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TWF - Tex Willer Forum

[242/245] Il Segno Di Cruzado


Voto alla storia  

37 members have voted

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... e a pensarci bene, le analogie tra "I ribelli della Lousiana", storia di Zagor scritta da Nolitta, di cui già avevo rilevato le affinit? con "Il solitario del West", e la nolittiana e discussa storia di cui si parla in questo topic, non sono poche. Anche qui abbiamo un giovanotto presuntuoso che, come nella storia di Zagor e in quella disegnata da Ticci, sfida Tex. Un giovanotto che, come nei casi precedenti,? un patriota fervente (se co? possiamo chiamare una giovane testa calda che vuole combattere le giacche blu). E la sfida, a differenza della storia panamense, c'è, seppure un p? inusuale (la corsa del pollo). E l'affinit? con la storia zagoriana a questo punto si fa evidente:una volta sottomesso il suo avversario,Zagor gli salva la vita e decide unicamente di dargli una lezione esemplare, umiliandolo:letteralmente lo sculaccia. A Tex succede più o meno la stessa cosa:al termine del duello, al giovane arrogante avversario ,Tex riserva una severa lezione a suon di ceffoni, che fa perdere a Cruzado la faccia davanti a tutti.

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  • 4 weeks later...

Non sono d'accordo con tutti questi commenti negativi letti. Si, ci sono dei comportamenti un p? inaspettati da parte dei pard ma stroncare una storia solo perchè Tex e soci non sono dipinti come semidei discesi sulla terra mi sembra ingeneroso nei confronti di SB che comunque ha sfornato una bella storia, credibile, con una buona trama ed un buon finale. Voto 8,5

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  • 1 year later...

Io gli ho dato nove. Troppo epica, monumentale... la gara, gli agguati su ponti traballanti, scene commoventi, la stessa storia che vede i pard divisi in due gruppi, cosa rara nelle storie di Tex degli sceneggiatori odierni che primeggiano o solo la coppia Tex Carson e, salvo eccezione, tutti e quattroi pards uniti. Certo, possono esserci alcune mancanze ma leggerne storie così!Galep ancora immenso.

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  • 4 months later...

Io invece mi dissocio da West10, Ulzana, Paco e quanti sono contenti di questa storia. Come storia western, niente da dire, è anche bella. Il protagonista è un ingenuo, ed è la sua ingenuità il motore di tutta la storia. La storia si sviluppa su questo, e se il protagonista (che si fa chiamare Tex, che somiglia al nostro Tex, ma che NON è Tex) facesse qualche scelta più azzeccata semplicemente la storia NON ESISTEREBBE. E lo dice uno a cui il Tex umano di Nolitta piace, e molto. In El Muerto, Tex è più umano che mai, nei pensieri malinconici che si concede nell'avviarsi alla sfida con El Muerto, nella scena in cui si fa disarmare nel saloon e nella scena in cui, con la pistola ormai scarica, si fa salvare da un inaspettato Tiger. Mi piace tantissimo, quella storia, nonostante (o forse proprio per questo) Tex faccia tanti errori. Ma l' è un Tex che sbaglia (come in Caccia all'uomo, altra storia da me molto amata). Qui non si tratta degli errori di un uomo in momenti concitati (nel saloon o durante la sparatoria), che pure possono starci, ma di MACROSCOPICI errori di valutazione, fatti a mente del tutto fredda. Chi è quest'uomo che non va subito a riprendersi i suoi Navajos, e aspetta invece che gli stessi si macchino delle più efferate colpe e che la tragedia si consumi? Che consente ai suoi giovani di poter compiere atroci delitti compromettendosi per sempre di fronte alla legge dei bianchi (genitore illuminato, dice Luca Raffaelli? Genitore totalmente al buio, dico io, miope e cinico come dice ottimamente Pedro Galindez)? Non è Tex. Chi è quest'uomo che, intervenuto a frittata fatta, va a scatenare suo malgrado un vespaio inimicandosi tutto un villaggio? Villaggio che sembra non riconoscere in lui una figura autorevole ma solo un rinnegato qualsiasi, come se Tex fosse un perfetto sconosciuto e quindi un nuovo nemico da abbattere a cuor leggero (che scena imbarazzante, poi, quella in cui tutti sparano addosso ai nostri senza acchiapparli neanche di striscio...)? Non è Tex. E Carson° Che si presenta davanti alla prima mezza calzetta di militare sentendo il bisogno di dover esibire le sue credenziali di "ex scout dell'esercito"? E' semplicemente ridicolo, come ridicole (sono totalmente in disaccordo con Paco qui) sono le maldestre parole di Carson a difesa degli indiani e ridicolo è l'arresto (con quali accuse?) suo e di Kit. Non è Carson. Neache a me, West10, piace leggere sempre storie con i soliti semidei, e per questo mi piace Nolitta, con il suo Tex uomo e non semidio. Ma qui Tex non è semplicemente un uomo, è un uomo troppo ingenuo, e rasenta la stupidit?. Ripeto, se la vediamo come storia western, può essere bella. Un uomo (che non è Tex) è troppo indulgente verso un giovane bellimbusto, non si sente di intervenire contro i fuggitivi, ed è preso a pistolettate in una città che lo vede come un rinnegato. Ci sono le scene della "chicken race" e quella della morte del Navajo legato al carro che sono molto belle (la seconda è molto ricca di pathos, davvero emozionante), mentre un'appendice di cui si poteva fare tranquillamente a meno è l'intervento, IMHO davvero posticcio, dei cacciatori di scalpi. Una buona storia, con disegni straordinariamente evocativi quando si tratta dei paesaggi e dell'ambiente circostante (Galep ti porta "fisicamente" nel West, ti fa entrare nei saloon, ti fa galoppare su piste polverose), ma molto meno soddisfacenti nei volti dei personaggi. Ma non una storia con Tex. Con nessun Tex, neanche quello umano di Nolitta.

