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[Cartonato 75 anni di Tex] Ombre di morte


ymalpas
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3 ore fa, Angelo1961 dice:

Ora che ce l'ho tra le mani ti dico che avrebbe stonato parecchio, non per la storia, ma per i disegni così lontani dal Tex dell'epoca e non solo per i volti. Però il mio è il giudizio di chi ha lasciato (momentaneamente) Tex quando in edicola è comparso il primo albo disegnato da Fusco. Cioè voglio dire che mi stonava, infastidiva, ogni NUOVA variazione di stile. E sottolineo NUOVA  perchè quando ho iniziato a leggere Tex avevano già lavorato per lui Letteri, Nicolò, Muzzi, Gamba, Ticci, quindi le "novità" rispetto a Galep, non le avevo registrate come "novità" e le ho accettate. Non so se mi sono spiegato.

Benissimo, ti ringrazio.

 

3 ore fa, Marcello R. dice:

Ombre di morte è un regalo inaspettato, è ritrovare la fidanzatina dell’adolescenza ad una Reunion di classe e scoprire che c’è ancora sotto traccia quel piacersi vicendevolmente.

Purtroppo la ex fidanzatina l'abbiamo ritrovata, però è zoppa.

Ora speriamo le confezionino un bel bastone per farla arrivare a destinazione.

Io con la mia prima "Due di Picche" ci troviamo alle cene di classe, ci sediamo sempre accanto e l'ultima volta sono andato pure a prenderla e riportarla a casa.

Finiamo la serata sempre con un agghiacciante silenzio e poi "Ciao".

Già dal 1983!

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, LedZepp dice:

Unica riflessione, forse avrei trovato ancora più comodo alternare le tavole alla sceneggiatura per avere una di fianco all'altra sceneggiatura e tavola corrispondente. Ma va bene anche così.

Bell'idea! Come nei libri in lingua, dove trovi il testo originale a fronte. Questo avrebbe valorizzato (anche se per noi fan non ce n'è bisogno) la sceneggiatura, piuttosto che posizionarla in coda al volume.

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, frank_one dice:

Bell'idea! Come nei libri in lingua, dove trovi il testo originale a fronte. Questo avrebbe valorizzato (anche se per noi fan non ce n'è bisogno) la sceneggiatura, piuttosto che posizionarla in coda al volume.

Questa è una cosa che avevo auspicato anch'io in tempi non sospetti. E' chiaro che chiunque sfogli la sceneggiatura originale sia preso dalla curiosità di confrontarla con la rispettiva tavola disegnata, per cui la giustapposizione di sceneggiatura e tavola sarebbe stata la soluzione più pratica e ragionevole per un'analisi esegetica del volume. Non credo che avrebbe dato fastidio ai soli interessati alle tavole dover sfogliare le pagine il doppio delle volte e tenere la testa ferma sempre nella stessa direzione. 

  • Grazie (+1) 1
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17 minuti fa, PapeSatan dice:

Questa è una cosa che avevo auspicato anch'io in tempi non sospetti. E' chiaro che chiunque sfogli la sceneggiatura originale sia preso dalla curiosità di confrontarla con la rispettiva tavola disegnata, per cui la giustapposizione di sceneggiatura e tavola sarebbe stata la soluzione più pratica e ragionevole per un'analisi esegetica del volume. Non credo che avrebbe dato fastidio ai soli interessati alle tavole dover sfogliare le pagine il doppio delle volte e tenere la testa ferma sempre nella stessa direzione. 

Sarebbe stato bello si, ma alla fine il libro sarebbe costato di più.

"accatastando" tutto il materiale a colori (lo è anche la sceneggiatura), buona parte dei fogli usati per realizzare il libro sono costati meno, essendo stampati a un solo colore.

A malincuore comprendo la scelta editoriale (da fan sfegatato/esagitato ovviamente no!)

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

Sarebbe stato bello si, ma alla fine il libro sarebbe costato di più.

