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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.67/70] El Diablo


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In questo albo non ci sono troppe modifiche alla storia originale di GL Bonelli, e c'è la conferma di quello che aveva già anticipato Boselli: come all'epoca, Tex entra nel "servizio segreto dei ranger", non nei ranger veri e propri, e porta la stella numero 3, dopo quelle di Kit Carson (stella numero uno?) e quella di Arkansas Joe.

 

In assenza di cose da dire sulla storia, anch'io parlo del redazionale, che invece mi è parso confuso, una specie di supercazzula che mena il can par l'aia, e finisce per parlare di cose che che sono veri cavoli a merenda (il "narratore inaffidabile"? Su Tex? Al massimo abbiamo l'autore inaffidabile...), la butta in gloria con i vangeli, e poi...

 

...questa è bellissima...

 

... come esempio della "stessa storia raccontata diversamente" tira fuori l'esempio di MALEFICENT....  :blink:

 

Maleficent "la stessa storia" della Bella Addormentata della Disney? :lol:

 

È come dire che "West Side Story" e "Tromeo and Juliet" sono la stessa storia perchè sono entrambi ispirati da "Romeo e Giulietta"...

 

È evidente la difficoltà di Boselli nel giustificare, a tutti i lettori di Tex Willer, il fatto che in una serie che racconta "il passato di Tex", il passato non corrisponda alle storie passate. C'erano già state incongruenze (per esempio i poteri di Mefisto) ma quando aveva raccontato storie già note (il totem misterioso e il passato di Tex) in precedenza aveva fatto meno modifiche. Stavolta no, ci sono differenze sostanziali.

 

E allora ti tira fuori il narratore inaffidabile (quando su Tex da sempre il narratore è onnisciente), il riferimento metaletterario ad altre storie inesistenti citando il Manzoni (ma anche qui, cosa ha a che fare con Tex?), il cambio di formato (e questo giustifica cambiare il ritmo come ha fatto ne il totem misterioso, non cambiare gli eventi)

 

Sarebbe così semplice ammettere che questo è ormai un vero e proprio Tex "alternativo", un "Tex secondo Boselli", ma sai che casino salterebbe fuori?

 

Per fortuna io lo posso dire tranquillamente, mica sono Boselli...  :P

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Adesso, Diablero dice:

assenza di cose da dire sulla storia, anch'io parlo del redazionale, che invece mi è be così semplice ammettere che questo è ormai un vero e proprio Tex "alternativo", un "Tex secondo Boselli", ma sai che casino salterebbe fuori?

Un paio di anni fa queste tre righe avrebbero scatenato un vero terremoto, ma era un'altra epoca, che alcuni rimpiangono e altri molto meno.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

In assenza di cose da dire sulla storia, anch'io parlo del redazionale

Personalmente, per qualche motivo, ho finora trovato questa storia meno avvincente di altre che l'hanno preceduta. Il redazionale, in compenso, è quasi riuscito a rendermela indigesta :azz:

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Sarebbe così semplice ammettere che questo è ormai un vero e proprio Tex "alternativo", un "Tex secondo Boselli", ma sai che casino salterebbe fuori?

È probabile che il lettore medio di Tex - quantomeno quello che legge i redazionali - sia - o così è considerato da Boselli - fin troppo rigido per accettare un Tex secondo Boselli è abbastanza disattento, per usare un eufemismo, da non accorgersene. Giudizio non troppo lusinghiero, che forse spiega certo pesante spiegazionismo nelle storie del curatore :lol: ma che, d'altra parte, renderebbe superfluo lo stesso redazionale...

 

Resta, comunque, per quanto mi riguarda un redazionale tra l'inutile e l'antipatico. Ritengo che Boselli non debba giustificarsi se presenta una versione alternativa delle storie di Tex in quella che è, a tutti gli effetti, una serie sua - molto meno gradito quando lo fa nella serie originale. E, dacché ha tirato in ballo i Vangeli, sarebbe certo meno antipatico se - al termine della sua cattedratica arringa difensiva - rispondesse sì o no alla domanda postagli, che il di più si dice venga dal maligno ;). Gli concedo, però, il beneficio del dubbio: il redazionale, come il fumetto, non termina col numero in questione e può essere che Boselli al dubbio amletico infine risponda.

 

Fa sorridere, peraltro, che Boselli, così attento a che tutto quadri nell'ortodosso canone che ha definito, senta la necessità di giustificare la propria stessa eresia :D 

 

Se passa di qui, Boselli, non prenda troppo sul serio quanto sopra. Continuerò a mostrargli la mia stima acquistando Tex Willer in edicola e a seguire indefesso il vago non canone che ho in testa... ché altrimenti, dopo la Cavalcata del destino, avrei dovuto davvero smettere di acquistare il Tex. Perché quella storia è canonica, nevvero :wacko:?  