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  • 8 months later...
  • 2 years later...
  • Sceriffi

Nonostante le tante polemiche che ha suscitato, io devo confessare che trovo questa storia davvero molto bella ed è stato molto piacevole rileggerla.

Ovviamente non posso bendarmi gli occhi di fronte a un atteggiamento di Tex totalmente alieno alla sua personalità, e mi riferisco alla scelta di non inseguire immediatamente i suoi Navajos unitisi alla banda di Cruzado, ma al lasciare che "facciano esperienza" e si rendano conto da soli del loro errore, mostrando anche un cinismo mostruoso nei confronti dei coloni che inevitabilmente ci andranno di mezzo nelle scorrerie degli indiani fuoriusciti. Una scelta di Tex che non può che fare storcere il naso. Così come un altro momento poco riuscito è l'imprigionamento dei due Kit al forte, un po' troppo pretestuoso e inverosimile.

Al di là di questi - comunque non trascurabili - aspetti, la storia è però davvero bella, con tante scene memorabili, a partire dalla mitica "corsa del pollo iniziale". Nolitta, come spesso accade, mette Tex di fronte alle avversità del destino e davvero durante la lettura abbiamo la sensazione che la sfortuna si sia accanita su di lui, vista la quantità di avversità che trova sulla sua strada. E come sempre cerca di scrivere un Tex umano e di presentarci le sue debolezze, qui in particolare nella bellissima, tragica scena in cui il navajo morente gli chiede di alleviare le sue sofferenze dandogli la morte; tavole con un pathos incredibile.

In definitiva, nonostante le polemiche e i grossi difetti, per me la storia vale un 8 e mezzo nel sondaggio, che sale a 9 per i disegni di Galep (non al massimo della forma, ma per me sempre emozionanti).

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  • 3 years later...
  • co fondatore

Non scrivo cosa penso di questa storia perché sono un moderatore e userei un linguaggio degno del peggiore dei troll.

Riguardo l'apporto grafico, ricordo qua e là qualche piccola imprecisione di Galep. Ma forse era l'influenza della sceneggiatura a non farlo impegnare a dovere :rolleyes:.

 

Non la voto nemmeno.

 

 

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Mi piacerebbe sapere che giudizio diede Glb quando la lesse...penso che non sia stato molto contento della prova di Sergio.con Tex non c entra una mazza e lo demolisce in modo imbarazzante...impubblicabile.

