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Addio a Gianfranco Manfredi


Sam Stone

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Messaggio lasciato da sua figlia, poco fa:
 
E’ con immenso dolore che annuncio la scomparsa di mio papà Gianfranco Manfredi. Un vero genio che sapeva sempre leggere ed interpretare il mondo e i suoi cambiamenti, una mente curiosa che non smetteva mai di studiare, scoprire e aggiornarsi. Negli ultimi due anni ha scritto ininterrottamente nonostante la sua malattia: saggi letterari e storici, fumetti, canzoni, volumi sul cinema, sceneggiature, la sua newsletter. Un cervello brillante e un artista mai stanco che ha dato tanto a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona o attraverso la sua musica, i suoi libri e i suoi fumetti. Gli artisti come lui in fondo non ci lasciano mai, Gianfranco vivrà sempre attraverso tutto quello che ci ha lasciato e questo allevia il nostro dolore.
La cerimonia di saluto sarà in forma civile e privata, con la famiglia e i più cari amici, ma appena raccoglieremo le forze promettiamo uno o più eventi celebrativi pubblici in stile Gianfranco: con arte, musica e allegria.
Oggi ricordatelo ascoltando una sua canzone, leggendo una delle migliaia di pagine da lui scritte, o ripensando a un momento passato insieme, lo farebbe sicuramente felice.
Nei suoi ultimi momenti mi ha chiesto di cercare un’immagine di Magico Vento a colori, che salutava o che andava via a cavallo, e di scrivere in rosso il saluto Dakota. Ho fatto tutto il più velocemente possibile per riuscire a fargliela vedere e approvare. Mi ha detto “ok, va bene, mandala alla Bonelli”. Fino alla fine il suo pensiero è stato per i suoi lettori e i suoi personaggi. Ci mancherai infinitamente papà. Grazie di tutto, ti vogliamo tanto bene.
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  • co fondatore

Non riesco a crederci, sono senza parole :o:(...

 

Mitakuye Oyasin

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Ennesima notizia ferale in quello che, dopo meno di un mese, si prospetta sotto tutti gli aspetti come un Annus Horribilis dal punto di vista politico, sociale, culturale.

 

Nonostante fossi a conoscenza della sua malattia la cosa mi coglie di sorpresa, dato che l'ultimo numero della sua newsletter è arrivato nella mia casella di posta il 6 gennaio.

 

Mi mancherà la sua prospettiva radicale e orgogliosamente "fuori tempo", il rifiuto di arrendersi alle logiche di un mondo governato solo dal Dio Denaro e dall'interesse personale, che ha dimenticato il significato di termini come "collettività" e "socializzazione".

 

Mi rimarranno invece per sempre i suoi fumetti e i suoi libri, ho già ripreso in mano l'ultima trilogia di Magico Vento, sempre ben documentati e mai banali, e le sue canzoni che continueranno a riportarmi ad un periodo in cui si poteva ancora sperare in un futuro migliore, senza bisogno di andare su Marte inseguendo le follie di un oligarca demente.   

 

Grazie Gianfranco e ovunque tu sia Mitakuye Oyasin.

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Una notizia inaspettata che mi addolora profondamente. Con Manfredi va via uno dei principali sceneggiatori di fumetti italiani.

R.I.P.

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Addio Gianfranco, 

Grazie per Magico Vento, grazie per le splendide storie di Tex..rimarrai per sempre nel cuore di tutti noi..

..so long..

 

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Davvero un gran dispiacere. Era una persona che - come scrive sua figlia - aveva ancora tanto da dare e da raccontare. Da poco ho scoperto che era anche un ottimo saggista e critico letterario, ho letto due suoi libri recentissimi e molto interessanti che consiglio: "A qualcuno piace scorretto: per una storia delle provocazioni letterarie (1851-1969)" e "Il collasso della coscienza borghese: dall'uomo della folla all'uomo senza qualità".

