Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?


Poe

Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?  

72 members have voted

You do not have permission to vote in this poll, or see the poll results. Please sign in or register to vote in this poll.

Recommended Posts

Quando si fanno delle somme, si dovrebbe almeno pretendere uniformità.

Non si possono sommare 10 meloni e 10 ciliegie dicendo che sono 20 frutti.

Se si vuol fare qualcosa di accettabile, si dovrebbero contare il numero di pagine delle storie, al netto di fronzoli vari (come copertine e redazionali), considerando 11 pagine, arrotondate per eccesso, le 32 pagine delle strisce inedite (dimenticate da Carlo) e lasciare al lettore l'arduo compito di dividere il totale per 110 per avere la media.

Oppure fare la somma di tutti i prezzi di copertina, sistema che sicuramente alza la media, visto che in proporzione una pagina di Tex Young o dei cartonati costa di più.

 

Parlando poi di coloro cui non piace il colore, avrei un suggerimento: leggere i fumetti a colori nel buio più assoluto con un visore a raggi infrarossi.

Io ho delle telecamere di sicurezza che, quando gli ambienti sono al buio, appaiono nel monitor in una stupenda scala di grigi.

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

quale che sia il numero di uscite, non mi dà alcun problema finchè la qualità rimane abbastanza alta e per me lo è.

 

Non te lo posso far sentire, ma ti sto applaudendo da un'ora ininterrottamente! ;)

Link to comment
Share on other sites

Il 17/3/2023 at 00:18, Carlo Monni dice:

 

Ti dirò che quale che sia il numero di uscite, non mi dà alcun problema finchè la qualità rimane abbastanza alta e per me lo è

 

Completamente d'accordo pure io. Avere un numero alto di uscite (sempre mantenendo una qualità elevata) per me è buono: chi vuole compra tutto, diversamente fa delle scelte e taglia qualcosa. Il punto è che possiamo scegliere, e nessuno è obbligato a prendere qualunque cosa la Bonelli decida di far uscire su Tex (o qualunque altro personaggio). Poi possiamo criticare la casa editrice perchè sta "mungendo" i lettori della sua serie di maggiore successo, ma la Bonelli non è un ente di beneficenza ed a fine anno i suoi costi devono superare i ricavi, sennò chiude. Il proliferare delle uscite è una strategia editoriale, sicuramente decisa ai piani alti dopo attente valutazioni: se le vendite saranno buone vorrà dire che hanno fatto bene i conti, diversamente si taglierà qualcosa. Ma ripeto, questo non è un problema nostro: noi lettori dobbiamo (e possiamo) solo decidere cosa comprare, ma nessuno ci punta una colt 45 alla tempia per farci prendere acriticamente tutti i numeri della serie regolare di Tex (o una Colt Walker per quella di Tex Willer :P ) con tutti gli extra.

Le mini copertine rientrano in questa strategia: sono una scelta di marketing e si possono prendere tutte o no. Ci sarà chi comprerà più copie per averle tutte, e chi (tipo io) ne acquisterà solo una perchè più che il gadget interessa la storia. Ma sono scelte personali: non siamo costretti a comprare tutto, e ben venga la possibilità di scelta!

 

  • Like (+1) 1
Link to comment
Share on other sites

Certo, si può benissimo aumentare le uscite mantenendo la qualità, tanto gli autori capaci si scrivere Tex si trovano ad ogni angolo, che ci vuole?  :laugh:

 

A volte mi chiedo cosa si intenda per "qualità": mi sa che non diamo tutti lo stesso significato a questa parola... 

 

E qual è il nostro "ruolo" come acquirenti paganti? Richiedere qualità, o essere contenti se la qualità cala, purché la casa editrice guadagni ancora?

 

30 minutes ago, Thor983 said:

Poi possiamo criticare la casa editrice perchè sta "mungendo" i lettori della sua serie di maggiore successo, ma la Bonelli non è un ente di beneficenza

Nemmeno io.

 

Perchè dovrei fare beneficenza alla Bonelli?

 

Non so, vedo questa filosofia "fantozziana". abbastanza diffusa fra i lettori..