"accatastando" tutto il materiale a colori (lo è anche la sceneggiatura), buona parte dei fogli usati per realizzare il libro sono costati meno, essendo stampati a un solo colore.

A malincuore comprendo la scelta editoriale (da fan sfegatato/esagitato ovviamente no!)

 

Giusta osservazione, certo però avrebbe fatto più piacere confrontare su due facciate sceneggiatura e tavola corrispondente.

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Giusta osservazione, certo però avrebbe fatto più piacere confrontare su due facciate sceneggiatura e tavola corrispondente.

Concordo e non aggiungo altro (per le note vicissitudini di cui mi sono già reso colpevole!)

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Finalmente sono andato a ritirare il volume che mi aspettava da quasi una settimana.

 

Bellissimo. Davvero, un miracolo, un tesoro ritrovato. Sono quasi 40 anni che non leggevo un nuovo Tex di GL Bonelli. E questo non è nemmeno il Tex di 40 anni, è il Tex di 60 anni fa. Quello che leggevo da bambino prima ancora di iniziare a comprarli da solo. Quel Tex che, davvero, nessun altro sa o sapeva scrivere a quel modo. I Tex di GL Bonelli li ho letti e riletti fino a consumarli, ma da decenni non avevo di nuovo l'emozione di leggerne uno senza sapere già come proseguiva.

 

E per l'occasione, ritrovato il Tarquinio con cui aveva già lavorato con storie con indiani e storie urbane di cinesi e fumerie d'oppio...  gli confeziona una storia con indiani, cinesi e oppio! :laugh:

 

Mi ha fatto tornare ad un Tex antico pre-stravolgimenti nolittiani e nizziani: pards abili e audaci ma non infallibili, un kit spericolato e avventato, che Tiger ancora vuole proteggere.

 

Ma non solo i testi: i disegni di Tarquinio, è vero, sono "antiquati": sono fatti TROPPO bene per il fumetto moderno: sintetici, leggibili, evocativi. Magari gli indiani non sono iconograficamente esatti, ma sono gli indiani dei film western, dell'avventura. Quando iniziano le pagine di Torricelli, sono fatte anche bene, per gli "standard attuali", sono dettagliatissimi e pieni di tutte le righine giuste pretese dal "lettore moderno"...  ma che claustrofobia, dopo l'ariosità delle pagine precedenti! Nell'arco di pochissime pagine, uno stacco che rende benissimo il desolante vicolo cieco in cui si è infilato oggi il "fumetto popolare"....

 

La sceneggiatura di GL  Bonelli? Divertente come il fumetto! Con le note a "Tarquinio", poi a "Tarquinius" e poi "a tutta la stirpe Tarquiniana"...  :P

Ti fa pensare a come potevano essere le sceneggiature di tante storie che ho letto tante volte... che indicazioni avrà dato a Ticci nella scena dell'abbandono di Fraser? Come avrà descritto a Galep la morte di Mefisto? Quanti tesori perduti...

 

Un dettaglio nella sceneggiatura mi ha ricordato che il lettering troppo "moderno" non è proprio quello "corretto": all'epoca su Tex i balloon erano in alto, in "nuvolette" vere e proprie. L'ingombrante e invasivo lettering "moderno" con le ellissi tutte fatte con il goniometro non c'era ancora. Avrebbe dovuto essere letterato con lo stile dell'epoca, ma chi ormai saprebbe farlo?

 

Alcune note sparse:

 

1) non solo torna Sagua (risolvendo la questione finale di "Zhenda") e "l'antico degli antichi", ma si vede per la prima volta il luogo dove anni dopo finirà la storia di "Dugan il bandito", le grotte dell'Arcobaleno:  e si chiarisce in che rapporto "geografico" sono con la grotta dell'Antico (chiarendo che sono lo stesso identico abisso dove cadde Zhenda: e allora davvero non ha alcun senso che nessuno si fosse accorto che mancava il corpo nella storia di Nizzi...)

