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TWF - Tex Willer Forum

[765/766] La collera di Falco Giallo


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<span style="color:red">14 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

In questo momento non sta lavorando a nulla, ma è in attesa di una sceneggiatura che, si spera, gli consentirà di chiudere la carriera, se vorrà chiuderla, s'intende, con una storia a lui più gradita.

 

Dopo aver letto la storia mi sono cadute le braccia, altro che gradimento o no, questa è una delle storie da annoverare tra quelle che si prestano alla distruzione del mito: prima Carson e poi Tex ridotti alla stregua dei due fantocci ridicoli da cui è meglio stare alla larga se non vuoi vederti piovere addosso i guai, antitexiana a 180 gradi, quanto capisco Ticci costretto a illustrare con i suoi straordinari disegni ciofeche come questa che rischia di degenerare nella seconda parte che è quella che ha tenuto maggiormente impegnato il maestro senese. Mi dispiace per Nizzi che è stato un grandissimo, ma non ha imparato nulla, ma proprio nulla, dai suoi errori del passato. Una storia che a 4,90 euro è una rapina.

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Il Texone di Palumbo non mi ha entusiasmato, forse anche per i disegni, troppo diversi dal consueto. Rivedere Ticci, invece, sulla regolare mi ha talmente ben disposto, mi ha talmente allietato l'animo, da rendermi ben gradevole anche la lettura della storia e l'abbandonarmi alle virtù della trama.

 

Le virtù, certo, perché credo che la storia possa dirsi bella: drammatica nell'eccidio iniziale, divertente con la scazzottata e con la performance di Carson contro il cercatore d'oro che lo aveva appeso a testa in giù, nuovamente cupa sul finire, col tradimento del Colonnello.

Ora c'è una tribù in fuga, braccata dai soldati e con Tex nuovamente in mezzo. Staremo a vedere, ma il secondo albo promette bene.

 

Come storia di Nolitta, penso sia bella, Nizzi è ispirato. Come storia di Tex (perché quello di Nolitta era un altro fumetto, non era Tex - e lo dico da amante di Nolitta anche su Tex, perché a volte mi piacciono i reboot), naturalmente non va, non può andar bene.

 

Me la godo comunque, perché mi ha divertito. E' tornato Nolitta nel XXI secolo inoltrato... 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, ymalpas dice:

. Mi dispiace per Nizzi che è stato un grandissimo, ma non ha imparato nulla, ma proprio nulla, dai suoi errori del passato. 

 

 

Semplicemente perché non li ritiene errori. Tutto qui.

Se a questo aggiungi certe persone che gli dicono in continuazione che non solo è bravo, ma è anche il più grande di tutti, avrai un quadro completo della situazione.

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Adesso, frank_one dice:

Curiosamente hanno inserito nel sito il prossimo albo ma le tavole non ci sono ancora:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2024/07/10/albo/fuga-verso-il-canada-1024888/

Non penso sia mai successo, almeno nelle anteprime texiane. Speriamo non siano andate perse...

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Adesso, Dix Leroy dice:

Non penso sia mai successo, almeno nelle anteprime texiane. Speriamo non siano andate perse...

È più probabile che le tavole siano state scelte da Nizzi e poi abbiano deciso di sostituirle perchè sono state scelte da Nizzi e che non abbiano ancora trovato le tavole giuste perché sono tavole di una storia di Nizzi. :huh:

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Io vado contro corrente. La storia non è un capolavoro, anzi. Ci sono tutti i difetti che avete già descritto. Però c'è l' effetto confronto. Una storia ordinaria, di qualunque autore, confrontata con gli alieni e Tex che spara con una pistola laser, vince 6 a 0 senza discussioni. Vi confesso che a leggere questa storia, pur con tutti i difetti già descritti, mi sono comunque riappacificato con Tex. Dopo gli alieni avevo seriamente pensato di non comprare più la serie regolare. E poi ci sono i disegni di Ticci...

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  • Collaboratori
<span style="color:red">18 ore fa</span>, Leo dice:

...col tradimento del Colonnello.

 

Questa è IMO la pecca più grande di tutto l'albo.

 

Diciamo subito che Tex ha fatto fronte in passato ad altri epocali tradimenti, da Giungla Crudele a Fuga da Anderville, ha dato fiducia a personaggi che gli si sono rivoltati contro. Vabbé, erano grandi storie anche per questo ingrediente da dosare con cura.

