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TWF - Tex Willer Forum

[756/759] La Tigre colpisce ancora


MacParland
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Fino agli anni 80 certe tematiche alla Bonelli arrivavano perchè interessava agli autori parlarne. E infatti sono venute fuori le storie migliori.

 

Diritto e Rovescio è stata scritta in un momento in cui si parlava molto di omosessualità (le proteste degli omosessuali nel USA che per la prima volta hanno dato rilevanza "politica" alle loro richieste sono arrivate alla fine degli anni 60 - inizio 70, come reazione alle violenze della polizia, e negli anni 70 il boom delle Disco ha visto il passaggio culturale di una cosa prima tipicamente gay, come erano le prime discoteche, ad un fenomeno di massa. E le rockstar che iniziano a vestirsi da donne o in modo strambo, che nel mondo anglosassone c'erano dagli anni 60, arriva anche in Italia, per esempio con Renato Zero), ma non c'era una "pressione sociale per parlarne" o per mettere personaggi gay: era un tema dibattuto e "caldo" al momento (chi leggeva Lupo Alberto si ricorda la lunga serie di strisce con Enrico la Talpa gay? Sono di quegli anni...), ma la maggior parte dei fumetti ne stava lontana.

 

Su Dylan Dog non mi pare ci sia "una storia sui gay", ma da subito o quasi vengono ritratti nella serie, di solito in maniera positiva e/o ironica (almeno da Sclavi: pensate alla breve scena in "Dopo mezzanotte), ma nei "fumetti popolari" (e DD non fa eccezione) negli anni 80 i gay vengono SEMPRE associati all'AIDS

(mentre per esempio su Frigidaire, che fu una delle primissime riviste a fare articoli "sulla strana malattia che colpiva il mondo gay in California ma non aveva ancora un nome" già nel 1980 - e pensare che poi gli negarono il finanziamento perchè secondo quei sepolcri imbiancati della politica "non era di interesse culturale" - c'erano personaggi gay che non ne facevano menzione)

 

Legs invece è puro fan service (e abbastanza dichiarato). È lesbica solo per titillare il lettore maschio. Ma visto il tono generale della serie, è in tema.  E all'epoca era la tipica rappresentazione "popolare".

 

In generale, sono rappresentazioni che erano "al passo con i tempi" in Italia (cioè all'epoca circa 5-6 anni in ritardo sugli USA), mentre oggi ho l'impressione che ci si uno scollamento maggiore, lettori ed autori sono sempre più vecchi, e vengono rappresentati in storie che vorrebbero essere a loro favore in maniere che negli USA sarebbero definite ormai omofobe, o ableiste o qualche altro crimine contro l'umanità).

 

Associata alla spinta "politicamente corretta" a mettere il più possibile gay a vanvera (citando South Park: "Make it lame and gay!") potrebbe generale la tempesta perfetta: una marea di gay in tutte le storie Bonelli, ma rappresentati in maniera omofoba... :lol:

 

Stavamo dimenticando alcune scene un pò forti nella recente nuova serie di Nick Raider. In Julia in effetti le rappresentazioni sono state molto frequenti, non dichiarate palesemente, palesi ma non mostrate e ultimamente anche sbandierare ai quattro venti con copertine dedicate (forse sono passati 5/6 anni da copertine simili in casa Marvel?). Forse Kit Willer vuol essere alla moda.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Jeff_Weber dice:

Stavamo dimenticando alcune scene un pò forti nella recente nuova serie di Nick Raider

Che ho letto quasi tutta (tranne il numero 1....), ed ho apprezzato sempre di più col passare dei numeri.

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Berardi, come è stato ricordato, ha SEMPRE inserito personaggi omosessuali nei suoi fumetti, in Ken Parker (non solo in "Dritto e rovescio") e fin dai primi numeri di Julia, e l'ha sempre fatto in modo intelligente e non pruriginoso, non credo che in questo segua le mode.

Ma poi quali mode? Non dimentichiamo che il fenomeno letterario (e politico) dell'ultimo anno in Italia è stato il libro di un certo generale che sostiene che i gay non sono normali e che andrebbero convinti a diventare etero, ecc. ecc. E a quanto pare sta avendo molto seguito. Quindi, ripeto, quali mode?

Forse Berardi, vista l'aria che tira, ha semplicemente deciso di scrivere qualche storia in più sull'argomento.

