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TWF - Tex Willer Forum

[760/761] La pattuglia scomparsa


MacParland
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Magic Wind dice:

 

Senza contare che le copertine di Galep per quanto più "vintage" sono molto più evocative di quelle di Villa scelte per rimpiazzarle.

Proprio la settimana scorso ho comprato uno di questi tomi da regalare a mio nipote di 11 anni per "iniziarlo" a Tex (ci sono già riuscito con Zagor): ero indeciso tra quello che raccoglie L'idolo di smeraldo e La maschera di ferro e quello con Diablero e Il fiore della morte. Il primo non aveva la cover originale ma quella di Villa, qundi ho scelto il secondo.

 

Si tratta di una questione filologica. Le copertine di Villa su storie scritte da GL Bonelli e disegnate sa Galep possono andare in una raccolta come quella della Gazzetta o simili, dove insieme con le copertine avevi albi a colori e una interessante introduzione saggistica fatta da due articoli (di cui uno a nome Sergio Bonelli) con estratti e copertine anche di altri fumetti, locandine di film, ecc.

 

Un albo di ristampe più tradizionale avrebbe dovuto mantenere le copertine originali.

 

Almeno a mio parere ...

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Il 12/3/2024 at 15:27, Jeff_Weber dice:

La mia era una riflessione "ad alta voce" su come sia ormai diventato un hobby sterile e soprattutto crudele stroncare qualsiasi storia che non provenga dalla penna di GL Bonelli, ammettendo che queste storie siano state realmente lette tutte e si ricordino perfettamente.

 

E non voglio tirarmi fuori dal novero di coloro che talvolta abbiano storto il naso e criticato aspramente certe scelte, ma credo che adesso si stia proprio esagerando.

 

La frequentazione di questo forum mi ha arricchito tantissimo, nella conoscenza delle storie del Tex e del fumetto in generale, facendomi diventare, negli anni, un consumatore più consapevole delle nuvole di carta.

Però, così come  @Jeff_Weber, anche io ho notato che negli ultimi mesi nel forum si è quasi scatenata una gara a chi trova più pecche nelle storie che vengono via via pubblicate.

Ovviamente, tutte le critiche sono legittime e benvenute, ma altrettanto legittimamente intendo esprimere il mio affaticamento per questa continua caccia a cui assisto.

Questa storia di @PRuju, per esempio, a me è piaciuta molto e la considero una delle sue più belle.

Ha qualche difetto? Certo che sì, qualunque opera letteraria ha dei difetti, a cercarli bene: figuriamoci un'opera di alto artigianato, come un fumetto "popolare".

Ma il Carson che si fa facilmente fregare lo troviamo anche in A sud di Nogales. Gli antagonisti monodimensionali io li vedo anche in Trapper. Di indiani ingenui sono pieni gli episodi scritti dal grande GLBonelli.

Perché, semplicemente, non prendere il Carson raggirato, l'antagonista monodimensionale e gli indiani ingenui per quello che sono, e cioè degli elementi di una storia? Se la cosa è funzionale alla trama, va bene che Capelli d'Argento prenda una botta in testa e va bene pure che gli indiani non sappiano leggere le tracce. L'importante è che la storia, nel suo complesso, funzioni.

E questa, a parer mio, funziona molto bene, anche grazie agli sgorbi evocativi, e per questo bellissimi, di Font.

 

 

 

 

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<span style="color:red">38 minuti fa</span>, F80T dice:

 

La frequentazione di questo forum mi ha arricchito tantissimo, nella conoscenza delle storie del Tex e del fumetto in generale, facendomi diventare, negli anni, un consumatore più consapevole delle nuvole di carta.

Però, così come  @Jeff_Weber, anche io ho notato che negli ultimi mesi nel forum si è quasi scatenata una gara a chi trova più pecche nelle storie che vengono via via pubblicate.

Ovviamente, tutte le critiche sono legittime e benvenute, ma altrettanto legittimamente intendo esprimere il mio affaticamento per questa continua caccia a cui assisto.

Questa storia di @PRuju, per esempio, a me è piaciuta molto e la considero una delle sue più belle.

Ha qualche difetto? Certo che sì, qualunque opera letteraria ha dei difetti, a cercarli bene: figuriamoci un'opera di alto artigianato, come un fumetto "popolare".

Ma il Carson che si fa facilmente fregare lo troviamo anche in A sud di Nogales. Gli antagonisti monodimensionali io li vedo anche in Trapper. Di indiani ingenui sono pieni gli episodi scritti dal grande GLBonelli.

Perché, semplicemente, non prendere il Carson raggirato, l'antagonista monodimensionale e gli indiani ingenui per quello che sono, e cioè degli elementi di una storia? Se la cosa è funzionale alla trama, va bene che Capelli d'Argento prenda una botta in testa e va bene pure che gli indiani non sappiano leggere le tracce. L'importante è che la storia, nel suo complesso, funzioni.

E questa, a parer mio, funziona molto bene, anche grazie agli sgorbi evocativi, e per questo bellissimi, di Font.

 

 

 

 

 

Parole sante. Nessuno imbavaglia nessuno, ma ormai sembra che le critiche giungano a priori, per partito preso.

 

Oltre al fatto che non è inciso a fuoco nelle Sacre Scritture che Carson non possa raramente farsi sfuggire qualcuno, dei personaggi di contorno non per forza si devono conoscere vita, morte e miracoli.

 

Mi riferisco al personaggio dell'avvocato, di cui qualcuno vorrebbe conoscere in dettaglio che fine faccia. Senza entrare in polemica, ricordate che molto spesso nelle mitiche storie di GL Bonelli a fine storia non sapevamo neppure il destino di certi co-protagonisti? Belle ragazze scomparse nel nulla e talvolta anche intere famiglie per le quali Tex si sbatteva per strisce e strisce. Andava bene così...

 

Quindi perché fissarsi su questo avvocato?

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Apprezzo davvero questo tentativo di abbassare i toni e mi adeguo volentieri.

Non mi soffermo sulle osservazioni svolte, non perché non meritevoli ma in quanto sembra che le diverse opinioni sono state evidenziate.

 

Mi preme invece negare l'esistenza di una competizione che ha come obiettivo scoprire errori e incongruenze.

Tra i lettori affezionati a questo fumetto, e io a Tex ci tengo parecchio altrimenti mica mi arrabbierei, credo non vi sia nessuno che inizi a sfogiare l'albo con questi fini reconditi.

 

Le scene che non mi convincono me le trovo davanti, così come quelle che mi vanno bene. 

 

Facciamo un esempio. Quando ho comprato Il passato di Carson mica lo sapevo che sarei stato così soddisfatto del lavoro di Boselli e che non avrei avuto nulla da ridire.

Ho letto e ho apprezzato.

 

Quindi il giudizio non è già scritto, anche se ammetto che se l'autore è Nizzi dubito proprio che riuscirà a sorprendermi in positivo :D

<span style="color:red">30 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Parole sante. Nessuno imbavaglia nessuno, ma ormai sembra che le critiche giungano a priori, per partito preso.

 

Oltre al fatto che non è inciso a fuoco nelle Sacre Scritture che Carson non possa raramente farsi sfuggire qualcuno, dei personaggi di contorno non per forza si devono conoscere vita, morte e miracoli.

