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TWF - Tex Willer Forum

[748/749] La mesa della Follia


MacParland
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Episodio che si "sgonfia" parecchio nel secondo albo.

Il ritmo narrativo e l'azione tengono il passo, ma ciononostante la trama perde di mordente.

 

Il soggetto è interessante, così come sono molto suggestive le location di sfondo. L'autore cerca di sfruttare al meglio questi elementi per creare un miscuglio tra l'esotico e l'horror ma finita le lettura, si ha come l'impressione che qualcosa non ha funzionato del tutto. Cerco di spiegarmi: la storia non è da bocciatura e tutto sommato non annoia, ma non riesce mai a creare quell'atmosfera e tensione tali che in simili spunti sono basilari per coinvolgere il lettore e farlo rapire dalle tematiche misteriose.

 

Come già accennato, Burattini conosce il mestiere e dosa bene i tempi della sceneggiatura, ma la trama si è rivelata prevedibile e piatta e non basta l'epilogo nell'affascinante antro dell'alchimista, con talto di arene e belve, a far lievitare l'esito. Se non coinvolgi il lettore, tutto diviene fiacco. I Chupacabras già alla seconda apparizione non mettono più paura e non basta il fatto che i nostri debbano scaricare le scorte di proiettili per farli fuori ad appassionarti.

I due fratelli alla ricerca del padre scomparso, sembrano nascondere secondi fini e la scena della liberazione del prigioniero ne è la prova, ma allo stato dei fatti si rimane delusi delle loro motivazioni.

 

Per la prima volta nella saga assistiamo alla presenza di vampiri (in effetti questo sono, il ricercatore scomparso e i suoi uomini) ma onestamente la spiegazione della pozza metifica che li ha trasformati (che richiama lo stratagemma nolittiano degli uomini Giaguaro), fa cascare le braccia; a tal punto conveniva usarli in maniera più convenzionale.

 

El Morisco non pervenuto; Kit, Carson, Tiger ed Eusebio un semplice contorno. Tex molto abile con le armi ma mai al centro della risoluzione degli eventi. Si poteva fare meglio visto il buon soggetto, ma Burattini, all'esordio sulla regolare, dà l'impressione di non aver osato abbastanza.

 

Rubini è promosso in pieno, visto che il suo lavoro è davvero molto valido e il suo stile spigoloso ma espressivo (a tratti mi ha ricordato un misto tra Marcello e Piccatto) ha contribuito a dare quel ritmo narrativo alla trama.

 

In sintesi: mi accodo alla maggiorparte dei forumisti, visto che reputo la storia sufficiente, ma il primo albo prometteva ben altro. Rubini un ottimo aquisto che merita la regolare! Il mio voto finale è 6  

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Tanto rumore per nulla. Scomodare El Morisco e i chupacabras per usarli in maniera fiacca, sprecando un soggetto che avrebbe meritato una sceneggiatura migliore. 

 

È una brutta storia, questa "Mesa"? No. Soprattutto la prima parte, finché perdura un certo alone di mistero sui terribili segreti della Mesa e sui reali intenti dei due fratelli, intriga molto; poi, però, pur non cadendo in picchiata, la storia atterra lentamente, strozzando un decollo che di fatto non avviene mai. 

 

Se a proporci una simile sceneggiatura fosse stato un autore esordiente, il mio giudizio sulla storia non sarebbe stato diverso, ma forse avrei visto del buono nel nuovo sceneggiatore, ci avrei visto potenzialità che andrebbero coltivate. Ma un Burattini? Cioè, una sorta di guest star, sceneggiatore principe e curatore di Zagor, autore di lungo corso? Che venga qui, alla sua prima volta sulla serie regolare, a proporci questo bel soggetto ma con una sceneggiatura che si adagia ingloriosamente verso terra, è a mio parere un passo falso, non all'altezza del nome sul tamburino. Tutti, al loro esordio, hanno probabilmente fatto meglio, da Faraci a Rauch, per non parlare di Berardi e Medda, o di Boselli e Nizzi, passando pure per Nolitta. Peccato.

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  • co fondatore

Non ho letto i giudizi su questa seconda parte, mi riprometto di prendere in mano l'albo oggi o domani, forse do la precedenza a Pearl.

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  • Collaboratori

Rileggendo i commenti lasciati da Diablero, sempre molto pertinenti, una delle colpe della storia non è forse quella di voler individuare una spiegazione logica e razionale per quella che resta una leggenda, pur recente, ma radicata ormai profondamente tra i popoli latinoamericani?