L' ho letta una volta, MAI più ripresa in vita mia.completamente rimossa.ecco,da questa storia si evince come Tex non dovrebbe mai e poi mai agire...

Edited by Barbanera
  • +1 1
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On 22/10/2009 at 03:03, paco ordonez dice:

Personalmente ritengo che la bellezza della storia(una delle mie preferite)sovrasti a tal punto gli "errori" che Nolitta può aver compiuto da farli passare innosservati... Ci sono alcune scene memorabili:dalla "corsa al pollo"(per me è indimenticabile il pollo in faccia che Cruzado si prende da Tex)con la conseguente lezione di Tex al giovane indiano;a quella entusiasmante in cui Tex e Tiger si trovano tutto il paese contro di loro... Storia che è anche tra le più drammatiche;basti pensare al momento in cui i due pards si ritrovano davanti al giovane navajo morente, che supplica Tex di porre fine al proprio tormento:Tex che suda e balbetta è quasi commovente: forse per la prima volta nella sua vita non sè come agire:qui, il destino, o meglio, la realtà violenta della frontiera scoffigge il nostro ranger... Storia che non ha nemmeno un finale positivo:coloro per cui Tex si era battuto, vengono falcidiati crudelmente, se ne salva uno soltanto;in quella situazione Tex non poteva far molto, perchè Tex(secondo me è quel che Nolitta vuole dirci)non è Superman, ma pursempre solamente un uomo... E per quel che riguarda le "incongruenze"(perdonatemi il termine stile ubc)io non ne trovo... nel senso che mi sembra ovvio che Tex sia così comprensivo con i giovani navajos:appunto perchè sono giovani;il loro torto è quello di essersi fatti adescare da un criminale sanginario che non merita sconti... e infatti Tex a Cruzado di sconti non ne f?... I due Kit sono incarcerati in maniera pretestuosa da un ufficialetto idiota?e allora?... gli ufficialetti idioti sono una caratteristica di Tex... Infine:pur rispettando le opinioni altrui, considero questa storia una delle più belle e avvincenti di Tex, con un Galep straordinario, magnifico nella resa dei tanti paesaggi che fanno da sfondo alla storia, maestro nel rendere percepibile al lettore l' atmosfera drammatica che aleggia sulla vicenda narrata...

Quoto questo  commento, perché  rappresenta alla perfezione  la mia opinione sia sulla  storia sia sui disegni. Ho solo un paio di cose  da aggiungere: trovo la scena in cui Tex si rivolge ai Navajos quasi supplicandoli e loro non se la sentono di tornare con lui sia molto bella  e drammatica. Molto bella anche la scena della morte della recluta (" Mi dispiace  ragazzo. Non potrai avere la bella battaglia che sognavi." ) A differenza di Paco, ho trovato  invece che il tenente arresti i due Kit  troppo pretestuosamente: non ci voleva  molto a Nolitta per dargli qualche  pretesto più  serio, che so, un cazzotto.  Che Tex lasci i  giovani per la loro strada ci puo'stare, non deve far loro da balia, ma non é  giusto  che se ne freghi che  Cruzado e i suoi possano  compiere massacri. Comunque  la storia é  talmente bella che posso passarci sopra . Le do'un bel 9.

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Anch'io sono tra quelli che apprezzano, e parecchio anche, questa storia tipicamente nolittiana nello svolgimento e nel finale amaro. A differenza DI Alcuni di voi, io la rileggo sempre con piacere

Quanto a come reagì GLB, bene direi, visto che l'unico cambiamento che richiese fu l'eliminazione del pugno a Carson ma non disse niente sulla scena del Navajo morente e sulle altre.

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56 minuti fa, Carlo Monni dice:

del pugno a Carson

E meno male! Avrebbe  rovinato la storia.

Comunque  Carlo, tu che sei sempre così  contrario all' anti- texianita tipo piccionagine( almeno così  mi pare di aver dedotto da alcuni commenti , che peraltro condivido  in pieno, su molte  nizziane post 500) mi ha molto sorpreso vedere alcuni tuoi forti apprezzamenti su alcune storie  come questa o         " Cheyenne club". Intendiamoci,  io queste storie  le adoro e sono contento che piacciano anche  a te, ma appunto mi sorprende  che , viste le critiche  di molti altri utenti  a queste " piccionaggini"  sono solo sorpreso           ( piacevolmente!) che invece tu che sei molto  severo con quest' ultime non lo sia anche  in questi casi. Comunque, ribadisco, sono d' accordo con te!