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Ahimè, la verità nuda e cruda è che, 75 anni dopo, le storie originali di GL Bonelli sono ancora tutto tranne che obsolete e anzi, in un mondo reso insapore dal politicamente corretto e afflitto da un'eccessiva pesantezza, quelle vecchie storie risultano oggi più fresche che mai. Di sicuro più fresche che queste nuove versioni, ed è paradossale a pensarci.

E, dannazione, le vecchie storie di Bonelli sono anche DIVERTENTI, a differenza di queste, che tra i vari obiettivi non sembrano avere il divertimento del lettore. Mah.

Quella che era partita come una modernizzazione del mito di Tex si sta rivelando, non me ne voglia, una "Bosellizzazione". Leggo un albo ed ho l'impressione che non sia successo nulla, giusto due o tre momenti chiave in più di 60 pagine, troppo poco. Soprattutto troppo poco per un albo di Tex che dovrebbe essere caratterizzato dall'azione, dal senso dell'avventura, ma anche dal mistero. Dovrei girare ogni pagina col fiato sospeso, se invece mi annoio c'è qualcosa che non va. Non dimentichiamo poi che questi albetti costano 4€ l'uno, se una storia che potevi raccontare in 2 albi me la tiri lunga per 4 finisce che mi spingi ad un solo pensiero: non ne vale la pena. Metteteci poi un autore che si mette a scrivere editoriali autoreferenziali e supponenti e il quadro è completo (e il lettore scappato).

Non lo dico da settantenne che è cresciuto con le vecchie storie di Bonelli e che non accetta che siano messe in discussione, ma da quasi quarantenne che prima di un anno fa non aveva mai toccato un numero di Tex e che quindi ha scoperto Tex e Tex Willer contemporaneamente. Semplicemente queste nuove versioni non reggono il confronto: sono più noiose, meno divertenti, diluite, forzatamente (mi viene da pensarlo) costose.

Peccato, perché i primi numeri (ho letto i primi otto) di Tex Willer funzionavano bene, ora che siamo arrivati alle storie già raccontate da Bonelli mi vien da pensare che l'operazione mostri i suoi limiti. Prenderò questo numero conclusivo, ma temo possa essere l'ultimo.

 

Potrebbe sembrare che io ce l'abbia con Boselli, in realtà ce l'ho con Boselli SU TEX. Questo mese ad esempio l'ho adorato sul 293 di Dampyr "Vacanza nell'ignoto" e prenderò anche il 294: per me ha tirato fuori un capolavoro, tanto di cappello. In quelle 100 pagine ha introdotto 4 personaggi interessanti, messo in scena una bella vicenda affascinante, avvincente, gestito molto bene vari livelli narrativi (il passato, il presente, i sogni). Sono state 100 pagine ricche, per nulla diluite: queste cose su Tex non le fa, se la prende comoda dilatando ogni azione oltre l'inverosimile tirandola lunga per pagine e pagine. Nel giusto contesto sa invece essere uno sceneggiatore formidabile. Io credo che abbia bisogno di rileggersi qualche storia di Bonelli e rivedere la sua idea di Tex, chiedendosi cosa vogliano davvero i lettori. Perché secondo me se l'è dimenticato.

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Il 21/05/2024 at 21:49, Letizia dice:

L'episodio con Joan e don Felipe avviene dopo il colloquio di Tex e Jeff a casa del ranger e va da pag. 99 a pag. 115 del gigante n. 1.
Lo stesso colloqio nel Tex Young finisce a pag. 18 e rivediamo Tex a pag. 36.
In queste 18 pagine Tex avrebbe accoppato don Felipe e liberato Joan (le 17 pagine di GLB).

In realtà, a pag. 41 del primo albo Jeff dice proprio che Tex "nei giorni scorsi ha sgominato un gruppo di collaboratori di El Diablo che agiva al di qua del confine"; potrebbe benissimo trattarsi della banda di Don Felipe su cui Boselli ha preferito non dilungarsi.

Joan, comunque, credo anch'io che in questa versione non ci sia proprio.

(P.S.: non so se la cosa è stata già detta dato che ho letto soltanto il primo albo e, di conseguenza, sto leggendo solo le pagine della discussione ad esso relative; nel caso, mi scuso della ripetizione).

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Enrico dice:

Joan, comunque, credo anch'io che in questa versione non ci sia proprio.

 

E ti sbagli.

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3 hours ago, Carlo Monni said:
8 hours ago, Enrico said:

Joan, comunque, credo anch'io che in questa versione non ci sia proprio.