 

Mi riferisco al personaggio dell'avvocato, di cui qualcuno vorrebbe conoscere in dettaglio che fine faccia. Senza entrare in polemica, ricordate che molto spesso nelle mitiche storie di GL Bonelli a fine storia non sapevamo neppure il destino di certi co-protagonisti? Belle ragazze scomparse nel nulla e talvolta anche intere famiglie per le quali Tex si sbatteva per strisce e strisce. Andava bene così...

 

Quindi perché fissarsi su questo avvocato?

 

Ero stato ottimista :lol:

 

Quindi ce l'hai proprio con me?

A parte che non era tipico di GLB dimenticarsi dei personaggi, se si escludono le storie post Gli eroi di Devil Pass, ovvero quando iniziò il suo declino di scrittore.

Comunque sono curioso di sapere da te i tantissimi casi che mi sono sfuggiti.

 

Perché mi ha colpito la "scomparsa" di questo avvocato?

Perché è arrivato all'improvviso in un forte di frontiera. Era preveggente e sapeva che Tex avrebbe condotto lì Frank per farlo incarcerare?

Ho avuto l'impressione che fosse stato inviato lì da chi gli pagava l'onorario e poi scopro che non è il tipico padreterno della cittadina vicina alla guarnigione, ma un tipaccio che si trova lontanissimo e quindi lo escluderei, vista la tempestività dell'intervento.

Agisce di sua iniziativa...

Ma Tex è convinto che se non fa uscire lui Frank, questi sarà fatto fuori.

Se le comunicazioni con una località remota e sconosciuta dove si produce pessima acqua di fuoco sono improbabili e l'intervento di possibili sicari inviati dal capoccia non sarà certo appena ottenuta la scarcerazione, allora mi aspetto che il suo ruolo sia di occuparsi della sistemazione del carcerato.

 

Tanto che Tex lo fa uscire a sua insaputa e lui si lamenti con Brandon.

 

Invece tutta la rilevanza di questo avvocato, a me sembra che Ruju l'abbia ampiamente sottolineata, finisce nel nulla.

Imho tutto per nulla sensato...

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Piccola premessa: ho acquistato l'albo solo questa mattina, a dieci giorni dalla sua data di uscita ufficiale. L'amica Letizia, di cui apprezziamo tutti la sottile ironia, sui ritardi nelle consegne da parte del distributore, siamo nel 2024, troverebbe sicuramente le parole giuste per strapparci un sorriso, a me invece non sapete quanto mi girano le balle nel recarmi in edicola a tre o quattro giorni dall'uscita e trovare ancora la pila con i numeri vecchi del mese precedente. Beh, molto.

 

Passiamo alla storia che ho appena finito di leggere. Non una delle migliori del simpatico Pasquale, purtroppo. Devo dire che l'indice di gradimento ormai lo esprimo, del tutto involontariamente, dal piacere che mi evoca la lettura. Mi spiego meglio, non è banale come sembra, questa cosa. Ho già spiegato che certi albi li compro e li metto subito nello scaffale senza nemmeno leggerli, ho una decina di storie che giacciono impolverate da anni in attesa di una lettura che non viene mai, è più facile che mi getti su una vecchia storia di GLB o del primo Nizzi piuttosto che leggere una storia inedita scritta da certi autori e disegnata da altri. Quello che è peggio, guardate, è il fatto che questo discorso, che qualche anno fa era relegato agli speciali, coinvolge oggi ormai anche la serie regolare. Siamo inondati di uscite texiane e circa un terzo di queste uscite non valgono un fico secco: questa è la verità. Non perdo più tempo neanche a leggere quello che scrivono e a guardare quello che disegnano. Pessimo segnale.

 

Riassumendo: mi sono recato dopo 4 giorni in edicola e non trovando l'albo ci sono ritornato solo dopo 9 o 10 giorni. A casa, con l'albo ''grigio'' come lo chiamo, prima copertina in assoluto a essere quasi in scala di grigi, ho aspettato solo le ore pomeridiane per prenderlo e leggerlo. Sono arrivato alla conclusione con qualche sbadiglio, tra incontri telefonati e piccionaggine dei vari personaggi, non solo i pards, badate bene, ma proprio tutti, giubbe rosse, indiani e persino i nemici che o sanno tutto, vedi l'avvocatuccio onnisciente o non si preoccupano minimamente di guardarsi le spalle, vedi Boucher. Scelte narrative talmente pacchiane che saltano subito all'occhio e che inevitabilmente ti guastano la lettura, mi sembra tutto talmente evidente che gli autori, in questo caso Ruju, non possono non accorgersi della loro superficialità.

 

Resto basito dai commenti positivi che riscontra una storia copiosa di difetti come questa. Ma trovatemi una storia di GLB (o di Boselli) che presenti questi buchi logici e questa superficialità, anche tra i numeri meno riusciti.

 

9 euro 80 centesimi, una banconota da venti se per caso prendete gli albi della regolare in duplice coppia (si lo so, sono fesso, ma per quanto ancora???), davvero non trovo di meglio come spesa?

 

Questione autori presenti o assenti sul forum. Non vorrei che qualcuno si facesse condizionare dalla partenza di Borden, ma leggendo certi messaggi davvero sembra che per qualcuno la presenza di un autore debba esortarci a edulcorare le nostre critiche. Ma quando mai?

Ora Pasquale ha scritto molte storie bellissime di Tex e non ha niente da dimostrare a nessuno: partendo da questa asserzione riterrei umiliante per me e per lui gridare al capolavoro per una storia che come ha già scritto qualcuno prima di me presenta degli evidenti limiti e che qualche pregio, o tocco di classe come l'ultima tavola, davvero inaspettata, non riesce certo a mascherare. Direi che è da questo tipo di sorprese che Ruju dovrebbe ripartire e non dai colpi in testa che piovono dal cielo, lui che è intelligente questa differenza ce l'ha sicuramente chiara in mente.

 

 

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Per l'ENNESIMA volta (che mi sta facendo davvero girare le scatole stà cosa) sull'abbandono di Boselli...

 

Siamo su un forum ed era facile immaginare che un sacco di persone, che magari nelle varie discussioni erano in totale disaccordo con lui, sarebbero poi corse a speculare sul suo abbandono dichiarando che l'aveva fatto perchè non tutti erano d'accordo con lo speculatore in questione...

 

Si è detto che è stato perchè si criticavano troppo le sue storie (ma quando mai?), che era perchè si criticava troppo Nizzi (dimostrando, come minimo, scarsissima memoria, visto che fra quelli accusati più volte di "lesa maestà" verso Nizzi c'è stato anche lui, specie dopo il famigerato ultimo video-intervista al Degno Erede), che era perchè si criticava troppo la casa editrice (e anche qui, quante volte l'ha criticata anche lui?), mi aspetto di vedere fra un po' lamentele sul fatto che se ne è andato perchè c'è gente che non tifa Juventus, siamo su quel livello lì...

 

Vorrei riportare in questa orgia di giacchette strappate un minimo di onestà intellettuale...

 

L'abbandono di Boselli al forum sarà dovuto sicuramente anche a motivi di tempo, stress personali, etc che non sappiamo, ma il "fatto scatenante" è chiarissimo e dichiarato: l'estenuante discussione sulla ristampa di una vecchia storia ritrovata di GL Bonelli e Tarquinio. Una discussione in cui ero totalmente dalla parte di Boselli perchè la trovavo assurda: per una volta in cui la Bonelli fa un edizione CHE CELEBRA E RISPETTA GL Bonelli, si è sentito di tutto (persino l'idea di farla ridisegnare per mandarla in edicola!) e soprattutto queste lamentele sono andate avanti per settimane ignorando totalmente le sue risposte, fino a fargli girare le scatole.