In un certo senso sta andando controcorrente. :lol:

 

In quanto alla Bonelli, vorrei ricordare che è da un pezzo che compaiono personaggi gay in quasi tutte le testate, senza sbandierarlo molto: su Nathan Never, in Napoleone, Magico Vento, Dylan Dog, Dampyr, in Dragonero (la sorella di Ian), ecc. Poi ci sono i più espliciti personaggi di Luca Enoch (Gea, Sprayliz), ma non mi sembra proprio che ci sia mai stato un eccesso. Il fatto che per una volta (o due) compaiano anche in copertina non mi sembra nulla di clamoroso...

 

Kit Willer che vuole seguire la moda? In un fumetto conservatore come Tex? Con lettori che sono in gran parte tradizionalisti? E a che scopo? Per farli irritare? Per provocarli? :lol: 

Secondo me semplicemente a Boselli serviva una situazione simile, di "amicizia virile", a fini puramente narrativi.

Tra l'altro tipica di molti film western (vedi per es. "Butch Cassidy e Sundance Kid" tra i tanti).

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3 hours ago, Poe said:

Berardi, come è stato ricordato, ha SEMPRE inserito personaggi omosessuali nei suoi fumetti, in Ken Parker (non solo in "Dritto e rovescio")

 

Sì, ma delle prime se ne vergogna tanto da "censurarle" nella ristampa Mondadori!  :P

 

Ecco cosa Berardi non vuole più che leggete! Ecco cosa scriveva nel numero 13 Ken Parker del luglio 1978, tre anni prima di "Diritto e Rovescio" che è del 1981... :laugh:

Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-78.jpg
Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-79.jpg

 

Ed ecco come è stata cambiata nella ristampa Mondadori:  :laughing:


Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond
Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond

 

Non mi piace chi vuole "rifarsi una verginità" cancellando le cose per poi vantarsi di essere stato sempre perfetto e sempre nel giusto. Preferisco chi ammette di avere sbagliato. (o chi semplicemente dice "erano altri tempi" e basta)

 

3 hours ago, Poe said:

Ma poi quali mode? Non dimentichiamo che il fenomeno letterario (e politico) dell'ultimo anno in Italia è stato il libro di un certo generale che sostiene che i gay non sono normali e che andrebbero convinti a diventare etero, ecc. ecc. E a quanto pare sta avendo molto seguito. Quindi, ripeto, quali mode?

Non confondere le vendite "al grande pubblico" che magari legge solo quel libro quest'anno per curiosità (o non lo legge nemmeno e lo compra per fedeltà "politica", o anche per "trasgressione", il gusto del "proibito"...  :P ) con i movimenti culturali che dominano le scelte di "cosa bisogna fare".

 

Altrimenti la prossima volta mi dirai che Geronimo Stilton è più influente di tutti riguardo a "cosa va nei giornali" :laugh:

 

O, per fare un esempio opposto: nessuno in Italia vende, regolarmente, quanto Zerocalcare. (Tanto per fare un esempio, Vannacci nella prima settimana pare abbia venduto 22.000 copie. Molto, ma un libro di Zerocalcare vende ormai regolarmente 240.000 copie, praticamente tutte nella prima o seconda settimana: eppure Zerocalcare non viene invitato nei dibattiti TV, non se ne parla tutti i giorni: in gran parte Vannacci è stato "trainato" dalla TV, e solo dopo che è diventato un "caso televisivo" ha venduto il grosso delle copie, e quindi più che dire "Vannacci vende" io direi "La TV fa vendere"). Eppure se guardi cosa va in TV e nei quotidiani, NESSUNO appoggia le posizioni di Zerocalcare (che lo portano, per esempio, a difendere la legittimità delle reazioni anche violente allo sventramento insensato Torino-Lione e a rinunciare ad andare a Lucca per il patrocino di Israele)

 

Alla fine, a "fare tendenza", non è "chi vende" (cioè, non è il pubblico. O gli elettori) ma "chi piace alla gente che piace". È normalissimo vedere sempre in TV gente che non vende un tubo (o che non vota nessuno. Tipo Renzi) mentre autori molto più venduti vengono ignorati.

