaggio più antipatico di Manfredi e della storia del fumetto. Le storie sembrano dei western ambientati in Africa. E Adam Wild vuole essere simpatico, ma ogni battuta che fa ride solo lui. 

Io credo che la mancata supervisione di Queirolo che, a conti fatti, metteva un freno a Manfredi (vedi la storia disegnata da Marcello -annunciato nel giornale SBE-, Il ragno e il coyote, che fu scartata al momento dell'uscita e recuperata per lo speciale, per non lasciarla in giacenza) si sia fatta sentire in una serie di scelte che non hanno premiato la serie. Però se fosse continuato per un'altra decina di numeri secondo me avrebbe ingranato. 
Certo la crisi e tutto, ma Dragonero, uscito solo due anni prima, macina ancora un sacco di pagine al mese. 


 

Mujiko e Coney Island non so come commentarle, così come anche l'Inquisitore, tutte storie acquistate per fiducia in Manfredi ma di dubbio gusto. L'inquisitore contiene anche una incongruenza storica bella grossa, i templari nel sedicesimo secolo, ad esempio. 

 

Cani sciolti è un memoir che parte in maniera interessante e si blocca al numero 3, quando i sessantottini vanno in vacanza. Anche qui credo che ci siano stati due problemi: il primo era la mancanza di un supervisore con cui discutere i soggetti e una foliazione ancora differente. 

Ho come l'impressione che Manfredi avesse bisogno di tempo per abituarsi ai propri personaggi per capire cosa avessero da dire (MV parte come un western Horror ma diventa altro e AW parte come un liberatore degli schiavi, ma sarebbe diventato altro) e al numero giusto di pagine per poter raccontare le storie dei suoi protagonisti. 


L'unica volta in cui non ho avuto quest'impressione è stata su Volto Nascosto, ma secondo me per una ragione diversa. Non era una serie infinita, come MV e AW, ma una storia in 14 capitoli che proseguiva di albo in albo e che quindi doveva portare subito al dunque. I personaggi respingenti o meno, restavano uguali a sé stessi e li si accettava all'interno della narrazione. 
Shanghai Devil aveva invece un numero di capitoli iniziali lentissimo, arriva in Cina, impara il cinese, va a salvare la ragazza sensibile... Tanto che la rivolta dei boxer comincia intorno al numero 8 o 9, mentre prima apparecchia la tavola.

 

Vabbè, smetto di tediarvi

 

 

 

 

 

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Come diceva il Vate, “le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue”

 

- I numeri di Magico Vento post-100, quando passa bimestrale, per me sono di assoluta eccellenza. Quando poi Ned si sposta nel Sudovest tra gli apaches le storie diventano ancora più secche e violente, assolutamente memorabili. Questo forse è addirittura il mio periodo di MV preferito. Peccato davvero che la serie sia stata interotta sul più bello.

 

- I primi 10 numeri di Dylan Dog per me sono i più belli di tutta la serie :P

 

- Che la qualità di quanto pubblicato costituisca un fattore basilare nel calo delle vendite è pacifico, ma che Magico e Volto Nascosto siano usciti in un periodo in cui il mercato era in ESPANSIONE è altrettanto innegabile (perfino una chiavica come Brad Barron vendeva se non sbaglio sulle 80.000 copie /mese), come è innegabile che ora il mercato è in RECESSIONE, come testimoniano simpatici dati come questi (ma che oggi legga sempre meno gente credo sia una cosa sotto gli occhi di tutti: in treno, in spiaggia o sulle panchine dei parchi vedete per caso qualcuno che invece dello smartphone ha in mano un libro o un fumetto? I libri fino a poco tempo fa li vedevo ancora sugli aerei, ma adesso si può usare il telefonino pure lì)

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7 ore fa, Geronimo dice:

Siccome sembro un fenomeno da baraccone, che ricordo i primi numeri, spiego perché:

Anch'io mi ricordo la maggior parte dei numeri di "Magico Vento". Per un semplice motivo, che ogni tanto me li rileggo.:lol: Come faccio anche con Tex o con altri fumetti (anche perché di nuovi che mi interessino oggi ce ne sono pochi). E le riletture sono, di solito, anche più piacevoli...

