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TWF - Tex Willer Forum

[760/761] La pattuglia scomparsa


Il tuo voto alla storia  

29 members have voted

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36 minutes ago, Poe said:
6 hours ago, Diablero said:

Non ho ancora dato nessun giudizio sulla storia (che senso avrebbe senza averne letto la metà?)

Mmm... non mi hai convinto.

Tu in realtà il giudizio l'hai già dato dicendo che ti sembra una storia in cui Tex è superfluo. L'hai scritto tu:

On 2/8/2024 at 4:57 AM, Diablero said:

questa storia mi pare partita da un idea senza Tex e che non aveva alcun bisogno di Tex, e anzi, senza Tex avrebbe funzionato probabilmente meglio, a cui è stato aggiunto Tex.

E poi aggiungi: "mi sa che davvero ormai è chiarissimo che a Ruju di sceneggiare Tex non ne ha nessuna voglia, si è stufato, va a macchinetta e trova più interessanti le storie dei comprimari (che spesso, come qui, diventano i veri protagonisti)"

Non hai letto la parte sotto spoiler (cioè, praticamente tutto il post)?

 

Finisce così:

On 2/8/2024 at 4:57 AM, Diablero said:

Giudizio complessivo ancora in alto mare: riuscirà Ruju a concludere in maniera soddisfacente la storia della giubba rossa e a collegarla a Tex e Carson in maniera meno banale di quella che temo? Tutto dipende da questo. Fiducia ne ho poca, ma sono comunque curioso di leggere il seguito, ed è una cosa che non mi capita molto spesso con le storie di Ruju...  per adesso, nonostante le varia banalità segnalate, la storia mi sta prendendo.

 

Se ci sono difficoltà a leggere la parte sotto spoiler segnalamelo, vedo che tu per esempio non lo usi...

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Mettendoci Dylan e il suo mondo sarebbe stata una storia perfetta. Incubi, detto molte volte, può sembrare una storia "zagoriana" o addirittura "Nolittiana" solo a prima vista. In realtà è piena di elementi "nolittiani" messi uno vicino all'altro, ma questo non ne fa una storia nolittiana, proprio perchè il contesto non è nolittiano (o zagoriano).

 

E' come dire che è una Ferrari, un insieme di motore Ferrari, carenatura Ferrarri, ruote Ferrari, seggiolino Ferrari. E' solo un insieme di  pezzi di Ferrari. :)

 

Ma non er4a per intavolare una discussione fuori luogo. Era solo per ricordare che ci sono altri esempi oltre Tex.

 

Ma anche , non lo nego, perchè su Incubi (altrimenti detta l'Innominabile), mi sento un' po' Catone il censore: "Delenda incubi" :)

 

Ps. Con un pizzico, o anche di più di arroganza, :) dico che siccome leggo Zagor ininterrottamente dal 1971 e che, a differenza di altrim NON lo HO mai abbandonatom neanche nei periodi bui, nn so se trovo gente che, su Zagor, abbia più referenze di me... :D

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Angelica potrebbe essere ancora viva, e Lagarde che è innamorato di lei, se esce da quella brutta situazione,  potrebbe mettersi insieme visto che Larry è morto.

Sono tutte fantasticherie che mi faccio io.

Staremo a vedere.🙋🏻‍♂️

 

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Appena finito di leggere il primo albo, sento echi sia dei Lupi Rossi che di Colorado Belle... due delle storie boselliane di maggior livello (e questo è riconosciuto da tutti) e non a caso disegnate entrambe proprio da Font. Il bello è che questo ultimo non pare proprio risentire più di tanto del passare del tempo, disegni che magari non sono sempre 'tecnicamente impeccabili' ma sempre di grandissima atmosfera. Come era anche del resto nell'altrettanto acclamato "Nei territori del Nord Ovest".

Se il secondo albo sarà all'altezza di questo primo, avremo tra le mani una storia che rimarrà nella Storia della saga 75ennale.

  • +1 1
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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

mettersi insieme visto che Larry è morto.

Che c'entra Larry?