 

Tutta questa "comprensione", questa "benevolenza", per politiche tese a PRENDERCI PIÙ SOLDI dandoci MINORE QUALITÀ.

 

Perché "la qualità non è poi precipitata a zero, poteva fare di peggio, com'è umano lei..."

 

E nessuno che mi sappia spiegare questa cosa... perchè dovremmo FARE BENEFICENZA alla Bonelli?

 

Tutta questa comprensione per la Bonelli che "non è un ente di beneficenza", ma poi appena uno inizia a dire che non siamo NEMMENO NOI enti di beneficenza, iniziano le proteste, come se fosse commesso un delltto di lesa maestà...

 

"Com'è umano lei, megapresidente Bonelli"...

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Diablero dice:

Certo, si può benissimo aumentare le uscite mantenendo la qualità, tanto gli autori capaci si scrivere Tex si trovano ad ogni angolo, che ci vuole?  :laugh:

 

A volte mi chiedo cosa si intenda per "qualità": mi sa che non diamo tutti lo stesso significato a questa parola... 

 

E qual è il nostro "ruolo" come acquirenti paganti? Richiedere qualità, o essere contenti se la qualità cala, purché la casa editrice guadagni ancora?

 

Nemmeno io.

 

Perchè dovrei fare beneficenza alla Bonelli?

 

Non so, vedo questa filosofia "fantozziana". abbastanza diffusa fra i lettori..

 

Tutta questa "comprensione", questa "benevolenza", per politiche tese a PRENDERCI PIÙ SOLDI dandoci MINORE QUALITÀ.

 

Perché "la qualità non è poi precipitata a zero, poteva fare di peggio, com'è umano lei..."

 

E nessuno che mi sappia spiegare questa cosa... perchè dovremmo FARE BENEFICENZA alla Bonelli?

 

Tutta questa comprensione per la Bonelli che "non è un ente di beneficenza", ma poi appena uno inizia a dire che non siamo NEMMENO NOI enti di beneficenza, iniziano le proteste, come se fosse commesso un delltto di lesa maestà...

 

"Com'è umano lei, megapresidente Bonelli"...

Gli autori capaci di scrivere Tex non si trovano in ogni angolo, ci mancherebbe. Però quelli che hanno trovato fino ad ora a me personalmente mi hanno soddisfatto. Non tutti, certo, ma niente che mi abbia fatto gridare allo scandalo, almeno negli ultimi anni.

Sul significato della parola "qualità", ovviamente abbiamo tutti delle sensibilità diverse. Dato che stiamo parlando di fumetti, per me un fumetto di qualità è una storia che:

- mi ha fatto passare del tempo senza rimpianti (della serie: invece di leggere questa roba potevo fare altro);

- mi ha distratto dalla realtà di tutti i giorni;

- mi ha fatto divertire;

- si fa leggere una seconda volta.

Che poi sono (o dovrebbero essere) gli scopi di un fumetto. Se poi mi ha anche trasmesso emozioni (come nel finale de Gli Invincibili) o è un capolavoro (la saga delle navi nell'artico, per rimanere in tempi recenti) ovviamente meglio, vorrà dire che la rileggerò più spesso.

Per il resto, io non ho alcuna comprensione o benevolenza per le politiche della Bonelli: fosse per me, gli albi sarebbero tutti in bianco e nero, avrebbero 150 tavole e costerebbero 3 euro l'uno, senza aggiunte e gadget vari. Questi sono i miei desideri come lettore, ma la casa editrice ovviamente fa i suoi conti e le sue scelte. Fino a quando le condivido (o per me sono sostenibili) continuo a comprare, poi qualcosa taglio. In altre parole:

- la Bonelli non fa beneficenza. E' un'azienda, deve pagare il personale, remunerare gli azionisti e versare le tasse allo Stato. Quindi fa delle scelte, sia strategiche (nuove serie) sia di marketing (le mini copertine). Alcune di queste scelte puntano solo ad un determinato target (i "completisti" per le mini copertine, così come per le più vecchie medagliette), altre riguardano tutti (l'aumento del prezzo di copertina). E' la nostra fabbrica dei sogni preferita, ma è pur sempre un'azienda con un bilancio da far quadrare.

