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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi a fumetti 17] La fonte della giovinezza


MacParland
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Storia arzigogolata ma conferma che il pupillo Giusfredi ha ancora molti spaghetti da mangiare prima di raggiungere la qualità di babbo Boselli e nonni Bonelli. Eseendo lui un enologo, qui ha prodotto una vicenda da tetabrik anziché da bordolese. Nelle prime pagine è tutto un sovrapporsi di rimandi ai nomi di figli, fratelli, cugini, padri, madri, nonni e parentii acquisiti. Il resto si sviluppa sempre un po' confusionario e complicato. Civitelli da 9: qualche incertezza sui primi piani di Tex, magistrale come al solito per Carson, in volo fuori dalle gabbie bonelliane (intese come schema base perla suddivisione delle tavole) appiattito da una colorazione da minimo sindacale o da attraversamento delle strisce pedonali guardando il cellulare. Significa superficialità o presunzione, ma non essendo il mio mestiere suppongo e non condanno

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Posso dire che non concordo con nessuna delle tue osservazioni.

La storia mi è piaciuta. Non è la migliore che Giusfredi  ha scritto ma funziona , la sceneggiatura è scorrevole. ed i disegni superbi. Ho apprezzato anche la colorazione,

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Io è meglio che me la legga due volte, perché dopo la seconda lettura cambio sempre un po' opinione. La prima lettura è stata un po' confusionaria, alla seconda dovrò stare un po' più concentrato. 🙋‍♂️

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  • Rangers

Anche a me è piaciuta.

Per quanto mi riguarda l'ho apprezzata maggiormente avendo letto e conoscendo la storia di Zagor delle città di Cibola.

Nonostante si possa leggere anche senza aver letto quella, i personaggi che tornano qui sono apparsi nella storia sopracitata, quindi è un piacere per me ritrovarli anche qui.

 

Molto belli i disegni di Civitelli e la colorazione mi sembra ben fatta.

 

Per quanto riguarda l'arma che usa Tex, ci ho preso al 100% :P Non che ci volesse un genio, comunque... 

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La storia mi è piaciuta. Molto. E devo dire che questa volta non si trattava solo di una storia all'italiana ristretta in 46 pagine, ma una storia scritta davvero "alla francese", che quindi non si legge in un batter di ciglia. Aveva, insomma, un buon respiro.

 

L'appunto lo faccio solo sul fatto che la storia di Zagor si svolge almeno 50 anni prima e questo mi stride con l'età dei protagonisti. A parte Nakai, che 75 anni potrebbe anche averli, ma di certo non Shumavi (che dovrebbe avere almeno 65 anni) e i suoi figli...

A meno che non avessero già scoperto la fonte della giovinezza e ce l'avessero tacito. :D

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Chi mi conosce sa bene che natural è Zagoriano quanto killer è Texiano 

Avendo letto tutto di Tex e tutto di Zagor mi guardo bene da entrare nel merito delle polemiche sulla contaminazione di generi.

La mia parte zagoriana apprezza la citazione dello Spirito con la Scure in questo cartonato quanto la mia parte Texiana aveva favorevolmente accolto quella di Aquila della Notte al termine delle sette città di Cibola. 

Venendo alla storia in sé ho trovato una vicenda avvincente, che Giusfredi ha gestito bene dall'inizio alla fine, sorretto da una prova grafica di Civitelli che non si discute. Un album degno di figurare accanto ai precedenti e che conferma come le avventure di Tex possano continuare a essere raccontate in maniera convincente anche cambiando completamente la sintassi e la costruzione della tavola. 

 

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Letta anch'io, e per ben due volte.

La prima lettura non mi ha particolarmente coinvolto, la seconda la ho apprezzata un po' di più, ma ho dovuto stare molto concentrato. Ho avuto un po'  di difficoltà a seguirne lo svolgimento. Le due precedenti dei romanzi, scritte da Giusfredi,  però mi erano piaciute di più. 

I disegni di Civitelli non sono tra i miei preferiti, perché a mè  piacciono quelli più sporchi, e che ti fanno vedere la polvere, tipo quelli di Ortiz dei tempi d'oro. 