Il fumetto gli deve soprattutto "Magico Vento" e "Volto Nascosto". Ci mancherà molto...

magico-vento-poe.jpg

Edited by Poe
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1991/1993 - Gordon Link: 14 albi (su 22) e 2 speciali

1994/1999 - Dylan Dog: 7 albi, 1 speciale, 4 storie per il Gigante e 2 storie per il Maxi

1996/1998 - Nick Raider: 17 albi e 2 almanacchi del Giallo

1997/2010 - Magico Vento: 123 albi (su 130), 1 Speciale e due miniserie da 4 e 3 numeri

2005/2022 - Tex: 10 albi, 2 Texoni, 2 color, 1 "cartonato" e 3 storie per il Maxi

2007/2008 - Volto Nascosto: 14 albi

2011/2013 - Shanghai Devil: 18 albi

2014/2016 - Adam Wild: 26 albi

2015 - Coney Island: miniserie da 3 albi

2017/2021 - "Le Storie": Mugiko, n.59, e L'inquisitore, speciali n. 5 e 8

2018/2019 - Cani sciolti: 14 albi

2022 - O procurador / Il Procuratore: graphic novel

 

A parte i due speciali delle Storie credo di aver letto praticamente tutto quello che ha scritto per il fumetto.

 

Edited by Dee Brown
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Che dire, fai buon viaggio amico mio. Grazie per le belle storie che ci hai regalato.

Per me Magico Vento e' stata un gioiellino di collana. Ti ricorderò sempre con piacere , ciao Gianfranco.

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Notizia bruttissima e inaspettata, mi mette una tristezza immensa vedere la vecchia guardia che mi ha fatto crescere fumettisticamente andarsene. 
 

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Un grande autore che se ne va, una grandissima perdita in primis per la famiglia, poi per la SBE ed in generale per il fumetto italiano. Si è sempre contraddistinto per uno stile tutto suo, molto diretto ed a volte anche duro, ma sempre volto a sviscerare la psiche e le peculiarità dei personaggi delle sue storie: tutte caratteristiche che trovano la loro espressione più alta nella sua creatura, Magico Vento, in cui Manfredi ha saputo conciliare in maniera impeccabile - direi, anzi, invidiabile - il lato più realistico e crudo del West con un lato più tendente allo sconosciuto ed all'orrorifico, un contesto perennemente in bilico di cui è stato emblema esemplare Ned Ellis alias Magico Vento, protagonista della serie, soldato dato per morto in un'esplosione e poi "rinato" come sciamano sioux.

 

Abbiamo tutti potuto apprezzare inoltre le sue sceneggiature di Tex, in cui non ha mai mancato di apportare il proprio tratto pur mantenendosi sempre entro i canoni consolidati del personaggio.

 

Mitakuye Oyasin, Giancarlo! Ci mancherai!

Edited by juanraza85
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Rientrare da lavoro e apprendere una simile notizia rattrista molto.

E' difficile da spiegare, ma quando ci lascia un artista che ha accompagnato col suo lavoro il tuo percorso dell'esistenza, rimani disorientato.

 

Non ho mai nascosto la mia stima per Gianfranco; un artista eclettico, originale, di personalità.

 

Cantautore, scrittore, sceneggiatore, fumettista, attore, un talento davvero multimediale per un uomo colto e intellettuale, con ideali ben chiari e saldi.

Davvero una gran perdita e col senno di poi, anche le sue sfuriate sui social (a volte un po' fuori dagli schemi a dire il vero) da oggi mancheranno tanto.

 

Sebbene non del tutto a suo agio su Tex, ha fornito il suo onesto contributo alla saga, ma creature come Magico Vento, Volto Nascosto, Adam Wild denotano una preparazione storica e una capacità narrativa non indifferente.

 

Ma ciò che non dimenticherò tanto facilmente è la sua umile disponibilità:

svariati anni fa sottoposi un mio racconto alla sua attenzione, nutrendo pochi dubbi di ricevere risposta e invece Gianfranco mi stupì oltremodo.