- i lettori non fanno beneficenza. Ripeto quanto detto sopra: noi lettori non siamo obbligati a comprare tutto quello che fa uscire la casa editrice. Siamo esseri razionali, possiamo scegliere in base ai nostri gusti, alle nostre possibilità e (non secondario) allo spazio che abbiamo in casa. Quindi se una nuova iniziativa non ci piace siamo liberissimi di non seguirla. Ma se uno può farlo, perchè impedirglielo?

Ti faccio il mio esempio. Io di Tex prendo solo la regolare e tutto quello che è legato ad essa. Seguo pochissimo Tex Willer e per niente i cartonati. Dell'altra serie che seguo assiduamente, Dragonero, prendo praticamente tutto a parte Senzanima (per motivi di costo). Ho fatto delle scelte, e come me tantissimi altri. Anni fa avevo iniziato a comprare le raccolte di Dylan Dog, poi ad un certo punto ho smesso perchè le storie non mi piacevano più. Stesso discorso con la serie Le Storie, che ad un certo punto (secondo me) ha iniziato a non valere più il prezzo di copertina.

Detto in brutali termini utilitaristici, è un trade off: fino a quando Tex (e Dragonero) continuerà con l'attuale livello (che a me soddisfa) con gli albi venduti al prezzo che reputo congruo per ciò che mi offre, io continuerò a comprarlo. Se dovessero cambiare le condizioni (un aumento eccessivo del prezzo o uno scadimento della qualità percepita delle storie secondo i miei parametri, oppure una diminuzione delle mie disponibilità) farò altre scelte. E non credo di essere l'unico a fare questi ragionamenti.

Nessuno fa niente per niente e nessuno giustifica nessuno, né la Bonelli né la stragrande maggioranza dei lettori.

  • Like (+1) 1
Link to comment
Share on other sites

Ci sono varie tipologie di lettore, ma negli anni passati la singola serie "Tex" riusciva ad accontentare tutti: da quello che doveva avere tutto, indipendentemente dalle storie pubblicate e quello che comprava saltuariamente, magari invogliato da una copertina più suggestiva o dai disegni all'interno. Oggi ci sono troppe collezioni e questo mette in difficoltà sia quello che prende tutto, venendo letteralmente inondato e quello che vorrebbe prendere ma non sa più bene cosa. Le saghe infinite che si protraggono per mesi e mesi o gli allegati non aiutano in tal senso, almeno per quanto mi riguarda. Ho salutato con immenso piacere l'avvento degli albi a colori e speciali, anche della serie parallela, ma quando tutto è diventato una spesa aggiuntiva e in costante aumento (uscite e euro da sborsare) oltre a una minaccia all'integrità degli scaffali, la scelta è stata sofferta, ma imperativa: la collezione (di Tex e quindi di tutto ciò che esce) è terminata.

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Dix Leroy dice:

Oggi ci sono troppe collezioni e questo mette in difficoltà sia quello che prende tutto, venendo letteralmente inondato e quello che vorrebbe prendere ma non sa più bene cosa.

Sono d'accordo. L'eccesso di albi non solo fa diminuire inevitabilmente la qualità (visto che molte storie vengono affidate a sceneggiatori non del tutto adatti a Tex), ma impedisce anche di capire quello che valga la pena prendere o no, per chi non vuole prendere tutto. Tanto è vero che ormai le storie migliori compaiono ormai fuori serie o su Tex Willer, e non più sulla regolare. Quindi chi compra solo la regolare per abitudine, per collezionismo, perché ha pochi soldi o perché crede che lì venga pubblicato il meglio, in realtà si sta perdendo la maggior parte delle storie migliori di Tex uscite ultimamente.

 

Ma è tutta la politica della casa editrice negli ultimi anni che secondo me è sbagliata: perché, per esempio, la Bonelli ha smesso di cercare di creare una nuova serie popolare? Un nuovo personaggio che riesca a imporsi come Dylan negli anni '80, Nathan negli anni '90, Julia e Dampyr negli anni Duemila?