 

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Cartonato denso di situazioni e personaggi, sembra un albo boselliano (ma si sa che Giusfredi sta crescendo alla scuola di Boselli). Lo sviluppo narrativo è fatto di tanti frammenti o flash, senza unità di tempo-luogo-azione, quindi ho trovato la lettura spesso aggrovigliata dai frequenti rimandi e salti spazio-temporali. Più di una volta sono dovuto tornare indietro per rimettere a fuoco un nome o un fatto ma una volta messi insieme i vari frammenti o flash, come li ho chiamati, la trama appare chiara e anche piuttosto raffinata, non banale. Compreso l'incastro con la Cibola zagoriana, la cui lettura non è affatto necessaria per comprendere perchè la scure di Zagor finisca nella mani di Tex (e poi sulla nuca del malvivente, con un getto degno dello spirito con la scure, mancava solo l'urlo "aayyaaaakkkkk!").

Disegni di Civitelli al solito puliti, precisi e dettagliati ma talvolta rigidi nelle pose e insolitamente netti, con poche sfumature e puntinati, che difatti rendono la colorazione alquanto piatta nelle vignette piccole, mentre negli sfondi di pagina (es. il canyon) e nelle vignette panoramiche il colore gode del giusto spazio per sfumare gradatamente di tonalità.

I miei voti:

soggetto: 8 (il segreto degli Anazasi non è una novità, ma tutta l'imbastitura che Giusfredi gli costruisce intorno è particolarmente originale e sofisticata);

sceneggiatura: 7 (mezzo punto in meno per l'eccessiva frammentazione delle scene in rapida successione, il che rende non fluida e naturale la lettura, costringendo a frequenti "ripassi" sulle pagine precedenti);

disegni: 6,5 

colorazione: 7 (calda e pastosa, ma poco sfumata, ritengo a causa del tratto di Civitelli netto e non digradante nelle ombreggiature, che col suo puntinato in genere rappresentano un suo tratto distintivo).

Nel complesso, un albo interessante.

 

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Naturalmente prima di leggere il cartonato ho letto Cibola.

I più maligni diranno: ora per coerenza, Letizia, devi dire che non ti è piaciuto.

E invece non lo dirò per coerenza o per pregiudizio.

Lo dirò con convinzione.

Se non lo avessi letto, non avrei perso niente e la lettura del cartonato non ne avrebbe sofferto.

Ma l'ho letto ed è stato meglio così.

Vero che c'è un riassuntino di Zagor in una paginetta ma sapere qualcosa di più sui personaggi non è stato male.

Insomma un sacrificio non del tutto inutile.

 

La storia di Giusfredi non è male ed è ben articolata.

Ma presenta, a mio avviso, un difetto molto comune nelle pagine di Tex, difetto forse più perdonabile dato il basso numero di pagine (solo 46).

La verità su oro, fonte della giovinezza, marijuana e fratello è contenuta nelle due ultime pagine in un finale affrettatissimo.

Ottimo Civitelli anche se troppo statico e buona la colorazione della Piazza, anche se abbondano aberrazioni cromatiche specialmente nelle tonalità rossastre dei canyon.

 

P.S.: Mi dispiace per tutti coloro che erano convinti della presenza del fantascientifico in questo cartonato: non ce n'è neanche un grammo.

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Ottimo Civitelli anche se troppo statico e buona la colorazione della Piazza, anche se abbondano aberrazioni cromatiche specialmente nelle tonalità rossastre dei canyon.

Letizia ti chiedo scusa in anticipo, ma leggendo l'albo, sai che ho pensato che la colorista fossi tu.:old:

La signora Piazza non so chi sia. 

E io sono vecchio. 

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Lasciato in edicola. Quando l'hanno annunciato ero intenzionato a prenderlo, anche solo per Civitelli, ma adesso... non ho proprio voglia di comprare e leggere dei Tex.  Non dopo la storia che avrebbe dovuto "celebrarlo"... (e ancora mi meraviglio che qualcuno abbia potuto pensare fosse una celebrazione, "dai, roviniamo maldestramente la storia più tragica di GL Bonelli, i fan adorano quando facciamo vedere quanto è fesso il suo Tex"...)

 

Magari mi passa e lo recupero dopo, i cartonati si recuperano facilmente in fumetteria. Era un bel po' che non mi capitava, ma ogni volta in passato prima o poi sono tornato a comprarlo.

 

O forse no. Prima o poi tanto di questo passo, arriverà la volta che non torno più indietro. L'ho sempre saputo, ma non pensavo sarebbe stato così presto...

 

 

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Letto in questi giorni il cartonato che, a mio avviso, costituisce ultimamente, con il Texone, la collana texiana con il livello medio più alto (premetto di Tex Willer ho letto solo qualche albo, che non mi ha appassionato particolarmente).