 

Ma quando usi questa carta, da autore devi essere bravo a tenerla celata al lettore fino alla fine, poi metti in atto il "colpo di scena". 

 

In questa storia non succede.

 

Qui invece tutti sanno che c'è il doppiogioco, tutti tranne Tex, con l'autore che ammicca con il lettore: "vedi quanto è fesso il Ranger, gliela fa sotto il naso come niente, facile, facile", allora tu autore stai UMILIANDO il personaggio e la storia è IMO da gettare nella pattumiera.

 

Sono piccoli accorgimenti che ogni buon narratore di storie sa adoperare, Nizzi l'ha fatto in passato in maniera esemplare per esempio con Lou Caudill in una storica avventura degli anni Ottanta, ma in queste pagine sembra farlo apposta a mostrarcelo perdente sotto tutti i punti di vista, lui e Carson, lasciamo stare il vederlo appeso come un salame, meglio osservarli tutti e due a dormire della grossa, figurativamente e anche no, mentre si compie un eccidio, poi il tradimento di un ufficiale, vile, plateale, che grida vendetta e rimane invece mestamente senza una risposta a tono. Questo non è TEX. Semplicemente la sua controfigura comica e e neanche tanto (comica). E il prossimo albo lo vedremo in fuga come un coniglio, invece di mostrare di che pasta è fatto davanti a un ufficialotto che non ha niente dei grandi militari negativi del passato mossi da ben altra ambizione.

 

Che Ticci si sia rotto le scatole a disegnarla non c'è da sorprendersi, lui questo genere di storie  le ha disegnate anche in passato proprio con Nizzi (Sioux), che robaccia gli hanno messo tra le mani questa volta, invece.

 

 

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Tex è sempre stato un buon giudice di uomini e la topica in cui incappa in questa storia è plateale e poco rispettosa del personaggio. 

 

Una riflessione. Nizzi e Ticci hanno firmato Fuga da Anderville, Sioux, Furia Rossa, La leggenda della vecchia missione, Il ragazzo selvaggio... risultati alla mano, sono stati una coppia formidabile, come il duo Boselli/Marcello degli anni novanta. Mi fa piacere, al netto delle pecche di questa storia (che non trovo scandalosa, solo troppo nolittiana), che Nizzi chiuda la sua storia sulla regolare con l'autore con cui ha realizzato i suoi più grandi capolavori. È un commiato forse amaro per i contenuti della storia, non in linea con i canoni del ranger, ma dall'alto contenuto simbolico. È l'addio di un Grande, con il suo co-autore preferito ai disegni. Onore ai loro meriti, e grazie. A entrambi.

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Leo dice:

Mi fa piacere, al netto delle pecche di questa storia (che non trovo scandalosa, solo troppo nolittiana), che Nizzi chiuda la sua storia sulla regolare con l'autore con cui ha realizzato i suoi più grandi capolavori. È un commiato forse amaro per i contenuti della storia, non in linea con i canoni del ranger, ma dall'alto contenuto simbolico. È l'addio di un Grande, con il suo co-autore preferito ai disegni. Onore ai loro meriti, e grazie. A entrambi.

 

Ehm. Chi ha detto che questa è l'ultima storia di Nizzi sulla regolare?

Ce ne sono ancora due per i disegni rispettivamente di Volante e Bruzzo. Che finiscano su un Maxi è una speranza di alcuni, ma nessuno di loro è il curatore ed è lui che decide.

 

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2 ore fa, ymalpas dice:

Qui invece tutti sanno che c'è il doppiogioco, tutti tranne Tex, con l'autore che ammicca con il lettore: "vedi quanto è fesso il Ranger, gliela fa sotto il naso come niente, facile, facile", allora tu autore stai UMILIANDO il personaggio e la storia è IMO da gettare nella pattumiera.

E' vero, ma non è certo la prima volta che Nizzi fa così. Anche nel suo periodo migliore ci sono tante storie in cui Tex si fida ciecamente di qualcuno che poi lo gabba.

Mi viene in mente "Nelle paludi della Louisiana" in cui Tex sa in partenza che c'è una spia (avendo subito un attentato durante il viaggio) ma nonostante questo prende per oro colato tutto quello che gli dice Stingo senza sospettare niente, mentre il lettore sa che lo sta ingannando. 