 

E ti sbagli.

Che Joan non si sia in questa versione, scusa, è INOPPUGNABILE: perchè, semplicemente...   non c'è.

 

Se intendi che in questa versione "ultimate" delle avventure di Ultimate Tex Willer, ci sia lo stesso una Joan, che magari possa essere oggetto di flashback successivi, può essere vero, come è vero che "nello stesso mondo" si stiano muovendo i vari ingranaggi politici che portano alla guerra civile: ci sono, ma non sono presenti IN QUESTA STORIA.

 

In questa storia, Joan non c'è. Punto.

 

P.S.: in passato avevo negato che questa serie fosse una specie di "ultimate Tex Willer", perchè nelle intenzioni non voleva esserlo (almeno in quelle dichiarate), e invece somigliava di più come idea a "Untold Tales of Spider-man" di Kurt Busiek, che inseriva "untold tales" in mezzo alle classiche avventure dello Spider-Man di Lee e Ditko.

 

Questa visione è sopravvissuta al remake della prima storia con Coffn e Tesah, perchè lì c'erano davvero solo piccole "aggiunte". Già il fatto che Coffin sopravvive avrebbe dovuto farmi mangiare la foglia, ma la sopravvivenza di Coffin era già stata retconnata altrove, e nei Tex Willer con il totem misterioso NON SI VEDE, la storia termina nella stessa maniera, con Coffin fra le fiamme (ecco, questo è un buon esempio di come si possano raccontare di nuovo vecchie storie senza stravolgerle. Peccato che sia anche l'ultima volta che non le stravolge...)

 

Poi le prime crepe. Mefisto superpotente (più potente che quando comandava gli Hualpai!) con vent'anni di anticipo, ma ci viene promessa una spiegazione (che alla fine è un semplice "i poteri vanno e vengono..." :rolleyes: ). Ci sono anche spiegazioni "metafumettistiche" ("i lettori si aspetterebbero un mefisto con i poteri") che... non stanno in piedi. Davvero. Anche solo per sapere CHI È MEFISTO un lettore deve leggere Tex da almeno 20 anni (dalla Mefistolata, ultima apparizione di Mefisto) o essersi letta una ristampa, quindi è più facile che sia sconvolto dalla PRESENZA dei poteri così presto, che non dalla loro assenza.

Il primo segno che Boselli vuole "giocare con i giocattoli di GL Bonelli", anche se la cosa non ha senso cronologicamente o narrativamente: vuole "giocare" (cioè, poter creare storie con) con Coffin, con un Mefisto con i poteri, con Higgins, con Padma, etc, e per fare questo stravolge finali storici, mette fuori continuity ogni elemento mitico e sovrannaturale come la lancia (sostituita da una Lilyth-revenant totalmente out of character).

 

Questo "giocare con i giocattoli usati all'epoca per farci le MIE storie" ha un nome preciso nell'universo Marvel: ULTIMATE!

 

Ma "ultimate" vuol dire "multiverso", vuol dire che hai creato un universo diverso, dove Peter Parker va a scuola alle superiori con Mary Jane perchè "vuoi giocare con Mary Jane" da subito (esattamente come con Mefisto)

 

Le modifiche sono sempre maggiori, ogni storia narrata, sia su Tex Willer che su Tex regolare. Questo è "ultimate Tex"

 

Credo che Tex Willer ormai non possa più essere considerata, a nessun titolo, "untold stories of Tex", questa è una serie ultimate.

 

il problema è che dopo tutte le retcon a pioggia degli ultimi anni (dalle imperdonabili come quella di Higgins che distrugge una storia mitica fino a quelle "solo" fastidiose e irritanti come la cancellazione di parti di "Incubi") anche la serie regolare ormai è "ultimate Tex"...

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P.S: all'epoca del ritorno di SuperHiggins dal Magico Stivale, ci furono un sacco di utenti che difesero Boselli dicendo che "è una regola nei fumetti che se non si vede il corpo, allora non è morto".

 

Boh, io leggo fumetti dal 1971 (o meglio, è dal 1971 che li compro da solo, li leggevo anche prima...) e questa "regola" non l'ho mai vista davvero applicare (da sempre vedo "cattivi" tornare anche se c'era il corpo - vedi Tigre Nera - e altri non tornare anche senza che si veda il corpo - vedi Lilyth), ma fra quelli che la proponevano c'era pure Boselli.

 

Visto che lo stesso Boselli non fa vedere il corpo di Florecita, ed era a conoscenza di questa "regola", mi pare ovvio che Florecita è ancora viva e che la commozione finale di Tex è immotivata...  :P

 

Altrimenti, vuoi che pure Boselli faccia gli stessi "Gravi Errori" di GL Bonelli?