 

Quindi, niente di relativo alle sue storie (potrebbero avere influito, ma non lo sappiamo e lui lo nega), o a quelle di Ruju o di altri, ma il fatto che ci siano state polemiche assurde su una cosa tipo il ritrovamento di un inedito di GL Bonelli. Trattata da alcuni utenti come se fosse una nuova storia qualunque di un autore qualunque.

 

Questa cosa, nella fantasiosa ricostruzione d qualcuno, in questo thread è diventata che Borden se ne sarebbe andato perchè "in questo forum si mitizza troppo GL Bonelli" e "si paragonano troppo le storie attuali con le sue"...  :rolleyes:

 

Che non è solo falso, ma è proprio L'OPPOSTO di quello che è successo: almeno la "scintilla scatenante" dell'abbandono è che NON SI È RISPETTATO GL BONELLI...

 

Utilizzare l'abbandono di Borden per dire "visto? Se ne è andato perchè qua si ricorda troppo GL Bonelli, mentre andrebbe dimenticato" è, questo sì, qualcosa che se fossi Borden mi terrebbe lontano a lungo da questo forum: fatico ad immaginare un offesa più grande per lui dello sventolarlo a mò di bandierina del movimento "scordiamoci GL Bonelli"...

 

Anche nella corsa a "sfruttare" l'abbandono di Borden per portare acqua al proprio mulino bisognerebbe avere dei limiti di decenza...

 

 

(e il fatto che il post in cui avviene questo totale tradimento della realtà abbia ricevuto ben 8 voti positivi mi fa capire quanto sia scarsa la memoria o la capacità di capire un testo scritto di almeno otto utenti del forum...)

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48 minuti fa, Diablero dice:

(e il fatto che il post in cui avviene questo totale tradimento della realtà abbia ricevuto ben 8 voti positivi mi fa capire quanto sia scarsa la memoria o la capacità di capire un testo scritto di almeno otto utenti del forum...)

Nota bene Diablero, ti stimo da tempo e sono sempre il primo a sostenere che l'allontanamento di Borden non sia dovuto alle tue motivate critiche, (figuriamoci Mauro ti teneva giustamente in considerazione per la tua indiscutibile competenza e acume) ma permettimi di dire che, ogni volta che alludi alla mancata capacità di capire un testo scritto degli altri utenti mi fai cascare le braccia.

 

Il post di Jeff, oltre a esprimere un suo opinabile pensiero sulla faccenda, elogia pure il lavoro di Borden e Ruju sulla saga e magari qualcuno ha messo il suo like pure per questo, o sbaglio? Uno dei like è il mio, sebbene ti abbia sempre difeso da quella accusa, pensa te!

 

Continuare a dare del lettore superficiale o poco sveglio con questa leggerezza è quel tipo di critica arbitraria e a senso unico che non accetto. Denota una forma di attezzosità che rischia di surriscaldare gli animi. Senza rancore...

 

 

 

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Arrivo un po' tardi, as usual, ma arrivo.

 

Dopo aver letto il primo albo ero convinto che avrei massacrato il secondo, invece devo ammettere che, tutto sommato, mi è piaciuto abbastanza.

 

Nota bene: "tutto sommato" vuol dire "al netto di tutte le cose che non funzionano" e ce ne sono parecchie.

 

Però, ehi, siccome il tutto vale sempre di più della somma delle parti, ecco che alla fine sì è rivelata una lettura piacevole.

 

Sicuramente non è fra le storie più riuscite di Ruju e alcuni passaggi estremamente raffazzonati (il modo in Big Frank fugge e la risoluzione della morte della fidanzata di Lagarde) lo dimostrano alla grande.

 

È vero, Boucher alla fine si rivela un banditucolo di mezza tacca, ma meglio così. Io stesso temevo una sua evoluzione sadico/sanguinaria alla Artiglio d'Orso o Wolfman, felice di essere stato smentito.

 

Un piccolo appunto sul presunto "dramma psicologico" di Lagarde evocato da alcuni: regaz, non c'è nessun dramma psicologico! Un dramma psicologico sarebbe "mi è morta la fidanzata e io mi arruolo nelle giubbe rosse per dimenticare e finisco ucciso perché non so elaborare il lutto". Qui abbiamo uno che vede e parla con i morti, l'unica soluzione è chiamare la neuro.

 

L'impressione è che Ruju, avendo dovuto aumentare la produzione sia a fronte del numero di albi sempre maggiore sia in seguito all'abbandono di Faraci ormai qualche anno fa, stia arrivando un po' con il fiato corto e che manchi almeno un terzo autore stabile (non "una tantum" alla Giusfredi o Rauch) che possa dare respiro a lui e a Boselli.

Ah, giusto, tra le scene da "maccosa...?" ci infilo anche il Tex scimmia che sale su un albero alto 20 metri e arringa gli indiani dall'alto.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Laramie dice:

Arrivo un po' tardi, as usual, ma arrivo.

 

Dopo aver letto il primo albo ero convinto che avrei massacrato il secondo, invece devo ammettere che, tutto sommato, mi è piaciuto abbastanza.

 

Nota bene: "tutto sommato" vuol dire "al netto di tutte le cose che non funzionano" e ce ne sono parecchie.

 

Però, ehi, siccome il tutto vale sempre di più della somma delle parti, ecco che alla fine sì è rivelata una lettura piacevole.

 

Sicuramente non è fra le storie più riuscite di Ruju e alcuni passaggi estremamente raffazzonati (il modo in Big Frank fugge e la risoluzione della morte della fidanzata di Lagarde) lo dimostrano alla grande.

 

È vero, Boucher alla fine si rivela un banditucolo di mezza tacca, ma meglio così. Io stesso temevo una sua evoluzione sadico/sanguinaria alla Artiglio d'Orso o Wolfman, felice di essere stato smentito.

 

Un piccolo appunto sul presunto "dramma psicologico" di Lagarde evocato da alcuni: regaz, non c'è nessun dramma psicologico! Un dramma psicologico sarebbe "mi è morta la fidanzata e io mi arruolo nelle giubbe rosse per dimenticare e finisco ucciso perché non so elaborare il lutto". Qui abbiamo uno che vede e parla con i morti, l'unica soluzione è chiamare la neuro.

 

L'impressione è che Ruju, avendo dovuto aumentare la produzione sia a fronte del numero di albi sempre maggiore sia in seguito all'abbandono di Faraci ormai qualche anno fa, stia arrivando un po' con il fiato corto e che manchi almeno un terzo autore stabile (non "una tantum" alla Giusfredi o Rauch) che possa dare respiro a lui e a Boselli.

Ah, giusto, tra le scene da "maccosa...?" ci infilo anche il Tex scimmia che sale su un albero alto 20 metri e arringa gli indiani dall'alto.

 

Beh ... della ragazza di Lagarde si dice soltando che sia morta di malattia. Questo, sommato alla morte della sua squadra può, come dici tu, portare alla neuro.

 

Che poi realmente Lagarde parli con i morti è un'altra storia. Non saprei decidermi se si volesse concretamente lasciare il dubbio.