 

3 hours ago, Poe said:

Kit Willer che vuole seguire la moda? In un fumetto conservatore come Tex? Con lettori che sono in gran parte tradizionalisti? E a che scopo? Per farli irritare? Per provocarli? :lol: 

Ma quella era una battuta! Non credo che nessuno abbia seriamente pensato che Boselli volesse rappresentare un amore gay! :lol:

 

(piuttosto, direi che gli è venuta un po' male, quell'amicizia così repentina tipo "colpo di fulmine" e questo ha dato luogo alla satira sul rapporto fra i due)

 

P.S.: quella rappresentazione degli omosessuali nel 1978 era già "vecchia", Berardi non può invocare a sua difesa "erano tempi così " nel 1978:  le strisce di Lupo Alberto Con Enrico la Talpa Gay sono del 1977. Nel 1981 quando pubblica "diritto e Rovescio" era già uscito persino Frigidaire con eroi dei fumetti dichiaratamente omosessuali

 

D'altronde basta vedere il cinema.. "la patata bollente", film di cassetta di grande successo con Renato Pozzetto e Massimo Ranieri, che in una trama comica faceva una rappresentazione non macchiettistica del co-protagonista gay, è del 1979.

 

All'epoca di "Diritto e Rovescio", il 1981, al cinema c'era persino "nessuno è perfetto" sempre con Renato Pozzetto e Ornella Muti, in cui Ornella Muti è (un abbastanza improbabile) transessuale! E fu il sesto incasso cinematografico del 1981, subito dietro a "i predatori dell'Arca Perduta"

 

Quindi: Diritto e Rovescio è una storia splendida scritta e disegnata benissimo, che probabilmente qualunque autore di fumetti avrebbe voluto scrivere: ma quando Berardi si atteggia a "pioniere" che "per primo" parla di questi temi fa un po' ridere (forse è il primo per i fumetti Bonelli, ma non con Diritto e Rovescio: con le due strisce viste sopra...).

 

Semplicemente allora come oggi Berardi tiene le "orecchie dritte" sui temi che interessano al pubblico e li mette nei suoi fumetti, come fa oggi con Julia. Ma ne parla solo quando sono già abbondantemente "sdoganati": vuole avvicinare il pubblico presentandogli cose con cui è già d'accordo, non scandalizzarli (cosa assolutamente non riprovevole, è il suo mestiere far vendere fumetti)

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Sì, ma delle prime se ne vergogna tanto da "censurarle" nella ristampa Mondadori!  :P

 

Ecco cosa Berardi non vuole più che leggete! Ecco cosa scriveva nel numero 13 Ken Parker del luglio 1978, tre anni prima di "Diritto e Rovescio" che è del 1981... :laugh:

Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-78.jpg
Ken-Parker-013-La-Citt-Calda-79.jpg

 

Ed ecco come è stata cambiata nella ristampa Mondadori:  :laughing:


Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond
Ken-Parker-7-La-Citt-Calda-Ranchero-Mond

 

Non mi piace chi vuole "rifarsi una verginità" cancellando le cose per poi vantarsi di essere stato sempre perfetto e sempre nel giusto. Preferisco chi ammette di avere sbagliato. (o chi semplicemente dice "erano altri tempi" e basta)

 

Non confondere le vendite "al grande pubblico" che magari legge solo quel libro quest'anno per curiosità (o non lo legge nemmeno e lo compra per fedeltà "politica", o anche per "trasgressione", il gusto del "proibito"...  :P ) con i movimenti culturali che dominano le scelte di "cosa bisogna fare".

 

Altrimenti la prossima volta mi dirai che Geronimo Stilton è più influente di tutti riguardo a "cosa va nei giornali" :laugh:

 

O, per fare un esempio opposto: nessuno in Italia vende, regolarmente, quanto Zerocalcare. (Tanto per fare un esempio, Vannacci nella prima settimana pare abbia venduto 22.000 copie. Molto, ma un libro di Zerocalcare vende ormai regolarmente 240.000 copie, praticamente tutte nella prima o seconda settimana: eppure Zerocalcare non viene invitato nei dibattiti TV, non se ne parla tutti i giorni: in gran parte Vannacci è stato "trainato" dalla TV, e solo dopo che è diventato un "caso televisivo" ha venduto il grosso delle copie, e quindi più che dire "Vannacci vende" io direi "La TV fa vendere"). Eppure se guardi cosa va in TV e nei quotidiani, NESSUNO appoggia le posizioni di Zerocalcare (che lo portano, per esempio, a difendere la legittimità delle reazioni anche violente allo sventramento insensato Torino-Lione e a rinunciare ad andare a Lucca per il patrocino di Israele)

 

Alla fine, a "fare tendenza", non è "chi vende" (cioè, non è il pubblico. O gli elettori) ma "chi piace alla gente che piace". È normalissimo vedere sempre in TV gente che non vende un tubo (o che non vota nessuno. Tipo Renzi) mentre autori molto più venduti vengono ignorati.