Edited by Grande Tex
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1 ora fa, Carlo Monni dice:

Anch'io sono tra quelli che apprezzano, e parecchio anche, questa storia tipicamente nolittiana nello svolgimento e nel finale amaro. A differenza DI Alcuni di voi, io la rileggo sempre con piacere

Quanto a come reagì GLB, bene direi, visto che l'unico cambiamento che richiese fu l'eliminazione del pugno a Carson ma non disse niente sulla scena del Navajo morente e sulle altre.

Buono a sapersi Carlo...la mia non era una provocazione,ma era solo una semplice curiosità.;)

La storia potrebbe anche essere ritenuta bella,d altra parte Nolitta era bravo.

Ma è come se  si mettesse a confronto l Iliade di Baricco (che non mi è dispiaciuta,anzi) con l' Iliade di Omero...un tentativo degnissimo di riscriverla, ma rimane una copia "sbiadita" del Poema epico per eccellenza...

Col Tex di Nolitta, funziona così:un personaggio che funzionerebbe anche bene,ma non è il vero Tex, nonostante le trame di Nolitta abbiano tutte o quasi spunti interessanti...

 

Edited by Barbanera
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Ottavo capolavoro consecutivo di Nolitta su Tex, e credo sia un record - che tra l'altro migliorerà con la storia successiva - per
un autore. La storia si compone di più parti e ci offre tantissimi colpi di scena. Bellissima la gara iniziale con Tex che prende a pollo in faccia Cruzado e, subito dopo, a schiaffoni.

Molto crude le scene dei massacri perpetrati dagli indiani fino alla morte del soldato per mano di un paiute.

Epica!
Voto alla storia: 9,3

Voto ai disegni: 8,5

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  • 2 years later...

Non leggevo un Nolitta da anni e mi ha lasciato spiazzato.

Ricordavo molto bene la scena del pollo, e l'ho ritrovata divertente, ma nel complesso è una storia ai limiti del pubblicabile.

Non perchè sia una brutta storia, anzi, è abbastanza buona, ma non è Tex nemmeno per idea.

Tex fa una serie di scelte sbagliate come l'ultimo dei pivelli. Non punisce a dovere Cruzado, lascia che i Navajos ribelli se ne vadano incontrastati, va al villaggio a fare da bersagio, rischiando di lasciarci la pelle, dice ai 4 venti di essere il capo dei Navajos (e Carson e Kit fanno lo stesso errore, portando su di loro una serie di guai)con il risultato di essere continuamente oggetto di attentati, sparatorie e pericoli, decide di farsi vedere quando gli indiani assediati gli chiedono, ponendogli un tranello, di palesarsi. Insomma, non ne azzecca una. Anche il linguaggio usato è solo apparentemente Texiano. In realtà è preso malamente in prestito, creando dialoghi senza pathos.

Il finale, poi, è davvero attaccaticcio, e la storia sarebbe tranquillamente potuta finire con la cattura di Cruzado e magari la scarcerazione di Carson e Kit.

Boh, sono abbastanza sconcertato. E si che Nolitta ha fatto anche alcuni mezzi capolavori.

Aggiungo che è anche pieno di errori di stampa e pure di errori di italiano, con verbi mal coniugati. Molto molto strano.

Galep maluccio. Era già iniziato il declino e alcuni volti sono spaventevoli nella loro sproporzione.

Nolitta 7 alla storia, 5 alla raffigurazione dei pards.

Galep 6 di stima.

Edited by valerio
  • +1 1
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Il 19/9/2021 at 15:37, valerio dice:

Nolitta ha fatto anche alcuni mezzi capolavori.

 

Stavo per metterti "mi piace", poi ho visto questa frase. Sarà per la prossima volta, pard. :D

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  • Sceriffi
<span style="color:red">22 minuti fa</span>, virgin dice:

 

Stavo per metterti "mi piace", poi ho visto questa frase. Sarà per la prossima volta, pard. :D

Hai perfettamente ragione! 