 

È evidente come, nel suo impianto, la sceneggiatura si riallacci a storie glbonelliane come ''La regina della notte'', anch'essa debitrice di antiche leggende presenti in quelle contrade. Burattini resta attaccato anche al vecchio concetto bonelliano dei corpi dissanguati che ricorda da vicino per esempio ''Sierra Encantada''.

 

Ma dice che i chupacabras sono il frutto delle esperienze dell'alchimista spagnolo dedito alla stregoneria. Lascia però una porta aperta al fantastico individuando le cause delle trasformazioni nelle misteriose sostanze o miasmi presenti nelle profondità della terra più o meno come aveva fatto GL Bonelli, che sarebbero responsabili della bestialità riscontrabile nei membri della spedizione del naturalista Hewitt, privati di umanità e vampirizzati allo stesso modo dei chupacabras.

 

Burattini introduce insomma un retroterra storico alla leggenda, di sua invenzione, campato per aria quanto volete, ma come GL Bonelli sembra lasciare una porta aperta al fantastico puro. 

 

Proprio qui El Morisco avrebbe dovuto giocare le sue carte, ma nell'antro dell'alchimista si mostra fin troppo remissivo nell'accogliere le proposte di Tex di lasciare l'antro il più rapidamente possibile.

 

E dove GL Bonelli puntava deciso sul fantastico contando sulle atmosfere e su sequenze dal forte impatto drammatico e visivo, Burattini se ne esce con un western contaminato, con richiami all'horror cinematrografico da ''La casa'' a ''Non aprite quella porta'', è forse questo che meno convince in questa storia?

 

Scrivere di fantastico non è per tutti: con successo l'ha fatto solo Bonelli padre, che ci sguazzava a suo agio, Boselli con alterne fortune, Nizzi non ci ha mai provato, Ruju dopo la storia del pistolero vudu è meglio che non ci provi più.

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A parte le battute sulla vera e propria ossessione che ha Burattini per le "origini" di qualunque cosa (pure le origini del Going Going ha scritto, non so se mi spiego...), i problemi di questa storia sono quelli tipici purtroppo dell'ultimo Burattini: una sceneggiatura sciatta, svogliata e frettolosa, che spreca gli elementi interessanti della storia.

 

Sull'ossessione di Burattini per le "origini", e in generale, per gli "spiegoni" si è già scritto tanto: una delle migliori storie burattiniane degli ultimi anni è il secondo "zagorone", dove riesce per gran parte della storia a creare tensione, dramma e mistero...  ma ad un certo punto, a metà storia, gli parte la logorrea e prende una tangente in cui racconta le "origini" di un gruppo di patrioti polacchi (e quindi le origini di un nemico storico di Zagor) che per diverse pagine ammazza ogni tensione. Poi si riprende nel finale, ma davvero dà l'impressione di un autore che, come un tossicodipendente, dopo cento pagine senza uno "spiegone" non ce la faceva proprio più e gli è scappata "l'origine", poi calmata la tossicodipendenza è ritornato alla storia principale.

 

Qui si è abbastanza limitato rispetto al solito. Non ha raccontato per filo e per segno perchè l'alchimista è diventato alchimista e le origini dei suoi alambicchi. Ha conservato un minimo di mistero su che cavolo c'era nel laboratorio e cosa ha trasformato animali e persone. Ma comunque, se ci pensate, la trama della storia è "Tex arriva e scopre le origini dei Chupacabras". Era un "animale misterioso" ancora senza origini, la cosa evidentemente per Burattini era intollerabile, e ha fatto una storia basata sulla scoperta delle sue origini.

 

Pensateci. Tex non è lì a salvare qualcuno. Non è lì per vendicare qualcuno. Nella trama principale, affronta mostri ma non sono mai un serio problema. Viene aggiunta una trama secondaria con banditi e indiani per metterci un "cattivo", ma alla fine anche questi più che combattere contro Tex combattono anche loro contro i mostri.  L'arco narrativo della storia e davvero "Tex scopre le origini dei Chupacabras".

 

Una storia simile per funzionare deve costruire questa "scoperta" come un avventura, con tensione, emozioni, etc...  eppure la sceneggiatura è ultrapiatta. Tutti parlano nella stessa maniera (tutti hanno notato l'umorismo involontario nella scena in cui El Morisco e i pastori parlano fra di loro come dotti sapienti in una conferenza scientifica, possibile che non se ne sia accorto lui?)

 

Di "carne al fuoco" ce n'è tanta, pure troppa: i Chupacabras, l'alchimista, i vampiri nel finale, l'arena, le grotte, il laboratorio, i banditi, gli indiani, i fratelli, ma tutto viene trattato in maniera piatta e frettolosa. Con il senno di poi si potrebbe dire che era meglio se ci metteva meno roba dedicandoci più tempo a ciascuna...