Persino nella primissima storia di Nizzi (anche se pubblicata per seconda) ossia "Il ritorno del Carnicero" Tex sbatacchia il proprietario di una locanda per avere informazioni sui banditi fuggiaschi e alla fine le ottiene, ma non si accorge che il tipo è un complice che lo sta ingannando e, quando Tex se ne va, la moglie se la ride definendolo "un pollo" (o qualcosa del genere, vado a memoria). E tra l'altro marito e moglie non verranno mai puniti.

Nizzi ha sempre alternato un Tex alla GLBonelli (per esempio i primi Texoni) con uno alla Nolitta.

 

A me della "Collera di Falco Giallo" ha fatto cadere le braccia il comportamento di Brazer e degli altri cercatori d'oro che massacrano gli Shoshones e poi (invece di nascondersi o rifugiarsi al forte) se ne tornano tranquillamente a dormire al Trading Post, come niente fosse, senza neanche mettere sentinelle. Col risultato che gli Shosones li trovano subito e li uccidono in quattro e quattr'otto. Che è come scrivere un poliziesco in cui dei rapinatori di banche (a volto scoperto) fuggono e si nascondono a casa loro! :lol:

 

3 ore fa, Tim Birra dice:

Dopo gli alieni avevo seriamente pensato di non comprare più la serie regolare.

Anch'io non amo la commistione western/fantascienza e spero che questa sia l'ultima volta, però gli alieni erano già comparsi due volte sulla serie regolare e, secondo me, Boselli non avrebbe scritto il Monte Rainer se non ci fossero stati quei precedenti di GLBonelli. Quindi capisco il poco interesse per il tipo di storia, ma non la sorpresa e la "rabbia" suscitate.

Perché Tex in due vignette spara con una pistola laser?

La pistola laser nel West (e gli omini verdi) l'aveva già inserita GLBonelli ne "La valle della luna" e l'astronave aliena in "Un mondo perduto" senza che nessuno avesse mai gridato allo scandalo o si fosse strappato i capelli.:lol:

E queste vignette sono più "stranianti" di quelle di Bocci.

Figlio+del+Grande+Spirito+007.bmpFiglio+del+Grande+Spirito+009.bmp

 

Più in generale, ci sono scene di storie fantastiche molto più insolite e "scioccanti" per un personaggio western. Tipo Tex contro i Granchi Giganti ("Le terre dell'abisso"). Chi non ha mai visto in un film western dei Granchi Giganti? :lol:

Granchi+giganti+003.jpgGranchi+giganti+004.jpg

 

Oppure il mitico Ahriman!

Aryman+004.bmp

 

Ma capisco anche che ognuno di noi ha i suoi gusti e un diverso grado di tollerabilità a certe scene! ;)

 

 

 

 

Edited by Poe
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<span style="color:red">1 minuto fa</span>, Poe dice:

della "Collera di Falco Giallo" ha fatto cadere le braccia il comportamento di Brazer e degli altri cercatori d'oro che massacrano gli Shoshones e poi (invece di nascondersi o rifugiarsi al forte) se ne tornano tranquillamente a dormire al Trading Post, come niente fosse, senza neanche mettere sentinelle. Col risultato che gli Shosones li trovano subito e li uccidono in quattro e quattr'otto. Che è come scrivere un poliziesco in cui dei rapinatori di banche (a volto scoperto) fuggono e si nascondono a casa loro! :lol:

 

C'è da dire che Brazer non sa di essere stato visto, pensa non ci siano testimoni, e da qui la leggerezza che gli costerà la vita. 

 

<span style="color:red">30 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ehm. Chi ha detto che questa è l'ultima storia di Nizzi sulla regolare?

Ce ne sono ancora due per i disegni rispettivamente di Volante e Bruzzo. Che finiscano su un Maxi è una speranza di alcuni, ma nessuno di loro è il curatore ed è lui che decide.

 

 

Ancora? Caspita, non me l'aspettavo proprio...

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2 hours ago, Poe said:

Anch'io non amo la commistione western/fantascienza e spero che questa sia l'ultima volta, però gli alieni erano già comparsi due volte sulla serie regolare

Tecnicamente, una. Nella seconda trovano l'astronave e gli umani mutati dalle radiazioni, ma gli alieni sono morti.