 

Questa doppia su dei defunti mi fa ripensare ad una recente storia di Rauch @Ombra Silenziosa per Tex Willer e su cui si è parecchio "discusso" proprio qui:

 

 

Proprio ieri domandavo se avremo a breve nuove storie di Rauch, anche se fuori dalla continuity di Tex Willer o su altre serie.

 

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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

L'abbandono di Boselli al forum ..., ma il "fatto scatenante" è chiarissimo e dichiarato: l'estenuante discussione sulla ristampa di una vecchia storia ritrovata di GL Bonelli e Tarquinio... assurda: per una volta in cui la Bonelli fa un edizione CHE CELEBRA E RISPETTA GL Bonelli, si è sentito di tutto (persino l'idea di farla ridisegnare per mandarla in edicola!) e soprattutto queste lamentele sono andate avanti per settimane ignorando totalmente le sue risposte, fino a fargli girare le scatole...

Questa cosa... è diventata che Borden se ne sarebbe andato perchè "in questo forum si mitizza troppo GL Bonelli" e "si paragonano troppo le storie attuali con le sue"...  :rolleyes:

Che non è solo falso, ma è proprio L'OPPOSTO di quello che è successo: almeno la "scintilla scatenante" dell'abbandono è che NON SI È RISPETTATO GL BONELLI...

 

Concordo nella sostanza, ma quoto @Condor senza meta sui toni, (senza rancore).

 

Anche io ho apprezzato MOLTO l'iniziativa, che ho acquistato e letto con MOLTO GUSTO

(a parte la copertina scelta, forse)

e mi dispiace solo che GLBonelli e Tarquinio non abbiamo completato l'opera (¡ah se potesse saltare fuori almeno la sceneggiatura intera!).

 

Allo stesso modo "stavo" con Borden quando diceva "aspettate", "vedrete", però, anche se vado a memoria, ricordo che anche Borden, certo legato dal segreto voluto dalla casa editrice, ha finito, e certo involontariamente, per complicare la discussione.

 

Mi spiego: accennando e non potendo spiegare chiaramente, ci ha dato modo (a tutti, certo non tutti poi hanno postato) di ipotizzare di tutto e di più: c'era chi dava consigli su come editare la storia e a lungo non abbiamo saputo se la storia fosse completa, lo fosse solo come sceneggiatura o meno... [risposta no e no].

 

Io ero ben lieto di attendere e comprare (come fatto): ¡caspita un GL Bonelli inedito, non importa se integro o a pezzettini, LO VOGLIO!

 

(E lo dico da Nizziano, che, a parte certe interviste di Carlo, apprezza pure le sue storie di Tex riprese da Larry Yuma.

E vorrei vedere Larry è il mio eroe!).

 

Spiace che questo episodio/discussione abbia contribuito/portato Boselli a lasciare il forum, però forse, se la casa editrice fosse stata subito chiara sulle caratteristiche dell'uscita (come osservato da molti), ci saremmo risparmiate ipotesi che alla fine hanno in un certo modo incattivito la discussione e avremmo potuto limitarci ad APPREZZARE il REGALO della Bonelli- perché di questo si è trattato- e a discutere solo della storia.Peccato.

 

Ma, anche se non lo apprezzo sempre, mi auguro che Boselli in futuro possa tornare sul forum.

   ¿Magari quando, con la pensione sarà meno oberato di lavoro organizzativo? 

 

Confidando che continui cmq a scrivere, ovvio!

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Non so, forse gli aggettivi che usiamo dovrebbero essere più moderati. Questa storia non è così negativa come potrebbe sembrare dalle critiche ricevute. Detto questo la sensazione di un finale in cui tu puoi contare su una specie di fortino e invece ti fai beccare col tiro al piccione in campo libero perché Tex e i suoi arrivano all'ultimo momento, in sincrono, per me lettore resta difficile da digerire. In una distilleria persa tra le nevi che nessuno dovrebbe facilmente trovare, tra l'altro e dove tutti finiscono per arrivare in un arco di tempo ristrettissimo.

 

Allo stesso tempo l'atteggiamento da avvoltoio di Big Frank mi sembra esageratamente ottimistico nelle sue previsioni, e il fatto che vedendosi a mal partito si carichi di un ostaggio che gli rallenta la fuga e che tra l'altro rende certo un inseguimento da parte di mastini di cui ha potuto apprezzare la caratura, rende le sue scelte irragionevoli se non propriamente illogiche. E sono solo appunti sparsi che si possono opporre a una sceneggiatura che è tutto tranne che inappuntabile. Siamo su Tex e non su topolino, niente scorciatoie topolinesche è il minimo sindacale. 

 

A Borden, curatore, anche se fischiano le orecchie, troppe uscite conducono a questo e chi dice che il numero di storie su cui mi devo concentrare non influisce sul risultato finale fa a pugni con la matematica. 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Beh ... della ragazza di Lagarde si dice soltando che sia morta di malattia. Questo, sommato alla morte della sua squadra può, come dici tu, portare alla neuro.

 

Che poi realmente Lagarde parli con i morti è un'altra storia. Non saprei decidermi se si volesse concretamente lasciare il dubbio.

 

Questa doppia su dei defunti mi fa ripensare ad una recente storia di Rauch @Ombra Silenziosa per Tex Willer e su cui si è parecchio "discusso" proprio qui:

 

 

Proprio ieri domandavo se avremo a breve nuove storie di Rauch, anche se fuori dalla continuity di Tex Willer o su altre serie.

 

Sì sì, ho usato un'espressione un po' colorita per dire che più che con un "dramma psicologico" abbiamo a che fare con dei disturbi psichiatrici 😅

 

Ecco, Rauch potrebbe essere il famoso "terzo uomo" in pianta stabile con Giusfredi e, spero, Barbieri a fare da special guest.

Su Zagor è il miglior autore attualmente presente per distacco, almeno secondo me. Sto leggendo la sua saga su Britannia e le storie successive dell'anno scorso e sono nettamente le migliori storie pubblicate da ANNI a questa parte.

 

Su Tex forse ha bisogno di ancora un po' di rodaggio, ma la strada è quella giusta.

 

(a scanso di equivoci, qualcuno potrebbe rinfacciarmi che ho avuto da questionare con Rauch in occasione della sua storia pubblicata sul Magazine dell'anno scorso "La palude del morto". A parte che poi abbiamo avuto modo di chiarirci di persona a Collezionando 2023, quella disputa ideologica non c'entra nulla con l'opinione, altissima, che ho di lui come sceneggiatore)

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Alcune critiche a questa storia le condivido, altre proprio no. Per esempio questa:

14 ore fa, Laramie dice:

Un piccolo appunto sul presunto "dramma psicologico" di Lagarde evocato da alcuni: regaz, non c'è nessun dramma psicologico! Un dramma psicologico sarebbe "mi è morta la fidanzata e io mi arruolo nelle giubbe rosse per dimenticare e finisco ucciso perché non so elaborare il lutto". Qui abbiamo uno che vede e parla con i morti, l'unica soluzione è chiamare la neuro.

Non c'è nessun dramma psicologico?:dubbioso:  La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano.