 

 

Modificato da Diablero
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Sono d'accordo che Burattini sprechi i (pochii) buoni spunti.

Non ha la giustificazione di essere un vero nuovo autore, non foss'altro perché conosce Tex e quindi aveva tutte le carte in regola per far bene.

Fatte le premesse commette un errore che mi fa digerire le magagne. Dà una spiegazione strampalata che non convince nessuno e lascia involontariamente libero il lettore di pensarla come meglio preferisce.

Era tempo che i vari sceneggiatori si dilettavano a puntualizzare, con un dettaglio degno di miglior causa, la razionalità del tal evento che era stato spacciato per 100 pagine come misterioso.

Qui non si risolve l'enigma ed è la soluzione più vicina a quella classica bonelliana.

Sarà ancora meglio quando lo pseudo "spiegone" sarà ridotto ai minimi termini non infastidendo la fantasia del lettore.

Se ci mettiamo anche un po' più di adrenalina nelle pagine avventurose, magari e l'evitabile inconveniente di far parlare tutti come El Morisco, potrei anche divertirmi.

Comunque sia, non si può essere troppo severi con un autore di passaggio...

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Devo dire, a me Burattini non fa impazzire come sceneggiatore, anzi.

Ho smesso di comprare Zagor per le sue ultime storie, e sbagliando ho riacquistato Zagor con l'ultima storiella sulla banda degli assassini per decidere definitivamente di metterci una pietra sopra. Davvero, meglio stendere un velo pietoso.

 

Qui, su Tex, invece non mi è dispiaciuto. Sia chiaro, non parlo di un capolavoro o di una storia memorabile, ma di un buon riempitivo.

Una storia che non verrà ricordata come tra le memorabili ma che comunque si legge con piacere, al netto di un finale un po' compresso e sul quale paradossalmente se Burattini avesse voluto dare qualche spiegazione in più non sarebbe stato male.

Il soggetto è interessante e la sceneggiatura scorre liscia con una buona dose di azione. 

Una storia che rileggerei

Non mi dispiacerebbe rivedere l'autore su Tex, magari con uno sforzo in più ed una storia un po' più succosa e solida.

Disegni che ho apprezzato, anche se concordo che in alcuni casi possano risultare un po' confusi (ho faticato anche io come qualcuno già intervenuto nel comprendere bene la scena dello scontro nell'arena). 

 

Soggetto 7.5 (si poteva sfruttare un po' meglio, queste storie esoteriche per me sono un Jolly su Tex, aggiungono valore alla saga che altrimenti sarebbe puro western e basta)

Sceneggiatura 6.5

Disegni 7

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Concordo con gran parte dei commenti che mi hanno preceduto.

Il debutto di Burattini sulla regolare presenta un buon soggetto, un primo albo più che discreto, un secondo deludente, buoni spunti qua e là, nel complesso una sufficienza ma l'inizio e il soggetto facevano presagire di più.

A quanto pare è il momento del magico e del misterioso su Tex, non ricordo altri periodi di concentrazione tale dell'elemento fantastico come questo. Ci si prova anche Burattini dopo il fallimento di Ruju e le prove alterne di Boselli e Manfredi degli ultimi tempi, e anche lui ottiene risultati interlocutori.

Tuttavia non mi è dispiaciuto il modo di trattare i pards. A me pare che potenzialmente Burattini sappia scrivere Tex, ed è già cosa rara, però poi si perde nella sceneggiatura.

P.S. di Zombie o simil Zombie non ne posso più...tanto più che quasi mai hanno funzionato nella storia della saga. Meglio i Chupacabras, anche se già visti.

Bene i disegni, a mio avviso.

Modificato da valerio
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6 hours ago, valerio said:

P.S. di Zombie o simil Zombie non ne posso più...tanto più che quasi mai hanno funzionato nella storia della saga.

immagino che il "quasi" sia dovuto al Figlio di Mefisto!

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Contiene SPOILER SPOILER SPOILER 

 

 

Allora...Dopo la breve sul Color 10 del duo Burattini & Rubini sui Chupacabras questa doppia mi incuriosiva. Poi c'era El Morisco e quindi la pietanza sembrava gustosa. Alla fine globalmente è risultata un po' insipida. Detto che i nostri 4 pards logicamente si salveranno sempre sarebbe il caso però di metterli un  po' in difficoltà.

Madera, i mescaleros, i chupacabras più la "sorpresa" finale non danno particolari grattacapi.

La "sorpresa" finale è poi annacquata dalla telefonata umanizzazione residuale del dottore che "riconosce" la figlia.