 

Sono abbastanza d'accordo con Geronimo nel giudizio generale sulla serie: comincia a ingranare con il n. 16 "La grande visione" disegnata da Parlov, anche se questo non significa che prima non ci siano alcune perle (per esempio il n. 4 "Lady Charity" e il n. 12 "Cielo di Piombo" coi disegni di Ortiz, il n. 8 "Windigo" con un Frisenda eccezionale, una delle mie storie preferite), solo che all'inizio non si capisce bene dove la serie stia andando, alternando mostri vari a storie western-magiche non ancora ben a fuoco, in alcuni momenti quasi fantasy.

 

Dopo il n. 16 Manfredi riesce a trovare il filo  della narrazione e comincia a collezionare una serie di storie in continuity che vanno via via migliorando: il n. 19 "La mano sinistra del diavolo" (capolavoro secondo me, con disegni di Frisenda), il n. 24 "L'uomo senza volto", ancora Frisenda, il n. 30 "Shado" con l'arrivo di Milazzo, il n. 32 "L'incendio di Chicago" di Barbati/Ramella, il n. 33 "Il ladro di bisonti" di Parlov, i n. 37-38 "La via oscura"/"Sipario nero" di Parlov + Frisenda. Tutte storie che approfondiscono il rapporto con Hogan e la Volta Nera, introducendo personaggi fondamentali come Dick Carr e Norma Snow e allo stesso tempo sviluppano il discorso sula vita nella tribù dei Lakota, facendone conoscere usi e costumi e protagonisti.

 

Poi ci sono un sacco di splendidi fill-in, storie slegate dalla continuity che però non sono assolutamente riempitivi, anzi sorprendono quasi sempre per l'originalità dei soggetti: il n. 50 "Fango" di Ramella (su un ragazzino lakota che vuole diventare un campione nella corsa), il n. 60 "Minuti contati" di Barbati/di Vincenzo (su una cittadina abitata da emigranti svizzeri ossessionata dagli orologi), il n. 67 "Freedom" (su un'insolita e ambigua comunità libertaria), n. 69-70 "Cento fucili" / "Pista senza ritorno" di Milazzo, il n. 73 "La montagna degli specchi" di Barbati (su quattro vecchi indiani che devono valicare una montagna), il n. 76 "I totem" di Parlov (dei tagliaboschi che risvegliano antichi spiriti), il n. 95 "Agorafobia" di Barbati/Di Vincenzo (sulla poetessa Emily Dickinson e le sue fobie), ecc. ecc.

O semplicemente ottime storie western "normali": n. 49 "Il regolatore" di Barbati, n. 63 "La banda degli innocenti" di Ramella, n. 92 "La carica dei bisonti" di Biglia /Talami.

 

L'apice della serie poi si raggiunge con il ciclo della guerra di Toro Seduto, Cavallo Pazzo e Custer dal n. 97 al 101, preceduto da altre perle come il n. 91 "I misteri di New York" di Frisenda (con il ritorno di Norma Snow) o il n. 89 "Il giorno dei cani pazzi" di Parlov (il matrimonio di Rifiuta-di-smettere).

Il n. 101 "Bandiera bianca" di Biglia/Talami sull'epilogo di Cavallo Pazzo è un altro capolavoro.

 

Dopo, a mio parere, dal 102 fino al n. 130 (+ 1 speciale) la serie va in calando, e cominciano anche le storie deludenti. Hogan, Aiwass e gli Antichi stufano, i disegni peggiorano e Manfredi sembra aver perso il suo tocco magico, forse anche distratto da "Volto nascosto", che scrive in quegli anni. Non sono storie da buttare, tutt'altro, ma non hanno lo stesso spirito, la stessa fantasia né il giusto equilibrio tra western e fantastico delle precedenti.

Le migliori dell'ultimo periodo per me sono: il n. 108-109 "L'esilio" / "La pista dei fuorilegge" di Biglia/Talami + Barbati/Volante (su Toro seduto in esilio in Canada) e il n. 113-114 "L'ora dei vigliacchi" / "Il segreto e la colpa" di Biglia + Barbati /Spadoni (ambientata a Deadwood). Ma anche queste storie in 2 albi sono penalizzate dall' avere disegnatori diversi.

 

Una bella cosa che potrebbe fare quest'anno la Bonelli è ristampare in un brossurato in b/n alcune delle migliori storie di Magico Vento (per es. quelle disegnate da Parlov di argomento indiano lakota).