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             SPOILER SPOILER 

È stato un albo regolarmente gradevole: per Tex e Carson sembrerebbe che si tratti di un dovere di ordinaria amministrazione, se non fosse che la questione con Boucher è anche qualcosa di personale. Però c'è la marcia in più data dal personaggio di Lagarde. Povero sfigato davvero... Vede morire i suoi commilitoni, probabilmente ha perso anche l'amata - perché no uccisa indirettamente da Boucher? Magari Brandon aveva messo Lagarde alla testa di quella pattuglia perché questi aveva qualcosa di personale verso Boucher, avrà accettato per questo di guidare la pattuglia ma senza dire nulla a Brandon... - Viene davvero da sperare che non faccia la fine di Loman e che non abbia ucciso Angelica per sbaglio - gira che ti rigira tra tragedie cruente più ti ritrovi nel loro svolgimento con l'aria da "duro molto provato" più rischi di finire dalla parte del torto. Ma le ultime due pagine con l'indiana lasciano ben sperare, si rende conto di vedere cose da allucinati. Solo che non vorrei che, magari mentre Tex scagiona lui e i suoi colleghi dall'accusa del massacro, impazzisse di nuovo e iniziasse a commettere delitti. Sarebbe mille volte meglio farlo morire contro Boucher. 

 

Petizione: no un nuovo Loman :indiano:, un bis sarebbe ripetitivo e non straordinariamente commovente :indiano:!

 

 

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  • 3 weeks later...

Letto il numero #760

 

Con questo primo numero della nuova avventura di Tex e Carson posso già dire che questa sarà, probabilmente per me, la migliore storia da quella con Mefisto divisa in 7 parti.
Un numero che veramente mi ha impressionato tanto !
Sarà l'ambientazione dell'innevato Canada, la presenza delle giubbe rosse di Jim Brandon, un avversario spietato o la storia laterale della pattuglia scomparsa del titolo ma davvero Ruju ha imbastito una trama estremamente appassionante.
Che dire poi dei disegni di un Font in perfetta sintonia con le ambientazioni scelte?
Davvero grande attesa per il numero seguente. 

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Ci arrivo un po' lungo, ma ci arrivo.

 

E arrivo con un bel "boh".

Onestamente questo primo albo non mi ha detto molto.

Se le scene di Tex e Carson sono normale amministrazione (fatta bene, sia chiaro), tutta la vicenda di Louis procede stancamente e non mi acchiappa del tutto.

Il vero abisso l'ho trovato nella scena del campo Blackfoot con Louis che si finge (?) mezzo indemoniato per far fuggire il vecchio. 

Boucher mi ricorda alcuni dei personaggi che su Tex speravo di non trovare mai più e che invece Ruju sta ripetendo in continuazione.

Non solo Wolfman, non solo Bear Claw, adesso ci si mette pure questo Boucher, spietato all'inverosimile che fa massacrare prigionieri inermi e ringhia e agita il pugno contro gli uomini che gli chiedono cosa fare.

 

Un 6+ di incoraggiamento confidando nella seconda parte.

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Il 9/2/2024 at 18:34, gilas2 dice:

Appena finito di leggere il primo albo, sento echi sia dei Lupi Rossi che di Colorado Belle... due delle storie boselliane di maggior livello (e questo è riconosciuto da tutti) e non a caso disegnate entrambe proprio da Font. Il bello è che questo ultimo non pare proprio risentire più di tanto del passare del tempo, disegni che magari non sono sempre 'tecnicamente impeccabili' ma sempre di grandissima atmosfera. Come era anche del resto nell'altrettanto acclamato "Nei territori del Nord Ovest".

 

Concordo al 100%. Mi hai risparmiato di scrivere le stesse cose.:old: Grazie ;)

Il 9/2/2024 at 18:34, gilas2 dice:

Se il secondo albo sarà all'altezza di questo primo, avremo tra le mani una storia che rimarrà nella Storia della saga 75ennale.

Per questo però bisogna aspettare il secondo albo.

Edited by Loriano Lorenzutti
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Ottima soggetto di Ruju portato avanti attraverso una sceneggiatura ben dosata di colpi di scena. Più volte ci si chiede che ruolo abbiano i diversi comprimari che emergono pian piano attraverso flashback e qualche chiarimento da parte di Tex. Atmosfera a volte inquietante che ben si sposa con il freddo e la neve del Canada. Dialoghi asciutti e disegni in linea con l'inquietudine che trasmette questo primo albo.

Promosso pertanto in attesa della prossima uscita... 

Edited by Jeff_Weber
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Il primo albo non è male.

 

Ruju, a differenza di Boselli, il cui background - come si evidenziava sul topic del ritorno della Tigre Nera -,  è soprattutto quello dei romanzi ottocenteschi, ha invece l’imprinting della letteratura e del cinema noir e “pulp”.

La perdita di memoria, le amnesie, la rimozione degli eventi traumatici e la frammentarietà dell’io (quello del tenente delle Giubbe Rosse) sono appunto elementi centrali di questo tipo di narrativa.