La trama imbastita da Giusfredi, pur nella brevità dello spazio a disposizione, risulta piuttosto intricata, con un intreccio di personaggi e nomi che costringe ogni tanto a tornare indietro nella lettura per riprendere il filo e che mi ha ricordato un po' la famosa scenetta di Aldo, Giovanni e Giacomo su "Pdor, figlio di Kmer..".

 

Qualcuno nei commenti precedenti ha parlato di storia "boselliana" e su questo aspetto concordo. Tuttavia, poiché ritengo che  il "minestrone di personaggi", condito da uno svolgimento tortuoso della trama, ultimamente abbia un po' preso la mano al curatore, non lo trovo da questo punto di vista un complimento. Anche perché penso che uno sceneggiatore agli inizi debba ricercare maggiormente di sviluppare un proprio stile autonomo.

Detto questo, la storia è comunque dignitosa, pur senza toccare il livello dei cartonati migliori. La supportano anche i disegni dell'ottimo Civitelli, come sempre dal tratto nitido e pulito, che non spicca però in dinamicità. Il colore non gli nuoce (anche perché mi sembra che Civitelli abbia adeguato un po' il suo tratto,  proprio in previsione dell'utilizzo del colore), come avviene invece per i disegni di Villa sul controverso albo celebrativo.

 

Modificato da Jim Brandon
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Allora...Partiamo dal comparto grafico (che per i cartonati alla francese è un elemento secondo me cruciale)...Le tavole di Civitelli sono uno spettacolo, i coloro di Laura Piazza sono evocativi e quindi per gli occhi è uno spettacolo.

Giusfredi ci mette sangue, crossover tra personaggi, armi non convenzionali, un Tex in difficoltà e un finale in cui tenta dei guizzi.

Una storia dove non ti annoi sicuramente...

 

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L'avevo già vista da qualche parte, la madre dei due ragazzi indiani... :D

 

prentiss-makes-the-case-criminal-minds-e

 

Per il resto, concordo con le considerazioni espresse sopra, in particolare i 'fondi' di Civitelli con questa colorazione sono spettacolari e degni di questa collana 'premium'.

Modificato da gilas2
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  • Collaboratori

Una storia poco più che sufficiente se vogliamo essere del tutto onesti, cervellotica e senza grandi colpi di scena. Non sono a favore dei rimandi a Zagor, che resta una serie diversa da quella di Tex. Civitelli a colori non proprio il massimo: è meglio che impregni le vignette con le sue chine come fa, magicamente, da trent'anni. Complessivamente un prodotto che non lascia il segno e devo notare, purtroppo, che dopo i primi numeri che ne facevano un prodotto veramente d'eccellenza, la qualità di questi cartonati è lentamente scemata. Chi lo lascia in edicola posso capirlo.

  • +1 1
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

Una storia poco più che sufficiente se vogliamo essere del tutto onesti, cervellotica e senza grandi colpi di scena. Non sono a favore dei rimandi a Zagor, che resta una serie diversa da quella di Tex. Civitelli a colori non proprio il massimo: è meglio che impregni le vignette con le sue chine come fa, magicamente, da trent'anni. Complessivamente un prodotto che non lascia il segno e devo notare, purtroppo, che dopo i primi numeri che ne facevano un prodotto veramente d'eccellenza, la qualità di questi cartonati è lentamente scemata. Chi lo lascia in edicola posso capirlo.

Addirittura? E Pearl allora? Cartonato da leccarsi i baffi per me.😄

  • +1 1
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Copio-incollo un post di Burattini da Facebook (non ho facebook, l'ho...sgraffignato da un altro forum, spero che la trascrizione sia esatta):

 

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Fabio Civitelli
Giorgio Giusfredi
LA FONTE DELLA GIOVINEZZA
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2023
52 pagine, 9.90 euro