Non ho letto strafalcioni cioè i pards sono ben riconoscibili, Eusebio recita il solito personaggio menagramo e spaventato ma peccato per el Morisco. 

L'egiziano dà il suo contributo a livello di "battute" tipiche però concretamente non combina nulla.

Molto belli i disegni di Rubini che però non salvano la storia.

Cioè è una storia da 5,5 da 6 meno.

Peccato...Ora leggerò Burattini sulle Grandi Storie Bonelli...Vedremo 

8 ore fa, valerio dice:

Concordo con gran parte dei commenti che mi hanno preceduto.

Il debutto di Burattini sulla regolare presenta un buon soggetto, un primo albo più che discreto, un secondo deludente, buoni spunti qua e là, nel complesso una sufficienza ma l'inizio e il soggetto facevano presagire di più.

A quanto pare è il momento del magico e del misterioso su Tex, non ricordo altri periodi di concentrazione tale dell'elemento fantastico come questo. Ci si prova anche Burattini dopo il fallimento di Ruju e le prove alterne di Boselli e Manfredi degli ultimi tempi, e anche lui ottiene risultati interlocutori.

Tuttavia non mi è dispiaciuto il modo di trattare i pards. A me pare che potenzialmente Burattini sappia scrivere Tex, ed è già cosa rara, però poi si perde nella sceneggiatura.

P.S. di Zombie o simil Zombie non ne posso più...tanto più che quasi mai hanno funzionato nella storia della saga. Meglio i Chupacabras, anche se già visti.

Bene i disegni, a mio avviso.

Bravo Valerio...I pards li scrive bene. Scrive bene anche El Morisco ed Eusebio. Burattini si dimostra un ottimo studente di Tex e lo scrive in modo credibile (già è cosa buona ed un ottimo punto di partenza). Ma poi? La "ciccia " della storia? Un po' di tensione? La "sorpresa" degli pseudo vampiri? Nel secondo albo si è perso...O meglio non si è "acceso".

Il 12/3/2023 at 17:30, Diablero dice:

A parte le battute sulla vera e propria ossessione che ha Burattini per le "origini" di qualunque cosa (pure le origini del Going Going ha scritto, non so se mi spiego...), i problemi di questa storia sono quelli tipici purtroppo dell'ultimo Burattini: una sceneggiatura sciatta, svogliata e frettolosa, che spreca gli elementi interessanti della storia.

 

Sull'ossessione di Burattini per le "origini", e in generale, per gli "spiegoni" si è già scritto tanto: una delle migliori storie burattiniane degli ultimi anni è il secondo "zagorone", dove riesce per gran parte della storia a creare tensione, dramma e mistero...  ma ad un certo punto, a metà storia, gli parte la logorrea e prende una tangente in cui racconta le "origini" di un gruppo di patrioti polacchi (e quindi le origini di un nemico storico di Zagor) che per diverse pagine ammazza ogni tensione. Poi si riprende nel finale, ma davvero dà l'impressione di un autore che, come un tossicodipendente, dopo cento pagine senza uno "spiegone" non ce la faceva proprio più e gli è scappata "l'origine", poi calmata la tossicodipendenza è ritornato alla storia principale.

 

Qui si è abbastanza limitato rispetto al solito. Non ha raccontato per filo e per segno perchè l'alchimista è diventato alchimista e le origini dei suoi alambicchi. Ha conservato un minimo di mistero su che cavolo c'era nel laboratorio e cosa ha trasformato animali e persone. Ma comunque, se ci pensate, la trama della storia è "Tex arriva e scopre le origini dei Chupacabras". Era un "animale misterioso" ancora senza origini, la cosa evidentemente per Burattini era intollerabile, e ha fatto una storia basata sulla scoperta delle sue origini.

 

Pensateci. Tex non è lì a salvare qualcuno. Non è lì per vendicare qualcuno. Nella trama principale, affronta mostri ma non sono mai un serio problema. Viene aggiunta una trama secondaria con banditi e indiani per metterci un "cattivo", ma alla fine anche questi più che combattere contro Tex combattono anche loro contro i mostri.  L'arco narrativo della storia e davvero "Tex scopre le origini dei Chupacabras".

 

Una storia simile per funzionare deve costruire questa "scoperta" come un avventura, con tensione, emozioni, etc...  eppure la sceneggiatura è ultrapiatta. Tutti parlano nella stessa maniera (tutti hanno notato l'umorismo involontario nella scena in cui El Morisco e i pastori parlano fra di loro come dotti sapienti in una conferenza scientifica, possibile che non se ne sia accorto lui?)