 

Ma quella era una battuta! Non credo che nessuno abbia seriamente pensato che Boselli volesse rappresentare un amore gay! :lol:

 

(piuttosto, direi che gli è venuta un po' male, quell'amicizia così repentina tipo "colpo di fulmine" e questo ha dato luogo alla satira sul rapporto fra i due)

 

P.S.: quella rappresentazione degli omosessuali nel 1978 era già "vecchia", Berardi non può invocare a sua difesa "erano tempi così " nel 1978:  le strisce di Lupo Alberto Con Enrico la Talpa Gay sono del 1977. Nel 1981 quando pubblica "diritto e Rovescio" era già uscito persino Frigidaire con eroi dei fumetti dichiaratamente omosessuali

 

D'altronde basta vedere il cinema.. "la patata bollente", film di cassetta di grande successo con Renato Pozzetto e Massimo Ranieri, che in una trama comica faceva una rappresentazione non macchiettistica del co-protagonista gay, è del 1979.

 

All'epoca di "Diritto e Rovescio", il 1981, al cinema c'era persino "nessuno è perfetto" sempre con Renato Pozzetto e Ornella Muti, in cui Ornella Muti è (un abbastanza improbabile) transessuale! E fu il sesto incasso cinematografico del 1981, subito dietro a "i predatori dell'Arca Perduta"

 

Quindi: Diritto e Rovescio è una storia splendida scritta e disegnata benissimo, che probabilmente qualunque autore di fumetti avrebbe voluto scrivere: ma quando Berardi si atteggia a "pioniere" che "per primo" parla di questi temi fa un po' ridere (forse è il primo per i fumetti Bonelli, ma non con Diritto e Rovescio: con le due strisce viste sopra...).

 

Semplicemente allora come oggi Berardi tiene le "orecchie dritte" sui temi che interessano al pubblico e li mette nei suoi fumetti, come fa oggi con Julia. Ma ne parla solo quando sono già abbondantemente "sdoganati": vuole avvicinare il pubblico presentandogli cose con cui è già d'accordo, non scandalizzarli (cosa assolutamente non riprovevole, è il suo mestiere far vendere fumetti)

 

Ottimo excursus, non sapevo di quello stravolgimento permesso da Berardi ad una tavola delle sue storie. Su Julia i temi a carattere sociale in genere (non mi riferisco soltanto a quello appena dibattuto) sono ormai a mio avviso troppo populisti, melensi e per nulla costruttivi.

 

Ovviamente si scherza su Kit Willer. 

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<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

Associata alla spinta "politicamente corretta" a mettere il più possibile gay a vanvera (citando South Park: "Make it lame and gay!") potrebbe generale la tempesta perfetta: una marea di gay in tutte le storie Bonelli, ma rappresentati in maniera omofoba... :lol:

Grazie per tutte le precisazioni. Quoto invece l'ultima frase perchè hai coniato la parola giusta che serve a descrivere quel che succede, per esempio, nella pubblicità. La parola magica è "a vanvera". E te la ruberò d'ora in poi quando parlerò di 'sto fastidiosissimo modo di inserire per forza negli spot la coppia lesbica, la copia gay, l'amico di colore, la bambina africana adottata, etc, arrivando al top del top, la coppia bianco e nera gay con figlia meticcia. 

Vanno inseriti se hanno un senso, così come nelle storie di Tex o quant'altro, non "a vanvera" perchè "è opportuno farlo"

Comunque, se qualcuno vuole leggere un buon fumetto con tematiche gay, ma non solo, anche sul suicidio assistito, in salsa horror, consiglio Providence di Alan Moore.

Qualche parola: Il capolavoro lovecraftiano di Alan Moore e Jacen Burrows . È il 1919 e l’ambizioso giornalista Robert Black si è imbarcato nell’impresa di scrivere un libro sul lato oscuro degli Stati Uniti. Quello che il giovane non sa è che si sta per aprire intorno a lui una voragine di orrore cosmico che cambierà la sua vita per sempre.

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, virgin dice:

Quando si parla di rappresentazioni di omosessuali efficaci, realistiche e non macchiettistiche, il mio cuore corre subito a:

 

https://m.youtube.com/watch?v=JXW1GmUwLNQ&pp=ygUhbGl2ZXJhbmkgZXJtYW5ubyBsbyBzY2hpYW50YXRvcGUg

Ti ricordavo uomo di cultura e sono contento di ritrovarti tale!