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Il 24/08/2024 at 17:14, Carlo Monni dice:

 

E ti sbagli.

Bastava aggiungere alla frase "nei giorni scorsi ha sgominato un gruppo di collaboratori di El Diablo che agiva al di qua del confine" il finale "e che teneva prigioniera la figlia di una delle vittime" (cosa che, in realtà, potrebbe anche essere accaduta "sottotraccia" nella storia di Boselli ma quella piccola aggiunta la avrebbe resa "ufficiale" ed avrebbe evitato alcuni commenti negativi)

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Allora…Quando mi approccio alle storie di Tex Willer by Boselli ho bisogno di concetrazione, attenzione e completa immersione.

Questo secondo me deve essere fatto quando lavora su spunti originali e ancor di più su spunti di GLB.

Tra El Diablo, la figlia Florecita, banditi, vecchi “amici” e sorprese varie, questi quattro albi sono un compendio di tutto quello che un lettore può trovare su questa serie.

Non ho riletto gli originali di GLB e Galep, però personalmente Brindisi mi piace di più come disegnatore (non me ne vogliano gli estimatori del creatore grafico di Tex) e sicuramente il restyling Boselliano è un buon modo per sviluppare certe cose non trattate da GLB.

Lettura promossa che guadagnerà con una rilettura, come molte storie  di Tex Willer.

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Ho letto il numero 70 e purtroppo confermo la mia impressione: questa storia non mi ha convinto. Ho avuto la sensazione che mancasse di energia, di emozione, come se fosse più un lungo elenco di azioni che avvengono meccanicamente piuttosto che un racconto avvincente. Non ho percepito particolari colpi di scena o svolte che mi hanno sorpreso, mi è sembrato avere tutto lo stesso tono, sia nella narrazione che nel disegno. Ad un certo punto avviene l'incontro tra Tex e Carson, momento che i lettori attendevano da 70 numeri, momento chiave della storia di Tex. Eppure, passa abbastanza in sordina, con una semplice vignetta come le altre. Mi sarei aspettato una splash page o almeno una vignetta che si prende due terzi di pagina, invece è rappresentato come uno dei tanti fatti dell'albo, ne più ne meno. Anche il suicidio di Florecita, che nella storia originale mi aveva colpito molto, qui.. veniamo a sapere che è successo e basta. Non so, questi quattro albi non mi hanno trasmesso nulla, è stata una lettura priva di emozioni. Purtroppo nemmeno i disegni di Brindisi mi sono sembrati particolarmente brillanti, nonostante nel primo albo li avessi apprezzati.

 

Non escludo che possa essere colpa mia, per questo preferisco allontanarmi per qualche mese dalla serie e lasciare in edicola i prossimi numeri per concentrarmi su altre testate (i vecchi Tex e i primi Martin Mystere). Sarebbe ingiusto da parte mia leggere controvoglia qualcosa che forse non fa per me e venire poi qui a criticare. Quando cambierò idea, faccio sempre a tempo di recuperare quello che ho perso.

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Adesso, frank_one dice:

Ho letto il numero 70 e purtroppo confermo la mia impressione: questa storia non mi ha convinto. Ho avuto la sensazione che mancasse di energia, di emozione, come se fosse più un lungo elenco di azioni che avvengono meccanicamente piuttosto che un racconto avvincente. Non ho percepito particolari colpi di scena o svolte che mi hanno sorpreso, mi è sembrato avere tutto lo stesso tono, sia nella narrazione che nel disegno. Ad un certo punto avviene l'incontro tra Tex e Carson, momento che i lettori attendevano da 70 numeri, momento chiave della storia di Tex. Eppure, passa abbastanza in sordina, con una semplice vignetta come le altre. Mi sarei aspettato una splash page o almeno una vignetta che si prende due terzi di pagina, invece è rappresentato come uno dei tanti fatti dell'albo, ne più ne meno. Anche il suicidio di Florecita, che nella storia originale mi aveva colpito molto, qui.. veniamo a sapere che è successo e basta. Non so, questi quattro albi non mi hanno trasmesso nulla, è stata una lettura priva di emozioni. Purtroppo nemmeno i disegni di Brindisi mi sono sembrati particolarmente brillanti, nonostante nel primo albo li avessi apprezzati.

Forse erano le tue aspettative più alte del previsto, credo.