 

Di "carne al fuoco" ce n'è tanta, pure troppa: i Chupacabras, l'alchimista, i vampiri nel finale, l'arena, le grotte, il laboratorio, i banditi, gli indiani, i fratelli, ma tutto viene trattato in maniera piatta e frettolosa. Con il senno di poi si potrebbe dire che era meglio se ci metteva meno roba dedicandoci più tempo a ciascuna...

 

 

Sì...Tensioni ed emozioni non pervenute. Un po' di difficoltà le creiamo ai nostri eroi? Neppure una camicia strappata da un artiglio?

Il 12/3/2023 at 10:03, Leo dice:

Tanto rumore per nulla. Scomodare El Morisco e i chupacabras per usarli in maniera fiacca, sprecando un soggetto che avrebbe meritato una sceneggiatura migliore. 

 

È una brutta storia, questa "Mesa"? No. Soprattutto la prima parte, finché perdura un certo alone di mistero sui terribili segreti della Mesa e sui reali intenti dei due fratelli, intriga molto; poi, però, pur non cadendo in picchiata, la storia atterra lentamente, strozzando un decollo che di fatto non avviene mai. 

 

Se a proporci una simile sceneggiatura fosse stato un autore esordiente, il mio giudizio sulla storia non sarebbe stato diverso, ma forse avrei visto del buono nel nuovo sceneggiatore, ci avrei visto potenzialità che andrebbero coltivate. Ma un Burattini? Cioè, una sorta di guest star, sceneggiatore principe e curatore di Zagor, autore di lungo corso? Che venga qui, alla sua prima volta sulla serie regolare, a proporci questo bel soggetto ma con una sceneggiatura che si adagia ingloriosamente verso terra, è a mio parere un passo falso, non all'altezza del nome sul tamburino. Tutti, al loro esordio, hanno probabilmente fatto meglio, da Faraci a Rauch, per non parlare di Berardi e Medda, o di Boselli e Nizzi, passando pure per Nolitta. Peccato.

Concordo.

Modificato da Diablorojo82
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  • co fondatore

Episodio curioso.

Da un lato Burattini trattiene in parte il suo spiegazionismo, ma dall'altro sciupa il secondo albo con una sceneggiatura che non è all'altezza di un soggetto ricco e che non mantiene le promesse di una prima parte che mi aveva colpito abbastanza positivamente.

 

Disegni notevoli, Rubini è una garanzia.

 

Testi: 6

Disegni: 8,5

 

Dissi.

 

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Il 8/3/2023 at 16:30, Thor983 dice:

 

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 Piuttosto originale, poi, almeno per i canoni texani, l'idea di esseri umani trasformati in mostri per il contatto con sostanze chimiche e/o alchemiche 

Ehm.. gli uomini giaguaro? :P

Due albi che si inseriscono in un filone texiano 'antichissimo' e che riemerge ogni tanto nel corso dei decenni: i colossali puma di Vindex, i fratelli Diableros, Il Signore dell'Abisso, I fiori della Morte, i giaguari prima ed i puma neri dopo di Zhenda, ed immancabilmente gli indimenticati (nella buona e nella cattiva sorte) uomini-giaguaro, e chissà quanto altro mi sfugge.

Come in precedenti occasioni, mi sarei aspettato che lo 'scomparso' fosse in realtà la mente malefica e riuscisse anche a comandare o comunque a dare ordini in qualche modo ai "chupachups" ((c) @Letizia), magari anche deformato dagli effetti dei suoi esperimenti come lo scienziato del Monte Rainer o, in tempi più recenti, del vaiolo di Espectro, e che il tutto finisse con una colossale esplosione che seppellisse la Mesa ed i suoi misteri (di nuovo, il Monte Rainer, la missione con il frate squinternato degli uomini giaguaro, il signore dell'abisso, ma anche il fuoco purificatore del finale de Il Marchio di Satana).

 

La spiegazione data, invece, risulta molto più banale con lo 'scomparso' che risulta un "Vindex che non ci ha creduto fino in fondo" :D e che finisce 'vampizombie', ed il mistero della creazione dei chupachups che rimane 'aperto' con tutta la biblioteca dello spagnolo a disposizione del prossimo megalomane o cacciatore di sogni impossibili (viene in mente l'alchimista del texone galeppiniano "il segno del serpente").

Quindi, storia che si inserisce in un filone specifico e ben consolidato ma rimane fin troppo nei binari del già visto e, laddove tenta di uscirne, non trova quel guizzo che la renderebbe memorabile.

Entro questi limiti, tuttavia, si tratta di due albi comunque di lettura godibile, al netto di qualche rilievo già emerso in precedenti commenti (i pastori accademici, il ruolo inutile della figlia dello scomparso, chupachups-godzilla crivellati di proiettili, bandoleros buttati dentro per fare mucchio).