Non solo aveva letto attentamente il mio scritto, ma si premurò a rispondermi sinceramente e fornendomi tanti preziosi consigli e correzioni per migliorare l'opera e raffinare lo stile. Sembra poco ma per me non lo è.

 

Quel messaggio rimarrà da oggi ancora più impresso nel mio cuore e lo considererò una sorta di testamento stilistico personale, donatomi da un grande autore che amava tanto il suo lavoro, a tal punto da non snobbare nemmeno carneadi come me, incitandoli a migliorare ma sempre tenendo un basso profilo.

 

Grazie Gianfranco! Che la terra ti sia lieve.

Edited by Condor senza meta
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Mi unisco al cordoglio dei vari pards che mi hanno preceduto per la scomparsa di Gianfranco Manfredi.

 

Non ero un suo lettore. Ho cominciato e non finito Adam Wild, non ho mai cominciato Volto Nascosto e Shangay Devil, Magico Vento mi respingeva per i suoi tratti fantastici. 

 

Su Facebook ricevetti una non simpatica risposta da lui a un mio commento sulla Baraldini, alcuni suoi Tex li reputo particolarmente infelici, non solo per la cifra ideologica sempre presente ma anche per il modo eretico con cui il personaggio talvolta veniva trattato. 

 

Era tuttavia, per quello che traspariva da Facebook, un uomo appassionato e arguto, oltre ad essere un artista i cui campi di interesse svariavano dalla storia alla letteratura, dalla musica al fumetto. Soprattutto, il tanto affetto che vedo qui e altrove mi fa percepire l'importanza della sua figura e il grande peso che rappresenta la sua perdita. Era relativamente giovane, non aveva smesso di scrivere, di appassionarsi, di voler comunicare e trasmettere.

 

Penso di avere un "debito" nei suoi confronti, in termini di letture mai fatte e di personaggi ignorati a torto, come tanti di voi mi hanno fatto capire. 

 

Quando l'ho apprezzato, l'ho fatto davvero, con intensità. Verso l'Oregon e I due fuggitivi sono tra le storie più belle che mi sia capitato di leggere, due sceneggiature preziose, poetiche e forti al contempo. Due tra i Tex più belli di sempre. Eccellente anche il suo cartonato alla francese, Sfida nel Montana, e alcune sue sceneggiature per la regolare, come La grande sete e la storia sulla vecchia strega messicana. Sono sufficienti questi pochi racconti per svelare la tempra del suo essere autore, sceneggiatore, artista. Del suo essere un appassionato e vigoroso intellettuale, di cui sentiremo la mancanza. 

 

Io colmerò alcune mie lacune, facendone rivivere la voce tramite la mia lettura. Perché se c'è una consolazione davanti a questi lutti, sta nel fatto che la voce di colui che non c'è più non finisce di parlare, di trasmettere, di donare. Non lo farà finché ci sarà qualcuno che leggerà quanto da lui scritto. E io auguro agli scritti di Manfredi, siano essi libri o fumetti o canzoni, di durare, di restare attuali, di essere apprezzati nel tempo. Gli auguro di parlare ancora, e ancora a lungo. 

Edited by Leo
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Consiglio di iniziare con Volto Nascosto, che è breve e ingrana subito.

 

Magico Vento per lunghi periodi è stata la mia serie Bonelli preferita, ma oltre ad essere molto più lunga fatica un po' all'inizio ad ingranare.

 

Coney Island è ancora più breve di Volto Nascosto, ma per me è una cosa proprio scritta con la mano sinistra, se non proprio "alimentare", mentre Volto Nascosto per me si vede che era una storia a cui teneva (oltre ad essere praticamente unica per la Bonelli per il tema trattato)

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Shangay Devil è la continuazione di Volto Nascosto? 

 

Di Magico Vento ho letto anni fa i primi 25 numeri, ma non mi convinceva l'antagonista ricorrente. Mi pare che non trovassi credibili le sue motivazioni. E poi c'era l'elemento fantastico che all'epoca mi frenava (ora, paradossalmente ora che sono più anziano, non più)

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Shanghai Devil, pur essendo il sequel di Volto Nascosto, è onestamente (a mio parere) trascurabile, oltre che inutilmente prolisso.