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, frank_one dice:

Ho letto il numero 70 e purtroppo confermo la mia impressione: questa storia non mi ha convinto. Ho avuto la sensazione che mancasse di energia, di emozione, come se fosse più un lungo elenco di azioni che avvengono meccanicamente piuttosto che un racconto avvincente. Non ho percepito particolari colpi di scena o svolte che mi hanno sorpreso, mi è sembrato avere tutto lo stesso tono, sia nella narrazione che nel disegno. Ad un certo punto avviene l'incontro tra Tex e Carson, momento che i lettori attendevano da 70 numeri, momento chiave della storia di Tex. Eppure, passa abbastanza in sordina, con una semplice vignetta come le altre. Mi sarei aspettato una splash page o almeno una vignetta che si prende due terzi di pagina, invece è rappresentato come uno dei tanti fatti dell'albo, ne più ne meno. Anche il suicidio di Florecita, che nella storia originale mi aveva colpito molto, qui.. veniamo a sapere che è successo e basta. Non so, questi quattro albi non mi hanno trasmesso nulla, è stata una lettura priva di emozioni. Purtroppo nemmeno i disegni di Brindisi mi sono sembrati particolarmente brillanti, nonostante nel primo albo li avessi apprezzati.

 

Non escludo che possa essere colpa mia, per questo preferisco allontanarmi per qualche mese dalla serie e lasciare in edicola i prossimi numeri per concentrarmi su altre testate (i vecchi Tex e i primi Martin Mystere). Sarebbe ingiusto da parte mia leggere controvoglia qualcosa che forse non fa per me e venire poi qui a criticare. Quando cambierò idea, faccio sempre a tempo di recuperare quello che ho perso.

Mmm...A tratti anche io ho avuto l'effetto "meccanico" ma spesso con questa serie mi capita se non sono "immerso" e/o predisposto.

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Adesso, Diablorojo82 dice:

Mmm...A tratti anche io ho avuto l'effetto "meccanico" ma spesso con questa serie mi capita se non sono "immerso" e/o predisposto.

 

Eh, bisogna sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda, non è facile, capita anche a me con la radio e la televisione quando devo girare l'antenna... 

 

Scherzi a parte, Tex Willer, o le storie e i dolori del giovane Tex,  mi è sempre sembrato un fumetto soporifero.

 

Discorsi chilometrici, un mucchio di nomi da ricordare, un Tex talmente irriconoscibile fisicamente da essere chiunque tranne Tex, disegni che sembrano illustrazioni dettagliate di Conoscere: piene di dettagli, ma statiche come baccalà.

 

Insomma, un'enorme pizza. Non mi piacciono neanche le copertine.

 

Sarà da un pezzo che non lo prendo. E non ho nessuna intenzione di prenderlo: me lo fanno capire proprio le vostre analisi...

Edited by joe7
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Adesso, joe7 dice:

 

Eh, bisogna sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda, non è facile, capita anche a me con la radio e la televisione quando devo girare l'antenna... 

 

Scherzi a parte, Tex Willer, o le storie e i dolori del giovane Tex,  mi è sempre sembrato un fumetto soporifero.

 

Discorsi chilometrici, un mucchio di nomi da ricordare, un Tex talmente irriconoscibile fisicamente da essere chiunque tranne Tex, disegni che sembrano illustrazioni dettagliate di Conoscere: piene di dettagli, ma statiche come baccalà.

 

Insomma, un'enorme pizza. Non mi piacciono neanche le copertine.

 

Sarà da un pezzo che non lo prendo. E non ho nessuna intenzione di prenderlo: me lo fanno capire proprio le vostre analisi...

Addirittura? Fortunatamente non ho questa sensazione. Però essendo ricca di storia e dialoghi (oltre ad azione) ci vuole più "impegno".

Diciamo che la doppia di Nizzi sulla regolare la puoi leggere anche mentre giri l'antenna. 😉😉

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Adesso, Diablorojo82 dice:

 

Diciamo che la doppia di Nizzi sulla regolare la puoi leggere anche mentre giri l'antenna.

 

Troppo tardi, non l'ho presa e non ho intenzione di prenderla, tantomeno di leggerla. Stesso discorso con la serie di Tex Willer.

 

Con le letture sono molto selettivo: prendo solo quello che mi interessa e so che può piacermi. Così risparmio soldi e tempo.

 

Intendiamoci, se per te la serie Tex Willer e la doppia di Nizzi ti sono piaciute, hai fatto bene a prenderli. De gustibus eccetera. 

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Qualcosa nell'ingranaggio che faceva funzionare il mio indice di gradimento della serie Tex Willer, da mesi a questa parte si è inceppato.

 

Non sono ancora giunto alla drastica scelta di smettere di comprare l'albetto mensile, ma ammetto che quella travolgente fiamma, che mi indusse ad andare decisamente oltre i primi dieci numeri (da me programmati alla notizia del varo della nuova serie), si è alquanto affievolita.