 

Detto questo, uno dei maggiori meriti di Ruju per me è quello riuscire a giostrare bene la coppia Tex - Carson, cosa che non riesce a tutti gli sceneggiatori (in compenso è meno a suo agio con la gestione dei 4 pards). Anche Boselli ultimamente mi pare essersi adagiato su una versione di Carson pigro, lamentoso e crapulone un po’ alla Nizzi.

 

Concordo con chi mi ha preceduto che Ruju sta forse eccedendo con i villain “sopra le righe” (anche se questo Boucher finora non mi sembra esagerato come quello con l’artiglio alla Wolverine di qualche storia addietro).

 

I disegni di Font sono sempre uno spettacolo per gli occhi.

Edited by Magic Wind
  • +1 1
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Il secondo ed ultimo albo non ha deluso le mie aspettative: Ruju ha giustamente alzato il tiro ed accelerato i ritmi della sceneggiatura in funzione della resa dei conti, che dal canto proprio non ha lesinato azione e colpi di scena. Ulteriore nota di merito, la sequela di eventi che hanno condotto all'epilogo hanno assunto una piega che sinceramente non mi sarei aspettato grazie ad un paio di scelte di sceneggiatura che hanno rimescolato le carte in maniera a me assai gradita.

 

Più in generale, di tale storia nel suo insieme ho molto apprezzato il buon affiatamento tra Tex e Carson (per quanto, i momenti più ingrati finiscono sempre per toccare a lui), oltre che il buon affiatamento tra la coppia di pards ed il loro amico Jim Brandon, ma soprattutto è stata molto ben curata la gestione di una figura tormentata quale il tenente Louis Lagarde, perennemente alle prese con i propri "fantasmi", i quali però anziché confonderlo e mandarlo in confusione paradossalmente ne acuiscono la razionalità nelle scelte, anche in situazioni abbastanza complicate. Meno brillante, a mio avviso, la gestione del trafficante Pierre Boucher, che definirei un "antagonista mancato", piuttosto deludente nel momento topico della storia, e di fatto soppiantato in tale ruolo da Big Frank Farrell, ma tali dettagli non vanno a pregiudicare il buonissimo lavoro svolto da Ruju, ottimamente completato dai disegni di Font, che hanno saputo davvero rendere al meglio l'atmosfera selvaggia ma densa di fascino del Canada innevato.

  • +1 1
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Letto il secondo albo. 

Ruju ha fatto una  buona storia che io mi sono letto tutta d'un fiato.

 

Ocio ai SPOILER.

 

Ruju però continua con i suoi soliti  cliscè quando fa arrivare Tex sempre con precisione cronometrica a salvare i suoi amici, e a me sembra un po' forzato.

In questa storia succede due volte, quando le giubbe rosse e gli indiani si trovano faccia a faccia e stanno per massacrarsi, e quando i mercanti di whisky  stanno per uccidere Lagarde.  Una volta ogni tanto va bene ma Ruju lo fa troppo spesso e a me sembra tutto troppo telefonato.

Vorrei dire come io avrei sceneggiato l'incontro tra le giubbe rosse e gli indiani, sperando che si possa dire, ma magari è una gran cavolata.

Avrei fatto in maniera che partisse una scaramuccia a distanza senza morti o feriti tra gli indiani e le giubbe rosse, con queste che si mettono al riparo. Poi avrei mandato tre quattro indiani ad accerchiare le giubbe rosse che però verrebbero intercettate e disarmate da tex e carson arrivati perché sentono gli spari,e mandate indietro dal loro capo a dirgli che le giubbe rosse sono innocenti e che spenga i suoi bollenti spiriti, e usi la testa come avrebbe fatto suo padre. Naturalmente Tex si sarebbe presentato ai quattro indiani  presentandosi con il nome di Tex Willer, e uno di questi si sarebbe ricordato delle storie raccontate attorno ai fuochi del villaggio di quando tex vent'anni prima era passato da quelle parti. 

Ottimi i disegni  di Font, sopratutto i paesaggi, un po' meno a volte il volto di Tex e qualche vignetta con personaggi un po' burattinosi.🙋🏻‍♂️

 

 

 

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Letta questa buona storia in 2 albi.

 

Partiamo dai disegni che ho trovato sicuramente molto validi. Specie per quanto riguarda gli sfondi; ma anche la caratterizzazione dei vari cattivi mi è piaciuta molto.