E' chiaro che se non cerchi nuovi lettori con nuove serie che possano piacere a un vasto pubblico (non miniserie di nicchia che comprano in pochi), alla fine non puoi che ridurti a spremere i vecchi lettori, soprattutto quelli di Tex.

 

Si dice che i nuovi personaggi venderebbero poco, meno di quelli vecchi, eppure io vedo che Samuel Stern, per fare un esempio, continua a uscire in edicola, è arrivato al numero 40 e sta proseguendo, nonostante sia un bonellide di una casa editrice minore con pochi mezzi.

Possibile che alla Bonelli non ci sia nessuno con idee interessanti, innovative (e non vintage) ma popolari, per un nuovo personaggio potenzialmente di successo?

Certo, per fare cassa è molto più comodo mandare in edicola un Tex bis o l'ennesimo Maxi affidato a vecchie glorie ormai spompate, o pubblicare dei doppioni con gadget diversi, piuttosto che cercare nuove strade...

Edited by Poe
Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">6 ore fa</span>, Thor983 dice:

[...] ma la Bonelli non è un ente di beneficenza ed a fine anno i suoi costi devono superare i ricavi, sennò chiude.

Così chiude sicuramente.

Se, al contrario, i ricavi superano i costi, forse no... 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Poe said:

Si dice che i nuovi personaggi venderebbero poco, meno di quelli vecchi, eppure io vedo che Samuel Stern, per fare un esempio, continua a uscire in edicola, è arrivato al numero 40 e sta proseguendo, nonostante sia un bonellide di una casa editrice minore con pochi mezzi.

Per onestà bisogna ricordare che la Bonelli per OGNI serie ha costi fissi in genere superiori a quelli degli altri editori, e che (almeno fino a poco tempo fa) per avere i "migliori" era quella che pagava di più (tanto che molte testate "bonellidi" di altri editori campavano perchè pagavano pochissimo i disegnatori, con l'esca del "farsi notare", che "così poi ti assume Bonelli"

 

(Max Bunker ha fatto un sacco di polemiche contro Sergio Bonelli che a suo dire "strapagava" gli autori, Bonelli rispondeva giustamente che non doveva pagare come gli altri editori, perchè il suo concorrente non era "vado a disegnare Alan Ford per mezza paga", ma era "vado a lavorare in fabbrica che prendo di più". E uno degli inchiostratori di Magnus negli anni 70 abbandonò Alan Ford proprio per andare a lavorare in fabbrica, lavoro più sicuro e meglio pagato)

 

Inoltre non sappiamo com'è la distribuzione di Samuel Srern (è una vera distribuzione nazionale o viene distribuito solo nei grandi centri per risparmiare?) e nemmeno come vanno i suoi conti.

 

La somma di tutti questi fattori rende molto difficile stabilire se Samuel Stern, con gli stessi autori, sarebbe ancora fra noi se fosse stato pubblicato dalla Bonelli...

 

(un caso abbastanza famoso di molti anni fu l'acquisizione di Orient Express: le vendite sotto Bonelli aumentarono, ma il costo di produzione di ogni numero TRIPLICÒ, e quindi fu chiusa in fretta...)

 

Detto questo, è indubbio che l'attuale politica editoriale della Bonelli, che ha praticamente RINUNCIATO a creare nuovi personaggi di successo, dimostra ben poca fiducia nel loro stesso parco autori...  immaginatevi Tiziano Sclavi oggi, "Capo, ho un idea per una nuova serie intitolata Dylan Dog!" "Lascia perdere, scrivi dei Tex piuttosto..."

Link to comment
Share on other sites

2 hours ago, borden said:

io avrei delle idee, ma ormai.... non ho l'età. :laugh:

 

Idee di che tipo? Nuove serie con nuovi personaggi?

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">1 ora fa</span>, MarrFarr dice:

 

Idee di che tipo? Nuove serie con nuovi personaggi?

 

Se ti riferisci caro @borden ad una sorta di Storia d'Italia, oppure del Risorgimento a fumetti, sarei il primo ad acquistarle. A proposito di Storia, ha senso che le storie a fumetti del Rinascimento italiano siano state prodotte quasi tutte in Francia e Giappone? Mah ... 