 

All'inizio il formato non mi convinceva granchè, difatti prevedevo di comprare una manciata di albi e poi smettere, poi via via le prime effervescenti storie (i due disertori, Pinkerton lady, la trasferta in Florida e in Montana) mi hanno appassionato e convinto ad andare avanti. Gli episodi erano avvincenti e ben disegnati e anche la presenza di brevi filler, dava modo di alternare la continuity più ferrea rispetto alla regolare. Tutti aspetti apprezzati dal sottoscritto che si amalgamavano con una buona ispirazione di Borden, molto abile nel narrare storie con un taglio e ritmo più moderno.

 

Il primo campanello d'allarme è stata l'ambiziosa trama con i Cavalieri del Cerchio d'oro; infatti sebbene il soggetto e l'idea di base fossero buoni, ho trovato un po' farraginosa l'opera di sceneggiatura e il ritmo narrativo. Oltretutto il notevole numero di attori e comprimari, rendeva complicata la lettura, spalmata in un arco di tempo troppo ampio, a causa della breve foliazione dei singoli albi. 

 

Un lieve miglioramento si è avuto con la storia di Cochise, dove il ritmo almeno è stato più avvincente, sebbene le tanti nozioni storiche potevono a tratti appesantire la trama.

 

Comunque fin quando gli episodi erano del tutto originali e inseriti in quei buchi ipotetici lasciati da Bonelli alle origini, il format conservava un interesse maggiore, ma, personalmente, anche comprendendo la necessità di trattare snodi fondamentali della vita di Tex, gli ultimi due episodi (La Mano Rossa, El Diablo) mi hanno appassionato poco e a tratti annoiato.

Aldilà delle aggiunte sostanziali e qualche cambio non sempre digerito dai puristi, trovo siano una riscrittura dei classici, che ogni appassionato ultradecennale conosce a menadito.

 

Ovviamente la Bonelli è libera di pubblicare ciò che ritiene possa garantirgli successo ed aprire anche a giovani lettori che si affacciano al mondo di Tex per la prima volta, infatti trovo che Mauro non debba nemmeno tanto giustificarsi negli editoriali, visto che ognuno è libero di scegliere cosa comprare o meno e lui, in qualità di autore e creatore della serie, gestirla come crede, senza lasciarsi influenzare da frange di lettori come noi del forum, che in fondo rappresentiamo un granello di sabbia nel deserto. Tuttavia, a mio modestissimo parere, giunti al passaggio da fuorilegge a rangers (periodo in cui i citati buchi bonelliani sono più stretti e lo spazio per nuovi spunti risulta minore) l'idea di base della saga comincia a scricchiolare.

 

Spero che la rivoluzione messicana e la guerra d'indipendenza portino nuova verve e spunti agli episodi, ma se si dovesse proseguire sulla falsa riga degli ultimi due, potrei cominciare a riflettere sulle mie scelte. 

 

Specificazione d'obbligo: il mio è un semplice parere soggettivo che non vuole minimamente sminuire il valore della saga.

 

 

 

 

 

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Adesso, Condor senza meta dice:

Qualcosa nell'ingranaggio che faceva funzionare il mio indice di gradimento della serie Tex Willer, da mesi a questa parte si è inceppato.

 

Non sono ancora giunto alla drastica scelta di smettere di comprare l'albetto mensile, ma ammetto che quella travolgente fiamma, che mi indusse ad andare decisamente oltre i primi dieci numeri (da me programmati alla notizia del varo della nuova serie), si è alquanto affievolita.

 

All'inizio il formato non mi convinceva granchè, difatti prevedevo di comprare una manciata di albi e poi smettere, poi via via le prime effervescenti storie (i due disertori, Pinkerton lady, la trasferta in Florida e in Montana) mi hanno appassionato e convinto ad andare avanti. Gli episodi erano avvincenti e ben disegnati e anche la presenza di brevi filler, dava modo di alternare la continuity più ferrea rispetto alla regolare. Tutti aspetti apprezzati dal sottoscritto che si amalgamavano con una buona ispirazione di Borden, molto abile nel narrare storie con un taglio e ritmo più moderno.

 

Il primo campanello d'allarme è stata l'ambiziosa trama con i Cavalieri del Cerchio d'oro; infatti sebbene il soggetto e l'idea di base fossero buoni, ho trovato un po' farraginosa l'opera di sceneggiatura e il ritmo narrativo. Oltretutto il notevole numero di attori e comprimari, rendeva complicata la lettura, spalmata in un arco di tempo troppo ampio, a causa della breve foliazione dei singoli albi. 