 

2) Questa storia non solo è il seguito di Zhenda, ma è stata annunciata già in "Zhenda" (il dialogo finale di Walcott nel numero 71), diventando il secondo tempo di una lunga cronologia, la "saga dell'oro dei Navajos", che comprende "Zhenda", questa storia, "Dugan il bandito" e "la cella della morte", tutte non solo collegate insieme ma ciascuna "preannunciata" nella storia precedente. La mancata pubblicazione di questa storia "spezza" quella catena nascondendo il legame fra Dugan e Zhenda.

 

3) Boselli nell'introduzione "data" questa sceneggiatura a non prima dell'aprile 1965 (data in cui muore Zhenda nell'albo a striscia 9 della collana Pueblo), ma nella sceneggiatura GL Bonelli non dice "walcott, già visto nell'albo 9 collana pueblo", ma dice "già visto nell'albo 70". Il numero 70 di Tex Gigante che ristampa la storia di Zhenda esce solo nell'Agosto 1966, questa sceneggiatura non può essere precedente. Non solo: nella sceneggiatura GL Bonelli allega una pagina di "riferimenti iconografici" su Walcott con vignette prese da "Zhenda" e i NUMERI DI PAGINA dove compare Corvo Nero... numeri di pagina che arrivano al numero 72 dell'ottobre 1966!!! Riguardo agli albi a striscia è vero che finirono a giugno 1967 ma bisogna anticipare di qualche tempo la decisione per "tempi tecnici".  Riguardo a Tarquinio, il suo primo albo della Storia del West è il 4 (il 6 nelle ristampe ampliate successive), "Comancheros" del settembre 1967. Erano 96 pagine, ci avrà messo circa 5 mesi come minimo, più le 80 disegnate per Tex ottenuta la sceneggiatura... dubito che abbia iniziato Tex dopo novembre 1966, a stare proprio stretti.

 

Secondo me quindi la datazione di questa sceneggiatura può essere molto più precisa: è stata scritta nel periodo che va al massimo da Ottobre 1966 a Novembre 1966! E la decisione di Sergio Bonelli (solo lui poteva prenderla, Canzio ancora non c'era, la casa editrice era ancora molto piccola) di interromperla e spostare Tarquinio sulla SdW non può essere stata presa se non nel periodo che va da Febbraio 1967 a marzo 1967.

 

Guarda caso, è il periodo in cui presumibilmente si decide di chiudere le strisce di Tex e passare alla pubblicazione su albi giganti da 110 pagine, cosa che provoca un CALO della produzione...  che la "bocciatura" di Tarquinio sia stata una delle cause della decisione?

 

4) Guardando queste date, si può fare una serie di ipotesi sull'idea di base della storia... io me la immagino così: GL Bonelli a ottobre 1966 legge il numero 72, con il finale di Zhenda, si dà un colpo da solo sulla testa ed esclama "Sangue di Giuda! Ho lasciato aperto il finale di questa storia! Devo fare una nuova storia dove faccio vedere che fine fanno Walcott, Sagua e l'Antico degli Antichi!!"  :P

 

5) Se fosse stata pubblicata, ipotizzando la conclusione a metà 1967, sarebbe stata pubblicata dopo il numero 100. Questa è una storia che avrebbe fatto parte a pieno titolo del "periodo d'oro"

 

6) Le facce dei pards è vero che all'epoca "non assomigliavano", ma pensando ai Tex pubblicati da allora anche sulla serie regolare....  potevano anche farla finire a Tarquinio la storia! :rolleyes:

(certo però che se gli imponevano le faccine copia-incollate di Galep come a Muzzi, ha fatto bene a rifiutare...)

 

7) Mia ipotesi sul perchè la storia non sia stata riassegnata a qualcun altro e sia stata conservata così: la Storia del West era un azzardo, temevano non trovasse pubblico e dovesse chiudere presto. E D'Antonio non ero contento dell'arrivo di Tarquino. Può darsi che il nuovo incarico di Tarquinio fosse visto come "temporaneo", e che a breve forse avrebbe potuto proseguire lui stesso la storia, se accettava di mettere le faccine di Galep.  Quindi si sono tenuti la storia e la sceneggiatura incomplete (la sceneggiatura era necessaria per poterla letterare) e dopo un po' si sono tutti dimenticati che esisteva...