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">16 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Così chiude sicuramente.

Se, al contrario, i ricavi superano i costi, forse no... 

Hai ragione, svista mia :ops:E pensare che ho pure riletto l'intervento un paio di volte prima di pubblicarlo :wacko:

Link to comment
Share on other sites

Un'ora di applausi anche per thor che ha evidenziato un elemento che non avevo considerato. Tante uscite (oltre che accontentare quelli come me perchè c'è la possibilità di scegliere) garantiscono maggiori incassi e quindi la sopravvivenza della casa editrice.

se ci mettiamo ad acquistare per le collezioni, manca lo spirito fondamentale, che è la lettura. Io compro per leggere, non per collezionare e poi conservo l'albo per rileggerlo, non per avere la collezione. :smile:

Link to comment
Share on other sites

25 minutes ago, Angelo1961 said:

Un'ora di applausi anche per thor che ha evidenziato un elemento che non avevo considerato. Tante uscite (oltre che accontentare quelli come me perchè c'è la possibilità di scegliere) garantiscono maggiori incassi e quindi la sopravvivenza della casa editrice.

 

Liberissimo tu di mantenere tutta la casa editrice.

 

Io non sono un ente di beneficenza.

  • +1 1
Link to comment
Share on other sites

Neanche io acquisto più albi per i gadget da 2 soldi come le minicover, ma sono contento che ci sia gente che lo fa. E non mi sogno di contestare questo (per me inutile prodotto), anzi, mi sta benissimo. 

Comunque io non mantengo la casa editrice, mi limito ad acquistare quello che mi interessa. E sono contento di avere un ampio ventaglio di proposte. I cartonati, per esempio, non mi soddisfano e non li prendo. 

Il 19/3/2023 at 11:16, borden dice:

io avrei delle idee, ma ormai.... non ho l'età. :laugh:

Una continuazione della Storia del West in Storia degli Stati Uniti. O una serie che copra il periodo dell'indipendenza a Lewis e Clark, ovvero dal Comandante Mark a Storia del West... :D

Link to comment
Share on other sites

Il 13/3/2023 at 13:48, Poe dice:

Dopo circa due mesi dal sondaggio il risultato è abbastanza chiaro e consolidato: l'82% dei forumisti preferirebbe un numero limitato di uscite annuali di Tex (la serie regolare e poco altro).

 

Quando è stato fatto questo sondaggio, a Gennaio, ancora non si conosceva la "bella idea" delle Mini Copertine, ora invece sappiamo che la "proliferazione delle uscite" avverrà davvero.

Oltre ad aumentare le storie (quest'anno rispetto al precedente ci saranno un doppio Magazine e forse una miniserie a strisce in più, o comunque un'altra uscita speciale), si moltiplicano anche le edizioni, una con allegato Mini Copertina X e l'altra con Mini Copertina Y (+ placchette magnetiche).

 

Insomma lo scopo dichiarato ora non è solo farti acquistare più albi possibili bonelli (legittimo) ma di farti acquistare due copie dello stesso albo! Solo perché si inseriscono 2 gadget diversi. E poi (ammesso che ti interessi il gadget) cosa te ne fai del doppio albo uguale?  Mah!... Probabilmente i negozi e le bancarelle di fumetti usati fra un po' saranno stracolmi di albi doppi che la gente tirerà via.

Naturalmente dopo questa iniziativa tra un anno o due ce ne sarà un'altra simile. Puzzle di Tex con tessere diverse in tre albi uguali?... Perché no?

Così il prossimo Aprile usciranno:

2 Tex n. 750

2 Maxi Tex 

2 Tex Willer 54 

2 SuperTex 18

Insomma dopo "La mesa della follia", il mese della follia! :lol:

BUONA COLLEZIONE!

Scusa ma il SuperTex non andrebbe considerato dato che si tratta di una ristampa

Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Enrico dice:

Scusa ma il SuperTex non andrebbe considerato dato che si tratta di una ristampa

Hai ragione, ma la cosa è ancora più assurda: vogliono farti comprare due copie (due doppioni) persino di una ristampa che probabilmente hai già!