E' un uomo fin dall'inizio sull'orlo del suicidio, che non ha più motivi per vivere, che vorrebbe ricongiungersi coi morti e che riesce alla fine a salvarsi solo grazie a Nadie prima, e a Tex poi, nella bellissima vignetta finale che da sola vale il prezzo dell'albo, quando Tex lo strappa dalle gelide acque, pensando: "Te la caverai Lagarde. E' tempo di ricominciare a vivere!"

Un finale che - diciamo la verità - nessuno, neanche i più saputelli del forum avevano immaginato. :lol:

 

Altra critica sbagliata, OBIETTIVAMENTE sbagliata:

Il 11/3/2024 at 20:34, Exit dice:

Tutto questo ardire dei blackfeet finisce qui. Cioè di vendicarsi una volta accertato che le giubbe rosse non c'entrano non ne hanno più voglia.

Ora che sanno che la colpa potrebbe essere d'altri, i propositi bellicosi sono dimenticati. Si vede che se gli assassini sono dei trafficanti di whisky la cosa gli sta bene 

Non è proprio così: a p. 64 del secondo albo il capo dei Blackfoot dice a Jim Brandon, una volta capito che i colpevoli sono i trafficanti di whisky: "Voglio trovare quegli assassini più di quanto vogliate voi!"... "I miei guerrieri e io faremo la nostra parte", ecc. ecc. e per il resto della storia il capo Blackfoot accompagnerà Tex e gli altri combattendo nel finale e facendo fuori i trafficanti, persino quelli che si erano arresi, dicendo alla fine: "Giustizia è fatta!"

Ragazzi, leggete meglio prima di fare critiche tranchant...:lol:

 

Una critica che invece condivido è il finale affrettatissimo in cui Boucher e gli altri vengono fatti fuori piuttosto facilmente, soprattutto se paragonato alle lungaggini un po' noiosette in cui i Blackfoot si confrontano con le Giubbe Rosse e Tex, facendosi convincere da loro un po' troppo facilmente (considerando la rabbia che li aveva accecati fino a quel momento).

 

Osservazione che invece mi sembra esagerata:

Il 12/3/2024 at 01:07, Diablero dice:

in questa storia gran parte dei casini accadono perchè Tex e Carson sono tanto fessi da farsi scappare Frank che poi mette in pericolo i protagonisti.

Tex e Carson ogni tanto sbagliano, è sempre stato così. A volte si fanno infinocchiare, a volte valutano male la situazione, a volte gli avversari sono molto abili, a volte i nemici sfuggono momentaneamente alla loro caccia, fanno perdere le loro tracce, ecc. ecc. Ma se Tex e Carson sbagliano vuol forse dire che tutto ciò che combinano gli avversari dopo che i Nostri non sono riusciti a  fermarli o se li sono lasciati sfuggire è colpa loro?

Se questo fosse vero le soluzioni narrative per rendere Tex e Carson moralmente irreprensibili sono: 1) Tex e Carson non sbagliano mai, sono perfetti (sai che barba!:rolleyes:) 2) Gli avversari vengono subito e definitivamente resi innocui non appena entrano in contatto con i Nostri (ma allora sì che le storie diventano davvero prevedibilissime!:lol:)

 

Un paragone tratto dal n. 18 "Dodge City". Carson, che doveva affiancare il sospettato Sterling detto "Lupo grigio", si becca una botta in testa, con Sterling che nella vignetta gli dà pure dello "scemo".

Tex.jpg

Sterling nel seguito della storia - bellissima, splendida avventura di GLB - darà del filo da torcere ai Nostri causando la morte di tanti coloni per mano degli indiani guidati da lui. Dovremmo dire che la morte dei coloni è imputabile tutta alla dabbenaggine di Carson? Nessuno credo l'abbia mai pensato.

 

Comunque, tornando a Ruju, mentre nel primo albo secondo me riesce a rendere interessanti le due storie parallele (quella di Tex e Carson con Frank e quella di Lagarde coi suoi fantasmi), nel secondo albo no, visto che l'attenzione del lettore è tutta per Lagarde e Nadie, mentre la parte che riguarda Tex è piuttosto telefonata e noiosetta.

Concludendo, primo albo da 7, secondo albo da 6.

Voto complessivo: 6,5

 

 

 

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

Non c'è nessun dramma psicologico?:dubbioso:  La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano.

Lettura corretta. Lagarde non ha elaborato il lutto, quindi veder morire i suoi compagni prima e dover uccidere Larry dopo gli fanno rivivere il trauma non risolto della morte della fidanzata fino a farlo disregolare. Esce di senno per proteggersi da un dolore troppo complesso da gestire. Parlare con i "fantasmi" di Larry e della fidanzata equivale ad una negazione della loro morte. La negazione è una delle prime fasi dell'elaborazione del lutto, evidentemente lui è rimasto bloccato a quella fase.

 

D'accordo anche col tuo voto: per me è una storia da 6,5, massimo 7. Purtroppo oltre alla vicenda di Lagarde, vero protagonista dei due albi, non c'è molta sostanza. Se consideriamo anche i disegni di Font, che mi sono piaciuti molto (ma non moltissimo), allora potrei portare il mio voto finale ad un 7,5.

È comunque una storia che ricorderò positivamente e anzi non escludo di poterla rileggere.

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@Poegrazie per avermi fatto notare un errore evidente.

Devo essermi proprio addormentato nel finale.

 

È giusto allora alzare il voto finale

 

:D

Modificato da Exit
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Poe dice:

Alcune critiche a questa storia le condivido, altre proprio no. Per esempio questa:

Non c'è nessun dramma psicologico?:dubbioso:  La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano.

E' un uomo fin dall'inizio sull'orlo del suicidio, che non ha più motivi per vivere, che vorrebbe ricongiungersi coi morti e che riesce alla fine a salvarsi solo grazie a Nadie prima, e a Tex poi, nella bellissima vignetta finale che da sola vale il prezzo dell'albo, quando Tex lo strappa dalle gelide acque, pensando: "Te la caverai Lagarde. E' tempo di ricominciare a vivere!"

Un finale che - diciamo la verità - nessuno, neanche i più saputelli del forum avevano immaginato. :lol:

 

Altra critica sbagliata, OBIETTIVAMENTE sbagliata:

Non è proprio così: a p. 64 del secondo albo il capo dei Blackfoot dice a Jim Brandon, una volta capito che i colpevoli sono i trafficanti di whisky: "Voglio trovare quegli assassini più di quanto vogliate voi!"... "I miei guerrieri e io faremo la nostra parte", ecc. ecc. e per il resto della storia il capo Blackfoot accompagnerà Tex e gli altri combattendo nel finale e facendo fuori i trafficanti, persino quelli che si erano arresi, dicendo alla fine: "Giustizia è fatta!"

Ragazzi, leggete meglio prima di fare critiche tranchant...:lol:

 

Una critica che invece condivido è il finale affrettatissimo in cui Boucher e gli altri vengono fatti fuori piuttosto facilmente, soprattutto se paragonato alle lungaggini un po' noiosette in cui i Blackfoot si confrontano con le Giubbe Rosse e Tex, facendosi convincere da loro un po' troppo facilmente (considerando la rabbia che li aveva accecati fino a quel momento).

 

Osservazione che invece mi sembra esagerata:

Tex e Carson ogni tanto sbagliano, è sempre stato così. A volte si fanno infinocchiare, a volte valutano male la situazione, a volte gli avversari sono molto abili, a volte i nemici sfuggono momentaneamente alla loro caccia, fanno perdere le loro tracce, ecc. ecc. Ma se Tex e Carson sbagliano vuol forse dire che tutto ciò che combinano gli avversari dopo che i Nostri non sono riusciti a  fermarli o se li sono lasciati sfuggire è colpa loro?