Magico Vento e Volto Nascosto sono nell'Olimpo del fumetto Bonelli. E per rimanere a Tex, "Verso l'Oregon" rientra nelle mie personali posizioni top della classifica dei texoni, anche per l'invidiabile sintonia con l'eccezionale disegnatore. 

È il tempo che passa: come per chi lo ha preceduto e chi lo seguirà, ringraziamo riconoscenti per i sogni che ci ha fatto vivere.

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49 minutes ago, Leo said:

Shangay Devil è la continuazione di Volto Nascosto? 

Sì, ma... a storia finita.

 

Nel senso che Volto Nascosto è la storia dell'incontro e dello scontro tra tre persone, fra Roma e l'Africa, e di una maschera (il volto nascosto) portata da più persone diverse.

 

La storia si conclude chiudendo tutti i fili, senza possibilità di seguiti. La maschera rimane alla fine ad uno dei personaggi principali superstiti.

 

Shangai Devil prende quel personaggio e lo porta in Cina, con la maschera, ma la maschera non ha più alcuna funzione e alcun significato, sradicata dal suo contesto: è una maschera come qualunque altra. Non è "le nuove avventure di Volto Nascosto". Volto Nascosto è morto. È "guardate cosa fa questo tizio anni dopo dall'altra parte del mondo con questa maschera abbandonata che non usava più nessuno"

 

In realtà Shangai Devil è la storia della rivolta dei boxer in Cina, e per raccontarla Manfredi utilizza come testimone degli eventi un suo vecchio personaggio preso da una storia precedente, come poteva prendere chiunque altro. Ma mentre in Volto Nascosto la persona dietro la maschera (che non era la stessa di Shangai Devil) era decisivo per le sorti della guerra e c'erano storie private altrettanto importanti, Shangai Devil perde tutti i personaggi meno uno, che diventa un mero testimone di un racconto storico.

 

Sono due storie diverse che non hanno nemmeno gli stessi protagonisti, visto che xxxxxxxx in Shangai Devil non è un protagonista.

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@Leo, il consiglio di @Diablero di iniziare con Volto Nascosto è molto valido, è una mini-serie di ampio respiro che parte subito forte e non molla la presa.

Se poi l'argomento del "giovane" colonialismo italiano che sfociò nella battaglia di Adua dovesse interessarti, ti suggerisco "L'ottava vibrazione" di Carlo Lucarelli, libro dalle vicende plurali che culminano proprio con quella battaglia.

 

Shangai Devil per quanto mi riguarda è meno riuscita e pur essendo più lunga mi ha appassionato decisamente di meno.

 

Riguardo a Magico Vento, che per anni è stato l'unico bonellide nel mio elenco di letture (ero nella mia più che trentennale "sospensione texiana", la cui unica eccezione erano i Texoni), tanti sarebbero i numeri da consigliare ma se vuoi limitarti ad un assaggio senza preoccuparti della continuity, il cartonato "La guerra delle Black Hills, se riesci a trovarlo*, merita decisamente la lettura (raccoglie i numeri dal 97 al 101 della serie regolare).

 

La saga, che ha al suo centro (terzo episodio) la battaglia del Little Big Horn è molto ben scritta, solidamente ancorata nella Storia e alterna momenti poetici ad altri vibranti di azione o densi di commozione, illustrati magistralmente da ottimi disegnatori come Perovic, Frisenda, Ramella/Volante, Parlov e Biglia/Talami, in un magnifico bianco e nero che il cartonato valorizza.

 

 

* Al momento risulta non disponibile sul sito Bonelli, su Amazon si trova ancora e sicuramente con un po' di pazienza nei vari mercatini, EBay et similia.

Se poi hai l'app Bonelli basta leggere quei 5 albi. ;)

Edited by Augustus McCrae
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I miei quattro centesmi sull'opera di Manfredi.