E' chiaro che ognuno fa quello che vuole, ma la casa editrice conta sul fatto che qualche collezionista (che quindi possiede già le storie ristampate del SuperTex) acquisti anche queste 2 in edicola solo per avere due diverse minicopertine. A me non pare una grande trovata...

 

Poi, ok, il sondaggio di questo topic era sul costante aumento degli inediti, ma certo anche questa massiccia invasione di doppioni in edicola non sembra un bel segnale: dà l'idea che stiano raschiando il fondo del barile dei lettori, invece di cercare - come si diceva più sopra - di percorrere nuove strade. E' una politica di corto respiro.

Link to comment
Share on other sites

La questione è alquanto controversa ma, a mio giudizio, può essere così riassunta:

se, come sostenuto da alcuni utenti, l'aumento di pubblicazioni serve a garantire nuovi introiti (utilissimi per il sostentamento della casa editrice in tempi grami per il fumetto) e a soddisfare quella frangia di acquirenti che desiderano una maggiore scelta, potrei anche non avere nulla in contrario, visto che non essendo costretto a comprare tutto, me ne infischierei e continuerei a seguire le collane che mi interessano.

 

Detto questo, significa che sono d'accordo con la proliferazione delle testate? 

Nient'affatto, o quanto meno solo in maniera concettuale.

 

Cerco di spiegarmi. Se teoricamente la qualità degli albi che acquisto di solito rimanesse alta, me ne fregherei se al contempo uscissero altre decine di proposte, ma aldilà della soggettività dei giudizi e sull'ottimismo di alcuni, è quasi impossibile che un così ampio incremento non porti a una variazione al ribasso del prodotto.

Vuoi o non vuoi si avrà un maggiore dispendio di energie degli autori, maggiore fretta realizzativa, la necessità di ampliare l'organico senza poter guardare troppo per il sottile nella scelta degli stessi e tutti questi fattori incideranno a mio avviso. 

 

Si rischia così che la fascia di lettori che acquista solo la regolare o pochi speciali, possa rimanere delusa delle storie (è impossibile prevedere su quale collana garantire la regolarità qualitativa con tante uscite) e di conseguenza mollare la serie piuttosto che acquistare altri format alla cieca e per ogni migliaio di lettori persi, quante altre uscite dover varare per compensare? Non è il proverbiale caso del cane che si morde la coda?

  • +1 3
Link to comment
Share on other sites

Concordo con chi per diverse ragioni si dice contrario al proliferare delle uscite. 

Perché si tratta si di avere maggiore scelta, ma inevitabilmente sempre di minor qualità.

 

E così si finiscono per mandare in stampa storie mediocri non perché queste scapperebbero comunque ogni tanto, ma perché la produzione forsennata porta a questo e non se ne può fare a meno.

 

Inoltre, non è nemmeno vero che questo sistema di proliferazione fa contento chi vuole acquistare e leggere di più senza danneggiare chi potrebbe solo scegliere di comprare le cose ben fatte.

 

Perché dovreste spiegarmi, come faccio io a sapere quali sono le uscite "buone"?

Posso basarmi sull'autore? Ni. Non è detto che un autore di mio gradimento possa sfornare a questi ritmi sempre belle storie. E non vorrei nemmeno dire "siccome questo autore spesso non mi piace, a maggior ragione lo evito".

 

Posso basarmi sui soggetti? Ni. Perché tanti soggetti di Tex sono di stampo classico e dovrei leggere la storia per poter dire se è ben fatta, e perché spesso soggetti promettenti possono anche svilupparsi in pessime storie o soggetti quasi anonimi e semplici trasformarsi in storie molto godibili (in questo GLB era maestro, prendeva un soggetto semplice e sfornava bellissime storie). Di questo mi rendo conto tutt'ora, ci sono storie che mi deludono e storie che vanno meglio delle aspettative. Per saperlo devo comprarle e leggerle. E queste storie possono stare sui Maxi, sui Texoni, sui cartonati etc etc. 