Il 19/9/2021 at 15:37, valerio dice:

Nolitta ha fatto anche alcuni grandi Capolavori. 

Meglio così! :D

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Questa storia mi è piaciuta propio perchè cruda, con sottovalutazioni inziali da parte di Tex della tragedia che sarebbe successa con l' abbandono del villaggio per seguire Cruzado da parte dei giovani navajos.

Sottovalutazione giustificata dalla rabbia di vedere che i suoi insegnamenti non hanno avuto presa sui suoi ragazzi.

Giusto che vada tutto storto, nella vita le cose raramente vanno dritte.

I giovani erano colpevoli di massacri non potevano tornare a casa come se nulla fosse.

Le morti dovute ai cacciatori, a fine della storia, sono la dimostrazione che il male produce altro male.

Un Tex "quasi" sconfitto, che riporta un solo ragazzo, che sia di monito ad altri in futuro.

Una storia con un grande messaggio morale e sociale : la violenza distrugge le vite e le famiglie e crea solo altra violenza.

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Si Betta, tutto giusto, infatti anche io ho dato 7 alla storia, ma non ritrovo Tex (e i pards). Mentre nella storia che ho recensito oggi, quella successiva di GLB, c' è Tex ma non c' è la storia. Cosa sia più o meno grave è soggettivo e ognuno si faccia una sua idea.

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E' sempre l'annosa diatriba sul Tex di Nolitta che, immancabilmente, divide i lettori.

Io ho fatto outing da tempo e, pur condividendo alcune perplessità su come sia rappresentata la figura di Tex, apprezzo le storie che ha saputo regalarci.

Trovo il commento di @Betta 53 molto azzeccato e mi sento di condividerlo in pieno!

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  • 3 years later...

Non vorrei parlare di questa storia, perché per me è stato qualcosa di indescrivibile quando uscì.

Alcuni albi precedenti non mi erano piaciuti proprio. Erano diversi da come mi immaginavo un racconto di Tex Willer.

Nonostante questo, fu il Segno di Cruzado che mi fece quasi abbandonare di netto il fumetto.

 

Non l'ho mai riletta e quando mi capitano in mano gli albi, ad esempio per spolverarli, li metto subito via.

 

Come tutti i lettori bonelliani provo solo gratitudine per quello che è stato Sergio Bonelli per Tex e mi ricordo ancora l'emozione di quando gli strinsi la mano. 

 

Ma Nolitta, qui parlerò solo dello sceneggiatore, che con i suoi personaggi faceva grandi cose, su Tex era in evidente disagio.

Lo scriveva come se avesse dei tizzoni accesi sotto i piedi e nonostante questo riusciva a tirare fuori anche grandi storie - poco texiane ma sempre grandi - come El Muerto.

Purtroppo, e dico purtroppo perché mi immagino che abbia fatto davvero tutto il possibile, in alcuni episodi usciva quella che io definisco la sua "avversione" per il tipo d'eroe apprezzato dal padre.

Vedi Caccia all'uomo...

 

Però per me questo fu troppo.

A grandi linee mi ricordo che Tex lascia andare i ragazzi navajo dietro quel criminale efferato, invece di prenderli a badilate e farli ragionare.

Poi con un ritardo colpevole parte in loro soccorso, finendo con la scena di vedersi "morire tra le braccia" uno di questi, che poco prima l'aveva implorato di mettere fine alle sue sofferenze e lui era stato lì, grondante di sudore, impietrito sul da farsi.

C'è sicuramente tanto altro nelle pagine, ma ormai non mi ricordo che questo e mi scuso di errori e imprecisioni dovute alla lettura ormai datata, però l'idea di riprenderla mi è a dir poco indigesta.

 

Un dannatissimo perdente. Su tutta la linea, che si sente addosso la responsabilità delle morti e di tutti i lutti che avrebbe potuto evitare agendo alla sua maniera.

Molto bello e apprezzabile, peccato che sia Tex.

 

In questo per me racchiude tutta l'incomprensione del personaggio che non è mai rappresentato secondo i canoni in tutta la vicenda.