 

Gordon Link: curioso che il poi il fumettisticamente serissimo Manfredi esordisse con una serie goliardica e trash come Gordon Link. E' la sua variante di Dylan Dog in cui mescolava Ghostbusters e Twin Peaks, sempre pericolosamente in bilico tra l'arguzia di un John Landis e lo svacco alla fratelli Vanzina. Comunque una perfetta capsula del tempo dei primissimi anni 90.

 

Magico Vento: il suo capolavoro, dal primo all'ultimo numero. E' vero che i primi numeri non erano o non sembravano a fuoco, ma riletti una volta dipanatosi l'affresco storico/ucronico dell'intero serie per me sono comunque un gran leggere. Anzi, ci trovo una freschezza avventurosa che in seguito Manfredi un po' sacrificherà alle ambizioni romanzesche.

 

Volto Nascosto: un grande romanzo storico avventuroso come quelli che venivano pubblicati all'epoca in cui è ambientata la storia.

 

Shanghai Devil: forse un pelo troppo lungo, è vero, ma per me per nulla inferiore a Volto Nascosto, anzi con una parte finale ben più sentita ed emozionante. 

 

Adam Wild: sottovalutatissima, è la sua serie pulp più divertita. Soprattutto nei primi numeri Adam Wild sembra il Tex delle prime strisce al quadrato, ancora più violento, giustiziere e gustosamente stronzo.


Coney Island: un altro intrigante romanzo a fumetti che riprende toni e modi di romanzi, film, fumetti e sceneggiati radiofonici degli anni che mette in scena.

 

Per me sempre tra l'ottimo e il molto buono su Tex, con il capolavoro "Sei divise nella polvere": ammetto però che sono uno di quelli per cui i "sacri canoni texiani" ogni tanto possono tranquillamente andare a farsi un giro.

 

Dylan Dog: in "omaggio" tra ieri sera e oggi ho riletto i suoi 7 albi per il menisile. Storie che ricordavo gradevoli e ovviamente ben scritte, ma troppo razionali e lineari, che legavo a un periodo di normalizzazione del personaggio. A rileggerle ora sono molto divertenti e intriganti pur non diventando dei capolavori, ma hanno una solidità, una scorrevolezza e una densità di scrittura che oggi sembrano mediamente perse nel fumetto italiano.

 

Le sue storie per Nick Raider per me si perdono nelle nebbie della memoria come tutta la serie. Saranno state in linea con il buon livello dell'intera serie.

 

Edited by Dee Brown
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@Dee Brown
GFM su Facebook cercava sempre di essere molto goliardico e lanciava una serie di freddure sarcastiche che a volte funzionavano e a volte no. 
Aveva discusso anche con Sergio Bonelli, quando scriveva Dylan Dog, sul fatto che Groucho dovesse essere un personaggio che faceva battute, ma non che dovesse sempre raccontare barzelette (questo lo ha detto in un paio di interviste).

Su Magico Vento parte molto lento e il primo capolavoro è il 16. In tutta sincerità io stavo per mollare. Prima di questo albo qualche episodio notevole (Lady Charity, Cielo di piombo, per esempio, ma con un Ortiz che mi sembrava tutto fuorché a suo agio con la serie). E anche i personaggi non sembrava sapessero dove andare. Poi si parte e non ci si ferma più , a parte qualche numero a vuoto tra il 50 e il 70 (fill-in in cui MV e Poe sono agenti segreti o si presentano così, per Fulton). Però davvero una grande serie. 

 

Volto Nascosto bellissima miniserie. Forse l'unica vera miniserie Bonelli in cui non ci sono episodi leggibili a sé stanti, ma un unico grande romanzo, peccato che le successive miniserie invece di rifarsi a questa, si rifacessero a Brad Barron. 

 

Shanghai Devil non sono mai riuscita a finirla di leggere. Questo però è un problema mio. Sono sinologo e ho abitato in Cina per una decina d'anni. La sua rappresentazione della Cina, anche quella passata, non mi ha mai entusiasmato. Abbandonata presto, in quanto lettore e mai finita (ma per dirla tutta mi lasciò freddino anche l'episodio di Magico Vento Vampiri Cinesi).