 

Spoiler

La trama l'ho trovata ottima; con la sceneggiatura che segue tre filoni che via via si vanno a intersecare; mi riferisco ovviamente al viaggio di Lagarde (personaggio molto interessante che cammina costantemente sul confine della pazzia), alla caccia a Boucher di Tex e Carson e al potenziale scontro giubbe rosse/blackfoot... 

 

I due pards in ottima forma; anche Carson nonostante in una occasione si faccia infinocchiare da Farrell. Un pò rapida la distruzione della banda di Boucher ma bello il finale in cui allo sfortunato Lagarde il destino e Tex danno un'altra chance.

 

In sintesi a mio avviso un buon lavoro di Ruju e Font.

Edited by cuervojones
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                      SPOILER 

Per me è un episodio ordinario infine, eccetto per Lagarde e i suoi fantasmi. E comunque ha i suoi difetti, anche se la trama è molto bella, come alcuni inerenti Carson e Boucher: 

<span style="color:red">4 ore fa</span>, cuervojones dice:

 

 

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 Carson nonostante in una occasione si faccia infinocchiare da Farrell. Un pò rapida la distruzione della banda di Boucher ma bello il finale in cui allo sfortunato Lagarde il destino e Tex danno un'altra chance.

 

 

Probabilmente mi ricorderò di questa storia grazie al fatto che la pagina finale sia stata la più bella. Ma anche il fatto che Jim Brandon avesse dovuto spiegare a Tex e Carson il lutto di Lagarde - cosa che in modo o nell'altro si sarebbe anche potuta inserire nell'albo precedente - sembra tirato per i capelli, nel senso: perché farlo proprio a quel punto? Verosimilmente se Jim si fosse dilungato glielo avrebbe potuto dire quando aveva parlato loro della scomparsa della pattuglia. Non so, ma questo mi sembra un difetto perché la cosa mi è parsa alquanto innaturale cronologicamente nello svolgersi della trama. (Avrei di gran lunga preferito che magari Tex e Carson si fossero trovati davanti Lagarde che in una sparatoria gridava: "Angelica, Angelica!" e lo avessero capito istintivamente attraverso le sue parole di disperazione... Insomma, un'alternativa più credibile). Un altro difetto "leggero": il "nulla" della presunta guerra indiana, io avrei fatto durare la presunta colpevolezza delle giubbe rosse anche dopo metà albo per far convergere tutto nel finale, finale che avrebbe dovuto valorizzare un po' di più Boucher :old:, (senza ricorrere al duello tra lui e Tex, però). 

Ultimo difetto, meno leggero degli altri: Big Frank :craniate:, bestione di troppo dopo Wolfam e Kircher. Io lo avrei fatto far fuori da Boucher, il quale avrebbe finito per accorgersi di lui dopo che l'uccisione di quel Jacob, (gli avrei fatto gridare: "Aiut..." prima di tacere). 

Pregi super: i personaggi di Lagarde, Angelica e anche, perché no, Nadie. L'ultima pagina è straordinaria, mi ha ricordato la Valle dell'ombra, Angelica tratta Louis quasi come Lilyth ha trattato Tex... Ecco le donne che salvano il mondo rimettendo gli uomini onesti alla vita :inch:

Voto 8+ dai, (tralasciando il bestione Frank) 

 

Cit. Lagarde: "Sarà quello che sarà"

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Storia di Ruju che mi ha convinto e coinvolto . Buon soggetto ottimamente sceneggiato. La Storia è appunto imperniata sulla "pattuglia scomparsa" di Mounties . Coinvolgente il dramma di La garde , analizzato a tutto tondo da Ruju. 

Ruju riesce a far convivere l'avventura classica con l'introduzione di aspetti nuovi , come l'introspezione dei personaggi che rende non banale la storia. L'epilogo mi ha soddisfatto. ( in particolare l'ultima pagina).

Capitolo disegni: Ortiz è un maestro nella rappresentazione del "contorno" , tuttavia le anatomie umane ed i primi piani diventano sempre più "espressioniste". 

Alla fine ne scaturisce un lavoro grafico, che io ho apprezzato . Lo si faccia lavorare di meno e gli si dia più tempo per migliorare ovvero curare con più attenzione le anatomie, anche se penso che in parte sia anche voluto dall'autore non so se volontariAMENTE O MENO.

STORIA 7

SCENEGGIATURA 8

DISEGNI 7,5

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Finito adesso di leggere il secondo albo.

Devo ammettere che non avevo grandi aspettative da questa storia, invece si è dimostrata tutto sommato discreta.