Il mio prossimo gatto si chiamerà LiveraniErmanno

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Attenzione, potrebbe contenere SPOILER

 

Ottima storia dal respiro salgariano (con tutto che Salgari a me non ha mai detto granchè, i paragoni con London e Stevenson, ma anche con Verne, che vengono fatti nell’introduzione mi sembrano abbastanza fuori luogo).

Non ho capito bene il senso di fare ritornare la Tigre Nera, morta e sepolta alla fine della precedente apparizione, per farla morire nuovamente - desiderio di chiudere i buchi logici della precedente storia di Nizzi o di realizzare il soggetto che lui avrebbe voluto come conclusione della saga? In ogni caso una volta “resuscitata” per me tanto valeva tenerla come villain ricorrente -, però la storia funziona e mantiene un fascinoso appeal esotico e avventuroso dall’inizio alla fine.

 

Il finale mi è sembrato sia “affrettato” (secondo me, a vedere le strisce a tre vignette verso la conclusione dell’albo, Boselli è arrivato “lungo” e ha dovuto chiudere un po’ repentinamente per non sforare la lunghezza delle 110 pagine) sia “forzato”: è un finale che funziona unicamente perché tutto va nel solo modo possibile per risolvere la situazione salvando capra e cavoli, in qualunque altra maniera (ad es. se la Tigre fosse sopravvissuta) Tex sarebbe finito in un’“impasse” difficile da superare.

 

Per quanto riguarda la prolissità e verbosità dell’ultimo Boselli, evidenziata da alcuni utenti, mi pare sia un dato di fatto incontestabile. A me non da fastidio (Boselli su Dampyr “sbrodola” molto di più), però posso capire che alcuni lettori preferiscano una prosa meno densa.

Per me una cosa che penalizza gli attuali sceneggiatori è l’abbandono delle didascalie (che chissà perché vengono considerate una tecnica desueta): con le didascalie si potevano risolvere dei lunghi passaggi narrativi in modo molto semplice (es. “Tex spiega a Carson il suo piano”) evitando di far vedere i personaggi che si parlano addosso e si raccontano cose che il lettore giù conosce.

 

I disegni: Venturi per me attualmente è uno degli migliori disegnatori sella serie, un artista che ritengo ancora troppo sottovalutato, però la rigidissima “gabbia bonelliana” di questa quadrupla secondo me non gli rende un gran servizio, anzi gli gioca proprio contro: le sue tavole hanno bisogno di “respirare”, mentre qui finiscono per essere soffocate dalla sovrabbondanza dei baloon, con delle bellissime sequenze d’insieme costrette in vignette troppo piccole (ok ogni tanto c’è la vignettona a 2/3 di tavola ma sono troppo poche). Ritengo che Venturi sia uno di quei disegnatori  che avrebbero bisogno di avere la libertà di comporre la tavola senza seguire pedissequamente le direttive dello sceneggiatore, dal punto di vista grafico il suo lavoro ne guadagnerebbe enormemente.

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  • 2 settimane dopo...

Ho finito adesso di leggere il numero #759

 

Questa ultima parte è stata per me la migliore delle precedenti anche se appesantita da continui accenni a tradimenti, cospirazioni e cambi di sponda. Il tutto non è stato certamente aiutato dai disegni di Venturi che hanno avuto la grossa pecca di ritrarre volti troppo simili tra loro tra i comprimari, in questo modo non è mai stato semplice riconoscere i protagonisti e le loro effettive intenzioni.
Buona invece la chiusura della vicenda con una soluzione semplice e giusta per le parti in causa.

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Ringrazio @ymalpas e @Diablero per aver già detto, con i loro ottimi messaggi, tutto quanto avrei avuto da dire di serio su questa storia, così da sollevarmi da un incomodo di cui non mi sarei comunque sobbarcato. Per quanto riguarda il giudizio generale, concordo più col secondo che col secondo; cionondimeno, ritengo che questa storia sia geniale nel modo in cui prende in contropiede le attese di chi legge.