 

8) Guardando com'era divertente anche solo la sceneggiatura di GL Bonelli... ma possibile che nessuno ne abbia mai conservata una? :rolleyes:

 

9) Non ci sono incongruenze con storie successive se non con "il ritorno di Zhenda" di Nizzi. Che era già incompatibile con la storia originale (annulla la profezia e tutto il finale). Come al solito a causare problemi è sempre Nizzi... 

Modificato da Diablero
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2 ore fa, Diablero dice:

Finalmente sono andato a ritirare il volume che mi aspettava da quasi una settimana.

Letto tutto (e c'era scritto tanto). Grazie Diablero della condivisione. Farebbe troppo male, a chi come me è affezionato a un certo modo di fare fumetti, sfogliare questa pubblicazione e non sapere mai come realmente sarebbe finita la storia.

Modificato da Dix Leroy
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Grazie @Diablero, interessantissimo post (nonostante io non abbia preso il volume :rolleyes:)

 

<span style="color:red">4 ore fa</span>, Diablero dice:

E D'Antonio non ero contento dell'arrivo di Tarquino.

 

Questo non lo sapevo, puoi per favore darmi qualche dettaglio in più? Grazie! :cowboy:

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Credo che Polese sia stato proprio D’Antonio a portarlo alla Bonelli: aveva già collaborato con lui al Vittorioso e poi in molti fumetti successivi alla SdW (da quelli per Il Giornalino, a Un uomo un’avventura, Bella & Bronco, fino a Nick Raider)

 

E’ chiaro che D’antonio si trovava meglio con Polese: come stile grafico erano abbastanza simili, Tarquinio invece era completamente diverso…

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Ho apprezzato che nella ristampa di SdW abbiano aggiunto pagine e un intero albo ai primissimi episodi (oggi chissà cosa succederebbe!), ma Polese a sostituire il primo D'Antonio (il cui tratto era cambiato troppo negli anni) era un bel passo indietro.

Tarquinio in questa serie per me è stato un bell'acquisto e di sicuro si è trovato più a suo agio che se fosse stato confermato su Tex.

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Diablero dice:

D'Antonio non ero contento dell'arrivo di Tarquino

 

Perché? Non lo apprezzava?

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

 

9) Non ci sono incongruenze con storie successive se non con "il ritorno di Zhenda" di Nizzi. Che era già incompatibile con la storia originale (annulla la profezia e tutto il finale). Come al solito a causare problemi è sempre Nizzi... 

Interessante disamina, ben circostanziata.

Riguardo al tuo punto nr. 9 che ho richiamato, poichè abbiamo già avuto modo di interagire sull'opportunità o meno che Boselli sani in qualche modo, nel suo completamento di "Ombre di morte", l'incongruenza tra questa storia di GLB e quella di Nizzi, sarebbe interessante che tu, con la precisione che ti contraddistingue, molto meglio di quanto potrei rilevare io, voglia ricordare i passaggi che renderebbero ardua (e, secondo te, inutile o dannosa, per non snaturare la storia di GLB al servizio di Nizzi) una possibile ricongiunzione boselliana coerente tra le due storie.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Interessante disamina, ben circostanziata.

Riguardo al tuo punto nr. 9 che ho richiamato, poichè abbiamo già avuto modo di interagire sull'opportunità o meno che Boselli sani in qualche modo, nel suo completamento di "Ombre di morte", l'incongruenza tra questa storia di GLB e quella di Nizzi, sarebbe interessante che tu, con la precisione che ti contraddistingue, molto meglio di quanto potrei rilevare io, voglia ricordare i passaggi che renderebbero ardua (e, secondo te, inutile o dannosa, per non snaturare la storia di GLB al servizio di Nizzi) una possibile ricongiunzione boselliana coerente tra le due storie.