 

Coney Island è a casa, ma anche di questo mi sono fermato al primo numero. Era l'argomento che non mi interessa affatto. 
 

Adam Wild la sto recuperando. Più che una serie sull'Africa, mi sembra una serie western ambientata in Africa. Abbastanza divertente, ma risente dello stesso problema iniziale di Magico Vento: ci mette troppo tempo per mettere a fuoco i personaggi e Amina la principessa Bantu, è antipatica come poche cose al mondo. 

 

Cani Sciolti mi è sembrato un memoir completamente fuori fuoco. Li ho tutti ma non sono riuscito ad andare oltre il primo albo. 

 

Per Tex ha scritto cose buone, meno buone e pessime (e sinceramente alcune le dovrei rileggere). Verso l'Oregon e 7divise nella polvere sono delle ottime storie, Oro nero, molto meno. 

 

I miei ricordi dei suoi Dylan Dog e Nick Raider sono sfocati e non potrei aggiungere nulla a quanto già detto.

   


 

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41 minutes ago, Geronimo said:

Aveva discusso anche con Sergio Bonelli, quando scriveva Dylan Dog, sul fatto che Groucho dovesse essere un personaggio che faceva battute, ma non che dovesse sempre raccontare barzelette (questo lo ha detto in un paio di interviste).

A proposito di Sergio Bonelli, c'era una storia che Manfredi amava ricordare i primi tempi, praticamente da nuovo arrivato: la prima volta che aveva parlato con Sergio Bonelli discutendo del suo ingresso nella casa editrice (il luogo e l'esatta occasione - cena, taxi, mostra, etc - cambiano a seconda di chi la racconta, una volta l'ho sentita dallo stesso Manfredi ma la sua versione si perde in mezzo alle altre e non mi ricordo più qual era), parlando dei vari autori pubblicati dalla Bonelli, si era lasciato sfuggire il fatto che c'era un autore che, davvero, non sopportava. Un tal Guido Nolitta.  :laugh:

A quanto ricordo del racconto, Bonelli non aveva fatto una piega, l'ha assunto lo stesso, e solo in seguito Manfredi ha scoperto chi era Nolitta...  :P

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

parlando dei vari autori pubblicati dalla Bonelli, si era lasciato sfuggire il fatto che c'era un autore che, davvero, non sopportava. Un tal Guido Nolitta.  :laugh:

A quanto ricordo del racconto, Bonelli non aveva fatto una piega, l'ha assunto lo stesso, e solo in seguito Manfredi ha scoperto chi era Nolitta...  :P

 

Diciamola più corretta, almeno per come l'ho sentita io: Manfredi aveva criticato la storia degli uomini giaguaro e precisamente la parte in cui sulla pelle gli indios che si immergono si formano delle ustioni a macchie, cosa che lui sosteneva essere fisicamente impossibile. Sergio Bonelli replicò: "Eh s, sono davvero un pessimo sceneggiatore". Solo allora Manfredi capì che Sergio Bonelli e Guido Nolitta erano la stessa persona e pensò di aver messo una pietra tombale sulle sue possibilità di scrivere per la SBE. Non fu così, ovviamente. Non solo, Sergio gli chiese di scrivere un soggetto per Tex. Per motivi che temo resteranno ignoti, la storia fu messa in lavorazione solo nel 1998 per i disegni di Repetto e pubblicata solo sette anni dopo. Avrebbe dovuto essere un contributo unico e per questo finì sul Maxi , ma l'inizio della crisi dei rapporti con Nizzi spinse Sergio a chiedergli un altro paio di soggetti.

Ricordo che durante una mia visita alla SBE dissi a Boselli che Civitelli ne avrebbe disegnato uno e lui mi chiese:" Quello dell'acqua o quello delle donne ?"

La risposta credo che la sappiate.:D

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