 

A peggiorare le cose c'è anche un Galep calante, con le proporzioni che non tornano e i visi raggrinziti.

 

Quindi IMHO una brutta storia che metto tra le peggiori di sempre.

 

Questo non scalfisce di nulla la stima immutata verso Sergio e l'ammirazione e la riconoscenza nei confronti dell'amatissimo creatore grafico del personaggio.

 

E con questo spero d'essermi definitivamente lasciato alle spalle questo racconto che voglio solo dimenticare...

Edited by Exit
  • +1 3
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Poiché intervengo su una discussione relativa a una storia di Nolitta, probabilmente l'aficionado del forum si sta già mettendo comodo pregustando il momento in cui mi metterò a parlare di letame.

Ma ormai sono maturato e mi sono stufato di interpretare quel personaggio, che a distanza di poco tempo irrita anche me, sicché sarò più costruttivo e dico che questa storia contiene l'unica scena di tutta la produzione texiana di Nolitta che io abbia mai apprezzato: la "chicken race". Certo, a distanza di ventiquattro anni dall'unica lettura dovrei rileggerla per confermare il giudizio, ma non ho lo stomaco di riprendere una storia di Nolitta, perciò preferisco rimanermene con un buon ricordo.

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1 hour ago, Exit said:

Non vorrei parlare di questa storia, perché per me è stato qualcosa di indescrivibile quando uscì.

Alcuni albi precedenti non mi erano piaciuti proprio. Erano diversi da come mi immaginavo un racconto di Tex Willer.

Nonostante questo, fu il Segno di Cruzado che mi fece quasi abbandonare di netto il fumetto.

 

Non l'ho mai riletta e quando mi capitano in mano gli albi, ad esempio per spolverarli, li metto subito via.

 

Come tutti i lettori bonelliani provo solo gratitudine per quello che è stato Sergio Bonelli per Tex e mi ricordo ancora l'emozione di quando gli strinsi la mano. 

 

Ma Nolitta, qui parlerò solo dello sceneggiatore, che con i suoi personaggi faceva grandi cose, su Tex era in evidente disagio.

Lo scriveva come se avesse dei tizzoni accesi sotto i piedi e nonostante questo riusciva a tirare fuori anche grandi storie - poco texiane ma sempre grandi - come El Muerto.

Purtroppo, e dico purtroppo perché mi immagino che abbia fatto davvero tutto il possibile, in alcuni episodi usciva quella che io definisco la sua "avversione" per il tipo d'eroe apprezzato dal padre.

Vedi Caccia all'uomo...

 

Però per me questo fu troppo.

A grandi linee mi ricordo che Tex lascia andare i ragazzi navajo dietro quel criminale efferato, invece di prenderli a badilate e farli ragionare.

Poi con un ritardo colpevole parte in loro soccorso, finendo con la scena di vedersi "morire tra le braccia" uno di questi, che poco prima l'aveva implorato di mettere fine alle sue sofferenze e lui era stato lì, grondante di sudore, impietrito sul da farsi.

C'è sicuramente tanto altro nelle pagine, ma ormai non mi ricordo che questo e mi scuso di errori e imprecisioni dovute alla lettura ormai datata, però l'idea di riprenderla mi è a dir poco indigesta.

 

Un dannatissimo perdente. Su tutta la linea, che si sente addosso la responsabilità delle morti e di tutti i lutti che avrebbe potuto evitare agendo alla sua maniera.

Molto bello e apprezzabile, peccato che sia Tex.

 

In questo per me racchiude tutta l'incomprensione del personaggio che non è mai rappresentato secondo i canoni in tutta la vicenda.

 

A peggiorare le cose c'è anche un Galep calante, con le proporzioni che non tornano e i visi raggrinziti.

 

Quindi IMHO una brutta storia che metto tra le peggiori di sempre.

 

Questo non scalfisce di nulla la stima immutata verso Sergio e l'ammirazione e la riconoscenza nei confronti dell'amatissimo creatore grafico del personaggio.

 

E con questo spero d'essermi definitivamente lasciato alle spalle questo racconto che voglio solo dimenticare...

 

Quoto e condivido.