Mi associo.

(E viva Nizzi pur coi suoi difetti umani e in parte autoriali).

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3 hours ago, PapeSatan said:

Interessante disamina, ben circostanziata.

Riguardo al tuo punto nr. 9 che ho richiamato, poichè abbiamo già avuto modo di interagire sull'opportunità o meno che Boselli sani in qualche modo, nel suo completamento di "Ombre di morte", l'incongruenza tra questa storia di GLB e quella di Nizzi, sarebbe interessante che tu, con la precisione che ti contraddistingue, molto meglio di quanto potrei rilevare io, voglia ricordare i passaggi che renderebbero ardua (e, secondo te, inutile o dannosa, per non snaturare la storia di GLB al servizio di Nizzi) una possibile ricongiunzione boselliana coerente tra le due storie.

Il punto dolente è che la storia di Nizzi è totalmente "sbagliata".

 

1) Cancella totalmente la profezia, riducendola a cazzatine e superstizione. Eppure basta rileggere "Zhenda" per vedere QUANTO sia una storia "magica" e segnata da queste profezie (pensa solo alle pagine dedicate a Nuvola Rossa che "parla" con lo spirito del suo predecessore per cambiare il destino di kit... Nizzi ci passa sopra fottendosene di tutto, come uno schiacciasassi. Gli interessa solo "rubare" i personaggi di GL Bonelli, non rispettare le sue storie (anzi, vedendo i danni che ha fatto, ho il dubbio che rovinare le storie di GL Bonelli, a cui si sentiva superiore, fosse un bonus per lui)

 

2) Distrugge Zhenda come "villain", riducendola a vecchietta un po' rimbambita, che a fine storia se ne va via tranquilla, tanto non è mica una strega pericolosa che ha provocato con i suoi intrighi centinaia di vittime fra i Navajos....

 

Andare a "alterare" il senso di una storia di GL Bonelli per una cieca sottomissione al demone della "continuity" mi pare come demolire un pezzo della Cappella Sistina per farlo somigliare a una immagine sbagliata in una pubblicità della Coca Cola. Mi pare una cosa insensata. ("questo disegnatore pubblicitario si è sbagliato a disegnare questo affresco, andiamo a cambiare l'affresco originale!")

 

In realtà, puoi tranquillamente dire che, come Nizzi se ne è fregato della continuity della storia di Zhenda, se ne è fregato IN ANTICIPO anche di questa storia disegnata da Tarquinio, alla fine il concetto è lo stesso: esattamente come i fan di Nizzi passano sopra alle decine di incongruenze presenti nelle sue storie, perchè dovrebbero trovare inaccettabili proprio SOLO QUESTE? Gli vanno bene 240 incongruenze, con cose tipo Tex che nasce a Calver City che non è più in Arizona e la tomba del fratello di fianco a quella dei genitori, oppure ignorare la profezia, e poi adesso gli paiono intollerabili le incongruenze numero 241, 242 e 243, e SOLO quelle, chiedendone a gran voce la correzione? Andiamo, un minimo di coerenza: se non erano un problema le 240 incongruenze commesse da Nizzi "a posteriori", perchè dovrebbero esserle solo queste? L'intera Bonelli e GLBonelli si devono piegare al "Vate Supremo" Nizzi mentre lui può fare quello che gli pare? La sua storia "Il ritorno di Zhenda" rimane incompatibile con le storie passate come lo era prima, non cambia niente.

 

Detto questo, c'è il solito sistema se vuoi rendere questa storia perfettamente compatibile con la demolizione fatta da Nizzi: nell'ultima pagina Tex si sveglia di soprassalto, e poi esclama "Ah, per fortuna era solo un sogno..."