La lettura del diciassettesimo cartonato di Tex “alla francese” (ma destinato all’edicola e venduto a un prezzo competitivo) richiede la conoscenza di alcuni antefatti, come ben dimostra la scure di Zagor al fianco di Aquila della Notte che si vede in quarta di copertina.
Non a caso la Casa editrice di via Buonarroti ha pubblicato nel settembre 2023 il n° 9 di una collana denominata “Le grandi storie Bonelli”, intitolato “Le sette città di Cibola”, che raccoglie in unico volume un “classico moderno” zagoriano uscito originariamente suddiviso in tre albi, i numeri 355/356/357 di Zagor, dati alle stampe tra il febbraio e l’aprile del 1995, con i testi di Mauro Boselli e i disegni di Alessandro Chiarolla.
“La fonte della giovinezza”, di Giorgio Giusfredi e Fabio Civitelli trova infatti in quell’avventura i propri presupposti. Lì, a partire da un primo episodio intitolato “Conquistadores”, facciamo la conoscenza del saggio sciamano Hopi chiamato Masewi e della sua giovane figlia Shumavi. Gli Hopi vengono però attaccati dai Navajos guidati dal fiero Nakai, i quali rapiscono sia il vecchio uomo della medicina che la ragazza perché rivelino l’ubicazione delle leggendarie Sette Città di Cibola. In una di esse, la Grande Città Rossa del Sud, si crede siano state nascoste le Tavole Sacre, sottratte molti anni prima dagli Hopi ai Navajo. Queste tavole, secondo la tradizione, garantirebbero la prosperità al popolo di Nakai.
Le Sette Città, attribuite al misterioso popolo degli Anasazi, si rivelano invece una base di una civiltà antidiluviana, quella di Mu, nemica dell’altrettanto antica civiltà atlantidea (si gettano qui le basi di una lunga saga legata ad Atlantide, condotta negli anni, attraverso varie avventure, da Boselli e dal sottoscritto).
Nella vicenda sono implicati anche dei bianchi senza scrupoli, inizialmente alleati di Nakai ma poi destinati a rivelarsi per quelli che sono: assassini e predoni. Zagor e Cico, gettatisi sule tracce del gruppo per liberare i due prigionieri, riescono invece a dimostrare valore, coraggio e nobiltà d’animo agli occhi dei Navajos, che finiscono per far causa comune con gli Hopi, i quali restituiscono le antiche Tavole Sacre. Masewi, grazie alle sue dori sciamaniche, riesce a prevedere un futuro prospero per i Navajos e profetizza: “Un grande capo bianco vi proteggerà dal male”.
Il riferimento, naturalmente, è a Tex, che irromperà sulla scena una trentina di anni dopo (ed è questo il punto nodale che unisce gli universi narrativi dello Spirito con la Scure e Aquila della Notte, destinati ad alcuni altri incroci).
Non solo: nel corso dell’avventura, Nakai e Shumawi si innamorano e Masewi benedice la loro unione. Fin qui, ciò che accade (riassunto molto in breve) nella storia di Zagor del 1995.
Nakai, Shumavi e Masewi ricompaiono sulla scena in altre due avventure pubblicate sulla Collana Zenith: una prima volta nell’episodio immediatamente successivo a quello di cui abbiamo parlato finora, “La strega della sierra”, apparso diviso in due puntate sceneggiate dal sottoscritto (su soggetto di Boselli) e disegnate da Marco Torricelli; una seconda volta nel 2008, con la storia (sempre divisa su due albi) intitolata “L’orda del male”, scritta da Luigi Mignacco e illustrata da Gianni Sedioli. Ne “La fonte della giovinezza” Nakai e Shumavi tornano dunque per la quarta volta e lo fanno nel contesto delle avventure di Tex, invecchiati di trent’anni ma sempre in forma.
Di Masewi ci viene invece mostrata, in retrospettiva, la morte, avvenuta per mano di sconosciuti assassini. E’ inseguendo costoro che Nakai trova, accanto ai loro cadaveri, uccisi da mani misteriose, una bambina messicana che adotta e a cui dà il nome navajo di “Sitsi”, che significa semplicemente “figlia”. La piccola è molto confusa riguardo all’accaduto. I ricordi però in parte riaffiorano e il desiderio di scacciare i fantasmi del passato la convince a lasciare Nakai e unirsi a un gruppo di uomini in cerca della mitica Fonte della Giovinezza, legata in qualche modo a quanto accaduto anni prima.
Lascio volentieri al lettore scoprire il resto del racconto, però vanno spiegate le parole che Tex pronuncia a pagina 31, allorché Shumavi gli consegna la scure di Zagor, che potrebbe essergli utile: “Conosco questa scure e l’uomo a cui apparteneva”. Ora, sia Nakai che Shumavi hanno conosciuto Zagor, e questo l’abbiamo spiegato. Masewi ha profetizzato l’arrivo di Tex fra i Navajos, ed è accaduto.
Ma come può Tex conoscere Zagor? La risposta, che i cultori dei due personaggi sanno benissimo, è contenuta in un albo speciale intitolato “Bandera!”, uscito nel 2021 (in occasione del sessantennale zagoriano) come supplemento della collana “Tex Willer”, che racconta le avventure del futuro Ranger ancora ventenne.
In quella storia, scritta da Mauro Boselli e disegnata da Alessandro Piccinelli, viene mostrato l’incontro fra il maturo Zagor e il giovane Tex.
Dunque, il Tex di una ventina di anni dopo che ritrova Nakai e Shumavi ricorda l’eroe di Darkwood al cui fianco ha combattuto in una serrata battaglia ambientata in Texas. “Bandera!” a sua volta è il sequel di una avventura zagoriana del 1995, “Texas Rangers”, di Boselli e Carlo Raffaele Marcello, anch’essa riproposta nella collana “Le grandi storie Bonelli” come vademecum per la lettura del team up.
Insomma, gli universi dei due eroi stanno collidendo. In attesa di scoprire quali altri incroci uniranno le loro piste, complimenti a Giorgio Giusfredi e al magistrale Fabio Civitelli, noto per essere un certosino cesellatore e qui chiamato a rompere la tradizionale gabbia bonelliana. I colori sono di Laura Piazza.