Certo non è un capolavoro e alcune situazioni sono tirate per i capelli, però si lascia leggere volentieri e l'ultima pagina veramente bella e toccante.

CONTIENE SPOILER

La storia non presenta particolari novità, però è focalizzata sulla figura del tenente Lagarde e le sue visioni.

Carson completamente in ombra e si lascia sorprendere come un fesso da Big Frank Farrell.

Anche il cattivo Pierre Boucher con i suoi sgerri potevano avere delle buone potenzialità ma alla fine sono stati spazzati via senza nessuna resistenza in uno scontro finale piuttosto affrettato..

Probabilmente rimarrà solo il ricordo di Nadine, una ragazza umile ma testarda, che mette in pericolo la sua vita per uno sconosciuto che potrà diventare il suo uomo.

Per me una discreta storia con buoni disegni di Font

  • +1 1
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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, Tenente Castillo dice:

:lol: Font volevi dire? 

Si si :azz:

  • Haha (0) 1
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La storia mi è piaciuta, anche per quell'inserimento onirico inatteso. L'unico dubbio riguarda la partenza. Per inseguire la banda di delinquenti, fra la riserva Navajo in Arizona e il confine con il Canada, non ci sono che Tex e Carson? Va bene che sono dei fuoriclasse, ma... Chi glielo chiede, chi glielo fa fare, altri Ranger non ce ne sono? Poi, posso essermi perso qualcosa all'inizio; poi può essere che i due satanassi non abbiano bisogno di giustificazioni per essere dove sono, a caccia di birbanti, perché fa parte del "Canone" e in effetti siamo molto verniani, da Jules Verne, noi lettori, in questo: così stanno le cose, non ci preoccupiamo troppo del "perché prima", ci basta gustare il "durante".

 

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Allora...Devo ammettere che questa storia di Ruju e Font mi è piaciuta sia per atmosfera (i pennelli di Font mi hanno costretto ad accendere la stufa!) che per sceneggiatura.

Ruju sviluppa diversi filoni, quello di Lagarde con la sua ricerca e le sue visioni, Tex e Carson, i Blackfoot, il contrabbandiere e suoi scagnozzi, il piccolo pesciolino che vuole farsi squalo.

La storia mi ha tenuto, certe scelte di Ruju, coadiuvate da Font e dal suo tratto sporco e spigoloso, mi hanno emozionato.

Alla fine il cattivo Boucher si rivela spietato ma non un grande avversario, più che altro è il pretesto per sviluppare le storie collaterali (soprattutto Lagarde).

Comuque soddisfatto da questa doppia.

 

 

  • +1 1
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La storia è buona, anche grazie alle sottotrame che la alimentano e all'ottimo personaggio di Lagarde.

 

CONTIENE SPOILER

 

Mi resta però un tarlo: già il giorno dopo l'arrivo al Forte di Tex e Carson con Big Frank come prigioniero, c'è un avvocato pronto a difendere quest'ultimo e degli scagnozzi pronti a farlo fuori una volta che sarà scarcerato. Ma come ha fatto, in quelle sperdute latitudini, Pierre Boucher a sapere che Big Frank era stato preso prigioniero? Già il giorno dopo, soprattutto. E subito convincersi ad ammazzarlo. Da qui parte poi l'avventura, con Tex che convince Frank ad affidarsi a loro per non essere fatto fuori dai suoi ex sodali. Sta in piedi?

 

Secondo appunto: Carson che si fa fregare. Non aggiungo altro.

 

Lagarde è un personaggio riuscito. La debilitazione per lo stress patito nei giorni in cui, nell'inverno più glaciale, tutti i suoi compagni sono morti si aggiunge alla probabile prostrazione mentale che già il tenente doveva avere per la morte della fidanzata. Il suo amico Larry e la sua Angelica tornano a consigliarlo, lo rendono paradossalmente più lucido proprio in quei momenti di nebbia in cui parla da solo. Ci sta che Nadine se ne innamori e che comprenda il dramma interiore e la malattia di quello sfortunato. 

 

I disegni sono più caricaturali del solito, alcune vignette francamente rese male, con personaggi storti e scalcagnati. Discontinua la resa dei personaggi, da Nadine, a volte bella ragazza e altre volte poco gradevole, a Big Frank e ai pards. Solo su Boucher c'è continuità, perché brutto e truce lo è sempre, anche nelle vignette migliori. Come simili disegni, con le loro sproporzioni e con i loro aspetti sgraziati, possano entusiasmarmi e narrare con così tanta efficacia una storia nordica come questa, è una contraddizione che non mi spiego, un mistero della fede. Poco male, non lo svelo, me li godo e basta.