Oppure anche ristampare "Volto Nascosto" (il tema del colonialismo e del rapporto con l'Africa è sempre attuale!) negli originali 14 albi mensili. Sicuramente non venderebbe 65.000 copie come nel 2007-2008, ma magari neanche così poco...

 

A proposito dei motivi della chiusura di Magico Vento (ricopio quello già postato nel 2023 nel topic apposito):

Gianfranco Manfredi: [...] "tra i molti motivi che mi portarono a questa scelta, il principale era che avevo cominciato un’altra serie (Volto Nascosto), gestirne due scrivendo da solo era complicato. Riguardo al presunto flop che alcuni adducono, dopo la sua chiusura, Magico Vento venne pubblicato in più di una dozzina di paesi tra i quali Turchia, India (vicino a Calcutta) e negli stessi USA cosa mai capitata prima a un fumetto western italiano. Ancora percepisco diritti d’autore da queste edizioni estere. Fossero tutti così i flop…

Il primo numero di MV vendette tra 170.000 e 180.000 copie. Il numero 131, quando la serie si interruppe, vendette circa 40.000 copie e questo spiega perché la casa editrice mi chieda di scrivere nuove avventure del nostro sciamano preferito.

Il fatto che la Bonelli abbia chiesto di realizzare nuovi episodi è la dimostrazione che fu un errore chiudere la serie. Errore mio (per stanchezza) ed errore di Marcheselli che era allora direttore di fatto e siccome Volto Nascosto vendeva 65.000 copie preferiva che io andassi avanti con quello.

Poi pesarono anche altri motivi: i due disegnatori principali di MV, Frisenda e Parlov, non erano più disponibili, Milazzo era impegnato con altri progetti ed il resto dei disegnatori erano passati a Tex. La stanchezza non era solo mia. Infine il mio braccio destro Renato Queirolo, che aveva curato la serie stava andando in pensione."

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Ricordo che nel 2016 mi stavo riavvicinando ai fumetti e avevo ripreso a comprare Tex, cercando nel contempo anche altre serie...una mattina al mercatino dell'usato trovo "La grande Visione"...dopo un albo del genere non ho potuto fare altro che recuperli tutti!

Magico Vento gran bella serie però sono d'accordo che chiuso il ciclo delle Black Hills sia andata in calando. Anche nei primi cento numeri c'è qualche albo singolo non eccezionale, com'è del resto normale, però se penso alle storie post Cavallo Pazzo non ne ricordo nessuna come particolarmente brillante. Ne il ritorno di Aiwass, ne la caccia ad Hogan, che proprio mi aveva annoiato, ne altre. Generalmente buone storie, si, ma con un livello medio distante da quello del primo centinaio. Con il trasferimento nel sudovest come dice Magic Wind si ha un parziale cambio di registro che ravviva un pò qualche numero, ma si arriva comunque un po' stancamente al finale.

Ho intenzione di rileggerla tutta, prima o poi, e sono stato contento di ritrovare il personaggio ed il suo mondo nella nuova miniserie, e oltre che per i famigliari, spiace non avere più la possibilità di leggere un vero finale per quest'ultima.

Su Tex di suo ho letto le storie per la regolare e i Texoni. Su tutte spicca "Verso L'oregon", buone sei divise nella polvere e la grande sete, particolare e un po' grottesca oro nero, che comunue ho apprezzato, le altre discrete ma qualcuna anche sconclusionata, se penso alla seconda parte de La banda dei serpenti.

Comunue un ottimo autore per quello che ho letto.

 

 

 

 

 

Edited by Il Biondo
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Ahi ahi... Mi ero perso, prima d'ora, le dichiarazioni di Manfredi sulle motivazioni per la chiusura di Magico Vento, e se davvero è stato dato peso anche alla differenza di vendite tra una serie decennale potenzialmente infinita e una miniserie di quattordici numeri dalla trama compiuta, sembriamo davvero di fronte a una scelta di scarsa saggezza. Certo la questione delle vendite ci porta anche a riflettere sulle mutate condizioni dell'editoria fumettistica, rimpiangendo quante serie sono state interrotte pur vendendo cifre, evidentemente all'epoca ritenute insufficienti, che oggi sarebbero più che rispettabili (per citare un'altra serie dell'epoca a cui sono affezionatissimo, a consapevole rischio di insulti e denigrazioni, penso a Jonathan Steele, che avrebbe meritato ben altre continuazioni).

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