 

Per cui, il proliferare di uscite forse farà guadagnare qualcosa nel breve periodo ma per motivazioni già descritte altrove anche da altri utenti, può portare a nuove perdite di lettori nel futuro, come anche le operazioni spudorate in stile mini copertine, su cui mi sono già espresso.

Inoltre, non è affatto vero che il risultato sia solo una maggiore scelta per tutti. 

 

Vi faccio un paio di esempi facili facili.

Preferite una piattaforma di streaming dove, a parità di costo di abbonamento, ci sono 120 contenuti tra film e serie, tra cui almeno una 30ina che vi interessano, o una piattaforma dove ci sono valanghe di serie e film, ma che ogni volta che ne cercate uno di vostro gradimento finite per non trovarlo e dovervi accontentare di quello che la piattaforma vi vuol far vedere, o a dover pagare un extra per il film che vi interessa?

 

Al ristorante, è meglio trovarsi di fronte un menù con 200 portate diverse, che ti chiedi come facciano ad avere tutto fresco e a saper cucinare bene tutto, o un menù con una 15ina di portate tra primi, secondi e antipasti?

La scelta c'è ma tra tre primi, che però si suppone siano ben fatti e abbastanza vari. 

 

La maggiore disponibilità di cose non implica sempre una maggiore libertà di scelta. Spesso si sceglie meglio se già a monte avviene un filtro qualità. Quando siamo sommersi di possibilità in realtà quasi mai scegliamo meglio, ma semmai finiamo per essere sommersi di possibili letture e non saper nemmeno dove iniziare e cosa valga la pena leggere.

 

Il lavoro di editore non è per me quello di stampare tonnellate di pagine e basta, ma operare delle scelte editoriali, mandando in stampa storie che l'editore ritiene degne del suo pubblico. 

 

Tra l'altro, ma vi pare che già ad oggi manchi la scelta? Esce una storia di Tex (contando solo gli inediti) con una media di una ogni 10 giorni-15 giorni. Ci sono poi tutte le storie vecchie (ora disponibili anche in digitale) e di fumetti Bonelli ce ne è una valanga. 

Abbiamo davvero bisogno di valanghe di fumetti inediti o è più l'editore ad averne bisogno?

Chi leggeva Tex negli anni 70' non era forse più contento all'idea di trovare un albo a colori ogni centinaio, vedendolo come un fatto speciale?

Non dico si debba tornare a quei tempi, ma magari un compromesso?

Pubblicare a colori solo se si riesce a colorare decentemente una storia?

Meglio un Maxi Tex di qualità annuale o due mediocri?

Meglio un Tex Willer speciale bello che 2 anonimi che non hanno nulla di speciale?

 

E perché fare il Tex bis (che ha anche senso visto che ex vende) ma dover per forza estendere l'iniziativa a tutte le testate o quasi, anche quelle ormai sull'orlo della perdita?

 

 

 

 

  • +1 3
Link to comment
Share on other sites

<span style="color:red">38 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Quoto questi 2 ultimi interventi (Condor e Ledd zepp). 

Inoltre mia opinione personale, valgono molto più le 50 pagine di Pearl, che le 220 di poco o niente di Burattini. 

Il mondo è bello perché è vario. :old:

 

Non ci sono dubbi sul maggiore valore di Pearl rispetto all'ultima storia del Tex regolare. E quoto anch'io l'intervento di @LedZepp

Link to comment
Share on other sites

Che poi questa storia del "non ti stanno obbligando" fa anche abbastanza acqua. Non è che ti stanno offrendo un tot di prodotti tra i quali puoi scegliere (o prendere tutti) ma ti stanno consapevolmente offrendo un prodotto (la collezione di cards) che se lo vuoi sei obbligato a comprare tutti gli albi che dicono loro (ivi inclusi i totalmente inutili doppioni): ed è ovviamente per questi che lo vogliono che l'iniziativa è unicamente pensata. E sono quindi obbligati a seguire le uscite stabilite. Non ti obbligano solo se ti offrono anche di acquistare la cards tutte in una volta, o sfuse in edicola associandole liberamente all'albo che vuoi tu. Ecco come la penso.

Link to comment
Share on other sites

  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.