<span style="color:red">12 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

L'unico dubbio riguarda la partenza. Per inseguire la banda di delinquenti, fra la riserva Navajo in Arizona e il confine con il Canada, non ci sono che Tex e Carson? Va bene che sono dei fuoriclasse, ma... Chi glielo chiede, chi glielo fa fare, altri Ranger non ce ne sono?

 

È comunque un espediente classico, usato in mille situazioni da Glb, Nizzi e Boselli. In effetti sono troppo lontani da casa, ma le spiegazioni potrebbero essere tante, e di solito, anche in passato, non ci sono state date. Forse stavolta Ruju poteva inventarsi qualcosa, dato che il Canada è in effetti un tantino lontano, però io credo che spiegazioni su quest'aspetto possano pure essere tralasciate. 

  • +1 2
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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, Leo dice:

La storia è buona, anche grazie alle sottotrame che la alimentano e all'ottimo personaggio di Lagarde.

 

CONTIENE SPOILER

 

Mi resta però un tarlo: già il giorno dopo l'arrivo al Forte di Tex e Carson con Big Frank come prigioniero, c'è un avvocato pronto a difendere quest'ultimo e degli scagnozzi pronti a farlo fuori una volta che sarà scarcerato. Ma come ha fatto, in quelle sperdute latitudini, Pierre Boucher a sapere che Big Frank era stato preso prigioniero? Già il giorno dopo, soprattutto. E subito convincersi ad ammazzarlo. Da qui parte poi l'avventura, con Tex che convince Frank ad affidarsi a loro per non essere fatto fuori dai suoi ex sodali. Sta in piedi?

 

Secondo appunto: Carson che si fa fregare. Non aggiungo altro.

 

Lagarde è un personaggio riuscito. La debilitazione per lo stress patito nei giorni in cui, nell'inverno più glaciale, tutti i suoi compagni sono morti si aggiunge alla probabile prostrazione mentale che già il tenente doveva avere per la morte della fidanzata. Il suo amico Larry e la sua Angelica tornano a consigliarlo, lo rendono paradossalmente più lucido proprio in quei momenti di nebbia in cui parla da solo. Ci sta che Nadine se ne innamori e che comprenda il dramma interiore e la malattia di quello sfortunato. 

 

I disegni sono più caricaturali del solito, alcune vignette francamente rese male, con personaggi storti e scalcagnati. Discontinua la resa dei personaggi, da Nadine, a volte bella ragazza e altre volte poco gradevole, a Big Frank e ai pards. Solo su Boucher c'è continuità, perché brutto e truce lo è sempre, anche nelle vignette migliori. Come simili disegni, con le loro sproporzioni e con i loro aspetti sgraziati, possano entusiasmarmi e narrare con così tanta efficacia una storia nordica come questa, è una contraddizione che non mi spiego, un mistero della fede. Poco male, non lo svelo, me li godo e basta.

 

È comunque un espediente classico, usato in mille situazioni da Glb, Nizzi e Boselli. In effetti sono troppo lontani da casa, ma le spiegazioni potrebbero essere tante, e di solito, anche in passato, non ci sono state date. Forse stavolta Ruju poteva inventarsi qualcosa, dato che il Canada è in effetti un tantino lontano, però io credo che spiegazioni su quest'aspetto possano pure essere tralasciate. 

I disegni di Font spesso sporchi, a volte sproporzionati, qualche volta sghembi sono come quei panini con cose che non ti piacciono ma addenti con gusto.

Anche a me non quadra molto la parte dell'avvocato, sarebbe da rileggere, però non mi ha tolto il gusto e l'interesse per la storia.

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<span style="color:red">47 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Anche a me non quadra molto la parte dell'avvocato, sarebbe da rileggere, però non mi ha tolto il gusto e l'interesse per la storia.

 

E purtroppo è uno dei punti di partenza della storia. Un'altra cosa su questa storia: il soggetto è ottimo. La sceneggiatura è più che buona, ma si velocizza molto nel finale. Boucher scompare di scena troppo rapidamente, quando sembrava avere i crismi per essere invece un cattivo di altro spessore. Credo che l'accelerazione delle ultime scene, che ha impedito uno sviluppo più arioso e magari epico, sia la solita costrizione dei due albi, quando magari, con qualche pagina in più, poteva darsi maggior robustezza alla fase finale. 

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