Se questo fosse vero le soluzioni narrative per rendere Tex e Carson moralmente irreprensibili sono: 1) Tex e Carson non sbagliano mai, sono perfetti (sai che barba!:rolleyes:) 2) Gli avversari vengono subito e definitivamente resi innocui non appena entrano in contatto con i Nostri (ma allora sì che le storie diventano davvero prevedibilissime!:lol:)

 

Un paragone tratto dal n. 18 "Dodge City". Carson, che doveva affiancare il sospettato Sterling detto "Lupo grigio", si becca una botta in testa, con Sterling che nella vignetta gli dà pure dello "scemo".

Tex.jpg

Sterling nel seguito della storia - bellissima, splendida avventura di GLB - darà del filo da torcere ai Nostri causando la morte di tanti coloni per mano degli indiani guidati da lui. Dovremmo dire che la morte dei coloni è imputabile tutta alla dabbenaggine di Carson? Nessuno credo l'abbia mai pensato.

 

Comunque, tornando a Ruju, mentre nel primo albo secondo me riesce a rendere interessanti le due storie parallele (quella di Tex e Carson con Frank e quella di Lagarde coi suoi fantasmi), nel secondo albo no, visto che l'attenzione del lettore è tutta per Lagarde e Nadie, mentre la parte che riguarda Tex è piuttosto telefonata e noiosetta.

Concludendo, primo albo da 7, secondo albo da 6.

Voto complessivo: 6,5

 

 

 

Osservazione giusta, allora riformulo: alla base c'è un dramma psicologico che sfocia immediatamente nel disturbo psichiatrico 😝

 

Comunque mi sono accorto che non ho parlato dei disegni di Font, rimedio subito.

Personalmente, al netto di qualche sbavatura più che comprensibile, ho trovato il segno di Font galvanizzato da questa storia, evidentemente l'aveva sentita in modo particolare. L'ambientazione canadese, poi, si sposa benissimo con il suo tratto attuale. 

Ora io non sono assolutamente un esperto di disegno, ma mi viene da pensare che l'ambientazione innevata gli sia più congeniale rispetto a quella tipicamente western dove invece, per rendere al meglio, occorre abbondare con segni e dettagli e più abbondi più incappi nelle sbavature, ecc.

 

Anche in "Fratello di sangue", che era ambientato nella prateria e con molte vignette "spoglie", il suo segno mi era sembrato in netto miglioramento rispetto alle sue prove più recenti.

 

Font fa 78 anni nel 2024, quindi non so per quanto tempo intende disegnare Tex, però credo che affidargli questo tipo di storie sia il modo migliore per chiudere la carriera in bellezza.

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Laramie dice:

 😝 Personalmente, al netto di qualche sbavatura più che comprensibile, ho trovato il segno di Font galvanizzato da questa storia, evidentemente l'aveva sentita in modo particolare. L'ambientazione canadese, poi, si sposa benissimo con il suo tratto attuale. 

Ora io non sono assolutamente un esperto di disegno, ma mi viene da pensare che l'ambientazione innevata gli sia più congeniale rispetto a quella tipicamente western dove invece, per rendere al meglio, occorre abbondare con segni e dettagli e più abbondi più incappi nelle sbavature, ecc.

 

<span style="color:red">17 ore fa</span>, Poe dice:

Alcune critiche a questa storia le condivido, altre proprio no. Per esempio questa:

Non c'è nessun dramma psicologico?:dubbioso:  La storia ruota proprio su questo, su una mancata elaborazione del lutto da parte di Lagarde, che non riesce ad accettare la morte della fidanzata né del suo amico Larry (che è costretto ad uccidere proprio nelle primissime pagine per alleviargli le sofferenze), finendo per sentirsi in colpa e dialogare continuamente coi loro fantasmi che lo tormentano.

E' un uomo fin dall'inizio sull'orlo del suicidio, che non ha più motivi per vivere, che vorrebbe ricongiungersi coi morti e che riesce alla fine a salvarsi solo grazie a Nadie prima, e a Tex poi, nella bellissima vignetta finale che da sola vale il prezzo dell'albo, quando Tex lo strappa dalle gelide acque, pensando: "Te la caverai Lagarde. E' tempo di ricominciare a vivere!"

Un finale che - diciamo la verità - nessuno, neanche i più saputelli del forum avevano immaginato. :lol:

 

Altra critica sbagliata, OBIETTIVAMENTE sbagliata:

Non è proprio così: a p. 64 del secondo albo il capo dei Blackfoot dice a Jim Brandon, una volta capito che i colpevoli sono i trafficanti di whisky: "Voglio trovare quegli assassini più di quanto vogliate voi!"... "I miei guerrieri e io faremo la nostra parte", ecc. ecc. e per il resto della storia il capo Blackfoot accompagnerà Tex e gli altri combattendo nel finale e facendo fuori i trafficanti, persino quelli che si erano arresi, dicendo alla fine: "Giustizia è fatta!"

Ragazzi, leggete meglio prima di fare critiche tranchant...:lol:

 

Una critica che invece condivido è il finale affrettatissimo in cui Boucher e gli altri vengono fatti fuori piuttosto facilmente, soprattutto se paragonato alle lungaggini un po' noiosette in cui i Blackfoot si confrontano con le Giubbe Rosse e Tex, facendosi convincere da loro un po' troppo facilmente (considerando la rabbia che li aveva accecati fino a quel momento).

 

Osservazione che invece mi sembra esagerata:

Tex e Carson ogni tanto sbagliano, è sempre stato così. A volte si fanno infinocchiare, a volte valutano male la situazione, a volte gli avversari sono molto abili, a volte i nemici sfuggono momentaneamente alla loro caccia, fanno perdere le loro tracce, ecc. ecc. Ma se Tex e Carson sbagliano vuol forse dire che tutto ciò che combinano gli avversari dopo che i Nostri non sono riusciti a  fermarli o se li sono lasciati sfuggire è colpa loro?

Se questo fosse vero le soluzioni narrative per rendere Tex e Carson moralmente irreprensibili sono: 1) Tex e Carson non sbagliano mai, sono perfetti (sai che barba!:rolleyes:) 2) Gli avversari vengono subito e definitivamente resi innocui non appena entrano in contatto con i Nostri (ma allora sì che le storie diventano davvero prevedibilissime!:lol:)

 

Un paragone tratto dal n. 18 "Dodge City". Carson, che doveva affiancare il sospettato Sterling detto "Lupo grigio", si becca una botta in testa, con Sterling che nella vignetta gli dà pure dello "scemo".

Tex.jpg

Sterling nel seguito della storia - bellissima, splendida avventura di GLB - darà del filo da torcere ai Nostri causando la morte di tanti coloni per mano degli indiani guidati da lui. Dovremmo dire che la morte dei coloni è imputabile tutta alla dabbenaggine di Carson? Nessuno credo l'abbia mai pensato.

 

Comunque, tornando a Ruju, mentre nel primo albo secondo me riesce a rendere interessanti le due storie parallele (quella di Tex e Carson con Frank e quella di Lagarde coi suoi fantasmi), nel secondo albo no, visto che l'attenzione del lettore è tutta per Lagarde e Nadie, mentre la parte che riguarda Tex è piuttosto telefonata e noiosetta.