 

9 hours ago, Augustus McCrae said:

Grazie @Diablero, interessantissimo post (nonostante io non abbia preso il volume :rolleyes:)

 

 

Questo non lo sapevo, puoi per favore darmi qualche dettaglio in più? Grazie! :cowboy:

 

La vecchiaia incombe implacabile: non mi ricordo più dove l'ho letto...  :(

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

vecchietta un po' rimbambita, che a fine storia se ne va via tranquilla, tanto non è mica una strega pericolosa che ha provocato con i suoi intrighi centinaia di vittime fra i Navajos

A quanto lessi, il finale originale era diverso,e Zhenda avrebbe dovuto morire.A quanto pare non andò così perché qualcuno( non so se lo stesso Nizzi,o Canzio o Bonelli) decise che Civitelli aveva dato un aspetto troppo innocuo a Zhenda e quindi vederla fare una brutta fine sarebbe stato sbagliato( preoccupazione insensata a mio parere,non credo che nessuno si sarebbe lamentato.)  

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

A quanto lessi, il finale originale era diverso,e Zhenda avrebbe dovuto morire.

Vado a memoria, ma mi sembra che a morire tutti dovevano essere i Sinagua in seguito al crollo del loro rifugio/pueblo. Nelle intenzioni originali i Sinagua avrebbero dovuto essere dei rozzi selvaggi "simil-hualpai", ma Civitelli li fece troppo poco rozzi e feroci, così la fine della storia fu cambiata e venne inserita la fuga tra i varani per risparmiare agli indiani una brutta fine.

Onestamente non ricordo se anche Zhenda sia stata risparmiata per lo stesso motivo o se fin da subito fosse stato previsto di farla uscire di scena così a buon mercato.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

La vecchiaia incombe implacabile: non mi ricordo più dove l'ho letto...  :(

 

Grazie @Diablero, ti capisco perfettamente riguardo alla vecchiaia ;)

 

Nel frattempo ho ripescato casualmente un tuo post nel thread su Gino D'Antonio che accennava all'argomento (senza ahime citare la fonte), attribuendo la cosa alla "disobbedienza" del discolo Tarquinio che non rispettava alla lettera le indicazioni dello sceneggiatore... :lol:

 

Il 16/7/2020 at 00:00, Diablero dice:

Ma la Storia del West è una serie molto più "personale" (e sì, molto più "D'autore" se ci ragioniamo in questi termini). richiedeva una conoscenza notevole sia della storia americana che dei meccanismi del fumetto d'avventura (e quindi praticamente la poteva scrivere solo D'Antonio), e richiedeva ai disegnatori una fedeltà assoluta riguardo alla documentazione e alle indicazioni dello sceneggiatore (da qui cose strane tipo il lamentarsi di Tarquinio, che era un disegnatore migliore di Polese per esempio, ma non di Polese...).

 

 

Motivazione che personalmente trovo comprensibile. :cowboy:

 

Grazie ancora :)

 

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Il 25/11/2023 at 01:14, Augustus McCrae dice:

 

Grazie @Diablero, ti capisco perfettamente riguardo alla vecchiaia ;)

 

Nel frattempo ho ripescato casualmente un tuo post nel thread su Gino D'Antonio che accennava all'argomento (senza ahime citare la fonte), attribuendo la cosa alla "disobbedienza" del discolo Tarquinio che non rispettava alla lettera le indicazioni dello sceneggiatore... :lol:

 

 

Motivazione che personalmente trovo comprensibile. :cowboy:

 

Grazie ancora :)

 

 

Tarquinio a mio parere è spanne sopra Polese che tollero con difficoltà. Anche nel suo periodo migliore sfigurava nel confronto con altri disegnatori.

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<span style="color:red">35 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

Tarquinio a mio parere è spanne sopra Polese che tollero con difficoltà. Anche nel suo periodo migliore sfigurava nel confronto con altri disegnatori.


Tra i due anche io preferisco Tarquinio.

 

Quello che trovo comprensibile, da un punto di vista “umano”, sono le motivazioni alle “lamentele” di D’Antonio, almeno come descritte nel vecchio post di @Diablero.

Lavorare con qualcuno che non segue le tue direttive e fa di testa sua è decisamente fastidioso, aldilà delle qualità tecniche. :)

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