 

Mentre mi ricordo ancora bene dell'impatto di "caccia all'uomo", lo sbigottimento e la sorpresa a leggere una roba simile su Tex, mi rendo conto che "Il segno di Cruzado" l'ho cancellato. Quando l'ho letto credo avessi già saputo che era Nolitta l'autore estraneo, ero già abituato a leggere alcune storie "turandomi il naso" alla Montanelli, credo avessi già smesso di leggere Tex alcune volte... ma ricordo ancora il disgusto che provai. Non ricordo i dettagli della storia o gli eventi (a parte la scena con i goccioloni alla paperino su Tex... quella è indimenticabile...). Ma il senso di "peggio di così non si può andare", del tradimento totale di tutto quello che Tex era stato. Non mi ricordo se fu una delle storie che mi fece smettere di leggere Tex o no, so che lo feci diverse volte ma non ricordo i numeri precisi. Ma so che chiuso l'ultimo albo l'ho messo via e non ho più voluto riaprirlo (e i Tex all'epoca li rileggevo un sacco di volte)

 

Pare paradossale dirlo, ma se ancora leggo Tex e non ho smesso definitamente in quegli anni, è stato per l'arrivo di Nizzi: fino a quel momento ancora c'erano abbastanza storie di GL Bonelli da riprendersi fra una storia di Nolitta e l'altra, ma terminate quelle, chi l'avrebbe retto un Tex scritto solo da Nolitta? Io no di sicuro...

Edited by Diablero
  • +1 1
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Il segno di Cruzado fu per me una cosa sconvolgente, ancora più di Caccia all'uomo, forse.

 

Forse fu il Tex che mi sconvolse più di tutti.

 

Perchè Caccia all'uomo era disegnata da Fusco, e con uno sforzo potevo evitare di pensare che quella specie di Mister No fosse Tex. E così con altre storie non disegnate da Galep e sceneggiate da Nolitta.

 

Con El Muerto la storia invece era disegnata da Galep, quindi un tratto classico...però almeno Tex vinceva, anche se la storia aveva un Tex irriconoscibile, e anche irritante, con quel suo immobilismo.

 

Ma col segno di Cruzado, abbiamo un Tex imbecille, buono a nulla e perdente disegnato da Galep! :huh:

 

Non so se vi rendete conto del voltastomaco che mi provocò una storia simile.

 

Tex preso in giro da quel deficiente di Cruzado. Tex che sconfigge Cruzado con una pollata in faccia e poi lo prende a sberle, facendolo girare come nei cartoni animati. E quegli imbecilli dei giovani navajos che, nonostante il fatto che Cruzado sia stato trattato come un tappetino col battipanni da Tex, vanno lo stesso con l'eroe Cruzado in caccia di gloria. Insieme al tizio preso a schiaffi e a pollate da Tex. Una cosa del genere non stava in piedi nè in cielo nè in terra. Non ci credo neanche adesso.

 

Poi alè, stragi, massacri, Tex che cerca di salvarli ma non  ne salva neanche uno (o forse uno solo, mi pare). Da perfetto fallito.

 

E infine la ciliegina sulla torta: la patetica scena di "uccidimi uccidimi uccidimi" e lui "no no no, diglielo tu tiger no no no io non posso...". Una lagna che va avanti per non so quante pagine e quante vignette strazianti stile Donna Letizia. Una scena studiata apposta da Nolitta per fare un Tex letteralmente incapace e buono a nulla. Che suda come in un manga. 

 

E sì che in El Muerto era El Muerto che sudava, mentre Tex non aveva neanche una goccia di sudore. Poi alè, in Cruzado butta giù tutto il sudore accumulato in migliaia di storie. Tex il sudatore pazzo. 

 

Ragazzi, Cruzado è stata la storia più tremenda di Tex, proprio un antiTex. Da dimenticare.

 

Ehi, se a qualcuno piace quella storia non se la prenda per quello che ho scritto. Sono opinioni mie. Chiunque può dire che Cruzado è una bellissima storia e un capolavoro nei secoli, che fa vedere come esiste anche la sconfitta, eccetera.  Mica mi offendo. Ho solo detto la mia.

  • +1 1
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