 

Sospetto che nel soggetto originale di Giorgio Bonelli, "Tex incontrava gli alieni", e che per la seconda volta GL Bonelli si era rifiutato (la prima volta ai tempi della storia suggerita dall'altro figlio non aveva mai fatto davvero incontrare Tex e l'alieno, qui proprio non mette alieni vivi nella storia). Per questo considero questa storia come l'ennesima volta (e ultimamente solo tante) in cui Boselli si mette a "correggere" GL Bonelli. Non dà fastidio tanto quanto la volta che si è messo a "correggere" Incubi ("Mefisto è il cattivo, non può essere salvato da Padme") e non fa infuriare tanto quanto la correzione de "il giuramento", ma capisco che la cosa stia sulle scatole (sta sulle scatole anche a me)

 

Ma davvero, arrivare a preferire storie in cui Tex viene apertamente deriso, sputtanato e ridicolizzato...  :blink:

 

(e sì, "storia nolittiana" questo significa...)

 

Se dovessi ridurmi a farmi piacere questi brodini maleodoranti del "degno erede" perchè "almeno sono meglio degli alieni", faccio molto prima e smetto semplicemente di comprare Tex. Perché farsi del male? "Mi do una martellata nel dito perchè è meglio di una su due dita"?

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<span style="color:red">22 ore fa</span>, Poe dice:

E' vero, ma non è certo la prima volta che Nizzi fa così. Anche nel suo periodo migliore ci sono tante storie in cui Tex si fida ciecamente di qualcuno che poi lo gabba.

Mi viene in mente "Nelle paludi della Louisiana" in cui Tex sa in partenza che c'è una spia (avendo subito un attentato durante il viaggio) ma nonostante questo prende per oro colato tutto quello che gli dice Stingo senza sospettare niente, mentre il lettore sa che lo sta ingannando. 

 

E non ti chiedi perché in quelle storie sull'"inganno" il lettore ci passa sopra e invece qui ti salta subito all'occhio? Sarà mai perché è un Tex che non ne combina una giusta? Metti nelle prime pagine, quando libera Carson appeso come un salame, ti aspetteresti che se la prenda subito con quelli che restano all'interno della fattoria e invece: "shhh... zitto! quelli che sono nella baracca non devono accorgersi di niente" e i due sgattaiolano via... per aspettarli nella foresta (MA solo perché serve un cavallo a Carson). Insomma per un autore che piglia 500 euro per sceneggiare pagine come questa ci sono tanti lettori che pagano e che hanno il diritto sacrosanto di lamentarsi. Intanto, quelli nella baracca hanno approntato il piano per compiere una strage, proprio mentre i due conigli pavidi evitano di fare rumore, che ragazzacci. Non l'avesse disegnata Ticci col cavolo che il curatore te la pubblicava sulla regolare. Un vantaggio Boselli questa volta almeno ce l'ha a stare fuori dal forum: non dover rendere conto di quello che che la Casa editrice pubblica sulla serie che regge l'intero baraccone.

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Poi alcuni di voi dicono che la quantità non fa calare la qualità. Ecco che roba è obbligato ad accettare Boselli per tenere il ritmo delle uscite.

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Nizzi ha scritto una storia col pilota automatico perché da anni non ama scrivere Tex.

Ticci ha mosso critiche alla storia ma l'ha portata a termine pur con problemi di salute.

Boselli ha dovuto far uscire la storia perché l'unico valore sono i disegni di Ticci.

Il lavoro era pronto, è stato pagato e occorre rientrare delle spese, a carico dei lettori, ampiamente avvertiti per tempo.

Un bel problema per il criticone che vuole indicare a tutti i costi un colpevole, diciamo che è un concorso di colpa.

Edited by Dix Leroy
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Storia sciapa; sceneggiatura scritta col pilota automatico che non valorizza minimamente un soggetto trito e ritrito.

 

La valutazione generale va fatta alla fine del prossimo albo, ma personalmente non riesco a provare grande interesse o curiosità per il possibile sviluppo, anche perchè sembra già scritto e prevedibile.

 

Comprendo un po' i motivi che hanno spinto Ticci a lamentarsi durante la lavorazione e di fatto, senza i suoi ancora gradevoli disegni, difficilmente questa prova incolore di uno spento Nizzi, meritava la regolare.

 

Carson che si fa beffare da un carneade qualsiasi con piccone e vanghe e come se non bastasse, si ritrova appeso a testa in giù come un prosciutto da stagionare. Tex che si ritrova a passare di lì e dopo averlo liberato, fugge come un agnellino mentre i villain comprottano una strage. Falco Giallo si vendica infischiandosi giustamente della parola data ad Aquila della Notte e quest'ultimo, oltre a essere l'ultimo a sapere le cose, non crede che il capo indiano possa aver fatto una cosa simile.