 

Nell'ordine:

I - sapendo che la storia sarebbe stata composta da quattro albi, tutti ci aspettavamo di leggere 440 pagine di storia; invece, ci siamo trovati davanti 420 pagine di introduzione e 20 pagine di storia;

II - grazie alle anteprime, tutti ci attendevamo atmosfere salgariane e avventura esotica; invece, ci siamo trovati davanti una commedia romantica;

III - in virtù delle aspettative di cui al punto precedente, tutti ci attendevamo scene d'azione mozzafiato, l’emozione del viaggio e dell’ignoto, colpi di scena emozionanti; invece, ci siamo trovati davanti 440 pagine di dialoghi senza il minimo mordente che ammorbano perfino le scene d’azione;

IV – tutti ci aspettavamo che Lohana morisse tentando di salvare la Tigre Nera e che la Tigre Nera morisse nel vendicarla, lasciando così il trono al figlio; invece… ah, no, è successo esattamente questo, niente da dire, bro, ‘tapposto.

 

Ma le sorprese non finiscono qui: questa storia per me è rivoluzionaria, una pietra miliare della saga dopo la quale nulla sarà più come prima. So che starete pensando alle mie solite uscite, ma sono serissimo. Abbiamo finalmente (e chi l’avrebbe mai detto che ciò sarebbe avvenuto per opera di Boselli, a opinione di molti e anche mia il più serio e valido continuatore dell’opera di Gianluigi Bonelli) il primo personaggio dichiaratamente bisessuale della saga: il principe Sumankan, che prima si sposa con Miriam e poi si accompagna con Lohana, ma è palesemente attratto da Tex Willer. Per carità, qualcuno potrebbe far notare che, non avendo mai visto vignette con lui intento a pijallo in berta, al massimo potremmo definirlo eterosessuale biromantico, ma io non sono un esperto di simili questioni, sicché lascio ad altri tali prelibatezze da connaisseur.

In compenso, abbiamo la prima storia d’amore chiaramente omosessuale della saga: quella tra Kit Willer e il giovane erede della Tigre Nera; per carità, come primo esempio caschiamo male, perché era da anni che non mi capitava di vedere una storia d’amore così loffia, con dialoghi che suscitano imbarazzo soltanto a ricordarli. Tuttavia, il valore di questa storia risiede appunto nel suo carattere seminale: borden stesso ci ha detto che altri autori su Tex sono molto più attratti di lui dal politicamente corretto e da altre simili modernaglie; ebbene, quando costoro avranno finalmente mano libera, questa avventura sarà il punto di riferimento e grazie a essa non ci sembrerà così strano vedere Kit Willer che si slinguazza languidamente con un aitante giovanotto (in un bagno turco? Con dentro un turco? Magari, sono tipi così tosti), che poi, cioè, tirerà fuori la sua lunghissima spada de foco… Non dimentichiamo, inoltre, che Kit, al pari della Tigre Nera, oltre agli uomini notoriamente non disdegna di guardare anche alle donne, ciò che lo rende un po’ fluido; una bazza, insomma.

Al di là di ciò, la storia era potenzialmente molto buona: il soggetto c’è, ma è il modo in cui è stato messo su carta a lasciare molto, troppo, a desiderare. Ogni tanto un po' di atmosfera emerge, un paio di scene riuscite ci sono (Kit al villaggio dei tagliatori di teste); ma per il resto si sbadiglia, con dialoghi perfino al di là della ridondanza e mai l’ombra di qualcosa che rimanga in mente, anche laddove i contenuti non mancherebbero. Quando di colpo la storia parte, verso pagina 90 del quarto albo, io ormai mi ero rotto le palle da tempo e comunque sapevo che tutto sarebbe stato concluso di fretta, senza nemmeno dar tempo a Kit Willer e al giovane tigrotto di concretizzare il loro flirt; tanto che, come giustamente notato da @Magic Wind , ci sono perfino delle strisce composte da tre vignette, che mi piacciono sempre, ma fanno capire come, dopo aver sprecato tre albi e tre quarti in chiacchiere e preliminari, si sia chiuso tutto di corsa.

L’ultima storia di Boselli che avevo letto, il Texone di Villa, era di ben altro spessore; tanto che viene da dire che a mancare sono le storie classiche fatte come si deve, invece di storie, come ben dice Diablero, più simili a funerali in cui si rivedono i cugini di terzo grado persi di vista da un decennio (e lo dice uno che adora i funerali: sono cerimonie composte, solenni, forse una delle poche cose dignitose rimaste nel nostro tempo, in cui ci si raccoglie spiritualmente e, al contempo, si scioglie ed eterna il proprio rapporto col morto; occasioni intense ed emozionanti, a differenza dei matrimoni e dei battesimi, ormai trasformati in pacchianate in cui si fa gara a dare il proprio peggio). Questo ritorno non è nemmeno privo di interesse: il nuovo passato creato per la Tigre Nera la rende un personaggio molto più interessante, al netto delle piccole ret-con notate da Diablero, che però non costituiscono un problema. Sconfessare quanto detto da un balloon di Nizzi non costituirebbe problema mai e men che meno lo costituisce dopo che, pochi mesi fa, si è pensato bene di proporre una storia celebrativa che celebra Tex facendo strame di una delle storie più significative di Gianluigi Bonelli.