 

Ad una prima lettura del secondo albo, non ho trovato particolari rilievi invece ai disegni di Rubini (cosa che avevo fatto invece con il primo albo), che non c'entra niente con Marcello (altrimenti l'avrei stroncato secco) ma riprende invece qualcosa da Fusco, forse da Giolitti, e, in alcuni primi piani, anche qualcosa di Zaniboni nella sua (unica) prova, sul Texone.

 

Concludendo,

- storia 6+ (il + per incoraggiamento)

- disegni 6.5

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Letto "Le Creature del Buio". Si, concordo con il grosso dei commenti che mi hanno preceduto. Delusione su tutti i fronti, per il totale spreco dei tanti spunti interessanti accumulati nel primo bell'albo. Che sembrava alludere a scenari Lovecraftiani con creature antichissime che prosperano nelle viscere della terra, venerate da libri alchemici proibiti e terribili culti segreti. Mentre invece la spiegazione dei chupacabras è molto banale, e del tutto in linea con la "visione dominante" della contemporaneità che ha bandito il Sacro- vedi anche le orride derive "spiegazioniste" che ha preso la saga cinematografica di Alien da "Prometheus" in poi- Ma il soggetto in fondo è l'ultimo dei problemi, di una storia-l'ennesima- sviluppata senza pathos, senza senso dell'epico e del tragico (nonostante la scoperta finale) costellato di personaggi evanescenti (i fratelli Hewett) con cui i pards interagiscono come con ologrammi, e nonostante tutte le cose che possano capitargli non si va oltre il "buongiorno, buonasera". E in cui, ancora una volta, Tex e pards non sono mai veramente in pericolo (che l'accusa "Tex piccione" è dietro l'angolo, sia mai). In questo non voglio assolutamente buttare la croce su Burattini, che è solo l'ultimo arrivato a cimentarsi con un compito che farebbe tremare le gambe a chiunque...anche perché ormai credo di essermi fatto un'idea chiara del vicolo cieco in cui la serie sta infilandosi sempre di più. Riguardo a Rubini, disegni spaziali.

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

Letto "Le Creature del Buio". Si, concordo con il grosso dei commenti che mi hanno preceduto. Delusione su tutti i fronti, per il totale spreco dei tanti spunti interessanti accumulati nel primo bell'albo. Che sembrava alludere a scenari Lovecraftiani con creature antichissime che prosperano nelle viscere della terra, venerate da libri alchemici proibiti e terribili culti segreti. Mentre invece la spiegazione dei chupacabras è molto banale, e del tutto in linea con la "visione dominante" della contemporaneità che ha bandito il Sacro- vedi anche le orride derive "spiegazioniste" che ha preso la saga cinematografica di Alien da "Prometheus" in poi- Ma il soggetto in fondo è l'ultimo dei problemi, di una storia-l'ennesima- sviluppata senza pathos, senza senso dell'epico e del tragico (nonostante la scoperta finale) costellato di personaggi evanescenti (i fratelli Hewett) con cui i pards interagiscono come con ologrammi, e nonostante tutte le cose che possano capitargli non si va oltre il "buongiorno, buonasera". E in cui, ancora una volta, Tex e pards non sono mai veramente in pericolo (che l'accusa "Tex piccione" è dietro l'angolo, sia mai). In questo non voglio assolutamente buttare la croce su Burattini, che è solo l'ultimo arrivato a cimentarsi con un compito che farebbe tremare le gambe a chiunque...anche perché ormai credo di essermi fatto un'idea chiara del vicolo cieco in cui la serie sta infilandosi sempre di più. Riguardo a Rubini, disegni spaziali.

Abbi fiducia. Quale vicolo cieco? Non tutte le storie possono piacere a tutti.  Ne abbiamo  di ogni tipo in preparazione. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Abbi fiducia. Quale vicolo cieco? Non tutte le storie possono piacere a tutti.  Ne abbiamo  di ogni tipo in preparazione. 

Perdonami Borden, oggi sono di umore pessimista.;)

Sicuramente tra i "prossimamente" attendo con curiosità e aspettative : Tiger Jack, Wolfman, Passato di Tex e Tigre Nera...

E soprattutto Barbanera...

 

 

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Beh, il mondo è bello perchè è vario. Per me nessun vicolo cieco. Anzi! E' dalla Colt per Manuela Montoya che non leggo un albo di Tex insoddisfacente. E in quel caso do soprattutto la colpa ai disegni...

E nel frattempo capolavori come la storia Artica, quella su Mefisto e Yama...