Concludendo, primo albo da 7, secondo albo da 6.

Voto complessivo: 6,5

 

 

 

Quoto @Poe, ottimamente precisato: anch'io non ho capito alcune critiche(ma altre sì!), alla fine Piedi Neri e Giubbe Rosse si limitano a ritardare il loro arrivo, mica disertano, e intanto mandano in avanscoperta i loro campioni.Certo poi bastano loro a far piazza pulita, ma non c'è errore in questa scelta.

 

Idem su Tex, che è convincente con la sua osservazione che Lagarde avrebbe potuto uccidere gli indiani sopravvenuti (quello che è meno convincente è il fatto che i Piedi Neri accettino di parlare con Jim Brandom invece che attaccare subito pur desiderando combattere; e attaccare, dopo aver parlamentato, sarebbe stato un massacro come argutamente osserva Jim).

 

Tutto sommato bene la storia tra Nadie e Lagarde (avrei preferito qualche vignetta muta in meno e qualche nuvola SIGNIFICATIVA in più, ma ci sta la scelta di Ruju, lo sceneggiatore è  lui e bella la scena in cui Nadie segue il "suo uomo").

 

Ho trovato invece un po' troppo tutto insieme non la botta inferta a Carson in sé (no problema), ma che accada proprio mentre Tex (appena arrivato) sta parlando coi Black Foot e Jim (troppe coincidenze, per me si poteva sceneggiare meglio).

 

Poi Big Frank veramente malvagio nell'uccidere il suo amico per un binocolo e una spiata e molto "fesso" a sperare di poter fregare Tex e Boucher(¡ma probabilmente non aveva letto i precedenti 760 numeri più i bis, ahilui!), ma bella l'idea di ricattare Lagarde perché uccida Boucher.Tutto sommato bene caratterizzato👍.

 

Da parte sua Boucher, per uno che ha fatto sterminare indiani e Giubbe Rosse, si è rivelato un avversario da poco (fin dalla scelta degli osservatori lasciati indietro e della sorveglianza della sua valle- scegli due tonti? Poi ok nel finale eri allo scoperto e vada anche per l'agguato all'alba di Lagarde, ma andiamo: Tex a cavallo da dove è uscito, i suoi uomini dormivano ?).

 

Ho invece trovato obiettivamente stancante e sfribiante la parte introduttiva con molti dialoghi inutilmente logorroici e vuoti se non didascalici.

 

Come sempre erroneo per me la strage degli indifesi/arresi, ok la compie un "selvaggio" indiano e tutti proviamo empatia con la sua vendetta (tutti in realtà no!Diciamo comprensione)

e ok Carson grida "Rowtag no!".

 

     ¿¿Ma non è presente Jim Brandon che avrebbe il dovere di arrestarlo anche se i tre probabilmente sarebbero stati poi condannati 

a morte??

<=>

Tanto più che "come sempre" Tex fredda Boucher DOPO essersi fatto sparare, lui.

 

Qui non c'è la scusa di Kit Willer che è solo e in Messico...

    Certo nel finale affrettato Ruju ha buon gioco a non dover riprendere la cosa (e credo sia passata sotto silenzio), ma sarebbe stato necessario almeno due vignette della serie: Jim Brandon "Dovrei portarti al Forte e farti impiccare...Ehm no, ho bisogno della pace coi tuoi e dopo tutto erano assassini", cosa che ovviamente difficilmente Jim avrebbe potuto dire, oppure Kit:"Che ne pensi Jim, dopo tutto è stato accecato dalla vendetta", Jim "Non ho visto niente-ero impallato da Tex!!😂-, tutto gli uomini di Boucher sono morti nella battaglia, no?".

Per me stonatura grave

(ma in linea col "carattere" quel che ricordo delle sceneggiature di Ruju).

 

Invece bene che nell'ultima pagina, bellissima, Lagarde non torni da Nadie, gli auguriamo di farlo (dove la trova un' altra donna così?) e di tornare prossimamente nella collana oltre che nella colonna dei Monties, ma giusto che con Tex (finalmente superuomo: due salvataggi in acque gelide, praticamente impossibile o "da Tex"👍) ci sia la sua fidanzata a salvarlo.

 

Infine, concordo con @Laramie sui disegni di Font.

Non mi fa impazzire e qualche posa mi è sembrata un po' legnosa, quasi goffa, ma i personaggi sono riconoscibili e le scene gustose e ben realizzate, concordo anche sul fatto che l'ambientazione ha aiutato,         ¡sempre bello il Canada

     delle Giubbe Rosse!

Sempre bella la copertina di Villa.

Sempre bello leggere Tex e questa volta con un Ruju sorprendente ¡e positivo!

 

Copertina 8

Disegni 7,5

Soggetto 8

Sceneggiatura* II ALBO 6

(Dialoghi 5)

Finale 10

Voto complessivo II ALBO 7-

 

*Per la precisione:

parte preparatoria (4), troppo lenta e un po' inverosimile tutta la parte blackfoot,

(poi sentinelle sceme e ci può stare, ma sfortunatissime=>Tex passa e sale sul monte proprio mentre si fanno il caffè?!), arrivo a pelo dei nostri (6), sparatoria con uccisioni a sangue freddo e Lagarde che toglie il cavallo a Jim Brandom e fa presagire pessimo finale (2), ma  Finale NON alla Ruju DIECI-10-DIECI, una lieta, felice, sorprendente sorpresa che dà senso ai due albi (e relativi fantasmi).

poi certo "a logica" l' avventura dovrebbe finire con l'arresto di Rowtag e una "bella" rivolta indiana

¿magari in un prossimo albo? ma in realtà spero che Ruju ce la risparmierà...

ne sono sicuro anzi!

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Storia discreta. Ho trovato piacevole la vicenda di Lagarde, ciò che premeva raccontare a Ruju, al netto della prevedibilità o meno dell'esito (ammetto che quando leggo le storie... leggo le storie :D! Difficilmente penso a come potrebbero proseguire o terminare. In questo senso raramente le trovo prevedibili :lol:). Ho apprezzato molto la pagina finale.

 

La girandola di personaggi, azioni e scene di contorno - Tex e Carson, Big Frank, l'avvocato, gli indiani, i banditi, le giubbe rosse - in alcuni momenti li ho trovati ben inseriti nella vicenda, in altre parti un po' meno convincenti e molto è già stato detto. Aggiungo tre lievi osservazioni:

  1. L'evoluzione di Nadie che passa in mezza giornata dall'aver assistito a una strage nella sua tribù, i suoi parenti afferma Lagarde, a bearsi del flirt con quest'ultimo mi è apparsa fin troppo repentina, forse effetto più di un colpo in testa che di un colpo di fulmine :lol: o forse gli stavano tutti parecchio antipatici :D
  2. La scelta di Jim Brandon di affidare la spedizione che dà il via alla vicenda a Lagarde, sconvolto dalla perdita della fidanzata e indifferente ai possibili rischi, è un po' debole. Ruju , furbescamente ;), si fa giustificare dallo stesso Jim facendogli dire che non ha mai avuto dubbi sulle capacità operative di Lagarde (2° albo, pag. 68)... tra cui però dovrebbe esserci la capacità di valutare correttamente i rischi... :rolleyes:
  3. Il confronto finale aperto tra Lagarde e Big Frank, armato e con Nadie in ostaggio, per quanto di sicuro effetto scenico, è illogico, come tutti i casi analoghi: è evidente che la soluzione migliore sarebbe colpire Big Frank di sorpresa e non pararglisi davanti pretendendo che molli l'ostaggio e si faccia ammazzare o arrestare.