Leggendo le anteprime del 2024 mi era venuta voglia di acquistare due o tre storie che mi attiravano, ma dopo questa mattonata mi è passata; quando mi salterà il ticchio di leggere Tex, invece di dirigermi verso l’edicola, mi dirigerò verso gli scaffali in cui conservo la mia collezione.

Il lavoro di Venturi? Già, a causa dei dialoghi terrificanti, per leggere ogni albo ho impiegato un’ora e mezza (cosa per me insolita: di consueto, la lettura di un numero di Tex mi porta via dai cinquanta ai sessanta minuti); figurarsi se avessi guardato anche i disegni.

Battute a parte, ottimi paesaggi e ottime anatomie. Facce a volte un po’ deformi, come la Tigre e Lohana nel primo albo, ma soprattutto dai lineamenti un po’ cangianti, ciò che comunque è una costante di Venturi. Il tratto, ad ogni modo, è molto affascinante.

 

P.S.: stavo quasi dimenticandomene. Il punto più alto della storia si ha quando, a pp. 91-93 del terzo albo, appare lei. Proprio lei, chi l'avrebbe mai detto? L'acutezza, l'amenità, l'ἀπροσδόκητον, l'arguzia, la battuta, la beffa, la burla, il cachinno, la corbellatura, la derisione, il divertimento, la facezia, il frizzo, il fulmen in clausula, l'ironia, il lazzo, la lepidezza, la pointe, la sagacia, il sarcasmo addirittura, lo scherzo financo, la zingarata perfino... Confesso che, leggendo, ho riso di gusto. Grazie a Boselli per aver scritto quella scena, ma grazie ancor di più a Nizzi, senza il quale tale scena non sarebbe mai stata scritta. Un caso, che essa appaia proprio in una storia ispirata da Nizzi? Chissà. Ad ogni modo, la aggiungerei ai rimandi e alle assonanze già intelligentemente individuati da Sandro.

Modificato da virgin
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2 hours ago, virgin said:

Ringrazio @ymalpas e @Diablero per aver già detto, con i loro ottimi messaggi, tutto quanto avrei avuto da dire di serio su questa storia, così da sollevarmi da un incomodo di cui non mi sarei comunque sobbarcato. Per quanto riguarda il giudizio generale, concordo più col secondo che col secondo;

Confesso di essere rimasto un po' confuso...  :P

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

Embè, dov'è il problema? Non posso essere d'accordo più con te che con te stesso? :D

A me capita tutti i giorni.

Di essere d'accordo con me più che con Letizia, naturalmente.

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  • Collaboratori
Il 2/2/2024 at 21:14, virgin dice:

senza nemmeno dar tempo a Kit Willer e al giovane tigrotto di concretizzare il loro flirt

 

Cito questa frase dell'amico Virgin, dii cui conosco la vena goliardica ormai da troppo tempo, l'ultimo in linea temporale, ma il fatto è che tra il serio e il faceto sta passando davvero quest'interpretazione bislacca di un'amicizia che senz'ombra di dubbio Mauro Boselli ha voluto virile.

 

Ho visto che nel relativo sondaggio il personaggio ha raccolto pochissime preferenze, nonostante l'autore abbia speso un bel po' di righe per dargli una fisionomia diversa dal padre e una personalità chiaramente ricalcata su un eroe ottocentesco.

 

Queste allusioni di natura sessuale negli albi non trovano riscontro, se non di intenti è una comunione di spirito più che di corpo la loro, è come se si dicesse che tra Sandokan e il suo - fratellino - Yanez ci fosse qualcosa di più del normalissimo rapporto di amicizia che unisce due uomini. Purtroppo la propaganda lgbt che sta inondando la nostra vita temo che stia facendo irrimediabili danni. Vediamo checche dappertutto.