 

Un lieve miglioramento si è avuto con la storia di Cochise, dove il ritmo almeno è stato più avvincente, sebbene le tanti nozioni storiche potevono a tratti appesantire la trama.

 

Comunque fin quando gli episodi erano del tutto originali e inseriti in quei buchi ipotetici lasciati da Bonelli alle origini, il format conservava un interesse maggiore, ma, personalmente, anche comprendendo la necessità di trattare snodi fondamentali della vita di Tex, gli ultimi due episodi (La Mano Rossa, El Diablo) mi hanno appassionato poco e a tratti annoiato.

Aldilà delle aggiunte sostanziali e qualche cambio non sempre digerito dai puristi, trovo siano una riscrittura dei classici, che ogni appassionato ultradecennale conosce a menadito.

 

Ovviamente la Bonelli è libera di pubblicare ciò che ritiene possa garantirgli successo ed aprire anche a giovani lettori che si affacciano al mondo di Tex per la prima volta, infatti trovo che Mauro non debba nemmeno tanto giustificarsi negli editoriali, visto che ognuno è libero di scegliere cosa comprare o meno e lui, in qualità di autore e creatore della serie, gestirla come crede, senza lasciarsi influenzare da frange di lettori come noi del forum, che in fondo rappresentiamo un granello di sabbia nel deserto. Tuttavia, a mio modestissimo parere, giunti al passaggio da fuorilegge a rangers (periodo in cui i citati buchi bonelliani sono più stretti e lo spazio per nuovi spunti risulta minore) l'idea di base della saga comincia a scricchiolare.

 

Spero che la rivoluzione messicana e la guerra d'indipendenza portino nuova verve e spunti agli episodi, ma se si dovesse proseguire sulla falsa riga degli ultimi due, potrei cominciare a riflettere sulle mie scelte. 

 

Specificazione d'obbligo: il mio è un semplice parere soggettivo che non vuole minimamente sminuire il valore della saga.

 

 

 

 

 

Concordo...Qualcosa si è inceppato. Detto questo, sempre rispetto alla doppia di Nizzi sulla regolare, siamo secondo me ad un livello superiore.

Certo è che ora si complicato per gli sceneggiatori dare brillantezza.

<span style="color:red">5 ore fa</span>, joe7 dice:

 

Troppo tardi, non l'ho presa e non ho intenzione di prenderla, tantomeno di leggerla. Stesso discorso con la serie di Tex Willer.

 

Con le letture sono molto selettivo: prendo solo quello che mi interessa e so che può piacermi. Così risparmio soldi e tempo.

 

Intendiamoci, se per te la serie Tex Willer e la doppia di Nizzi ti sono piaciute, hai fatto bene a prenderli. De gustibus eccetera. 

No...È il contrario...Rispetto alla doppia di Nizzi questa del Boss è di un livello superiore per me.

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<span style="color:red">22 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Concordo...Qualcosa si è inceppato. Detto questo, sempre rispetto alla doppia di Nizzi sulla regolare, siamo secondo me ad un livello superiore.

L'ultima prova di Nizzi sulla regolare è troppo modesta e ripetitiva per rappresentare un metro di paragone; ovvio se il livello fosse stato mediamente quello, avrei già smesso da tempo di comprare Tex Willer.

Tuttavia, rispetto alle prime storie della nuova serie, una certa involuzione la sto riscontrando e la maggiore difficolta d'ora in avanti, di trovare spunti originali, mostra la debolezza del progetto di base proposto a Boselli  

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

L'ultima prova di Nizzi sulla regolare è troppo modesta e ripetitiva per rappresentare un metro di paragone; ovvio se il livello fosse stato mediamente quello, avrei già smesso da tempo di comprare Tex Willer.

Tuttavia, rispetto alle prime storie della nuova serie, una certa involuzione la sto riscontrando e la maggiore difficolta d'ora in avanti, di trovare spunti originali, mostra la debolezza del progetto di base proposto a Boselli  

Concordo con gli ultimi interventi del Condor, ma per adesso vado avanti ancora con la serie  TW.

Sono anni ormai che ho tagliato color, maxi, magazine, e ora anche l'ultimo cartonato-ristanpa :(.

Infine sulla scrivania ci sono gli ultimi due albi della regolare, che non riesco a decidermi di leggere,sarà colpa di Nizzi? :P

Infine Antonio, hai provato a leggere la serie TW tutta assieme, a mio avviso la lettura è molto più agevole.:old:

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Infine Antonio, hai provato a leggere la serie TW tutta assieme, a mio avviso la lettura è molto più agevole.:old:

E' un buon consiglio Loriano; l'ho pensato spesso anch'io che una rilettura senza interruzione temporale può giovare, soprattutto in quelle storie cariche di comprimari e cose da ricordare.