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Delusione condivisa per un finale deludente e senza pathos, per una storia che se merita la sufficienza è per i disegni. Non concordo con chi sostiene che sia la conferma di un declino prolungato di Tex, perché come ricordato da qualcuno nel recente passato ci sono stati episodi importanti e memorabili come la saga artica,  poi anche la corposa e articolata vicenda di Vancouver e naturalmente i sette albi con Mefisto a tutto possono far pensare fuorché a creatività e originalità in declino. Quella di Tex è una lunga strada con molte diramazioni, l'ultima alla fine non è piaciuta a molti; la considero una delle tante occasioni non sfruttata a dovere. Non un'occasione persa, nessuna mai lo è, in 70 anni di Tex ce ne sono state di altrettanto riuscite in tono minore.

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Il 14/3/2023 at 07:29, gilas2 dice:

Ehm.. gli uomini giaguaro? :P

Esempi di trasformazioni in Tex ce ne sono, oltre agli uomini giaguaro (che comunque sono dovuti ad un "fenomeno naturale", passami il termine) mi vengono in mente le persone trasformate dai bacilli alieni nella storia del meteorite nel pozzo (non mi ricordo i numeri, sorry), Diablero (non l'utente del forum, ma la storia del n.135 :P ) e soprattutto gli uomini rettile dei Misteri di Villa Diago. Quello che volevo intendere è che su Tex non è una tematica molto usata, pariamo di 4-5 storie in oltre 700 numeri della serie regolare. Invece è una tematica che in Zagor si trova più spesso, dato il tipo di fumetto (le tematiche sono molto più fantasy). Per la cronaca, la storia di esordio di Burattini su Zagor, pericolo Mortale, n.311 e seguenti, parla proprio di un gruppo di soldati che diventano dei mostri a causa di un esperimento finito malissimo.

P.S. Scusa il ritardo nella risposta, ma è stata una settimana di fuoco :)

Il 16/3/2023 at 14:36, Testa di Vitello dice:

Che sembrava alludere a scenari Lovecraftiani con creature antichissime che prosperano nelle viscere della terra, venerate da libri alchemici proibiti e terribili culti segreti.

Se fossimo stati su Zagor, quasi sicuramente ci sarebbe stato almeno un terzo albo con le cose che scrivi tu ;) Idea mia, potrebbe essere che Moreno si sia auto limitato su questo aspetto, decidendo di non spingere troppo sull'aspetto fantasy dato che si trovava su Tex? Anche perchè diverse cose vengono lasciate in sospeso, non tanto l'aspetto alchemico della vicenda, quanto piuttosto quello magico (il laboratorio di Morisco che "reagisce" alle ossa).

Altra considerazione. I pards risolvono il problema, ma non ne eliminano le cause. I chupacabras vengono sterminati, ma il laboratorio segreto (ed i suoi insalubri vapori) rimangono intatti sulla Mesa della Locura. Lo stesso Morsico, alla fine, dice che scriverà un rapporto alle autorità locali ma dubita che gli daranno retta. Insomma, ci sono i presupposti per un sequel, magari tra 2-300 numeri...

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E dire che era cominciata anche piuttosto bene: buona conoscenza dei personaggi, dialoghi abbastanza riusciti, sufficiente dose di pathos, discreta dose di scene d’azione e, soprattutto, la presenza di tutti e quattro i pards. Però… però… Burattini non ce la fa, è più forte di lui, non gli basta il reinserimento di quelle bestie che tanto erano piaciute (solo a lui) nel color breve pubblicato in passato. Non resiste alla tentazione di introdurre, nelle scene finali, anche dei mostri dalla forma umana, tanto simili a quelli della sua prima prova su Zagor, forse nella convinzione che gli dessero altrettanta approvazione. Ma Tex non è Zagor, caro Moreno, (e, di questi tempi, aggiungo “Per fortuna”), soprattutto non è lo Zagor di oggi, che sta diventando quasi illeggibile se non c’è un certo autore a scriverne le storie. E mi meraviglia anche Boselli che lascia che vengano pubblicati tali soggetti. Purtroppo, non è l’unico, visto che, ultimamente, abbiamo visto almeno un altro paio di storie (vado a memoria perché non le ho rilette e, probabilmente, non lo farò più) con mostri, zombie o giù di lì. Ovviamente non ce l’ho con Moreno, che adoro come persona, perché sono un ottimista e resto convinto che, se solo volesse, potrebbe scrivere storie migliori, anche su Zagor. In questo caso, sono convinto che, se avesse scritto una sceneggiatura puramente western, sarebbe stata certamente migliore, e di gran lunga. Basta mostri, Moreno. Te lo stiamo dicendo su Zagor e te lo ripetiamo anche qui. Basta mostri!!! Non ne possiamo più.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7,5

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Ieri ho letto i due albi, che mi sono stati prestati, anch'io ho fatto delle scelte, la regolare solo se scritta da Boselli. 