  • Confuso (0) 2
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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Queste allusioni di natura sessuale negli albi non trovano riscontro. Purtroppo la propaganda lgbt che sta inondando la nostra vita temo che stia facendo irrimediabili danni. Vediamo checche dappertutto.

Pur trovandomi praticamente sempre in disaccordo col Boselli persona, rispetto il Boselli scrittore (con tutte le eccezioni e le troppe lungaggini di cui comprendo comunque i motivi), e lo penso contrario a inserire certe tematiche, almeno nella serie principale. Il tema dell'amicizia virile è da sempre presente nella letteratura e nei film e non mi ha mai sfiorato il pensiero che si alludesse a qualcosa di diverso da ciò che veniva raccontato. E per opposto esiste anche il tema della solidarietà femminile, filone forse meno sfruttato ma altrettanto solido.

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Si tratta ovviamente di ironia, andiamo. Amicizia virile tutto qua.

 

PS: ma fa un po' ridere il  discorso "propaganda" e " danni" ,come se parlare di questi argomenti o rappresentarli fosse chissà quale tragedia,o come se fosse un piano segreto tipo lobby:rolleyes:( me lo vedo il Bos vestito di nero nella notte a prendersi la mazzetta...).Semplicemente i gusti del pubblico cambiano.

 

Certo non sono argomenti adatti a Tex perché ogni fumetto ha le sue regole e perché il pubblico texiano non apprezzerebbe( per la maggior parte almeno). Ogni pubblico é diverso.

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

Cito questa frase dell'amico Virgin, dii cui conosco la vena goliardica ormai da troppo tempo, l'ultimo in linea temporale, ma il fatto è che tra il serio e il faceto sta passando davvero quest'interpretazione bislacca di un'amicizia che senz'ombra di dubbio Mauro Boselli ha voluto virile.

 

Ho visto che nel relativo sondaggio il personaggio ha raccolto pochissime preferenze, nonostante l'autore abbia speso un bel po' di righe per dargli una fisionomia diversa dal padre e una personalità chiaramente ricalcata su un eroe ottocentesco.

 

Queste allusioni di natura sessuale negli albi non trovano riscontro, se non di intenti è una comunione di spirito più che di corpo la loro, è come se si dicesse che tra Sandokan e il suo - fratellino - Yanez ci fosse qualcosa di più del normalissimo rapporto di amicizia che unisce due uomini. Purtroppo la propaganda lgbt che sta inondando la nostra vita temo che stia facendo irrimediabili danni. Vediamo checche dappertutto.

L'idea di Boselli era certamente di rappresentare un'amicizia virile. Il problema è che non gli è riuscito bene e quella di Silva sembra più che altro un'infatuazione, tipo colpo di fulmine, tanto da suscitare le ironie che abbiamo letto.

Stessa impressione mi suscitò, ne "I lupi rossi" l'amicizia virile, che percorre la storia, fra Colpo Coraggioso e Cavallo Bianco, resa in maniera davvero stucchevole. 

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Mah,sinceramente non sono d'accordo. A me pare che il rapporto tra i due sia stato gestito abbastanza bene,e che sia stato scritto con intelligenza.Poi,alla fine,era la necessità della trama.

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Amicizia virile stoppardimarroni.

Tex 759 pag. 62: [Tigre Nera] Ed è ironico che i figli si siano amati mentre i padri si odiano.

Io avrei detto: ... che siano così amici mentre... 

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, Letizia dice:

Amicizia virile stoppardimarroni.

Tex 759 pag. 62: [Tigre Nera] Ed è ironico che i figli si siano amati mentre i padri si odiano.

Io avrei detto: ... che siano così amici mentre... 

"Ugo ma tu mi ami?"
"Pina, io... ti stimo moltissimo!"
(cit)

 

ps Letì, esiste pure l'amore fraterno, l'amore filiale, e pure gli amici possono volersi bene... mica sempre l'amore è a scopo 'libbbbbidinoso' (a-ri-cit.)

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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, gilas2 dice:

"Ugo ma tu mi ami?"
"Pina, io... ti stimo moltissimo!"
(cit)

 

ps Letì, esiste pure l'amore fraterno, l'amore filiale, e pure gli amici possono volersi bene... mica sempre l'amore è a scopo 'libbbbbidinoso' (a-ri-cit.)

Ti serve per caso l'indirizzo di una buona vetreria?

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Letizia dice:

Ti serve per caso l'indirizzo di una buona vetreria?

Non mi serve, mi arrampico come SpiderPork, il soffitto tu mi sporc

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