Elementi, questi e alcuni di quelli già evidenziati da altri che, nel complesso, non mi hanno impedito di godere della lettura. Con un appunto, però: Carson sorpreso da Big Frank per me è un errore, un errore molto grave.

 

Ritengo accettabile che Tex o gli altri incontrino avversari più abili per qualche caratteristica (per esempio conoscenza dell'ambiente) o che siano in difficoltà per qualche causa non a loro imputabile (cavalli più freschi, condizioni ambientali come neve/pioggia, ignoranza di alcuni retroscena...). Non mi piace, invece, quando Tex e pard commettono marchiani errori.


In generale, se proprio vogliamo usare l'espressione essere fregati, per me lo sceneggiatore dovrebbe costruire la scena per giustificare il fatto che i pard, al meglio delle loro possibilità in quella situazione, possano essere credibilmente fregati.

 

Motivo per cui ho trovato la scena di Carson messo fuori gioco un errore grave. In quel momento, la situazione con gli indiani si è tranquillizzata (hanno riconosciuto Aquila della Notte, abbassato  le armi e accettato di parlare con lui), quindi l'obiettivo unico di Carson è non far fuggire Big Frank... che riesce a raccogliere un ramo o un sasso, avvicinarsi a Carson e colpirlo senza che questi se ne accorga o reagisca, anche solo con un colpo di fucile... per me totalmente non credibile. Significa che Carson dava tranquillamente le spalle a Big Frank. E Ruju, sempre furbescamente <_<, non ci mostra come ciò sia avvenuto, altrimenti credo sarebbe stato impossibile non far passare Carson per un piedidolci dell'est.

 

I disegni non mi sono dispiaciuti e l'ambientazione nordica è sempre affascinante.

 

Come voto darei 7.

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Questa storia non è affatto male. Ruju stavolta mi è sembrato decisamente sul pezzo.

 

E’ un racconto che recupera lo schema narrativo dei suoi lavori più riusciti, quel “Tex-noir” con cui aveva esordito sulla serie, inquadrando il personaggio da una propria personale e originale angolazione. Il Tenente Lagarde, il co-protagonista di questa storia, ricorda infatti altri personaggi tormentati e perseguitati dal passato come il ranger Jack Loman, il bandito redento Guillermo Blanco o il meticcio Makua.

 

Altro aspetto positivo, che avevo già sottolineato riguardo al primo albo: il modo corretto con cui Ruju fa muovere la coppia Tex - Carson. Per due albi vivaddio non ho letto il vecchio cammello lamentarsi che ha freddo, che ha fame o che gli fanno male i piedi.

 

Buona la struttura della storia che scorre su diversi binari paralleli che si incrociano sul finale. E’ un metodo narrativo che non fa calare la suspense.

 

Le criticità della storia sono in certe scorciatoie un po’ facili (tipo Carson che si fa scappare Big Frank, cosa che può starci ma che magari bisognava costruire in maniera più credibile) e nel tempismo con cui tutti gli eventi alla fine si incastrano perfettamente tra di loro. Intendiamoci, l’arrivano i nostri è un classico della narrativa avventurosa ma Ruju tende un po’ ad abusare dei salvataggi dell’ultimo secondo, che fanno sicuramente spettacolo, ma anche alzare pericolosamente la soglia della sospensione dell’incredulità.

 

Il bianco e nero potente ed espressivo del Maestro Font è perfetto per una storia del genere, sia nella rappresentazione degli ambienti, che nel caratterizzare i personaggi, anche se nel finale ho notato qualche tavola un po’ “tirata via” (forse anche lui, come Venturi, ha dovuto consegnare in fretta?).

Modificato da Magic Wind
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I voti ,che non ci sono più, davano il sentiment dei partecipanti alla discussione.

Ad occhio e croce siamo un nutrito gruppetto di soddisfatti (dal 6,5 in poi), due molto critici, ed un paio sul 6 scarso.

Accontentiamoci...Poteva andare peggio😅

 

Ora tocca a Borden...Vedremo

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  • Collaboratori
<span style="color:red">41 minuti fa</span>, cuervojones dice:

Perche sono stati aboliti i voti da un certo punto in avanti?

 

Non sono stati aboliti. Semplice mente prima c'era qualcuno che si prendeva la briga di organizzare i sondaggi e oggi non ha più molto tempo a disposizione.

  • Triste (0) 1
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

Non sono stati aboliti. Semplice mente prima c'era qualcuno che si prendeva la briga di organizzare i sondaggi e oggi non ha più molto tempo a disposizione.

Ah ok...Non sapevo il motivo.

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Buon primo albo, del resto l’atmosfera nordica è sempre una garanzia, con l’unico dubbio in merito alla troppa sicurezza con cui i blackfoot ritengono responsabili della strage le giubbe rosse: capisco lo shock del momento, però la situazione non mi convince troppo. Secondo numero in calo a causa di alcune scorciatoie già evidenziate, che a mio avviso complesivamente non affossano la storia ma ne abbassano l’indice di gradimento.

In sostanza diverse situazioni che paiono ingarbugliate o di difficile risoluzione vengo districate con qualche semplificazione di troppo (abbandono dei propositi bellicosi da parte degli indiani, fuga di Big Frank, alcune azioni non troppo logiche di qualche personaggio). Qualche perplessità anche sull’effettiva vastità del territorio in cui si svolge la vicenda, visto che poi tutti i gruppi coinvolti sembrano essere abbastanza vicini tra loro e l’introvabile distilleria viene raggiunta con apparente facilità. Personaggi che fanno il loro, un pò impalpabili Boucher e la sua banda ma apprezzabili Lagarde e tutto sommato anche Big Frank. Simpatica Nadie.

Font su ottimi livelli, soprattutto rispetto ad altre prove più recenti, come sempre a suo agio tra neve, montagne e foreste, in particolare nel primo albo: nel giudizio globalmente positivo che do a questa storia, i disegni hanno un ruolo importante.

Volendo dare un voto, direi che un 6,5 abbondante ci può stare.

 

Modificato da Il Biondo
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  • 2 settimane dopo...

Letto anche il secondo albo di questa doppia di Ruju

 

La seconda parte è imperniata meno sull'azione, ma non per questo risulta meno interessante.
Ruju concentra la trama sul rapporto tra Lagarde e Nadia da una parte e nella problematica coalizione tra rangers, giubbe rosse e Blackfoot.
In tutto ciò ho trovato un po' sacrificata la figura di Boucher e della sua banda che, in più casi, fanno la figura dei veri polli.
Molto lieve e toccante la parte degli spiriti con cui Lagarde deve fare i "conti" a più riprese.
I disegni di Font, come nella prima parte, non sono perfetti tecnicamente ma rendono assolutamente bene le atmosfere e le emozioni dei protagonisti.

 

Mi piacerebbe che il personaggio del Tenente Lagarde, visto il finale, venisse ripreso più avanti in qualche altra storia, mi ha colpito molto.

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