 

Penso che la breve foliazione (sebbene fondamentale per poter permettere agli autori di mandare in edicola l'albo senza patemi, visto i molteplici impegni) penalizzi e non poco Borden, visto che il suo stile di scrittura è più corposo, arioso e verbale.

 

A esclusione del primo episodio, che aveva un ritmo molto forsennato, fin da subito Mauro ha portato sulla nuova serie il suo stile più ragionato e aulico; le trame si sono rese più complesse e interessanti, i tempi dilatati e i dialoghi via via son diventati più corposi, la continuity e i rimandi più presenti, ma ciò, se da un lato ha reso gli episodi più strutturati, dall'altro ha mostrato che una foliazione mensile più ridotta si attaglia poco alla scrittura di Mauro, e le sue storie diluite in sei mesi, perdono parecchio in termini di comprensione e pathos. Questo è il mio giudizio, ma magari mi sbaglio.    

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Spero che la rivoluzione messicana e la guerra d'indipendenza portino nuova verve e spunti agli episodi,

Rileggendo il mio commento, mi son reso conto del lapsus :D: ovviamente intendevo mensionare la guerra di secessione, ma chissà, visto la compatibilità di date storiche con la serie, se in futuro, scopriremo che Tex ha fatto una capatina in Italia per combattere contro gli austriaci per la liberazione del Lombardo-Veneto. :D

 

Scusatemi, sarà il caldo o la genetica, ma ultimamente mi sto rintronando :lol2: 

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Adesso, Condor senza meta dice:

E' un buon consiglio Loriano; l'ho pensato spesso anch'io che una rilettura senza interruzione temporale può giovare, soprattutto in quelle storie cariche di comprimari e cose da ricordare.

 

Penso che la breve foliazione (sebbene fondamentale per poter permettere agli autori di mandare in edicola l'albo senza patemi, visto i molteplici impegni) penalizzi e non poco Borden, visto che il suo stile di scrittura è più corposo, arioso e verbale.

 

A esclusione del primo episodio, che aveva un ritmo molto forsennato, fin da subito Mauro ha portato sulla nuova serie il suo stile più ragionato e aulico; le trame si sono rese più complesse e interessanti, i tempi dilatati e i dialoghi via via son diventati più corposi, la continuity e i rimandi più presenti, ma ciò, se da un lato ha reso gli episodi più strutturati, dall'altro ha mostrato che una foliazione mensile più ridotta si attaglia poco alla scrittura di Mauro, e le sue storie diluite in sei mesi, perdono parecchio in termini di comprensione e pathos. Questo è il mio giudizio, ma magari mi sbaglio.    

 

Non sbagli, a mio avviso, le storie della serie Tex Willer sono necessariamente da leggere per intero, sebbene nell'arco di una giornata o più.

 

Leggendo un albo al mese si perde molto della struttura e del pathos trasmesso da @borden.   

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13 hours ago, Condor senza meta said:

Qualcosa nell'ingranaggio che faceva funzionare il mio indice di gradimento della serie Tex Willer, da mesi a questa parte si è inceppato.

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... fin quando gli episodi erano del tutto originali e inseriti in quei buchi ipotetici lasciati da Bonelli alle origini, il format conservava un interesse maggiore, ma, personalmente, anche comprendendo la necessità di trattare snodi fondamentali della vita di Tex, gli ultimi due episodi (La Mano Rossa, El Diablo) mi hanno appassionato poco e a tratti annoiato.

Purtroppo concordo in pieno. Gli ultimi due episodi sono un drastico cambiamento di rotta in una serie che a me piaceva anche piu' della serie madre. Puo' essere che Boselli si sia ritrovato nella condizione di dover produrre troppa roba?

E, soprattutto, si sa se queste rivisitazioni poco ispirate saranno il futuro della serie?  

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Adesso, Otami dice:

Purtroppo concordo in pieno. Gli ultimi due episodi sono un drastico cambiamento di rotta in una serie che a me piaceva anche piu' della serie madre. Puo' essere che Boselli si sia ritrovato nella condizione di dover produrre troppa roba?

E, soprattutto, si sa se queste rivisitazioni poco ispirate saranno il futuro della serie?  

Già,  ma quello che potrebbe rispondere, legge il forum, ma non scrive più! 

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Mi unisco al coro che sostiene che nell'ultimo periodo la serie TW abbia perso un po' di mordente.

Oltre a un po' di "stanchezza" personale ritengo che questo calo sia dovuto al fatto che Borden dia il meglio di se a briglie sciolte senza dover unire i puntini delle storie originali di GLB.

  • +1 1
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