 

Ma il non plus ultra della questione è quando si fa gabbare dal colonello e spedisce in gattabuia gli alleati Soshones che avrebbe dovuto difendere. Nolitta non avrebbe potuto far di peggio e ciò è tutto dire su quanto mi possa appassionare una storia simile.

 

Anche lo strataggemma della galleria scavata dentro il forte che permette ai nostri di far evadere Falco Giallo e la sua gente, è labile come un grissino e inoltre, concorrdo che non è da Tex fuggire in continuazione, senza cercar di raddrizzare i torti e punire, come si deve i colpevoli.

 

Sono davvero lontani anni luce i periodi in cui Nizzi ci proponeva belle storie indiane come "Fiamme sull'Arizona" o "Le Colline del Vento", ormai anche su queste tematiche che lo vedevano difendersi bene in passato, è crollato verticalmente.

 

P.s. Sulla scena della scazzottata, ho notato pure quanto sia appiccicata bella apposta per creare un siparietto ironico e allungare il brodo: sembra quasi presa da un'altra sceneggiatura e posta in questo albo, quanto mi è parsa slegata dal contesto.

Purtroppo è proprio vero che, anche dopo aver toccato il fondo non è così scontato risalire, ma c'è chi comincia a scavare e il Nizzi odierno, mi dispiace ammetterlo da vecchio fan, è uno di quelli che sta badilando peggio di un cercatore d'oro il suddetto fondo d'ispirazione artistica.

Edited by Condor senza meta
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, ymalpas dice:

Insomma per un autore che piglia 500 euro per sceneggiare pagine come questa ci sono tanti lettori che pagano e che hanno il diritto sacrosanto di lamentarsi.

 

Ehm, chiariamo subito una cosa: Nizzi non prendeva 500 euro a pagina, ma quasi certamente 150. Da quello che so, Boselli prende i due terzi di quanto prendeva Nizzi e Boselli appartiene alla ristrettissima cerchia di coloro che prendono 100 euro a pagina secondo Roberto Recchioni. Se vogliamo metterla in un altro modo, Nizzi prendeva il 50% in più di Boselli, il conto torna lo stesso, ma forse così fa più effetto .;)

Chi prende 500 euro, se non di più, a pagina è Ticci.

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Ehm, chiariamo subito una cosa: Nizzi non prendeva 500 euro a pagina, ma quasi certamente 150. Da quello che so, Boselli prende i due terzi di quanto prendeva Nizzi e Boselli appartiene alla ristrettissima cerchia di coloro che prendono 100 euro a pagina secondo Roberto Recchioni. Se vogliamo metterla in un altro modo, Nizzi prendeva il 50% in più di Boselli, il conto torna lo stesso, ma forse così fa più effetto .;)

Chi prende 500 euro, se non di più, a pagina è Ticci.

 

Ho confuso, chiedo venia, ma restano sempre troppi quando scrive in questo modo che sembra voler prendere tutti i lettori di Tex per dei mentecatti che si fanno passare per buona qualsiasi cosa si dà da leggere, pretendere poi di volersi scegliere pure i disegnatori e fare cagnara in pubblico quando avendo a disposizione un Ticci, i risultati sono questi, inaccettabili sotto ogni punto di vista.

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Chi prende 500 euro, se non di più, a pagina è Ticci.

 

Ma non sono un pò troppi per un disegnatore? Rendetevi conto che è UN MILIONE DI LIRE A PAGINA! Un lavoratore normale in un'azienda guadagna sì e no 1500 lire al mese, l'equivalente di tre tavole di Ticci...qualcuno mi può spiegare questa stranezza? O sono io che non ho capito bene? 

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Adesso, joe7 dice:

 

Ma non sono un pò troppi per un disegnatore? Rendetevi conto che è UN MILIONE DI LIRE A PAGINA! Un lavoratore normale in un'azienda guadagna sì e no 1500 lire al mese, l'equivalente di tre tavole di Ticci...qualcuno mi può spiegare questa stranezza? O sono io che non ho capito bene? 

Il reddito di Ticci è sicuramente più alto di 1500 lire al mese.

Ma si deve tener conto che, se Ticci disegna 10 tavole al mese, sono 5000 euro al mese, che, sì, sono tanti rispetto alla retribuzione di un metalmeccanico, ma non sono certo un'enormità.

Tenendo conto che qualcosina lo Stato se la magna.

Poi, se Ticci disegna più di 10 pagine al mese, guadagna di più, ma se ne disegna meno, guadagna ovviamente di meno.