Come detto da tutti o quasi, la storia sembrava buona per tutto il primo albo, poi si sgonfia e si appiattisce e delude. Non conosco Burattini, anche se penso di aver letto il color breve, di cui ricordo poco o nulla. Non so se lo rivedremo su Tex, forse si a causa delle tante uscite. Nonostante i buoni disegni di Rubini la storia per me è insufficiente : 5.

Forse ricordo male io ma i disegni di Rubini sulla storia di Tex Willer mi sembravano più belli, direi ottimi, qui per me sono un gradino sotto, specialmente su alcuni volti anche di Tex. 

9 euro che dirottero' su altre cose, sicuramente non sui doppioni. 

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Con mia sorpresa vado un po' controcorrente, forse proprio perchè Burattini non è uno sceneggiatore che si accorda particolarmente ai miei gusti ed avevo quindi delle aspettative piuttosto basse.

 

Sorvolando sui pastori accademici, il primo numero prometteva bene e metteva sul fuoco molti elementi, forse troppi per gestirli in modo ottimale in una storia di "solo" 220 pagine.

 

Nel secondo non ci sono, a mio parere ovviamente, errori o mancanze tali da gridare allo scandalo, solo una soluzione estremamente "semplice" e lineare, senza particolari guizzi, un pochino "piatta" per l'esordio di un autore così esperto (che ha dimostrato comunque di conoscere la materia "Tex"), il che non ne fa una storia "brutta", la lettura è scorrevole e tutto resta sopra la sufficienza, grazie anche all'apporto dei disegni di Rubini, che si conferma un valente acquisto dopo la grande prova nella storia dei Seminoles (che per qualche strano motivo in un commento precedente avevo posto in Louisiana invece che in Florida).

 

Certo, El Morisco è un po' sprecato e i chupacabras constringono ad un anormale consumo di pallottole, ma non ci sono patatine o bistecche, l'uso dei pards è adeguato, i limitati cliches non scivolano mai nella macchietta.

 

Semmai io soffro un po' di "rigetto da eccesso di magico/horror", non mi sono ancora ripreso dalla scorpacciata mefistiana e tutto sommato su questo filone mi basta e avanza Dampyr, meno male che probabilmente la storia con l'alieno sul Monte Reiner uscirà l'anno prossimo... :lol2:

 

In sintesi tutto sommato una prova onesta, di una "medietà" che io trovo "accettabile" in un fumetto seriale così longevo, arricchita da un comparto grafico di ottimo livello (cosa che trattandosi di un fumetto non è secondaria).

 

Posso comunque comprendere che altri avessero (e abbiano in generale) aspettative più elevate,

non pensavo di essere un lettore di bocca buona, anzi tutt'altro, ma questo forum mi ha definitivamente fatto cambiare idea... :D

 

Voto complessivo 7 (sceneggiatura 6 disegni 8)

 

 

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<span style="color:red">59 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Ieri ho letto i due albi, che mi sono stati prestati, anch'io ho fatto delle scelte, la regolare solo se scritta da Boselli. 

Come detto da tutti o quasi, la storia sembrava buona per tutto il primo albo, poi si sgonfia e si appiattisce e delude. Non conosco Burattini, anche se penso di aver letto il color breve, di cui ricordo poco o nulla. Non so se lo rivedremo su Tex, forse si a causa delle tante uscite. Nonostante i buoni disegni di Rubini la storia per me è insufficiente : 5.

Forse ricordo male io ma i disegni di Rubini sulla storia di Tex Willer mi sembravano più belli, direi ottimi, qui per me sono un gradino sotto, specialmente su alcuni volti anche di Tex. 

9 euro che dirottero' su altre cose, sicuramente non sui doppioni. 

Concordo sui disegni, molto migliori quelli su Tex Willer, che erano più rotondeggianti, qui sono più squadrati.

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On 3/18/2023 at 6:09 PM, Augustus McCrae said:

Certo, El Morisco è un po' sprecato e i chupacabras constringono ad un anormale consumo di pallottole, ma non ci sono patatine o bistecche, l'uso dei pards è adeguato, i limitati cliches non scivolano mai nella macchietta.

Se devo scegliere tra chupacabras e bistecche con patatine e birra, allora bistecche tutta la vita. Anche se dopo 750 numeri fare delle storie "normali" nuove e' difficile, e lo sara' sempre di piu', devo dire che il fantastico mi sta un po' sfinendo. Spero proprio che piaccia alla maggioranza dei lettori!, di cui probabilmente questo forum non e' uno specchio fedele.

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