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Ha trovato le parole giuste per farmi decidere: questo cartonato NON lo compro, nemmeno in futuro: mi ha fatto ricordare il fastidio che provai leggendo Zagor per quei riferimenti appiccicati lì a Tex. Se non voglio questa roba su Tex, sarebbe assurdo continuare a premiarla con l'acquisto.

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Grazie ai due Moreno mi risparmio la nuova puntata del multiverso bonelliano.

Sono possibilista in merito al prossimo che vedrà protagonista Julia o Legs?!

Se sono fortunato potrebbe esserci anche Wolverine...

Davvero c'è in SBE qualcuno convinto che queste trovate funzionino?

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Exit dice:

Grazie ai due Moreno mi risparmio la nuova puntata del multiverso bonelliano.

Sono possibilista in merito al prossimo che vedrà protagonista Julia o Legs?!

Se sono fortunato potrebbe esserci anche Wolverine...

Davvero c'è in SBE qualcuno convinto che queste trovate funzionino?

 

 

Tex incontrerà presto Nathan Never in un episodio ispirato alla terza stagione di Star Trek classica.

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

questo cartonato NON lo compro, nemmeno in futuro

E fai male.

Se non lo leggi non ne potrai fare la tua brava recensione negativa.

Ne potrai parlare solo per sentito dire.

E non è da te.

Tu pensa che io mi sono sciroppata la lettura di 300 pagine di Cibola!!!

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  • co fondatore
<span style="color:red">58 minuti fa</span>, borden dice:

 

Tex incontrerà presto Nathan Never in un episodio ispirato alla terza stagione di Star Trek classica.

E parlerà in Klingon?

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  • Collaboratori
<span style="color:red">4 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Tex incontrerà presto Nathan Never in un episodio ispirato alla terza stagione di Star Trek classica.

 

E Kit Willer fornicherà nello special del 2030 con l'ingenua Biancaneve di Leone Frollo (anche se io avrei preferito uno speciale con Lucifera, sempre di Frollo, che cerca di svegliare quel rintronato di Yama).

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4 hours ago, ymalpas said:

E Kit Willer fornicherà nello special del 2030 con l'ingenua Biancaneve di Leone Frollo (anche se io avrei preferito uno speciale con Lucifera, sempre di Frollo, che cerca di svegliare quel rintronato di Yama).

Eh, sogna, sogna, mica li fanno i crossover davvero interessanti.... :rolleyes:

 

(Che poi, pensaci al povero Batman, tu preferiresti farti un crossover con quella lagna depressa di Dylan Dog o un bel crossover con Biancaneve, in cui avrebbe modo di sfatare le voci su Robin? E invece... :lol: )

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10 ore fa, borden dice:

 

 

Tex incontrerà presto Nathan Never in un episodio ispirato alla terza stagione di Star Trek classica.

Un tempo avrei detto che simili baggianate non si sarebbero mai viste, ma ora che ha incontrato Zagor gli Akkroniani rientrano nelle possibilità...

Modificato da Exit
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La terza stagione di Star Trek è stata la peggiore, creata senza la supervisione di Roddenberry e gli scrittori che scrissero i migliori episodi. Molto meglio "Per un pugno di Data" nella sesta stagione di Next Generation. Comunque meglio "Lo spettro di una pistola" che "Il cervello di Spock".

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