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, joe7 dice:

 

Ma non sono un pò troppi per un disegnatore? Rendetevi conto che è UN MILIONE DI LIRE A PAGINA! Un lavoratore normale in un'azienda guadagna sì e no 1500 lire al mese, l'equivalente di tre tavole di Ticci...qualcuno mi può spiegare questa stranezza? O sono io che non ho capito bene? 

Confesso la mia ignoranza! 

Ma qualcuno potrebbe spiegarmi passo passo il significato di questo intervento?

Io non ci ho capito niente. :old:

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Il problema in Italia non è che Ticci guadagna 500 euro a tavola, è che "Un lavoratore normale in un'azienda guadagna sì e no 1500 lire al mese,"

 

Se andiamo a vedere le paghe nel resto dell'Europa occidentale, ad essere fuori standard è la paga del lavoratore normale, che altrove prende più del doppio.

 

Ma in Italia ogni tentativo di elevare gli standard minimi, con misure tipo salario minimo o RdC, sono accolte con isterica e fanatica ostilità, siamo un paese che ama gli sfruttatori e li aiuta in ogni modo...

 

Ma è un discorso troppo "politico" per questa sezione, parliamo invece di quello che prende un disegnatore: il confronto va fatto con casi analoghi, tipo i calciatori: quanto prende un calciatore di serie A?

 

Esattamente come i calciatori, un disegnatore se guadagna poco in Italia va a lavorare per la Francia o gli USA, non è sostituibile con un analogo preso come interinale. E ce ne sono già tanti di italiani che lavorano all'estero dove li pagano di più. La Bonelli fa eccezione e grazie anche a quanto paga può non solo tenersi Ticci e altri mostri sacri, ma anche grandi autori internazionali come Gomez.

 

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Adesso, Diablero dice:

Il problema in Italia non è che Ticci guadagna 500 euro a tavola, è che "Un lavoratore normale in un'azienda guadagna sì e no 1500 lire al mese,"

 

Se andiamo a vedere le paghe nel resto dell'Europa occidentale, ad essere fuori standard è la paga del lavoratore normale, che altrove prende più del doppio.

 

Ma in Italia ogni tentativo di elevare gli standard minimi, con misure tipo salario minimo o RdC, sono accolte con isterica e fanatica ostilità, siamo un paese che ama gli sfruttatori e li aiuta in ogni modo...

Ticci probabilmente li merita.

 

Per il resto discorso lungo (e quindi vo per titoli) e che risale almeno al '93, ma si e' voluta la globalizzazione di fatto 🤡 senza regole 🐺 per mettere le fabbriche in Cina quando si sarebbe potuto spingere per una Cina piu' democratica, stile Hong Kong🙏 (NON quella attuale, ormai senza liberta')=> fine potere contrattuale sindacati. Commercio elettronico =>  fine negozi anche grandi (Oliviero ha chiuso 4 anni fa, Elettronics fatica...), i Social -dalla dubbia trasparenza- affossano la stampa etc etc (e sono tutti Enti che pagano POCHE tasse😭).

 

E' gia' un miracolo 😮 che ci SIANO ancora stipendi anche se mi associo nel riconoscere che 1500€ siano troppo pochi 😫 (non che io ne prenda molti di piu' cmq😑).

 

Ma del resto se c'e' ancora gente :azz:che spinge per usare i pochi soldi per informatizzare le scuole (col wi fi:azz:) invece che per aumentare le paghe, fare borse di studio, aprire laboratori e fare l' ANTISISMICA*, che ci aspettiamo?

 

*Su questo s'e' mosso qualcosa sul Pnrr:), ma prima s'e' speso su tutto tranne che sull'essenziale :angry:.

 

👍Cmq lode agli operai e agli impiegati generici👍, auguro a tutti di poter tornare a potersi comprare casa come ha potuto fare la generazione dei miei!🙏

Fine OT.

Adesso, virgin dice:

"Un disegnatore di fumetti produce un'emozione che è pari a quella di un artista; e nessuno si stupisce che Picasso sia milionario".

Concordo sul disegnatore come artista, ma non mi dispiacerebbe che artisti (e sportivi e star etc)

avessero 1-un solo- milione!

 

Anche se so bene che da Pindaro a Virgilio a Michelangelo sono stati molti i "plurimiliardari" anche se non piu' degli artisti finiti in miseria o VISSUTI in miseria (ahiloro!):unsure:.

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